Il Reddito di Cittadinanza e il Reddito di Emergenza sono l’esempio dell’attenzione particolare che il MoVimento 5 Stelle ha voluto sempre riservare alle tantissime famiglie che si trovano in difficoltà. Parliamo di milioni di persone per le quali questi strumenti rappresentano un paracadute sociale importante in una fase in cui le attività economiche si sono fermate.
Eppure la propaganda anti-reddito è dura a morire. C’è ancora chi si permette di definire il Reddito di Cittadinanza una “paghetta”, offendendo così milioni di persone che grazie a questo strumento sono riuscite a risollevarsi da una situazione di disagio permanente.
Grazie al lavoro fatto dai parlamentari del MoVimento 5 Stelle, dal ministro Di Maio prima e dal ministro Catalfo poi, con il Reddito di Cittadinanza abbiamo aiutato oltre 2,8 milioni di persone che vivevano sotto la soglia di povertà.
Il lavoro del governo è andato avanti anche per affrontare le necessità di questa emergenza sanitaria senza precedenti e nel Decreto Rilancio abbiamo introdotto il Reddito di emergenza. Con il decreto Cura Italia, inoltre, abbiamo messo in campo un pacchetto di interventi articolato per sostenere i lavoratori che sono stati costretti allo stop forzato della loro attività: l’indennità da 600 euro ha raggiunto i lavoratori autonomi e le partite iva, i lavoratori stagionali, i lavoratori agricoli, i lavoratori dello spettacolo, i cococo e anche i professionisti iscritti alle casse private. Con il Decreto Rilancio abbiamo prorogato, e in alcuni casi esteso, gran parte di queste misure e abbiamo previsto un’indennità di 500 euro al mese per due mesi (aprile e maggio) anche per colf e badanti. Fondamentale è stato infine l’impegno per assicurare la cassa integrazione ordinaria e in deroga ai lavoratori di tutti i settori produttivi.
Dare respiro alle famiglie è una questione di giustizia sociale, senza dubbio, ma aiuta anche l’economia a reagire alla crisi, perché finanziare chi ha meno soldi significa aumentare la propensione al consumo e spingere la domanda interna rivolta ai beni di prima necessità. Una boccata di ossigeno che riguarda dunque non solo le famiglie, ma le stesse piccole medie imprese, i negozi, le botteghe e i mercati di paese che costituiscono la spina dorsale del nostro Pil. Già prima dell’emergenza sanitaria l’Italia faticava a crescere e con il Reddito di Cittadinanza avevamo posto le basi di una ripresa dei consumi, dopo questa crisi imprevista di enormi dimensioni introdurre un Reddito di Emergenza era un atto dovuto, che siamo orgogliosi di aver portato a termine.