Gandhi affermava che la grandezza e il progresso morale di una Nazione si possono giudicare dal modo in cui si trattano gli animali. Eppure la normativa attuale non fornisce sufficienti tutele per gli animali e adeguate sanzioni per chi li maltratta. Da qui la necessità e la volontà del MoVimento 5 Stelle di presentare una proposta di legge, a mia prima firma, fondata sulla necessità di ridisegnare i confini dei diritti attribuiti ai nostri compagni di vita.
Considerarli esseri senzienti, ossia dotati di una loro sensibilità è un obbligo non più rinviabile, ma non è che il primo passo. Nel corso della conferenza in streaming “Animali. Esseri viventi e senzienti”, con le colleghe deputate Doriana Sarli, Antonella Papiro, Carmen Di Lauro e Gilda Sportiello abbiamo illustrato insieme al vicepresidente del Parlamento Europeo, Fabio Massimo Cataldo e alla nostra eurodeputata Eleonora Evi, la proposta di legge sulla tutela degli animali d’affezione, appena depositata alla Camera dei deputati. Il testo prevede nuove misure per la prevenzione e la gestione del randagismo e la creazione di registri ed elenchi di coloro che si sono resi responsabili di maltrattamento nei confronti di qualsiasi animale, a cui saranno precluse le attività a contatto con gli animali stessi, ma anche l’obbligo di effettuare campagne di informazione, sensibilizzazione e promozione delle adozioni.
Durante il dibattito è emerso che in Italia, purtroppo, nonostante l’impegno di associazioni, enti e volontari, siamo ben lontani dal poter garantire agli animali, anche a quelli che condividono le nostre case e le nostre vite, la dignità e i diritti che meritano. Tra le criticità maggiori ci sono l’abbandono degli animali, i cosiddetti canili «lager», la mala gestione e la non corretta realizzazione delle strutture che dovrebbero assicurare loro una dignitosa esistenza. In questo quadro normativo frammentato si aggiunge la mancanza di adeguati controlli sulle strutture di ricovero e l’impossibilità di identificare con esattezza le persone che si sono rese responsabili di atti di violenza contro gli animali, al fine di escluderle da qualsiasi attività legata agli animali stessi, oltre che la mancanza di un sistema sanzionatorio adeguato.
Attraverso questa nuova proposta di legge si punterà a creare finalmente un’anagrafe Nazionale ben organizzata, oltre che alla creazione di un elenco di coloro che si sono resi responsabili di maltrattamento nei confronti di qualsiasi animale, a cui saranno precluse attività a contatto con gli animali stessi.
Vogliamo fare luce sui casi di mala gestione e mettere in piedi norme specifiche anche per le strutture di ricovero e accoglienza, istituendo un adeguato sistema di vigilanza nei luoghi che ospitano gli animali, con controlli periodici che possano verificare lo stato di salute degli animali, e permettendo l’accesso ai volontari. Sarà vietato l’utilizzo di animali randagi o ospitati presso le strutture di ricovero per qualsiasi attività di sperimentazione, anche per quei rari casi in cui la legge ancora lo consente.
La questione è davvero molto ampia e che c’è tanto, tantissimo da fare, soprattutto a livello locale. Ma è importante partire con un primo passo, una legge quadro che possa fornire indicazioni precise ed incisive. Iniziare così a mettere le basi per una normativa esaustiva, completa e capace di dare voce ai nostri amici che all’interno delle istituzioni non ne hanno.
È arrivato il momento di far risvegliare gli animi, abbiamo bisogno dell’impegno di tutti, affinché la tutela degli animali diventi una priorità anche all’interno delle istituzioni. Dobbiamo iniziare a vivere davvero in armonia con la natura e con i nostri compagni di viaggio su questa Terra.