“Servono più tamponi!”. “Li fanno solo ai vip e ai politici!”.
Molte persone hanno dovuto aspettare alcuni giorni per avere il risultato del test. Ed è comprensibile l’ansia che questo ha potuto generare, ma i dati mondiali ci dicono che in rapporto alla popolazione è proprio l’Italia, tra i Paesi più grandi, ad aver eseguito il maggior numero di tamponi rispetto alla popolazione: oltre 32.700 per milione di abitanti al 30 aprile 2020.
Molti di più anche di Stati invocati a modello come la Corea del Sud, che ne ha eseguiti solo 12.000 per milione di abitanti. Spagna e Germania ne hanno fatti un migliaio meno di noi (rispettivamente 31.100 e 30.400), mentre la Francia è a quota 7.000, la Russia, 22.000 e gli Usa 19.000, il Regno Unito 13.000, sempre per milione di abitanti. Diverso il discorso in Paesi con popolazione più ridotta, come Lussemburgo (68.000), Portogallo (38.000) e Danimarca (33.000), dove le percentuali sono, per ragioni comprensibili, superiori alla nostra.
Il record assoluto – per quello che può significare, non trattandosi certo di una gara – lo hanno le isole Faroe, meno di 50.000 abitanti e 142.000 tamponi per milione di abitanti. Qui, nonostante i soli 187 casi registrati, anche la percentuale di malati è più alta dell’Italia: 3.800 per milione di abitanti contro i nostri 3.300.
L’elevato numero di tamponi è anche una ragione per cui in Italia siamo risusciti ad individuare così tanti casi di positività al nuovo coronavirus. Non è facile eseguirne tanti, sia perché gli operatori devono essere adeguatamente protetti sia perché durante una pandemia globale trovare i reagenti di laboratorio non è sempre semplice.
Riflettiamoci quando leggiamo alcune notizie sensazionalistiche e riceviamo su Whatsapp i messaggi di chi non ha avuto il tampone immediatamente, perché i dati ci dicono che più di così era davvero difficile fare.
Ringraziamo piuttosto tecnici di laboratorio, operatori sanitari, amministrativi e tutti coloro che lavorano giorno e notte incessantemente per eseguire più tamponi possibili, perché è solo grazie a un silenzioso lavoro di squadra che si è arrivati a questo risultato.
PS: Contrariamente a quanto crede qualcuno, i parlamentari non hanno avuto alcun trattamento di favore per i tamponi: li hanno fatti solo coloro che ne avevano davvero bisogno (ad esempio il viceministro alla Salute Sileri), proprio come per il resto della popolazione.