È di questi giorni la notizia della conferma della condanna a 18 anni per Cipriano Chianese. Un nome che forse a molti di voi dirà poco. Noi campani lo conosciamo bene, ma questa condanna riguarda tutto il Paese.
Chianese di fatto inventò l’ecomafia. Sodale del clan dei Casalesi, è stato uno degli artefici dell’avvelenamento delle terre a cavallo tra le province di Napoli e Caserta. Ettari ed ettari di terra pieni di rifiuti velenosi.
Un modo di operare che conosco molto bene: molte volte li ho interrogati e arrestati. E conosco bene la vicenda Resit, la discarica di veleni su cui indagò il poliziotto Roberto Mancini, che ha pagato con la vita il suo lavoro, morendo di tumore nel 2014.
Questa notizia, quindi, non posso che accoglierla con forte soddisfazione.
Conosco il lavoro investigativo che sta alla base di questa condanna e tutta la fatica e il sacrificio delle donne e degli uomini dello Stato che hanno lottato per ottenerla. Questa è una vittoria soprattutto per le cittadine e i cittadini della Terra dei Fuochi. Che non compensa ovviamente il loro dolore e le sofferenze. Ma la Cassazione ci dice che giustizia è stata fatta.
Adesso continuiamo il lavoro per liberare queste terre dai roghi e siamo impegnati ogni giorno, tutti i giorni, con le prefetture, le forze dell’ordine, gli imprenditori sani, i sindaci volenterosi, i comitati e i cittadini tutti per vincere questa lunga battaglia.
L’Italia ha bisogno di giustizia e la otterrà.