L’effetto magico dell’AI a volte vende ancor prima dell’efficienza che può portare. Lo hanno pensato diverse aziende che hanno iniziato ad offrire servizi gestiti da persone facendo però intendere fosse tutto automatizzato prima di riuscire ad offrire il servizio realmente tutto AI.
X.AI, ad esempio, offriva un servizio per schedulare le riunioni tra due persone gestendo il dialogo via email e verificando eventuali slot liberi nel proprio calendario. Mettendo in copia Amy o Andrew (i nomi dei bot dell’azienda), loro si occupavano di tutti gli scambi successivi necessari a raggiungere la schedulazione dell’appuntamento. Amy ed Andrew non erano tuttavia dei bot, ma erano gli pseudonimi di persone vere e proprie in Paesi a basso costo del lavoro. L’iniziativa non ha avuto successo ed ora è diventato il dominio utilizzato da Elon Musk per promuovere il suo oggetto di AI, Grok.
Nel 2009 SpinVox offriva il speech to text per la propria segreteria telefonica, quando si scoprì che era una finta tecnologia che usava persone per fare il lavoro, l’azienda fu al centro di forte critiche.
Più recentemente abbiamo visto Google simulare un video con Gemini per dimostrare le sue capacità, certamente straordinarie, ma per ora legate a singole foto e non in video live come si è cercato di far credere.
L’effetto magico è probabilmente digerito meglio dell’effetto sfruttamento di lavoro a basso costo o dell’offshoring del lavoro in altri Paesi. Inoltre il meccanismo di simulare l’innovazione tecnologica permette all’azienda di ottenere promozione gratuita sulla stampa grazie all’effetto novità tecnologica.
L’esempio più ricordato nella storia è il Turco (Mechanical Turk) costruito nel 1769 per simulare un automa con le sembianze di un uomo mediorientale che giocava davanti ad una scacchiera posta sopra un mobile pieno di ingranaggi. In realtà nel mobile c’era un persona che muoveva gli ingranaggi che aveva una propria scacchiera sulla quale riproduceva la partita e che illuminava con una candela il cui fumo usciva dal turbante dell’automa. Anticipò di duecento anni il primo computer di scacchi.
La velocità con cui si sta andando con gli sviluppi sul fronte AI in questi mesi non lascerà spazi così ampi e forse renderà inutile la simulazione degli effetti dell’AI in molti ambiti. Non mi sorprenderebbe che sulle attività che riteniamo ancora distanti come l’AGI arriverà un nuovo Turco a simularla prima ancora di raggiungerla.