Cursor è l’azienda più rapida della storia a passare da $1 a $100 milioni di fatturato ricorrente annuo con 360 mila clienti, ancora più veloce di OpenAI (che utilizza per erogare il suo servizio). Il servizio è semplice: aiutare e poi sostituire completamente gli sviluppatori di software. In pochi minuti con un prompt del tipo crea un clone del servizio di X, il sistema è in grado di scrivere il codice e anche di pubblicarlo.
Come Internet che ha visto prima affermarsi i browser, poi i motori di ricerca e infine la vendita online ed i social: è la costruzione di valore sopra le commodity di base che risultano più interessanti.
C’è una grande differenza con quel periodo: la bolla di Internet del 2000 ha visto investimenti esponenziali senza ricavi da parte delle aziende che ricevevano gli investimenti. Oggi le aziende che utilizzano l’AI ricevono entrambi.
Nel mondo della programmazione la particolarità è che l’AI oggi è arrivata ad eguagliare il 50esimo miglior programmatore umano e continua a scalare la classifica (o1, settembre 24 era 9.800 esimo, o3 – gennaio 25- 175 esimo, oggi 50 esimo; da ricerche OpenAI) e si può solo immaginare che entro la fine dell’anno converrà affidare all’AI molti degli sviluppi.
Non è un caso che tra i clienti di Cursor ci siano OpenAI, Perplexity, Midjourney. Sarà l’AI a scrivere le prossime generazioni di AI come in una grande fabbrica digitalizzata di robot completamente automatizzata?
Forse anche grazie a questa accelerazione le aziende che hanno pacchettizzato il servizio di sviluppo oggi stanno vedendo una crescita così importante da Lovable.dev, Bolt.new a Github copilot e molti altri. Se questi sistemi rimarranno solo un aiuto o diventeranno un sostituto degli sviluppatori lo vedremo probabilmente già nel 2025.