Non è stato semplice. Del resto lo sapevamo: l’obiettivo di rendere un po’ di giustizia ai risparmiatori truffati, traditi da decenni di gestione scellerata di alcuni istituti di credito, ci avrebbe messo su un percorso accidentato. Resistenze di qua, rallentamenti strumentali di là, le solite pastoie più o meno burocratiche.
Noi però sulla questione bancaria non abbiamo mai smesso di tenere alta l’attenzione. E oggi, finalmente, possiamo ritenerci molto soddisfatti per la partenza dei primi bonifici agli azionisti e agli obbligazionisti subordinati ingannati dai comportamenti garibaldini delle banche.
La macchina si è messa definitivamente in moto e non si dovrà fermare. A disposizione, infatti, ci sono gli 1,5 miliardi che grazie al MoVimento 5 Stelle sono stati stanziati dalla Legge di bilancio per il 2019 a valere su un triennio. Siamo riusciti a condurre in porto questa operazione senza pesare sulle tasche dei cittadini, ma reperendo risorse dai cosiddetti conti correnti dormienti, ovvero quei conti correnti che da anni nessuno reclama.
Già nella scorsa legislatura, grazie a tutta una serie di interrogazioni e interpellanze, avevamo provato a tracciare la strada. Una volta arrivati al Governo, con il costante stimolo del Parlamento, abbiamo messo in pratica la soluzione.
Le ferite lasciate da quella stagione bancaria sono profonde. Ricordiamo tutti le liquidazioni delle banche dell’Italia centrale (Etruria, Banca Marche, Carife e CariChieti) e delle due banche venete (Banca popolare di Vicenza e Veneto Banca). Decine di migliaia di risparmiatori rimasti scottati. Banchieri che senza troppi scrupoli presentavano le famose operazioni baciate come se fossero chissà quale panacea: io banca ti presto i soldi, ma tu risparmiatore devi comprare questi prodotti.
Sappiamo come è finita. Un risparmiatore, Luigino D’Angelo, si è tolto la vita, dopo aver visto bruciare i suoi risparmi.
Ora, non stiamo certo qui a dire che abbiamo ricucito tutte le ferite ereditate dal passato. Ma di sicuro è grazie al MoVimento 5 Stelle che oggi tante famiglie riescono ad avere un po’ di sollievo con il recupero almeno parziale delle risorse che avevano investito in banca. Perché si fidavano di quella banca.
Così abbiamo previsto all’epoca per gli azionisti un indennizzo del 30% del costo di acquisto dei titoli, entro un limite massimo di 100 mila euro. E per gli obbligazionisti un indennizzo del 95% del costo di acquisto delle obbligazioni, anche qui entro il limite massimo di 100 mila euro.
Oggi tutto questo si è messo in moto. Forse non sarà sufficiente a recuperare tutta la fiducia persa. Ma grazie al MoVimento 5 Stelle lo Stato ha finalmente dato un segnale. E continuerà a darlo.