Con il “decreto intercettazioni”, approvato ieri in via definitiva alla Camera, abbiamo potenziato uno strumento di indagine fondamentale.
Grazie al lavoro del Ministro Bonafede e al nostro impegno, la magistratura avrà a disposizione un mezzo ancora più efficiente per contrastare fenomeni come il terrorismo, la criminalità organizzata e – non meno importante – la corruzione. Ecco allora che, proprio per sostenere la lotta al malaffare, tra le novità principali del provvedimento c’è l’estensione dell’utilizzo dei captatori informatici, i cosiddetti “trojan”, anche nelle indagini per reati commessi da incaricati di pubblico servizio contro la pubblica amministrazione.
Per far fronte alla criminalità c’è bisogno di aggiornare il più possibile i mezzi a disposizione dello Stato, e con questo decreto abbiamo compiuto un significativo passo avanti in questa direzione. Il tutto, mi preme sottolinearlo, nel pieno rispetto della privacy degli italiani. Infatti, oltre a migliorare l’impiego di un dispositivo largamente già adoperato dagli inquirenti, ci siamo preoccupati di definirne meglio le regole per il suo utilizzo.
Giorno dopo giorno, con dedizione e coerenza, stiamo contribuendo a migliorare la giustizia nel nostro Paese.