Nelle prossime settimane Governo e Parlamento svolgeranno un lavoro cruciale per il futuro del Paese: fare in modo che le risorse del Recovery Fund rappresentino il trampolino di lancio per una scuola ancora migliore. Dopo il grande sforzo collettivo che ha consentito di dare continuità alla didattica durante il lockdown e poi di rientrare a scuola in sicurezza, è il momento di concentrare energie e investimenti sui diritti delle nostre studentesse e dei nostri studenti. E per farlo la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha già individuato le principali linee di intervento, che Camera e Senato contribuiranno ad arricchire.
Il capitolo più importante, come ribadito dalla ministra durante l’audizione alla Camera sull’utilizzo delle risorse del Recovery Fund, è sicuramente quello dell’edilizia scolastica: la scuola deve essere prima di tutto un luogo sicuro, per i nostri figli e per tutto il personale che ci lavora. Per questo bisogna puntare su un piano pluriennale di efficientamento energetico e adeguamento strutturale degli edifici, che contempli anche nuove costruzioni. L’obiettivo principale sono la sicurezza e la sostenibilità ambientale certo, ma importante sarà anche rinnovare gli spazi per renderli adeguati a una didattica altrettanto rinnovata e innovativa.
Avere edifici pensati esclusivamente per la didattica significa imprimere una svolta nel modo di insegnare e realizzare un nuovo modello di scuola, per il quale sarà centrale la transizione al digitale: l’innovazione sarà la vera chiave di volta, la vera rivoluzione che passerà dal potenziamento delle competenze digitali di studenti e studentesse, oltre che del personale scolastico. La scuola di domani sarà animata da 2.700 Digital Labs, uno per ogni scuola secondaria di secondo grado: spazi fisici aperti al nuovo e ricchi di strumenti all’avanguardia (stampanti 3D, visori per la realtà virtuale e aumentata, tecnologie per la robotica), disseminati sul territorio da Sud a Nord. A questo si aggiungerà il supporto della connessione super veloce e la piena digitalizzazione dei sistemi informatici, delle banche dati e delle infrastrutture amministrative.
Quello che ieri sembrava un sogno, oggi è un traguardo raggiungibile grazie alle risorse che siamo riusciti a ottenere con il Recovery fund. Una scuola rinnovata, innovata, più sicura e più accogliente ci aiuterà anche a combattere la dispersione scolastica e a lottare per ottenere e garantire inclusività.
Proprio dal punto di vista dell’inclusione sociale degli studenti e studentesse con disabilità e disturbi specifici dell’apprendimento, si dovrà sostenere l’organizzazione territoriale attraverso il potenziamento dei Centri territoriali di supporto e degli Sportelli Autismo, che serviranno per mettere in relazione e in comunicazione le scuole e l’amministrazione centrale e periferica. Andrà inoltre creata una piattaforma dedicata all’apprendimento di questi alunni, che possa essere punto di riferimento per i docenti, i dirigenti, le famiglie.
Si lavorerà inoltre per la valorizzazione del personale scolastico, garantire qualità ed innovazione al servizio formativo attraverso percorsi di formazione permanente e obbligatoria. Gli eventi degli ultimi mesi hanno dimostrato come sia indispensabile investire sulla formazione di tutto il personale scolastico, senza eccezioni, per rispondere in maniera sempre più adeguata e coerente alle esigenze di innovazione digitale.
Sarà indispensabile rafforzare gli Istituti tecnici superiori, modernizzare i sistemi di istruzione e di ricerca, allargare e implementare le occasioni di apprendimento all’estero.
La scuola italiana ha conosciuto, in pochi mesi, investimenti come non ne vedeva da anni, venendo da lunghe stagioni di definanziamenti e mortificazioni. Veniamo da una stagione in cui la scuola era la Cenerentola delle politiche pubbliche, martoriata da 8,5 miliardi di tagli dai governi passati, con conseguenze pesantissime e dannosissime che sono sotto gli occhi di tutti.
Con l’incessante lavoro della ministra Azzolina e grazie all’impegno di tutto il governo e della maggioranza, abbiamo già messo a disposizione 7 miliardi nella prima parte del 2020. Ora abbiamo l’opportunità di potenziare questi investimenti e traghettare la scuola verso il futuro, che è il futuro del Paese.
Come ha detto la ministra, studentesse e studenti, docenti, educatori, personale scolastico e famiglie ci guardano con grandi speranze ed aspettative. Non possiamo e non dobbiamo deluderli.