a cura dei deputati e senatori in commissione Ambiente e dei senatori in commissione Trasporti, Lavori Pubblici e Comunicazioni
Cambiamenti climatici, consumo del suolo, siccità sono fenomeni correlati che non possiamo più sottovalutare e che mettono a rischio la stabilità dell’approvvigionamento idrico nel nostro Paese. La mancanza della risorsa acqua sembra un tema lontano, che non ci può toccare, ma non è così: anche in Italia esiste il problema.
Nel corso del quinto incontro del ciclo RipartiAmo Ambiente, intitolato “Infrastrutture idriche: combattere la siccità e garantire a tutti la risorsa acqua”, la deputata della Commissione Ambiente Federica Daga e il senatore in Commissione Lavori pubblici e comunicazione Agostino Santillo hanno affrontato la questione discutendone con Giordano Colarullo, direttore generale Utilitalia, Massimo Gargano, del comitato esecutivo Anbi e Ornella Segnalini, già direttore generale della direzione dighe e infrastrutture idriche del Ministero delle Infrastrutture. A coordinare la conferenza in streaming è stato il giornalista Emanuele Bompan, direttore di Materia Rinnovabile.
Dal confronto è emerso in tutta la sua evidenza che abbiamo davanti una nuova stagione di siccità, legata agli effetti dei cambiamenti climatici, alle infrastrutture obsolete o del tutto assenti e per giunto intrecciata con l’emergenza sanitaria prodotta dal coronavirus, come ha ricordato Federica Daga. La deputata pentastellata ha ribadito quanto la gestione in tutte le sue fasi di questo bene primario necessiti di una regia centrale, sia per non lasciare indietro i territori più in difficoltà sia per costruire un futuro in cui l’acqua non sia sprecata ma riutilizzata in un’ottica circolare.
L’acqua, infatti, è la miglior fonte di energia rinnovabile e occorre creare un piano per ripartire con politiche sostenibili e scelte radicali che mettano al sicuro la nostra risorsa più preziosa, tenendo lontani dai finanziamenti pubblici gli speculatori che per anni si sono arricchiti su questo bene fondamentale. Oggi chi gestisce il servizio idrico può decidere di distribuire dividendi e ridurre al minimo gli investimenti. Con la gestione pubblica, obiettivo prioritario del MoVimento 5 Stelle, si deve fare in modo che ogni centesimo pagato in tariffa venga investito per potenziare il servizio, a beneficio dei cittadini e della preservazione della risorsa.
La gestione dell’acqua richiede, oggi più che mai, uno sforzo di collaborazione tra tutti gli attori coinvolti, un occhio a 360 gradi capace di una progettazione che vada oltre le questioni emergenziali. Il MoVimento 5 Stelle, già in legge di Bilancio, ha ottenuto che restasse in mano pubblica la gestione di alcuni bacini e infrastrutture del Sud, blindandone il controllo e mettendoli al riparo da speculatori e soggetti esterni, garantendone così una più efficace manutenzione e messa in sicurezza. Abbiamo ribadito che la società che andrà a sostituire la ex Eipli, incaricata della manutenzione delle dighe e infrastrutture idriche di gran parte del Mezzogiorno, sarà ad esclusivo capitale pubblico, con il divieto espresso di partecipazione di soggetti privati, anche indiretta o a seguito a conferimento ed emissione di nuove azioni, anche prive di diritto di voto.
L’accesso all’acqua senza interruzioni e senza reti colabrodo per tutti è un diritto fondamentale e continueremo a lavorare in questa direzione con proposte costruttive e azioni concrete. Abbiamo lavorato al Piano idrico nazionale che ha visto il contributo di tutte le Regioni per affrontare questioni importanti e non più rimandabili. I fondi sono stati distribuiti su tutto il territorio nazionale ma sono ancora insufficienti.
In questi tempi di emergenza sanitaria, in cui il gesto di lavare le mani viene indicato come indispensabile buona pratica per bloccare il contagio, l’Arera, sollecitata dalle nostre richieste nei primi giorni di marzo, ha emanato una delibera che ha bloccato tutte le procedure di distacco di acqua, ma anche energia elettrica e gas, per morosità di famiglie e imprese. Attraverso il decreto Cura Italia, abbiamo impegnato il Governo affinché adotti ogni opportuna iniziativa volta a garantire la sospensione fino al termine dello stato di emergenza delle procedure di limitazione, sospensione o disattivazione delle forniture idriche, di energia elettrica e gas già avviate, o in fase di attivazione.
Continueremo a lavorare per sbloccare nuove risorse, come quelle del Fondo di garanzia delle opere idriche, a sostegno di quei gestori, specialmente i più piccoli, che sono in sofferenza per i mancati pagamenti delle bollette, perché gli investimenti non si possono e non si devono fermare, a maggior ragione davanti a un calo così drammatico di occupazione.
È anche nostra intenzione spingere perché venga ampliata la platea del bonus idrico, visto che la crisi economica post coronavirus ha messo molte famiglie in stato di difficoltà. Proseguiamo il nostro lavoro intervenendo in corsa sull’emergenza perché nessuno venga lasciato indietro, ma anche immaginando una ripartenza diversa in cui il ciclo dell’acqua sia progettato pensando a una sostenibilità sul lungo periodo. È sempre più necessario e urgente garantire ai nostri concittadini l’uso sicuro, la conservazione e il riuso della risorsa più preziosa di tutte.
Il 17 giugno è la Giornata Mondiale per la lotta alla desertificazione e la siccità: facciamo in modo che sia un giorno di presa di coscienza collettiva, quello dal quale si parte per ripensare profondamente tutti gli anelli della catena di gestione. Per rimettere l’acqua nelle mani dei cittadini di oggi e soprattutto per garantirla a quelli di domani.