Si chiudono le porte delle aule universitarie, si aprono le “finestre” dei pc di studenti e docenti: anche con l’emergenza coronavirus la formazione continua, nel pieno rispetto delle misure imposte dal Governo a tutela della salute. E mai come nella fase storica attuale, probabilmente, diventa evidente quanto il digitale ci offra opportunità e soluzioni straordinarie.
Le nuove disposizioni prevedono, in tutta Italia, la sospensione fino al 3 aprile delle attività di formazione superiore come le università, l’alta formazione artistica musicale e coreutica, i corsi professionali e i master. Ma già da diversi giorni le varie strutture e gli atenei si stanno attrezzando per consentire il proseguimento della didattica utilizzando modalità e-learning, fornendo agli studenti tutte le informazioni e gli strumenti utili per continuare a studiare, pur rimanendo a casa.
Tante università stanno dando prova di saper rispondere con grande efficienza alle restrizioni imposte sulle attività “in presenza”. Ad esempio l’università Milano-Bicocca, che si è subito attivata per le lezioni a distanza: in due giorni, ha raccontato il Corriere della Sera, ben 24.000 studenti si sono collegati alla piattaforma di e-learning, su cui sono a disposizione 1.500 lezioni. Il 15% dei docenti ha scelto di registrare le lezioni nelle aule tecnologiche dell’ateneo, mentre gli altri l’hanno fatto da casa o nel proprio ufficio.
Per l’università di Verona il passaggio obbligato all’online ha semplicemente consolidato una pratica già molto in uso: ancor prima dell’emergenza sanitaria, infatti, erano attivi oltre 1.000 insegnamenti su circa 2.300, e più del 70% degli studenti studiava già in modalità e-learning. Anche l’Alma Mater di Bologna ha risposto prontamente: dal 2 marzo è stata attivata la didattica online che a breve si estenderà a tutti i 221 corsi di laurea.
Grazie alla modalità digitale, anche se la vita universitaria non è proprio la stessa, gli studenti non dovranno interrompere il loro percorso di studio: si possono tenere regolarmente, infatti, i ricevimenti dei docenti, i corsi di dottorato, i test di immatricolazione e le sessioni di esami, ricorrendo sempre in via prioritaria alla modalità a distanza, o comunque adottando le dovute misure igienico-sanitarie.
Stesso discorso vale per le sedute di laurea: alcuni giovani di Pavia hanno già sperimentato la discussione della tesi online, vivendo un’esperienza davvero unica nel suo genere. I neolaureati sono stati in collegamento con le commissioni dei professori e con il pubblico invitato ad assistere, perché fino a 250 utenti hanno potuto seguire l’evento via web.
Il decreto con le misure nazionali per affrontare l’emergenza coronavirus pone un’attenzione particolare alle specifiche esigenze degli studenti con disabilità: è fondamentale dare anche a loro l’opportunità di continuare il corso di laurea con le nuove disposizioni.
Le uniche attività non sospese sono quelle di ricerca, i corsi post universitari connessi con l’esercizio delle professioni sanitarie inclusi quelli per i medici in formazione specialistica, le attività dei tirocinanti delle professioni sanitarie e medica.
Ancora una volta, c’è un grande insegnamento che possiamo trarre in questi giorni, senz’altro difficili, di emergenza sanitaria: cambiare alcune abitudini temporaneamente senza stravolgere la nostra vita è possibile.
Dalla nostra parte abbiamo un grande alleato, il mondo digitale, e davanti a noi anche interessanti interrogativi: alcuni piccoli cambiamenti potrebbero rivelarsi più piacevoli e utili del previsto. Ce ne ricorderemo?