Idee ribelli: Scuola Aperta

Le idee ribelli sono le idee che possono rendere straordinario il nostro Paese e che si ribellano alla quieta disperazione del non cambiare nulla. Le idee ribelli si compongono di due parole dove ribelle è l’aggettivo come: Identità Digitale, Acqua Pubblica o Reddito Energetico.

Il 25 e 26 luglio nel corso del Villaggio Rousseau – Le Olimpiadi delle Idee abbiamo raccontato le prime idee ribelli e dato spazio a chi ha deciso di proporne di nuove. Compito di chi si proporrà come custode di un’idea ribelle sarà quello di promuoverla, ma anche e soprattutto di creare la consapevolezza che il tempo per quella idea è oggi. Proponi la tua idea ribelle!


Durante lo Spazio Governo del Villaggio Rousseau abbiamo chiesto agli esponenti di governo del MoVimento 5 Stelle qual è la loro idea ribelle, il loro sogno civico. Ecco l’idea ribelle che ci ha raccontato la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina.

Il mio sogno civico è una scuola aperta. Una scuola aperta in che senso? Una scuola aperta deve essere una scuola assolutamente accogliente. Una scuola aperta non soltanto la mattina per seguire le lezioni.

Scuola aperta significa scuola come presidio di socialità, di legalità all’interno di un territorio, una scuola che non accoglie solo gli studenti e le studentesse, ma proprio la comunità di un territorio.

Scuola aperta significa scuola innovativa, dove si attua una didattica nuova, innovativa, come quella che, poi, i nostri studenti vogliono, perché i loro risultati variano tantissimo quando la didattica cambia, abbiamo delle medie elevatissime che li mettono esattamente sullo stesso piano degli altri studenti europei.

Scuola aperta significa che il pomeriggio si fanno delle attività, concordate con le famiglie, con il personale scolastico, con il terzo settore, cioè con tutti coloro i quali credono che la scuola sia il luogo di democrazia per eccellenza del Paese, dove si formano i cittadini e le cittadine. Scuole nuove, colorate, con ambienti di apprendimento nuovi, dove lo studente entra e non vuole scappare, non guarda l’orologio per vedere quando finirà l’ora e potrà tornare a casa, ma vuole restare, anche al di là della mattinata.