L’intera filiera agroalimentare italiana sta svolgendo un ruolo cruciale fin dai primi giorni di diffusione dell’epidemia di Covid-19. Anche per questo, il comparto primario merita il giusto sostegno dal punto di vista economico, finanziario e di sburocratizzazione. Con il Decreto Cura Italia prima e con le modifiche normative inserite durante la sua conversione in legge in Parlamento, abbiamo introdotto numerose novità.
• SOSTEGNO AL REDDITO
Innanzitutto sul versante del sostegno al reddito con la concessione del trattamento di integrazione salariale in deroga in favore dei lavoratori dipendenti agricoli e della pesca, i 600 euro per coltivatori diretti, imprenditori agricoli, coloni e mezzadri e operai agricoli nonché con l’anticipo al 70% del contributo PAC, attraverso una procedura automatica semplificata che ha portato all’erogazione tramite AGEA di 249 milioni di euro di aiuti a 138mila agricoltori.
• FONDI PER MUTUI E SOSTEGNO AGLI INDIGENTI
Abbiamo stanziato 100 milioni di euro dedicati al comparto primario per la copertura degli interessi passivi su finanziamenti bancari o ristrutturazione debiti, copertura costi per interessi sui mutui e per il sostegno alle imprese della pesca e dell’acquacoltura che hanno sospeso l’attività. Altri 50 milioni di euro sono stati destinati a incrementare il Fondo Indigenti con cui abbiamo sostenuto le produzioni agroalimentari di qualità, evitando di sprecare cibo e distribuendolo ai bisognosi. Con altri 10 milioni di euro istituiamo un fondo rotativo per la concessione di mutui a tasso zero per le imprese agricole situate nella prima “zona rossa”. Infine, estendiamo alla filiera avicola il fondo rotativo per il sostegno alle imprese e gli investimenti in ricerca nel limite di 100 milioni di euro per l’anno 2020.
• FINANZIAMENTI GARANTITI AL 100%
Con ulteriori 100 milioni di euro affidati ad Ismea, l’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare, sosteniamo le imprese agricole con i finanziamenti garantiti senza costi al 100% sino al 25% del fatturato, fino ad un massimo di 25.000 euro, senza istruttoria da restituire in 6 anni dopo 2 di preammortamento. Mentre per i finanziamenti sino a 5 milioni di euro, la garanzia è del 90% con relativa istruttoria. L’erogazione è per tutte le imprese che non siano a sofferenza: possono essere a perdita probabile ma questa difficoltà deve essere sorta dopo il 31 gennaio scorso.
• ACCESSO AL FONDO DI GARANZIA PER LE PMI
Per garantire un maggior afflusso di liquidità alle imprese agricole abbiamo esteso l’accesso diretto al Fondo di Garanzia per le PMI gestito dal Mediocredito Centrale, uno strumento ben conosciuto dagli Istituti finanziari e che auspichiamo faccia aumentare le iniezioni di denaro nel comparto primario, come già avvenuto nell’agroalimentare che ha potuto contare su circa 1 miliardo di euro di crediti solo nel 2019. C’è poi il cosiddetto “pegno rotativo” che abbiamo esteso ai prodotti agricoli e agroalimentari DOP e IGP a lunga maturazione.
• RATE RINVIATE AL 30 SETTEMBRE
Oltre alla possibilità di rinegoziazione dei mutui, abbiamo posticipato al 30 settembre tutte le rate, prevedendo a quella data la stesura di un piano di rimborso senza oneri aggiuntivi mentre sono stati sospesi gli adempimenti tributari e i versamenti da autoliquidazione, inclusi i contributi relativi alle imprese agricole e ai braccianti.
• STOP BUROCRAZIA
Fondamentali, poi, gli interventi di sburocratizzazione del settore. Dalla semplificazione degli obblighi relativi a informativa e comunicazione antimafia, necessaria per permettere una più celere e agevole erogazione di contributi europei e nazionali, a quella relativa alle procedure delle visite mediche obbligatorie per i lavoratori agricoli stagionali, estendendone la validità fino ad un anno. Provvedimento atteso da anni e sancito con un accordo tra sindacati agricoli e associazioni datoriali su cui ero al lavoro da tempo.
• PER AVERE PIÙ LAVORATORI NEI CAMPI
Con l’estensione ai parenti sino al sesto grado delle prestazioni ritenute gratuite, oggi permesse sino al quarto grado, e con la proroga al 31 dicembre della validità dei permessi di soggiorno stagionali agricoli interveniamo sulla mancanza di manodopera nei campi, questione su cui siamo a lavoro con diverse misure.
• RILANCIO DEL MADE IN ITALY
Infine il rilancio. Perché dobbiamo progettare il futuro della filiera agroalimentare italiana già adesso. Presso il Ministero degli Esteri, infatti, è stato istituito il Fondo per la promozione integrata con una dotazione di 150 milioni di euro per il 2020. Dobbiamo seminare oggi per raccogliere domani e dare un futuro a un comparto vanto del Made in Italy nel mondo che oggi sta soffrendo delle ridotte possibilità di esportazione.