Momento Sputnik in salsa cinese

Proprio quando pensavamo che i colossi statunitensi avessero distanziato tutti con i loro successi nell’AI arriva la tigre cinese a farsi sentire. È qualcosa che nessuno (negli Stati Uniti) si aspettava e di colpo devono riconoscere la superiorità cinese nel campo dell’AI. Poco valgono tutti gli attacchi al modello DeepSeek sul fatto che abbia fatto formazione interrogando ChatGPT (la stessa accusa che i giornali muovono contro OpenAI) o che abbia utilizzato gli stessi connettori di OpenAI per permettere a tutti gli sviluppatori di collegarsi senza cambiare codice. 

La vera rivoluzione è il costo di costruzione (45 volte meno rispetto a ChatGPT) e di utilizzo (in open source senza la necessità di tutte le GPU Nvidia necessari ai concorrenti occidentali) grazie al fatto che utilizza solo la parte del “cervello artificiale” che serve per la risposta. Il fatto di regalare in open source Deepseek se lo sono ripagati direttamente al momento del lancio grazie alle scommesse del hedge fund che ha prodotto il modello AI cinese contro il titolo di Nvidia, che infatti è crollato.  

E come ogni gara che si rispetti è entrato in gioco anche un altro attore sempre cinese, Alibaba, che ha appena rilasciato Qwen (rilasciato stranamente in un giorno di vacanza cinese a dimostrazione della pressione competitiva portata da DeepSeek) che ha prestazioni ancora migliori di DeepSeek (e quindi di OpenAI). Se OpenAI pensava di poter iniziare a monetizzare la sua posizione inserendo gli abbonamenti a 200 dollari al mese, ora forse dovrà ricredersi. 

Come nel 1957 quando l’Unione Sovietica lanciò per prima un satellite nello spazio, il resto del mondo prende oggi consapevolezza che si è aperta una nuova corsa tecnologica per l’Intelligenza Artificiale.

Nel frattempo visto che Deepseek è in opensource, Perplexity lo ha aggiunto nelle sue opzioni,  Microsoft lo ha inserito nell’offerta di Azure AI Foundry, e il Garante della Privacy italiano lo ha censurato per l’Italia (anche se risulta per ora ancora raggiungibile senza VPN).

Al netto di capire chi veramente sia in vantaggio, una cosa è chiara: l’Europa non solo è fuori partita, ma con l’eccessiva regolamentazione preventiva dell’EU AI Act rimarremo negli spalti a fare il tifo ancora per parecchio tempo. 

Intanto il creatore di DeepSeek ha dichiarato che il suo obiettivo non sono i soldi, ma il raggiungimento dell’AGI, l’intelligenza artificiale generale che possa gestire qualunque tipo di compito (e pensiero). 

Forse sarà proprio il 2025 a vedere una accelerazione verso un nuovo sbarco sulla Luna dell’Intelligenza Artificiale.