Il Giudice AI è già tra di noi?

Uno dei più famosi goal fantasma, il goal di Muntari oggi sarebbe conteggiato e il Milan avrebbe vinto forse lo scudetto se ci fosse stata la Goal-line technology nel 2012 e non ci si fosse affidati alla distrazione dell’arbitro e del guardalinee. 

Oggi (a ragione) la tecnologia è considerata l’arbitro migliore nel calcio come anche nel tennis dove ai prossimi ATP spariranno i guardalinee sostituiti dall’Occhio di Falco per sapere dove ha rimbalzato la pallina.

Non ci è voluto molto per dare per scontata la necessità di avere un garante di Intelligenza Artificiale nello sport perché le conseguenze sono limitate e impattano su dimensioni al più economiche e di spettacolo. Ma la certezza di tutti è che i giudizi artificiali sono migliori di quelli umani. 

Quello che oggi sta avvenendo tuttavia è un passo ulteriore. Il concetto di “garante” o “giudice” è sempre più affidato nelle mani della tecnologia anche in contesti di diritto penale. In Cina i giudici devono consultare un sistema AI statale che analizza le carte e propone una sentenza, se sono in disaccordo devono motivare per iscritto. In Gran Bretagna è stato sperimentato un sistema per consigliare o meno la detenzione preventiva in seguito ad un arresto in funzione della pericolosità del soggetto.

Esistono dei limiti che dovremmo porci o l’efficienza di questi sistemi permetterà loro di occupare tutte le poltrone di giudici e garanti della nostra società?

Ne ho parlato nel mio libro Gli Algoritmi del Potere. Come l’Intelligenza Artificiale riscriverà la politica e la società. (ed. Chiarelettere) https://amzn.to/3X0vvOv