Il Superbonus al 110% è un’imponente rivoluzione. In questo 2020 segnato in modo indelebile dal dramma del Coronavirus, questo provvedimento rappresenta un “bazooka” per consentire alla nostra economia di continuare a creare valore, come ha più volte sottolineato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro che è l’ideatore della misura. Si tratta di un “shock” mirato, per dare nuovo impulso all’edilizia privata favorendo la sostenibilità: un meccanismo che consente di effettuare lavori antisismici e di efficientamento energetico ottenendo una detrazione superiore alla somma spesa o lo sconto totale in fattura cedendo il credito di imposta. Quindi case più sicure, virtuose ed efficienti, senza nessun esborso.
Ma come funziona questo meccanismo del Superbonus al 110%?
Chi fa un cappotto termico sulla sua abitazione o sostituisce l’impianto di riscaldamento con uno più efficiente può detrarre dalle tasse, in 5 anni, le spese sostenute più un ulteriore 10%. La detrazione al 110% si ottiene anche per lavori che riducono il rischio sismico degli edifici. Chi fa almeno uno di questi interventi trainanti potrà ottenere la detrazione del 110% anche su altri lavori come la sostituzione degli infissi, l’installazione di impianti fotovoltaici, batterie per l’accumulo di energia o colonnine di ricarica.
Gli interventi di risparmio energetico effettuati debbono garantire il salto di almeno due classi energetiche dell’edificio. Nel caso il passaggio di due classi non sia possibile, è necessario comunque il conseguimento della classe energetica più alta. L’incentivo riguarda le spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021, ma si sta lavorando per prorogarlo oltre la scadenza.
La detrazione può essere ceduta alle imprese che effettuano i lavori, in modo che il cittadino che deve fare i lavori a casa sua non paghi nulla, grazie a uno sconto immediato in fattura del 100%. In questo caso il 10% extra va all’impresa a cui è trasferita il credito d’imposta. Il quale, va rimarcato, può essere ceduto anche ad altri soggetti diversi dall’impresa che effettua i lavori, siano essi persone fisiche o soggetti come finanziarie o banche. Questa cessione può avvenire anche durante i lavori, ad ogni stato di avanzamento: questo permette alle imprese di non attendere il termine dei lavori per cedere il credito e quindi procurarsi liquidità.
Chi sono i beneficiari del Superbonus?
A richiedere il Superbonus può essere un condominio per lavori sulle parti comuni, ma l’aspetto più importante è che poi la detrazione si estende anche ai lavori fatti nei singoli appartamenti. Anche chi possiede o detiene a diverso titolo una singola unità immobiliare, può accedere al contributo ed è possibile effettuare lavori agevolati anche sulle seconde case.
Ogni cittadino potrà avere il 110% su due abitazioni, una prima casa e una seconda casa o anche su due seconde case. In più, accedono all’agevolazione gli istituti autonomi di case popolari e altri enti aventi le stesse finalità sociali, le cooperative di abitazione a proprietà indivisa, Onlus e associazioni di volontariato; inoltre, le associazioni e società sportive dilettantistiche, per i soli lavori dedicati agli spogliatoi.
Si tratta di una novità senza precedenti, che può davvero cambiare in modo radicale i luoghi in cui viviamo, consentendoci di avere più sicurezza e più risparmi in tema di consumi energetici. Una misura che vuole aiutare famiglie e imprese oggi ma che guarda dritto al domani, sia per quanto riguarda il meccanismo fiscale del credito d’imposta, sia per la riconversione “green” in campo edilizio.
Nei prossimi giorni illustreremo più nel dettaglio ogni aspetto di questa imponente rivoluzione.