La classifica e’ relativa al numero di auto ogni 1000 abitanti e il servizio sottolinea come nel caso di Roma, tolti i minorenni (ma non i maggiorenni sprovvisti di patente) è come se ci fosse 1 auto e mezzo per abitante.
Riguardo al fatto poi che la coltivazione della colza o di qualsiasi altra pianta da cui estrarre olio sottrarrebbe terreno ad altre colture, beh, anche questo mi pare un “non problema”, esistono le serre, e anche modi di far crescere le piante completamente senza terra, esistono i grattacieli, basta fare 1 + 1 ed ecco risolto il problema!
Conosco una persona che aggiunge olio di colza (o anche di girasole o semi vari in mancanza..) alla propria macchina diesel (1900 turbo diesel ad iniezione elettronica) in percentuali che vanno dal 30 al 50%, ormai da più di 1 anno, senza aver mai avuto il minimo problema col motore, se non al massimo delle volte (quando si supera la percentuale del 50%) una difficoltà all’accensione (nel senso che invece di partire “al primo colpo”, parte al secondo…) a causa soltanto della maggiore viscosità dell’olio rispetto al diesel, che si può manifestare solo a motore freddo (e quindi appunto all’accensione). In 1 anno ha percorso migliaia di km senza problemi e senza aver neanche cambiato il filtro dell’olio! Ovviamente non si può andare solo ad olio, proprio a causa della sua eccessiva viscosità, ma basterebbe una camera di preriscaldamento per risolvere il problema all’accensione. In sintesi, secondo me, qualunque motore diesel potrebbe tranquillamente funzionare con l’olio di semi basterebbero modifiche veramente minime per tenere conto della sua maggiore viscosità. Che poi la glicerina col tempo intasi gli iniettori, mi pare veramente una grande cavolata, parlando sempre di percentuali di olio comprese entro il 50% (ma probabilmente anche oltre a seconda dei casi..), considerato che il diametro degli iniettori è così infinitesimo che non si può supporre “un accumulo” di glicerina: o si intasa subito o funziona senza problemi sempre. Queste cose le case automobilistiche le sanno benissimo, ma metterle in pratica sarebbe la fine del predominio del petrolio.. ed ovviamente questo non “sà da fà”… Ovviamente i vari motori euro 3, 4, 5 etc.. grandi fesserie, “andare ad olio” sarebbe molto più semplice, economico ed ecologico!
In effetti se volessimo andare tutti ad olio di colza toglieremmo troppo terreno alla coltivazione alimentare:molto meglio coltivare alghe in mare che fra l’altro producono un olio vegetale piu’ performante.
A proposito di olio di colza e di olio canola, ci sarebbe qualcuno, ben qualificato, per spiegarci una volta per tutte se questo olio è pericoloso per l’alimentazione umana o no alla salute ? su internet leggo pareri discordanti: da tossico a curativo contenente grassi omega. Fateci sapere GRAZIE
Se le superfici coltivabili sono diminuite, non vi è ragione x non aumentarle…. l’acqua al mondo c’è basta portarla dove serve. Abbiamo il gas dalla rusia e non portiamo l’acqua al centro della sicilia ( x dire)
Il sig. Dieisel non ha inventato il motore x combustibili minerali…
In questi giorni me la godo a pancia all’aria sulla spiaggia di Viareggio. Ieri ho visto passare davandi a me un magnifico bialberi che mi ha fatto risognare sogni di bambino: mari azzurri (non quello di Viareggio, malgrado le golette verdi), cieli tersi, gente che ti saluta e ti sorride passando. Mi dicono che la barca è di Moratti. Grazie, Moratti, vorrei anch’io che raddoppiassero i costi della benzina, cos’ tu troveresti il verso di raddoppiare i guadagni e mi faresti sognare con un quattro alberi. E chi se ne frega di quei poveracci che rimarrebbero a piedi e non saprebbero come andare a lavorare in quewsto paese in cui pochi campano da dio e molti si arrabattano per tutta la vita.
usandolo miscelato al 30% è possibile senza alcun danno per il motore,in inverno,in estate anche al 50%.Se si potrebbe mettere un additivo fluidificante potrebbe essere usato anche al 100%,questo a detta di alcunu esperti (meccanici) che lo hanno provato.
Sono pienamente sfavorevole all’uso di questi biocarburanti per l’industria automobilistica, in quanto secondo me non solo incentiverebbe l’acquisto di nuove auto, e quindi strade ancor più affollate di oggi ma anche un aumento delle coltivazioni di colza che precludono la coltivazione di generi alimentari come il grano.
Però nuove energie devono farsi largo nel nostro mercato, oltre che all’eolico e al fotovoltaico ci sono già aziende che propongono generatori ad olio vegetale. Questi sono a livello industriale quindi producono corrente da 5 kw fino 10 mw, non inquinando, poichè questo tipo di generazione elettrica è considerata PULITA (dall’unione europea). Penso quindi che molte di queste piccole centrali possano dare man forte alla lotta alle centrali Sporche (carbone, nucleare ecc).
Io vendendo per varie aziende, molti tipi di impianti per le energie rinnovabili (fotovoltaico, eolico, motori… ecc), ti posso dire dove sono i centri di stoccaggio. Comunque ti dico, i vari olii li conpriamo a navi o a camion, quindi non se te ne vendano una tanica.
Carissimo,
ne ho piene le balle di questi aumenti e dell’inquinamento. Dove posso comprare l’olio di colza ?
Faccio un investimento, ne compro per 30 – 40 mila euro, che dici ?
Il posto dove metterlo ? nei campi della mia suocera iscritta alla Coldiretti, è possibile ?
A cosa contravvengo legalmente ? solo all’evasione della tassa sull’uso dell’olio come carburante ?
Continuano a prenderci per il culo!
A milano col tiket d’ingresso e poi i palazzi della ‘casta’ vanno ancora a gasolio!!!!
Sono 6 anni che l’aspetto. Spero che questa sia la volta buona!
In attesa, olio di colza e di semi a volonta’!!!
P.s: raddoppiare il prezzo della benzina non servira’ a dimezzare il consumo.
Faccio 110 km al giorno per andare e tornato dal posto di lavoro, se raddoppiasse il prezzo chi me lo paga il pieno all’auto?? Ma vi rendete conto delle porcate che dite? Non mi venite a dire usate i mezzi pubblici perchè sono un turnista alle 4 del mattino di certo non trovo nessun pullman autobus ecc ecc.
“BIODIESEL,BIOGAS,BIOETANOLO,GPL,METANO:PROVATE AD UNIRE LE LORO ANCHE PICCOLE % E OTTERRETE UN BEL RISULTATO DI ENERGIA RINNOVABILE”… Ma che stai dicendo??? Per ottenere Biocarburanti è necessario nella maggior parte delle applicazioni utilizzare piccole quantità di derivati del petrolio per “aggiustare” il numero di cetano o di ottano!
Buongiorno a tutti.
Sto effettuando una Tesi sui Biocarburanti, non sono un ingegniere pertanto mi dovrò affidare ai dati di chi ha studiato il comparto a livello scientifico.
Non è assolutamente vero che l’energia consumata per il ciclo produttivo del biodiesel è superiore ai benefici apportati; attualmente con le tecnologie siamo ad un 30% di consumata per MegaJoule di Biodiesel prodotto.
Non è vero che il bioetanolo è preso meglio, gravissimo errore: 1)il ciclo energetico va a quasi alla pari (alias si consuma molta energia per crearlo) 2) un impianto per produrre bioetanolo costa non meno di 5 milioni di .
Un impianto di biodiesel parte da 420.000.
Il discorso sugli scarti delle lavorazioni e su materie cellulosiche, non sarà attuabile prima del 2015 su vasta scala.
PRODUZIONE:si guardino i dati europei ed italiani; l’80% della produzione europea di biofuels è costituita da biodiesel.
Italia: produzione di Biodiesel, terzo produttore in europa, quarto a livello mondiale.
produzione di bioetanolo: sfiora la 0.
Vetture diesel dal 1992 già predisposte ad andare con Biodiesel al 25% tranquillamente.
Problema politico: Se si diminuiscono le accise sui biocarburantisi perdono entrate consistenti per l’erario. La Commissione Europea comunque tirerà dritto: prendetela con filosofia:blog o meno, il biodiesel vincerà e se lo merita, alla faccia di chi parla per sentito dire.
CONCLUSIONE: IL GIOCO NON E’ TROVARE LO SOLUZIONE MIGLIORE, SIA IL BIODIESEL, IL BIOGAS, IL BIOETANOLO, IL BIO-X..
BISOGNA INTEGRARE QUESTE TECNOLOGIE, RICONOSCERE CHE IL BIODIESEL NON SOSTITUIRA’ PIU’ DEL 10% DEI CARBURANTI. E’ QUESTA LA DIFFERENZA TRA UN POPOLO COME IL NOSTRO CHE GIOCA A SCOPRIRE LA TECNOLOGIA PIU’ BELLA DA MOSTRARE AL TG1 E POI NON LA IMPIEGA SU LARGA SCALA.
BIODIESEL,BIOGAS,BIOETANOLO,GPL,METANO:PROVATE AD UNIRE LE LORO ANCHE PICCOLE % E OTTERRETE UN BEL RISULTATO DI ENERGIA RINNOVABILE: IN SVEZIA,GERMANIA,FRANCIA,SPAGNA CI SONO ARRIVATI DA 10-15 ANNI A QST CONCETTO
Buone notizie.
Non è proprio vero che gli impianti di produzione del bioetanolo da cellulosa saranno disponibili solo dal 2015, sono un filosofo della scienza e l’azienda per la quale lavoro sta studiando i primi impianti di questo genere, pensiamo di produrli in 10-12 mesi. Assicuro che è vero e spero presto, potrò dare una notizia più ufficiale perchè ancora coperta da segreto. La tecnica è già sviluppata, ci sono già grossi impianti funzionanti in Canada e speriamo presto, di produrli per tutta Europa. Prodotti di scarto? Fertilizzanti. Se il mercato non sarà pronto a ricevere e distribuire il bioetanolo per trazione, con un impianto che è realizzabile con un investimento di circa 5 milioni di euro, possiamo produrre un megawatt senza batter ciglio. Gli impianti sono auto-alimentati ovvero, non abbisognano di fonti esterne di energia per il funzionamento. Entro un tempo ragionevole darò anche informazioni ai parchi scientifici di alcune università italiane, bisogna sempre aspettare che il progetto sia in fase più avanzata ma non si dovrà aspettare il 2015…
gentili signori , vi chiedo se potete darmi informazioni su impianti a biomassa che usano come combustibile olio di colza , tutto questo è possibile ? è ecologicamente una valida alternativa ai normali metodi di produzione di energia elettrica ? grazie Lorenzo Tesi .
nn vorrei sbagliarmi ma tanti anni fa un ingegnere calvo francese, credo si chiamasse jean chambrin, realizzo’ un motore che funzionava ad acqua. perche’ non se ne e’ mai piu’ sentito parlare??? perche’ e’ stato tutto imboscato??
ovvio per gli interessi delle multinazionali del petrolio e poi secondo te lo stato che cosa avrebbe incassato se tutti andassimo ad acqua?Ci sono motori che vanno ad aria compressa ad alcoool etilico e minicar che in america vanno ad energia elettrica che fanno 140 kmh per piu di 200 e passa km .Non serve a nulla parlare di biocarburanti o di energie alternative ora le possiamo usare individualmente a nostro rischio e pericolo un indomani sicuramente su larga scala lo stato ci mettera’ anche li le accise o inventera’ un modo per non renderlo piu conveniente a noi comuni mortali.
E’ piuttosto evidente che il Biodiesel è una incredibile putt—-a : il piccolo vantaggio di ridurre di qualche punto percentuale le emissioni di CO2 dele automobili provoca decine di danni collaterali, tra cui i più gravi sono la riduzione della SAU (“superificie agricola utilizzabile”)per usi alimentari e l’utilizzo di colture OGM, con tutti i danni che questi comportano.
Ben vengano colture di girasole e mais (NON OGM)ad usi non alimentari, ma con il solo scopo di limitare finalmente l’uso della plastica per imballaggi e confezioni, che diventerebbero così di materiale biodegradabile al 100% !!
Stop totale a buste,scatole,confezioni di plastica !
Sono stato il direttore dell’unico stabilimento per la produzione di biodiesel puro, situato in UMBRIA, sono pronto a spiegarvi perche’ l’hanno chiuso.
Sappiamo grosso modo che il funzionamento dei motori alimentati ad olio di palma hanno una buona resa e regolarità, peccato che le aziende non danno neanche un giorno di garanzia se il loro motore viene almentato ad olio anzichè gasolio.
Per quanto riguarda il mercato di questo prodotto, nessuno ti dice a chi venderlo, nessuno ti dice che tipo di specifiche di raffinazione deve avere, nessuno ti dice il reale prezzo da proporre, quando contatti queste aziende loro dicono che è sempre alto, ho provato a proporlo ( test ) a meno della metà del prezzo ufficiale, mi hanno detto che è caro.
E’ tutto come al solito sommeso ! !
SALUTI
Buongiorno sig. Idris in merito alla sua esperienza nel campo biodiesel vorrei sottoporle qualche domanda circa la chiusura del centro di cui parla, ci possiamo scrivere via mail? saluti Massimo
Salve,da settimane conduco test (rilievi e calcoli) di alimentazione ad olio vegetale puro di un gruppo elettrogeno di 560 kWe:
1-olio di palma
2-nessuna irregolarità nel funzionamento ad olio
3-aumento del 5% del consumo specifico
4-nessuna traccia di ossidi di zolfo ai fumi
5-diminuizione della fumosità
6-piccolo aumento della temperatura gas di scarico (1,5%)
il more verrà smontato ed esaminato pezzo per pezzo… invece di dire minchiate… azione, test, analisi
Vi scrivo da Rovigo, una piccola città del Veneto. Da anni la popolazione si lamenta del servizio pubblico carente. Pensate che gli autobu compiono gli stessi percorsi esattamente da venticinque anni. Nessuna amministrazione in passato e certamente anche quella attuale non migliorerà il servizio. Ma la cosa più divertente sono le domeniche ecologiche, tutti a piedi , ma veramente tutti a piedi visto che ci sono due o massimo tre corse di autobus per i vari paesini in periferia. Per fortuna che abbamo una bellissima pista ciclabile ( fatta e voluta da Polesine acque non dal comune) ma è una sola purtroppo e non certo in grado di soddisfare le esigenze dei cittadini. Rovigo proprio perchè è piccola se vi fossero piste ciclabili sufficenti e più autobus non ci serebbe il problema di parcheggi e traffico. Ciao e grazie
Bravo Beppe, raddoppiamo il prezzo dei carburanti.Così fra 10 anni i milionari come te andranno in auto e gli operai come me,non potendosi permettere le famose auto che consumano la metà, andranno a lavoro a piedi. Io in famiglia ho due auto euro 0 che presto mi “costringeranno” a rottamare e con 900 euro al mese col cavolo che mi potrò comprare altre due auto. Leggi fatte per i concessionari! Ma sono solo le auto a inquinare? Perchè non si inizia dagli aerei, dalle navi, dalle fabbriche a fare pulizia?
OLIO VEGETALE NEL DIESEL? = NO, FRODI IL FISCO (MA FUNZIONA!!)
BIOETANOLO? = E DOVE LO TROVO IN ITALIA?
GPL-METANO = PIU’ PULITO? COL C___O.LO SAPETE QUANTA ENERGIA CI VUOLE PER COMPRIMERLO E TRASPORTARLO SINO ALLA POMPA?
IDROGENO? = MICA SI TROVA IN NATURA SA, SI DEVE PRODURRE VEDI SOPRA
E ALLORA = TUTTI IN BICI CARISSIMI,ANZI A PIEDI CHE SI SCOREGGIA MENO.
Sono pienamente d’accordo sul discorso del raddoppio in 10 anni del costo dei carburanti, pero’ la cosa che mi lascia molto perplesso e’ che in questo lasso di tempo le amministrazioni varie non saranno assolutamente!!!!! in grado di realizzare un sistema di tresporto pubblico adeguento e sufficiente alla domanda.
Questo perche’ in italia lo sviluppo del trasporto pubblico si muove a seconda delle parti politiche ed il sindacato.
non si puo’ all’alba del 2007 avere citta’ come Milano con solo n. 3 linee metropolitane, con un chilometraggio limitato e gia’ sature di domanda; Per cercare di coprire in parte questa carenza di domanda si usa il treno per il trasporto locale, quando questo e’ predisposto per struttura ad un trasporto di media e lunga distanza.
finche’ in italia si ragionera’ con il sistema delle lobby, il trasporto pubblico rimarra’ per sempre limitato alle sue effettive richieste.
Provate un po’ tutti come dicono alcuni politici lasciate a casa la macchine e prendete i mezzi pubblici!!Se lo fanno tutti o comunque in tanti il sistema scoppi!!!!!!
Ragioniamo con la testa e non con gli interessi dei politici enti locali e sindacato!!!!!!!!!!!!!
Chiedo scusa, volevo sapere come mai i nostri politici hanno impiegato il loro costosissimo tempo per emanare una legge che prevede per le macchine monofuel (GPL o Metano) che abbiano un serbatoio della benzina inferiore ai 15 Litri una riduzione del bollo pari al 75% includendo la voce ” i serbatoi ridotti dovranno essere omologati dalle case costruttrici, dove per case si intende la casa che costruisce l’automobile, e non hanno fatto una legge che obblighi le case a costruire e rivendere tali serbatoi o ad adottare criteri per ridurre quelli esistenti? Certo basterebbe dire che solo un’idiota monterebbe un impianto che ti fà risparmiare dal 30 al 60% senza usarlo ma secondo i geni della politica non conta, l’importante è che loro abbiano fatto una legge, poi se non si può usufruirne non c’è probbbblema tanto è pagata!!!! Poi dicono di voler ridurre l’inquinamento mah
Ciao a Tutti. Devo cambiare macchina. Sono ormai da settimana alla ricerca di informagioni sulla miglio macchina da comprare del punto di vista ecologico…
ibrida? un giorale inglese è andato da ginevra a londra con la prius e la bmw 530d… ha consumato di meno la bmw!!!
metano?
gpl?
E’ impossibile!!!!!!! tutti dicono cose diverse… mi potete aiutare? grazie
E per chi non sa l’inglese o ha bisogno di un aiutino a capire c’e’ il sito di traduzione istantanea di bablefish e servizio gratuito, basta mettere l’indirizzo internet e traduce dall’inglese all’italiano (vabbe l’ho detto oramai).
Resto a totale disposizione di chiarificazioni, sono da anni un appasionato di carburanti alternativi, ma non sono : ingegnere, perito chimico o lavoro in una raffineria quindi ogniuno prenda le precauzione che crede siano necessarie in tutto quello che ho detto e non sono responsabile ai eventuali danni (se ci saranno mai) al vs. pregatissimo motore.
P.S se leggo un’altra persona che vuole risparmiare sulla sua smart diesel o lo amazzo o mi amazzo. (Scherzo), idem per chi ha perso tot, cavalli di potenza dal suo motore, il punto qui non e’ la velocita ma il risparmio e l’ecologia con i motori che ORA ci ritroviamo sulle nostra auto. Quando le ditte automobilistiche decideranno di disegnare motori esplicitamente studiati per carburanti a base vegetale, sono sicuro che riusciranno anche a soddisfare te con tutta la potenza che ti occorre per fare il tuo solito tragitto in auto.
sono un imprenditore di milano e mi occupo di smaltimento di oli di frittura. mi stò interessando ad un investimento per la produzione di biodiesel. ritengo però che esistano perecchie “leggende” al riguardo. lei cosa ne pensa?
ANDARE SUL OLIO USATO DELLA FRITTURA DI PESCE DI IERI? SI PUO!
PARTE 3.
Ovviamente per gli interessi grandissimi che girano questo per ora non succedera’, ma fra qualche anno quando finira’ il petrolio (perche prima o poi finira’) ci penseranno. Anzi direttamente vedrete publicita’ della Shell, e Esso e affini nelle quali esaltano le qualita’ dei nuovissimi carburanti di origine vegetale (in USA per esempio il E85 o anche chiamato ethanol a base di mais 85% e benzina 15% gia esiste) e delle nuove “coscenze” ecologiche che gli sono venute e quanto sia importante tutto questo per l’ambiente e lo fanno col pensiero ecologico(IIhhh POSSINO CECARLI). Quindi stiamo solo ritardando una decisione(quella di investire in carburanti a base vegetale) che sara’ inevitabile in futuro, a costo dell’ambiente e sopratutto delle tasche dei italiani a favore dell’arrichimento delle varie Esso, Shell etc.
Infine, prima che qualcuno risponde che sto dicendo cazzate e non e’ possibile andare su olio usato perche lui e’ : ingegnere, lavora in raffineria, e’ perito chimico, monta e smonta motori e ” NE ha viste cose che fa l’olio”, non sa che cavolo sta facendo e compra l’olio e lo sbatte nel suo nuovissimo tdi common rail e poi dice AH L’olio non funziona, e i vari sapientoni del forum vi lascio dei siti internet cosi vi documentate e non mi scassate.
oppure fate una ricerca su google.com (non .it cosi trovate piu risultati) su WVO.
E visto che ci siamo anche direttamente sul sito americano di ebay cioe ebay.com WVO, SVO e valutate da voi.
Ah beccatevi anche il sito del E85, in america gia sono orgoliosi del carburante MADE in USA, magari pure ci venisse l’idea di emularli in un carburante MADE in ITALY dalla API, AGIP o IP (oppure pure questo lo dovremmo comperarlo col benestare USA?)
ANDARE SUL OLIO USATO DELLA FRITTURA DI PESCE DI IERI? SI PUO!
PARTE 2.
Ora per quanto riguarda la legalita’ o meno questo sta a voi deciderlo. A me sembra logico voler pagare di meno per un carburante e allo stesso tempo non inquinare. ORA e’ illegale, ma lo stato lo facciamo noi e le leggi pure,(anche se certe volte ho dei dubbi se i politici che fanno le leggi lo fanno per interesse dei cittadini), sarebbe ora che lo stato faccia l’interesse del bene publico comune e cioe agevolare chi sceglie di non inquinare e non trattarlo come un delinquente, cosi come fa con il GPL, e Metano. Il mio senso civico direbbe di fare una cosa che contribuisce al bene comune inquinando di meno. Se lo stato si svegliasse e legalizzasse l’uso di questi carburanti (come in Germania), renderebbe un utile servizio agli italiani. Se la storia sta sulle tasse del carburante e la accisa, a me personalmente andrebbe anche bene di pagare una tassa se cio vorrebbe dire che ho la possibilita’ di avere un distributore sotto casa mia e posso fare il pieno in tutta legalita, senza che ci mettiamo tutto a fare il piccolo chimico (come sta succedendo ora). Oltretutto sarebbe anche intelligente da parte dello stato tagliare questa dipendenza che abbiamo del petrolio e invece investire nella agricoltura per la produzione di questi carburanti (olio colza, ethanol etc) e la distribuzione sul territorio. Inanzitutto ci sarebbe la creazione di moltissimi posti nuovi di lavoro nel campo agricolo (e specilmente al sud).
ANDARE SUL OLIO USATO DELLA FRITTURA DI PESCE DI IERI? SI PUO!
PARTE 1.
Allora aggiungo la mia. Io vivo in Usa ( e ogni tanto torno in Italia) e da ste parti poco a poco vedo (perche mi interesso e bazzico i vari siti specializzati) oltre ai vari olii nuovi impiegati come carburante SVO(straight vegetable oil) anche l’uso di olii usati WVO(waste vegetable oil) come carburante. ESEMPIO 1, tipo vai dal mc donalds (o altro ristorante) e a gratis ti prendi l’olio che comunque quel ristorante deve pagare per farselo pompare via o comunque butta via. ESEMPIO 2, Te fai una frittura a casa e invece di buttare l’olio lo raccogli. In poche parole l’olio vegetale (di qualsiasi tipo ma di origine industriale e non olio di oliva) usato per fritture e varie FUNZIONA come carburante. Il beneficio e’ che al contrario dell’olio di semi, colza ed etc che comunque ha un costo (anche se minumo) d’acquisto al supermercato, questo costa ZERO. Premetto; sta storia funziona SOLO per i motori Diesel e Turbo Diesel senza danni e non ai vari common rail, iniettore pompa e ste cose di nuova generazione, anche se ci sono molti casi che ho letto nel web di gente che va in giro con il suo volkswagen tdi su olio usato (vedi link sotto).Per capirsi, se c’hai un vecchio Golf TD o anche un mercedes dei anni ’80 TD stai apposto e puoi usare olio usato in percentuale varia (c’e’ chi va al 100%). Ovviamente l’olio prima va filtrato (ci sono dei filtri a cotone appositi) e poi preriscaldato (ci sono in vendita dei kit appositi). Prima di fare qualsiasi passo pero’ riferitevi ai siti e informatevi e documentatevi. Ci sono accurate procedure da eseguire.
Da come è esposto il problema tutti gli oli vegetali si possono utilizzare nei vecchi motori diesel aspirati, l’importante che tali oli siano modificati. Pare che questa operazione l’ha può fare chiunque. E questo, se si ha un po di bontà, si può avere una breve ed esauriente descrizione.
La cosa più importante per le auto che circolano in Italia, che devono pagare l’accise. Più che giusto.
Se sbaglio correggetemi, anzi siate più esaurienti.
Alla mia Panda multijet fornisco, come biada, una miscela di gasolio mescolato con circa il 30/40 % di olio di colza o girasole o mais. La miscela sembrerebbe avere meno resa, forse perchè meno infiammabile del gasolio che contiene zolfo.
N.B. Durante l’avvio della mattina si sente un gradevole profumo di patate fritte
E da giugnio,2006 che uso olio di colza,olio di girasole,olio di mais, e olio di semi vari. A secondo di come variano i prezzi,sul mercato e metto il 50% di gasolio,e il 50% di olio, sia d”estate, che d”inverno. Prima avevo una golf tdi 2000 140 cv e ho fatto 15000 km senza aver problemi,anzi era più silenziosa al minimo;rendeva il 10% in più di cv, il consumo era uguale e l”inquinamento era a zero. Ora ho una c5 citroèn 2000 138 cv comorreil con catalizzatore, fap, e anche questa mi va benissimo. Chi dice che la colza, non va bene. Dice un sacco di bugie: perchè non l”anno mai provato.Se andassimo tutti a colza, ci sarebbero, meno malatie. Lunico inconveniente è: che ci smena il governo,sulle tasse.
DA QUANDO IN QUA IL MOTORE COMMON RAIL FUNZIONA CON DEL SEMPLICE OLIO? E’ RISAPUTO CHE DATE LE PRESSIONI IN GIOCO E LA FINE NEBULIZZAZIONE DEL CARBURANTE VIENE PREGIUDICATA DALLA GROSSOLANITA’ E VISCOSITA’ DELL’OLIO(PURTROPPO…SIGH!) HO COME L’IMPRESSIONE CHE LA TUA AUTO NON ANDRA’ AVANTI PER MOLTO… ANCHE SE TE LO AUGURO!
Il 2 gennaio 2007 ho fatto il post Giro il mondo con il girasole, in cui parlavo dell’olio di girasole e colza usati come combustibile nella mia macchina.
Ho anche caricato un video su google tratto da Rai tre, intitolato: ” Bio diesel e olio di colza”. Diverse persone mi hanno segnalato che il video non si riesce più a vedere. Segnalatemi se è così anche per voi.
La settimana scorsa mi è arrivata un e-mail da google dove precisava che il video non aderiva alla sua politica.
Perchè non si può parlare di Olio di Colza in Internet?
E’ così pericoloso?
Perchè Rai tre può farlo vedere, e Internet no?
Per vedere il video sull’olio di colza e girasole clicca sotto:
Ciao a tutti e in primo al Guru dello sforzo intellettuale, Il Beppe Grillo.
Riguardo Olio di semi nel serbatoio:
40.000 km di fuoristrada impegnativo con una Range Rover del 97 con un 2.500 BMW 6 cilindri in linea (stesso montato su bmw 525 td, Opel Omega 2,5 td ect): nessun problema legato all’uso del “biodiesel” fatto con 50% semi vari e 50% diesel. Più potenza e silenziosità ai bassi regimi. Ho avuto la faccia di andare a fare la revisione andando con tale misciela e mi hanno chiesto se avessi appena cambiato il catalizzatore. Inoltre ho risparmiato un… tot! Ma allora cosa aspettiamo a seminare in maniera endemica? Perchè ci avveleniamo e facciamo le guerre per il petrolio quando la soluzione è nei campi, al sole? Perchè mandiamo i nostri ragazzi in guerra e invece non coltiviamo il biodiesel?
Grazie
Ciao in base alla mia esperienza col gas (gpl) ti devo dire che, anche se ho risparmiato moltissimo, è anche vero che nella mia Lancia Dedra ho bruciato 2 volte la guarnizione della testata. Da 3 anni l’ho demolita ma mi è rimasto sinceramente il dubbio se l’alimentazione a gpl abbia influito a questo danno. Inoltre le spese relative al cambio filtro dell’aria e candele sono aumentate in quanto si consumano prima (le candele ogni 6000 KM e filtro dell’aria ogni circa 7500) mentre prima le candele non le avevo mai cambiato ed il filtro dell’aria circa ogni 20000 KM.
Un saluto Carmelo
ma perche’ non leggi solo 2 post precedenti? Ti fai le domande e poi un minimo di curiosita’ per rispondere?? Facendo cosi’ semini il panico con reale anti informazione.
Ciao a tutti,
ho fatto installare da 4 giorni un impianto a metano sulla mia autovettura di media cilindrata, 1800 cc 20 Valvole, con 17 Kg di metano, circa 13,50 euro per pieno e percorro 300 km che variano in base al tipo di guida. Questo impianto risulta molto meno inquinante della solita alimentazione a benzina. La mia domanda però è un’altra, per quale motivo mentre in Italia dove i distributori di metano per auto sono molto rari, in Friuli Venezia Giulia per esempio, dove io risiedo ce ne sono soltanto 4, in Francia invece dopo un accordo tra Citroen e la rete di distribuzione francese si consente ai cittadini la possibilità di installare in garage un apparato che viene utilizzato per caricare le bombole dell’auto in casa, forse la fiat potrebbe fare altrettanto o addirittura non dare limiti alle marche d’auto. Allo stato italiano interessa sul serio diminuire l’inquinamento, oltretutto mentre prima spendevo 250/300 euro di benzina al mese adesso si calcola un consumo di 50/60 euro, con una notevole miglioria per il portafogli familiare. Grazie per l’attenzione spero che un domani anche noi potremo avere il distributore casalingo. Un consiglio, installate un impianto a metano sulla vostra autovettura, noterete molti vantaggi.
Grazie per l’attenzione
Raffaele Pirfo
commento a Pirso: risiedo anch’io in FVG precisamente a Trieste: non solo non abbiamo distributori di gpl, ma tutti i parcheggi in silos o interni che siano centri commerciali o parcheggi cittadini non lasciano entrare auto a gpl; se è così pericoloso il gpl, perché ci vendono le auto con il serbatoio dietro al nostro sedere ????
L’utilizzo di sprechi e’ interessante, ma continua a non convincermi. Una raccolta capillare di scarti cosa viene a costare a livelli energetici di puro trasporto?
E anche la piantagione in aree aride risolve il problema dei campi coltivati, ma non quello del bilancio energetico totale.
Voglio dire: ara il campo, seminalo, curalo, diserbalo, concimalo, bagnalo quanto serve, raccogli trasporta, raffina, tratta i sottoprodotti, ritrasporta il tutto. Alla fine ai fini di UTILE ?
Nel seminario alla domanda del bilancio energetico finale non c’e stata risposta perche’ ki ha presentato il lavoro nemmeno ci aveva pensato.
Come uno che costruisce una bomba e non pensa a che serve… Dalle pubblicazioni che ho letto pero’, il dispendio energetico per COLTIVARE per il biodiesel e’ ancora sfavorevole.
So della sua diffusione in Brasile, forse producendo etanolo si riesce ada avere un vantaggio consistente, ma se sto blog non fosse una fogna di teste di c…o che rendono illeggibili i commenti, magari si potrebbe leggere qualche testimonianza di qualche ingegnere che lavora da quelle parti.
Qua dove sono (Missouri) e’ appestato di indiani, e un amico mi sta dicendo che da loro sono molto utilizzati, ma come ha accennato grillo e’ una situazione diversa in quanto loro usano prodotti di scarto per produrre diesel.
Il problema americano e’ che loro fanno coltivazioni dedicate e questa e’, come ti ho spiegato, assurdo.
Domanda che mi rimane e’: in precedenza questi prodotti di scarto dove venivano destinati? In un paese come l’india non credo che venissero buttati… Se ora li usano per il petrolio che conseguenza ci sara’? (se il letame lo usano per fare andare i camion, come li concimano i campi? E se usano i concimi chimici (business nel business) , di nuovo, il bilancio energetico totale?
In India per ora e’ proibito destinare aree agricole alla produzione del biodiesel, proprio per quel motivo che dici che potrebbe esserci una corsa pazza al biodiesel a discapito dell’alimentare. Noi abbiamo anche fatto del biodiesel da olii alimentari esausti, ma in india e’ molto difficile organizzare una raccolta industriale. In oriente dove il fritto e’ quotidiano, ristoranti ecc… utilizzare l’esausto sarebbe interessante.
Buona sera, sto usando sul mio frontera 2.3 td al 50% olio di colza e finora va bene.
Rispondo a chi dice che non serve.
Ma non vedete che il tempo e impazzito? tutti dicono che e colpa della combustione del petrolio e benzina, e allora ben venga il biodiesel.
Tarquini Gaetano
Il mio lavoro e’ applicato alla dinamica molecolare, pero’le informazioni sul biodiesel non mi mancano.
I progetti sono dei piu disparati, a vergogna della mia universita’ c’e’ un gruppo di persone che porta avanti un progetto di produzione del biodiesel da delle alghe coltivate IN UNA GROTTA (per proteggere le culture dagli agenti esterni ed animali predatori)! Signore mio… che ingegneri… il bilancio energetico e’ cosi’ evidentemente sfavorevole che non occorre dire altro, anche un muratore lo capirebbe. (senza offesa ai muratori ovviamente).
Posso procurarti dati e ricerche di pubblicazioni sulle varie rivisti scientifiche dove il dato che ti ho riportato 2 galloni a 1 e’ molto piu’ preciso. Nel suo calcolo si tiene conto di tutto, dalla semina al trasporto degli intermedi alla raffinazione finale e anche la concimazione del campo che si sta usando per mantenerlo fertile.
Il seminario che ho seguito trattata uno studio (di un phd) su come cercare di ottimizzare il processo di raffineria. MA la sua ricerca era cosi’ cieca… intendo guardava un semplice step di un processo, che in toto, non sta in piedi perche’ non e’ producente.
Qui in america, grandi ditte stanno spingendo la ricerca di questi processi ottenendo incredibili stanziamenti statali e facendo convertire (il dato che hai detto del numero degli stati e’ corretto) le varie agricolture in prodotti agricoli per il biodiesel.
Inoltre, ammesso che si trovi una via per rendere il processofavorevole (pero’ spero ti rendi conto che favorevole energeticamente potrebbe voler dire una tragedia, perche’ se la soglia minima per fare profitto le culture devono essere immense), i terreni coltivabili sono limitati, e come gia’ detto una gran parte sono gia’ dediti alle normali produzioni agricole che in questo modo (per pura legge economica) sarebbero stravolti.
Scusa gli errori di scrittura, ma qui sono le 1.00 am ed io inizio a desiderare il mio caro cuscino.
Secondo certi calcoli non e’ necessario stravolgere l’attuale agricoltura per destinare aree al biodiesel.
Ti faccio un esempio: qui in india ci sono aree agricole e aree aride dove non e’ possibile nessun tipo di coltura che richiede acqua, MA ESISTONO colture che si vanno perdendo perche’ la gente ha perso il suo uso come il Varagu per esempio, un cereale piccolo bruno e tondo del sud india, assomiglia a vedere ai semi di ricino, che ha un perfetto equilibrio di proteine e carboidrati ed e’ pure molto buono, e non richiede acqua per la crescita ! Si trova nel mercato, lo mangiano i contadini i facchini e i poveri perche’ costa veramente poco, ma ha una capacita’ nutrizionale eccellente che pochi altri prodotti hanno !!
Ma tutti vogliono mangiare riso bianco e per crescerlo anche in aree aride pompano acqua vergine dalle falde !! 30 anni fa la falda era a 2 metri, ora bisogna andare a 300metri !!! Cazzo !
Infatti il riso e’ una coltivazione tipica della piana del gange, fiume a grande portata con percorso tortuoso e lento !!
Percio’ per quanto riguarda il biodiesel sarebbe necessario trovare quelle coltivazioni che crescono bene in aree aride sfruttando cosi’ cio’ che ora e’ inutilizzato e sono molto di piu’ delle aree coltivabili !
Inoltre ci sono studi che le biomasse residue hanno utilizzi sia come fertilizzanti, mangimi, plastiche bio, pellets, ecc…
Leggo molti commenti favorevoli agli aumenti del bollo per le macchine vecchie e più inquinanti (inquinano anche le nuove). Siete degli ipocriti perchè pensate che tutti possano cambiare l’auto per non pagare qualche decina di euro in più all’anno. Non è vero, qualcuno lo farà, ma la maggior parte no perchè se avesse i soldi l’avrebbe già la macchina nuova, oppure la usa per andare al lavoro visto che i trasporti pubblici sono inesistenti. A parte gli uffici pubblici, i posti di lavoro sono in posti non serviti e non coperti dagli orari. In più c’è anche il divieto di circolare in molte zone: pago di più per circolare di meno. I ricchi hanno auto nuove e si sganasciano dalle risate quando sentono Prodi dire che toglie loro per dare ai poveri. Cornuti a mazziati, e poveri più di prima. Vergogna verdi ed ecologisti da strapazzo. E vergogna anche a Grillo che non dice niente su questo. Già..lui va a lavorare in bici.. quando ha voglia e col bel tempo.
Non sò, si parla tanto di superbolli,suv, non suv, ma il fine quale dovrebbe essere? Avere maggiori entrate e far pagere di più a chi inquina di più e meno a chi consuma meno? Allora visto che sull libretto della vettura abbiamo sia i dati del consumo sia se la vettura è Euro 1,2,3,4, etc, perchè non calcolare il bollo in base a chi consuma di più ed ha la vettura meno ecologica paga di più il bollo, e non in base ai kilowatt o in base al peso. In tal modo le case automobilistiche sarebbero spinte a costruire, nella maggior parte, vetture poco inquninanti, e che consumano poco. Poi rimarrebbe una nicchia di gente che se ne frega dei consumi e si compra vetture di 4000cc con 300cv, allora se te ne freghi dei consumi, te ne freghi anche del bollo, quindi paghi 1500 euro l’anno di bollo. E con i soldi che lo stato gudagna in più dovrebbe esserci un incentivo alla rottamazione perenne, anche qui elevato se rottami una vettura grossa ed inquinante per una più piccola ed ecologica, e in proporzione più basso o nullo se ne prendi una grossa che consuma molto.
Vorrei rispondere alla domanda sui carburanti E10 E75 ecc.
Si tratta di carburanti di origine vegetale quindi biocarburanti, i quali vanno miscelati al petrolio in misura del 10%(E10) del 75%(E75)e dell’85%(E85).
La “E” sta ad indicare ETANOLO o alcool etilico, un prodotto che si ottiene dalla fermentazione alcolica degli zuccheri.Questi biocarburanti sono diffusissimi in Brasile, USA, mentre in Europa il primo distributore ad etanolo(E85) è stato inugurato il 9 ottobre in Francia.
ciao di ke dispositivo fai riferimento?e ke olio usi?io ho una nissan micra del 2004 1.4 diesel.ma allora e propio vero ke la makkina a diesel puo andare ad olio di semi senza problemi?
sono sette anni che uso olio di semi vari al 50-70% con gasolio (addirittura con olio fritto di scarto dei ristoranti.pizzerie ecc.)il motore va benissimo !!!!! poco rumore-niente fumo, 20% dirisparmio (in litri ),10% in più di potenza.certo…… ho montato prima del filtro del gasolio della mia autovettura un dispositivo adatto allo scopo, ti posso assicurare che è una favola…!!!!tanti amici non ci credono, ma adesso neanche ci discuto più, e…penso: si…si… hai ragione tu, continua a mettere il gasolio…!!!!!certo che se usi l’olio senza il dispositivo,il motore dura poco tempo..!!!
ti saluto
gianni
per giovanni babusci sono marco vorrei saperne di più sul dispositivo prima del filtro che hai montato cosa è e a cosa serve e dove si compra grazie a presto marco
ciao gianni vorrei sapere qual’e il dispositivo che adoperi prima del filtro del gasolio perche sono interessato,qui noi abbiamo messo due filtri del gasolio normali di quelli trasparenti,pe preservare il piu costoso normale e decantiamo l’olio due tre giorni prima di ripassarlo e fare il pieno ciao e grazie
caro giovanni, scusa il disturbo, potresti x favore, dare spiegazioni + dettagliate e tecniche x quanto riguarda il “dispositivo famoso”???(tipo : costo,impatto anbientale,smaltimento ed eventuale riciclo a fine ciclo di vita,etc…).
avendo una punto multijet ho viaggiato col biodiesel (distributore Ratti, Tortona(Al), l’unico nel nord Italia,che io sappia???),con %40=>80%,circa 1000km: poi ho dovuto smettere,xchè,si è vero che dal tubo di scappamento potevi metterci la bocca di “un malato d’asma” ,però la car non mi andava più avanti,mi si spegneva in montagna,faticava a partire a freddo,mi consumava tantissimo(media dei 15km/lt,quando fa i 20km/lt col gasolio normale!!!),e poi siccome è ancora in garanzia ho preferito smettere!!!(sai com’è!!!).
si sente dire che fino al 30% non ci sono problemi
x i nuovi motori diesel???e dato che la legge euro.obbliga dal 01/07/06 di avere 1%biodiesel mix al gasolio normale,aumentando la 1% ogni anno
fino al 2010 (cosi’ da arrivare al 4-5%!!!), e poi staremo a vedere cosa succedera’???.
x concludere,cosa mi consigli di fare visto che sei un cosi’ grande esperto di motori/gasolio/olio di semi/biodiesel???visto che sta punto me la voglio tenere x molto tempo, il meglio che posso, inquinando/spendendo il meno possibile,
un grosso saluto,
grazie di tutto,
il meglio x te dalla vita,
gianfry.
n.b. (a proposito si può sapere che car hai?)
Ciao Gianni, il tuo intervento sul post di beppe grillo e piuttosto interessante. Certo non ho mai sentito parlare di questo particolare dispositivo, di che si tratta???
Ciao sono giovanni di vicenza e volevo cortesemente sapere da l’altro giovanni(babusci), che dispositivo aveva usato da applicare prima del filtro gasolio per far funzionare col l’olio di semi il suo mezzo. il mio turbo diesel ha 20 anni quindi non so se ci sono controindicazioni. Ieri ho firmato per il V-day oltre a far parte del gruppo No privilegi politici di vicenza. Grazie, e buona vita a tutti.
Ciao sono giovanni di vicenza e volevo cortesemente sapere da l’altro giovanni(babusci), che dispositivo aveva usato da applicare prima del filtro gasolio per far funzionare col l’olio di semi il suo mezzo. il mio turbo diesel ha 20 anni quindi non so se ci sono controindicazioni. Ieri ho firmato per il V-day oltre a far parte del gruppo No privilegi politici di vicenza. Grazie, e buona vita a tutti.
ciao posso sapere di questo apparecchio che si monta prima del filtro gasolio.. Si compra o ci si improvvisa al fai da te..ti ringrazio anticipatamente..
raddoppiare il prezzo dei carburanti! solo un bolognese comunista poteva pensare una cosa del genere! già hanno un prezzo assurdo. E non pensa questo maledetto comunista (non può essere diversamente, altrimenti non direbbe tante assurdità) che raddoppiando il prezzo dei carburanti si incentiva l’inflazione alle stelle, che molte persone non potranno più muoversi per non potere usare l’auto a prezzi proibitivi, che l’industria non venderà più automobili, che non vi sono a tempi brevi infrastrutture tali da supportare mezzi pubblici più moderni ed efficaci da far utilizzare a chi non può a questo punto usare l’auto e che l’industria non metterà in cantiere a tempi brevissimi auto che facciano i 45 km con un litro alle stesse prestazioni? non lo pensa vero? o non vuole pensarlo. quattroruote dovrebbe essere una rivista seria che offra alternative non far scrivere scemenze a qualunque persona che dica assurdità
Il biodiesel è una fonte di energia rinnovabile, ha una filiera che va dall’agricoltura al riscaldamento o energia elettrica… chimicamente si converte, più efficentemente di qualsiasi altro impianto esistente, energia solare in bio-molecole ad alto contenuto energetico, tramite la fotosintesi di oli nelle piante ( LA MACCHINA ENERGETICA PIU’ VECCHIA DEL MONDO..!!).
Ho visitato uno stabilimento di biodiesel a vasto BIOFOX PETROLI,e mi hanno detto che il 90% di quello che producono lo rivendono a Shell,Q8,(e a tutte le aziende che vendono gasolio ecologico, con aggiunta di biod appunto) e company a prezzi al limite del costo di produzione perchè queste compagnie sono le uniche nel mercato d’acquisto dei biocarburanti! Questa azienda è indipendente ( chiedi di stefano stanisci, mi sà che è il direttore, un ragazzo giovane ) si auto-produce il biodiesel sulle eccedenze di produzione degli olii ( sono al SUD!), assorbe con una parte del guadagno lo smaltimento della glicerina ( che è l’unico problema TECNICO del Biodiesel, lo smaltimento del troppo scarto), ma non riesce ad aumentare la produzione perchè gli mancano gli acquirenti.
Ci sono due vie per comprare il biodiesel:
– O il nostro futuro dipendente MORTADELLA (e guarda che sono di bologna, io un pò ci vorrei credere) lo legalizza, fiscalmente.
-O diventiamo noi la compagnia che compra BIO-D, lo fà l’agip e noi con una nostra società no?(c’è un avvocato?)
Ho fatto la maturità portando il Bio-Diesel come tesina d’esame, e il giorno dell’orale il mio prof SOCIAL-ANARCHICO-“COBAS”(per ultimo) mi ha chiesto perchè avevo ancora il culo in quella caserma e non avevo gia aperto un stabilimento di Bio-Diesel in Marocco?
In un paese del terzo mondo con un deficit energetico ( e non è il caso del marocco, li ci vorrei andare io) sarebbe molto più importante importare questa tecnologia ( con molta più soddisfazione ), noi se non si passa almeno nei centri urbani all’idrogeno, si schiatta di cancro, e basta.
Più che un commento la mia è una domanda: qulcuno saprebbe dirmi qundo potrebbero arrivare i motori flex fuel in Italia.
Sarei grato se qualcuno potesse rispondermi a questo indirizzo che89pa@yahoo.it
salve,inanzitutto volevo ringraziarla per skype,funziona anche meglio di telecom,il mio commento e, ma se la destra va male, e la sinistra va un pochino meglio,a chi bisogna votare, non sarebbe meglio il 9 aprile che addassimo tutti al mare,grazie
Ho sentito al Tg che in Emilia Romagna stiamo per buttare via circa 1.300.000 quintali di barbabietole.
Qualcuno sa quanto alcool per autotrazione si potrebbe produrre con questa roba?
Le piante sono i pannelli solari piu’ efficenti che esistano.
L’anidride carbonica che i carburanti derivati dalla coltivazione di vegetali emettono in atmosfera quando vengono bruciati e’ la medesima che le piante dalle quali sono stati estratti hanno assorbito durante la loro crescita (buono per l’effetto serra).
Per quanto riguarda l’olio di semi vari nei diesel:
Ho utilizzato una Opel Kadet 1.7 diesel con olio di semi vari per diverso tempo.
Rispetto alla nafta:
1 – la velocita massima e’ aumentata da 155 a 175 km/h circa, l’accelerazione e’ migliorata molto sensibilmente.
2 – la puzza di fritto mi e’ sembrata meno peggio di quella di nafta bruciata e da meno fastidio agli occhi e al naso.
No caro Beppe…non potevi affermare cosa meno degna.
Per quanto tu possa nasconderti dietro l’impopolarità della tua affermazione troverai commenti,come questo,che ti dimostrano il tuo grosso errore di valutazione….non è per impopolarità della questione che vieni ripreso un po’ da tutti.
Purtroppo le cose non vanno come nei grafici o nelle tabelline dove ci insegnano che più mercato ha un oggetto e più il prezzo si abbassa….no no,è proprio il contrario con i beni in cui vige un evidente cartello:
più auto ci sono e più benza si consuma,più benza si consuma e più il prezzo aumenta dato che cessa l’esigenza di incentivare al consumo.
Quindi la verità è che più la benzina costerà e più auto ci saranno…le cose sono vincolate fino al collasso totale,è la storia del diesel oggi (come mai il diesel è aumentato sproporzionatamente?) o quella di 50 anni di benzina lo dimostrano,a tutti.
Quindi,caro il mio Beppe,lascia stare con questa storia dell’aumento,perchè se l’auto non si usa la produzione cala,lo stato ha meno soldi e poi sai dove vanno a prenderli?…pensi mai che tutto quello che abbiamo (e gia abbiamo poco) non ci sarebbe se lo stato non prendesse soldi dalla benza?…chiudono in deficit…e senza benza come chiuderebbero?…e indovina come farebbero a ritornare dentro con i conti?
Quindi prima di affermare cose del genere conta fino a 10 e tieni bene presente cosa rappresenti per tutti noi.
Appoggia una battaglia per convincere i distributori a vendere olio di colza gia miscelato…oppure attivati per produrre tu stesso (che hai buone amicizie) tale miscela da fornire al popolo…questo è quello che dovresti appoggiare maggiormente se sei il Beppe che penso.
ciao a tutti,
studio chimica industriale a venezia.
A proposito dell’olio di colza, da quanto ho appreso dalle lezioni in università, è necessario che subisca un trattamento chimico al fine di poter essere usato al posto del gasolio.
Quindi le cose sono due:
– o i professori mi raccontano un sacco di balle
– o usare l’olio di colza tal quale alla lunga può causare danni al motore…
In ogni caso, ognuno è libero di fare come crede..
Ciao.
io sono un tecnologo alimentare e mio fratello studia scienze e tecnologie chimiche, e siamo giunti alla tue stesse considerazioni, avvallate anche da amici piloti e meccanici, l’olio di colza o altri oli di semi devono subire un trattamento o essere tagliati con addittivi per poter essere impiegati nei diesel. i danni al motore inoltre sono maggiori sopratutto sui propulsori di nuova generazione, questo è quanto mi hanno raccontato amici meccanici, ed io mi fido se loro non lo usano un motivo ci sarà…no????
ciao a tutti,
studio chimica industriale a venezia.
A proposito dell’olio di colza, da quanto ho appreso dalle lezioni in università, è necessario che subisca un trattamento chimico al fine di poter essere usato al posto del gasolio.
Quindi le cose sono due:
– o i professori mi raccontano un sacco di balle
– o usare l’olio di colza tal quale alla lunga può causare danni al motore…
In ogni caso, ognuno è libero di fare come crede..
Ciao.
vorrei commentare sull’uso della colza io ho provato il prodoto sul mio nissan terrano 2700 TD. e va che è una bomba apparte puzza di patatine consiglio solo di erogare con percentuali non superiori al 50 % per il resto e tutto ok.
non è vero che l’olio di colza fa male ai moroti diesel e molto anche alla salute. anzi fa bene ai motori diesel. l’unico problema riscontrato è l’odore di mcdonald che emana. e poi, le nostre terre coltivabili stanno a spasso e sono tutte infestate da erbacce perchè gli agricoltori non sanno più cosa coltivare. questa potrebbe essere un’alternativa. poi, si potrebbe usare per tutti i casi in cui si usa il gasolio. forse il debito estero diminuirebbe senza contare la possibilità di far coltivare la colza ai paesi in via di sviluppo. usare l’olio di colza non significa far aumentare traffico ma quello che c’è è insopprimibile e con tale soluzione almeno non avremo il pm10 tanto caro a veronesi.
Estereco estraeva carburante dalla colza. È stata costretta a chiudere. Soffocata nella culla da «Fiat, Eni e Agip», come raccontano i fondatori.
di Mario Portanova da http://www.diario.it
Mentre la Fiat celebra la Grande Punto, in Umbria si consuma in sordina la storia di un grande in-successo imprenditoriale. Mentre i prezzi del carburante macinano record, mentre le cronache ci raccontano di automobilisti che riempiono i serbatoi con l’olio per friggere del supermercato, i pionieri italiani del biodiesel vedono spegnersi la loro creatura. E indicano per nome i colpevoli: «La Fiat, l’Eni, l’Agip». Complici, in pratica, tutti i governi italiani degli ultimi quindici anni. Le vittime siamo un po’ tutti noi, abitanti di città irrespirabili. Proprio il biodiesel, con altri combustibili di origine vegetale, vanta sul fronte ambientale proprietà miracolose: biodegradabile, non tossico, privo di zolfo e di composti aromatici, permette una sostanziosa riduzione di polveri sottili (circa 60 per cento in meno) e monossido di carbonio (idem). Non c’è neanche bisogno di progettare nuove automobili, visto che funziona perfettamente su quelle già in circolazione, con prestazioni (velocità, consumi ) del tutto simili a quelle del gasolio tradizionale. Il primo a capirlo fu Rudolph Diesel, che nel 1893 fece girare con olio di canapa e cereali il motore che oggi porta il suo nome.
L’ingegner Mario Brighigna ha 78 anni, la maggior parte spesi a progettare motori. Nei primi anni Ottanta, alla Vm di Cento (Ferrara), ha inventato il turbodiesel, che debuttò nel cofano di un’Alfetta. La primavera scorsa ha letto sconsolato le cronache del «caso» olio di colza, altrimenti detto del «pieno al supermercato». Dove si narrava che, soprattutto al Nord, gli automobilisti pressati dal caro petrolio facevano incetta di olio di semi da cucina e lo mettevano nei serbatoi al posto del canonico (e più caro) gasolio. Il bello era che le macchine, all’apparenza, non notavano la differenza e viaggiavano… continua al link http://www.progettomeg.it/biodiesel_ucciso.htm
Ho cominciato a settembre 2003, la mia Punto TD60 aveva poco meno di 115’000km.
Adesso ne ha 180’000.
65’000km(sessantacinquemila®)km percorsi usando olio vegetale o miscele olio gasolio/olio benzina…
Ho cambiato le candelette, montandone di + lunghe(per la cronaca, le candelette originali sono Bosch cod.0250.201.039, io ho montato le 0250.201.034),ed ho girato tutto l’inverno con una miscela di 95% olio(una miscela di colza e semi vari)4.2% benzina verde, 0.5% acetone puro (non per unghie) e 0.3% additivo (Rothen05).
L’auto dopo una notte con 18° sotto zero è partita alla perfezione.
Ci sono altre condizioni all’uso di olio vegetale, consiglio di leggere il forum di http://www.progettomeg.it alla voce bio carburanti->olio al posto del diesel.
Sono sempre io.
Sono a 82’000km.
Dai 180’500 uso olio riciclato, a parte quest’estate che in spagna, dopo aver finito il pieno + 3 taniche da 30l di riciclato, sono andato a olio di girasole.
il motore va da dio, purtroppo l’ho dovuto aprire a causa di un surriscaldamento(termostato bloccato…)e spenderci un pò di soldi, ma ho potuto così constatare con mano che di danni non ne aveva…
Un pò di foto del motore le trovate su http://energierinnovabili.forumcommunity.net/?t=2657777 .
Sono sempre io.
Sono a 82’000km.
Dai 180’500 uso olio riciclato, a parte quest’estate che in spagna, dopo aver finito il pieno + 3 taniche da 30l di riciclato, sono andato a olio di girasole.
il motore va da dio, purtroppo l’ho dovuto aprire a causa di un surriscaldamento(termostato bloccato…)e spenderci un pò di soldi, ma ho potuto così constatare con mano che di danni non ne aveva…
Un pò di foto del motore le trovate su http://energierinnovabili.forumcommunity.net/?t=2657777 .
Buongiorno a tutti,
Purtroppo l’idrogeno crea tanti problemi:
1) infiammabilità elevata,
2) praticamente inodore e incolore: eventuali fughe potrebbero essere rilevate solo tramite sofisticati e costosi sensori.
3) la molecola ha una spiccata tendenza a “trasmigrare” diffondersi attraverso altri materiali e quindi attraversarli (praticamente i serbatoi diverrebbero ben presto dei colabrodi)
4) Gli studi e le ricerche vanno avanti a fior di quattrini prototipi sperimentali ogni tanto vengono illustrati ma poi tutto…tace.
Credo che il p/b non possa risolversi con un kit fai da te…in cantina.
Comunque tentar non nuoce…purchè operiate lontano dalla mia zona.
Le idee sono comunque sempre ammirevoli e sono la base che ha portato il mondo avanti (o indietro?)
Cordialmente,
Silvano
Nessuno ne parla.
Le autostrade, sono aumentate; ma la media dichiarata non è corretta. Ci hanno comunicato che il prezzo è cresciuto in media del 2,5% circa.
I casi sono due:
– o sono sfortunato e finora ho trovato autostrade con aumenti maggiori;
– oppure ci hanno detto la solita palla.
Chi ha verificato come me?
Premetto che io faccio sempre gli stessi tratti; quindi ho un campione ristretto, ma dati sicuri.
La federconsumatori … che fà? Gli interessi dei Benetton, Agnelli ed altro?
Proprio oggi 05/01/2006 su rai2, nel programma di Magalli, Piazza Grande, il sig Ferdinando Bonucci o Bonelli, non ricordo bene il cognome, ha fatto vedere che mischiando 900 grammi di acqua con 900 grammi di olio di semi e poi il tutto con circa 400 grammi di una sua miscela, come mandare un bruciatore per riscaldamento e di conseguenza tutti i motori per autotrazione, senza inquinare, praticamente a costo ZERO.
Credo che potrebbe essere una via alternativa agli attuali carburanti, anche se il governo ci mettesse le dovute tasse sopra, sarebbe un ottimo risparmio per tutta la nazione e finirebbe il dominio dei petrolieri, ma vorranno?
ciao,
i signori che hanno RIPROPOSTO questo tipo di carburante lo hanno copiato dal sistema PANTONE.
Ti invito a cercare su internet, nei siti FRANCESI,digitando “pantone”.
Paul Pantone, per aver realizzato questa rivuluzionaria invenzione ha avuto….piccoli problemi con il governo americano, chi sa perche!!!! Non voglio toglierti il piacere di scoprire che il sistema pantone e’ facile da realizzare per qualsiasi tipo di vettura, diesel e benzina. Se hai voglia di scambiare quanche informazione tecnica in merito, non esitare a contattarmi alla mail: davide.ferlito@alice.it
Saluti
Davide
ciao a tutti.
Sto cercando di realizzare una camera di reazione al fine di estrarre,per elettrolisi, vapori si idrogeno.
Vorrei tanto poter avere dei feedback di tipo tecnico,sharing di informazioni, grazie al sito del grande Beppe, al fine di trovare una soluzione funzionale e poi, chi lo sa, proporre l’upgrade ad idrogeno per le vetture a benzina.
Questa e’ la mia mail: davide.ferlito@alice.it
Uniamoci tutti insieme per progettare, realizare, provare, sperimentare la propulsione ad idrogeno.
Non mi riferisco alle celle a combustibile, ma alla produzione di igrogeno in real time.
Grazie a tutti e soprattutto al mitico Beppe Grillo.
Ciao, ti rimando a questo sito: http://www.rexresearch.com/pogue/1pogue.htm
c’è una descrizione molto dettagliata (in inglese) con disegni tecnici e n° di brevetto.. io ancora me lo devo leggere ma pare niente male, per non parlare del resto del sito rexresearch.com!
Qualche settimana fà, ho seguito in televisione una delle poche trasmissioni costruttive di questo mondo “report” relativa all’utilizzo della doppia alimentazione delle automobili brasiliane: alcool e benzina. Tra le altre informazioni si è parlato della tecnologia(a basso costo) impiegata su queste autovetture: MAGNETI-MARELLI.
Un altro argomento molto scottante è il “trasporto pubblico italiano” che viene smantellato ogni giorno che passa per essere venduto e gestito da pochi che avranno la sola preoccupazione di farci soldi senza badare alla SICUREZZA !!!!!!!!!!!!!!!!!
l’altro giorno sono stato in austria e precisamente ha hermagor 120 km distante da udine
siccome dovevo andare a trovare mio fratello
lungo la strada vedo un distributore che mette fuori l’insegna biodiesel mi fermo e parlo col sig. del distributore insomma parlo per modo di dire e lgli chiedo di cosa si tratta elui mi dice che olio raffinato derivato dalla lavorazione della colza con un adittivo dentro per farlo partire a basse temperature gli chiedo se posso metterlo nella mia golf tdi 90cv del 2000 e lui mi risponde di si.
conclusioni ho messo il biodiesel prezzo 89 centesimi contro l’euro virgola qualcosa che costa qui consumi calati del 30% oppure i nostri distributori ci erogano meno gasolio di quello che è scritto e in piu inquino meno dai rilevamenti dei fumi che ho fatto fare al mio meccanico.(BEPPE PERCHè QUA IN ITALIA NON CI SONO DISTRIBUTORI DI BIODIESEL?)forse perchè le case petrolifere danno sovenzioni al nostro governo per inquinarci
USO OLIO DI COLZA DA 1 ANNO, PIU’ DI 20.000KM PERCORSI. ATTENZIONE SOLO ALLA DENSITA’, ESTATE 50% DIESEL DI POZZO+ 50% COLZA, INVERNO STESSE PROPORZIONI +1/2 LITRO BENZINA ONGI PIENO. HO PROVATO ANCHE COLZA PURA MA FATICA AD INCENDIARSI IN AVVIAMENTO..POI VA BENE (D’ESTATE).TESTATO SU VOLKSWAGEN GOLF TDI 130CV DEL 2003 , ATTENZIONE ! VERIFICATE CHE LE VS VETTURE ABBIANO LA POMPA COMPATIBILE CON BIODIESEL, LE TEDESCHE TUTTE, PER QUESTE E’ PREVISTO DI CIRCUITO DI PRERISCALDAMENTO ALIMENTAZIONE CARBURANTE….PROVARE PER CREDERE, SE TEMETE , PROVATE A PICCOLE Q.TA’, E COME REGOLA GENERALE ANDATECI PIANO CON L’ACCELLERATORE, OK ? COME DOVREBBE ESSERE SEMPRE !!
Ho fatto ormai quasi 10mila km con olio vegetale e gasolio in % dal 30 al 50 di olio di colza… ho la tua stessa saxo, stesso anno tutto ok, guarda quà http://dns2.bytecode.it/oliovegetale/
salve ho una saxo citroen 1500 d. dell’anno 98 desidero sapere se è gia’ stato usato da qualcuno di voi l’olio di colza su questa auto e se devo modificare qualcosa prima . grazie
Io ho una peugeot 206 hdi ed ho già fatto 17000 km con 20% di diesel(cioè 8 litri 10) e 80% di colza (cioè 20 litri 15).(IN QUESTO PERIODO SONO AL 50% COLZA E 50% DIESEL PER IL TROPPO FREDDO)
non ho avuto nessun problema,ho fatto il tagliando ed era tutto a posto.Per scrupolo gli ho chiesto se mi faceva la prova inquinamento e abbiamo notato che gli inquinanti gassosi(biossido d’azoto-NO2- e monossido di carbonio-CO-erano praticamente nulli!!!
Il commento del meccanico è stato:inquini come la mia padella di patatine fritte.
Si trova solo nei supermercati “LIDL”.
Mentre aspettiamo il vero mondo dell’idrogeno,pannelli solari ecc. usiamo l’olio di colza.Provate poco alla volta se non vi fidate.
diffidate da chi vi parla per esperienze di altri e non diretta.
Ciao Beppe, tu che sei un precursore in fatto di ecologia unita al trasporto, ti informo che ho scoperto che c’é una ditta ITALIANA, la “Garage Italia Srl” in provincia di Novara, che sta lanciando sul mercato la META, una macchinetta più piccola della Smart, con motori Benzina, Diesel,e TOTALMENTE ELETTRICO !! Quest’ultimo modello costa 13.900 Euro. L’autonomia non é ancora dichiarata, intanto però questa macchinetta con motore ELETTRICO, fa gli 85km/h di velocità massima. Direi che è uina bella velocità… Lastessa ditta, nella dotazione di serie, dà il giubbotto catarifrangente. Ok non sarà un oggetto costoso, ma quante ditte ( italiane o straniere ) lo danno DI SERIE? NESSUNA. Trovi tutte le informazioni sul sito http://www.metacar.it !
ciao beppe,
sono un ragazzo di ventun’anni che purtroppo ha il pallino di preoccuparsi di questo povero mondo che sta andando in malora.
la benzina aumenta, il petrolio sta per finire,chi li manovra lotta fino alla fine per fare soldi,è assurdo!le famiglie non ce la fanno più a sostenere aumenti del genere!da un lato spero che arriveremo al punto di prendere tutti quanti una bella e salutare e bicicletta per andare al lavoro,dall’altro spero che tutti gli stati del mondo si decidano ad accogliere (alcuni lo hanno già fatto) tecnologie come l’energia solare,eolica, ma soprattutto l’idrogeno, sono già delle realtà,ma ovviamente non fanno fare soldi come la vendita di benzina e gasolio! le macchine ad idrogeno esistono,ce ne sono già diversi prototipi,ma chissà perchè la ricerca e la produzione di quest’ultime sono bloccate! cosa aspettano?un’altro 1990 o un’altra “guerra preventiva” in iraq?non solo queste tecnologie ci permetteranno di spendere meno ma anche di inquinare di meno,anzi con l’idrogeno l’inquinamento è zero!sono certo che fra 5,al massimo 10 anni ci butteremo tutti sul gas,ma una volta finito quello?spero che la bramosia di ricchezza e l’avidità che spingono i potenti a continuare a inquinare questo povero mondo cessi, e spero di esserci quando accadrà. io ce l’ho in particolare con il mio paese e con chi ci governa, perchè c…o, preferisce spendere patrimoni per importare il maledetto petrolio anzichè investire sulla ricerca di fonti alternative! viviamo in un paese dove la NOSTRA opinione è messa a tacere,ci ignorano,ma siamo anche noi a volte che non ci facciamo sentire, è questa la verità!
AIUTO! La UE ha deciso di far chiudere gli zuccherifici italiani per esigenze di mercato! Migliaia di posti di lavoro perduti! Tonnellate di barbabietole distrutte! Già prima si avevano eccedenze per crisi di mercato e adesso? Quando era in pericolo la produzione di tabacco (che non si mangia!) Alemanno ha strappato concessioni e contributi alla UE salvando 130000 posti di lavoro. E adesso che farà! Ha promesso riconversioni e pochi licenziamenti. Ma se in Brasile con lo zucchero ci si fa il carburante per autotrazione ora le nostre eccedenze di zucchero si potrebbero usare allo stesso modo. E’ questa la possibile riconversione? Non credo proprio!! Si inventerà qualcosa di costoso per accompagnare alla pensione i lavoratori del settore. Eppure col motore Flex ben noto alla FIAT si risolverebbero molti problemi con poca spesa e vantaggi notevoli come in Brasile che non è certo un Paese tecnologico come il nostro che fa parte del G8. I vantaggi sarebbero evidenti su vari livelli : LAVORO – niente chiusura degli zuccherifici, coltivazioni salve e niente più eccedenze da distruggere; AMBIENTE – l’etanolo ha basso impatto ambientale e nelle città si potrebbe sempre circolare senza polveri sottili, benzene ecc.; FIAT – produrrebbe e venderebbe vetture Flex modificando SOLO i motori di tutti i modelli e sarebbero migliori dello standard Euro 4; STATO – meno petrolio acquistato per la trazione perchè l’etanolo lo produrremo noi senza acquistarlo dall’estero e comunque costerebbe meno e si potrebbe anche tassare ma in misura MINORE della benzina visti i ridotti costi di produzione. E le COMPAGNIE PETROLIFERE? Loro possono solo aprire nuovi distributori doppi di etanolo e benzina e cercare di entrare nel mercato dell’etanolo producendolo in altre zone del mondo : anzichè scavare pozzi coltiveranno canna e barbabietole da zucchero. L’etanolo si può produrre anche da altre fonti e non potrà soddisfare il fabbisogno mondiale di carburanti ma ridurrà la dipendenza dal petrolio.
Riepilogo: ……………………………………………………………………………………….
(1) Possiedo AUTO a BENZINA ………
(2) NON HO SOLDI da investire ………
(3) vorrei RISPARMIARE e NON INQUINARE ………
………………………………..
Cosa fare: ….
* Posso solo MISCELARE LA BENZINA CON L’ALCOOL? ………
* CHI ME LO VENDE l’alcool? ………
* E’ VERO QUANTO INDICATO AL LINK SEGUENTE? http://www.disinformazione.info/alcoolbenzina.htm ………
* QUALCUNO HA ESPERIENZE IN ITALIA?
………e infine…come si fanno gli “a capo” nei commenti?
Il tuo articolo mi colpisce in prima persona poichè per recarmi al lavoro dalla provincia di latina a roma, visti i miei orari, impossibili per i mezzi pubblici sono costretto ad usare l’automobile ed, un rincaro del carburante mi obbligherebbe a licenziarmi poichè già dal mio stipendio(1200 euro circa)storno il 40% per le spese globali dell’autovettura.Un operaio come me di 41 anni che con molta fatica e tanto mutuo si è comprato una casetta al di fuori delle grandi metropoli(dove costa meno) deve perforza usare l’autovettura per recarsi al lavoro.Mi trovi daccordo che bisogna escogitare carburanti a basso impatto ambientale a tal proposito,in francia c’è un motore ad aria compressa perfettamente funzionante che è stato ,ed è boicottato dalle multinazionali del petrolio.continua con il tuo lavoro perchè sei un grande.
Desidero sapere se c’è un blog che commenti la TAV
della Val di Susa e se utilizzare l’attuale linea
(ampliandola o adeguandola) si possa fare senza danni all’ambiente ed alle persone.
Vorrei dire che con la SEAT IBIZA TDI del 2003 sto correndo con olio di colza miscelato a diesel in proporzioni sino a 50% da un anno e la macchina va assolutamente bene. Abbiate fede carissimi, l’olio è una cosa sana per la vostra auto, specie se per il periodo più freddo ne diminuite la viscosità con una piccola camicia riscaldante o scambiatore di calore da montare poco prima delgli iniettori.
Guardate che non muoiono mica gli sceicchi (e le 7 sorelle – solo 7? )anche se consumate meno carburante, sapete?
Caro Beppe…raddoppiare il costo del carburante per dimezzare i consumi e quindi l’inquinamento?
Oppure usare meglio e di piu’ le fonti di energia rinnovabili per tutto cio’che e’ produzione industriale e produzione di energia elettrica, visto che la stragrande maggioranza dei consumi di carburante e’ dovuta proprio all’industria?
Perche’ tartassare sempre e comunque la popolazione?…Perche’costringere il cittadino a rinunciare all’auto…..non tutti possono permettersi di non usarla, in quanto costretti per motivi di lavoro e/o logistici, come mai l’industria automobilistica tutta, italiana e straniera continuano a produrre modelli con cilindrate sempre piu’ alte, nonostante che l’avanzamento tecnologico abbia fatto tali passi in avanti da poter tirare fuori cv da piccole cilindrate inimagginabili solo pochi anni fà?
Questione di ricavi? Risparmio sulla ricerca?Menefreghismo assoluto di chi ci governa?
Perche’ non incentivare l’innovazione tecnogica,atta al risparmio energetico, piuttosto che raddoppiare il costo e di conseguenza il ricavo sulle tasse che gia’ gravano pesantemente sul litro di benzina?
Scusami ma questa volta non sono davvero concorde con te.
ciao a tutti,
anch’io sono d’accordo con l’aumento del prezzo dei carburanti inquinanti, ma questo a quanto pare non mi garantisce la piena possibilità di locomozione ne tantomeno la possibilità di scegliere delle alternative economiche, e in questo caso mi risferisco ai mezzi di trasporto pubblico. Per essere più chiaro fornirò un esempio; sembra strano ma se si arriva all’aereoporto di fiumicino verso le 23.30 di un giorno qualsiasi, si corre il rischio di perdere (anzi si è perso) l’ultimo treno notturno (nb mezzo elettrico) per la stazione termini (costo attuale 5 euro). a questo si aggiunge la beffa di non trovare alcun mezzo pubblico inquinante(in questo caso pullman dell’azienda municipale cotral) fino alle 01,15. non rimane che prendere un comodo, tranquillo e se vogliamo meno inquinante taxi per la modica cifra di 40 euro se tutto va bene. Si, può sembrare un intreccio di argomenti, ma in realtà non riesco a vederli slegati. difatti, non so per quale motivo, una “città come roma”, “orgoglio del nostro caro sindaco Veltroni” non abbia ancora un collegamento città-aereoporto ogni 15 minuti a prezzi popolari come in altre città europee (es. senza esagerare – lisbona-aereoporto 1.30eu).
ci chiedono di abbandonare l’auto, di comportarci da cittadini non inquinanti e noi non vediamo l’ora di farlo; ma come si fa? quali sono gli interessi che portano un sindaco a non favorire certi servizi? non voglio entrare nel merito di altre questioni ma questo non mi sembra un impegno di pubblico servizio.
miglioriamo i servizi di trasporto pubblico seriamente e poi riparliamo di inquinamento. qualsiasi carburante può inquinare se sono tante le macchine a girare, anche la colza.
Ieri sera ho visto la puntata di Report su Rai3 e c’era il servizio su Cleber Aguiar che in Brasile è uno dei tanti produttori di Alcol estratto dalla canna da zucchero da utilizzare come carburante dei veicoli con motore Flex (Fiat, Renault, Volkswagen, Bmw). Inoltre mostrava che in ogni benzinaio di San Paolo c’è la vendita a metà prezzo di questo carburante il cui inquinamento sembra essere vicino allo 0! E gli scarti vengono usati anche per fertilizzare e concimare o per produrre energia elettrica.
Cosa ne pensi? E perchè in Italia non possiamo produrre questo carburante ma addirittura buttiamo tonnellate di barbabietole da zucchero per eccesso di produzione?
Luigi Latini
mi dispiace dirlo ma i brasiliani sono piu evoluti di noi.loro utilizzano le enorme piantagioni di barbabietole da zucchero nel seguente modo:
60% per produrre zucchero
40% per produrre alcool
i residui legnosi per produrre elettricita per la lavorazione
i residui organici per creare concimi.
voi direte, allora??
bene un pieno di alcool costa la metà di quello di benzina, e statistiche alla mano ha un inquinamento quasi zero.
Inoltre utilizzano una bella tecnologia che permette all’auto di funzionare indistintamente a benzina,o ad alcool o addirittura una miscela di queste due(quale che siano le percentuali),quindi lasciano la liberta al consumatore di scegliere(cosa da non sottovalutare al giorno d’oggi).Indovinate quale è la nazione che ha esportato questa tecnologia chiamata flex-power in brasile???ebbene è stata proprio l’italia!!(e in italia non c’è,buffo vero!!).il giappone ha dichiarato di voler costruire centrali elettriche ad alcool,india e cina vogliono eliminare la benzina a favore dell’alcool, europa(quindi anche italia) e usa mettono dazi pesantissimi al brasile per non far esportare da noi il loro zucchero e soprattutto l’alcool.Da noi quest’anno sono stati distrutti enormi quantita di barba da zucchero perchè il mercato è in crisi,ma se si utilizzava in questo modo?era il mercato del petrolio che andava in crisi!!!
Io ho una peugeot 206 hdi ed ho già fatto 16000 km con 20% di diesel(cioè 8 litri 10) e 80% di colza (cioè 20 litri 15).
non ho avuto nessun problema,ho fatto il tagliando ed era tutto a posto.Per scrupolo gli ho chiesto se mi faceva la prova inquinamento e abbiamo notato che gli inquinanti gassosi(biossido d’azoto-NO2- e monossido di carbonio-CO-erano praticamente nulli!!!
Il commento del meccanico è stato:inquini come la mia padella di patatine fritte.
Si trova solo nei supermercati “LIDL”.
Mentre aspettiamo il vero mondo dell’idrogeno,pannelli solari ecc. usiamo l’olio di colza.Provate poco alla volta se non vi fidate.
diffidate da chi vi parla per esperienze di altri e non diretta.
Ciao Nicola, scusa se mi permetto di aggiustare il tiro sull’olio di colza… in effetti riduce e in misura notevole le emissioni dei carbonici; ma non riduce, anzi aumenta le emissioni di Ossidi di Azoto (NOx) a causa delle temperature superiori in cui l’olio opera.
Ciao Nicola, scusa se mi permetto di aggiustare il tiro sull’olio di colza… in effetti riduce e in misura notevole le emissioni dei carbonici; ma non riduce, anzi aumenta le emissioni di Ossidi di Azoto (NOx) a causa delle temperature superiori in cui l’olio opera.
vorrei sapere se qualcuno ha fatto in casa piccoli impianti per la purificazione degli olii usati delle friggitrici per il riuso nelle auto. qual’è la tecnologia? Grazie.
Ma quale olio? Bisoga cambiar tipo di macchina.
Perché la gente continua a ostinarsi a usar macchine con motori a combustione spontanea?
La prima risposta sembrerebbe il costo per Km ma non è vero che fa risparmiare metano e gpl costano molto meno. L’inquinamento prodotto da un motore diesel è stratosferico mentre il motore a gas sono i meno inquinanti(in realtà inquinano meno di un’auto elettrica in un paese come il mostro dove si sa cosa fa andar le centrali).
Perché allora sono così rari i veicoli a gas?
allarmismo? Può esser visto che è dimostrato che quel tipo d’alimentazione non è più pericoloso.
Forse il motivo è che se in Italia si vuole inquinare meno e risparmiare lo si deve ostacolare ad ogni costo: ora esistono macchine con già di serie impianti a metano o gpl ma quanto costano in più del modello base? Solo chi percorre molti km può ammortizzarne il costo, o chi deve viaggiar anche se ci sono le targhe alterne(o meglio vuole viaggiar, potresti prender i mezzi pubblici).
Il metano offrirebbe anche il vantaggio di diminuir l’inquinamento dovuto al trasporto: si possono usare le condotte del metano, meno camion che sgasano x le strade.
KIT PER FABBRICARE IL BIODIESEL IN CASA:
è gia disponibile e in vedita negli USA il paese dei petrolieri mentre da noi non lo lasciano più produrre neanche alle aziende che già lo facevano.
Con olio di colza o girasole, metanolo e soda in america si fanno il carburante (di buona qualità) in casa e legalmente, mentre da noi che siamo un paese vassallo non è permesso avere queste libertà.
Date un’ occhiata quà:
KIT PER FABBRICARE IL BIODIESEL IN CASA:
è gia disponibile e in vedita negli USA il paese dei petrolieri mentre da noi non lo lasciano più produrre neanche alle aziende che già lo facevano.
Con olio di colza o girasole, metanolo e soda in america si fanno il carburante (di buona qualità) in casa e legalmente, mentre da noi che siamo un paese vassallo non è permesso avere queste libertà.
Date un’ occhiata quà: http://www.biodieselsolutions.com
Io possiedo una ford tdci del 2001 e da 3000 km circa sto provando l’olio di colza iniziando con il 10% di olio.
oggi sto usando il 40% di olio di colza con ottimi risultati dal punto di vista delle prestazioni ed anche dal punto di vista economico.
Spero che continui così perchè ho l’intenzione di arrivare per la prossima estate al 70%-80%.
Nessuno sa dirmi se dovrò effettuare delle modifiche per fare in modo che il motore in futuro non abbia dei problemi se mai ne avrà?
Io ho una peugeot 206 hdi ed ho già fatto 15000 km con 20% di diesel(cioè 8 litri 10) e 80% di colza (cioè 20 litri 15).
non ho avuto nessun problema,ho fatto il tagliando ed era tutto a posto.Per scrupolo gli ho chiesto se mi faceva la prova inquinamento e abbiamo notato che gli inquinanti gassosi(biossido d’azoto-NO2- e monossido di carbonio-CO-erano praticamente nulli!!!
Il commento del meccanico è stato:inquini come la mia padella di patatine fritte.
Si trova solo nei supermercati “LIDL”.
Mentre aspettiamo il vero mondo dell’idrogeno,pannelli solari ecc. usiamo l’olio di colza.Provate poco alla volta se non vi fidate.
diffidate da chi vi parla per esperienze di altri e non diretta.
Ho visitato stamattina il sito internet di Quattroruote alla ricerca di nuove vetture alimentate elettricamente ma, a quanto pare, secondo la migliore rivista italiana di automobili non ci sono auto nuove con questo criterio. E’ vero?
Cifre dall’ ACI…
Alla fine dell’anno scorso quando il fisco ci ha presentato il conto Sul prezzo del carburante, abbiamo scoperto che era salatissimo…: 58,519 miliardi di euro, cioè il 16% di tutte le entrate fiscali del governo stimate l’anno scorso.
Significa che nel 2004 ogni automobilista dei 34 milioni presenti, ha versato all’erario 1.721 euro senza accorgersene!!! (2 mesi di lavoro per il sottoscritto!!) A questi se aggiungiamo anche i 10,2 miliardi di euro che secondo i dati ANFIA , il ramo auto versa al fisco per le imposte dovute su salari e stipendi degli operatori del settore il carico arriva a 68’719 miliardi: il 19’6% di tutte le entrate tributarie. Da questo deriva che , sono gli automobilisti i principali contribuenti su cui il ministero delle finanze si basa per rimpinguare le sue tasche!! Nel 2004 abbiamo versato il 4,1% in più rispetto al 2002. Mantenere un’auto secondo l’ACI-Censis costa in media 4.500 euro l’anno…234 in più rispetto al 2003. Lo Stato nelle infrastrutture e nei servizi dei trasporti reinveste solamente meno del 25% del totale contributo versato, contro una media del 50% dei Paesi europei più motorizzati. Quindi 51’539 miliardi di euro su 68’719 prendono dunque altre direzioni!!!!!!!=????????????. Per ogni litro di benzina il fisco in accise e iva intasca il 55,6%.
BASTA,BASTA,BASTA!!!!
Dalla rivista dei soci ACI..
Contro il caro petrolio…
Si chiama bioetanolo, ed è 1 prodotto di origine vegetale ottenut grazie ad un processo di fermentazione della canna da zucchero e di altri prodotti agricoli (mais,frumento,orzo). Utilizzato da anni in Brasile per le auto a benzina,è poco costoso da realizzare e riduce le emissioni nocive. In genere è costituito da una miscela composta all’85% da etanolo e dal rimanente 15% da benzina. FARE IL PIENO CON OIL BIOETANOLO COSTA IL 40% IN MENO RISPETTO ALLA BENZINA. pUò AIUTARE A CONTENERE L’EMISSIONI DI CO2 RESPOSABILI DELL’EFFETTO SERRA. La quantità di biossido di carbonio emessa da 1 veicolo alimentato a bioetanolo, è assorbita durante la crescita della pianta che viene coltivata per produrlo. fAVORISCE IL COMPLETO ABBATTIMENTO DELLO ZOLFO EMESSO. In Brasile si è arrivati ad una produzione di 15 miliardi di litri che garantiscono un’ottima fonte di reddito PULITA!!!!! anche per le zone rurali del paese.
COLMO DEI COLMI ..LA LEADERSHIP DELLE CASE COSTRUTTRICI DI AUTOMOBILI DI TIPO FLEX IN BRASILE APPARTIENE ALLA F I A T !!!!
Ottimo il tuo DVD, ma ora senti questa.
L’Italia si definisce paese civile e tecnologico, bene nella Cattedrale nel Deserto denominata Aereoporto della Malpensa, luogo di sperpero del denaro pubblico, voluto dalla Lega e suoi accoliti, siamo peggio che nel Terzo Mondo come servizi, il termine di paragone lo faccio con Aereoporti tipo: Bombay, Abidjan, Bangkok, Nairobi, Quatar, Emirati Arabi, per non parlare poi di quelli del Nord Europa tipo Londra, Francoforte, Parigi Amsterdam.
Se alla Malpensa una famiglia con dei bambini parte con ritardo non ha nessun posto dove far giocare o riposare le proprie creature, non ha poltrone che possono essere allungate per riposare,non ha locali dove poterli accudire e cambiare, cose che sono presenti in tutti gli aereoporti sopra menzionati.
In tutti gli aereoporti c’è la zona fumatori, Malpensa nò, se sei nei transiti internazionali sei preso in ostaggio, non ti puoi muovere e tanto meno far riposare i bambini.
Ora cosa più bella per aumentare i costi l’Alitalia ha la bella idea di portare gli equipaggi a Malpensa, così da creare l’esatto doppione di Fiumicino, con la differenza che da Fiumicino si parte sempre anche in Inverno a Malpensa non si sà (nebbia)
Non è ora che la così detta dirigenza della Nostra Aviazione Civile e dell’Alitalia vada a casa. Chi scrive è un ex Assistente di Volo e mi ricordo che prima che arrivassero questi scenziati la Compagnia di bandiera era proprietaria dei propri aerei, era proprietaria della sede all’EUR, ora paghiamo l’affitto per tutto, aveva scali in tutto il mondo e soprattutto non accomulava deficit per scelte operative senza senso, loro hanno distrutto la Compagnia non i lavoratori.
Scusa lo sfogo, ma è ora che la smettano di far credere coso non vere
Ciao
Enzo
Oppure, idea!! Visto che hanno pensato bene di legare l’importo delle accise all’andamento del prezzo del petrolio, (che c’entra come il cavolo a merenda) mi sembrerebbe coerente e dovuto che ad esso venisse legato anche l’ammontare degli stipendi dei dipendenti, magari di tutti gli stipendi, a prescindere dal settore economico di appartenenza. Voglio rassicurare coloro che già stanno pensando di consigliarmi una visita da uno psichiatria, da uno bravo però.
Questa idea è solo una provocazione che vuole evidenziare l’incoerenza e l’ingiustizia che lega una tassa giusta ad una sporca manovra che mira a raggranellare fondi ai danni dei poveri consumatori che magari gioiscono degli sgravi fiscali propagandati dal governo ignorando che proprio quel governo lì si è già preso un largo anticipo su quanto dopo rigirerà loro come sgravio fiscale (dammi 3 che ti do 2).
In conclusione. Viva l’olio di colza usato al posto del gasolio: costa di meno, inquina di meno ed è più performante. Viva l’accisa (quella giusta, non quella Tremontiana) che il governo DEVE permettermi di poter pagare sull’olio di colza che intenderò immettere nel serbatoio del mio diesel. Questo deve succedere.
Io VOGLIO andare al distributore e fare il pieno di OLIO DI COLZA.
Altrimenti, tutto il resto sarà destinato a rimanere una, seppur civile, disobbediente evasione fiscale.
Attenzione, con l’olio di colza usato al posto del gasolio!.
In fin dei conti il risparmio più evidente che si ha nell’utilizzo di questo olio, viene dal fatto che su di esso non si pagano le accise.
Il costo industriale del gasolio per autotrazione era a settembre 2005 di 0,759 /litro IVA compresa,
quello dell’olio di colza, non ho cifre precise, ma mi pare di poter dire che si aggiri intorno a 0,5 0,6 /litro; non è dopotutto un risparmio stratosferico.
Bene, quasi mi duole ammetterlo ma.. non è forse l’accisa la più democratica e giusta tra tutte le tasse che il governo ci impone? Con gli importi derivanti da essa, si riparano le strade, si pagano gli stipendi agli operatori ecc. ecc. Chi più consuma più paga; anzi vogliamo esagerare? Bene esageriamo, l’accisa sarebbe ancora più democratica se venisse aumentata e venisse contemporaneamente abolita la tassa di circolazione e l’assicurazione obbligatoria (con premi o aggravi fiscali da applicare sulla dichiarazione dei redditi in sostituzione del meccanismo Bonus Malus). Ancora una volta, più consumi più paghi.
Certo devo ammettere che eludere le accise riempie di soddisfazione.
Riempie di soddisfazione il solo pensare di gabbare le tasche di Siniscalco (pardon Tremonti); il solo pensare di gabbare QUESTO governo.
Devo aggiungere che QUESTO governo ci ha giocato pesante su questa accisa.
Prendendo a pretesto il fatto che il costo del petrolio aumentava ha deciso bellamente di aumentare anche l’accisa, (che è esattamente l’opposto di quello che ha fatto il precedente governo di centro-sinistra). A sostegno di ciò che scrivo, e per una l’esatta quantificazione degli importi, si può consultare, niente po’ po’ di meno che, il sito del ministero delle attività produttive https://dgerm.attivitaproduttive.gov.it/dgerm/prezzimedi.htm che non mi sembra propriamente un covo di bolscevichi comunisti e disfattisti.
Caro Beppe,
Per risolvere il problema del traffico delle città non credi che potrebbe essere utile elevare dieci volte il costo della sosta in centro e semicentro contestualmente ad una riduzione dei parcheggi in dette zone ma provvedendo a rendere gratuito il servizio di trasporto pubblico con una maggiore frequenza dei mezzi(ecologici) e migliore diffusione sul territorio del servizio provvedendo, nel contempo, al ripianamento dei costi delle Aziende attraverso una tassa su tutti i cittadini, modulata con i criteri più opportuni, salvo far pagare qualcosa ai non residenti all’atto dell’utilizzo del servizio ? Grazie e ti prego di non perdere mai l’entusiasmo con il quale conduci le tue battaglie perchè rappresenta per noi la speranza per un mondo migliore.
Devo dire che l’olio di colza nel mio diesel lo sto usando da almeno un anno e con ottimi risultati. Il motore si comporta regolarmente, basta tenerlo controllato. Ogni pieno di olio di colza(che miscelo anche con gasolio al 50/50) risparmio circa 20 euro. Non sono pochi. Sopratutto se si fanno 60mila km annui, come nel mio caso. E’ chiaro che “4ruote” parli male di questa alternativa, così come lo stato, il primo vive su tutte le difficoltà di costruzione delle auto e sulla pubblicità che le case di costruzione gli passano, mentre il secondo non è sicuramente felice di spingere il suo cittadino a evadere il 60% delle accise o imposte o tasse che lo stato ha imposto sui carburanti. Ma chiedetevi anche una cosa, come mai prima il divario di costo fra benzina verde e gasolio era così ampio? Semplice perchè il gasolio era usato da pochi mezzi. L’aumento del numero di utenti nel gasolio ha convinto le compagnie petrolifere che era ora apportare modifiche al prezzo e realizzare maggiori guadagni, a scapito del consumatore. In Germania esiste il biodiesel (miscela fra gasolio e olio di colza appunto) da anni e nessuno parla di danni ai motori o altre diavolerie. Perchè quando non sappiamo come affrontare un argomento, cerchiamo di spaventare chi sta dall’altra parte terrorizzandolo o colpevolizzandolo. Daltronde, se si cerca un’alternativa in un altro tipo di carburante (e non solo in Italia) vuol dire che il problema c’è, è sentito, e prima o poi il governo dovrà affrontarlo se non vuole perdere miliardi di euro in accise. Ringraziamo i supermercati Lidl per la loro saggia e capillare distribuzione del prodotto.
Walter
Pazzesco, 1.15 euro il gasolio!!!
Faccio 200 km al giorno per andare e tornare dal lavoro, calcolate i miei consumi (diesel, gomme, manutenzione ordinaria e straordinaria), per non parlare poi dei tempi, 60 km sono di autostrada, perennemente con i lavori in corso, code interminabili, 140 km sono di strade comunali e provinciali, tutte piene di buche, con illuminazione inesistente, volete sapere cosa c’è che non manca mai??? Il malefico autovelox, nascosto sul finestrino della macchina rigorosamente in borghese, o nascosta dietro un camion, quando non è nascosta nei cespugli.
Italia il paese dei padroni ladroni.
Saremo a breve la nuova Argentina….
Assurdo pagare 1.15 euro il gasolio!!! No, è pazzesco!
Faccio 200 km al giorno per andare e tornare dal lavoro, calcolate i miei consumi (diesel, gomme, manutenzione ordinaria e straordinaria), per non parlare poi dei tempi, 60 km sono di autostrada, perennemente con i lavori in corso, code interminabili, 140 km sono di strade comunali e provinciali, tutte piene di buche, con illuminazione inesistente, volete sapere cosa c’è che non manca mai??? Il malefico autovelox, nascosto sul finestrino della macchina rigorosamente in borghese, o nascosta dietro un camion, quando non è nascosta nei cespugli.
Italia il paese dei padroni ladroni.
Saremo a breve la nuova Argentina….
Ciao Beppe, ho letto un pò di messaggi delle varie persone che hanno letto l’articolo sul biodiesel, e la maggioranza è favorevole all’utilizzo dei biocarburanti (non semplice olio alimentare), e sinceramente non capisco per quale logico motivo esserne contrari… ci sono tantissime piante da cui estrarre olio per poi produrre biocarburanti di ottima qualità (girasole,colza,canna da zucchero,canapa, ecc.) e anche dall’olio di frittura usato, pensate ai fast-food quanto olio ci rendono !!! cosi gli amerikani non avranno da lamentarsi, hanno anche il monopolio del biodiesel; però almeno l’aria è pulita (niente più targhe alterne) i nostri polmoni anche e il maledetto petrolio non causerà più guerre !
Dite tanto delle auto elettriche o idrogeno, ma l’elettricità e l’idrogeno (prodotto appunto attraverso elettrolisi) devono essere ricavati da fonti pulite e rinnovabili (altrimenti che cavolo cambiamo a fare ???) e poi le auto a combustione le buttiamo via tutte ??? che bravi ecologisti !!!
Avete sentito parlare del motore OX2, pesa il 75% in meno di quelli di uso comune e’ grande la meta’
ha un buon rendimento, e per certe applicazioni non serve nemmeno il cambio.
Seguo i suoi sviluppi sulla rete da un bel po (mi sembra che se lo stia sviluppando la Ford)ma perche da noi nessuno ne parla??
N.B: Provate a mettere in Google OX2
Potrei anche essere d’accordo (attenzione al condizionale) sul raddoppio del costo di benzina e gasolio, ma prima deve ASSOLUTAMENTE essere almeno decuplicata l’efficienza del trasporto pubblico, sia urbano che interurbano, altrimenti non servirebbe assolutamente a nulla!
Il sito scompar,tanto che ancora oggi l’indirizzo http://www.eoloauto.it risulta essere in vendita. Questa vettura rivoluzionaria,che senza aspettare 20 anni per l’idrogeno(che costerà alla fine quanto la benzina e ce lo venderanno sempre le stesse compagnie)avrebbe risolto OGGI
un sacco di problemi,scompare senza lasciare traccia.A dire il vero una traccia la lascia,e nemmeno tanto piccola:la traccia è nella testa di tutte le persone che hanno visto,hanno passato parola, hanno usato Internet per far circolare informazioni.Tant’è che anche oggi,se scrivete su Google la parola “Eolo”,nella prima pagina dei risultati trovate diversi riferimenti
a questa strana storia.Come stanno oggi le cose,previsioni ed approfondimenti:Il progettista di questo motore rivoluzionario ha stranamentela bocca cucita,quando gli si chiede il perché di questi ritardi continui.I 90 dipendenti assunti in Italia dallo stabilimento
produttivo sono attualmente in cassa integrazione senza aver mai costruito neanche un’auto.I dirigenti di Eolo auto Italia rimandano l’inizio della produzione a data da destinarsi, di anno in anno.Oggi si parla,forse della prima metà del 2006.Quali considerazioni si possono fare su questa deprimente vicenda?Certamente viene da pensare che le gigantesche corporazioni del petrolio non vogliano un mezzo che renda gli uomini indipendenti.La benzina oggi,l’idrogeno domani,sono comunque entrambi guinzagli molto ben progettati.Una macchina che non abbia quasi bisogno di tagliandi né di cambi olio,che sia semplice e fatta per durare e che
consumi soltanto energia elettrica,non fa guadagnare abbastanza.Quindi deve essere eliminata,nascosta insieme a chissà cos’altro in quei cassetti di cui parlava Beppe Grillo tanti
anni fa,nelle scrivanie di qualche ragioniere della Ford della GM o della Esso,dove non possa far danno ed intaccare la grossa torta che fa grufolare di gioia le grandi compagnie del petrolio e le case costruttrici
Guy Negre, ingegnere progettista di motori per Formula 1che ha lavorato alla Williams per diversi anni,nel 2001 presentava al Motorshow di Bologna una macchina rivoluzionaria:la Eolo (questo il nome originario dato al modello),era una vettura con motore ad aria compressa,costruita interamente in alluminio tubolare, fibra di canapa e resina, leggerissima ed ultraresistente.Capace di fare 100 Km con 0,77 euro, poteva raggiungere una velocità di 110 Km/h e funzionare per più di 10h consecutive nell’uso urbano.Allo scarico usciva solo aria, ad una temperatura di circa -20°,che veniva utilizzata d’estate per l’impianto di condizionamento.Collegando Eolo ad una normale presa di corrente,nel giro di circa 6h il compressore presente all’interno dell’auto riempiva le bombole di aria compressa,che veniva utilizzata poi per il suo funzionamento.Non essendoci camera di scoppio né sollecitazioni termiche o meccaniche la manutenzione era praticamente nulla, paragonabile a quella di una bicicletta.Il prezzo al pubblico doveva essere di circa 18 milioni delle vecchie lire,nel suo allestimento più semplice.Qualcuno l’ha mai vista in Tv?Al Motorshow fece 1grande scalpore,tanto che il sito http://www.eoloauto.it venne subissato di richieste di prenotazione:chi vi scrive fu uno dei tanti a mettersi in lista d’attesa,lo stabilimento era in costruzione,la produzione doveva partire all’inizio del 2002:si trattava di pazientare ancora pochi mesi per essere finalmente liberi dalla schiavitù della benzina,dai rincari continui,dalla puzza insopportabile,dalla sporcizia,dai costi di manutenzione,da tutto un sistema interamente
basato sull’autodistruzione di tutti per il profitto di pochi.Insomma l’attesa era grande,tutto sembrava essere pronto,eppure stranamente da un certo momento in poi non si hanno più notizie.
ragazzi hop un adomanda da farvi e vi pregherei di rispondermi, io hp una citroen saxo 15d vorrei sapere se seriamnete posso usare questo olio in che percentuale e dove posso reperirlo?
sapete lavoro a 250 km di distanza ed il prezzo del diesel mi sta massacrando….Urgentissimo!!
ringrazio anticipatamente
Io ho una peugeot 206 hdi ed ho già fatto 14000 km con 20% di diesel(cioè 8 litri 10) e 80% di colza (cioè 20 litri 15).
non ho avuto nessun problema,ho fatto il tagliando ed era tutto a posto.Per scrupolo gli ho chiesto se mi faceva la prova inquinamento e abbiamo notato che gli inquinanti gassosi(biossido d’azoto-NO2- e monossido di carbonio-CO-erano praticamente nulli!!!
Il commento del meccanico è stato:inquini come la mia padella di patatine fritte.
Si trova solo nei supermercati “LIDL”.
Mentre aspettiamo il vero mondo dell’idrogeno,pannelli solari ecc. usiamo l’olio di colza.Provate poco alla volta se non vi fidate.
diffidate da chi vi parla per esperienze di altri e non diretta.
tornando sul tema del gasolio vegetale vi sconsiglio vivamente di utilizzare, anche in bassa percentuale, un qualsiasi prodotto reperibile al supermercato, poiche’il quantitativo di glicerina e’ completamente diverso e non adatto alla combustione da qui ne deriva anche una diversa viscosita’ del prodotto
che protrebbe rendere difficoltoso l’avviamento del motore sopratutto a freddo.
Sconsiglio tra l’altro di utilizzare il gasolio vegetale in vendita presso i distributori anche i possessori di automobili la cui vettura non sia specificatamente ecodiesel vista la maggior aggressivita’ del prodotto in questione nei confronti delle guarnizioni assemblate nel motore, nel sistema di iniezione ed anche nel circuito di adduzzione del gasolio stesso!
CONTINUA DAL MESSAGGIO PRECEDENTE
venendo a mancare la sovraproduzione alimentare l’agricltore africano riuscirebbe a vendere i suoi prodotti innescando un meccanismo vrtuoso fatto di piccoli investimenti che va verso lo sviluppo economico, e che deve necessariamente partire dall’ agricoltura, come è stato per noi all’ inizio del nostro sviluppo economico.
Secondo me lo studio dull’ UBA che hai citato tiene più conto degli interessi delle compagnie petrolifere che dell’ impatto ambientale visto che è dimostrato che la combustione del biodiesel o degli oli vegetali produce meno polveri sottili meno ossidi di zolfo e di azoto che il gasolio senza contare che il rilascio di CO2 è zero, visto che la pianta ricava il carbonio che le serve dalla CO2 dell’ atmosfera.
Non capisco neanche perchè bisogna fare delle differenze tra biodiesel e alcool visto che a seconda della zona e del clima si può decidere se conviene coltivare piante oleaginose o cereali per l’alcool.
In quanto ai motori: quando fu inventato il ciclo Diesel fu per adattare il motore a scoppio agli oli vegetali, solo in seguito fu adattato ai derivati del petrolio.
Anche raddoppiare il già alto prezzo dei carburanti non mi sembra una soluzione equa sopratutto nei confronti di chi è cotretto a usare l’auto per andare a lavorare.
D’altra parte un uso massiccio di carburanti vegetali renderebbe difficile conrtrollarne la produzione e l’eventuale contrabbando (nel caso lo stato applicasse tasse troppo alte).
Bisogna pansare anche alle conseguenze positive:
A livello mondiale, l’uso di carburanti vegetali, specialmente se unita alla conversione alle energie rinnovabili significherebbe il ridimensionamento dello strapotere economico delle multinazionali petrolifere dovuto al loro monopolio energetico unito al rilancio economico dell’ agricoltura .
PENSO CHE TI SBAGLI BEPPE!
Prima di tutto la scusa che non c’è abbastanza terra da coltvare per sfamare la popolazione mondiale (peraltro usata anche per giustificare gli OGM) non sta in piedi visto che la fame nel mondo non è causata dalla scarsità di cibo ma dal fatto che mancano i soldi per cmprarlo (in india ci sono dei magazzini pieni di riso di 7 anni dove si ingrassano i topi) mentre da noi, per sostenere la redditività delle imprese agricole l’UE da degli aiuti agricoli a fondo perduto per i seminativi cotribuendo a creare sovraproduzione. Se non lo facesse gran parte dei contadini europei dovrebbe cambiare mestiere, schiacciati dai prezzi più bassi dei prodotti agricoli extracomunitari, compresi quelli americani che adottano le stesse politiche protezionistiche (la globalizzazione va bene solo quando c’è da vendere la propria roba) non è tutto: gli americani, non so in base a quali accordi, riforniscono con i loro prodotti agricoli anche gran parte dei programmi di aiuti alimetari ai paesi poveri, che ho paura non finanziano nella stessa percentuale, riuscendo così a piazzare un’ atra fetta della loro smisurata produzione.
Così facendo si cotribuisce al sottosviluppo cronico dei paesi poveri dove la maggior parte della popolazione trae sostentamento dall’ agricltura: il contadino africano non solo non riesce a vendere i suoi prodotti nei paesi ricchi, che alterano il mercato, ma neanche nel proprio paese, dove gli aiuti alimentari ditruggono il mercato interno; é destinato a migrare verso le citta ingrossando le file degli affamati.
Circa una decina di anni fa, per gli stessi motivi, la cee favoriva chi lasciava una quota di terreno incolto o adibito a coltivazioni non alimentari es. da fibra.
Se si incentivasse la produzione agricola di carburanti, sottraendo terreno alle produzioni alimentari, paradossalmente si ridurrebbe la fame, e si aumenterebbe la produttività dei terreni nel terzo mondo dove, venendo a mancare la sovraproduzione CONTINUA….
Cogenerazione industriale a olio di colza:
E’ stata firmata giovedì 15 settembre la lettera di intenti tra una società cuneese, e Pierluigi Fucito, direttore generale dello stabilimento di Savigliano della Saint Gobain Sekurit Italia.
Il documento è relativo alla progettazione di un impianto di cogenerazione da installare presso lo stabilimento saviglianese. Se l’accordo avrà esito positivo, si potrà prevedere, entro il 2006, l’installazione di un impianto cogenerativo che soddisfi contemporaneamente i fabbisogni termici ed elettrici dell’industria saviglianese. “Il progetto oltre all’efficienza cogenerativa, prevede l’installazione di due motori, con una potenza di circa 3.000 kilowatt ciascuno, uno alimentato a gas metano, l’altro ad olio di colza”.
Ho fatto circa 15000 km con la mia Toyota D4D usando il 20% di colza insieme al gasolio senza zolfo e la macchina va benissimo. Se poi si possano presentare problemi nel lungo termine, non ne ho idea. Non fa fumo (non lo faceva nemmeno prima), non fa odore, la coppia ai bassi regimi sembra addirittura superiore, ho anche la sensazione consumi qualcosa meno. Sono tutte sensazioni, è vero, comunque la macchina va benissimo e la colza costa 69 centesimi.
ciao atuuti, volevo raccontare la mia esperienza di fruitore di Olio di colza alimentare per autotrazione.
Posseggo una Fiat Brava 1900 D un diesel aspirato, i primi modelli usciti. Ho provato ad aggiungere l’ilio di colza prima in piccole percentuali (10%) poi anche puro (>di 80%) non ho percorso al momento molti Km, ma posso dire senza ambra di dubbio che le prestazioni della mia macchina sono migliorate in ripresa e velocità di punta, anche se alòla partenza devo tirare l’acceleratore a mano per i primi km. Una volta calda l’auto ha delle prestazioni davvero eccellenti in ripresa e velocità rispetto a quando andavo solo a gasolio. Chi puà darmi una spiegazione di questo? grazie.
Dovremo ripensare tutta la distrbuzione delle merci,soprattutto le alimentari,nelle nostre città divenute autodipendenti ,con quartieri ove i servizi sono inesistenti e la concentrazione di grossi supermercati genera correnti di traffico(tutti alla ricerca del’offerta) la loro necessità di blisterare(confezionare il più piccolo pezzo di prodott)inquinano tantissimo aumentando i costi dello smaltimento dei rifiuti,viva i negozi di quartiere .
Dovremo ripensare tutta la distrbuzione delle merci,soprattutto le alimentari,nelle nostre città divenute autodipendenti ,con quartieri ove i servizi sono inesistenti e la concentrazione di grossi supermercati genera correnti di traffico(tutti alla ricerca del’offerta) la loro necessità di blisterare(confezionare il più piccolo pezzo di prodott)inquinano tantissimo aumentando i costi dello smaltimento dei rifiuti,viva i negozi di quartiere .
VOLEVO PARLARE DEL TRAFFICO AUTOMOBILISTICO DELLE GRANDI CITTA’ E SOPRATUTTO QUELLO DI MILANO CHE E’ LA CITTA’ DOVE IO ABITO.
NON PRETENDO MICA DI VEDERE I CALESSI CON I CAVALLI, O LE ANTILOPI COME NELLA SAVANA AFRICANA, MA UN PO’ MENO CASINO QUELLO SI.
PER ME UNA SOLUZIONE IDEALE SAREBBE QUELLA DI CHIUDERE I CENTRI STORICI E NON FARE PAGARE I MEZZI PUBBLICI.
QUINDI MEZZI PUBBLICI GRATUITI E PARCHEGGI INTORNO ALLE CITTA’ PER ACCOGLIERE IL TRAFFICO VEICOLARE PROVENIENTE DALL’ESTERNO.
I RISULTATI SI VEDREBBERO E SOPRATUTTO IL RISPARMIO PER LA COMUNITA’, SIA’ PER IL PRELIEVO DELLE IMPOSTE SIA’ PER LA QUALITA’ DELL’ ARIA.
RIFLETTIAMOCI SU QUESTO. CIAO
per Garofoli Jonathan
(premetto che non so come funzionano le caldaie a gasolio) non sono sicuro che si possa utilizare l’olio nelle caldaie.. in quanto nei motori disel l’olio o il disel per esplodere viene sottoposto ad alte presioni e temperature (se non ricordo male la temperatura è di 600-700 gradi centigradi, mentre per le pressione mi sembra che il volume del cilindo viene compresso di 20-30 volte [qunindi da 2000 cc a 10cc]).
quindi informati meglio.
Questo blog é indubbiamente uno strumento valido per tutti coloro a cui interessa utilizzare carburanti biologici al fine di abbattere le emissioni di sostanze inquinanti e di conseguenza vivere tutti una vita migliore. La mia esperienza personale é questa: possiedo una Fiat Brava 75 TD e da sei mesi ad oggi sto utilizzando olio di colza mescolato al 50% con gasolio, ho percorso circa 3.000 km su percorsi misti (autostrade e statali) senza riscontrare alcuna anomalia sia nel motore che nelle prestazioni della vettura (a parte un leggero odore di fritto). Mi sono informato, e girando per la rete ho scoperto che le auto che montano la pompa iniettori marca Bosch (come la mia) non hanno problemi di funzionamento. Sono convinto comunque che chi avesse intenzione di utilizzare l’olio di colza per alimenti (quello dei supermercati), non dovrebbe superare la soglia del 50% (non chiediamo troppo ai nostri motori), mentre non ci sono problemi per l’utilizzo di “biodiesel”, intendo quello raffinato, prodotto per autotrazione (funziona con tutti i diesel). Non dobbiamo stupirci se i nostri governanti non incentivano questo tipo di risorsa, loro appoggiano le lobbies e le corporations petrolifere allo scopo di rendere “dipendenti” noi cittadini. A me tutto questo non sta bene, e, nel mio piccolo, finché ci saranno altre vie, farò in modo di utilizzarle.
Si parla tanto di olio di colza e vorrei sapere se è la stessa cosa mettere nella mia seat ibiza ultima versione 1.4 diesel, l’olio di semi di mais o girasole … quello che compro al supermercato funziona bene????
c’è qualcuno che compra l’olio al supermercato e lo mette nella propria auto???
attendo notizie … se così funziona sarò cliente abituale del discount vicino casa mia!
Grazie a voi ho conosciuto l’olio al posto del diesel. Ecco la mia esperienza. Dopo qualche settimana di diesel e 50% olio sono passato al 100% olio.La macchina va benissimo, è meno rumorosa, non fuma e consuma meno. Troppe belle cose … eppure sono vere! A chi non crede posso far vedere l’analisi fumi… INCREDIBILE… sono passato da 1,5 a 0,03 !!! Altra cosa strana … normalmente andavo e tornavo da Mi con 40, poi con gli stessi soldi ho comprato 50 lt di olio…andato e tornato da Mi e mi ritrovo il serbatoio metà pieno! non credendoci ho riprovato + volte ottenwndo sempre il medesimo stupefacente risultato. Ma allora come è ssibile?…oltre a consumare meno ci fregano anche u benzinai con i litri erogati? …. mah… w l’olio
Appello a tutti: mi occcorre sapere e/o avere gli indirizzi dei rivenditori dell’olio di colza, a me non mi occore per attrazzione ma per alimentare la caldaia a gasolio (funzionante d’inverno e d’estate) vivo in montagna nella provincia di Rieti,(ex metropolitano di Roma)imerso tra i boschi e ho l’obblico, come tutti ad contribuire, migliorare il più possibile la NOSTRA VITA pure perchè i nostri genitori ci anno messo al mondo per godere la la VITA e per non esere retorico IL MONDO. Per ora sono costretto a far funzionare la mia casa “opps” la NOSTRA casa ad gasolio ma ci stiamo organizzando tra qualche anno, per poi provvedere all’installazione di: pannelli solari per riscaldare l’acqua, e di pannelli fotovoltaici per l’energia elettrica.
A dimenticavo sono un nuovo iscritto al blog di Beppe Grillo un Saluto da Stegano Scarmiglia.
Mi spiace che ogni tanto escano articoli del tutto inverosimili e che queste cose abbiano seguito. Il signore canadese di cui Simone Marchioni riporta l’articolo, ha costruito un apparecchio che genera idrogeno dall’elettrolisi dell’acqua e lo miscela con il carburante del veicolo. Il “miracolo” starebbe nell’aumento del rendimento del motore, ma a nessuno viene questo dubbio: da dove arriva l’energia necessaria all’elettrolisi? Dalla batteria. Chi alimenta la batteria? Il motore…siamo alla leggendaria storia del moto perpetuo dunque..
Seconda cosa: analisi rendimento globale del motore ad aria compressa. L’energia elettrica necessaria a ricaricarlo proviene, in Italia, principalmente da centrali termoelettriche.
Queste hanno un’efficienza elettrica del 50% se a ciclo combinato. Significa che su 100J di carbone o metano, solo 50 diventano energia elettrica. Grazie alle perdite sugli elettrodotti, di questi 50 solo 45 arrivano a casa nostra. L’efficienza del compressore che ricarica Eolo è del 70%, quindi di 45J solo 31,5 arrivano nel serbatoio di aria compressa. Dato che il rendimento del motore di Eolo viene dichiarato del 70%, significa che alle ruote noi trasmettiamo 22J e di conseguenza il rendimento energetico complessivo di Eolo a partire dal combustibile iniziale è inferiore a quello di un normale motore a scoppio. Il motivo? Con il motore a scoppio si evitano numerosi passaggi: chi ha studiato la termodinamica sa che ogni trasformazione ha sempre un rendimento inferiore al 100%, quindi riducendo i passaggi, riduciamo le perdite. Dove sta quindi il vantaggio di Eolo per l’ambiente? ..in realtà alcuni vantaggi ci sono, ma non chiamiamola “rivoluzione”.
Giusto poche considerazioni:
1) io con l’auto ci lavoro=non posso (mio malgrado) farne a meno. Come me tutti coloro che svolgono attività di servizio a volte anche pesanti (tecnici, elettricisti, idraulici, etc). Quindi se mi aumentate il prezzo della benzina va solo a discapito del mio stipendio (sudato!!!)
2) non ho un SUV (o fuoristada)ma vorrei comprarlo perché abito in campagna e a 40Km dalla capitale (ma vi assicuro che è un male diffuso in tutta Italia) le strade che dovrebbero riparare con i soldi del carburante fanno pietà. In caso di pioggia si allagano, quando va bene di acqua. Sicuramente non avrei i soldi per comprarmi la seconda auto “per fare la spesa” per far contenti quella frangia di ecologisti (con tutto il rispetto per quelli veri) della domenica. quindi se la compro ci faccio anche la spesa.
3) ci sono berline e coupè(che tanto piaciono a noi giovani) che consumano moolto di più di un SUV di medie dimensioni con un motore common rail diciamo di 2000cc e un centinaio di CV (ebbene sì: ne esistono).
Non cadiamo nella polemica sfociata in USA dove il SUV più piccolo è grosso quanto il garage che dovrebbe contenerlo.
Detto questo e scusandomi per lo sfogo (mi auguro non offensivo per alcuno, altrimenti … problemi vostri) vi saluto.
Ciao Beppe
PS anche investire nei parcheggi riduce l’inquinamento: si eviterebbe di girare per un’ora attorno allo stesso isolato cercando un posto libero……
io abito vicino udine 100 km dal confine austriaco.l’altro giorno sono andato a trovare mio fratello che risiede in austria e fuori dall’autostrada ho trovato un distributore di biodiesel mi sono fermato e ho fatto il pieno con mia sorpresa il distributore mi ha regalato il pieno siccome era il primo giorno che apriva e ha quanto ho capito il biodiesel non e nienteltro che olio con un certo adittivo per farlo partire anche a basse temperature.ah dimenticavo il biodiesel costa 0,89 centesimi/litro
ma sicuramente qua in italia non verra mai importato almeno al quel prezzo
a dimenticavo qua in friuli abbiamo la benzina agevolata per far si che non andassimo piu in slovenia a fare benzina ebbene e da un mese a questa parte che si e tornati in slovenia perche nn convbiene piu far benzina anche se agevolata
Questo signore, investendo 11 anni fa la modica cifra di 7.5 milioni di dollari (circa 15 miliardi di lire… sarei curioso di sapere quanto è costato il design della nuova Punto…), ha creato un modulo per la generazione dell’idrogeno più piccolo di un DVD player.
Può essere collegato a QUALSIASI tipo di motore a combustione, e può portare il rendimento del motore da un valore medio del 35% (significa che solo il 35% del carburante viene bruciato in modo efficiente…) ad un valore prossimo al 97%.
Spero che questa invenzione non pesti troppi piedi ai magnati del petrolio, spero di vedere prodotto in serie questo “aggeggio” nel giro di pochi mesi e spero anche che qualcuno si ricordi di questo signore ai prossimi Nobel.
Commenti, dati e spiritosaggini si susseguono in gran quantità. Credo che questo sia positivo perchè dimostra che il popolo è di nuovo sveglio e presente e che vuole riprendersi ed usare la sua Sovranità.
La maggiore tristezza la provo quando vedo dire e fare ai potenti prepotenti cose che meriterebbero di vedere le strade e le piazze schiumare di gente, ed invece tutto rimane silenzioso ed inebetito, magari con indignazione, ma contenuta.
Sono contenta di vedere partecipazione di idee e mi aspetto che a questa seguano concrete prese di posizione: se si parla di autotrazione, che il consumatore PRETENDA il motore a propulsione che più si adatta alle sue esigenze, dal fotovoltaico all’olio vegetale all’aria compressa o altro, perchè la somma dei sistemi copre una fetta di mercato più significativa; e se si tratta di politica, che l’elettore PRETENDA, scendendo in massa in piazza, che il tal personaggio restituisca la delega che gli è stata data, se non se ne è dimostrato degno, che la tale legge non venga fatta, se il popolo non la condivide, che la tal’altra venga adottata, se il popolo la vuole.
Ma il popolo ci deve essere e deve manifestare inequivocabilmente la sua volontà, perchè i potenti non hanno bisogno ne di unità ne dello stato (lo vogliono infatti “leggero”, perchè non li disturbi), ma il popolo si.
Il popolo deve riscoprire la forza della sua unità e l’importanza di poter contare sul suo Stato Sociale e non ricadere nelle vecchie barbarie di regime.
Rispondendo al messaggio iniziale vorrei ricordare che per i famosi costi vivi paghiamo gia il bollo… e caro!
punto secondo le tecnologie per non inquinare ci sono già da qualche anno, anzi decina d’anni e anche senza sparare cavolate sull’aumento giusto o meno dei carburanti, olio o non olio di colza e via dicendo.Sono questi i temi da portare alla luce!ed i loro inventori, anzi i GENI inventori di quelle tecnologie che fine hanno fatto?sono stati messi a tacere ed i loro brevetti in mano a multinazionali e fermi in un cassetto. Smettetela di fare i filosofi, e cercate di costruire qualcosa per i giovani!!!
Sono d’accordo nell’aumentare i prezzi dei carburanti fino a 10 euro al litro per le automobili private e aziendali.Prevedere un bonus
fiscale per chi non acquista carburante.Che una parte delle vendite venga effettivamente usata per combattere l’inquinamento. Sono pigro e uso sempre la macchina, ma oggi preferisco pedalare
che dare soldi ai petrolieri (guerrafondai)ed alle autostrade.
Allora questa di raddoppiare i prezzi mi è una cosa troppo stupida perchè danneggerebbe solo i piu poveri che a tutto pensano tranne che a cambiare auto e tra l’altro ci sono i costruttori che continuano a fare macchine da max 20 km al litro con allestimenti tutto confort che appesantiscono solo il veicolo. Se facciamo una macchina senza nessun accessorio per la sicurezza un po piu scomoda e senza carrozzeria e telaio in acciaio,ma massimo in alluminio sarei il primo a comprarla purchè faccia almeno 100 km con un litro di alcool etilico di origine biologica o olio di colza. Ora ho uno scooter 50 4 tempi che fa 40 al litro e presto alimenterò a bioetanolo regolarmente acquistabile da alcuni distributori di prodotti petroliferi in modo assolutamente legale. L’ultimo ostacolo da superare è una piccola modifica meccanica per adattare il rapporto stechiometrico a quello dell’alcool etilico. Trovate tutti i dettagli e le informazioni sul forum di http://www.progettomeg.it
Purtroppo sono convinto di una cosa anche se so di essere pessimista.
Credo che finchè su questo pianeta ci sarà anche solo una goccia di petrolio continueremo a viaggiare con queste macchine infernali creatrici di inquinamento e che usano tecnologie ormai centenarie e le energie alternative rimarranno solo roba da musei perchè non sviluppate da nessuno.
Cari amici vicini e lontani ho letto con estremo interesse i vostri posts. Vi invito a riflettere sul fatto che noi uomini della specie Sapiens Sapiens abbiamo i nostri mezzi di locomozione, cioè le gambe, formidabili e duraturi, economici e abbastanza affidabili. Poi un giorno, galeotto fu il progresso, venne la ruota e il nostro Sapiens pensò di essere migliore degli altri esseri viventi facendo delle invenzioni mirabolanti che gli permettevano addirittura di volare più di un condo, di nuotare meglio di un delfino di vedere meglio etc etc. Ma quel povero sapiens se avesse investito il suo tempo a potenziare le sue facoltà e a non affidarsi alla tecnologia probabilmente non avrebbe i problemi quasi irrisolvibili che oggi deve affrontare. Meditate gente, meditate.
A mio avviso è necessario valutare quali sarebbero i carburanti alternativi più validi tenendo conto della loro reperibilità sul mercato e in vista di un’incremento di richiesta. Mi spiego: se l’olio di colza dovesse essere utilizzato da tutti coloro che al momento possiedono un diesel, sarebbe inevitabile una maggiore richiesta sul mercato, e quindi una variazione dei prezzi, in quanto il mercato stesso renderebbe ben presto irreperibile l’olio di colza.
Siamo sicuri che la produzione di colza, alcool, idrogeno ecc. soddisferebbero la richiesta? C’è molto più petrolio che colza, direi.
In seconda istanza bisogna valutare i costi di produzione dei carburanti alternativi nonché il dispendio energetico per ricavarli. La termodinamica ci insegna che se vogliamo ricavare idrogeno dall’acqua, dobbiamo spendere più energia di quella che ricaviamo utilizzando l’idrogeno prodotto. Il petrolio purtroppo è gia pronto…
Per quanto riguarda l’aria compressa, è vero che non inquina in città, ma l’energia dovuta alla pressurizzazione delle bombole da dove la ricaviamo? Dalla nostra presa di corrente in casa? Ovvero dalla centrale elettrica a carbone…
Il problema è articolato!
Io ho una peugeot 206 hdi ed ho già fatto 13500 km con 20% di diesel(cioè 8 litri 10) e 80% di colza (cioè 20 litri 15).
non ho avuto nessun problema,ho fatto il tagliando ed era tutto a posto.Per scrupolo gli ho chiesto se mi faceva la prova inquinamento e abbiamo notato che gli inquinanti gassosi(biossido d’azoto-NO2- e monossido di carbonio-CO-erano praticamente nulli!!!
Il commento del meccanico è stato:inquini come la mia padella di patatine fritte.
Si trova solo nei supermercati “LIDL”.
Mentre aspettiamo il vero mondo dell’idrogeno,pannelli solari ecc. usiamo l’olio di colza.Provate poco alla volta se non vi fidate.
diffidate da chi vi parla per esperienze di altri e non diretta.
..Tra le tante cose che hanno favorito i macchinoni(suv)inquinanti incombranti,occupano lo spazio del parcheggio con la prepotenza di un buldog.(uguale in molti casi al carattere dei proprietari); C’è la normativa fiscale. che li considera come camioncini da fruttivendolo x lavori agricoli.
in definitiva esentasse, mentre i poveri diavoli di contribuinti (normali) non godono di queste agevolazioni.
il Vs parere. Grazie.
non ricordo su quale sito, ma ho saputo che negli anni trenta un ingegnere francese costruì un carburatore che permetteva un consumo incredibilmente basso, qualcosa come 100 Km/litro. si chiamava POGUE. cercate e troverete anche voi. a me è sembrato veramente interessante. i soliti motivi ne impedirono la diffusione su larga scala. si potrebbe riprendere, secondo voi? ciao a tutti
Guy Negre, ingegnere progettista di motori per Formula 1, che ha
lavorato alla Williams per diversi anni, nel 2001 presentava al
Motorshow di Bologna una macchina rivoluzionaria: la “Eolo” (questo il
nome originario dato al modello), era una vettura con motore ad aria
compressa, costruita interamente in alluminio tubolare, fibra di canapa
e resina, leggerissima ed ultraresistente.
Capace di fare 100 Km con 0,77 euro, poteva raggiungere una velocità di
110 Km/h e funzionare per più di 10 ore consecutive nell’uso urbano.
Allo scarico usciva solo aria, ad una temperatura di circa -20°, che veniva
utilizzata d’estate per l’impianto di condizionamento.
Collegando Eolo ad una normale presa di corrente, nel giro di circa 6
ore il compressore presente all’interno dell’auto riempiva le bombole di
aria compressa, che veniva utilizzata poi per il suo funzionamento.
Non essendoci camera di scoppio né sollecitazioni termiche o meccaniche
la manutenzione era praticamente nulla, paragonabile a quella di una bicicletta.
Il prezzo al pubblico doveva essere di circa 18 milioni delle vecchie
lire, nel suo allestimento più semplice.
Qualcuno l’ha mai vista in Tv?
Al Motorshow fece un grande scalpore, tanto che il sito http://www.eoloauto.it
venne subissato di richieste di prenotazione: chi vi scrive fu uno dei
tanti a mettersi in lista d’attesa, lo stabilimento era in costruzione,
la produzione doveva partire all’inizio del 2002: si trattava di
pazientare ancora pochi mesi per essere finalmente liberi dalla
schiavitù della benzina, dai rincari continui, dalla puzza
insopportabile, dalla sporcizia, dai costi di manutenzione, da tutto un
sistema interamente basato sull’autodistruzione di tutti per il profitto di pochi.
Insomma l’attesa era grande, tutto sembrava essere pronto, eppure
stranamente da un certo momento in poi non si hanno più notizie.
Il sito scompare, tanto che ancora oggi l’indirizzo http://www.eoloauto.
La macchina ad aria compressa… finisce in una nuvola di fumo
Il caso Eolo auto di Marco Pagani
Guy Negre, ingegnere progettista di motori per Formula 1, che ha lavorato alla Williams per diversi anni, nel 2001 presentava al Motorshow di Bologna una macchina rivoluzionaria: la Eolo (questo il nome originario dato al modello), era una vettura con motore ad aria compressa, costruita interamente in alluminio tubolare, fibra di canapa e resina, leggerissima ed ultraresistente. Capace di fare 100 Km con 0,77 euro, poteva raggiungere una velocità di 110 Km/h e funzionare per più di 10 ore consecutive nell’uso urbano. Allo scarico usciva solo aria, ad una temperatura di circa -20°, che veniva utilizzata d’estate per l’impianto di condizionamento. Collegando Eolo ad una normale presa di corrente, nel giro di circa 6 ore il compressore presente all’interno dell’auto riempiva le bombole di aria compressa, che veniva utilizzata poi per il suo funzionamento. Non essendoci camera di scoppio né sollecitazioni termiche o meccaniche la manutenzione era praticamente nulla, paragonabile a quella di una bicicletta.
Il prezzo al pubblico doveva essere di circa 18 milioni delle vecchie lire, nel suo allestimento più semplice. Qualcuno l’ha mai vista in Tv?
Al Motorshow fece un grande scalpore, tanto che il sito http://www.eoloauto.it venne subissato di richieste di prenotazione: chi vi scrive fu uno dei tanti a mettersi in lista d’attesa, lo stabilimento era in costruzione, la produzione doveva partire all’inizio del 2002: si trattava di pazientare ancora pochi mesi per essere finalmente liberi dalla schiavitù della benzina, dai rincari continui, dalla puzza insopportabile, dalla sporcizia, dai costi di manutenzione, da tutto un sistema interamente basato sull’autodistruzione di tutti per il profitto di pochi.
Insomma l’attesa era grande, tutto sembrava essere pronto, eppure stranamente da un certo momento in poi non si hanno più notizie. Il sito scompare, tanto che
Ancora con quest’auto ad aria compressa? Sembrerebbe l’invenzione del secolo ma non è che una variante delle macchinine a molla. Anzichè immagazzinare energia come deformazione elastica di una molla, si immagazzina come lavoro di compressione dell’aria. Il problema INSUPERABILE è questo: l’energia immagazzinata in una bombola da a 200bar è di circa 90kJ/kg, mentre la benzina contiene 36000kJ/kg!!!! Capito il concetto? Se eolo ha discrete prestazioni lo deve alla sua leggerezza, essendo costruita in materiale composito. Un’automobile normale non può pesare così poco x ragioni di stabilità alle alte velocità, ma se pesasse così poco vedrebbe comunque una forte riduzione dei consumi, soprattutto in città(e questa sarebbe una buona cosa, peraltro realizzata nelle twingo”smile”). Altro difetto dell’aria compressa: non può sfruttare tutta l’espansione da 200 fino a 1 bar per ragioni di pressione di lavoro del motore, per cui parte della (poca) energia immagazzinata va persa. Terzo difetto: l’espansione rapida nei cilindri è “adiabatica”; questo vuol dire che l’aria esce fredda dal motore e non sfrutto tutta l’energia dell’espansione x compiere lavoro meccanico. Una parte va infatti persa x vincere l’attrazione tra le molecole. X sfruttare anche questa quota di energia dovrei cercare di ottenere un’espansione “isoterma”, ma se l’aria esce a -40°C l’espansione è comunque sicuramente adiabatica. Per chi volesse approfondire il tema dell’auto ad aria compressa http://www.aspoitalia.net/documenti/bardi/eolo.html
Questa non è una condanna senza appello di questa tecnologia, ma non prendiamola come un miracolo. Il fatto è che nemmeno il tempo di ricarica è vincente su una normale auto elettrica; l’unico vantaggio è la vita delle bombole, enormemente superiore a quella delle batterie odierne.
Cari amici del blog, perche’ non ci proponiamo di sostenere la sperimentazione di una di queste auto ad aria compressa. In fin dei conti una raccolta di offerte per finanziare lo sviluppo di una tecnologia per il futuro mi sembra una un’ottima causa. Se i big della finanza non vogliono finanziare il progetto magari, in piccolo, si puo’ provare a produrne un paio e girare per le citta’ a pubblicizzarle. Penso a Milano per esempio dove lo smog crea i problemi che tutti sapete … ciao
Da appassionato di automobili/motocilette e affini penso che tutte le tecnologie (elettrico, idrogeno,ecc) espresse nel blog siano molto probabilmente il futuro ma purtroppo non ci rendiamo conto che sono difficili da imporre alla “massa popolare” in tempi brevi e a volte ho il dubbio che quest’ultima diffidi di passare a qualcosa di diverso da quello che ritiene una tecnologia “affidabile” (benzina/diesel).
Io non mi ritengo “ecologico” ma ho fatto 2 conti in tasca e mi sono reso conto che un motore di piccola cilindrata 1400cc max diesel o benzina ha un impatto ambientale migliore di un motore di 1600-2000cc diesel e benzina e performance sufficienti per quello che il codice della strada (non dimentichiamolo!) consente. Ma soprattutto hanno costi di gestione e di acquisto (va bene essere “puliti” ma una TOYOTA PRIUS 25.000…e nessuno che ti dia un incentivo, cosa serve inquinare meno?? Tanto bollo e assicurazione lo paghi e lo Stato è contento lo stesso!)più favorevoli.
Vorrei sfatare un mito che per certi tipi di vetture (station, monovolume, metto anche i SUV)
che non possono avere un motore di piccola cilindrata,
possiedo una OPEL ASTRA 1.2 ECO benzina Station Wagon consumo 15Km/l ho spese di gestione di una utilitaria, vado a 130Km in autostrada come i BMW e carico 5 persone (non mi manca nessun optional)con bagalio comodamente, questa vettura era da mio punto di vista perfetta ma la OPEL con la nuova serie della famiglia ASTRA ha dismesso questa versione perchè probabilmente non ha raggiunto il tetto di vendite necessario.
C’è una strana convizione che motori di piccola cilindrata non possono “spostare” macchine di 1200-1400Kg.
Falso! l’unica cosa che cambia sono le prestazioni, ma chi se ne importa…
Morale: La vecchia Panda aveva un motore di 750cc la nuova è a 1100, la vecchia Golf aveva un 1600cc diesel ora un 2000.
Per me questi aumenti di cilindrata (altro che carburanti!) sono ingiustificati decisi più dal marketing che altro.
E se il prezzo dei carburanti raddoppiasse, triplicasse, le auto consumassero meno, la gente usasse di piu’ la bicicletta, io con cosa la scaldo la casa d’inverno? con i pannelli solari? con l’aria compressa? ahh che stupido, devo scaldarmi da solo facendo di più l’amore così risparmio e mi cala la panza… tanti auguri a tutti
Oggi un auto consuma leggermente meno di una di venti anni fa, poca differenza, ma come mai?
Ma è logico, a parità di consumo le auto moderne sono molto più pesanti, questo a causa delle tante cazzate più o meno di serie che sono installate a bordo, ma allora cominciamo a fare auto senza tutti questi cavoli di dispositivi che, sono convinto, dopo qualche migliaio di kilometri non funzionano più alla perfezione e quindi ancora più pericolosi , dicevo facciamo auto leggere, che consumino la metà e che costino di meno, rinunciando magari a tutta una serie di accessori che sono soltanto inutili.
La verità è che a nessuno di coloro che reggono le sorti del paese frega nulla dell’inquinamento.
A chiacchiere sono tutti paladini dell’ecologia, ma vengono sbugiardati dalle loro azioni.
Vivo a Bologna dove da poco più di un anno si è insediato come sindaco il ‘Vampiro Rosso’ (non scrivo il nome perchè porta sfiga; è andato 3 volte allo stadio, con il solo scopo di gufare dato che lui tifa per la Cremonese, e per 3 volte abbimo perso ritrovandoci in B dopo tredici anni!! E pensare che eravamo 7° prima che lui mettesse il naso al Dallara!)
Orbene il protettore delle corsie preferenziali, il paladino di SIRIO e il protettore di (quella troia di) RITA caldeggia il car sharing! Il massimo dell’idiozia!
Facciamo un esempio; se da casa mia che dista 10 km dal centro cittadino io venissi sotto le due torri con la mia automobile, inquinere molto per i primi 5 km e un pò meno per gli altri 5 perchè a quel punto entrerebbe in funzione la marmitta catalitica. Prendendo una macchina del car sharing dovrei fare circa 8 km con la mia auto per arrivare al parcheggio e altri 5 con quella presa a noleggio. Inquinando decisamente di più!
Dove sta il vantaggio allora? Semplice, con il car sharing regali un sacco di quattrini al Vampiro Rosso. Stanno anche pensando di permette l’accesso al centro a coloro disposti a pagare 15 euro di pedaggio e altri 15 (in media) di parcheggio. Sono convinto che con 50 o 100 eurini potrei ottenere il permesso di scaricare scorie nucleari nella fontana del Nettuno…… a patto che le trsporti con una SMART del car sharing ovviamente!
CIAO BEPPE.DI SEGUO DA MOLTO.SONO UN NEODIPLOMATO IN MECCANICA. DURANTE I MIEI STUDI MI SONO APPASSIONATO DEL CASO MOTORE ECOLOGICO (SVOLTO COME TEMA X LA MIA MATURITA’).. DA QUI HO SCOPERTO FATTI SCONCERTANTI..ALTRO CHE OLII, GPL, METANO O PER DI PIU’ IDROGENO..
ESISTE AL MONDO UN MOTORE CHE VIENE ALIMENTATO UNICAMENTE AD ARIA COMPRESSA.MAGARI NE SARAI A CONOSCENZA MEGLIO DI ME(ESISTEVA PRIMA UN SITO http://WWW.EOLOAUTO.IT) DAL TUBO DI SCARICO DI QUESTO GIOIELLO DI TECNOLOGIA FUORIESCE ARIA PURA A MENO 40GR. (E PRESTAZIONI ASSICURATE 110KM/H DI VEL. MAX.)MOTORE LUBRIFICATO CON OLIO VEGETALE! CIOE’ZERO IMPATTI SULL’AMBIENTE.PROGETTO ESISTENTE (E NE HO LE PROVE) DI INGEGNERE FRANCESE E ITALY..E CHISSA’ PERCHE’. . .LE 2 SOCIETA’ASSOCIATE SI SONO RITROVATE A PIANTAR IN ASSO LA PRODUZIONE GIA’ AVVIATA PER MOTIVI NON BEN NOTI…..MAHHH.SARA’ PER QUELL’OLIO NERO KE TANTO USIAMO..BOH? COMUNQUE.. RISULTATO? PARLANDO CON TUTTO RISPETTO..MA ABBIAMO CAPI POLITICI CHE PREFERISCONO SPENDERE FONDI INGENTI FUTILMENTE PER RISOLVERE I PROBLEMI D’INQUINAMENTO NEL MONDO..E SEMBRANO NON INTERESSARSI MOLTO DI FATTI COME QUESTI:HO SPERATO IN QUALCHE BUONA NOTIZIA MA DELLA SOCIETA’ FRANCESE NESSUNA NOTIZIA. . SEMBRA SVANITA NEL NULLA.ED IO CHE MI CI VEDEVO GIA’..GIRARE PER MONZA CON LA MIA CITY CAR.. E MAGARI SUL TUBO AVREI MESSO KE SO.. QUALCHE ESSENZA AL PINO… TANTO PER PROFUMARE UN PO’ L’ARIA ACRE DI CITTA’… INDAGA TU PER ME SE PUOI….GRAZIE PER L’ATTENZIONE FAMMI SAPERE QUALCOSA… XKE’ QUI A MILANO NON SI RESPIRA PIU’!!!!!!!!!!!!! DAVIDE DA MONZA
CIAO BEPPE.DI SEGUO DA MOLTO.SONO UN NEODIPLOMATO IN MECCANICA. DURANTE I MIEI STUDI MI SONO APPASSIONATO DEL CASO MOTORE ECOLOGICO (SVOLTO COME TEMA X LA MIA MATURITA’).. DA QUI HO SCOPERTO FATTI SCONCERTANTI..ALTRO CHE OLII, GPL, METANO O PER DI PIU’ IDROGENO..
ESISTE AL MONDO UN MOTORE CHE VIENE ALIMENTATO UNICAMENTE AD ARIA COMPRESSA.MAGARI NE SARAI A CONOSCENZA MEGLIO DI ME(ESISTEVA PRIMA UN SITO http://WWW.EOLOAUTO.IT) DAL TUBO DI SCARICO DI QUESTO GIOIELLO DI TECNOLOGIA FUORIESCE ARIA PURA A MENO 40GR. (E PRESTAZIONI ASSICURATE 110KM/H DI VEL. MAX.)MOTORE LUBRIFICATO CON OLIO VEGETALE! CIOE’ZERO IMPATTI SULL’AMBIENTE.PROGETTO ESISTENTE (E NE HO LE PROVE) DI INGEGNERE FRANCESE E ITALY..E CHISSA’ PERCHE’. . .LE 2 SOCIETA’ASSOCIATE SI SONO RITROVATE A PIANTAR IN ASSO LA PRODUZIONE GIA’ AVVIATA PER MOTIVI NON BEN NOTI…..MAHHH.SARA’ PER QUELL’OLIO NERO KE TANTO USIAMO..BOH? COMUNQUE.. RISULTATO? PARLANDO CON TUTTO RISPETTO..MA ABBIAMO CAPI POLITICI CHE PREFERISCONO SPENDERE FONDI INGENTI FUTILMENTE PER RISOLVERE I PROBLEMI D’INQUINAMENTO NEL MONDO..E SEMBRANO NON INTERESSARSI MOLTO DI FATTI COME QUESTI:HO SPERATO IN QUALCHE BUONA NOTIZIA MA DELLA SOCIETA’ FRANCESE NESSUNA NOTIZIA. . SEMBRA SVANITA NEL NULLA.ED IO CHE MI CI VEDEVO GIA’..GIRARE PER MONZA CON LA MIA CITY CAR.. E MAGARI SUL TUBO AVREI MESSO KE SO.. QUALCHE ESSENZA AL PINO… TANTO PER PROFUMARE UN PO’ L’ARIA ACRE DI CITTA’… INDAGA TU PER ME SE PUOI….GRAZIE PER L’ATTENZIONE FAMMI SAPERE QUALCOSA… XKE’ QUI A MILANO NON SI RESPIRA PIU’!!!!!!!!!!!!! DAVIDE DA MONZA
Come per tutto il resto…ci stanno condizionando la realtà con difficoltà oggettive create ad arte! Caro Beppe, veramente complimenti per il tuo sito e per il tuo spettacolo. Continua cosi’!!
In verità c’e’ un appunto che vorrei farti e riguarda l’auto ibrida che hai “pubblicizzato” come una possibile soluzione al problema dell’inquinamento. In verità, io penso che avresti dovuto criticare una scelta commerciale di un’auto dal costo di oltre 20.000 euro ed un ingombro che la rende poco appetibile ad un pubblico di “cittadini” sempre piu’ orientati alle 2 ruote ed alle miniminiminimacchine! Strategia “aziendale” (o manovra evasiva?) azzeccatissima! Come la Nexus di ultima produzione…… DATECI UN’AUTO ALTERNATIVA APPETIBILE!!!
Non parliamo dell’auto ad idrogeno!! Se veramente esiste dal ’70, oggi ci “dicono” che per un suo sviluppo commerciale dovremo attendere altri 20 anni. Ma siamo impazziti? Comunque, un coso che va ad idrogeno, non lo voglio!!!! Se non altro per i costi/inquinamento per la produzione del carburante.
Per la città, l’alternativa esiste e non ‘ una tecnologia del futuro….viene da un progettista di formula uno.
….ecco alcuni link…
Un’auto dal costo di 9.000 euro che funziona ad aria compressa. Autonomia di 200km in città, costo per la ricarica 1.5 euro di elettricità. VOlendo fare i pignoli, ci si puo’ comprare un pannellino solare solo per fare andare il compressore (fornito con l’automobile!!) ed avere cosi’ un sistema veramente ecologico.
Dovevano aprire stabilimenti in Italia…tutto sparito…..ma che fine hanno fatto?
Paolo Pibiri….uno che vuole scommettere una cifra di 9.000 euro su un nuovo progetto ma che non puo’….
Caro Alessandro, è certo che la scienza abbia portato dei benefici.
il problema è che si potrebbero aumentare a dismisura…risparmiando.
è da molti anni che mi confronto con le amministrazioni comunali presentando VERI progetti di DISINQUINAMENTO, ma ti assicuro
che non interessa a NESSUNO di disinquinare, anche se proponi sistemi per disinquinare producendo grandi quantità di energia pulita.
ora non si tratta della validità o meno dei progetti (tutti fatti da ingegneri (forse alternativi?) e passati accuratamente al vaglio dai tecnici comunali o regionali), è che NON INTERESSA A NESSUN
POLITICO.
dicendo così, mi tolgo da destra e sinistra (anche se entrambi sappiamo cosa votiamo reciprocamente).
Per la politica l’unico VERO interesse non è di certo per il bene dell’umanità.
gli schieramenti a bandiera creano solo ignoranza.
la multijet + l’econogreen va molto meglio (già provata)
fai un passo indietro (so che è difficile) guarda “speciale 11 settembre” di nexus, non è per anticonformismo è solo per avere più informazioni possibili.
ho appena parlato con 2 persone che l’hanno visto e si rifiutano categoricamente di credere a ciò che hanno visto, però non vogliono ne approfondire ne parlarne.
se vogliamo cominciare a risolvere i problemi del mondo dobbiamo aprirci, non chiudere le porte e non volerne più sapere.
le spiegazioni dell’econogreen ci sono, basta informarsi.
ti ricordo che “le piccolezze della scienza alternativa” è una frase estremamente riduttiva e sopratutto antiscientifica.
roberto ergi
Buongiorno,
vi racconto la mia storia e mi piacerebbe sentire un vostro parere in
merito.
Domenica mattina prenoto i biglietti per le vacanze Natalizie,con
Alitalia dal sito Web, si lo so un p in anticipo ma dovendo andare al
sud devo fare così.
Per un errore , non so se mio o del sistema di prenotazione l’andata è
il 22 Settembre invece che il 22 Dicembre, il ritorno è il 2 Gennaio.
Accortomi dell’errore chiamo il servizio clienti Alitalia(5 minuti
dopo
aver fatto la prenotazione), che mi risponde prontamente Picche e sono
io a chiedergli di poter usufruire del rimborso di almeno le spese
aeroportuali.
Ora mi chiedo, essendo i due biglietti disgiunti, uno per l’andata e uno
per il ritorno non posso io avvalermi del diritto di recesso? almeno
sull’andata se non sull’intera tratta?
Sottolineo che le condizioni contrattuali sono scritte solo in inglese
e
io potrei anche non conoscerlo.
E sopratutto se ha senso che un utente non possa fare un errore mentre…. se perdono bagagli, aerei non partono e così
via…paghiamo sempre noi? E anche in questo caso non c’è soluzione?
“aqquistare la rivista Nexus, sempre che ne hai il coraggio”…sono altre le cose che richiedono coraggio. Conosco la rivista e ho già sentito e letto di tutto sull’11 settembre, ma il filo conduttore di una certa corrente di pensiero è sempre lo stesso: le torri se le è tirate giù Bush da solo per poter attaccare l’Iraq e rubare il petrolio. Sarò pur libero di non crederci senza sentirmi dire che devo aprire gli occhi da chi non vede gli enormi benefici che ha portato all’uomo la scienza “ufficiale” e si perde dietro alle piccolezze della scienza “alternativa”(sempre che si possa definire scienza). Se andiamo a petrolio non è solo per il businness, ci sono anche delle ragioni tecniche che molti di quelli che scrivono su quelle riviste ignorano. Che potremmo consumare molto meno e che a qualcuno il consumo di petrolio faccia comodo non lo metto in dubbio, ma se migliaia di ricercatori in tutto il mondo non hanno ancora sviluppato un prodotto alternativo vincente contro il motore a scoppio non è solo colpa dei poteri forti. Il dato di fatto, che nessuno può contraddire è che nessun vettore ha un contenuto specifico di energia pari alla benzina e al gasolio. La migliore alternativa che avremmo ora sono i combustibili di origine vegetale, ma le superfici coltivabili perlomeno italiane non soddisferebbero la richiesta nazionale. Sono comunque da sfruttare, e in questo intendo contraddire Grillo.
Mi piacerebbe provare l’econogreen ma sono veramente pieno di lavoro. Se dovesse funzionare una spiegazione razionale poi la si trova, ma il fatto che chi lo costruisce non ne sappia fonire una la dice lunga…x ora preferisco ammirare ben altri prodigi, ad esempio il nuovo motore 1.3 multijet: solo 103kg, una coppia spaventosa, consumo medi ben oltre i 20km/l(dipende dalla vettura che lo monta e dal”piede” di chi guida, comunque sui 22-23) ed è l’unico diesel già euro4 senza bisogno del filtro antiparticolato. Questi sono risultati!
Il 23 agosto scorso e’ stata approvata una legge discriminatoria nei confronti dei motociclisti: prevede la confisca della moto/ciclomotore (confisca = perdita di possesso) per violazioni anche banali del Codice della Strada.
Il tentativo di inibire comportamenti o abitudini non consone alla sicurezza propria e altrui nel traffico e’ senza dubbio utile e lodevole; il problema e’ il mezzo con cui si cerca di farlo.
Usare la confisca del mezzo, anche per violazioni “formali” mi pare scorretto e controproducente.
L’Italia ha bisogno di credere nello Stato, nelle sue leggi e nella loro applicazione reale.
Noi siamo troppo abituati a fare leggi abnormi per spaventare, non applicare quelle che ci sono gia’, poi non applicarle nuovamente.
Inoltre il non rispettare il codice della strada deve essere legato alla abilita’ alla guida e non alla propieta’ di un mezzo di trasporto; qundi comprenderei una sospenzione, anche importante della patente, ma non la confisca che andra’ ad incidere maggiormente su chi di soldi non ne ha troppi.
Andate a questo indirizzo dove troverete una petizione indirizata al nostro saggio Governo.
Mi raccomando, fate girare il più possibile tra chiunque possega un veicolo a due ruote e tra chi non accetti passivamente il malcostume di legiferare pro forma e non pro substantia.
caro Alessandro devo anche dirti che facendo yoga da 20 anni, non considero gli alchimisti meno competenti ne dei chimici ne tandomeno degli stregoni.
sei bravo ad approfondire le materie ma ricorda che Einstein fu espulso dall’università, Nikola Tesla fu ridotto alla fame, Gesù ucciso,
il dottor Hamer imprigionato e probabilmente fatto fuori; credo che potrei andare ad oltranza.
Caro Alessandro, sei bravo ad approfondire, ma non approfondisci i temi che critichi.
l’orgoglio di studioso ti fa credere che solo il cervello razionale funzioni.
cosa c’è di razionale in questa umanità piena di sentimenti (razionali?), appiccicata ad un pianeta che ruota con due diversi moti, immerso in una galassia che è immersa in un universo che è intersecato da universi all’infinito così in alto e così in basso?
siamo davanti ad eventi di proporzioni incomprensibili.
possiamo da questa posizione giudicare la stregoneria, l’alchimia o le scienze occulte senza averle prima praticate?
roberto ergi
Caro Alessandro Ziggiotto.
visto che sei così bravo ad enunciare teorie,
perchè non ti compri un econogreen e lo istalli alla tua auto?
scoprirai da subito che il tuo motore ha cambiato le prestazioni (sia benzina che gasolio che gas)
visto che lavori per una casa automobilistica potresti fare una prova funzionale ed enunciare una tua teoria o spiegazione riguardo a questo “miracolo”, perchè probabilmente chi lo ha inventato “non era in grado di farlo”.
invece di sciolinare formule ed enunciazioni parla con chi lo usa, con chi lo istalla (officine meccaniche) o con chi lo ha costruito.
è una cosa un troppo poco teorica?
forse in questo modo potresti chiarire i tuoi dubbi e rivelare all’umanità spiegazioni più coerenti.
per quanto riguarda invece le riviste e i siti contenenti “teorie cospiratorie” acquista in edicola o via internet lo “Speciale 11 settembre” di nexus (sempre se ne hai il coraggio), potresti scoprire così chi è che deve aprire gli occhi e come mai si va a petrolio
Secondo me il problema non è tanto se l’olio di colza faccia bene o male alle nostre auto, bensì come mai possa essere destinato ad un uso alimentare un olio il cui contenuto di paraffina è tale da poter danneggiare un motore!!!!!!!!!!
Io ho una peugeot 206 hdi ed ho già fatto 13000 km con 20% di diesel(cioè 8 litri 10) e 80% di colza (cioè 20 litri 15).
non ho avuto nessun problema,ho fatto il tagliando ed era tutto a posto.Per scrupolo gli ho chiesto se mi faceva la prova inquinamento e abbiamo notato che gli inquinanti gassosi(biossido d’azoto-NO2- e monossido di carbonio-CO-erano praticamente nulli!!!
Il commento del meccanico è stato:inquini come la mia padella di patatine fritte.
Si trova solo nei supermercati “LIDL”.
Mentre aspettiamo il vero mondo dell’idrogeno,pannelli solari ecc. usiamo l’olio di colza.Provate poco alla volta se non vi fidate.
diffidate da chi vi parla per esperienze di altri e non diretta.
…quindi, chi ha inventato l’econogreen lo ha fatto con criterio o ha assemblato dei componenti a caso ottenendo per puro culo un apparato funzionante? Con delle spiegazioni così strampalate sembrerebbe più probabile la seconda. Se lei mi assicura che l’automobile va meglio a metano con l’econogreen posso anche crederle ma le spiegazioni che potrei dare a questo fenomeno sarebbero orientate piuttosto alla temperatura del metano iniettato che alla generazione di fantomatiche “molecole singole di carbonio”. Tra l’altro, stando a questo, il miglioramento maggiore dovrebbe aversi più con la benzina che con il metano, mentre lei afferma il contrario e questa è un’ulteriore prova a conferma della inattendibilità di queste pseudo-spiegazioni. L’innalzamento dell’entalpia del metano in ingresso potrebbe essere una spiegazione, il preriscaldamento dei combustibili non è certo una novità ma non richiede dischi di leghe strane e magneti. Infine: io non sono proprio quello che si para dietro ad un titolo di studio, ho sempre motivato i miei interventi con delle spiegazioni e se c’è qualcuno che deve dimostrare qualcosa sono quelli dell’econogreen con dei dati sperimentali e riproducibili. Non farò fatica a credere ai numeri, ne faccio molta a leggere gli articoli che di scientifico hanno poco o nulla di cui è pieno internet. Continuo a leggerli perchè spero anch’io in qualche innovazione buona. Saluti
Caro Roberto Ergi, la faccenda degli ottani non l’ho tirata fuori io ma è scritta sul sito http://www.disinformazione.it/econogreen.htm, come le parole “molecole multiple di carbonio” e altre menate del genere. Chi ha scritto quelle cose, ingegnere o stregone che sia, non capisce un’emerita fava nè di motori e nè di chimica. Se se qualcuno vuole comunque credere ciecamente a quelle cose è libero di farlo, non sarò io a fargli il lavaggio del cervello. La lezione sulla conoscenza però non l’accetto: l’evoluzione della tecnologia ha visto una brusca accelerata da quando Galileo introdusse il “metodo scientifico”, basato su osservazione, formulazione di una tesi e sull’esperimento di validazione. Prima di questo c’erano l’alchimia e le credenze. Mi sembra che tutti i siti che parlano di questo econogreen appartengano alla sfera della “controinformazione” e della teoria dei grandi complotti planetari, e questo è già un indizio sulla scientificità dei contenuti…ma non accontentiamoci di questo; lei afferma che la macchina va meglio a metano che a benzina: significa anche che consuma meno? Se afferma questo deve portare un dato di km percorsi/kg di metano e a che regime, prima e dopo l’installazione del dispositivo. La misura deve essere riproducibile con qualsiasi altra multipla bipower e dispositivo econogreen. Se questo dato fosse confermato, allora io direi:”E’ vero, l’econogreen funziona!”(sono le teorie che devono seguire il dato sperimentale e non viceversa). Poi però vediamo di dare al fenomeno una spiegazione che abbia una certa continuità con quella che è la conoscenza che ha permesso all’uomo di andare sulla Luna piuttosto che con la fisica di Star Trek…quando leggo di legami “carbonio-ossigeno rafforzati” mi viene da pensare che è un miracolo se le molecole di CO2 prodotte dal mio corpo non hanno ancora deciso di abbassare tutte quante la loro entalpia di colpo, facendomi incenerire…
Raddoppiare in 10 anni il prezzo dei carburanti? NO, triplichiamolo in 5 anni!!! In questo modo il traffico si riduce, gli incidenti diminuiscono, lo stato e i comuni non possono fare cassa sulle multe a danno degli automobilisti.
E io come mi finanzio? Apro un sito internet, scrivo quattro caz..te, do’ le coordinate del mio conto corrente per pubblicare su Repubblica a pagina intera l’appello “Grillo non sparare putt..ate” e con con il resto dei soldi mi compro il carburante!!!
ho letto con molto interesse i commernti sulla colza. Vi chiedo voi riuscite a trovare l’olio in grandi quantità e non in quelle poco pratiche da un litro di alcuni supermarket? grazie a chi mi aiuta
Caro Alessandro, io non so chi tu sia ma io ho istallato un econogreen.
Innanzitutto l’econogreen è stato inventato da ingegneri inglesi e riprodotto per l’iItalia da ingegneri italiani (quindi la tua precisazione riguardo a “qualsiasi chimico o ingegnere bla bla bla”) è assolutamente fuori luogo.
In seconda battuta ti dico che io ho istallato un dispositivo a una fiat multipla bipower, solo nella parte di alimentazione metano e il risultato è che adesso la mia multipla va meglio a metano (va come un aereo) che a benzina; se vuoi venire a provarla ti aspetto.
In terza battuta ti dico che l’econogreen non c’entra nulla con gli ottani e quindi di studiarti il prodotto o di provarne uno.
infine ti dico che prima di parlare di qualcosa o qualcuno, fanne prima esperienza caro Alessandro, perchè in altro modo (solo teorico) potresti danneggiare prodotti o persone in maniera assolutamente gratuita;
(non fare ad altri quello che non vuoi facciano a te)
e se ti fidi della stampa o di quelli di strisca la notizia (riguardo al tubo tucker) beato te; ma se proverai il tubo tucker scoprirai che molto probabilmente funziona benissilmo (conosco chi ne ha testati veramente) e che le ragioni di tanto trambusto sono da ricercare in altre motivazioni, solo però se avrai orecchie per intendere.
Le coscenze sono oscurate caro Alessandro ed è per questo che la tecnologia è così devastante per l’ambiente e la gente.
Ma tu sai cos’è la coscenza? o ti rintani dietro una laurea o un titolo a senten
Nessuno di questi dispositivi aftermarket che promettono miglioramenti significativi e indiscriminati di emissioni e/o prestazioni (qualunque motore… qualunque caldaia… qualunque combustibile +10% -20%) privi di fondamento scientifico, non hanno mai funzionato. Nota bene che è molto difficile effettuare test che abbiano un significato statistico (dato che numerosi fattori concorrono contemporaneamente all’entità di emissioni e consumi per cui è difficile dire se l’effetto è dovuto veramente al dispositivo oppure alla combinazione di TUTTI gli altri fattori concorrenti). Prima di Tucker ci fu Miniturbo, dopo Econoplus, Tecnoairclean, ora Dukic Day Dream e ne esistono tantissimi altri perché sono dispositivi dozzinali che praticamente chiunque può iniziare a produrre e vendere. In US la EPA ha un programma apposito per smascherare questi dispositivi e ne hanno neutralizzato decine.
Io ho già fatto 13000Km 80%colza 20% diesel.
Ho fatto un pò di conti e così facendo ho usato 1000 litri di colza al posto di 1000 litri di diesel e non mi sembrano pochi per una sola auto.
Inutile stare a blaterare di colza, metano, biodiesel, gpl, etanolo bla bla bla…
Finché l’economia mondiale “funzionerà” a petrolio dovremo digerire il petrolio anche noi, e tutti muti in coda al self service (se abbiamo voglia di sporcarci le mani..) a farci il pieno.
Siamo solo burattini senza fili, e qui mi fermo altrimenti si comincia a (s)parlare di politica, di economia, di società, di “sistema”…
Secondo me il servizio pubblicato da quattroruote è assolutamente di parte: Io uso olio di colza al 60% sulla mia Audi A4 110 Cv ormai da 10000KM e sono assolutamente SODDISFATTO, oltre all’audi uso olio (fino all’80%)anche sul mio vecchio e famelico camper con motore Ford Transit 2400, e ripeto: problemi ZERO, fumosità ridottissima, meno inquinamento e risparmio notevole. Vi consiglio di andare a vedere anche il sito di Jacopo Fo a riguardo o leggere il suo libro Olio di Colza.
Ciao a tutti e un abbraccio al mitico
Beppe!
LA PROVINCIA DI FIRENZE PRESENTA UN TRATTORE A OLIO DI SEMI
Tecnologia esclusiva su progetto dell’Università di Firenze.
Un trattore agricolo alimentato a olio vegetale: non è un sogno e neppure un progetto del futuro, ma una realtà che l’Assessorato Ambiente Agricoltura Caccia e Pesca della Provincia di Firenze presenta oggi in anteprima nel Palazzo Medici Riccardi a Firenze.
Il trattore, che la Provincia impiegherà per lo più nei propri cantieri forestali, è stato fabbricato in Germania dalla ditta Deutz-Fahr ed è stato convertito ad olio vegetale puro (PPO Pure Plant Oil), con una tecnologia esclusiva, da una società anch’essa tedesca, su progetto del CREAR, Centro Inferfacoltà di Ricerca sullo sviluppo delle fonti rinnovabili di energia, dell’Ateneo fiorentino.
I vantaggi sono evidenti: l’abbattimento delle emissioni di gas serra, il rilancio di colture alternative ad alto reddito, l’abbattimento della bolletta energetica (se pure attenuato in Italia diversamente da altri Pesi Europei dal permanere delle stesse accise gravanti sul gasolio).
Il trattore sarà visibile anche nei prossimi giorni.
Biodegradabilità al 100%, autoproduzione del carburante
L’olio vegetale può essere utilizzato in varia forma come carburante o combustibile. La più comune è quella del biodiesel. Il biodiesel è il risultato di un processo di raffinazione (esterificazione), in cui l’olio vegetale reagisce con metanolo. Ma attenzione: non si tratta di olio vegetale puro.
La principale motivazione che spinge verso il biodiesel è quella di poter utilizzare le infrastrutture esistenti, in quanto esso non richiede adattamenti delle tecnologie di trasporto, stoccaggio, ed utilizzo.
In realtà attualmente è possibile utilizzare biodiesel puro solamente per riscaldamento ma non per autotrazione in quanto deve essere miscelato al 20%.
In alternativa, è invece possibile utilizzare olio vegetale puro (Pure Plant Oil – PPO) per trazione e riscaldamento previa modifica dei sistemi di utilizzo (motori, caldaie). Tra l’altro, la filiera ne beneficia anche in termini di sicurezza complessiva del sistema, in quanto l’olio vegetale puro è effettivamente un combustibile pulito e biodegradabile al 100%, è inoltre un combustibile sicuro anche nelle fasi di trasporto e stoccaggio a causa dell’elevato punto di infiammabilità. E’ inoltre ipotizzabile un sistema “chiuso”, nel quale l’azienda può produrre l’olio in proprio (spremuto dall’azienda stessa o presso impianti consortili) ed utilizzato nei macchinari e negli impianti della stessa.
Il progetto fiorentino si è basato sulla conversione del motore diesel di una trattrice (marca Deutz-Fahr) di nuova acquisizione, effettuata dalla VWP Vereinigte Werkstatten fur Planzenoltechnologie, una delle società che, al momento, dispone della tecnologia di conversione.
La conversione di motori a combustione interna all’utilizzo di combustibili non convenzionali richiede una attenta analisi della tipologia di motore su cui si intende intervenire e la modifica ed adattamento di numerosi componenti, quali: sistema di iniezione, iniettori, controllo elettronico dell’iniezione, sistema di stoccaggio del combustibile (serbatoi), etc.
Il carburante necessario alla trattrice sarà inizialmente acquistato sul mercato, ma l’obiettivo finale è quello della autoproduzione.
Caro Beppe
ho letto il tuo commento sull’uso degli oli vegetali come carburante. Non sono daccordo su quanto ho appreso,riguardo ai terreni che non ci sono ho dubbi, sono stato di recente in Ucraina ed ho percorso piu di 300 km su questo territorio e di terreni non coltivati ne ho visti tanti credimi, ho immaginato che se non altro con una coltivazione ad oli vegetali sarebbero serviti a qualcosa.
L’uso dei pesticidi inquinanti potrebbe essere controbilanciato dall’alto numero di manodopera che potrebbe essere impiegato nei campi per la produzione di olio, gli ucraini hanno bisogno di lavorare perchè anche loro hanno famiglia.
Raddoppiare il prezzo della benzina dimezzerebbe il numero di morti dovute a guerre per il petrolio?
Se ho compreso in modo errato il tuo blog su questo argomento puoi anche cancellare il mio intervento
Ciao
Antonello Sepe
Sull’ultimo numero di Quattroruote, l’olio di colza ha crepato il motore della macchina in prova. NON VA! Si si risparmia un pò ma il rischio di rompere tutto è troppo alto. Sosteniamo Beppe!!! Ciao!
Ho dal 2001 una Rover 600 a benzina, comprata usata, a cui ho fatto aggiungere l’impianto a metano. Bene, ad oggi 29 agosto, ho effettuato 290.000 chilometri a metano spendendo un terzo di quello che avrei speso a benzina.
Vi assicuro che faccio i tagliandi (cambio l’olio) ogni 35.000 km circa. Mi informerò sul costo dell’olio di colza, se costa meno…
Le multinazionali e l’inquinamento si battono in questo modo.
Ora mi sto per costruire una casa in classe A, speriamo bene …
..GRILLO.. DIRETTORE Dei trasporti… SISI..
MACCHINE SEMPRE PIU’ PERFORMANTI..MA A QUANDO MACCHINE.. PIU’.. RISPARMIOSE???? MENO INQUINANTI piu’ economoche…ma stà cazzo di tecnologgia.. dove stà… uff.. .. “evviva ai SUV”…che vanno alla grande…
Riguardo al bilancio del carbonio a me sembra che Beppe Grillo si sbagli: il consumo di combustibili fossili per la produzione di biodiesel non è poi così alto. Con l’olio grezzo poi il discorso è ancora più favorevole perché ci sono minori costi di lavorazione e soprattutto non si aggiunge il metanolo che in genere non è di origine agricola.
Comunque anche qui si può approfondire (non solo sul sito tedesco): http://www.cti2000.it/biodiesel.htm
Clicca “aspetti energetico ambientali”, “introduzione” poi “effetto serra”
Da qui leggo anche:
la sostituzione di un kg di gasolio con circa 1,13 kg di biodiesel (quantità equivalente in termini energetici) comporta il risparmio di una quantità di anidride carbonica variabile da da 2,4 kg a 3,2 kg.
mio padre usa l’iolio di colza da cinque anni…. ha risparmiato tanti soldi…se pure oggi lo prendono dovrà pagare una salata multa….MA NE SAREBBE VALsA LA PENA PERCHE’ NEL CASO DI UNA MULTA AVREBBE COMUNQUE RISPARMIATO SUL PREZZO DEL GASOLIO….E NON SOLO mio padre l’olio di colza lo compra a nero a SOLI 38 Euro Cent a litro…. e pur non rispettando il fisco sicuramente rispetta l’ambiente….FORZA BEPPE GRILLO QUANDO DIVENTERAI PRESIDENTE DL CONSIGLIO FORSE AVREMMO UN ITALIA CHE FUNZIONA…. e poi diciamocela tutta se non entravamo in Europa e quindi non avevamo l’euro… stavamo meglio perchè quntomeno TOGLIEVAMO IL LAVORO AI CINESI…E noi saremmo i cinesi della NS. Europa….CIAO A TUTTI E…..VIVA LA VEGETAZIONEN
io ho una peugeot 206 hdi ed ho già fatto 12000 km con 20% di diesel(cioè 8 litri 10) e 80% di colza (cioè 20 litri 15).
non ho avuto nessun problema,ho fatto il tagliando ed era tutto a posto.Per scrupolo gli ho chiesto se mi faceva la prova inquinamento e abbiamo notato che gli inquinanti gassosi(biossido d’azoto-NO2- e monossido di carbonio-CO-erano praticamente nulli!!!
Il commento del meccanico è stato:inquini come la mia padella di patatine fritte.
Si trova solo nei supermercati “LIDL”.
Mentre aspettiamo il vero mondo dell’idrogeno,pannelli solari ecc. usiamo l’olio di colza.Provate poco alla volta se non vi fidate.
diffidate da chi vi parla per esperienze di altri e non diretta.
Da LIBERTA’ (quotidiano di Piacenza) del 21/08/2005 sembra che agricoltori e industriali siano determinati a svuluppare la produzione di “biocarburante” nelle provincie di Lodi, Piacenza. Si parla di:
1) BIODISEL (da piante oleaginose, es. soia, colza, girasole);
2) BIOETANOLO (da piante zuccherine, es. barbabietole, cereli in genere);
3) BIOGAS (da liquamo zootecnici che se fermentati producono metano);
4) energia elettrica prodotta dalla combustione di BIOMASSE (residui vegetali e agroindustriali).
Tutto ciò risulta in linea sia con il protocollo di Kyoto che impone la produzione di energia da fonti rinnovabili (quella agricola lo è, al contrario degli idrocarburi fossili), sia con la Politica Agricola Comunitaria che non solo non dà contributi per le culture, anzi ne impone rigide quote di produzione, e invece incentiverà le aziende agricole impegnate nella produzione di energia.
In particolare poi ciò costituirebbe un rimedio alla crisi profonda della coltivazione della barbabietola nella nostra pianura (il prezzo si è ridotto di oltre il 40% nel giro di 2 campagne).
Da una parte occorre considerare che la popolazione mondiale aumenta + delle superfici coltivabili, + della produzione alimentare, pertanto occorre valutare a livello globale l’opportunità di destinare una parte di queste superfici ai biocarburanti invece che alla produzione alimentare; dall’altra però una riduzione del costo dell’energia, e in particolare dei trasporti, porterebbe anche ad una riduzione dei prezzi finali dei prodotti agricoli.
Sono un ragazzo di Roma città con scarse finanze perchè: sposato e con bimba piccola (il che per me è solo un vanto), unica fonte di reddito della famiglia e se non bastasse in affitto (1/2 dello stipendio).
lavorando a turni fin oltre le 24 non ho altro modo di tornare a casa dal lavoro che con il “motorino”.
leggendo l’articolo della twingo che fà 33 Km/l ho avuto l’impulso di offrirvi la mia esperienza relativa al mio motorino.
Possiedo un vecchio Aprilia Scarabeo 50cc. motore 2 tempi del 97′, e per economia familiare mi sono adoperato per renderrlo ancora piu economico anche se non piu conforme al codice della strada (a necessità estreme, rimedi estremi!!).
vi elenco le caratteristiche del mezzo prima e dopo le modifiche apportate:
prima:
cilindrata: 50 cc.
carburatore diametro 12mm
carburazione della casa costruttrice
rapporti originali
velocita max: 75 Km/h
consumi: 60 Km/h: 27Km/l
75 Km/h: 23Km/l
le emissioni allo scarico non soddisfano i requisiti euro 1
dopo:
cilindrata: 68 cc.
carburatore diametro 12mm
carburazione con minor flusso di benzina
rapporti allungati del 35% in piu
velocita max: 103Km/h
consumi: 60 Km/h: 44Km/l
75 Km/h: 47Km/l (giri di coppia massima)
90 Km/h: 38Km/l
103 Km/h 31Km/l
i valori riscontrati facendo l’obbligatorio “bollino blu” danno valori di emissioni conformi alla direttiva per motocicli
euro2 pur non avendo marmitta catalitica
i dati sono il risultato di mesi di lavoro e prove, altro che SR DITECK o scooter 4 tempi.
sono convinto che adottando l’uso dell’innezione elettronica raggiungerei consumi ancora inferiori!
sono disponibile per qualsiasi prova (a me economicamente non possibile) sul bancho prova
scrivetemi alla mail: gn_lucapetrucci@yahoo.it
e ci metteremo d’accordo.
io per quello che posso per inquinare di meno sto facendo tutto il possobile ma come vedete sono “loro” che vogliono farci intossocare e squattrinare ma io non ci stò! anche a costo di andare contro la carta bollata di queste nostre ridicole leggi.
con querto non intendo invitare alcuno ad infrangere le suddette leggi, ma…
la sopravvivenza e il rispetto dell’uomo va oltre le ideologie le politiche e i tribunali!!!!!
Volevo rispondere a Enrico Zagnoli che recentemente su una mia autovettura test, un’anziana bicilindrica Citroen, ho percorso 120 km con tre litri di benzina.
Non credevo ai miei occhi quando ho iserito la pompa al distributore e quella non erogava niente perché il serbatoio era già quasi pieno.
Eppure è successo.
Avevo installato il giorno stesso un generatore di Gas di Brown, che funziona per idrolisi elettrolitica, e ho percorso quei chilometri in autostrada ad una velocità di circa 105 km/h di media.
Sono al corrente che sul mercato vi sono tanti dispositivi del genere, i quali sono pressoché dei giocattoli e non funzionano, ma quello che ho provato io ha funzionato sul serio.
Ora sto controllando anche le percorrenze nel traffico cittadino, vediamo come va.
da profano dell’argomento, vorrei proporre una osservazione sui dispositivi macchina elettrica-celle di combustione:
visto che i dispositivi prepoderanti saranno gli accumulatori (batterie) che utilizzano una serie di acidi inorganici concentraci ed altamente tossici, in caso di incidenti automobilistici (che purtroppo pervadono le nostre strade quotidianamente) sarremmo esposti continuamente a rischi di rottura degli involucri e fuoriuscita dei suddetti acidi nell’ambiente circostante………ecc ecc.
E stiamo parlando di quantità ben superiori alle attuali batterie auto, non vi pare? e poi quanto possono durare (essere efficienti) questi accumulatori? ed il loro smaltimento siamo sicuri che sia così facile e parco di costi economici ed ambientali? secondo me bisogna riflettere attentamente anche su questi aspetti.
Secondo discorso sugli oli di origine vegetale. Non entro in merito alla diatriba se sono dannosi oppure no, ma vi faccio osservare (e qui non sono affatto ignorante in materia) che tutti gli oli di semi (quindi anche colza, lino, ecc)non si ottengono per la semplice spremitura come accade per l’olio d’oliva, ma devono essere opportunamente raffinati e separati attraverso dei separatori che utilizzano dei solventi organici trai quali primeggia l’esano che non è altro che un derivato della raffinazione del petrolio ed è altamente tossico.
Io sono favorevolissimo alle energie alternative, ma ritengo in ogni caso che si debba valutare tutti gli aspetti della ,chiamiamola, filiera di produzione senza mai farci abbagliare solo dalle cose belle ed ignorare volutamente le controindicazioni perchè vogliamo fortemente credere in qualcosa.
un saluto a tutti
Quando si parla di carburazione da autotrazione alternativa si profilano sempre i soliti personaggi:
– quello che si mette a parlare di idrogeno perchè gli piace l’idea di bruciare acqua (la scissione dell’idrogeno dall’acqua per AUTOTRAZIONE è assolutamente improponibile, tornate a studiare!!!)
– quello che tira in ballo la toyota prius che pesa come un caterpillar e fa 100km di autonomia ogni 600km a benzina… (ma che bella soluzione!)
E, infine, il profilo che va per la maggiore:
– quello che ignorando completamente il biodiesel parla sempre e solo di olio alimentare, come se invece che di benzina ci mettessimo a parlare di petrolio grezzo nel motore… e qui mi spiace ma devo annoverare anche l’ammirato comico genovese!
BASTA di fare della disinformazione, il BIODIESEL inquina circa l’85% in meno del gasolio, funziona su tutti i motori diesel e in qualsiasi percentuale di miscelazione col gasolio, è RINNOVABILE, e conta già svariate migliaia di pompe di distribuzione in tutto il mondo, sia in america che in europa!
Come combustibile ecologico non sarebbe soggetto alle stesse accise degli altri più inquinanti (così come è successo per benzina super – benzina verde) e di terreno per la sua produzione ce n’è a volontà, e se non dovesse bastare (ma io sono sicuro che basti, perchè una volta che ingrana si potrebbe anche migliorarne le caratteristiche con ogm e roba simile) sappiamo sempre che può essere miscelato col gasolio, il cui prezzo diminuirà parallelamente per il calo di domanda.
Associazione familiari vittime per una strada che non c’è – ved. sito
il sito che tratta le stragi stradali, la prevenzione dei rischi, le cause, il dolore, l’ira, le vittime della Provincia di Varese e quelle nazionali, il ricordo di giovani vite spezzate, l’ assistenza legale, ecc.
Vi invitiamo ad aprirlo e a farlo aprire agli amici, come mezzo di sensibilizzazione per salvare vite ed evitare migliaia di invalidi gravi, come strumento di educazione stradale.
A livello nazionale, dalle Statistiche sanitarie ISTAT dal 1969 al 1998 in incidenti stradali
sono morte circa 300.000 persone
quattro milioni in tutto il mondo (OMS)
sono morti ogni mese per trent’anni
56 bambini di età fino ai 14 anni
e ancora, ogni mese per trent’anni, sono morti
245 ragazzi di età compresa
fra i 15 e i 29 anni.
Ernesto Restelli
Associazione familiari vittime per una strada che non c’è – ved. sito
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Vi invitiamo ad aprirlo e a farlo aprire agli amici, come mezzo di sensibilizzazione per salvare vite ed evitare migliaia di invalidi gravi, come strumento di educazione stradale.
A livello nazionale, dalle Statistiche sanitarie ISTAT dal 1969 al 1998 in incidenti stradali
sono morte circa 300.000 persone
quattro milioni in tutto il mondo (OMS)
sono morti ogni mese per trent’anni
56 bambini di età fino ai 14 anni
e ancora, ogni mese per trent’anni, sono morti
245 ragazzi di età compresa
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Ernesto Restelli
Asssocaizione familiari vittime per una strada che non c’è ved. sito
il sito che tratta le stragi stradali, la prevenzione dei rischi, le cause, il dolore, l’ira, le vittime della Provincia di Varese e quelle nazionali, il ricordo di giovani vite spezzate, l’ assistenza legale, ecc.
Vi invitiamo ad aprirlo e a farlo aprire agli amici, come mezzo di sensibilizzazione per salvare vite ed evitare migliaia di invalidi gravi, come strumento di educazione stradale.
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sono morte circa 300.000 persone
quattro milioni in tutto il mondo (OMS)
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e ancora, ogni mese per trent’anni, sono morti
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Ernesto Restelli
Asssocaizione familiari vittime per una strada che non c’è ved. sito
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A livello nazionale, dalle Statistiche sanitarie ISTAT dal 1969 al 1998 in incidenti stradali
sono morte circa 300.000 persone
quattro milioni in tutto il mondo (OMS)
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Asssocaizione familiari vittime per una strada che non c’è ved. sito
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A livello nazionale, dalle Statistiche sanitarie ISTAT dal 1969 al 1998 in incidenti stradali
sono morte circa 300.000 persone
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e ancora, ogni mese per trent’anni, sono morti
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io ho una peugeot 206 hdi ed ho già fatto 11000 km con 20% di diesel(cioè 8 litri 10) e 80% di colza (cioè 20 litri 15).
non ho avuto nessun problema,ho fatto il tagliando ed era tutto a posto.Per scrupolo gli ho chiesto se mi faceva la prova inquinamento e abbiamo notato che gli inquinanti gassosi(biossido d’azoto-NO2- e monossido di carbonio-CO-erano praticamente nulli!!!
Il commento del meccanico è stato:inquini come la mia padella di patatine fritte.
Si trova solo nei supermercati “LIDL”.
Mentre aspettiamo il vero mondo dell’idrogeno,pannelli solari ecc. usiamo l’olio di colza.Provate poco alla volta se non vi fidate.
diffidate da chi vi parla per esperienze di altri e non diretta.
Non capisco cosa voglia ricordarmi il sig. Dario Fort, forse si tratta di un parere negativo sull’utilizzo dell’idrogeno come vettore energetico?
Ricordo invece che nei post precedenti ho parlato dei combustibili liquidi come i migliori vettori dal punto di vista dello stoccaggio di energia e anche della sicurezza. Questo discorso vale soprattutto per gli olii vegetali, dato il loro elevato punto di infiammabilità/bassa tensione di vapore.
Non capisco cosa c’entri il generatore elettrolitico per l’idrogeno, non sicuramente è un discorso da fare per l’autotrazione. In un post ho discusso proprio dell’assurdità di di un modellino in cui una cella solare alimentava un generatore elettrolitico che, a sua volta, alimentava una cella a combustibile con importanti e inutili perdite di conversione. Inoltre la quantità di idrogeno prodotta da questi generatori non è affatto irrilevante: dipende solamente dalle dimensioni dell’apparecchio e dalla corrente max che può assorbire.
Per quanto riguarda “l’esplosività”…beh, qui il gioco si fa duro. Lo dico perchè mi occupo di modellistica della combustione. Bisognerebbe parlare della transizione deflagrazione-detonazione(teoria non da poco) e delle caratteristiche dei singoli gas. In breve si può dire che certamente i gas siano più pericolosi dei liquidi in quanto possono facilmente formare una miscela intima con l’aria prima di trovare un innesco. Il problema dell’idrogeno è l’intervallo molto ampio di miscele con l’aria in cui si ha accensione in seguito ad innesco(limiti superiore ed inferiore di infiammabilità). E’ questo che rende l’idrogeno un po’ più pericoloso del metano ma ricordo che una miscela di metano e aria è ugualmente in grado di sventrare un palazzo. Inoltre, il gas certamente più pericoloso in assoluto è l’acetilene, grazie all’estrema facilità con cui genera la sopra citata transizione deflagrazione-detonazione.
Chiusa questa parentesi, non vedo nell'”esplosività” dell’idrogeno il maggiore limite all’impiego di questo vettore energetico; i limiti risiedono soprattutto nelle difficoltà di stoccaggio, nella comunque bassa densità di energia rispetto ai derivati del petrolio e nella difficoltà tecnica che, per oggi, ancora limita l’uso delle celle a combustibile.
Concludo con un parere positivo sull’impiego dei combustibili di origine vegetale: in questo mi trovo in disaccordo con Beppe Grillo. Se la superficie coltivabile a livello nazionale è sufficiente a soddisfare solo il 5% della richiesta di carburanti, non vedo comunque il motivo per rinunciarvi. Grillo parla dell’uso di “pesticidi”, ma questo è un termine generico che non rispecchia i problemi specifici delle coltivazioni. Diciamo che una coltivazione potrebbe essere danneggiata da una determinata specie parassita; nel 2005 non è più necessario l’utilizzo di biocidi generali come il DDT, è possibile studiare soluzioni appropriate anche di tipo biologico caso per caso, quindi questa motivazione è da respingere.
Quando Alfred Diesel sviluppò il motore ad autocombustione che ancora oggi porta il suo nome, non esisteva il carburante che noi oggi chiamamiamo gasolio.
Però esistevano gli olii di origine vegetale, ed è con quelli che il motore funzionava, e più precisamente l’olio di lino.
Posso tranquillamente smentire il noto mensile automobilistico che con le sue prove di laboratorio afferma che le fasce si incollano, intanto non sono fasce ma anelli raschiaolio e sono posti nel pistone sotto gli anelli di tenuta e quindi sarebbero questi ultimi ad “icollarsi” a causa di presunti residui carboniosi prodotti dalla combustione dell’olio vegetale, cosa facilmente aggirabile aggiungendo un bicchiere di benzina ad ogni pieno di olio vegetale, in modo da sciogliere le paraffine, tecnicamente si abbassa il punto di congelamento delle suddette paraffine, cosa che i nostri padri già facevano già 40 anni fa con risultati soddisfacenti.
Ricordo inoltre che il carburante alla pompa che vendono come gasolio, è addizzionato con un pacchetto di addittivi che ne permettono la fluidità e la stabilità ad un range di temperatura adatto per le nostre regioni, Sicilia e Val d’Aosta hanno differenti quantità di addittivi, per ovvi motivi climatici.
Basterebbe trovare il giusto adittivo per l’olio vegetale per avere le stesse rese del gasolio della pompa, senza avere controindicazioni. e se sono arrivati a raffinare l’Eroina in Sicilia, volete che non riescano a trovare un miserabile addittivo per l’olio vegetale?
Ma i criminali siamo noi che lo usiamo nelle auto, non i raffinatori di cui sopra….
Ricordo inoltre che esistono in commercio generatori elettrogeni che funzionano esclusivamente ad olio vegetale, regolarmente prodotti e commercializzati in Italia, e non montano motori particolari ma motori industriali di piccola, media e grossa cilindrata.
Fate una ricerca con zio Google, rimarrete stupiti.
Ad onor del vero bisogna dire che una quantità contigentata di olio vegetale è destinata per legge a questi scopi, questi produttori di generatori agiscono in piena legalità grazie a questa legge sugli olii vegetali, quindi nessuna istigazione a delinquere può essere letta nelle mie parole, ma solo una divulgazione di dati di fatto e realtà poste in essere e tutte documentabili. http://www.zordan.it/prodotti.htm
Parliamone bene o male, l’importante che ne parliamo.
Fort
PS ricordo al chimico industriale che l’idrogeno, non è infiammabile, ma esplosivo, infatti i laboratori di analisi che usano il gascromatografo, per avere lo stoccaggio di idrogeno necessario a questa strumentazione, debbono avere il deposito esterno con configurazione a labirinto aperto con muri di cemento armato spessi dai 30 cm in su e regolarmente vidimati ed ispezionati dai Vigili del Fuoco.Ora per aggirare queste pesanti restrizioni, vengono usati generatori di idrogeno istantanei, costosi e delicati che producono quantità irrisorie ma sufficenti alla strumentazione citata.
Volete che diventiamo tutti potenziali Kamikaze?;-))
Vorrei rispondere a Stefano Sartori e a Vito Barbieri. Premetto che sono laureato in chimica industriale con una tesi sullo stoccaggio dell’idrogeno e, ad oggi, lavoro nella ricerca per una casa automobilistica. Per quanto riguarda le celle a combustibile: la densità di potenza, vale a dire la potenza massima erogata per unità di peso dell’apparato, è uno dei punti deboli di questo sistema. Basti pensare che un normale motore 1200 fire eroga la pot. max di 50 kW e pesa meno di 100kg. Un sistema di stack di celle a combustibile di tipo PEM(a membrana scambiatrice di protoni) della stessa potenza peserebbe invece alcune centinaia di kg. A dire il vero tutta questa potenza non sarebbe necessaria, in quanto le celle a combustibile lavorano bene a punto fisso, vale a dire erogando un valore costante di potenza. Sarebbe pertanto possibile dimensionare le celle per una potenza tra i 10 e i 15kW, accoppiandole a batterie e capacitori in grado di ammortizzare i picchi di potenza, risparmiando così sul peso delle celle stesse. Anche questi apparati, in particolare le batterie, sono però penalizzanti rispetto al motore a scoppio dal punto di vista del peso. Il bello del motore a scoppio è che riesce a lavorare bene in un’ampia gamma di potenze erogate, e questo lo rende adatto alla richiesta di energia di tipo automobilistico. Per quanto riguarda il platino: esso è necessario solo per le celle che lavorano a bassa temperatura, come le PEMFC. Ci sono celle che lavorano da 500 a 800°C (SOFC e MCFC)che non necessitano del prezioso metallo, ma questa tecnologia non è ancora matura per l’utilizzo automobilistico. Quello che intendevo dire con il mio intervento, è che queste tecnologie presentano ancora dei problemi tecnici e che non è tutta colpa delle multinazionali se si continua ad usare il petrolio. Sono convinto che le celle a combustibile siano comunque la tecnologia del prossimo futuro per due motivi: l’elevata efficienza e la migliore gestione dei motori elettrici, che consentono di recuperare l’energia in frenata.
Per quanto riguarda il post di Stefano Sartori: qualsiasi chimico o ingegnere ti dirà che sicuramente il dispositivo non funziona e che il link riportato è pieno di inesattezze, che ora ti elenco. Punto uno: la legge di Hess vieta che i passaggi intermedi modifichino il contenuto energetico di un combustibile. Punto due: non serve a nulla aumentare il numero d’ottano se nel motore non si aumenta il rapporto di compressione, il che imporrebbe una modificazione strutturale della testa e forse anche del pistone. Punto tre:”agisce sulle catene molecolari degli idrocarburi di origine fossile, diminuendo il forte legame molecolare del carbonio ed aumentando la coesione tra quest’ultimo e l’ossigeno”. Un catalizzatore è una sostanza che, complessivamente, non partecipa alla reazione ma interviene negli stadi intermedi. L’energia erogata dipende, invece, esclusivamente dal salto tra reagenti(idrocarburi e ossigeno) e prodotti(acqua e anidride carbonica) e la forza del legame C=O nell’anidride carbonica ha un valore rigorosamente costante per tutti gli atomi di carbonio e di ossigeno di questo mondo, e non c’è catalizzatore che vi farà uscire dalla marmitta un’anidride carbonica “più tosta”. In caso contrario mi preoccuperei perchè staremmo inquinando il pianeta con un prodotto che le piante fanno fatica a respirare!
Aprite gli occhi e ricordatevi il “caso Tucker” smascherato da Striscia la notizia. Scusate se non rileggo il messaggio ma sono di fretta. Ciao
ho trovato in internet un dispositivo che farebbe risparmiare in media 30% di benzina o diesel.
qualcuno di voi lo usa già?
sapete qualcosa in più?
c’è da fidarsi?
La macchina ad aria compressa.finisce in una nuvola di fumo Il caso Eolo auto
di Marco Pagani
Guy Negre, ingegnere progettista di motori per Formula 1, che ha lavorato
alla Williams per diversi anni, nel 2001 presentava al Motorshow di Bologna
una macchina rivoluzionaria: la Eolo (questo il nome originario dato al modello), era una vettura con motore ad aria compressa, costruita interamente
In alluminio tubolare, fibra di canapa e resina, leggerissima ed ultraresistente.
Capace di fare 100 Km con 0,77 euro, poteva raggiungere una velocità di 110 Km/h e funzionare per più di 10 ore consecutive nell’uso urbano.
Allo scarico usciva solo aria, ad una temperatura di circa -20°, che veniva utilizzata d’estate per l’impianto di condizionamento.Collegando Eolo ad una normale presa
di corrente, nel giro di circa 6 ore il compressore presente all’interno dell’auto riempiva le bombole di aria compressa, che veniva utilizzata poi per il suo funzionamento.
Non essendoci camera di scoppio né sollecitazioni termiche o meccaniche la manutenzione era praticamente nulla, paragonabile a quella di una bicicletta.
Il prezzo al pubblico doveva essere di circa 18 milioni delle vecchie lire, nel suo allestimento più semplice.
Qualcuno l’ha mai vista in Tv? Al Motorshow fece un grande scalpore, tanto che il sito http://www.eoloauto.it, venne subissato di richieste di prenotazione:
chi vi scrive fu uno dei tanti a mettersi in lista d’attesa, lo stabilimento era in costruzione, la produzione doveva partire all’inizio del 2002: si trattava di
pazientare ancora pochi mesi per essere finalmente liberi dalla schiavitù della benzina, dai rincari continui, dalla puzza insopportabile, dalla sporcizia,
dai costi di manutenzione, da tutto un sistema interamente basato sull’autodistruzione di tutti per il profitto di pochi. Insomma l’attesa era grande, tutto sembrava
essere pronto, eppure stranamente da un certo momento in poi non si hanno più notizie.
Il sito scompare, tanto che ancora oggi l’indirizzo http://www.eoloauto.it risulta essere in vendita.
Questa vettura rivoluzionaria, che senza aspettare 20 anni per l’idrogeno (che costerà alla fine quanto la benzina e ce lo venderanno sempre le stesse compagnie)
avrebbe risolto OGGI un sacco di problemi, scompare senza lasciare traccia. A dire il vero una traccia la lascia, e nemmeno tanto piccola: la traccia
è nella testa di tutte le persone che hanno visto, hanno passato parola, hanno usato Internet per far circolare informazioni.
Tant’è che anche oggi, se scrivete su Google la parola “Eolo”, nella prima pagina dei risultati trovate diversi riferimenti a questa strana storia.
Come stanno oggi le cose, previsioni ed approfondimenti: Il progettista di questo motore rivoluzionario ha stranamente la bocca cucita, quando gli si chiede il perché
di questi ritardi continui. I 90 dipendenti assunti in Italia dallo stabilimento produttivo sono attualmente in cassa integrazione senza aver mai costruito neanche un’auto.
I dirigenti di Eolo auto Italia rimandano l’inizio della produzione a data da destinarsi, di anno in anno.
Oggi si parla, forse della prima metà del 2012…. Quali considerazioni si possono fare su questa deprimente vicenda?
Certamente viene da pensare che le gigantesche corporazioni del petrolio non vogliano un mezzo che renda gli uomini indipendenti. La benzina oggi, l’idrogeno domani, sono comunque entrambi guinzagli molto ben progettati. Una macchina che non abbia quasi bisogno di tagliandi né di cambi olio, che sia semplice e fatta per durare e che consumi soltanto energia elettrica, non fa guadagnare abbastanza. Quindi deve essere eliminata, nascosta insieme a chissà cos’altro in quei cassetti
di cui parlava Beppe Grillo tanti anni fa, nelle scrivanie di qualche ragioniere
della Fiat o della Esso, dove non possa far danno ed intaccare la grossa torta che fa grufolare di gioia le grandi compagnie del petrolio e le case costruttrici,
senza che l'”informazione” ufficiale dica mai nulla, presa com’è a scodinzolare mentre divora le briciole sotto al tavolo…
Fatele girare certe informazioni!!! La gente deve SAPERE!!!!!!!
E questo è il sito dove le vendono: ma NON in Italia….
io ho una peugeot 206 hdi ed ho già fatto 10000 km con 20% di diesel(cioè 8 litri 10) e 80% di colza (cioè 20 litri 15).
non ho avuto nessun problema,ho fatto il tagliando ed era tutto a posto.Per scrupolo gli ho chiesto se mi faceva la prova inquinamento e abbiamo notato che gli inquinanti gassosi(biossido d’azoto-NO2- e monossido di carbonio-CO-erano praticamente nulli!!!
Il commento del meccanico è stato:inquini come la mia padella di patatine fritte.
Si trova solo nei supermercati “LIDL”.
Mentre aspettiamo il vero mondo dell’idrogeno,pannelli solari ecc. usiamo l’olio di colza.Provate poco alla volta se non vi fidate.
Buon pomeriggio a tutti. Vorrei solamente rilevare che passare dalle auto a combustibile fossile a quelle ad energia “pulita” sarà un evento inevitabile ma caretterizzato da una lunga transizione. Il risparmio energetico, per salvaguardare il clima sarà un elemento indispensabile in questa transizione: il modello dell’austerità degli anni ’70 a seguito della crisi energetica dovrebbe essere riportato in auge. Le auto a idrogeno o a energia solare o dotate di qualche tecnologia non ancora scoperta saranno il necessario approdo di tutti noi. Ma ora è ancora presto, queste tecnologie sono ancora troppo immature per poter diffondersi su larga scala, vuoi per i costi individuali che si dovrebbero sostenere che collettivi (l’industria automobilistica mondiale dovrebbe ripartire da zero e convertire tutti i suoi impianti di produzione con costi economici e sociali altissimi. Consiglio di leggere il libro “Dopo il petrolio” del giornalista americano di Paul Roberts. E’ illuminante sull’argomento.
IL PROBLEMA DELLE AUTO STA NEL MOTORE UTILIZZATO, LO STESSO DA PIù DI 100 ANNI, CON UN RENDIMENTO SPAVENTOSAMENTE BASSO. SI PUò PRODURRE UN PC DA 2 GHZ A VALVOLE? ALLORA FINO A QUANDO NEL MOTORE SI MUOVERANNO I PISTONI CI SI PUò FAR BRUCIARE CIò CHE SI VUOLE MA IL PROBLEMA NON SARà MAI RISOLTO.
salve a tutti!
sono rimasto stupefatto dalla seguente affermazione di Alessandro Ziggiotti:
“”
_macchina ad idrogeno-celle a combustibile
scarsa densità d’energia, sia gravimetrica che volumetrica, dell’idrogeno. Bassa densità di potenza delle celle a combustibile. Rapido esaurimento delle riserve mondiali di platino nel caso di una larga diffusione della tecnologia.
“”
chiedo a lui, o a chiunque possa fornirmi ulteriori informazioni, di approfondire l’argomento.. il platino è necessario alla produzione delle celle? è così indispensabile l’utilizzo di un materiale così raro e costoso?
Grazie!
salve a tutti,io non mi intendo di carburanti,tecnoloqie moderne o di tutte quelle cose che si potrebbero fare per migliorare i trasporti pubblici o privati,pero mi chiedo sempre perche la gente si lamenta,(con santissima ragione)ma al benzinaio ci sono le code e a casa di chi dovrebbe cercare di risolvere le cose nessuno a il coraggio di unirsi e presentarsi per chiedere di migliorare la nostra qualita di vita.( di persona )
Avendo appena ricevuto il numero di Agosto 2005 “Quattroruote” vi cito il titolo di copertina: – Disastro Colza – Ha fatto a pezzi il nostro diesel-. In un test organizzato dalla rivista sul circuito di Vairano utilizzando una miscela al 70% olio di colza e 30% gasolio, la Punto 1.9 Jtd dopo soli 7.300 Km. di percorrenza si è bloccata a causa della rottura del turbo. Da una verifica meccanica si è scoperto che l’olio utilizzato in luogo del combustibile diesel non brucia bene, incollando le fasce cola nella coppa inquinando l’olio motore.
Quindi: da un risparmio stimato del 18.7% ( 254/20.000 Km.), la rottura del turbo ha causato danni al motore per circa 3.500,00.
E qui finisce la storia dell’olio di colza. Punto!
Ma scusate… io vado a metano, ci sono già tecnologia e distributori diffusi da anni, non vi sembra la soluzione per fare il primo passo? non sarebbe meglio spingere in questa direzione? autobus camion automobili a metano non abbatterebbero in maniera importante l’inquinamento nelle città?
Sono d’accordo con Marco sul fatto che la gente usi troppo la macchina; io sono il primo a usare la bicicletta quando può. Certamente il motore a combustione interna è inquinante, ma x ora è la soluzione tecnica migliore e ridurre i consumi sarebbe un primo passo. Se in città tutte le macchine facessero 100km con 3l penso che dimezzeremmo le emissioni. Certo che se la signora deve portare il figlio a scuola con un enorme suv perchè “sai, sono più sicura, e poi che figurone con le amiche” allora alla nostra aria diamo il colpo di grazia. Il trasporto pubblico è certamente da favorire, soluzioni alternative al motore a scoppio nel trasporto privato x ora se ne vedono poche. Le elenco:
_macchina ad idrogeno-celle a combustibile
scarsa densità d’energia, sia gravimetrica che volumetrica, dell’idrogeno. Bassa densità di potenza delle celle a combustibile. Rapido esaurimento delle riserve mondiali di platino nel caso di una larga diffusione della tecnologia.
_automobile elettrica
lentezza di ricarica. Scarsa autonomia rispetto alle automobili tradizionali. Buona x un uso cittadino.
_auto ad aria compressa
tutti gli svantaggi dell’auto elettrica, ma peggiorati ulteriormente e con rendimento energetico globale inferiore.
_autovettura ibrida
è un miglioramento del motore a scoppio. Consente di recuperare l’energia in frenata e di far lavorare il motore a scoppio prevalentemente a regime ottimale. In commercio c’è la Toyota Prius, il risultato ottenuto sono 20km/l, non male x un’auto a benzina ma neanche un risultato eclatante. Si dovrebbe lavorare ancora sulla leggerezza ma questo ne limiterebbe la velocità massima di utilizzo. Le oscillazioni in marcia e la portanza modificano continuamente il peso sentito dai pneumatici e la stabilità ne risente maggiormente con una macchina leggera.
_automobile a celle solari
coprendo una normale macchina di celle solari la potenza elettrica erogata in condizioni di insolazione ottimale si aggira sui 300W. Considerare che un’utilitaria normale ha una potenza di almeno 30kW.
Chi sarebbero “questi pecoroni” sig. Marco Rossinelli? Riguardo ai mulini sulle automobili mi auguro scherzasse: l’energia ricavata non proverrebbe altro che dal serbatoio di benzina, decurtata naturalmente delle inefficienze di trasformazione. L’energia non si crea, si trasforma sempre!
Ciao Beppe e ciao a tutti…..
per favore mi potete spiegare come un motore alimentato a gasolio, il quale produce essenzialmente polveri quali il PM10 e altre sostanze nocive (come d’altronde anche il benzina…) possa essere considerato un modello da seguire? E’ di moda il Turbo Diesel….ma quelle bellissime fumate nere cosa sono ?? E le citta’ chiuse per livelli critici di polveri sottili? Ma non e’ un controsenso vendere queste canne fumarie e poi chiudere le citta’? Perche’ non si obbliga il filtro anti particolato? E comunque chi ne sta traendo vantaggio da tutto cio’? …….siamo come al solito italiani o c’e’ una spiegazione razionale a tutto cio’?
L’auto ad aria compressa non è nè innovativa e nè efficiente. A conti fatti il rendimento energetico globale è inferiore a quello di un’auto elettrica a batterie ricaricabili (http://www.aspoitalia.net/documenti/bardi/eolo.html). L’autonomia di ben 10 ore che verrebbe attribuita (e su cui ho forti dubbi) ad eolo si ottiene grazie alla leggerezza della scocca in materiale composito. Se costruissimo una vettura con motore a scoppio dal peso dimezzato ridurremmo notevolmente i consumi ma la stabilità alle alte velocità ne risentirebbe, in quanto la portanza verrebbe ad assumere maggior influenza sulla massa globale. Trovo invece interessanti le twingo modificate che fanno 100km con 3 litri circa.
L’auto ad aria compressa non è nè innovativa e nè efficiente. A conti fatti il rendimento energetico globale è inferiore a quello di un’auto elettrica a batterie ricaricabili (http://www.aspoitalia.net/documenti/bardi/eolo.html). L’autonomia di ben 10 ore che verrebbe attribuita (e su cui ho forti dubbi) ad eolo si ottiene grazie alla leggerezza della scocca in materiale composito. Se costruissimo una vettura con motore a scoppio dal peso dimezzato ridurremmo notevolmente i consumi ma la stabilità alle alte velocità ne risentirebbe, in quanto la portanza verrebbe ad assumere maggior influenza sulla massa globale. Trovo invece interessanti le twingo modificate che fanno 100km con 3 litri circa.
L’auto ad aria compressa non è nè innovativa e nè efficiente. A conti fatti il rendimento energetico globale è inferiore a quello di un’auto elettrica a batterie ricaricabili (http://www.aspoitalia.net/documenti/bardi/eolo.html). L’autonomia di ben 10 ore che verrebbe attribuita (e su cui ho forti dubbi) ad eolo si ottiene grazie alla leggerezza della scocca in materiale composito. Se costruissimo una vettura con motore a scoppio dal peso dimezzato ridurremmo notevolmente i consumi ma la stabilità alle alte velocità ne risentirebbe, in quanto la portanza verrebbe ad assumere maggior influenza sulla massa globale. Trovo invece interessanti le twingo modificate che fanno 100km con 3 litri circa.
La macchina ad aria compressa.finisce in una nuvola di fumo Il caso Eolo auto di Marco Pagani
Guy Negre, ingegnere progettista di motori per Formula 1, che ha lavorato
alla Williams per diversi anni, nel 2001 presentava al Motorshow di Bologna
una macchina rivoluzionaria: la Eolo (questo il nome originario dato al modello), era una vettura con motore ad aria compressa, costruita interamente
In alluminio tubolare, fibra di canapa e resina, leggerissima ed ultraresistente.
Capace di fare 100 Km con 0,77 euro, poteva raggiungere una velocità di 110 Km/h e funzionare per più di 10 ore consecutive nell’uso urbano.
Allo scarico usciva solo aria, ad una temperatura di circa -20°, che veniva utilizzata d’estate per l’impianto di condizionamento.Collegando Eolo ad una normale presa
di corrente, nel giro di circa 6 ore il compressore presente all’interno dell’auto riempiva le bombole di aria compressa, che veniva utilizzata poi per il suo funzionamento.
Non essendoci camera di scoppio né sollecitazioni termiche o meccaniche la manutenzione era praticamente nulla, paragonabile a quella di una bicicletta.
Il prezzo al pubblico doveva essere di circa 18 milioni delle vecchie lire, nel suo allestimento più semplice.
Qualcuno l’ha mai vista in Tv? Al Motorshow fece un grande scalpore, tanto che il sito http://www.eoloauto.it, venne subissato di richieste di prenotazione:
chi vi scrive fu uno dei tanti a mettersi in lista d’attesa, lo stabilimento era in costruzione, la produzione doveva partire all’inizio del 2002: si trattava di
pazientare ancora pochi mesi per essere finalmente liberi dalla schiavitù della benzina, dai rincari continui, dalla puzza insopportabile, dalla sporcizia,
dai costi di manutenzione, da tutto un sistema interamente basato sull’autodistruzione di tutti per il profitto di pochi. Insomma l’attesa era grande, tutto sembrava
essere pronto, eppure stranamente da un certo momento in poi non si hanno più notizie.
Il sito scompare, tanto che ancora oggi l’indirizzo http://www.eoloauto.it risulta essere in vendita..
Questa vettura rivoluzionaria, che senza aspettare 20 anni per l’idrogeno (che costerà alla fine quanto la benzina e ce lo venderanno sempre le stesse compagnie)
avrebbe risolto OGGI un sacco di problemi, scompare senza lasciare traccia. A dire il vero una traccia la lascia, e nemmeno tanto piccola: la traccia
è nella testa di tutte le persone che hanno visto, hanno passato parola, hanno usato Internet per far circolare informazioni.
Tant’è che anche oggi, se scrivete su Google la parola “Eolo”, nella prima pagina dei risultati trovate diversi riferimenti a questa strana storia.
Come stanno oggi le cose, previsioni ed approfondimenti: Il progettista di questo motore rivoluzionario ha stranamente la bocca cucita, quando gli si chiede il perché
di questi ritardi continui. I 90 dipendenti assunti in Italia dallo stabilimento produttivo sono attualmente in cassa integrazione senza aver mai costruito neanche un’auto.
I dirigenti di Eolo auto Italia rimandano l’inizio della produzione a data da destinarsi, di anno in anno.
Oggi si parla, forse della prima metà del 2012… Quali considerazioni si possono fare su questa deprimente vicenda?
Certamente viene da pensare che le gigantesche corporazioni del petrolio non vogliano un mezzo che renda gli uomini indipendenti. La benzina oggi, l’idrogeno domani, sono comunque entrambi guinzagli molto ben progettati. Una macchina che non abbia quasi bisogno di tagliandi né di cambi olio, che sia semplice e fatta per durare e che consumi soltanto energia elettrica, non fa guadagnare abbastanza. Quindi deve essere eliminata, nascosta insieme a chissà cos’altro in quei cassetti
di cui parlava Beppe Grillo tanti anni fa, nelle scrivanie di qualche ragioniere
della Fiat o della Esso, dove non possa far danno ed intaccare la grossa torta che fa grufolare di gioia le grandi compagnie del petrolio e le case costruttrici,
senza che l'”informazione” ufficiale dica mai nulla, presa com’è a scodinzolare mentre divora le briciole sotto al tavolo…
Fatele girare certe informazioni!!! La gente deve SAPERE!!!!!!!
E questo è il sito dove le vendono: ma NON in Italia….
Ciao a tutti.
L’idrogeno sembra un’ ottima soluzione ma non è così semplice come si crede. Per produrre idrogeno si consuma più anidride carbonica (principale causa dell’ effetto serra) che dalla combustione di gasolio normale. Inoltre l’idrogeno occupa molto spazio…ci sarebbe bisogno di serbatoi enormi oppure andrebbe liquefatto, ma il processo di liqufazione è oneroso; difatti viene fatto solo per i razzi che vanno nello spazio.
Inoltre un economista ha fatto un analisi valutando tutti i vantaggi e i costi che si avrebbero con la sostituzione delle normali auto in auto ad idrogeno in tempi ragionevoli: il risultato è che nelle migliori delle ipotesi il guadagno netto (in termini sia di soldi spesi che di inquinamento) sarebbe poco consistente…se consideriamo anche il rischio, meglio cercare altre alternative!
E poi, proprio ieri, società autostrade, si permette di dire che lo sciopero dei casellanti non autorizza gli automobilisti a viaggiare gratis..e che adesso potenzieranno il sistema di pagamento automatico..così, i casellanti lo prenderanno in quel posto e noi continueremo a pagare.
Ma pensate a fare delle vere autostrade.
Il paese di pulcinella ha sempre un motivo per distinguersi.
Scrivo per segnalare una problematica ormai arrivata al collasso,ovvero la viabilita’sulla TO-MI che per lavoro e tempo libero mi trovo a fare ormai ogni giorno week end compresi.
Un autostrada cosi’ sarebbe da chiudere e da denunciare la societa’ autostrade perche’ e’ indecente che io debba pagare per circolare su una strada ad una corsia senza soste di emergenza e in certi tratti anche con il doppio senso.Stamattina l’ennesimo incidente,che basta per bloccare totalemente la circolazione!!!
E’ una indecenza!!!
ciao ragazzi…ciao Beppe.cercando in rete qualche novità sulle auto ad emissioni zero, ho trovato un sito http://www.autoidrogeno.it dove si spiega chiaramente come con piccole modifiche una semplice auto ibrida benzina-metano(es.Multipla FIAT) puo’ essere alimentata ad idrogeno;la combustione del classico motore a scoppio produrrebbe un’emissione di solo vapor d’acqua…é fantastico vero?…L’idrogeno si ottiene dall’acqua mediante elettrolisi..le apparecchiature di produzione e distribuzione dell’idrogeno sono simili alle colonnine che siamo abituati ad usare per la benzina e sono prodotte da un’azienda italiana la PIEL divisione della ILT technology srl…grazie Beppe per il tuo impegno sei grande continua cosi.P.S.Se ti ricordi dov’è la Basilicata vienici a trovare…vito
Dopo l’accaduto del terrorismo di ieri a Londra, ho deciso di mandare ad olio di colza o semi o girasole per non finanziare più questi terroristi!!!
La mia volvo V70 monta motore audi!! Va a Biodiesel!!
Ho iniziato con una miscela del 50% da subito.
Qualche piccolo sbilanciamento di minimo all’accenzione, ma appena raggiunta la temperatura di riscaldamento del motore….
Wau!!!! Meglio del diesel!!
Fanculo il petrolio!!
Lo sapevate che si crea condenza nei distributori di gasolio e quindi si mischia il gasolio con l’acqua??
L’acqua al motore diesel non di certo gli fa bene e a lungo andare crea gravi danni alla pompa di ignezione altro che olio di semi! Cambiate il filtro del diesel almeno ogni 10.000 KM!!
Il diesel è un carburante più scadente dell’olio di semi!! Ci siete arrivati??
Ci hanno e ci stanno prendendo per il c..lo, con il petrolio!
Dove si trovano gli oli di semi??
olio di colza, si trova da Panorama, o alla Metro!! Certo il costo è sui 0,78 ai 0,85 a litro, ma non si finazia il terrorismo con sto cazzo di petrolio,non si fa morire di tumore nessuno, perchè si inquina il 98% in meno!!
Se non trovate l’olio di colza, metteteci anche quello di semi che va anche meglio, solo che costa un’po’ di più!
Attenzione!! Mischiare olio con il gasolio fino ad un 5% è legale!
Ciao spero di essere stato chiaro.
Anch’io ho trovato notizie sui carburatori Pogue e la storia è interessante. Pare che agli inizi degli anni 30 tale Nelson Pogue inventò un portentoso carburatore in grado di vaporizzare il carburante e migliorando il rendimento delle vetture con riduzioni spaventose dei consumi.
A quanto pare le case petrolifere iniziarono ad addizionare piombo alle benzine proprio per impedirne l’uso, o comunque per “normalizzarne” l’efficienza. Così quando entrarono in commercio i carburatori Pogue vennero perlopiù snobbati in quanto non fornivano le prestazioni promesse e davano dei problemi.
Pare che Nelson Pogue dovette addirittura trasferirsi in Canada dove si mise a fabbricare filtri per l’olio, per schivare gli scherni e la cattiva fama che si era fatto in patria. Molti ovviamente sostengono che i suoi carburatori erano effettivamente efficaci e che l’industri automobilistico-petrolifera fece in modo da far sparire la sua invenzione. Come l’auto in canapa di Ford e altre vetture proprio negli anni 30.
Altri sistemi ancora più avanzati e con storie simili furono progettati da Paul Pantone (un sistema a “risonanza termica” e inquinamento zero), e da Tom Ogle (anch’esso funzionante con vaporizzazione del carburante). Ma le “sette sorelle” hanno sempre fatto la legge!
Per fare un po’ di chiarezza sull’idrogeno (mi pare che molti non sanno effettivamente lo stato delle cose), vorrei precisare che Mercedes, Peugeot, Chrysler, Volvo, Fiat, Opel, Ford e Bmw, se non ne dimentico qualcuna, hanno già realizzato vetture a celle combustibili di idrogeno, così come IVECO e altre hanno già realizzato gli autobus. Mi pare che Torino si stia attrezzando con autobus di linea a idrogeno.
A Bolzano si è svolta una fiera sul tema qualche settimana fa.
Inoltre esistono celle combustibili in kit per le più diverse applicazioni, non solo per il trasporto.
Il problema è che per produrre l’idrogeno nelle varie forme possibili occorre altra energia (sempre superiore ovviamente). L’idrogeno infatti è un buon modo per accumulare e trasportare energia, ma questa si può considerare pulita solo dove l’idrogeno è prodotto a partire da energia pulita, che può essere solare o eolica.
L’idrogeno non è fantascienza è realtà. Forse siamo ancora lontani dal poter riempire i serbatoi con l’acqua del rubinetto, ma nemmeno così lontani !!
Salve sono un pendolare della linea Roma Termini Frosinone, ieri alle ore 16.30 sono successi dei fatti che in un paese civile non dovrebbero accadere,i giornali hanno riportato in parte una mezza verità ecco cosa è successo!|!!
Siamo stati sequestrati dalle FS per quattro ore, dico siamo perchè tutti i treni in partenza da Roma termini sono stati bloccati, un primo annuncio portava un ritardo di 10 minuti, fatto ormai consueto, poi 30 minuti, dopo circa un’ora che eravamo pazientemente sui treni fermi, si notano dei movimenti lungo i binari alcuni uomini stavano controllando non si sà cosa, dopo ripetute richieste di informazioni al capo treno, la risposta era problemi tecnici, alle ore 18.45, l’altoparlante della stazione ci informava che i treni non partivano da roma termini ma dalle stazioni di roma tuscolana e Roma ostienze, pertanto dopo varie riflessioni ci siamo avviati verso la metro “stracolma di gente” per arrivare alla stazione ostiense alle ore 19.30 circa arrivati ad ostienze chiediamo informazioni, nessuno sapeva niente di treni in partenza per frosinone, dopo circa mezzora, l’altoparlante ci annunciava che al binario 10 c’era un treno per cassino, saliti sul treno potete immaginare il trambusto di migliaia di persone che si muovono senza alcuna indicazione,in breve dopo un’ora circa ci comunicano che il treno torna alla stazione termini, perchè nel frattempo si è sbloccata la situazione!!! arriviamo alla stazione termini alle ore 20.20,chiaramente nessun personale ci accogli e ci informa, dopo una buona mezzora arrivano due treni uno che parte per cassino e uno che parte per Frosinone! a questo punto comincia il balletto di quale parte prima altra mezzora!!! e i poveri pendolari che passano da un treno all’altro per poter tornare a casa siamo in stazione dalle ore 16.30, infine alle ore 21.15 il treni parte!!!!!
Vorrei capire come sia possibile una simile disorganizzazione da parte di un ente. spedcifico che non si è visto un poliziotto un addetto delle ferrovie siamo stati ttenuti in ostaggio dalle ore 16.30 alòle ore 21.30!!!
è possibile che in italia le cose vadano in questo modo!!
Mi appello a voi per far sapere questa incresciosa vicenda che badi bene non è la prima!!
Scusate ho dimenticato di citare la fonte che è essenziale: http://www.progettomeg.it/etanoloaam.html che è un sito che trova lavoro nella ricerca di energie alternative e innovative.
Io volevo ricordare che anche nei motori benzina è possibile usare carburanti differenti, come il bioetanolo (l’alcol etilico) di origine agricola, e che anzi una legge del febbraio del 2004 ne incentiva l’uso. Volevo inoltre segnalare che esistono dei motori progettati apposta per accettare sia benzina che etanoli puri. Sono chiamati Flex Fuel e la Fiat stessa li produce, peccato che vada a venderli in Brasile e in Svezia. Sarebbe un altro modo per evitare di finanziare chi promuove la democrazia del petrolio in giro per il mondo.
Se volessi acquistare un motore ad idrogeno da installare su un mezzo di mia progettazione (sono un ingegnere) a chi potrei rivolgermi?
In Germania e in Giappone so che hanno già realizzato (da parecchi anni) delle macchine ad idrogeno e, inoltre, hanno già realizzato i primi distributori stradali di idrogeno.
Qualcuno può aiutarmi?
Grazie
Marco
Ciao Beppe,
dopo averne sentito parlare molto, sono arivato al tuo blog perché sto cercando di capire qual è in Italia la normativa sui motori biodiesel. Tutto ciò perché vorrei comprare un camper con questo tipo di motorizzazione.
In Italia ne vendono? e che rete distributiva esiste?
(considera che vivo in Sicilia) Poiché dovrei usarlo per lavoro, quali sono le pastoie burocratiche che dovrei prepararmi ad affrontare per risultare in regola?
Grazie per tutto quello che fai,
Vittorio Greco
Mi piace vedere che ci sono tante persone consapevoli dei vari problemi della nostra Italia, purtroppo per risolverli in parte bisognerebbe creare un partito di persone che con sani principi partano con il risolvere alla radice determinate problematiche, Paolo R.
Salve a tutto il blog…vorrei presentar ein breve la nostra piccola realtà giornalistica, autonoma e indipendente…in pratica ci autofinaziamo visto che le sovvenzioni si fermano sempre nelle tasche delle solite note agenzie di stampa. Comunque sia cerchiamo di fare il nostro lavoro professionale sin quando sarà possibile. Se volete aiutarci con idee, proposte e collaborazioni, venite a trovarci…a proposito stiamo cercando un’anima pia che conosca il codice ASP per implementare la nostra sezione news. A presto e grazie della vostra gentile attenzione. http://www.emmegipress.it
Ho trovato casualmente questo sito nella rete: http://www.prezzibenzina.it/ , non so se è già stato segnalato ma secondo me è molto utile, in pratica qui tra le altre cose potrete trovare i distributori di benzina + economici di tutte le regioni in italia…e anche i più costosi…eheh ci rido sopra ma non ridevo affatto quando mi sono accorto che il mio “distributore di fiducia” è il più caro della mia regione $£%!?!#!
Andro’ a verificare e magari donero’ loro la pagina stampata del “primato” a mo’ di “tapiro d’oro”, saluti.
io ho una peugeot 206 hdi ed ho già fatto 9000 km con 20% di diesel(cioè 8 litri 10) e 80% di colza (cioè 20 litri 15).
non ho avuto nessun problema,ho fatto il tagliando ed era tutto a posto.Per scrupolo gli ho chiesto se mi faceva la prova inquinamento e abbiamo notato che gli inquinanti gassosi(biossido d’azoto-NO2- e monossido di carbonio-CO-erano praticamente nulli!!!
Il commento del meccanico è stato:inquini come la mia padella di patatine fritte.
Si trova solo nei supermercati “LIDL”.
Mentre aspettiamo il vero mondo dell’idrogeno,pannelli solari ecc. usiamo l’olio di colza.Provate poco alla volta se non vi fidate.
Ciao Beppe ! Sono Matteo ho 22 anni e sono di bergamo! Vorrei farti un paio di domande !!
Domanda 1:perchè non vieni mai a bergamo a fare i tuoi spettacoli??
Domanda 2:Vorrei sapere cosa ne pensi del TUNING ! Si quella fantastica arte di modificare la propria macchina secondo i propri gusti (come nel film fast&furious solo che noi tunner siamo contrari alle gare clandestine) Noi tunner non facciamo niente di male a nessuno solo che l’italia è l’unico paese europeo dove tutto ciò non è legale ! Teoricamente non siamo anche noi italiani in comunita europea ?Non dovremmo essere tutti uguali? No perchè a me sembra che ci siano delle belle differenze ! Perchè in olanda,belgio,spagna,portogallo,francia,germania, svizzera,austria e tutti gli stati europei basta andare in motorizzazione e nel giro di poco tempo diventa tutto legale e invece in italia come tutte le cose è un casino allucinante solo provare a alla fine non hai nessun risultato positivo??????? Il nostro settore l’anno scorso è aumentato del 200% e non mi semra poco ! Io ho appena aperto un negozio di queste cose e se fosse tutto legale o se fosse più facile farle diventare tali il lavoro sarebbe 100 volte superiore rispetto a quello che è adesso ! Ti prego almeno tu dammi una risposta !! Grazie mille da Matteo
PS:Beppe ti vogliamo a bergamooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Ciao Beppe ! Sono Matteo ho 22 anni e sono di bergamo! Vorrei farti un paio di domande !!
Domanda 1:perchè non vieni mai a bergamo a fare i tuoi spettacoli??
Domanda 2:Vorrei sapere cosa ne pensi del TUNING ! Si quella fantastica arte di modificare la propria macchina secondo i propri gusti (come nel film fast&furious solo che noi tunner siamo contrari alle gare clandestine) Noi tunner non facciamo niente di male a nessuno solo che l’italia è l’unico paese europeo dove tutto ciò non è legale ! Teoricamente non siamo anche noi italiani in comunita europea ?Non dovremmo essere tutti uguali? No perchè a me sembra che ci siano delle belle differenze ! Perchè in olanda,belgio,spagna,portogallo,francia,germania, svizzera,austria e tutti gli stati europei basta andare in motorizzazione e nel giro di poco tempo diventa tutto legale e invece in italia come tutte le cose è un casino allucinante solo provare a alla fine non hai nessun risultato positivo??????? Il nostro settore l’anno scorso è aumentato del 200% e non mi semra poco ! Io ho appena aperto un negozio di queste cose e se fosse tutto legale o se fosse più facile farle diventare tali il lavoro sarebbe 100 volte superiore rispetto a quello che è adesso ! Ti prego almeno tu dammi una risposta !! Grazie mille da Matteo
PS:Beppe ti vogliamo a bergamooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!
“PAC CAR” l’auto ecologica da Guinness 5.000 km con 1 litro di benzina!!!
Contro il caro petrolio, che colpisce tutta l’Europa e in particolar modo l’Italia, il Politecnico federale di Zurigo (PFZ) ha trovato una possibile soluzione. Si chiama “PAC Car” e altro non è che un veicolo, al momento soltanto un prototipo, in grado di percorrere 5.134 chilometri con un solo litro di benzina. A dire il vero il carburante utilizzato dai ricercatori non è la benzina, ma una piccolissima quantità di idrogeno corrispondente, di fatto, ad 1 litro del medesimo combustibile.
Stando a quanto spiegato dagli stessi creatori, la PAC-Car, del peso di 30 chilogrammi, funziona grazie ad una pila a combustibile, un dispositivo in grado di generare energia utilizzando reazioni elettrochimiche. Nel generatore entra un combustibile, solitamente l’idrogeno, e un ossidante, ossigeno o aria.
Dai due si ricava energia elettrica continua e si ottengono, come scarti, acqua e calore. Per costruire la PAC-Car sono state utilizzate le tecnologie moderne nel campo delle celle a combustibile, dell’aerodinamica e dei materiali ultra leggeri. Di certo, prima di poter vedere sulle nostre strade uno di questi veicoli passeranno ancora degli anni.
Sperimentazioni di questo tipo, comunque sia, aiuteranno a sviluppare energie alternative che, in un futuro, permetteranno di liberarsi dai combustibili fossili o, perlomeno di abbattere i costi e le emissioni inquinanti dei motori tradizionali.
Notizia tratta da http://www.giornaletecnologico.it
Accidenti! I supermercati LIDL della mia zona hanno aumentato il prezzo del nostro olio a 69 cent, cioè di ben 4 cent. Hanno fiutato l’affare o e la legge della domada e dell’offerta?
La mia Astra 1700 SW TD viaggia al 50% di olio di colza senza nessun problema. Anzi, va meglio. Il potere calorifico dell’olio è di 9000 kcal/h mentre il gasolio minerale si ferma a 8250 kcal/h e il motore rende di più.
Quelli che volessero scoprire che fine abbia fatto “EOLO”, l’auto ad aria compressa, visitino il sito eoloenergie.it.Usano quel motore per produrre generatori di corrente!
ho una Alfa 145 jtd che mando a colza. Dopo qualche problema dovuto all’eccessivo uso d’olio (50%) ho stabilito che la miscela giusta è non più del 20%.
Si può usare più colza qualora si faccia un lungo viaggio con relativo iper riscaldamento del motore e di tutti le sue parti. A quel punto l’alta temperatura scioglie l’olio e l’auto, anche aumentando l’immissione di colza nel serbatoio va una bellezza. Attenzione però alle partenze a freddo con olio vegetale superiore al 20%.
Auto ad aria compressa. Molti ne scrivono come se si trattasse di una invenzione strepitosa; penso che non sia un’idea da buttare via, ma occorre comunque ragionare sulla reale capacità dell’aria compressa di immagazzinare energia. In pratica è come caricare una molla e poi rilasciarla al momento in cui serve la spinta. Purtroppo la quantità di energia immagazzinabile con questo sistema è circa 1/100 di quella contenuta nella stessa massa di benzina. Qualcuno scrive anche che non vi sia rischio d’esplosione in caso di lacerazione della bombola: ebbene, questo rischio c’è eccome! Anche nel caso venisse praticato un semplice foro senza che la bombola si squarciasse il getto di gas a 2-300 bar si comporterebbe come una lama.
Su questo sito invece si trovano le considerazioni termodinamiche appropriate al caso: http://www.aspoitalia.net/documenti/bardi/eolo.html
ALITALIA, un’azienda “internazionale”. Provate a prenotare un volo sul sito Alitalia e leggete le “restrizioni tariffarie”. Se non parlate inglese siete fritti! Ma siamo in Italia, o sbaglio? Negli USA, la Giustizia ha punito una famosa industria produttrice di camper perchè sul “libretto d’uso” non spiegava che il “pilota automatico”, riferito al regolatore di velocità, non faceva “curvare” il camper. Risultato: il guidatore si è schiantato perchè ha impostato il “pilota” e si è andato a fare un caffè dietro, ma ha avuto un camper nuovo ed un risarcimento milionario! Ergo, se offri un prodotto/servizio e non ti fai capire..Aspetto biglietti gratis dall’Alitalia!
“complimenti per il servizio, sono mesi ormai che vi scrivo e non è migliorato di una virgola.
ieri ennesimo caso di FFSSite: treno delle 23.34 da porta garibaldi per gallarate SOPPRESSO!
nonchè un treno per novara e ritardi un po’ ovunque; ora, fate bene a metter pubblicità su pubblicità ma i pendolari veri non dovete prenderli per il culo così, perche se avete i soldi per 12 pendolini extra-lusso firmati (!) potete anche trovare i soldi per i treni dei pendolari meno abbienti: qualche carrozza in più, un treno in più per tratta e magari accendere un po’ di aria condizionata dato che non sudano solo i ricchi in prima classe.
fate schifo.
E vi prego di segnalare queste missive a chi di dovere, leggasi: eventuali dirigenti che (non avendo un … da fare) decidono di utilizzar in modo proficuo il proprio tempo ascoltando ed operandosi di conseguenza per migliorare il servizio.
io ho una peugeot 206 hdi ed ho già fatto 8000 km con 20% di diesel(cioè 5 litri 5) e 80% di colza (cioè 20 litri 15).
non ho avuto nessun problema,ho fatto il tagliando ed era tutto a posto.Per scrupolo gli ho chiesto se mi faceva la prova inquinamento e abbiamo notato che gli inquinanti gassosi(biossido d’azoto-NO2- e monossido di carbonio-CO-erano praticamente nulli!!!
Il commento del meccanico è stato:inquini come la mia padella di patatine fritte.
Si trova solo nei supermercati “LIDL”.
Mentre aspettiamo il vero mondo dell’idrogeno,pannelli solari ecc. usiamo l’olio di colza.Provate poco alla volta se non vi fidate.
Ragazzi ,sull’olio di colza non c’è niente da dire. C’è solo da fare: 60% olio di colza 40%gasolio. Un litro quindi costa intorno agli 80 centesimi. L’auto va bene, ho già fatto 15000 KM, Quindi credo che da oggi passerò la 65%.
se sei informato vivi bene, altrimenti vivi da stronzo al servizio delle grandi aziende.
Ciao
Dopo il tentativo fallito di una casa francese, è nata la prima auto ad aria compressa. Realizzata dalla coreana Energine, il modello di vettura ecologica si chiamerà Phev e sarà un ibrido: il motore alimentato da aria compressa funzionerà in fase di accensione e accelerazione, quello elettrico sarà utilizzato durante la guida.
da http://www.criticamente.it
Sul sito della regione piemonte(www.regione.piemonte.it)c’è da parecchio tempo una campagna d’incentivi per promuovere l’acquisto o la trasformazione di veicoli a gpl o metano, denominata vai col gas.
A me,come tanti altri ci basterebbe l’aria compressa, visto i maggiori vantaggi che questa tecnologia comporterebbe a livello ambietale ed economico.
Anch’io, ho fatto una ricerca sul web per saperne di più su “EOLO”, giungendo ai medesimi risultati di Massi Rossi, con il quale sono d’accordo con le sue considerazioni finali in merito a questo argomneto. Vorrei aggiungere che quando penso a “EOLO” mi vengono in mente due pensieri:
1. La politica dov’è?Dovrebbe incentivare le aziende che vogliono costruire su scala industriale un’auto del genere (es. defiscalizzazione, o altro),e chi la vuole acquistare.Invece i politici, tranne qualche mosca bianca, o si disinteressa oppure protegge l’oligarchia delle società petrolifere e delle case costruttrici.
2. Penso alla FIAT, che x uscire dalla crisi, investe su nuovi modelli:la croma. Su tecnologie come il multyet, natural power(metano) invece di puntare sull’AIR POWER, che secondo me ripoterebbe ad un nuovo boom di vendite sia nel mercato interno che all’estero.A Torino ci sarebbe una nuova ondata migratoria come neglia anni sessanta.
Sul web c’è un sito dove trovare informazioni sull’auto ad aria compressa http://WWW.THEAIRCARCAR.COM, in questo sito si parla di uno stabilimento a Barcellona visitabile.
A questo punto lancio un’iniziativa a tutti gli interessati, visto che in Italia non c’è chi produce “EOLO”: organizziamoci e se è possibile andiamo a comprarla in Spagna. Se Beppe Grillo ci può dare una mano in tal senso per promuovere questa iniziativa con un link sull’argomento ancora meglio.
Concludo facendo i complimenti a Beppe x il blog, per il suo impegno, le sue battaglie e lo spazio che da per esprimere le nostre idee.GRAZIE!
Ciao Beppe, innanzitutto complimenti per il blog.
Volevo sottoporre alla tua attenzione e a quella di altre persone questa storia, riguarda l’auto ad aria compressa “EOLO”… su google effettuando una ricerca ci sono tutte le informazioni correlate. Qui, ti lascio un pezzo di storia che mi è arrivata via posta e che penso sia emblematica… :
Guy Negre, ingegnere progettista di motori per Formula 1, che ha lavorato alla Williams per diversi anni, nel 2001 presentava al Motorshow di Bologna una macchina rivoluzionaria: la Eolo (questo il nome originario dato al modello), era una vettura con motore ad aria compressa, costruita interamente in alluminio tubolare, fibra di canapa e resina, leggerissima ed ultraresistente. Capace di fare 100 Km con 0,77 euro, poteva raggiungere una velocità di 110 Km/h
e funzionare per più di 10 ore consecutive nell’uso urbano. Allo scarico usciva solo aria, ad una temperatura di circa
-20°, che veniva utilizzata d’estate per l’impianto di condizionamento. Collegando Eolo ad una normale presa di corrente, nel giro di circa 6 ore il compressore presente all’interno dell’auto riempiva le bombole di aria compressa, che veniva utilizzata poi per il suo funzionamento. Non essendoci camera di scoppio né sollecitazioni termiche o meccaniche la manutenzione era praticamente nulla, paragonabile a quella di una bicicletta.
Il prezzo al pubblico doveva essere di circa 18 milioni delle vecchie lire, nel suo allestimento più semplice.
Qualcuno l’ha mai vista in Tv? Al Motorshow fece un grande scalpore, tanto che il sito http://www.eoloauto.it venne subissato di richieste di prenotazione: chi vi scrive fu uno dei tanti a mettersi in lista d’attesa, lo stabilimento era in costruzione, la produzione doveva partire all’inizio del 2002: si trattava di pazientare ancora pochi mesi per essere finalmente liberi dalla schiavitù della benzina, dai rincari continui, dalla puzza insopportabile,
dalla sporcizia, dai costi di manutenzione, da tutto un sistema interamente basato sull’autodistruzione di tutti per
il profitto di pochi. Insomma l’attesa era grande, tutto sembrava essere pronto, eppure stranamente
da un certo momento in poi non si hanno più notizie. Il sito scompare, tanto che ancora oggi l’indirizzo http://www.eoloauto.it risulta essere in vendita. Questa vettura rivoluzionaria, che senza aspettare 20 anni per l’idrogeno (che costerà alla fine quanto la benzina e ce lo venderanno sempre le stesse compagnie) avrebbe risolto OGGI un sacco di problemi, scompare senza lasciare traccia. A dire il vero una traccia la lascia, e nemmeno tanto piccola: la traccia è nella testa di tutte le persone che hanno visto, hanno passato parola, hanno usato Internet per far circolare informazioni. Tant’è che anche oggi, se scrivete su Google la parola “Eolo”, nella prima pagina dei risultati trovate diversi riferimenti a questa strana storia.
Come stanno oggi le cose, previsioni ed approfondimenti:
Il progettista di questo motore rivoluzionario ha stranamente la bocca cucita, quando gli si chiede il perché di questi
ritardi continui. I 90 dipendenti assunti in Italia dallo stabilimento produttivo sono attualmente in cassa
integrazione senza aver mai costruito neanche un’auto. I dirigenti di Eolo auto Italia rimandano l’inizio della
produzione a data da destinarsi, di anno in anno. Oggi si parla, forse della prima metà del 2006… Quali considerazioni si possono fare su questa deprimente vicenda?
Certamente viene da pensare che le gigantesche corporazioni del petrolio non vogliano un mezzo che renda gli uomini indipendenti. La
benzina oggi, l’idrogeno domani, sono comunque entrambi guinzagli molto ben progettati. Una
macchina che non abbia quasi bisogno di tagliandi né di cambi olio, che sia semplice e fatta per durare e che consumi soltanto energia elettrica, non fa guadagnare abbastanza.
Quindi deve essere eliminata, nascosta insieme a chissà cos’altro in quei cassetti di cui parlava Beppe Grillo tanti anni fa, nelle scrivanie di qualche ragioniere della Fiat o della Esso, dove non possa far danno ed intaccare la grossa torta che fa grufolare di gioia le grandi compagnie del petrolio e le case costruttrici, senza che l'”informazione” ufficiale dica mai nulla, presa com’è a scodinzolare mentre divora le briciole sotto al tavolo…
Sto progettando la casetta dei miei sogni (nel senso che lì vivrà la mia costituenda famiglia) ed essendo un GRILLOFILO, sto cercando di considerare l’ipotesi dell’energia fotovoltaica che trasforma l’acqua (H2o) in Idrogeno. Siccome le mie competenze fisiche finiscono quì, chi mi può dare una mano d’aiuto?
Esiste una qualche società che installa tutto chiavi in mano?
Capisco che potrei anche mettere libro e google in mano; ma in un paio d’ore ho letto decine di pagine che mi hanno lasciato più confuso che persuaso.
Il mio progetto se attuabile è identico a quello dell'”omino” svizzero che utilizza l’idrogeno per cucinare ecc.
A proposito di energia pulita, lancio una provocazione: chi ha visto il servizio sul TG circa le moto ad idrogeno? Le hanno presentate come la novità del secolo e provenivano dagli Stati Uniti! Sono pronte come se le avessero progettate adesso. Dalla forma a dire il vero, si riscontra una tendenza estetice dei primi anni ottanta (blade runner). Che ne pensate.
Saluti al Maestro Padrone di casa.
Mentre voi parlate e vi chiedete se è vero o no
io ho una peugeot 206 hdi ed ho già fatto 7500 km con 20% di diesel(cioè 5 litri 5) e 80% di colza (cioè 20 litri 15).
non ho avuto nessun problema,ho fatto il tagliando ed era tutto a posto.Per scrupolo gli ho chiesto se mi faceva la prova inquinamento e abbiamo notato che gli inquinanti gassosi(biossido d’azoto-NO2- e monossido di carbonio-CO-erano praticamente nulli!!!
Il commento del meccanico è stato:inquini come la mia padella di patatine fritte.
Si trova solo nei supermercati “LIDL”.
Mentre aspettiamo il vero mondo dell’idrogeno,pannelli solari ecc. usiamo l’olio di colza.Provate poco alla volta se non vi fidate.
A Firenze il trasporto pubblico sui bus urbani è gestito da due società una pubblica e una privata che3 poi è sempre di proprietà della prima. I dipendenti della soc. privata guadagnano circa il 30% in meno e lavorano il 30% in piu dei colleghi pubblici. Questa sembra l idea geniale del centrosinistra per i servizi pubblici: creare un esercito di sottooccupati che lavorino anche per i colleghi miracolati dal pubblico impiego e che sono riusciti ad imboscarsi negli uffici o in altre occupazioni ben retribuite e soprattutto poco faticose.
A Firenze il trasporto pubblico sui bus urbani è gestito da due società una pubblica e una privata che3 poi è sempre di proprietà della prima. I dipendenti della soc. privata guadagnano circa il 30% in meno e lavorano il 30% in piu dei colleghi pubblici. Questa sembra l idea geniale del centrosinistra per i servizi pubblici: creare un esercito di sottooccupati che lavorino anche per i colleghi miracolati dal pubblico impiego e che sono riusciti ad imboscarsi negli uffici o in altre occupazioni ben retribuite e soprattutto poco faticose.
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Cacao – Il quotidiano delle buone notizie e l’edizione domenicale escono grazie al contributo di tutte le persone che si sono associate alla Libera Università di Alcatraz. Sostieni anche tu la controinformazione claun versando 27 euro. Grazie. (http://www.alcatraz.it/soci.html)
Il Cacao della domenica
Edizione Straordinaria
19 maggio 2005
Annunci! Week End a Alcatraz
20-22 maggio a Alcatraz: vieni a costruire il Giardino Fantastico!
Scoprirai l’incantevole potenza della creativita’ e il gusto di realizzare qualche cosa di bello con le mani. Arrenditi allo smodato piacere di usare malta, cazzuola, pietre e mattoni. Lasciati andare ai colori. Un laboratorio creativo profondamente rilassante.
(Con Jacopo Fo e Eleonora Albanese).
Offerta last minute: 30 euro al giorno per i due giorni di pensione completa e corso! Sistemazione in camerata, cibo superlativo.
Per prenotazioni chiama lo 075 9229938-39 o scrivi a info@alcatraz.it
Edizione straordinaria
In edicola con L’Unita’ il libro “Olio di Colza e altri 30 modi per risparmiare” di Jacopo Fo.
Questo libro e’ una grossa opportunita’ per far finalmente arrivare a amministratori e associazioni un messaggio chiaro sulle possibilita’ di risparmio economico ottenibili grazie al taglio dello spreco energetico. Inoltre se questo libro avra’ successo sara’ possibile sperare che L’Unita’ sia interessata a distribuire altri nostri lavori. Il che vorrebbe dire poter finalmente entrare nel circuito di distribuzione delle edicole.
Chiediamo quindi a tutti di voi, amati lettori, di darci una mano per far circolare l’informazione. Ecco una presentazione e un capitolo di assaggio del libro.
E un grazie anticipato a chi vorra’ appoggiare questa campagna pubblicitaria autogestita!
Presentazione
Risparmiare fa bene alle tue tasche e all’ambiente.
L’unico pianeta che abbiamo e’ questo. L’olio di colza non e’ l’unico modo col quale puoi spendere meno. Questo libro ti racconta come risparmiare piu” di di uno
stipendio all’anno. Lo sapevi che a Bolzano ci sono appartamenti di 80 metri quadrati che costano in energia elettrica e riscaldamento 100 euro per 12 mesi?
Tu quanto spendi?
Puoi risparmiare fino al 10% del carburante semplicemente modificando il modo di passare da una marcia all’altra mentre guidi. E in nove casi su dieci puoi diminuire
drasticamente la quantita” di detersivi. Puoi smettere di comprare acqua minerale
in bottiglia e dimezzare l’acqua che usi facendoti la doccia e azionando lo sciacquone
del wc. E puoi avere aria pura in casa circondandoti di alcune piante selezionate appositamente dalla Nasa.
Tutto questo e molto altro sul libro “Olio di colza e altri 30 modi per risparmiare,
proteggere l’ambiente e salvare l’economia italiana” di Jacopo Fo, con contributi di Dario Fo, Franca Rame, Simone Canova, Maurizio Fauri, Maurizio Pallante,
Maria Cristina Dalbosco.
In vendita in edicola con l’Unita’ a euro 5,90.
Un manuale pratico pieno di dati, informazioni e consigli pratici su come una famiglia, un condominio, un’azienda o un’amministrazione pubblica possono tagliare da subito i costi energetici. Ad esempio, secondo una ricerca del Politecnico di Milano, una famiglia che abita in Lombardia negli ultimi 30 anni ha buttato via
in calore e energia l’equivalente del valore della propria casa. Questo perche’
le nostre abitazioni sono isolate poco o niente, utilizziamo prevalentemente impianti di riscaldamento e refrigerazione individuali e inefficienti, non razionalizziamo il consumo di acqua e di elettricita’.
In Italia si arriva a consumare 3 volte il massimo stabilito dalla legge in paesi freddi come la Germania. Siamo seduti su un’enorme ricchezza: i soldi che buttiamo via. Forse e’ arrivato il momento di spenderli per qualche cosa di utile.
Smettere di inquinare risparmiando e’ piacevole.
Ecco un capitolo del libro
Tutta la verita’ sull’olio di colza
Una bella mattina milioni di italiani, guardando la televisione, hanno scoperto l’impensabile: il loro diesel poteva essere alimentato anche con olio di colza.
E, aspetto ancor piu’ stupefacente della questione, quest’olio vegetale veniva venduto in alcuni supermercati a 0,65 euro al litro. Poco piu’ della meta’ del diesel normale.
Il giorno dopo l’olio di colza spariva da tutti i supermercati del Nord Italia e passeggiando per le strade si sentiva uno strano odore di pop-corn. Ma per capire cosa sia successo e perche’, dobbiamo fare un passo indietro, a quando inizio’ tutta questa storia, piu’ di cinque anni fa.
Un giorno mia madre, Franca, parlando con un gruppo di socie della Puliscoop di Forli’, scopri’ che queste donne avevano avuto un’idea geniale. Il loro lavoro consisteva nella manutenzione dei giardini pubblici e con i loro mezzi agricoli si trovavano a lavorare in mezzo ai bambini che giocavano e si erano accorte che li asfis-siavano
con i gas di scarico. E questo sembrava loro insensato (cuori di mamme). “Possibile che non ci sia qualche cosa di meno puzzolente e velenoso per far andare un trattore o un camion?”
Si erano informate e avevano trovato la soluzione sostituendo il diesel con biodiesel, una miscela formata dal 90% di olio di semi (generalmente colza, ma tutti gli olii vegetali vanno bene, e’ solo una questione di prezzo) e 10% di alcool. Cosi’ non gasavano piu’ i bambini. A mia madre sembro’ una cosa incredibile.
“I diesel vanno a olio? Tutti?” esclamo’ sbalordita e inizio’ a informarsi.
Il Comitato “Un Nobel per i Disabili” aveva ricevuto una generosa sponsorizzazione da Autogerma (Volkswagen). Quindi Franca telefono’ chiedendo di poter parlare con i loro tecnici. Fu stupefatta nello scoprire che tutte le auto del gruppo Volkswagen erano omologate per essere alimentate a biodiesel. Non solo, si trattava di un carburante talmente migliore del gasolio che la squadra di rally della Volkswagen aveva scelto di alimentare le auto durante le gare, vincendo i campionati mondiali di quell’anno (1999). E cosi’ scoprimmo che molti motori diesel (tedeschi, francesi, svedesi) erano gia’ omologati per funzionare con il biodiesel visto che lo si utilizzava da tempo nel resto d’Europa. Scoprimmo anche che le altre auto, nell’usare il biodiesel, avevano solo problemi provocati da tubi e guarnizioni che si scioglievano a contatto con l’olio di semi.
Ma alcuni meccanici avevano iniziato da tempo a eseguire modifiche per ovviare a questo inconveniente con una spesa intorno ai centodieci euro. Nessuno di noi aveva mai sentito parlare di questo biodiesel e ben presto ci rendemmo conto che era una possibilita’ per ridurre l’inquinamento quasi sconosciuta in Italia, almeno dal grande
pubblico. Quando se ne parlava la gente ti guardava spesso come se fossi un marziano ubriaco: “Olio nel motore?!?”
Allora per dimostrare che il biodiesel funzionava mia madre si fece dare da Volkswagen un’auto omologata per questo carburante, installo’ un serbatoio di biodiesel in giardino e inizio’ a spargere odore di pop-corn in tutta la riviera romagnola.
Inizio’ cosi’ una campagna d’informazione portata avanti tramite Cacao, il quotidiano delle buone notizie, assemblee e manifestazioni. Mio padre incontro’ personalmente una decina di sindaci della Romagna cercando di convincerli ad adottare questo carburante meno inquinante. Molte persone si interessarono al problema e sostennero questa campagna. Il biodiesel inquina di meno, e’ ottimo per il motore, non aggiunge anidride carbonica nell’atmosfera, ha un rendimento superiore del 3% rispetto al gasolio, e’ piu’ pulito
e percio’ non intasa i filtri e non lascia residui e incrostazioni. Inoltre si incendia difficilmente, non e’ tossico e se per un incidente si disperde nell’ambiente non crea disastri perche’ e’ completamente biodegradabile.
Una nave cisterna di questo olio vegetale, se si rovescia in mare, non inquina centinaia di chilometri di spiaggia. Ingrassa solo i pesci.
Inoltre la colza e’ una pianta molto fruttifera e facile da coltivare.
Si possono ottenere due raccolti all’anno e sarebbe ottima per mettere a frutto i terreni che per accordi con l’Unione Europea siamo obbligati a non coltivare con piante alimentari (in Europa si produce troppo cibo). Invece di finanziare i contadini per non coltivare la terra potremmo produrre colza come si faceva un secolo fa, quando le lampade a olio, in tutta Europa, erano alimentate con l’olio ottenuto da questa pianta.
Ma ci sarebbero altri vantaggi: l’Italia spende ogni anno grandi cifre di denaro per finanziare un inefficiente servizio di smaltimento degli olii usati da privati e ristoranti per friggere. Una quantita’ di decine di migliaia di tonnellate di olio saturo che potrebbe essere filtrato e utilizzato per produrre biodiesel invece di finire nelle fogne e nei mangimi del bestiame.
Oltre all’uso del biodiesel come propellente non inquinante, nel resto d’Europa si iniziavano a vedere raccoglitori di olio fritto nei quali le massaie versavano la loro frittura ottenendo in cambio un buono per acquistare biodiesel alla pompa di carburante. Era il 2000. Si sarebbe potuto realizzare la stessa innovazione anche in
Italia. Invece ancora si sprecano soldi per “smaltire” questa ricchezza: buttarla via e’ un costo per le casse dello stato.
Chiaramente il biodiesel da solo non e’ in grado di risolvere tutti i problemi dell’inquinamento, ma mentre aspettiamo l’auto elettrica, a idrogeno o ad aria
compressa, nonche’ trasporti pubblici efficienti, puo’ aiutarci a diminuire il disastroso impatto dei combustibili fossili.
Istruzioni per sostenitori da edicola
Sono state stampate 30mila copie del libro, il che vuol dire che non si trova in tutte le edicole e quelle che lo ricevono non ne hanno piu’ di due o tre copie.
Quindi presentanti alla tua edicola di fiducia e chiedi il libro. Se non c’e’ buttati per terra e mettiti a piangere. Quindi usando qualunque mezzo a tua disposizione convinci l’edicolante a ordinarne una copia, quindi torna all’edicola ogni due ore chiedendo se e’ arrivata, affinche’ l’edicolante sia veramente costretto a ordinarla.
Ci sarebbe una prova su quattroruote seondo la quale la colza danneggia il motore.
La cosa mi interessa particolarmente perchè sono un agronomo Divulgatore agricolo della regione Campania. Mi occorrono pubblicazioni scientifiche sull’argomento.
Telelavoro! Ma xchè io che lavoro coi computer (sono un programmatore informatico) mi costringono a xcorrere 70km al giorno da Milano a Milano per andare a lavorare e non mi permettono di farlo da casa con internet????? 220gg(di lavoro annuai) * 70km al gg = 15400km/annui il cui costo è a carico mio. W il progresso.
MESSAGGIO PER IL DIRETTORE DI QUESTO BLOG—-
———–
CIAO BEPPE!
———–
DARESTI UN’OCCHIATA AL MIO POST SUL MURO DEL PIANTO DELLE 18.27 DEL 13.6.2005?
SE PUOI SCRIVIMI 2 RIGHE IN PROPOSITO E FAMMI SAPERE COSA NE PENSI.
ciao, ho una peugeot 206 hdi ed ho già fatto 7000 km con 20% di diesel(cioè 5 litri 5) e 80% di colza (cioè 20 litri 15).
non ho avuto nessun problema,ho fatto il tagliando ed era tutto a posto.Per scrupolo gli ho chiesto se mi faceva la prova inquinamento e abbiamo notato che gli inquinanti gassosi(biossido d’azoto-NO2- e monossido di carbonio-CO-erano praticamente nulli!!!
Il commento del meccanico è stato:inquini come la mia padella di patatine fritte.
io continuo così. Se per caso spacco tutto, ve lo faccio sapere, butto via la macchina e vado solo con la mia bici elettrica.
Dove trovo i prodottori di olio di colza sono 4 mesi che cerco un coltivatore di olio di colza e non lo trovo.
datemi pure tutte le informazioni che avete.
Caro Beppe, Ho visto su internet che in Brasile mandano le loro auto invece che a benzina con l’alcool, ” attenzione credo alcool puro” visto che ne hanno una grossa produzione. A quanto sembra la FIAT ha certificato che le loro auto funzionano perfettamente al 100% di alcool senza nessun danno al motore.
E’ una bufala trovata su internet o no?
Per quanto riguarda il biodiesel, domanda…
Motori, Audi, Wolfv., Mercedes, Ford tedesca, Bmw,”tutte le tedesche per intenderci” sono tutte già predisposte per il biodiesel.
Ma, facendo il 20% di “gasOLIO” + 80%olio di semi, non ottengo il biodiesel o quasi??
Se fosse vero, consumeremo 80% di diesel in meno ed il 100% benzina in meno con l’alcool??
Così non si inquinerebbe di meno di oggi?
Magari come dici tu con queste parole “questo è un passaggio, tra oggi e l’idrogeno che avremo a partire dal 2015 in poi”.
Se si diminuisce la richiesta, il prezzo del petrolio scende?
Ma il nostro stato da quale parte sta?
Perchè non mettono l’accisa anche sui carburarti alternativi?
Per quanto riguarda la rivista quattroruote.. Perchè non ha fatto la prova con l’olio di colza su una macchina tedesca?
La prova verità? Ma…
La mia, più che un commento è una domanda….Il gpl è una alternativa valida alla Benzina? Sono anni che ho solo macchine a gas e ho sempre letto che inquinano pochissimo, inoltre i consumi sono paragonabilia quelli di una macchina di media cilindrata e le prestazioni del motore (ammesso che siano importanti) sono ottime….
Se non volete rischiare con l’olio di colza,metteteci dentro il serbatoio anche solo il 5% (es. 30 litri diesel+6 litri colza).
Quando fate rifornimento in Francia è già così.
In Germania sono installati oltre 600MW di pannelli solari fotovoltaici, l’equivalente di una centrale nucleare. In Italia soltanto 5 MW. La causa di questo paradosso è di natura normativa. In Germania ogni impresa e cittadino ottiene in cambio dell’energia prodotta dai pannelli solari una tariffa d’acquisto elevata, garantita per 20 anni. Anche in Italia il Dlgs 387 del 2003 ha istituito un sistema simile detto “Conto Energia” cui doveva seguire entro un anno la determinazione delle tariffe tramite decreto di attuazione… mai realizzato.
E’ stata avviata dal 27 aprile 2005 una petizione online per chiedere al governo l’emanazione dei decreti di attuazione indispensabili per rendere operativo il conto energia. In pochi giorni oltre 3.000 persone l’hanno sottoscritta online e molti siti web e associazioni hanno mostrato una spontanea volontà di sostenere l’iniziativa.
L’associazione ecologista NIM per lo sviluppo sostenibile nel meridione cura l’iniziativa condividendo l’obiettivo comune con tutte le altre associazioni vicine alla petizione. Ci poniamo l’obiettivo di raggiungere entro il 30 settembre 2005 almeno 50.000 sottoscrizioni online da consegnare al Ministero delle Attività Produttive e al Ministero dell’Ambiente per mostrare l’evidente interesse dei cittadini nei confronti dell’energia solare e la consapevolezza diffusa del ritardo di attuazione del “conto energia”. Nel caso in cui il conto energia venga reso operativo da parte dei ministeri competenti prima del 30 settembre 2005, sarà cura dell’associazione interrompere la petizione online e dare comunicazione a tutti i firmatari della nascita del conto energia.
Vegoil (ulteriormente riveduto in particolare la parte inerente all’uso di miscele vegoil/gasolio).
(6 pagine in formato A4/12. Spero che questa risulti essere una versione tale da non farmi ritenere in futuro di doverla integrare ulteriormente: io per primo sono stanco di queste riedizioni. Consiglio a chi avesse già letto la precedente versione, e non si senta particolarmente interessato alla questione delle miscele vegoil/gasolio, d’ignorare completamente quanto segue, poiché null’altro di significativo vi è stato aggiunto. A chi abbia altrimenti letto la precedente versione consiglio invece di leggere soltanto il punto 3 nella lista di considerazioni sull’uso del vegoil).
Con sorpresa mi sono accorto dell’opposizione di Beppe Grillo all’uso di olii vegetali per autotrazione. A questo argomento ho recentemente dedicato alcuni giorni di ricerche, per comprenderne la portata e le conseguenze. Ciò che ora mi pare essere buffo è il fatto che tali mie ricerche iniziarono proprio a seguito del presunto intervento di Beppe Grillo su tale questione, prima ampiamente divulgato e poi da lui smentito.
Le mie ricerche cominciarono con l’esplorazione del web italiano mediante google, per farmi arrivare nel volgere di poco tempo alla solita conclusione, ovvero che sul nostro web è sempre molto difficile trovarvi qualcosa di inusuale che si sta cercando. Mi volsi allora dapprima al web americano per poi arrivare infine anche ad altri web europei. La situazione per come me la sto figurando ora pare essere la seguente.
Negli USA gli olii vegetali (vegoils) vengono suddivisi in WVO (waste vegetable oil olio vegetale usato) e SVO (straight vegetable oil olio vegetale mai utilizzato). Agli americani interessano maggiormente i WVO, perché gli SVO costano più o meno come il loro gasolio minerale. Agli europei che li usano e ne parlano, viceversa, interessano maggiormente gli SVO, che d’altra parte preferiscono chiamare PPO (pure plant oil). L’interesse di questi europei pare derivare dalle stesse motivazioni degli americani; ovvero dal fatto che le loro legislazioni consentono di usare i PPO con un notevole risparmio rispetto ai costi relativi al consumo di olii minerali in quanto sui PPO a certi europei non viene richiesta la normale tassazione sui carburanti (negli USA, viceversa, sui carburanti quasi non esiste alcuna forma di tassazione). Dicendo certi europei’ mi sono riferito a quelli fra noi meno disgraziati, per la fortuna che hanno avuto di nascere e crescere, apprendere una lingua e piantare le proprie radici, in paesi quali Gran Bretagna, Belgio, Olanda, Germania, Danimarca, Svezia e Finlandia. Di altri paesi come la Svizzera e l’Austria non so dire granché in relazione ai vegoil. Di altri come la Spagna, la Francia e l’Italia a quanto pare si può invece dire soltanto che l’argomento degli olii vegetali sembra essere un tabù. Da un punto di vista ambientalista mi pare essere senz’altro più rigorosa la preferenza americana per i WVO, poiché consumare olii precedentemente già utilizzati nelle loro friggitorie per cucinarvi con esso patate, pesce, carne e quant’altro a me pare essere estremamente lodevole. Ai ristoratori conviene, poiché non debbono pagare imprese autorizzate a prelevare questi olii presunti esausti (per farne ché, però, è tuttora per me un gran bel mistero). Anche a chi li impiega per farci andare le proprie macchine conviene, perché in tal modo costoro risparmiano denaro (dovendo però consumare del tempo per filtrare il WVO prima di poterlo utilizzare in un motore diesel). Ma, soprattutto, anche all’ecosistema del nostro intero pianeta questo consumo conviene, poiché dell’olio prodotto e già utilizzato per la cottura di cibi, a quel punto può venire ulteriormente utilizzato, questa volta per venire bruciato al posto di gasolio nel motore di un santo autoveicolo santo poiché il lavoro svolto da quell’autoveicolo in quel caso non richiederà l’estrazione di ulteriore petrolio, e per di più inquinerà meno di un motore euro 4 (uno standard con cui pare di poter fregarsene delle emissioni di particolato, che d’altra parte sembrano essere leggermente minori ed assai meno pericolose nel caso di una combustione di vegoil).
Ad ogni modo, la principale difficoltà connessa all’uso di oli vegetali per autotrazione consiste nella molto maggiore viscosità di questi rispetto al gasolio tradizionale (iper raffinato). In alcuni motori a gasolio ad iniezione indiretta (IDI) come è il caso di gran parte delle Mercedes degli anni ’80 pare che l’olio di colza possa venire utilizzato senza alcuna precauzione (vedi http://www.rerorust.de/). In tutti gli altri casi, come minimo sono richieste invece almeno alcune precauzioni.
La principale precauzione richiesta è senz’altro quella di preriscaldare l’olio vegetale, di modo che esso arrivi alla pompa d’iniezione con una temperatura fra i 75 ed i 90°C. L’olio di colza (considerato pressoché unanimemente fra i migliori olii vegetali per autotrazione) ad una temperatura di 20°C ha una viscosità di circa 15 volte maggiore del gasolio normale. Per arrivare ad avere la viscosità tipica del gasolio a temperatura ambiente richiede invece di essere portato ad una temperatura di circa 150°C. Una temperatura di circa 80°C sembra però consentire alle pompe Bosch di smaltirlo agevolmente, probabilmente poiché la sua temperatura si alza ulteriormente fin dal suo ingresso in una pompa d’iniezione attaccata ad un motore ben caldo, per innalzarsi ulteriormente quando poi entrerà negli iniettori (la temperatura all’interno di un motore diesel è normalmente intorno ai 400°C, e buona parte di quel calore si diffonde financo alla sua pompa d’iniezione). Proprio nella maggiore viscosità di ogni olio vegetale sta il motivo per cui un sistema d’alimentazione a vegoil normalmente è fatto sul tipo di quelli a GPL: partenze a freddo con il carburante tradizionale per poi passare al GPL (o all’olio vegetale) soltanto quando il motore è ben caldo.
Da alcuni studi fatti mi pare però di ricordare che ciò fosse stato avvallato anche dalla Elsbett (di cui si parlerà ancora in seguito) risulta che la temperatura ideale per una combustione ottimale degli olii vegetali starebbe intorno ai 500°C. In ogni caso, il risultato prodotto da ogni combustione di olii vegetali pare comportare emissioni di livello sempre adeguato agli standard euro 4 anche alle temperature d’esercizio dei più comuni motori diesel (i circa 400°C di cui si è già accennato).
Rimane a questo punto da parlare soltanto di un’ulteriore importante precauzione oltre a quella di preriscaldare l’olio vegetale e poi farlo passare per un buon filtro, prima del suo ingresso nella pompa d’iniezione. A causa della maggiore granularità dello spray di vegoil che si ricava da un iniettore normale, rispetto a quella di uno spray di gasolio standard, sembra possa esservi il rischio che parte di tale spray arrivi a bagnare le pareti dei cilindri prima cioè che avvenga anche la combustione di quell’ultima parte di uno spray. In tale caso sembra possibile che alcune incrostazioni possano con il tempo formarsi su tali pareti. A me pare verosimile che tale rischio sia effettivo soltanto nelle partenze a freddo. Tutto ciò è comunque piuttosto incerto e suscettibile di controversie. In ogni caso, per circa 800 euri la Elsbett (http://www.elsbett.com) propone dei kit di trasformazione per la maggior parte dei comuni motori diesel e pressoché per tutti nel caso si accetti di spendere un poco di più corredati fra l’altro di 4 nuovi iniettori o di 4 nuovi ugelli (nozzle) appositamente progettati per ottenere uno spray di vegoil che non possa arrivare a bagnare le pareti dei cilindri. In un sistema d’alimentazione di un motore diesel trasformato per consentire anche l’utilizzo di olio vegetale, oltre che del gasolio, vi possono essere dunque fino a tre parti fondamentali: 1) un sistema di riscaldamento dell’olio vegetale (scambiatore di calore o resistenze elettriche), 2) un filtro, 3) un set di iniettori appositamente predisposti per la nebulizzazione di un tipo prestabilito di olio vegetale (e comunque idoneo a nebularizzare anche il gasolio). Sui costi complessivi di un kit, soltanto il filtro incide normalmente per circa 200 euri.
In Germania chiunque può utilizzare olio di colza per autotrazione al costo di circa 57 centesimi al litro e con rese analoghe a quelle del gasolio. Questo poiché la legislazione tedesca fin dal 2002 prevede per gli olii vegetali l’esenzione totale da ogni forma di tassazione sui carburanti. Nello stesso anno una riduzione di 20 pence/litro venne stabilita anche in Gran Bretagna (in quest’ultimo paese mi par notevole il fatto che al pagamento delle imposte si debba poi provvedere mediante un versamento da farsi sulla base di un’autocertificazione dei propri consumi). Ancora nel luglio di quello stesso anno il Parlamento Europeo votò una direttiva in cui si raccomandò l’esenzione totale da tasse sui carburanti per ogni tipo di PPO (pure plant oil). A tutt’oggi il governo italiano sta dilazionando indefinitamente l’adozione di questo standard europeo.
Il sito http://www.vegburner.co.uk/ mi pare essere quello corredato della migliore discussione sugli olii vegetali per autotrazione, e quindi ne consiglio la consultazione prima di ogni altro. Un ulteriore sito che mi piace consigliare è http://www.solaroilsystems.nl.
Altre cose sparse da dire sull’uso del vegoil:
1) nessun rischio d’esplosioni e nessun vapore cancerogeno.
2) in genere si parla di puzza di fritto soltanto a proposito dei WVO. L’odore dipenderebbe allora dal tipo di frittura precedentemente ottenuta. In ogni caso, l’odore che emana dalla combustione di un vegoil, a mio parere dovrebbe sempre risultare meno fastidioso di quello proveniente da una combustione di gasolio.
3) In relazione all’uso di miscele di olii vegetali e gasolio in automezzi non trasformati: a) Solo quando la temperatura esterna è alta. Forse può andare bene anche in alte percentuali (40%), ma solamente inserendo l’olio nel serbatoio dopo che il motore è già ben caldo e poi utilizzandolo tutto (oppure diluendo notevolmente quanto vi fosse rimasto nel serbatoio, poco prima dell’arrivo a destinazione, aggiungendovi dell’ulteriore gasolio e percorrendo quindi qualche ulteriore chilometro di modo che l’indomani non debba accadere di ritrovarsi con una pompa ed un filtro intasati da una miscela fredda e ricca di vegoil. In pratica, pare doversi assolutamente evitare che grandi percentuali di vegoil alimentino il filtro e/o la pompa nel caso di partenze a freddo. È da tener presente che a basse temperature un’alta percentuale di olii vegetali intaserebbe pressoché qualsiasi filtro, ed inoltre potrebbe provocare problemi alla pompa d’iniezione e/o alla cinghia di distribuzione. È anche da tenere presente che uno dei maggiori scopi del riscaldamento del vegoil è quello di permetterne il filtraggio (ben difficilmente sembra potersi avere un filtro efficiente ed anche capace di trattare un vegoil freddo). b) A mio parere è ragionevole che chiunque intenda utilizzare una miscela ricca di vegoil consideri l’opportunità d’installare almeno una resistenza per riscaldare la miscela prima del suo ingresso nel filtro. Per contro si dovrebbe però mantenere con sicurezza tale riscaldamento al di sotto di una certa soglia (da valutare attentamente), onde evitare di portare una miscela di vegoil e gasolio ad una temperatura critica (considerando le sue potenzialità d’incendio). Forse può risultare essere sufficiente collocare il filtro proprio all’ingresso della pompa d’iniezione, di modo che il calore prodotto dal motore si trasmetta fino ad esso tramite la pompa. c) In alternativa al riscaldamento della miscela, si può focalizzare l’attenzione sul filtro. In questo caso sembra essere particolarmente interessante l’analisi del sistema di filtraggio delle Mercedes IDI degli anni ’80. Molte di esse risultano infatti essere state già ampiamente utilizzate, eppure senza avervi apportato alcuna modifica (si veda il caso precedentemente citato di cui al link http://www.rerorust.de ed altri casi discussi sul web americano). Questo tipo di automezzi pare essere particolarmente adatto all’uso di vegoil puro; in particolare per la notevole robustezza delle loro pompe d’iniezione e per la presenza di una precamera di combustione. Eppure, anche in questo tipo di automezzi le problematiche del filtraggio di vegoil freddi dovrebbero a mio parere sussistere. d) Pare doversi assolutamente evitare l’uso di olii di palma o di cocco in motorizzazioni non trasformate specificatamente per il consumo di tali olii. L’olio di girasole pare invece essere valido quasi quanto l’olio di colza. Per certi aspetti è migliore (minore viscosità) per altri peggiore (più facilmente emulsionabile). Particolarmente importante è però tenere presente che nell’olio di girasole alcuni trigliceridi cominciano a congelare già a 18°C. Pertanto tale tipo di olio sarebbe da utilizzarsi soltanto o in climi molto caldi oppure in presenza di un sistema per riscaldarlo. e) Sui web inglese, tedesco e americano si possono consultare delle banche dati a cui tutti possono contribuire inserendovi i dati salienti circa il chilometraggio che si è fatto a vegoil e la motorizzazione del proprio automezzo. f) Personalmente non ho alcuna esperienza diretta dell’uso di vegoil in un motore diesel. Non possiedo una vettura a gasolio e neanche sono intenzionato ad acquistarne una, poiché con la mia vettura a benzina percorro mediamente fra i 1000 ed i 2000 km/anno.
4) Il biodiesel è olio vegetale trattato perché in esso gli esteri siano almeno il 95% in peso (ovvero per ottenere un olio in cui risultino essere state spezzate le lunghe catene di grassi tipiche di un olio ricavato mediante la sola spremitura). In pratica il biodiesel si presenta con una viscosità paragonabile a quella del gasolio, ma per ottenere ciò si devono aggravare sia il bilancio energetico che i costi di produzione.
5) In Olanda un ettaro di terra comporta mediamente una produzione fra i 3000 ed i 5000 kg di semi di colza, in funzione specialmente delle condizioni climatiche. Con la spremitura a freddo 1/3 della quantità trattata diviene olio ed i rimanenti 2/3 mangime per bestiame altamente proteico (magari non dovendo così utilizzare del mais non transgenico, che a quanto mi risulta è normalmente notevolmente pericoloso per la salute, sia del bestiame che di chi ne consumerà le carni per non parlare poi dei cani e dei gatti che normalmente se lo ritrovano nelle loro crocchette). Per la successiva semina basteranno 5 kg per tornare ad ottenerne fino a 5000. Nella coltivazione della colza non si avverte alcuna necessità di modificazioni biogenetiche. A differenza del mais, un campo seminato a colza presenta in primavera una bellissima fioritura gialla (fonte: http://www.solaroilsystems.nl).
6) La produzione di olio di colza potrebbe consentirci di risparmiare sovvenzioni per produzioni che forse poi dovranno venire smaltite su mercati extraeuropei a prezzi inferiori alle medesime sovvenzioni.
7) Per l’evasione delle imposte sui carburanti, in Italia è prevista una multa minima di 7500 euri ed un processo anche penale in cui si rischiano dai 3 ai 6 mesi di carcere (fonte: Agricoltura Oggi del 21/5/2005 gran parte delle altre informazioni fornite sull’olio di colza in tale articolo mi paiono essere in realtà la riproduzione dei triti luoghi comuni in circolazione sul web italiano).
8) Il bilancio di CO2 inerente alla combustione di olio di colza è zero. Il bilancio di CO2 di una foresta che viene lasciata crescere indisturbata è invece largamente negativo (ovvero per noi positivo, dato che la CO2 presente nell’atmosfera diminuisce). La condizione ottimale pare cominciare ad aversi nel caso di boschi e foreste lasciati crescere indisturbati per almeno 50 anni. Per crescere ogni singola pianta richiede l’assimilazione di molta CO2, necessaria per la produzione dei suoi stessi tessuti. Con il processo metabolico di ogni vegetale si ha inoltre la produzione di nuovo ossigeno in forma atomica o molecolare (O2). Tale nuovo ossigeno va normalmente a rimpiazzare quello necessario per produrre nuova CO2 cosa che avviene con qualsiasi combustione (incluse quelle inerenti ad ogni metabolismo animale). Non a caso le aree verdi di una città vengono talvolta chiamate polmoni verdi’.
Per quanto concerne le osservazioni di Beppe Grillo sui carburanti oleosi, ed in particolare sul fatto che essi non costituirebbero una soluzione finale, sono senz’altro d’accordo con la maggior parte di quanto egli afferma; ma, d’altra parte, chi mai potrebbe azzardarsi a sostenere il contrario? A me pare essere condivisibile qualsiasi posizione basata sull’affermazione che di soluzioni, per rimediare alla condizione catastrofica in cui già oggi ci troviamo, non ve n’è ormai più alcuna; per non parlare poi degli umani che abiteranno il nostro pianeta fra circa quarant’anni. Secondo certi perfidi allarmisti, il nostro pianeta sarebbe in grado di sopportare al massimo 1,5 miliardi di persone che vivano con i nostri attuali standard di consumi occidentali. Siccome però ormai siamo ben oltre i 6 miliardi, con inoltre la prospettiva di arrivare almeno a 9 entro il 2050, e per di più con consumi crescenti, sia da noi, in occidente, che altrove ove da un lato ancora non si vive al livello dei nostri attuali standard consumistici, ma in cui peraltro la crescita dei consumi e della popolazione sta avvenendo con maggiore rapidità è ovvio che non possa risultare affatto facile ottenere una buona quadratura dei nostri conti planetari, per arrivare in qualche modo ad evitare di ottenerne un bilancio da brividi. Dunque, a quanto pare l’unica soluzione valida parrebbe essere ormai soltanto quella di accettare che la condizione umana debba inevitabilmente continuare a degradare, per procedere poi con tale tendenza secondo una qualche progressione esponenziale. Tutto ciò a me personalmente sembra dover avvenire molto più rapidamente di quanto normalmente pare manifestarsi ai più, ma specialmente molto più rapidamente rispetto alle rosee prospettive normalmente coltivate da chi non vuole tener conto di certe leggi inesorabili della natura (le necessità di Dike, un tempo tenute in grande conto, specialmente da Eraclito). Insomma, a me sembra che alcune catastrofi imminenti dovranno assolvere al compito di ripristinare un equilibrio fra certi conti attualmente in sospeso. In particolare mi riferisco al numero complessivo di ogni popolazione di umani i cui governi tuttora non vogliono guardare oltre il proprio naso. A tal proposito i governanti dell’Italia e di altri paesi europei mi paiono avere il solo merito di aver talmente avvilito i propri polli al punto di avere anche ottenuto di farli essere assai poco prolifici, dicendo loro peraltro che questo succederebbe perché sarebbero diventati ricchi (a mio parere non è un caso che le due regioni italiane con maggiore incremento demografico siano proprio quelle foraggiate più lautamente: Sicilia ed Alto Adige cos’altro possono avere infatti in comune?).
In una prospettiva catastrofica, a mio parere sarà senz’altro estremamente avvantaggiata ogni comunità di persone che abbiano sviluppato qualche capacità di sostenere le proprie tecnologie autonomamente, ovvero mediante risorse disponibili localmente. Ebbene, a tale riguardo gli olii vegetali sono quanto di più adatto possa esservi, poiché già si hanno casi di agricoltori capaci di risultare completamente autonomi da un punto di vista energetico. Per ottenere tale autonomia può infatti bastare il destinare un solo ettaro di terra pro capite alla coltivazione di una essenza oleosa. Ovvio è che di ettari di terra in Italia non ve ne siano in quantità sufficiente. In tutto essi sono circa 30 milioni, comprese le strade e le parti cementificate. Pare ovvio che anche soltanto l’utilizzazione di 1/10 del nostro territorio per la produzione di olio di colza sarebbe irrealistico, e che dunque neanche vi sarebbe la possibilità di sostenere gli attuali consumi di 3 milioni d’italiani, mediante l’impiego di olio di colza come carburante. Ragionando però nella prospettiva di una catastrofe imminente, bisogna allora anche considerare che gli italiani in tal caso saranno verosimilmente molto meno di quelli attuali, ed inoltre con assai più modeste pretese.
Gli impianti di spremitura degli olii vegetali sono assai facili da realizzare. Gli aspetti certamente più critici sono senz’altro quelli connessi alla consuetudine con l’utilizzo di motori diesel alimentati con olii vegetali, sia per la cogenerazione di calore ed elettricità che per il lavoro di ogni sorta di macchinario agricolo e di autoveicoli.
Personalmente già m’immagino lo sdegno di chi troverà le immagini che sto raffigurando offensive del senso comune della dignità umana. Per conto mio, tuttavia, non riesco a vedere alcun male nel cercare di prevedere un colpo assai grave ed a mio parere imminente (50 anni sono pochi o molti?), e magari anche il modo di pararlo in parte un colpo che oltretutto certamente non dipende da chi si sta preoccupando per la condizione in cui l’umanità intera s’è andata a cacciare.
Forse di responsabilità si può parlare al riguardo della divulgazione di una simile prospettiva, ma al riguardo di ciò è ben difficile decidere di non comunicare pubblicamente le proprie conclusioni allarmistiche, almeno in un contesto come questo. Se infatti un tale allarme viene ritenuto degno di considerazione, allora ben difficilmente si può trattare in modo sprezzante qualsiasi contributo che possa anche soltanto alleviare il gramo bilancio che lo ha generato. Ovvero, se qualcuno prevede di scottarsi, qualsiasi precauzione per tenere comunque un poco più bassa la temperatura non può venir trascurata. Pertanto, che valore può dunque avere la questione su quante automobili potranno effettivamente venire alimentate a vegoil? A mio parere che siano 1, 5 o 10% non importa quanto il fatto che per certuni esse debbano invece essere ad ogni costo lo 0%.
In ogni caso, per quanto mi riguarda, la mia soluzione esistenziale non è mai dipesa direttamente dalla lugubre prospettiva di catastrofi imminenti. Per quanto mi riguarda, la mia decisione era già stata da me presa indipendentemente da tali prospettive, poiché a me tuttora già basta e avanza il dovere constatare le vieppiù crescenti difficoltà che incontro, cercando di sopportare le condizioni imposte da una vita cittadina, ovvero conducendo la mia vita all’interno di qualsiasi città italiana, per quanto piccola essa sia. Per conto mio considero una vita decente quella di chi può mangiare cibo sano ovvero coltivato come Dio comanda, e quindi non intermediato. Quella di chi non deve preoccuparsi eccessivamente quando si vuol permettere ad un cane inoffensivo di scorazzare libero per un prato. Quella di chi non deve continuamente assistere alla mutilazione sistematica delle piante mediante l’assurda pratica della potatura quasi che le si voglia dapprima fare ammalare, per poi infine dover arrivare ad abbatterle. Per non parlare poi della cementificazione, del traffico, dell’inquinamento dell’aria, dell’insolente arroganza dei pubblici ufficiali, dell’ipocrisia con cui viene giustificate ogni sorta d’imposizione arbitraria, della stolida ottusità (incapacità critica) con cui la maggior parte dei miei concittadini si conforma a regole e superstizioni di cui non riescono a produrre alcuna valida motivazione e/o ragione.
Le mie attuali problematiche sono inoltre ben diverse da quelle consuete. Il mio attuale problema è infatti quello di riuscire a scovare un remoto angolino del nostro paese in cui vi sia abbondanza di boschi, ma non di taglialegna. Abbondanza d’animali selvatici, ma non di cacciatori. Abbondanza di prati, ma non d’agricoltori che vogliano spianare tutto per ottenere ulteriori aree coltivabili o edifici per imprigionarvi il loro miserabile bestiame. In pratica pare che si abbia un’equazione in cui ad ogni abbondanza di risorse naturali debba sempre corrispondere una pari abbondanza di predatori umani, e questo per ogni genere di ben di Dio. Per assurdo, sembra aversi che i soli luoghi in cui tale regola può talvolta venir violata siano proprio quelli compresi in una qualche cerchia cittadina, ma anche in quei casi si potranno notare alcuni discendenti dei Clovis in azione durante le loro pause ricreative ovvero, di quel tipo umano che anticamente riuscì a fare spopolare interi continenti della maggior parte delle specie viventi appetibili.
L’inverno scorso mi capitò di uscire un solo giorno dalla mia tana, dopo due anni passati a leggere e scrivere. M’accorsi allora per la prima volta dell’enorme squallore che regna ovunque in Italia, ma più ancora in campagna che in città. In quell’occasione mi capitò di fare un giro ozioso in automobile, da Imola a Marradi, percorrendo ogni sorta di strade secondarie (dalle mie parti la situazione è forse anche peggiore). In tutto quel viaggio i tronchi d’albero con un diametro di oltre dieci centimetri potei contarli sulle dita delle mie mani questo escludendo dal conto i tronchi delle alberature stradali e delle piante incluse in giardini privati (in estate è molto più difficile compiere una tale osservazione, a causa delle fronde con cui le piante riescono ad occultare le nostre vergogne). Intorno ad Imola vi sono quasi dappertutto calanchi, eppure le coltivazioni ovunque si spingono fin anche sui cucuzzoli. I terreni boschivi, poi, sia che appartengano a privati, sia che appartengano a qualche partecipanza, vengono comunque trattati allo stesso modo, ovvero nello stesso modo in cui vengono trattati gli uccelli ed ogni altro animale selvatico. In Italia pare che chiunque possa considerarsi libero di depredare il nostro comune territorio, senza freni o vincoli inibitori che non siano quelli imposti dalla propria coscienza e dalla predazione riservata ad altri. Semplicemente si può osservare che un terreno privato verrà sistematicamente devastato dal suo legittimo proprietario, mentre un territorio partecipato verrà invece devastato dall’orda dei partecipanti a quel pur misero banchetto. Anche all’interno dei nostri parchi nazionali sembrano valere queste stesse regole, salvo che lì viene almeno salvaguardata una misura di decenza minima (strano sarebbe invero che almeno ciò non avvenisse).
Personalmente potrei cominciare a coltivare maggiori speranze soltanto potendo constatare l’esistenza di qualche pur piccolo gruppo di persone, capaci però d’associarsi al fine di sottrarre qualche lembo del nostro territorio alla suddetta equazione. A mio parere vi è infatti tuttora la possibilità concreta di ottenere un simile risultato attraverso l’uso dei privilegi concessi a chi possiede privatamente un pezzetto di terra. Basterebbe quindi che un gruppo di persone decidesse di aderire ad un progetto d’acquisto individuale di terreni contigui, ma concordato e preordinato collettivamente, per arrivare poi a sottoporsi tutti al vincolo di destinare il 90% delle rispettive proprietà individuali ad una sorta di uso condominiale, e magari con l’ulteriore vincolo che il territorio in tal modo condiviso non possa poi venire depredato in alcun modo, neppure collettivamente. In ultima analisi, a mio parere un tale progetto comporterebbe risultati vantaggiosi anche in termini puramente finanziari sempre che dieci anni di tempo siano ancora disponibili per fare maturare un simile investimento poiché la bellezza non depredabile di un simile territorio andrebbe accumulandosi con il tempo, potendo quindi infine ampiamente compensare i diritti di sfruttamento alienati, con la levitazione che si avrebbe del valore immobiliare del rimanente 10% non sottoposto a vincoli. Ancor più facile da realizzarsi la cosa sarebbe se un qualche appoggio venisse dato a simili progetti da qualche autorità locale, ma sperare in una tale lungimiranza da parte di una qualsiasi potestà politica mi pare essere cosa oltremodo irrealistica. Irrealistico però non dovrebbe essere il confidare nella volontà di fare corrispondere dei piccoli fatti, ma concreti, alla proclamata velleità di chi sovente afferma di non sentirsi solidale con il nostro attuale sistema sociale. Tenendo conto poi dei prezzi irrisori della terra in certe località poco frequentate, si può desumere che praticamente chiunque potrebbe partecipare finanziariamente ad un tale tipo di progetto.
In ogni caso, tengo a precisare che la mia regola è di non dare (mai) alcun soldo a chi voglia costituirsi come un intermediario fra me e qualcosa d’importante sia che si tratti di Dio, sia che si tratti della preservazione del nostro pianeta.
ho 17 anni, per andare a lavoro uso un ciao che consuma meno di un triciclo e in 10 minuti faccio da lissone a monza a 50 km\h mentre mia mamma con il furgone ci mette quasi mezz’ ora.
molti non se ne rendono conto, ma un motore al minimo CONSUMA!!!
quindi, perche’ non comprarsi un cazzo di motorino??? meno code, meno consumi e meno inquinamento.
poi, perche’ usare benzina e gasolio??? perche’ non olio di colza e metanolo???
io corro in moto, faccio speedway (non molto conosciuto in italia,ma in polonia e repubblica ceca e’ sport nazionale)le moto sono 500 cc 4 tempi alimentate a metanolo,che ha una resa migliore della benzina e inquina la meta’.
con un litro di metanolo in media faccio 800\900 metri e inquino meno di una moto di pari cilindrata percorrendo la stessa distanza.
per trovare questo alcool ho dovuto bestemmiare come un turco muto perche’ alcuni idioti tempo fa si divertivano a metterlo nel vino procurando morti, ciechi e tanta gente in coma, cosi’ se nn sei autorizzato nn puoi comprarlo.
sono riuscito a trovarlo alla girelli alcool a milano per miracolo, costa 1,87 al litro mentre in altri paesi lo trovi che costa 1 euro al litro (se e’ caro) e nelle piste da speedway te lo danno loro senza casini come autorizzazioni, vino e cagate varie.
in questa ditta io sono costretto a comprarlo in bottigliette di plastica da mezzo litro, se lo voglio in taniche da 10 litri (visto che ne compro 50 litri a volta) dovrei avere la patente per gli esplosivi(evviva,se ho 1 tanica di metanolo in furgone mi arrestano, mentre se ho un tir pieno di bottigliette di plastica nn possono dirmi niente. evviva le leggi italiane!!!!!!)
Ancora sull’auto ad acqua: al link http://www.discoverthis.com/fuelcelcaran.html non si parla di auto ad acqua, ma di “fuel cell car”, cioè unicamente di un veicolo dimostrativo a celle a combustibile ad idrogeno. Da dove arriva l’idrogeno? Dall’elettrolisi dell’acqua, alimentata da celle fotovoltaiche. Ciò non solo non è conveniente per l’autotrazione, ma è un vero e proprio suicidio energetico. Se le celle fotovoltaiche forniscono 10W elettrici, l’elettrolisi dell’acqua ci darà 7W di idrogeno che, attraverso le celle a combustibile, ci restituiranno circa 3W di energia elettrica. Il risultato è che abbiamo buttato via 7W in calore non più sfruttabile. Morale della favola: se devo dimostrare il funzionamento delle celle a combustibile in un giocattolino questo va benissimo, ma se devo pensare a muovere un veicolo è meglio utilizzare direttamente l’energia delle celle fotovoltaiche, eliminando così tutte le perdite di conversione e gli apparati inutili. Siamo però limitati, naturalmente, dalla potenza massima che esse ci possono fornire, che per la superficie di un’automobile normale possiamo stimare in circa 300W. Ecco perchè non basta riprodurre quel giocattolino in grande per risolvere il problema dell’autotrazione.
Scusa Beppe temo di essere uno dei tanti che aveva riportato il tuo presunto articolo sul proprio blog. Riparerò subito con una smentita!
Il problema mi sembra che alcuni motori sono fatti in modo da non poter usare i biocarburanti, e che basterebbe un accordo tra produttori di automobili e combustibili, certo facile a dirsi… I primi diesel andavano a olio di canapa, durante la seconda guerra mondiale si usava benzina sintetica derivata dal carbone. Il petrolio è arrivato in tempi recenti. E quindi basterebbe un piccolo passo indietro (nell’industria dell’automobile): che l’olio brucia dovremmo saperlo bene e non riscoprirlo dopo un secolo!
Ricollegandomi al post sull’auto ad acqua, ho trovato gli stessi articoli su Nexus, la rivista delle scienze, e li ho pubblicati sul mio sito (http://www.vessalab.com/docs/waterfuel.zip). Non sono un meccanico nè un fisico, ma mi sembra tutto piuttosto ragionevole.
Esistono in commercio modellini di auto ad idrogeno (prodotto e bruciato in loco, nell’auto mettiamo l’acqua!). Vedi per esempio http://www.discoverthis.com/fuelcelcaran.html , il costo si aggira intorno ai 150 dollari. Forse la faccio semplice, ma non basta rifarli più grossi ????
Sono un chimico industriale e x ora lavoro sull’idrogeno. Ho visionato il sito “acqua che brucia”: il sistema non può funzionare. Si scrive che il sistema brucia ortoidrogeno. Penso che si riferisca all’energia di allineamento degli spin nuceari, ma questa energia è piccola, soprattutto se paragonata a quella di combustione. L’unico processo industriale in cui essa è riscontrabile è la liquefazione dell’idrogeno. Se anche fosse possibile sfruttarla in qualche modo essa sarebbe di gran lunga inferiore a tutte le perdite di conversione di ogni singola parte dell’apparecchio proposto. A parte queste difficoltà tecniche, chi ha scritto queste cose ignora la legge di Hess; in parole povere: se si parte da acqua e si torna ad avere acqua non si può estrarre energia! I passaggi intermedi sono ininfluenti perchè l’energia contenuta in una molecola è una funzione di stato; vale a dire che a qualsiasi molecola d’acqua al mondo corrisponderà sempre un’entalpia di -242 kJ/mol qualunque sia la sua provenienza, per cui se parti dall’acqua e ritorni ad acqua(anche passando per processi strampalati) la differenza netta di entalpia è zero!
Io personalemente che sono appassionato di meccanica avevo trovato l’ articolo sull’ olio di colza cercando notizie su di una altra autovettura la EOLO funzionante solo ad aria compressa e mai messa in produzione.
Ho provato l’ olio di colza fino al 70 % in miscelazione con gasolio e questo senza problemi.Ho fatto pero solo un paio di pieni poi sono tornato al gasolio…che posso scaricare fiscalmente.
Vi vorrei inviare un interessante articolo invece sul utilizzao dell’acqua naturale al posto del gasolio…si..si… proprio acqua naturale di rubinetto.
il mio più che un commento è una testimonianza di quello che è successo alla mia auto(Peugeot 307 SW 2.0 FAP). Ho deciso pure io di utilizzare l’olio di Colza miscelato (20% Gasolio e il resto olio di colza). Dopo 4 mesi di utilizzo e 20.000 Km ho dovuto sostituire tutto il filtro antiparticolato e la pompa dell’iniezione diesel.
Costo 2.100. Forse risparmiavo di più a usare il gasolio tradizionale.
ciao, ho una peugeot 206 hdi ed ho già fatto 6500 km con 20% di diesel(cioè 5 litri 5) e 80% di colza (cioè 20 litri 15).
non ho avuto nessun problema,ho fatto il tagliando ed era tutto a posto.Per scrupolo gli ho chiesto se mi faceva la prova inquinamento e abbiamo notato che gli inquinanti gassosi(biossido d’azoto-NO2- e monossido di carbonio-CO-erano praticamente nulli!!!
Il commento del meccanico è stato:inquini come la mia padella di patatine fritte.
spesa tagliando 100 e in due mesi andando a colza ho risparmiato 200.
io continuo così. Se per caso spacco tutto, ve lo faccio sapere, butto via la macchina e vado solo con la mia bici elettrica.
Con sorpresa mi sono accorto dell’opposizione di Beppe Grillo all’uso di olii vegetali per autotrazione. A questo argomento ho recentemente dedicato alcuni giorni di ricerche, per comprenderne la portata e le conseguenze. Ciò che a questo punto mi pare essere buffo è il fatto che tali mie ricerche iniziarono proprio a seguito del presunto intervento di Beppe Grillo su tale questione, prima ampiamente divulgato ed ora da egli smentito.
Le mie ricerche cominciarono con l’esplorazione del web italiano mediante google, per farmi arrivare nel volgere di poco tempo alla solita conclusione, ovvero che sul nostro web è sempre molto difficile trovarvi qualcosa che si sta cercando. Mi volsi allora dapprima al web americano per poi arrivare infine anche ad altri web europei. La situazione per come me la sto figurando ora pare essere la seguente.
Negli USA gli olii vegetali (vegoils) vengono suddivisi in WVO (waste vegetable oil olio vegetale usato) e SVO (straight vegetable oil olio vegetale mai utilizzato). Agli americani interessano maggiormente i WVO, perché gli SVO costano più o meno come il loro gasolio minerale. Agli europei che li usano e ne parlano, viceversa, interessano maggiormente gli SVO, che d’altra parte preferiscono chiamare PPO (pure plant oil). L’interesse di questi europei pare derivare dalle stesse motivazioni degli americani; ovvero dal fatto che le loro legislazioni consentono di usare i PPO con un notevole risparmio rispetto ai costi relativi al consumo di olii minerali in quanto sui PPO a certi europei non viene richiesta la normale tassazione sui carburanti (negli USA, viceversa, sui carburanti quasi non esiste alcuna forma di tassazione). Dicendo certi europei’ mi sono riferito a quelli fra noi meno disgraziati, per la fortuna che hanno avuto di nascere e crescere, apprendere una lingua e piantare le proprie radici, in paesi quali Gran Bretagna, Belgio, Olanda, Germania, Danimarca, Svezia e Finlandia. Di altri paesi come la Svizzera e l’Austria non so dire granché in relazione ai vegoil. Di altri come la Spagna, la Francia e l’Italia a quanto pare si può invece dire che l’argomento degli olii vegetali sembra essere un tabù. Da un punto di vista ambientalista mi pare essere senz’altro più rigorosa la preferenza americana per il WVO, poiché consumare olii precedentemente già utilizzati nelle loro friggitorie per cucinarvi con esso patate, pesce, carne e quant’altro a me pare essere estremamente lodevole. Ai ristoratori conviene, poiché non debbono pagare imprese autorizzate a prelevare questi olii presunti esausti (per farne ché, però, è tuttora per me un gran bel mistero). Anche a chi li impiega per farci andare le proprie macchine conviene, perché in tal modo costoro risparmiano denaro (dovendo però consumare del tempo per filtrare il WVO prima di poterlo utilizzare in un motore diesel). Ma, soprattutto, anche all’ecosistema del nostro intero pianeta questo consumo conviene, poiché dell’olio prodotto e già utilizzato per la cottura di cibi, a quel punto può venire ulteriormente utilizzato, questa volta per venire bruciato al posto di gasolio nel motore di un santo autoveicolo santo poiché il lavoro svolto da quell’autoveicolo a quel punto non richiederà l’estrazione di ulteriore petrolio, e per di più inquinerà meno di un motore euro 4 (uno standard con cui pare di poter fregarsene delle emissioni di particolato, che d’altra parte sembrano essere leggermente minori ed assai meno pericolose nel caso di una combustione di vegoil).
In ogni caso, la principale difficoltà connessa all’uso di oli vegetali per autotrazione consiste nella molto maggiore viscosità di questi rispetto al gasolio tradizionale (iper raffinato). In alcuni motori a gasolio a combustione indiretta (IDE) come è il caso di gran parte delle Mercedes degli anni ’80 pare che l’olio di colza possa venire utilizzato senza alcuna precauzione (vedi http://www.rerorust.de/). In tutti gli altri casi, come minimo sono richieste invece almeno alcune precauzioni.
La principale precauzione richiesta è senz’altro quella di preriscaldare l’olio vegetale, di modo che esso arrivi alla pompa d’iniezione con una temperatura fra i 75 ed i 90°C. L’olio di colza (considerato pressoché unanimemente fra i migliori olii vegetali per autotrazione) ad una temperatura di 20°C ha una viscosità di circa 15 volte maggiore del gasolio normale. Per arrivare ad avere la viscosità tipica del gasolio a temperatura ambiente richiede invece di essere portato ad una temperatura di circa 150°C. Una temperatura di circa 80°C sembra però consentire alle pompe Bosch di smaltirlo agevolmente, probabilmente poiché la sua temperatura si alza ulteriormente fin dal suo ingresso in una pompa d’iniezione attaccata ad un motore ben caldo (la temperatura all’interno di un motore diesel è normalmente intorno ai 400°C, e buona parte di quel calore si diffonde financo alla sua pompa d’iniezione), per innalzarsi ulteriormente quando poi entrerà negli iniettori. Proprio nella maggiore viscosità di ogni olio vegetale sta il motivo per cui un sistema d’alimentazione a vegoil normalmente è fatto sul tipo di quelli a GPL: partenze a freddo con il carburante tradizionale per poi passare al GPL (o all’olio vegetale) soltanto quando il motore è ben caldo.
Da alcuni studi fatti mi pare però di ricordare che ciò fosse stato avvallato anche dalla Elsbett (di cui si parlerà ancora in seguito) risulta che la temperatura ideale per una combustione ottimale degli olii vegetali starebbe intorno ai 500°C. In ogni caso, il risultato prodotto da ogni combustione di olii vegetali pare comportare emissioni di livello sempre adeguato agli standard euro 4 anche alle temperature d’esercizio dei più comuni motori diesel (i circa 400°C di cui si è già accennato).
Rimane a questo punto da parlare soltanto di un’ulteriore importante precauzione oltre a quella di preriscaldare l’olio vegetale e poi farlo passare per un buon filtro prima del suo ingresso nella pompa d’iniezione. A causa della maggiore granularità dello spray di vegoil che si ricava da un iniettore normale, rispetto a quella di uno spray di gasolio standard, sembra possa esservi il rischio che parte di tale spray arrivi a bagnare le pareti dei cilindri prima cioè che avvenga anche la combustione di quell’ultima parte di uno spray. In tale caso sembra possibile che alcune incrostazioni possano con il tempo formarsi su tali pareti. A me pare verosimile che tale rischio sia effettivo soltanto nelle partenze a freddo. Tutto ciò è comunque piuttosto incerto e suscettibile di controversie. In ogni caso, per circa 800 euri la Elsbett (http://www.elsbett.com) propone dei kit di trasformazione per la maggior parte dei comuni motori diesel e pressoché per tutti nel caso si accetti di spendere un poco di più corredati fra l’altro di 4 nuovi iniettori o di 4 nuovi ugelli (nozzle) appositamente progettati per ottenere uno spray di vegoil che non possa arrivare a bagnare le pareti dei cilindri. In un sistema d’alimentazione di un motore diesel trasformato per consentire anche l’utilizzo di olio vegetale, oltre che del gasolio, vi possono essere dunque fino a tre parti fondamentali: 1) un sistema di riscaldamento dell’olio vegetale (scambiatore di calore o resistenze elettriche), 2) un filtro, 3) un set di iniettori appositamente predisposti per la nebulizzazione di un tipo prestabilito di olio vegetale (e comunque idoneo a nebularizzare anche il gasolio). Sui costi complessivi di un kit, soltanto il filtro incide normalmente per circa 200 euri.
In Germania chiunque può utilizzare olio di colza per autotrazione al costo di circa 57 centesimi al litro e con rese analoghe a quelle del gasolio. Questo poiché la legislazione tedesca fin dal 2002 prevede per gli olii vegetali l’esenzione totale da ogni forma di tassazione sui carburanti. Nello stesso anno una riduzione di 20 pence/litro venne stabilita anche in Gran Bretagna (in quest’ultimo paese mi par notevole il fatto che al pagamento delle imposte si debba poi provvedere mediante un versamento da farsi sulla base di un’autocertificazione dei propri consumi). Ancora nel luglio di quello stesso anno il Parlamento Europeo votò una direttiva in cui si raccomandò l’esenzione totale da tasse sui carburanti per ogni tipo di PPO (pure plant oil). A tutt’oggi il governo italiano sta dilazionando indefinitamente l’adozione di questo standard europeo.
Il sito http://www.vegburner.co.uk/ mi pare essere quello corredato della migliore discussione sugli olii vegetali per autotrazione, e quindi ne consiglio la consultazione prima di ogni altro. Un ulteriore sito che mi piace consigliare è http://www.solaroilsystems.nl.
Altre cose sparse da dire sull’uso del vegoil:
1) nessun rischio d’esplosioni e nessun vapore cancerogeno.
2) in genere si parla di puzza di fritto soltanto a proposito dei WVO. L’odore dipenderebbe allora dal tipo di frittura precedentemente ottenuta. In ogni caso, l’odore che emana dalla combustione di un vegoil, a mio parere dovrebbe sempre risultare meno fastidioso di quello proveniente da una combustione di gasolio.
3) Per chi vuole utilizzare olii vegetali per miscelarli con il gasolio: a) solo quando la temperatura esterna è alta. Può andare bene anche in alte percentuali (40%), ma solamente inserendo l’olio nel serbatoio dopo che il motore è già caldo e poi utilizzandolo tutto. Evitare assolutamente che grandi percentuali di vegoil siano presenti nel caso di partenze a freddo. Tener presente che a basse temperature un’alta percentuale di olii vegetali intaserebbe qualsiasi filtro e potrebbe provocare problemi alla pompa d’iniezione e/o alla cinghia di distribuzione. b) evitare assolutamente di usare olii di palma o di cocco. L’olio di girasole è valido quasi quanto l’olio di colza. Per certi aspetti è migliore (minore viscosità) per altri peggiore (più facilmente emulsionabile). Importante però è tenere presente che in esso alcuni trigliceridi cominciano a congelare già a 18°C. Pertanto dovrebbe venire utilizzato soltanto in climi molto caldi oppure in presenza di un sistema di riscaldamento del vegoil. c) personalmente non ho alcuna esperienza diretta e neanche possiedo una vettura a gasolio (peraltro con la mia vettura a benzina percorro non più di 1000÷2000 km/anno).
4) Il biodiesel è olio vegetale trattato perché in esso gli esteri siano almeno il 95% in peso (ovvero per ottenere un olio in cui risultino essere state spezzate le lunghe catene di grassi tipiche di un olio ricavato mediante la sola spremitura). In pratica il biodiesel si presenta con una viscosità paragonabile a quella del gasolio, ma per ottenere ciò si devono aggravare sia il bilancio energetico che i costi di produzione.
5) In Olanda un ettaro di terra comporta mediamente una produzione fra i 3000 ed i 5000 kg di semi di colza, in funzione specialmente delle condizioni climatiche. Con la spremitura a freddo 1/3 della quantità trattata diviene olio ed i rimanenti 2/3 mangime per bestiame altamente proteico (magari non dovendo così utilizzare del mais non transgenico, che a quanto mi risulta è normalmente notevolmente pericoloso per la salute, sia del bestiame che di chi ne consumerà le carni per non parlare poi dei cani e dei gatti che normalmente se lo ritrovano nelle loro crocchette). Per la successiva semina basteranno 5 kg per tornare ad ottenerne fino a 5000. Nella coltivazione della colza non si avverte alcuna necessità di modificazioni biogenetiche. A differenza del mais, un campo seminato a colza presenta in primavera una bellissima fioritura gialla (fonte: http://www.solaroilsystems.nl).
6) La produzione di olio di colza potrebbe consentirci di risparmiare sovvenzioni per produzioni che forse poi dovranno venire smaltite su mercati extraeuropei a prezzi inferiori alle medesime sovvenzioni.
7) Per l’evasione delle imposte sui carburanti, in Italia è prevista una multa minima di 7500 euri ed un processo anche penale in cui si rischiano dai 3 ai 6 mesi di carcere (fonte: Agricoltura Oggi del 21/5/2005 gran parte delle altre informazioni fornite sull’olio di colza mi paiono essere in realtà la riproduzione dei triti luoghi comuni in circolazione sul web italiano).
8) Il bilancio di CO2 dovuto alla combustione di olio di colza è zero. Il bilancio di CO2 di una foresta che viene lasciata crescere indisturbata è invece largamente negativo (ovvero per noi positivo, dato che la CO2 presente nell’atmosfera diminuisce). Questo poiché per crescere ogni singola pianta richiede l’assimilazione di molta CO2 da impiegare nella produzione dei suoi stessi tessuti, oltre che la produzione di ossigeno che andrà a rimpiazzare quello necessario per produrre nuova CO2 cosa che avviene con qualsiasi combustione.
Per quanto concerne le osservazioni di Beppe Grillo sui carburanti oleosi, ed in particolare sul fatto che essi non costituirebbero una soluzione finale, sono senz’altro d’accordo con la maggior parte di quanto egli afferma; ma, d’altra parte, chi mai potrebbe azzardarsi a sostenere il contrario? A me pare essere condivisibile qualsiasi posizione basata sull’affermazione che di soluzioni, per rimediare alla condizione catastrofica in cui già oggi ci troviamo, non ve n’è ormai più alcuna; per non parlare poi degli umani che abiteranno il nostro pianeta fra circa quarant’anni. Secondo certi perfidi allarmisti, il nostro pianeta sarebbe in grado di sopportare al massimo 1,5 miliardi di persone che vivano con i nostri attuali standard di consumi occidentali. Siccome però ormai siamo ben oltre i 6 miliardi, con inoltre la prospettiva di arrivare almeno a 9 entro il 2050, e per di più con consumi crescenti, sia da noi, in occidente, che altrove ove da un lato ancora non si vive al livello dei nostri attuali standard consumistici, ma in cui peraltro la crescita dei consumi e della popolazione sta avvenendo con maggiore rapidità è ovvio che non possa risultare affatto facile ottenere una buona quadratura dei nostri conti planetari, per arrivare in qualche modo ad evitare di ottenerne un bilancio da brividi. Dunque, a quanto pare l’unica soluzione valida parrebbe essere ormai soltanto quella di accettare che la condizione umana debba inevitabilmente continuare a degradare, per procedere poi con tale tendenza secondo una qualche progressione esponenziale. Tutto ciò a me personalmente sembra dover avvenire molto più rapidamente di quanto normalmente pare manifestarsi ai più, ma specialmente molto più rapidamente rispetto alle rosee prospettive normalmente coltivate da chi non vuole tener conto di certe leggi inesorabili della natura (le necessità di Dike, un tempo tenute in grande conto, specialmente da Eraclito). Insomma, a me sembra che alcune catastrofi imminenti dovranno assolvere al compito di ripristinare un equilibrio fra certi conti attualmente in sospeso. In particolare mi riferisco al numero complessivo di ogni popolazione di umani i cui governi tuttora non vogliono guardare oltre il proprio naso. A tal proposito i governanti dell’Italia e di altri paesi europei mi paiono avere il solo merito di aver talmente avvilito i propri polli al punto di avere ottenuto di farli essere poco prolifici, dicendo loro peraltro che questo succederebbe perché sarebbero diventati ricchi (a mio parere non è un caso che le due regioni italiane con maggiore incremento demografico siano proprio quelle foraggiate più lautamente: Sicilia ed Alto Adige cos’altro possono avere infatti in comune?).
In una prospettiva catastrofica, a mio parere sarà senz’altro estremamente avvantaggiata ogni comunità di persone che abbiano sviluppato qualche capacità di sostenere le proprie tecnologie autonomamente, ovvero mediante risorse disponibili localmente. Ebbene, a tale riguardo gli olii vegetali sono quanto di più adatto possa esservi, poiché già si hanno casi di agricoltori capaci di risultare completamente autonomi da un punto di vista energetico. Per ottenere tale autonomia può infatti bastare il destinare un solo ettaro di terra pro capite alla coltivazione di una essenza oleosa. Ovvio è che di ettari di terra in Italia non ve ne siano in quantità sufficiente. In tutto essi sono circa 30 milioni, comprese le strade e le parti cementificate. Pare ovvio che anche soltanto l’utilizzazione di 1/10 del nostro territorio per la produzione di olio di colza sarebbe irrealistico, e che dunque neanche vi sarebbe la possibilità di sostenere gli attuali consumi di 3 milioni d’italiani, mediante l’impiego di olio di colza come carburante. Ragionando però nella prospettiva di una catastrofe imminente, bisogna allora anche considerare che gli italiani in tal caso saranno verosimilmente molto meno di quelli attuali, ed inoltre con assai più modeste pretese.
Gli impianti di spremitura degli olii vegetali sono assai facili da realizzare. Gli aspetti certamente più critici sono senz’altro quelli connessi alla consuetudine con l’utilizzo di motori diesel alimentati con olii vegetali, sia per la cogenerazione di calore ed elettricità che per il lavoro di ogni sorta di macchinario agricolo e di autoveicoli.
Personalmente già m’immagino lo sdegno di chi troverà le immagini che sto raffigurando offensive del senso comune della dignità umana. Per conto mio, tuttavia, non riesco a vedere alcun male nel cercare di prevedere un colpo assai grave ed a mio parere imminente (50 anni sono pochi o molti?), e magari anche il modo di pararlo in parte un colpo che oltretutto certamente non dipende da chi si sta preoccupando per la condizione in cui l’umanità intera s’è andata a cacciare.
Forse di responsabilità si può parlare al riguardo della divulgazione di una simile prospettiva, ma al riguardo di ciò è ben difficile decidere di non comunicare pubblicamente le proprie conclusioni allarmistiche, almeno in un contesto come questo. Se infatti un tale allarme viene ritenuto degno di considerazione, allora ben difficilmente si può trattare in modo sprezzante qualsiasi contributo che possa anche soltanto alleviare il gramo bilancio che lo ha generato. Ovvero, se qualcuno prevede di scottarsi, qualsiasi precauzione per tenere comunque un poco più bassa la temperatura non può venir trascurata. Pertanto, che valore può dunque avere la questione su quante automobili potranno effettivamente funzionare alimentandosi a vegoil? A mio parere che siano 1, 5 o 10% non importa quanto il fatto che per certuni esse debbano invece essere ad ogni costo lo 0%.
In ogni caso, per quanto mi riguarda, la mia soluzione esistenziale non è mai dipesa direttamente dalla lugubre prospettiva di catastrofi imminenti. Per quanto mi riguarda, la mia decisione era già stata da me presa indipendentemente da tali prospettive, poiché a me tuttora già basta e avanza il dovere constatare le vieppiù crescenti difficoltà che incontro, cercando di sopportare le condizioni imposte da una vita cittadina, ovvero conducendo la mia vita all’interno di qualsiasi città italiana, per quanto piccola essa sia. Per conto mio considero una vita decente quella di chi può mangiare cibo sano ovvero coltivato come Dio comanda, e quindi non intermediato. Quella di chi non deve preoccuparsi eccessivamente quando si vuol permettere ad un cane inoffensivo di scorazzare libero per un prato. Quella di chi non deve continuamente assistere alla mutilazione sistematica delle piante mediante l’assurda pratica della potatura quasi che le si voglia dapprima fare ammalare, per poi infine dover arrivare ad abbatterle. Per non parlare poi della cementificazione, del traffico, dell’inquinamento dell’aria, dell’insolente arroganza dei pubblici ufficiali, dell’ipocrisia con cui viene giustificate ogni sorta d’imposizione arbitraria, della stolida ottusità (incapacità critica) con cui la maggior parte dei miei concittadini si conforma a regole e superstizioni di cui non riescono a produrre alcuna valida motivazione e/o ragione.
Le mie attuali problematiche sono inoltre ben diverse da quelle consuete. Il mio attuale problema è infatti quello di riuscire a scovare un remoto angolino del nostro paese in cui vi sia abbondanza di boschi, ma non di taglialegna. Abbondanza d’animali selvatici, ma non di cacciatori. Abbondanza di prati, ma non d’agricoltori che vogliano spianare tutto per ottenere ulteriori aree coltivabili o edifici per imprigionarvi il loro miserabile bestiame. In pratica pare che si abbia un’equazione in cui ad ogni abbondanza di risorse naturali debba sempre corrispondere una pari abbondanza di predatori umani, e questo per ogni genere di ben di Dio. Per assurdo, sembra aversi che i soli luoghi in cui tale regola può talvolta venir violata siano proprio quelli compresi in una qualche cerchia cittadina, ma anche in quei casi durante le loro ricreazioni si potranno notare alcuni discendenti dei Clovis ovvero di quel tipo umano che anticamente riuscì a fare spopolare interi continenti della maggior parte delle specie viventi appetibili.
L’inverno scorso mi capitò di uscire un solo giorno dalla mia tana, dopo due anni passati a leggere e scrivere. M’accorsi allora per la prima volta dell’enorme squallore che regna ovunque in Italia, ma più ancora in campagna che in città. In quell’occasione mi capitò di fare un giro ozioso in automobile, da Imola a Marradi (dalle mie parti la situazione è forse anche peggiore), percorrendo ogni sorta di strade secondarie. In tutto il viaggio i tronchi d’albero con un diametro di oltre dieci centimetri potei contarli sulle dita delle mie mani questo escludendo dal conto i tronchi delle alberature stradali e delle piante incluse in giardini privati (in estate è molto più difficile compiere una tale osservazione, a causa delle fronde con cui le piante riescono ad occultare le nostre vergogne). Intorno ad Imola vi sono quasi dappertutto calanchi, eppure le coltivazioni ovunque si spingono fin anche sui cucuzzoli. I terreni boschivi, poi, sia che appartengano a privati, sia che appartengano a qualche partecipanza, vengono comunque trattati allo stesso modo, ovvero nello stesso modo in cui vengono trattati gli uccelli ed ogni altro animale selvatico. In Italia pare che chiunque possa considerarsi libero di depredare il nostro comune territorio, senza freni o vincoli inibitori che non siano quelli imposti dalla propria coscienza e dalla predazione riservata ad altri. Semplicemente si può osservare che un terreno privato verrà sistematicamente devastato dal suo legittimo proprietario, mentre un territorio partecipato verrà invece devastato dall’orda dei partecipanti a quel pur misero banchetto. Anche all’interno dei nostri parchi nazionali sembrano valere queste stesse regole, salvo che lì viene almeno salvaguardata una misura di decenza minima (strano sarebbe invero che almeno ciò non avvenisse).
Personalmente potrei cominciare a coltivare maggiori speranze soltanto potendo constatare l’esistenza di qualche pur piccolo gruppo di persone, capaci però d’associarsi al fine di sottrarre qualche lembo del nostro territorio alle suddette regole. A mio parere vi è infatti tuttora la possibilità concreta di ottenere un simile risultato attraverso l’uso dei privilegi concessi a chi possiede privatamente un pezzetto di terra. Basterebbe quindi che un gruppo di persone decidesse di aderire ad un progetto d’acquisto individuale di terreni contigui, ma concordato e preordinato collettivamente per arrivare poi a sottoporsi tutti al vincolo di destinare il 90% delle rispettive proprietà individuali ad una sorta di uso condominiale, e magari con l’ulteriore vincolo che il territorio in tal modo condiviso non possa poi venire depredato in alcun modo, neppure collettivamente. In ultima analisi, a mio parere un tale progetto comporterebbe risultati vantaggiosi anche in termini puramente finanziari sempre che dieci anni di tempo siano ancora disponibili per fare maturare un simile investimento poiché la bellezza non depredabile di un simile territorio andrebbe accumulandosi con il tempo, potendo quindi infine ampiamente compensare i diritti di sfruttamento alienati, con la levitazione che si avrebbe del valore immobiliare del rimanente 10% non sottoposto a vincoli. Ancor più facile da realizzarsi la cosa sarebbe se un qualche appoggio venisse dato a simili progetti da qualche autorità locale, ma sperare in una tale lungimiranza da parte di una qualsiasi potestà politica mi pare essere cosa oltremodo irrealistica. Irrealistico però non dovrebbe essere il confidare nella volontà di fare corrispondere dei piccoli fatti, ma concreti, alla proclamata velleità di chi sovente afferma di non sentirsi solidale con il nostro attuale sistema sociale. Tenendo conto poi dei prezzi irrisori della terra in certe località poco frequentate, si può desumere che praticamente chiunque potrebbe partecipare finanziariamente ad un tale tipo di progetto.
In ogni caso, tengo a precisare che la mia regola è di non dare, mai, alcun soldo a chi voglia costituirsi come un intermediario fra me e qualcosa d’importante sia che si tratti di Dio, sia che si tratti della preservazione del nostro pianeta.
(5,5 pagine in formato A4/12. È meglio che non le riveda ulteriormente, poiché altrimenti probabilmente diverrebbero almeno 6. Scusatemi se vi sarà sembrato un testo esageratamente lungo e pubblicato reiteratamente, principalmente per emendarlo di alcune mie sviste specialmente laddove avevo scritto densità invece di viscosità (traducendo malamente il termine inglese thickness).
Ciao a tutti,grazie Beppe di esistere per noi ultimi immortali..(parlo dell’anima..probabilmente di umani connessi con la madre terra..ne è rimasti pochi..).
Questo post è solo una richiesta di informazioni.
Ma è possibile che non riesca a trovare olio di colza in giro per Milano??
é vero che ho poco tempo per cercarlo, ma in rete…
Se c’è qualche Milanese che mi puo aiutare…
Ho la mia vecchia citroen 1.9 turbo diesel che ha sete di natura!!
Grazie
Ciao a tutti,grazie Beppe di esistere per noi ultimi immortali..(parlo dell’anima..probabilmente di umani connessi con la madre terra..ne è rimasti pochi..).
Questo post è solo una richiesta di informazioni.
Ma è possibile che non riesca a trovare olio di colza in giro per Milano??
é vero che ho poco tempo per cercarlo, ma in rete…
Se c’è qualche Milanese che mi puo aiutare…
Ho la mia vecchia citroen 1.9 turbo diesel che ha sete di natura!!
Grazie
Lunardi ‘accusa’ le strade ‘Sono come venti anni fa’
La Nazione – 16 ore fa
ROMA, 6 GIUGNO 2005 – La quantita’ di auto e quindi il traffico sono enormemente aumentati e ora paghiamo il prezzo del “nulla degli anni passati”: questo e’ il motivo principale dei blocchi come quello di ieri sulle autostrade….”
In realtà l’Italia non è l’America. Le nostre strade sono piccole, per la stragrande maggioranza e NON POSSONO ESSERE ALLARGATE SENZA DETURPARE O ADDIRITTURA RUBARE SPAZIO A CAMPAGNE E CITTÁ. Quel che non torna è l’economia basata su di un assurdo e indiscriminato aumento delle vendite di auto. Come si può su 10 pubblicità, farne passare 8 almeno con auto come soggetti? Andando avanti così, senza tante storie, saremo sepolti dalle auto, le code saranno in continuo aumento, e gli incidenti con esse, senza fare che peggiorare il problema. La soluzione l’abbiamo davanti al naso da 40 anni: mezzi pubblici e rinuncia al CAZZO prolungato, che, per gli italiani, tutti, è impossibile da lasciare, ed è rappresentato dalla “màghina”! Fottuti impotenti!
errori che ho riscontrati in una successiva rilettura del mio commento intitolato “vegoil”:
1) dove è scritto “articolato” avrebbe dovuto esserci “particolato”, 2) dove è scritto “minore granularità” avrebbe dovuto esserci “maggiore granularità”, e di seguito avrebbe dovuto esserci “dello spray che si ricava da un iniettore normale che nebulizza vegoil”
Con sorpresa mi sono accorto dell’opposizione di Beppe Grillo all’uso di olii vegetali per autotrazione. A questo argomento ho recentemente dedicato alcuni giorni di ricerche, per comprenderne la portata e le conseguenze. Ciò che a questo punto mi pare essere buffo è il fatto che tali mie ricerche iniziarono proprio a seguito del presunto intervento di Beppe Grillo su tale questione, prima ampiamente divulgato ed ora da egli smentito.
Le mie ricerche cominciarono con l’esplorazione del web italiano mediante google, per farmi arrivare nel volgere di poco tempo alla solita conclusione, ovvero che sul nostro web è sempre molto difficile trovarvi qualcosa che si sta cercando. Mi volsi allora dapprima al web americano per poi arrivare infine anche ad altri web europei. La situazione per come me la sto figurando ora pare essere la seguente.
Negli USA gli olii vegetali (vegoils) vengono suddivisi in WVO (waste vegetable oil) e SVO (straight vegetable oil). Agli americani interessano maggiormente i WVO, perché gli SVO costano più o meno come il loro gasolio minerale. Agli europei che ne parlano, viceversa, interessano maggiormente gli SVO, che d’altra parte preferiscono chiamare PPO (pure plant oil). L’interesse di questi europei pare derivare dalle stesse motivazioni degli americani; ovvero dal fatto che le loro legislazioni consentono di usare i PPO con un notevole risparmio, rispetto ai costi relativi al consumo di olii minerali, in quanto sui PPO a certi europei non viene richiesta la normale tassazione sui carburanti (negli USA, viceversa, sui carburanti quasi non esiste alcuna forma di tassazione). Dicendo certi europei’ mi sono riferito a quelli fra noi meno disgraziati, per la fortuna che hanno avuto di nascere e crescere, apprendere una lingua e piantare le proprie radici, in paesi quali Gran Bretagna, Belgio, Olanda, Germania, Danimarca, Svezia e Finlandia. Di altri paesi come la Svizzera e l’Austria non so dire granché in relazione ai vegoil. Di altri come la Spagna, la Francia e l’Italia a quanto pare si può invece dire che l’argomento degli olii vegetali sembra essere un tabù. Da un punto di vista ambientalista mi pare essere senz’altro più rigorosa la preferenza americana per il WVO, poiché consumare olii precedentemente già utilizzati nelle loro friggitorie, per cucinarvi con esso patate, pesce, carne e quant’altro, a me pare essere estremamente lodevole. Ai ristoratori conviene, poiché non debbono pagare imprese autorizzate a prelevare questi olii presunti esausti (per farne ché, però, è tuttora per me un gran bel mistero). Anche a chi li impiega per farci andare le proprie macchine conviene, perché in tal modo costoro risparmiano denaro (dovendo però consumare del tempo per filtrare il WVO prima di poterlo utilizzare in un motore diesel). Ma, soprattutto, anche all’ecosistema del nostro intero pianeta questo consumo conviene, poiché dell’olio prodotto e già utilizzato per la cottura di cibi, a quel punto può venire ulteriormente utilizzato, questa volta per venire bruciato al posto di gasolio nel motore di un santo autoveicolo santo poiché il lavoro svolto da quell’autoveicolo a quel punto non richiederà l’estrazione di ulteriore petrolio, e per di più inquinerà meno di un motore euro 4 (uno standard con cui pare di poter fregarsene delle emissioni di articolato, che d’altra parte sembrano essere leggermente minori ed assai meno pericolose nel caso di una combustione di vegoil).
In ogni caso, la principale difficoltà connessa all’uso di oli vegetali per autotrazione consiste nella molto maggiore densità di questi rispetto al gasolio tradizionale (iper raffinato). In alcuni motori a gasolio a combustione indiretta (IDE) come è il caso di gran parte delle Mercedes degli anni ’80 pare che l’olio di colza possa venire utilizzato senza alcuna precauzione (vedi http://www.rerorust.de/). In tutti gli altri casi, come minimo sono richieste invece almeno alcune precauzioni.
La principale precauzione richiesta è senz’altro quella di preriscaldare l’olio vegetale, di modo che esso arrivi alla pompa d’iniezione con una temperatura fra i 75 ed i 90°C. L’olio di colza (considerato pressoché unanimemente fra i migliori olii vegetali per autotrazione) ad una temperatura di 20°C ha una densità di circa 15 volte maggiore del gasolio normale. Per arrivare ad avere la densità tipica del gasolio a temperatura ambiente richiede invece di essere portato ad una temperatura di circa 150°C. Una temperatura di circa 80°C sembra però consentire alle pompe Bosch di smaltirlo agevolmente, probabilmente poiché la sua temperatura si alza ulteriormente fin dal suo ingresso in una pompa d’iniezione attaccata ad un motore ben caldo (la temperatura all’interno di un motore diesel è normalmente intorno ai 400°C, e buona parte di quel calore si diffonde financo alla sua pompa d’iniezione). Proprio nella maggiore densità di ogni olio vegetale sta il motivo per cui un sistema d’alimentazione a vegoil normalmente è fatto sul tipo di quelli a GPL: partenze a freddo con il carburante tradizionale per poi passare al GPL (o all’olio vegetale) soltanto quando il motore è ben caldo.
Da alcuni studi fatti mi pare però di ricordare che ciò fosse stato avvallato anche dalla Elsbett (di cui si parlerà ancora in seguito) risulta che la temperatura ideale per una combustione ottimale degli olii vegetali starebbe intorno ai 500°C. In ogni caso, il risultato prodotto da ogni combustione di olii vegetali pare comportare emissioni di livello sempre adeguati agli standard euro 4 anche alle temperature d’esercizio dei più comuni motori diesel (i circa 400°C di cui si è già accennato).
Rimane a questo punto da parlare soltanto di un’ulteriore importante precauzione, oltre a quella di preriscaldare l’olio vegetale e poi farlo passare per un buon filtro, prima dell’ingresso nella pompa d’iniezione. A causa della minore granularità dello spray che si ricava da un iniettore normale, rispetto a quella di uno spray ottenuto con gasolio standard, sembra possa esservi il rischio che parte di tale spray arrivi a bagnare le pareti dei cilindri, prima cioè che avvenga anche la sua combustione. In tale caso sembra possibile che alcune incrostazioni possano con il tempo formarsi su tali pareti. A me pare verosimile che tale rischio sia effettivo soltanto nelle partenze a freddo. Tutto ciò è comunque piuttosto incerto e suscettibile di controversie. In ogni caso, per circa 800 euri la Elsbett (http://www.elsbett.com) propone dei kit di trasformazione per la maggior parte dei comuni motori diesel e pressoché per tutti nel caso si accetti di spendere un poco di più. Tali kit vengono corredati fra l’altro di 4 nuovi iniettori o di 4 nuovi ugelli (nozzle) appositamente allestiti per ottenere uno spray che non possa arrivare a bagnare le pareti dei cilindri. In un sistema di trasformazione dell’alimentazione di un motore diesel, da gasolio a olio vegetale, vi possono essere dunque fino a tre parti fondamentali: 1) un sistema di riscaldamento dell’olio vegetale (scambiatore di calore o resistenze elettriche), 2) un filtro, 3) un set di iniettori appositamente predisposti per la nebulizzazione di un tipo prestabilito di olio vegetale. Sui costi complessivi di un kit, soltanto il filtro incide normalmente per circa 200 euri.
In Germania chiunque può utilizzare olio di colza per autotrazione al costo di circa 57 centesimi al litro e con rese analoghe a quelle del gasolio. Questo poiché la legislazione tedesca fin dal 2002 prevede per gli olii vegetali l’esenzione totale da ogni forma di tassazione sui carburanti. Nello stesso anno una riduzione di 20 pence/litro venne stabilita anche in Gran Bretagna (in quest’ultimo paese mi par notevole il fatto che al pagamento delle imposte si debba poi provvedere mediante un versamento da farsi sulla base di un’autocertificazione dei propri consumi). Ancora nel luglio di quello stesso anno il Parlamento Europeo votò una direttiva in cui si raccomandò l’esenzione totale da tasse sui carburanti per ogni tipo di PPO (pure plant oil). A tutt’oggi il governo italiano sta dilazionando indefinitamente l’adozione di questo standard europeo.
Il sito http://www.vegburner.co.uk/ mi pare essere quello corredato della migliore discussione sugli olii vegetali per autotrazione, e quindi ne consiglio la consultazione prima di ogni altro. Un ulteriore sito che mi piace consigliare è http://www.solaroilsystems.nl.
Altre cose sparse da dire sull’uso del vegoil:
1) nessun rischio d’esplosioni e nessun vapore cancerogeno.
2) in genere puzza di fritto soltanto il WVO. L’odore dipende allora dal tipo di frittura precedentemente ottenuta. In ogni caso, l’odore che emana dalla combustione di un vegoil è sempre meno fastidioso di quello proveniente da una combustione di gasolio.
3) Per chi vuole utilizzare olii vegetali per miscelarli con il gasolio: a) solo quando la temperatura esterna è alta. Può andare bene anche in alte percentuali (40%), ma solamente inserendo l’olio nel serbatoio dopo che il motore è già caldo e poi utilizzandolo tutto. Evitare assolutamente che grandi percentuali di olio siano presenti nel caso di partenze a freddo. Tener presente che a basse temperature un’alta percentuale di olii vegetali intaserebbe qualsiasi filtro e potrebbe provocare problemi alla pompa d’iniezione. b) evitare assolutamente di usare olii di palma o di cocco. L’olio di girasole è valido quasi quanto l’olio di colza. c) personalmente non ho alcuna esperienza diretta e neanche possiedo una vettura a gasolio (peraltro con la mia vettura a benzina percorro non più di 1000÷2000 km/anno).
4) Il biodiesel è olio vegetale trattato perché in esso gli esteri siano almeno il 95% in peso (ovvero per spezzare le lunghe catene di grassi tipiche di un olio non trattato). In pratica il biodiesel si presenta con una densità paragonabile a quella del gasolio, ma per ottenere ciò si deve aggravare il bilancio energetico ed i costi di produzione.
5) In Olanda un ettaro di terra comporta mediamente una produzione fra i 3000 ed i 5000 kg di semi di colza. Con la spremitura a freddo 1/3 di questa quantità diviene olio ed i rimanenti 2/3 mangime altamente proteico per bestiame (magari non dovendo così utilizzare del mais non transgenico, che a quanto mi risulta è normalmente notevolmente pericoloso per la salute, sia del bestiame sia di chi ne consumerà le carni per non parlare poi dei cani e dei gatti). Per la successiva semina basteranno 5 kg per tornare ad ottenerne fino a 5000. Nella coltivazione della colza non si avverte alcuna necessità di modificazioni biogenetiche. A differenza del mais, un campo seminato a colza presenta in primavera una bellissima fioritura gialla (fonte: http://www.solaroilsystems.nl).
6) La produzione di olio di colza potrebbe consentirci di risparmiare sovvenzioni per produzioni che poi dovranno magari venire poi smaltite su mercati extraeuropei.
7) Per l’evasione delle imposte sui carburanti, in Italia è prevista una multa minima di 7500 euri ed un processo anche penale in cui si rischiano dai 3 ai 6 mesi di carcere (fonte: Agricoltura Oggi del 21/5/2005 gran parte delle altre informazioni fornite sull’olio di colza mi paiono essere in realtà disinformazione).
8) Il bilancio di CO2 dovuto alla combustione di olio di colza è zero. Il bilancio di CO2 di una foresta che viene lasciata crescere indisturbata è invece largamente negativo (ovvero per noi positivo, dato che la CO2 presente nell’atmosfera diminuisce). Questo poiché per crescere ogni singola pianta richiede l’assimilazione di molta CO2 da impiegare nella produzione dei suoi stessi tessuti.
Per quanto concerne le osservazioni di Beppe Grillo sui carburanti oleosi, ed in particolare sul fatto che essi non possano costituire una soluzione finale, sono senz’altro d’accordo con la maggior parte di quanto egli afferma; ma, d’altra parte, chi mai potrebbe azzardarsi a sostenere il contrario? A me pare essere condivisibile qualsiasi posizione basata sull’affermazione che di soluzioni, per rimediare alla condizione catastrofica in cui già oggi ci troviamo, non ve n’è ormai più alcuna; per non parlare poi degli umani che abiteranno il nostro pianeta fra circa quarant’anni. Secondo certi perfidi allarmisti, il nostro pianeta sarebbe in grado di sopportare al massimo 1,5 miliardi di persone, che vivano con i nostri attuali standard di consumi occidentali. Ma siccome invece ormai siamo ben oltre i 6 miliardi, con inoltre la prospettiva di arrivare almeno a 9 entro il 2050, e per di più con consumi crescenti, sia da noi, in occidente, che altrove ove da un lato ancora non si vive al livello dei nostri attuali standard consumistici, ma in cui peraltro la crescita dei consumi e della popolazione sta avvenendo con maggiore rapidità è ovvio che non possa risultare affatto facile ottenere una buona quadratura dei nostri conti planetari, per arrivare in qualche modo ad evitare di ottenerne un bilancio da brividi. Dunque, a quanto pare l’unica soluzione valida parrebbe essere ormai soltanto quella di accettare che la condizione umana debba inevitabilmente continuare a degradare, per procedere poi con tale tendenza secondo una qualche progressione esponenziale. Tutto ciò a me personalmente sembra dover avvenire molto più rapidamente di quanto normalmente pare manifestarsi ai più, ma specialmente molto più rapidamente rispetto alle rosee prospettive normalmente coltivate da chi non vuole tener conto di certe leggi inesorabili della natura (le necessità di Dike, un tempo tenute in grande conto, specialmente da Eraclito). Insomma, a me sembra che alcune catastrofi imminenti dovranno assolvere al compito di ripristinare un equilibrio fra certi conti attualmente in sospeso. In particolare mi riferisco al numero complessivo di ogni popolazione di umani i cui governi tuttora non vogliono guardare oltre il proprio naso. A tal proposito i governanti dell’Italia e di altri paesi europei mi paiono avere il solo merito di aver talmente avvilito i propri polli, al punto di avere ottenuto di fargli fare assai pochi figli, dicendo loro peraltro che questo succederebbe perché sarebbero diventati ricchi (a mio parere non è un caso che le due regioni italiane con maggiore incremento demografico siano proprio quelle foraggiate più lautamente: Sicilia ed Alto Adige cos’altro possono avere infatti in comune?).
In una prospettiva catastrofica, a mio parere sarà senz’altro estremamente avvantaggiata ogni comunità di persone che abbiano sviluppato qualche capacità di sostenere le proprie tecnologie autonomamente, ovvero mediante risorse disponibili localmente. Ebbene, a tal riguardo gli olii vegetali sono quanto di più adatto possa esservi, poiché già si hanno casi di agricoltori capaci di risultare completamente autonomi da un punto di vista energetico. Per ottenere tale autonomia può infatti bastare il destinare un solo ettaro di terra pro capite alla coltivazione di una essenza oleosa. Ovvio è che di ettari di terra in Italia non ve ne siano in quantità sufficiente. In tutto essi sono circa 30 milioni, comprese le strade e le parti cementificate. Pare ovvio che anche soltanto l’utilizzazione di 1/10 del nostro territorio per la produzione di olio di colza sarebbe irrealistico, e che dunque neanche vi sarebbe la possibilità di sostenere gli attuali consumi di 3 milioni d’italiani, mediante l’impiego di tali tipi di carburante. Ragionando però nella prospettiva di una catastrofe imminente, bisogna allora anche considerare che gli italiani in tal caso saranno verosimilmente molto meno di quelli attuali, ed inoltre con assai più modeste pretese.
Gli impianti di spremitura degli olii vegetali sono assai facili da realizzare. Gli aspetti certamente più critici sono senz’altro quelli connessi alla consuetudine con l’utilizzo di motori diesel alimentati con olii vegetali, sia per la cogenerazione di calore ed elettricità che per il lavoro di ogni sorta di macchinario agricolo e di autoveicoli.
Personalmente già m’immagino lo sdegno di chi troverà le immagini che sto raffigurando offensive del senso comune della dignità umana. Per conto mio, tuttavia, non riesco a vedere alcun male nel cercare di prevedere un colpo assai grave ed a mio parere imminente, e magari anche il modo di pararlo in parte un colpo che oltretutto certamente non dipende da chi si sta preoccupando per la condizione in cui l’umanità intera s’è andata a cacciare.
Forse di responsabilità si può parlare al riguardo della divulgazione di una simile prospettiva, ma al riguardo di ciò è ben difficile decidere di non comunicare pubblicamente le proprie conclusioni allarmistiche, almeno in un contesto come questo.
In ogni caso, per quanto mi riguarda, la mia soluzione esistenziale non è mai dipesa direttamente dalla lugubre prospettiva di catastrofi imminenti. Per quanto mi riguarda, la mia decisione era già stata da me presa indipendentemente da tali prospettive, poiché a me tuttora già basta e avanza il dovere constatare le vieppiù crescenti difficoltà che incontro, cercando di sopportare le condizioni imposte da una vita cittadina, ovvero conducendo la mia vita all’interno di qualsiasi città italiana, per quanto piccola essa sia. Per conto mio considero una vita decente quella di chi può mangiare cibo sano ovvero coltivato come Dio comanda, e quindi non intermediato. Quella di chi non deve preoccuparsi eccessivamente quando si vuol permettere ad un cane inoffensivo di scorazzare libero per un prato. Quella di non chi non deve continuamente assistere la mutilazione sistematica delle piante mediante l’assurda pratica della potatura quasi che le si voglia dapprima fare ammalare, per poi infine dover arrivare ad abbatterle. Per non parlare poi della cementificazione, del traffico, dell’inquinamento dell’aria, dell’insolente arroganza dei pubblici ufficiali, dell’ipocrisia con cui viene giustificate ogni sorta d’imposizione arbitraria, della stolida ottusità con cui la maggior parte dei miei concittadini si conforma a regole e superstizioni di cui non riescono a produrre alcuna valida motivazione e/o ragione.
Le mie attuali problematiche sono inoltre ben diverse da quelle consuete. Il mio attuale problema è infatti quello di riuscire a scovare un remoto angolino del nostro paese in cui vi sia abbondanza di boschi, ma non di taglialegna. Abbondanza d’animali selvatici, ma non di cacciatori. Abbondanza di prati, ma non d’agricoltori che tutto vogliano spianare per ottenere ulteriori aree coltivabili o edifici per imprigionarvi il loro miserabile bestiame. In pratica pare che si abbia un’equazione in cui ad ogni abbondanza di risorse naturali debba sempre corrispondere una pari abbondanza di predatori umani, e questo per ogni genere di ben di Dio. Per assurdo, sembra aversi che i soli luoghi in cui tale regola può talvolta venir violata siano proprio quelli compresi in una qualche cerchia cittadina, ma anche in quei casi si potranno notare alcuni discendenti dei Clovis che anticamente spopolarono i continenti della maggior parte delle specie animali.
L’inverno scorso mi capitò di uscire un solo giorno dalla mia tana, dopo due anni passati a leggere e scrivere. M’accorsi allora per la prima volta dell’enorme squallore che regna ovunque in Italia, più ancora in campagna che in città. In quell’occasione mi capitò di fare un giro ozioso in automobile, da Imola a Marradi (dalle mie parti la situazione è forse anche peggiore), percorrendo ogni sorta di strade secondarie. In tutto il viaggio i tronchi d’albero con un diametro di oltre dieci centimetri potei contarli sulle dita delle mie mani questo escludendo dal conto i tronchi delle alberature stradali e delle piante incluse in giardini privati (in estate è molto più difficile compiere una tale osservazione, a causa delle fronde con cui le piante riescono ad occultare le nostre vergogne). Intorno ad Imola vi sono quasi dappertutto calanchi, eppure le coltivazioni ovunque si spingono fin anche sui cucuzzoli. I terreni boschivi, poi, sia che appartengano a privati, sia che appartengano a qualche partecipanza, vengono comunque trattati allo stesso modo, ovvero nello stesso modo in cui vengono trattati gli uccelli ed ogni altro animale selvatico. In Italia pare che chiunque possa considerarsi libero di depredare il nostro comune territorio, senza freni o vincoli inibitori che non siano quelli imposti dalla propria coscienza e dalla predazione riservata ad altri. Semplicemente si può osservare che un terreno privato verrà sistematicamente devastato dal suo legittimo proprietario, mentre un territorio partecipato verrà invece devastato dall’orda dei partecipanti a quel pur misero banchetto. Anche all’interno dei nostri parchi nazionali sembrano valere queste stesse regole, salvo che lì viene almeno salvaguardata una misura di decenza minima (strano sarebbe invero che almeno ciò non avvenisse).
Personalmente potrei cominciare a coltivare maggiori speranze soltanto potendo constatare l’esistenza di qualche pur piccolo gruppo di persone, capaci però d’associarsi al fine di sottrarre qualche lembo del nostro territorio alle suddette regole. A mio parere vi è infatti tuttora la possibilità concreta di ottenere un simile risultato attraverso l’uso dei privilegi concessi a chi possiede privatamente un pezzo di terra. Basterebbe quindi che un gruppo di persone decidesse di aderire ad un progetto d’acquisto individuale, ma concordato e preordinato collettivamente per arrivare poi a sottoporsi tutti al vincolo di destinare il 90% delle rispettive proprietà individuali ad una sorta di uso condominiale, e magari con l’ulteriore vincolo che il territorio in tal modo condiviso non possa poi venire depredato in alcun modo, neppure collettivamente. In ultima analisi, a mio parere un tale progetto comporterebbe risultati vantaggiosi anche in termini puramente economici sempre che dieci anni di tempo siano ancora disponibili per fare maturare un simile investimento poiché la bellezza non depredabile di un simile territorio andrebbe accumulandosi con il tempo, potendo quindi infine ampiamente compensare i diritti di sfruttamento alienati, con la levitazione che si avrebbe del valore immobiliare del rimanente 10% non sottoposto a vincoli. Ancor più facile da realizzarsi la cosa sarebbe se un qualche appoggio venisse dato a simili progetti da qualche autorità locale, ma sperare in una tale lungimiranza da parte di una qualsiasi potestà politica mi pare essere cosa oltremodo irrealistica. Irrealistico però non dovrebbe essere il confidare nella volontà di fare corrispondere dei piccoli fatti, ma concreti, alla proclamata velleità di chi sovente afferma di non sentirsi solidale con il nostro attuale sistema sociale. Tenendo conto poi dei prezzi irrisori della terra in certe località poco frequentate, si può desumere che praticamente chiunque potrebbe partecipare finanziariamente ad un tale tipo di progetto.
In ogni caso, tengo a precisare che la mia regola è di non dare, mai, alcun soldo a chi voglia costituirsi come un intermediario fra me e qualcosa d’importante sia che si tratti di Dio, sia che si tratti della preservazione del nostro pianeta.
(5 pagine in formato A4/12. È meglio che non le riveda ulteriormente, poiché altrimenti probabilmente diverrebbero 6. Scusatemi se vi sarà sembrato un testo esageratamente lungo.)
caro beppe
io ho una disponibilità massima di circa 20000 euro che macchina “ecologica”allora potrei comprare mi ero informato sulla “tua” prius ma non ci arrivo e poi per me e l’utilizzo che ne devo fare è un pò piccolina hai o avete dritte da darmi?
Ciao a tutti! L’idea mi è venuta guardano le minacce stampate sui pacchetti di sigarette e di tabacco, nero su bianco, un chiaro messaggio. Perchè invece nessuno ci allerta che milioni di autoveicoli che intasano le strade sono altrettanto pericolosi con i loro scarichi tossici? Date un’occhiata alla mia pagina web (http://www.bubu.co.uk/stopcar.html) dove ho messo a disposizione delle immagini da stampare e crearne adesivi da attaccare alla propria automobile.
fatemi sapere, Bubu C.
x Luca Monterisi
Anche se in ritardo x leggere il svz su motore Capossela controlla questo link: http://www.rai.it/TGRrubriche/pub/tgrArticolo/1,8268,,00.html?id_obj=34537&sezione=22&stato=&larg=&alt= Mi domando: e se qusto motore, magari alimentato a gpl, accoppiato con l’idea ibrida tipo “prius Toyota”, ossia elettrico/scoppio? Ma…utopia
ciao, ho una peugeot 206 hdi ed ho già fatto 6000 km con 20% di diesel(cioè 5 litri 5) e 80% di colza (cioè 20 litri 15).
non ho avuto nessun problema,ho fatto il tagliando ed era tutto a posto.Per scrupolo gli ho chiesto se mi faceva la prova inquinamento e abbiamo notato che gli inquinanti gassosi(biossido d’azoto-NO2- e monossido di carbonio-CO-erano praticamente nulli!!!
Il commento del meccanico è stato:inquini come la mia padella di patatine fritte.
spesa tagliando 100 e in due mesi andando a colza ho risparmiato 200.
io continuo così. Se per caso spacco tutto, ve lo faccio sapere, butto via la macchina e vado solo con la mia bici elettrica.
C’e’ qualcuno in grado di spiegarmi come mail il dollaro (seppur di poco) va giu’, la benzina ed altri derivati per autotrazione salgono sempre?Attendo risposte a questo quesito che ormai mi tormenta da ben 3 anni !
ho comperato il libro di jacopo fo: molto interessante, vi consiglio di compererlo ed aggiungo: per le auto a benzina: fate l’impianto a metano si risparmia circa il 70% e la macchina va benissimo.
ciao nello
Dissento. L’industria produca pure macchine che consumano la metà. Tutte le auto a gasolio circolanti oggi in Italia potrebbero essere convertite con un costo irrisorio a olio di colza o un altro tipo di biodiesel. Tutte le auto a benzina potrebbero essere convertite ugualmente ad alcol o a gas (gpl). Lo stesso discorso vale per le caldaie domestiche.
E sarebbe anche un’opportunità straordinaria dal punto di vista economico e della lotta alla disoccupazione. Bisognerebbe mettere a coltura enormi quantità di terreno che oggi è abbandonato perché la Comunità Economica Europea paga fior di soldi per ogni ettaro lasciato incolto. Si tratterebbe di costruire nuovi centri di produzione per i bio-carburanti, e molto lavoro per convertire i mezzi. Intanto, intraprendendo la via della riconversione globale del sistema dei trasporti, si otterrebbero enormi vantaggi sul piano della bilancia dei pagamenti, che è strangolata dal costo del petrolio che importiamo.
beppe, ok parlar delle auto, ma dei treni non vogliano dire nulla?
i pendolari tempo fa presi dall’esasperazione han bloccato i binari un po’ ovunque…
il bello è che secondo trenitalia questa dovrebbe essere la sua Carta dei Servizi (Un assoluta centralità del cliente): “…Le parole chiave del nostro operare sono diventate discontinuità, integrazione, innovazione; lo spirito che le alimenta quello di un’assoluta centralità del cliente…”…
ora questa centralità e questo mettersi al servizio del cliente io non li vedo… al massimo vedo un esercito di “pirloni” pendolari che si fan prendere per i fondelli mensilmente.
Treni in perenne ritardi, soppressioni a go-go, stipati come sardine, ed il bello è che hanno pure tolto il bonus sui ritardi per gli ultimi 2 mesi!!!
il colmo dei colmi.
quando affermano “E’ una nuova sfida, e non sarà certo l’ultima. Ma abbiamo deciso di affrontarla, consapevoli che dai risultati che aggiungeremo dipenderanno la ricostruzione dell’ immagine di Trenitalia sul mercato e il rafforzamento della sua credibilità.”
io immagino come pensino di rafforzare la credibilità…
se non erro si chiama BRANDING…
insomma, pubblicità mirata. per il resto ci terreno i disservizi, mentre sugli eurostar ci saranno i soliti “privilegiati” che si faranno i massaggi a nostre spese..
Caro Beppe,
in relazione all’articolo sull’olio di colza usato come sostitutivo del carburante a petrolio – articolo che ti è stato attribuito da “Quattroruote” e che tu hai smentito sul blog il 7.05.2005 – ho notato che su “il Venerdì di Repubblica” uscito il 27.05.2005, la giornalista che ti ha intervistato, Paola Zanuttini, attribuisce di nuovo a te la paternità dell’articolo e tu rispondi alla sua domanda senza farle notare niente.
P.Z. : Omissis…Le hanno pubblicato perfino un articolo sull’olio di colza ustao come carburante. Che, come idea, potrebbe sembrare un canovaccio per uno sketch.
B.G. : Ci sono scienziati che lavorano da anni su questo progetto. Ecco, io riporto i risultati di queste ricerche ignorate da tutti…Omissis.
Come mai? Un altro caso di errato sbobinamento di un’intervista?
Beppe,
l’altro giorno un operaio si accingeva al suo lavoro quotidiano in una ditta di autotrasporti. Aveva solo 45 anni.
Tutti i santi giorni prendeva un caffè prima di iniziare il suo lavoro.
Quel giorno non lo prese, non ne aveva voglia.
Se l’avesse bevuto sarebbe ancora qui.
La cabina del tir non si sarebbe catapultata sopra lui schiacciandogli torace e cranio…
Un caffè!
Un caffè gli avrebbe salvato la vita!!!
Esiste qualcosa per risparmiare benzina su un auto Fiat Punto?
Che scooter consigliate? In rapporto qualità prezzo? Consumo e inquinamento?
Giorni fà, ho letto sulle lettere di Repubblica e del Corriere della Sera, che rapportando il prezzo del petrolio in euro (negli ultimi 2-3 anni l’euro si è molto apprezzato nei confronti del dollaro) è addirittura sceso dai 44 dollari del 2002 ai 43 dollari di adesso. La benzina invece, è aumentata da circa un euro a circa 1,20.
Il governo tace. Ho mandato email a tutti i quotidiani per fare un piccolo studio a riguardo ma non ho ottenuto risposte.
Non penso sia difficile. Rapportare il prezzo dollari euro negli ultimi anni e prezzo alla pompa.
Quando il nostro PRES. DEL CONS. è andato a BALLARò ha detto che il prezzo della benzina non dipende dal governo.
Controllando l’ENI, se questa ricerca fosse confermata, sarebbe poi curioso sapere come risponde.
Perchè non provate voi a farlo e a mandarlo ai quotidiani?
Forse vi darebbero più ascolto.
Ciao e grazie
La macchina ad aria compressa, Eolo, a quanto pare sembra scomparsa nel nulla. L’estate scorsa, in un’intervista, avevo letto che la produzione sarebbe dovuta partire nel settembre 2004.
A ottobre gli operai di Rieti erano già stati messi in cassa integrazione senza aver fatto un giorno di lavoro.
Il sito Internet non era disponibile come non lo è oggi, e qualsiasi riferimento alla produzione della macchina in Italia è scomparso dal Web, a parte il sito francese che fa riferimento agli inventori.
La cosa che fa rabbia è che in un momento di crisi del settore auto, le ditte dovrebbero tirar fuori tutte le loro risorse cerebrali per ricominciare a vendere. Invece ristagnano su idee vecchie di un secolo e su macchine già viste in tutte le salse (e su questo punto ricordano un po’ il cinema moderno).
Eolo costerebbe al massimo 5000 appena uscita dalla fabbrica, quindi largamente accessibile a persone che un’auto a petrolio non se la possono permettere. I problemi che la casa produttrice si troverebbe ad affrontare sono due: 1)I costi di consumo e mantenimento bassissimi (molti degli introiti di oggi sono dati dai pezzi di ricambio originali) 2)La vita media della Eolo sarebbe lunga più del doppio di quella di un’auto normale, poichè il suo motore raramente supera i 40°C (quindi una volta saturato il mercato, per una ventina di anni nessuno se ne comprerebbe una nuova).
Però facendosi un minimo furbi, potrebbero abbassare ulteriormente i prezzi di vendita delle auto, e variare i modelli, rendendola un bene di consumo a ricambio veloce come lo sono i telefoni cellulari. Il brevetto di Eolo originale prevede la costruzione dell’intero abitacolo in materiale riciclabile a basso impatto e “costo” ambientale quindi la cosa sarebbe fattibile.
Se l’Italia vuole tornare ad essere uno stato di una certa rilevanza nel mondo, sarà il caso che smetta di essere dipendente dal petrolio prima degli altri. Nel momento in cui ci diranno “eppure i pozzi era PRATICAMENTE impossibile che si esaurissero così presto”, sarebbe bello poter rispondere “e chissenefrega!”
Egr sig ,
guardate questo link http://www.myphill.com/
come fare rifornimento di metano a casa
senza andare al distributorei benzina.
Probabilmente da noi in Italia e’ un utopia.
Saluti
pensiamo ai suoi estratti che andranno ad intasare iniettori e calamitare la credulità di chi per risparmiare più inquina.
Senza contare quei furbi tra gli agricoltori che non hanno bisogno della colza per aumentare l’ inquinamento: basta usare il gasolio agricolo sulle normali autovetture.
Ma eccone uno, di autoctono villico.
quale atmosfera romantica, la sua agreste figura si staglia all’ orizzonte alla guida del pacioso trattore.
Pacioso?
Magari di 300 CV, 8000 cc, con gommone 600/70R28 e con un serbatoio da 600 litri.
Per un consumo di 200 g/KWh, chè la classificazione inquinatoria EURO la casa ha il vezzo di non dichiarare.
Eccone un altro, di autoctono villico: sfreccia nell’ aere fendendo umbratili sentieri al manubrio di un’ agile due ruote.
Mezzo d’ elezione, in questo scenario idillico, per un più intimo contatto con la natura.
E che EURO sarà?
Se proprio vogliamo fare uno sforzo, e chiamarlo Honda, non sarà più che 3.
Insomma, noi che dalla città avevamo preso la via della campagna con il nobile proposito alprimocampogiurolaspengo cominciamo ad avvertire una strana sensazione.
Che era cominciata già in tangenziale.
Perchè eravamo partiti alle prime luci del’ alba: poeticamente avventuroso ma anche modo per evitare il blocco del traffico …centum tantum
Poi i primi capannoni, le tante ciminiere… sta a vedere che l’ inquinamento lo troviamo, anzichè fuggerlo?
Pensavamo: giuste le targhe alterne, decongestioniamo di auto le città, in campagna al massimo troveremo una Hummer H3 che con il pacchetto adventure (riduzione doppia) è intenta a scalar muri a passo di formica (quando il marciapiede non basta più…).
Ed eccoci tutti lì, più trattori, motori, canne nerignamente fumeggianti, oltre che acquatiche, colze dal futuro imbarazzante.
Io vado a colza da oltre 45000km, l’auto va bene, in culo ai petrolieri…
Sono d’accordo che non è un modo per cambiare le cose, e che le tematiche di sostenibilità/inquinamento e approvvigionamento energetico vanno affrontate in modo più profondo, però è l’unica cosa che una caccola come me può fare per togliere l’appoggio ai petrolieri…crepassero di stenti!!
ciao, ho una peugeot 206 hdi ed ho già fatto 5000 km con 20% di diesel e 80% di colza.
non ho avuto nessun problema,ho fatto il tagliando ed era tutto a posto.Per scrupolo gli ho chiesto se mi faceva la prova inquinamento e abbiamo notato che gli inquinanti gassosi(biossido d’azoto-NO2- e monossido di carbonio-CO-erano praticamente nulli!!!
Il commento del meccanico è stato:inquini come la mia padella di patatine fritte.
spesa tagliando 100 e in due mesi andando a colza ho risparmiato 200.
io continuo così. Se per caso spacco tutto, ve lo faccio sapere, butto via la macchina e vado solo con la mia bici elettrica.
MACCHINA AD ARIA COMPRESSA. QUALCUNO VICINO A RIETI HA NOTIZIE?
La macchina ad aria compressa Eolo è stata presentata in anteprima nazionale al 1° Convegno di Nexus (24/11/2001 Montegrotto Terme – PD).
Eolo è l’auto ad aria compressa
– Inquinamento zero.
– Raggiunge i 110 chilometri all’ora.
– Ha un’autonomia di 200 km alla media di 60 km orari, oppure 10 ore di utilizzo in città.
– Percorre 100 chilometri con 1500 lire 0,77 Euro circa di elettricità e costa quanto un’utilitaria.
– Dal tubo di scappamento esce solo aria pulita
Questa e’ una delle tante notizie che si possono trovare in rete cercando EOLO ARIA COMPRESSA.
Stranamente non se ne sa piu’ nulla ed il sito internet originale ( che avevo personalmente visto e studiato) ospita adesso un fastidioso sito porno. QUalcuno ha notizie? L’idea era molto carina e sembrava funzionasse….molto meglio dell’olio di colza!
già fatto.
l’ ho mandato a segnalazioni@etc..etc…
si è aperta l’ home page, ho visto e-mail e ho cliccato senza leggere tutto il resto.
Cmq….la segnalazione è che trenitalia è un covo di ladri!
l ‘indirizzo è o damalilith@infinito.it oppure damalilith@fastwebnet.it
ciao a tutti!
Si è disputata sabato e domenica sul circuito francese di Nogaro.
La maratona dei veicoli più risparmiosi.
Battuto il record del mondo: 3.836 km con un litro è il nuovo primato grazie a un’auto a idrogeno.
NOGARO (Francia) – Battuto il record del mondo per il veicolo che consuma di meno. L’ha stabilito lo scorso fine settimana sul circuito francese di Nogaro un’auto a idrogeno che ha consumato 1,75 grammi di idrogeno per percorrere 25,272 km. L’equivante di 3.836 km con un litro di benzina, 42 km in più rispetto al primato precedente.
Il veicolo vincente (dal sito Shell Eco-marathon)
Il primato è stato realizzato dal veicolo Pac II costruito dal Politecnico federale di Zurigo appositamente per la Shell Eco-marathon. Ma due auto tradizionali a benzina si sono aggiudicate il premio riferito ai minori consumi in considerazioni ai materiali di costruzione del veicolo: il Liceo professionale dei mestieri dell’automobile della Regione Nord-Pas-de-Calais (Francia) l’Istituto politecnico superiore del Portogallo. Non male anche per i veicoli diesel, 1.807 km con un litro di gasolio per un veicolo tedesco, e a Gpl: 1.804 km per un’auto francese.
Ha partecipato anche un veicolo italiano, l’xTeam del Politecnico di Milano sponsorizzato dalla Fujitsu Siemens.
23 maggio 2005
Visto che siamo nella sezione “trasporti”, qualcuno può fornirmi qualche informazione, dettaglio tecnico, link, etc. sul GPL?
La mia famiglia sta pensando di acquistare una nuova auto e mi piacerebbe conoscerne i pro e i contro..grazie!
ho inviato questa mail al sito di tutto città con un idea che potrebbe fare qualcosa di concreto per diminuire il traffico soprattutto nelle grandi città. che ne pensate?
“salve, abito a roma e quotidianamente devo combattere con le strade e soprattutto con le macchine che ci sono nelle strade!!!
Per sopravvivere ci si deve inventare di tutto e tra i tanti escamotage mi è venuto in mente un servizio che potrebbe dare il sito di Tuttocittà che potrebbe diminuire le auto in circolazione.
Il fatto è questo: se nella mia come nelle altre grandi città è vero che le macchine in circolazione sono tante perchè i cittadini sono tanti, è vero anche che, soprattutto nel tragitto casa-lavoro, le macchine sono vuote!!!
Guardandomi intorno la mattina in mezzo al traffico ho notato che difficilmente c’è più di una persona per macchina.
Per risolvere il problema basterebbe che le persone che abitano vicino e lavorano vicino si accordassero per andare al lavoro insieme, ma in una città come roma non è affatto facile trovarle.
L’ideale sarebbe fare un servizio di registrazione dove viene chiesto l’indirizzo della propria abitazione e l’indirizzo del proprio lavoro ed ogni volta che i due indirizzi coincidono o sono nel raggio, che so, di 500 metri con quelli di qualche altro iscritto, possa metterli in contatto tra di loro.
E a pensarci bene fare un servizio del genere sul sito di Tuttocittà comporterebbe uno sforzo informatico esiguo (i database delle vie ci sono già) e porterebbe grossi benefici alla città.
Ecco i primi che mi vengono in mente:
– riduzione del traffico;
– riduzione dell’inquinamento;
– soluzione al problema targhe alterne (se si circola in più di tre persone in macchina si può circolare indipendentemente dalla targa);
– socializzazione tra persone che passano gran parte della loro vita a pochi metri di distanza ma che inghiottiti dal caos della metropoli non si incontrano mai;
Se opportunamente pubblicizzato il servizio potrebbe portare un buon ritorno a livello di immagine e di contatti sul sito per Seat e potrebbe essere un piccolo passettino per il miglioramento della vita urbana di tanti cittadini.
non so quanto una mail fatta da una singola persona possa essere presa in considerazione ma in ogni caso ho pensato che non poteva essere dannosa per cui mi sono convinto a scriverla.
In sostanza è una bufala perchè più del 70% di quello che paghiamo la benzina va al fisco e dunque anche se una compangia petrolifera decidesse di abbassare i prezzi a causa del boicottaggio il risparmio sarebbe minimo.
ciao
Piacevolissimo Beppe Grillo
ho lavorato in AlfaRomeo ed ho proposto di investire sul PowerChip: è un disco di semiconduttore che trasforma direttamente la differenza di temperatura in differenza di potenziale elettrico. In un motore a benzina avevo calcolato che poteva quanto meno raddoppiare il rendimento e portarlo dal 24 al 50%.
L’idea è semplice e si basa sul fatto che in un motore di 2000 cc all’uscita della camera di combustione, e cioè nel primo tratto del tubo di scarico, la temperatura di quest’ultimo è intorno ai 700° C, mentre già a 20 cm scende a meno di 200° C. Questa differenza di temperatura era sufficiente (almeno in teoria) a far recupera ben 20 kw (ripeto 20 kw) di potenza elettrica dal motore che altrimenti sarebbe andata persa.
Con questa energia si poteva alimentare tutta la parte elettrica di bordo ed anche un turbina elettrica che permetteva al motore di avere cilindrata minore, consumi più bassi, coppia costante come un motore elettrico (vedi Prius) e inquinamento ridotto.
L’attenzione data al progetto è durata qualche giorno …
Non per dar peso alla mia idea (gli ingegneri si sa, a volte sono svitati) però alla FIAT non avevano creduto neanche al Common Rail, inventato da loro e subito rivenduto alla Bosch, che ancora oggi ringrazia.
L’equazione che poni tra aumento dei prezzi e diminuzione dei consumi mi sembra un po’ ingenua: sai meglio di molti altri quanto il mercato (nella fattispecie, quello automobilistico), risponda pigramente alle esigenze del consumatore. Probabilmente l’aumento del costo dei carburanti, avrebbe l’effetto da te prospettato, ma in quanto tempo? Basta guardare gli ultimi dieci anni: i prezzi del carburante (alla pompa intendo…magari seguissero il prezzo del greggio!) sono praticamente raddoppiati: ti pare che ci sia stato un proporzionale calo dei consumi delle auto? E intanto chi paga le spese di questo gap?
Le case automobilistiche pur avendo le tecnologie per ridurre drasticamente i consumi, dosano tali innovazioni per stimolare le vendite. Lo stesso discorso si può applicare alle emissioni inquinanti (anche se tutti sappiamo che le auto non sono la prima causa).
Il biodiesel non è certamente una soluzione definitiva, ma certamente la più efficace nell’immediato. Per quanto riguarda le tasse sui carburanti, sono d’accordo con te che siano necessarie e non arbitrarie (almeno nei presupposti), ma fermo restando il ricaro dello Stato, perchè i prezzi dei carburanti alla pompa seguono il prezzo del greggio solo in ascesa? E perchè la svalutazione del dollaro (la moneta con cui si acquista il greggio) rispetto all’euro, non ha influenzato minimamente il prezzo del carburante? Che ci sia qualcuno che ci fa il “pizzo”?
Con ammirazione.
..ah… forse non sono stato abbastanza attento.. ma per quanto riguarda l’affermazione “le superfici coltivabili non aumentano”, beh.. perchè non iniziamo a studiare metodi per coltivare di più in meno spazio, mentre utilizziamo i bio carburanti?
Sarà un pensiero utopico il mio.. ma: se davvero finisse il petrolio e l’alternativa più immediata fosse il biocarburante, le grosse aziende non svilupperebbero dei metodi per far uscire quanta più materia prima in minor tempo? facessero anche la colza geneticamente modificata che cresce in mezza giornata, tanto va a finire nel motore.. no?
Ammesso e non concesso che ciò fosse possibile, bisognerebbe comunque cercare di prevenire gli effetti eventualmente negativi…
ho visto anch io il servizio di rai 3 su come montare un impianto ad idrogeno su qualsiasi auto che l altro utente ha scrupolosamente descritto.mi sembra fosse di sandro mazzerioli ma non ne sono sicuro.
vorrei maggiori informazioni a proposito e l indirizzo di qualke officina a roma che lo monti. bella beppe! 6 un eroe dei tempi moderni!
Secondo me manca un punto fondamentale oltre a quelli elencati: dove le mettiamo tutte le auto che rottameremo?
Forse la soluzione meno invasiva sta nel migliorare quello che già abbiamo… Non ricordo chi ha detto questa frase ma sintetizza il concetto: “L’auto che inquina meno è quella che già abbiamo”.
Penso che iniziare dal dispositivo presentato da Armando de Para qualche post più sotto sia un buon inizio.
Anche perchè come dice lei, Claudio, chi glielo dice alle compagnie petrolifere di “concedere” alle case produttrici di auto di costruire macchine che consumano meno??
In parte è, come dici tu, di difficile attuazione la proposta di Beppe di dimezzare i consumi e raddoppiare il costo della benzina.
ma non è difficile per le entrate dello Stato, che ci sarebbero comunque.
La difficoltà è nel popolo Italiano, che non so quanto sarebbe rapido nell’adeguarsi alle esigenze del cambiamento.
Ogni volta che arriva un cambiamento in questo Paese ci troviamo sempre in difficoltà perchè abbiamo l’abitudine di fare le cose sempre all’ultimo momento.
Io l’idea per realizzare tale progetto l’avrei:
Lo stato potrebbe incentivare l’acquisto di “nuove vetture” (che superino come consumo medio i 30 km/l) e rendere l’incentivo valido per 3 anni, oltrepassati i quali cadrebbe l’incentivo ed entrerebbero in vigore tariffe della benzina ultramaggiorate che permetterebbero allo stato di rifarsi in poco tempo delle spese, oltretutto in quei 3 anni l’industria che gira intorno alle automobili avrebbe un bum pauroso, una produzione mai vista, che senz’altro darebbe una scossa all’economia.
Ci ritroveremmo dopo 3 anni con la stragrande maggioranza del parco auto rinnovata, consumi senz’altro ridotti, costo del carburante decisamente ridimensionato al problema dell’inquinamento e dei morti per le guerre del petrolio.
Rischi:
-molti cittadini con l’entrata in vigore delle nuove tariffe sulla benzina (una specie di autotassazione da parte del popolo italiano) rimarrebbero a piedi perchè sprovvisti delle nuove autovetture a bassi consumi.
-Lo stato, con le sue politiche “mangia mangia” non sarebbe in grado di gestire l’investimento degli incentivi sull’acquisto.
-Per convincere le compagnie petrolifere a dare il permesso alle case automobilistiche di produrre automobili che consumano meno è necessario che questa politica economica di ridurre i consumi e aumentare il costo del greggio venga attuata da tutto il continente.
INSOMMA, LA COSA NON E’ AFFATTO SEMPLICE, MA SE LE PERSONE CHE HANNO IL “DIFFICILE COMPITO DI GOVERNARE” SONO REALMENTE ALL’ALTEZZA DI RICOPRIRE TALI CARICHE, LA COSA è FATTIBILE. Non dovrebbe essere il popolo a supplicare i propri rappresentanti di prendere provvedimenti di tale importanza…dovrebbero essere loro stessi a illuminare il popolo sulle “nuove possibilità”!!!
Siamo venuti a sapere di un’azione comune per esercitare il nostro potere nei confronti delle compagnie petrolifere.
Possiamo far abbassare il prezzo della benzina ai colossi del petrolio, senza dover rinunciare ad acquistare benzina!!!
Anche se non hai la macchina, per favore fai circolare il messaggio agli amici.
E’ un’idea geniale! Si sente dire che la benzina aumenterà ancora fino a 1.10 euro al litro.
Possiamo far abbassare il prezzo solo se ci muoviamo insieme, in modo intelligente e solidale. Ecco come.
Posto che l’idea di non comprare la benzina un determinato giorno ha fatto ridere le compagnie (sanno benissimo che, per noi, si tratta solo di un pieno.. differito, perché alla fine ne abbiamo bisogno!), c’è un sistema che invece li farà ridere pochissimo,purché agiamo in tanti.
La parola d’ordine è: colpire il portafoglio delle compagnie senza lederci da soli.
I petrolieri e l’OPEC ci hanno condizionati a credere che un prezzo che varia tra 0,95 e 1 euro al litro sia un buon prezzo, ma noi possiamo far loro scoprire che il prezzo conveniente é la metà.
Ormai i consumatori hanno scoperto che possono incidere moltissimo sulle politiche delle aziende, e basta decidere di usare il potere che abbiamo.
La proposta è che, da qui alla fine dell’anno, non si compri più benzina delle due più grosse compagnie, SHELL e ESSO , che peraltro ormai formano una compagnia soltanto.
Se non venderanno più benzina, saranno obbligate a calare i prezzi.
Se queste due compagnie calano i prezzi, le altre dovranno per forza adeguarsi. Per farcela, però dobbiamo essere milioni di clienti di Esso e Shell, in tutto il mondo.
Questo messaggio, proveniente dalla Francia, è stato inviato a una trentina di persone; se ciascuna di queste aderisce e a sua volta lo trasmette a…diciamo una decina di amici, siamo a trecento. Se questi fanno altrettanto, siamo a 3000, e così via.
Di questo passo, quando questo messaggio sarà arrivato alla… settima “generazione”, avremo raggiunto e informato trenta milioni di consumatori!
Inviate dunque questo messaggio a dieci persone, chiedendo loro di fare altrettanto. Abbiamo calcolato che, se tutti sono abbastanza veloci nell’agire, potremmo sensibilizzare circa 300 milioni di persone in otto giorni.
E’ certo che, ad agire così, non abbiamo niente da perdere,non vi pare?
Puoi anche fotocopiare questa lettera e farla girare al lavoro, tra gli amici vedi tè.
Caro Beppe in riferimento al tuo articolo del “7 Maggio 2005 Olio di colza: Quattroruote o Quattropalle? ” ed in particolare alla parte ” RADDOPPIARE IL PREZZO, DIMEZZARE IL CONSUMO”, non sono per niente convinto che raddoppiare i prezzi dei carburanti, aspettando che le industrie costruttrici producano veicoli che consumino metà di quelli attuali, sia di buon auspicio. Sinceramente non mi sento molto tranquillo se tutto questo dipende da un Governo in perenne difficoltà di bilancio o dalle multinazionali costruttrici di auto e ti spiego subito il perché.
Qualche giorno fa, mi sono incuriosito per un articolo uscito il 4 aprile 2005 dal titolo “Caro Benzina- Lo Stato ci Guadagna” ho letto che dall’inizio del 2004 al 14 marzo 2005, per il solo aumento delle imposte, lo Stato ha incamerato dai carburanti per autotrazione 1.244 milioni di euro, pari a 2.409 miliardi di vecchie lire. La stima è del Centro Studi Promotor, sulla base dei prezzi medi e dei dati sugli acquisti di carburanti per autotrazione divulgati dal ministero delle Attività Produttive. La cosa veramente interessante è che si sono aggiunti ad un gettito che già nel 2003 aveva sfiorato i 30 miliardi di euro. A questo punto è naturale cercare di capire che peso hanno queste cifre nel Bilancio dello Stato (vedi sito CNEL) e purtroppo il peso è considerevole, incidendo dal 7,5 all’ 8% sulla totalità delle entrate (escludendo dal bilancio delle entrate l’ emissione titoli debito pubblico e prestiti). Vista la premessa, quale governo avrebbe interesse a diminuire le proprie entrate e quale industria i propri profitti? Lo Stato vedrebbe a rischio l’incremento progressivo delle entrate sull’aumento delle accise e dei consumi e l’impresa sarebbe costretta ad investire in un momento di stagnazione delle vendite. A questo punto a noi comuni mortali pensanti cosa rimane da fare?
ciao Sante
potete scrivermi eliseisante@tiscali.it
x Alessandro Belli
Sono perfettamente d’accordo con te quando dici che le automobili a benzina andrebbero completamente distrutte, sugli altri punti ti devo delle precisazioni: ho superato e di molto il risparmio del 20%; sono arrivato a emissioni ZERO, e questa era la cosa che mi interessava di più; l’automobile diesel di un mio amico che ha installato il sistema EKO-SMOGBUSTER da 800 km con un pieno oggi ne fa circa 1200 di km; l’automobile a GPL sempre di un conoscente ha raddoppiato la percorrenza litro.
Ti do ragione sulle automobili a benzina, io non ho ottenuto (per ora) + di un 35% di risparmio a fronte di un investimento di 650 installazione compresa che grazie agli attuali aumenti delle benzina ho praticamente già ammortizzato.
Ma vuoi mettere la soddisfazione di non inquinare con il risparmio economico?
Se consumassi 1 litro in più ogni 11 km ma senza inquinare, lo farei lo stesso.
Tra breve quando la benzina e il gasolio saranno arrivati alla quota di 2 /litro anche solo un misero 35% di risparmio con 25.000 km percorsi all’anno fanno un bel po di che mi rimangono in tasca, senza contare la minor manutenzione e usura delle parti meccaniche, il minor consumo di olio ecc. 😉
Il tuo comm rail con 150.000 km diventerebbe praticamente nuovo con questo sistema, questa è una supervalutazione dell’usato.
E se in questa ottica si rende l’auto che già abbiamo molto più efficiente e pulita si vede come a fronte di un netto risparmio dell’acquisto di un veicolo nuovo, si ottiene:
-Mancato inquinamento dell’energia necessaria a fabbricare il nuovo veicolo;
-Mancato spreco di fonti primarie quali acqua e elementi necessarie alla fabbricazione del nuovo veicolo;
-Mancata rottamazione anticipata del veicolo che già possedete;
-Minore inquinamento dovuto all’utilizzo del sistema ad acqua che sicuramente emette meno emissioni di un veicolo nuovo.
-Mancato finanziamento dei “soliti noti”
ECCETERA.
Hai visto il mercedes 4300 a benzina con il sistema installato dopo 233.000 km ???
Hai letto le considerazioni di chi sta usando questo sistema ???
Nei link precedentemente postati c’è tutto, basta leggere.
approfitto x ringraziare beppe grillo x avermi aperto gli occhi sull’ importanza e l’incredibile capacita’ della rete. Lo ringrazio xche’ proprio dopo il suo spettacolo a livorno mi si e’ svegliata una curiosita’ che prima non avevo mai avuto… il mondo internet GRAZIE!!!!!!!!!!
apro un argomento nuovo. mi e’ stato proposto da una persona di fiducia di partecipare ad un meeting della i@t per entrare a far parte del gruppo movyda. prima di parteciparvi sono andato a visitare il sito di questa azienda. la persona che ha costituito questa societa e’ virgilio degiovanni. NON SONO ANDATO AL MEETING…….. spero di non aver gettato via l’occasione che(come mi ha detto il mio amico) mi avrebbe cambiato la vita……….
ciao Beppe, sono stato al tuo tour presso il Palalottomatica di Roma e sono contento di aver ascoltato quanto hai detto: il coraggio di dire la verità ti avrà creato e ti crea mille problemi, ma, la presenza massiccia del tuo pubblico certamente ti scalda come una coperta.
Sono un papà di un bambino di otto anni gravemente handicappato; tutto ciò che ho ottenuto con mio figlio lo devo alla mia testardaggine ed al mio avvocato.
Ho vinto una sentenza al TAR di Roma per quanto riguarda l’assistenza domiciliare indiretta.
Vorrei approfondire l’argomento con te per denunciare i continui abusi d’ufficio dei rappresentanti delle istituzioni.
A memoria (ho 38 anni), non ricordo che tu ti sia occupato di disabilità: mi sbaglio o c’è un motivo in particolare?
Il mio telefono è 3479604044
Ti ringrazio anticipatamente del tempo che vorrai dedicarmi e ti ringrazio per ciò che fai.
Non sei solo!
Cordiali saluti da Francesco Scoditti
Chiedo scusa ma nel post precedente ho dimenticato di postare il nome del video sulla canapa(nel caso qualcuno volesse cercarlo su progs di file sharing).
Il titolo è questo: “[DIVX-ITA] L’erba Proibita (Scoprite come mai la marijuana è illegale – Dario Fo Paolo Rossi Vergassola 99 Posse Pittura Freska)(1).avi” Spero che vi sia di aiuto.
Bè non so se qualcuno ne ha mai sentito parlare, ma esiste un comustibile eccezzionale. Questo combustibile sarebbe l’etanolo di canapa(marjuana). Un tempo l’Italia era la seconda produttrice mondiale di canapa (utilizzata per innumerevoli scopi, dal vestiario all’edilizia) ma, a quanto mi è sembrato di capire, i grandi magnati del petrolio(magnoni forse sarebbe meglio) hanno fatto pesare tutto il loro potere economico(nonchè politico) per schiacciare la produzione della canapa con leggi sempre piu restrittive (se non sbaglio bisogna ringraziare la legge bossi-fini per questo). Comunque, siccome so di non essere molto bravo a scrivere, ho un fantastico video che parla della Canapa in italia. Se qualcuno fosse interessato, puo contattarmi tramite e-mail (roberto.sansone@libero.it) oppure cercarlo tramite i programmi di file sharing quali Emule, WinMX e simili.
Aumentare i prezzi dei carburanti è sbagliato. Primo perchè a trovarsi in difficoltà saranno le persone più povere. Secondo perchè oramai viviamo in una società a misura d’auto. L’auto è un bene necessario, non più di lusso. Anzi, ora che viviamo nell’era della globalizzazione anche l’aereo è un mezzo di trasporto necessario e non più di lusso. Occorre una diversa politica energetica, come favorire l’uso di combustibili meno inquinanti (ad esempio il metano o alcooli come metanolo e etanolo). Bisognerebbe che i distributori di benzina fossero tutti dotati di una pompa per il metano, che le case costruttrici si impegnassero nella costruzione di motori ibridi, che il governo varasse una legge che impone il trasporto su ferrovia per merci che devono superare i 300 km di distanza. Bisognerebbe fare ricerca per migliorare i mezzi di trasporto. Sapevo di una ditta inglese che stava progettando dirigibili in grado di trasportare più di 1000 tonnellate. Un dirigibile di questo tipo trasporta tantissima merce consumando molto meno carburante di un jet. Bisogna offrire alternative e incentivi. Queste sono scelte politiche. Quello che non capisco è come mai, con il continuo aumento del petrolio, le case automobilistiche offrono sempre più fuoristrada e SUV. Chi ci specula? Chi veramante impone la sua legge nell’ambito della politica energetica?
x armando de prada
Ho letto con interesse il tuo articolo sulle prove che hai fatto sulla Peugeot, ne ho tratto alcune considerazioni.
Le macchine a benzina andrebbero distrutte, io ho un bravo JTD del 1999, il primo common rail uscito sul mercato, ho fatto 150.000 km, mediamente con 55 lt di gasolio percorro 950-1000 km.
Rispetto ai tuoi obbiettivi ( ridurre il consumo del 50%) tu passi da 9,2 a 11 km/lt (circa il 20%) che non e’ poco, ma e’ ben lontano da quanto ti eri prefissato.
I motori americani non peccano certo in economicita’ (dato che la benziana costa pochissimo) quindi li c’e sicuramente margine per migliorare.
Con la fiat idea (motore JTD 1400) si percorrono facilmente 25 km/lt, allora perche’ insistere sui motori a benzina?
Faccio notare che a bassa velocita’ il consumo di energia per tenere i fari accessi puo’ pesare il 10% sul consumo dell’auto
Ciao!
Alessandro
In uno dei tantissimi servizi interessanti di questo programma riporto una classifica sull’argomento:
Roma 995 –
Houston 695 –
Londra 330 –
Tokyo 302 –
La classifica e’ relativa al numero di auto ogni 1000 abitanti e il servizio sottolinea come nel caso di Roma, tolti i minorenni (ma non i maggiorenni sprovvisti di patente) è come se ci fosse 1 auto e mezzo per abitante.
Beppe Grillo, a tutto il suo staff e agli interessati e interessate di
Italia e nel mondo.
Il 27,28,29 maggio 2005 si terrà a Roma la seconda edizione della critical
mass nazionale, che quest’anno è diventata interplanetaria (con adesioni
da tutta la galassia), un modo diverso di vivere la città, di evitare il
traffico che ogni giorno ci stressa, ci intossica e ci imprigiona: la
bicicletta. I partecipanti alla critical mass sono ciclisti, che ogni
giorno per spostarsi usano un mezzo leggero, libero e non inquinante.
Vi mando il volantino dell’edizione del’anno scorso, che spiega molto bene
chi siamo e cosa facciamo. Visto il vostro impegno sui temi
dell’inquinamento e del petrolio, questa iniziativa vi interessarà molto.
Questa non è LA soluzione, ma di certo è un modo attivo per contrastare
quotidianamente il dominio dell’automobile nelle nostre vite.
Critical Mass Internazionale Roma 28, 29 e 30 maggio 2004
Il rinascimento ciclistico
Guardandoci intorno nelle nostre città, vedendo come stanno modificandosi
i nostri stili di vita, affrontando ogni giorno l’emergenza ambientale,
sociale e sanitaria in corso, si può affermare che l’era della
motorizzazione di massa è al collasso.
Gli albori di un rinascimento, noi, ciclisti/e urbani, li riusciamo a
vedere. Sempre più persone riconsiderano quello che negli ultimi
trent’anni era stato un tabù: utilizzare le proprie forze per muoversi. E
invece riscopriamo che possiamo spostarci con più facilità e per gran
parte dei nostri spostamenti quotidiani senza l’automobile.
L’automobile, la moto, il motorino ci avevano in questi anni ipnotizzato
facendoci credere che non potevamo camminare per più di duecento metri e
che andare in bicicletta fosse esclusivamente un divertente passatempo da
praticare nelle vacanze o nei week-end.
Ma due guerre per il petrolio in 10 anni, uno stile di vita sempre più
sedentario, dei costi di esercizio elevatissimi e, soprattutto,
l’inefficacia nell’attuare la sua principale funzione ossia quella di
farci spostare da una parte all’altra della città hanno portato molte
persone in tutto il mondo a cercare alternative all’automobile.
Abbiamo iniziato a fare i nostri spostamenti in bicicletta.
Era lì, abbandonata, utilizzata solo come “giocattolo”, ma obnubilati dal
marketing dell’industria del motore e del petrolio, non potevamo vederla.
Fare 3, 5, 20 km in città con la bici era (ma per molti ancora è) una
follia che il nostro corpo, pensavamo, non avrebbe mai potuto reggere.
Abbiamo poi provato, il corpo reggeva, anzi…, eravamo veloci negli
spostamenti, “parcheggiavamo” non vicino casa… ma dentro casa, ci
divertivamo a girare e rivedere la città, i posti nascosti, suonare il
campanello per avvertire le persone che, noi, lì dietro, silenziosamente,
stavamo velocemente arrivando. Ci siamo ritrovati a scrutare il cielo per
capire che giornata sarebbe stata, tornare a vivere fuori dall’incubo ad
aria condizionata. Non rischiare di uccidere tutto quello che ci passa
davanti.
Siamo tornati e tornate ad utilizzare la bicicletta per andare a scuola,
al lavoro, all’università, a fare la spesa a d incontrare gli amici,
uscire la sera e ci piace molto.
Una città da ridisegnare
La nostra è stata una scelta dal basso, mentre ci troviamo a cozzare
contro amministrazioni e soluzioni urbanistiche che oltre a privilegiare
sempre l’utilizzo del mezzo privato, con immenso inquinamento e spreco di
risorse energetiche, continuano a proporre “soluzioni” assolutamente
inadeguate per cercare di risolvere i problemi di mobilità traffico e
inquinamento che affliggono grandi e piccoli centri. Non saranno infatti
parcheggi su parcheggi o raddoppi di corsie a far scorrere il traffico, ma
serviranno solo ad aumentare il problema ambientale attirando nuove
automobili fino alla saturazione.
Riusciamo ad apprezzare come ricchezza e bellezza delle strade NON la
quantità di automobili che ci sono o che le attraversano, ma al contrario
la loro assenza o la loro esiguità.
Lo spazio urbano vivo e vivibile è quello che riesce ad escludere
automobili, e motoriname vario. Uno spazio libero e sicuro che tiene fuori
le auto tiene dentro persone, bambini e animali che altrimenti sono
esclusi e sacrificati al dio automobile.
Perchè una Critical Mass Nazionale
Da un paio di anni in Italia e da una decina d’anni a questa parte un pò
in tutto il mondo i/le ciclisti urbani si incontrano, l’ultimo venerdì di
ogni mese, e pedalano insieme cercando di comunicare e trasmettere alcuni
messaggi forti:
– la possibilità dell’utilizzo della bicicletta come mezzo per gli
spostamenti urbani
– il fatto che non stiamo bloccando il traffico, ma siamo traffico ed
abbiamo uguali diritti sulla strada
– dare la sveglia alle amministrazioni perchè mettano in campo delle
soluzioni che salvaguardino e facilitino l’utilizzo della bicicletta a
scapito di automobili ed altri mezzi rumorosi, puzzolenti e inquinanti
A Roma a fine maggio non bloccheremo il traffico, NOI SIAMO IL TRAFFICO!
Secondo stime recenti, in Italia circolano attualmente oltre 564 autoveicoli ogni mille abitanti, bambini compresi. La Germania ne conta 526, la Francia 472, il Regno Unito 456, la Svezia 454. Siamo i campioni. Ma non è un primato invidiabile. Siamo al limite dell’emergenza ambientale, visto che in ottemperanza alle delle norme comunitarie ci troviamo sempre più spesso costretti ad adottare provvedimenti straordinari (targhe alterne ecc.) per ristabilire livelli di inquinamento giudicati tollerabili.
Scendere dal tram in corsa non sembra possibile. L’economia, l’industria, il mondo del lavoro chiedono sviluppo e la cosiddetta società civile non si mostra disposta a rinunciare agli standard di benessere raggiunti in termini di mobilità e di indipendenza dal trasporto pubblico, peraltro largamente al di sotto di ogni ragionevole aspettativa. D’altra parte, non si può pensare di andare avanti con quella specie di stop and go che i governi spacciano per giornate ecologiche e che invece rappresenta la prova più evidente di una completa mancanza di idee su come uscire da un dilemma apparentemente privo di scappatoie: mettere la gente a piedi, con tutte le conseguenze pratiche ed economiche che ne deriverebbero, o procedere verso livelli insostenibili di inquinamento atmosferico, continuando a fingere che l’aumento delle malattie respiratorie dei nostri bambini e certi malesseri tipici che affliggono tutti noi siano la conseguenza di un destino crudele e non dell’aria che respiriamo.
In effetti, senza rincorrere soluzioni miracolistiche, potrebbe risultare utile, tanto per cominciare, l’adozione di un provvedimento che consenta di allineare il rapporto automobili per abitante ai livelli rilevati in paesi economicamente evoluti almeno quanto il nostro, evitando peraltro il rischio di bloccare la produzione di veicoli nuovi. Basterebbe a tale scopo disporre che ogni nuova immatricolazione fosse accompagnata dalla contestuale radiazione di un analogo veicolo non catalizzato, o comunque che risulti particolarmente inquinante. E’ facile intuire che un siffatto provvedimento innescherebbe una serie di conseguenze, quasi tutte virtuose. Cominciamo dal basso. Sempre guardando all’Italia, oltre 10 milioni di utenti circolano con mezzi non catalizzati e vengono regolarmente sottoposti a misure, che molti ritengono discriminatorie, quali l’interdizione all’ingresso nei centri urbani o di divieto di circolazione nei periodi stabiliti. Questi soggetti, probabilmente non per vezzo, ma per stringenti motivi economici, mostrano una certa lentezza nella dismissione di mezzi che tutti vorrebbero vedere tolti dalla circolazione. pur avendo a disposizione sul mercato dell’usato vetture catalizzate a prezzi relativamente contenuti. Con l’introduzione della nuova norma il veicolo non catalizzato acquisterebbe un certo valore per i rivenditori di macchine nuove, che ne potrebbero acquisire la disponibilità per poter vendere il loro prodotto anche ai clienti che ne sono sprovvisti. In tal modo, quanti detengono un mezzo non catalizzato, potrebbero realizzare attraverso la sua cessione una certa somma, utilizzabile eventualmente per l’acquisto di un usato catalizzato.
Riassumendo, a differenza dei passati provvedimenti sulla rottamazione, che sono costati ingenti risorse allo stato, hanno favorito esclusivamente l’acquisto del nuovo e non hanno contribuito nella misura sperata alla radiazione dei veicoli non catalizzati, il provvedimento proposto non inciderebbe sulla spesa pubblica, contribuirebbe a vivacizzare anche il mercato dell’usato e soprattutto bloccherebbe all’istante la crescita del parco macchine in circolazione.
Abbiamo richiesto ed ottenuto un grossissimo sconto per un gruppo d’acquisto che si è formato spontaneamente al quale tutti possono aderire per poter acquistare il sistema di abbattimento degli inquinanti e per il risparmio di carburante. http://www.forumcommunity.net/?t=1354201
E’ partita una iniziativa che si diffonderà su tutto il territorio “Giornata H20”, durante queste giornate divulgative e informative parteciperanno i proprietari di automobili che hanno installato questi dispositivi che riporteranno le loro impressioni e i risultati ottenuti…. http://www.forumcommunity.net/?t=1467864
Mi fa piacere che arrivino risposte, perchè significa che il blog ha davvero la funzione di “scambiare le proprie informazioni”!!
Perchè ho sempre un po’ il timore che le persone scrivano le loro opinioni, ma che poi non perdano tempo a leggere quelle degli altri.
Comunque, in risposta al commento di Morris Sigurtà, vorrei aggiungere che queste sperimentazioni di auto ad idrogeno sono uno specchietto per le allodole, o almeno così sembrerebbe. Infatti l’era dell’idrogeno sembrerebbe destinata a partire dal 2030.
Allora voglio rilanciare l’argomento:
quell’apparecchio che ho segnalato dopo aver visto il tgR3 non ho assolutamente idea di come possa essere reperito e da chi possa venire installato (anche se sul documentario era un semplice meccanico romano a effettuare l’intervento)…
voglio comunque SUPPLICARE chiunque di voi sia al corrente di tale informazione di farsi vivo, perchè potremmo avviare una campagna on-line sui forum per diffondere la conoscenza di questo argomento.
Infine faccio un’altra domanda:
qualcuno di voi ricorda la trasmissione “I CERVELLONI” condotta verso la seconda metà degli anni novanta dal mitico PAOLO BONOLIS?
Ebbene, ero ancora un po’ piccolino, ma ricordo bene che è da lì che iniziano i miei ricordi relativi all’uso dell’idrogeno come energia per le auto…infatti un cervellone presentò la sua invenzione: automobile ad idrogeno con acqua che fuoriesce dal tubo di scappamento!…rimasi a bocca aperta!!!!!!!!
Anch’io sono interessatissimo a quell’apparecchio x modificare il motore… tra l’altro ho letto un articolo di giornale che in Germania la BMV utilizza 15 auto serie 7 ad idrogeno come “taxi” tra gli aeroporti e la casa madre. Inoltre ha realizzato il primo distributore PUBBLICO di idrogeno dove appunto lei fa rifornire le sue auto.
La domanda nasce spontanea: tutti ‘sti casini sulla sicurezza o meno delle auto ad idrogeno, hanno senso se poi si viene a sapere che a 500 km da noi stanno già usando questa tecnologia?
Mah, se c’è qualcuno che mi/ci può aiutare a capire…
in merito ai biodiesel,all’olio di colza e a tutto quello che riguarda le fonti energetiche ecologiche/alternative,vorrei segnalare un forum che ho scoperto qualche mese fa,devo dire veramente interesantissimo e pieno di gente competente. (non tutta,ovvio..ma molta si) http://www.forumcommunity.net/?c=627
spero possa esservi utile
Ciao Beppe, un’altro giornale (AUTO) ha riportato un’altra tua affermazione che contraddice quanto affermi: “bruciare olio di colza inquina Zero, perchè siccome il bilancio chimico di una pianta è nullo, il Co2 che buttate nell’atmosfera è lo stesso che la ha assorbito per crescere e il bilancio per il pianeta è nullo”. Questo è solo uno stralcio, ma non capisco: si fa un gran parlare di questo nuovo combustibile, con dibattiti di ogni genere,quando tutti sanno benissimo che non si risolve il problema dell’inquinamento atmosferico con un olio: il problema dell’inquinamento atmosferico è da attribuire ad altri fattori (riscaldamento, industrie etc) e non certo a qualche polvere emessa da un’automobile. Inoltre è stato stimato che negli anni 70 il valore di polveri sottili era quasi il 30% in più di quello attuale e che addirittura negli anni 50, il 70%.( la fonte per inciso è dello stesso AUTO !!!)Intanto si discute sull’olio di colza… mi sembra assurdo !Dovremmo fare come in Spagna : basta da oggi, tutti gli automobilisti fanno il pieno di benzina/diesel solo dal distributore in cui il costo è minore,così son riusciti ( in 15 giorni !!!) a far abbassare il prezzo, oppure ed è stato fatto in Finlandia,da oggi basta macchine, solo autobus e treni e son riusciti a dimostrare quanto incidevano le auto sull’inquinamento (una percentuale che varia dal 3 al 18% !!!). Siamo ridicoli: usiamo un mezzo che dal 1870 ad oggi non è praticamente cambiato, che disperde in calore il 75% min.della sua potenza e il 15% min, lo usa per vincere l’attrito ! Paleolitico ! Abbiamo inventato motori ad idrogeno che funzionano benissimo non emettono inquinanti, motori a batteria,etc ma quelle tecnologie NON devono essere sviluppate più di tanto, almeno finchè esisterà il petrolio. Non lamentiamoci dell’inquinamento e non facciamo inutili polemiche su oli benzine etc.Tanto non ne vale la pena.
buongiorno a tutti,
qualcuno di voi,Grillo compreso,saprebbe spiegarmi come e da chi vengono determinati i prezzi dei traghetti,privati e bluvia,nello stretto di messina ? malgrado numerose lettere sui quotidiani locali,non si riesce a capire chi autorizza,stabilendone la misura,i costanti e continui aumenti di prezzo per andare dalla sicilia in calabria e viceversa.
grazie per l’attenzione.
Faccio il camionista da dieci anni nell’hinterland milanese,eppure ogni giorno non riesco a credere ai miei occhi,km e km di code pazzesche,traffico completamenta paralizzato,ore ore e ore per fare pochi km,anche se devo ammettere che tutti quei cantieri disseminati dappertutto sono una vera manna dal cielo,è un passatempo guardare gli operai che lavorano,e poi si impara molto…….siamo come su un tapirulan,corri corri corri ma sei sempre li,anzi se ti fermi sei fottuto.
L’idea del raddoppio dei prezzi sui carburanti non solo mi trova pienamente d’accordo, ma mi spinge a scrivere quello che personalmente penso già da qualche anno, un tarlo che continua a mangiare le mie povere cellule (quelle poche rimaste), ma che per gli stessi motivi non mi ha mai spinto a rendere pubblico il mio pensiero esteso sull’argomento…lo faccio ora ampliando lo spunto ad altri aspetti che spero spingano ad ancora piu’ ampie riflesioni…
Da tempo penso che ci VORREBBE CORAGGIO per la mia idea, intuizione o semplice cazzata (a voi il responso) sul crescente costante e sensibile aumento dei carburanti per trasporto proposto quì…
L’aumento a mio avviso non dovrebbe essere del 50%, ma del 75%…e in un periodo di gran lunga minore…3…5 anni al massimo.
Partendo dalla convinzione che a livelo di privato non ci sarebbe alcuna differenza sostanziale di consumi (le cifre per il trasporto resterebbero a grandi linee invariate ma aumenterebbero le “organizzazioni indivduali”, al lavoro ci vanno assieme i 3 del quarto piano e non piu’ da soli) con il conseguente, sensibile e immediato calo dei mezzi in circolazione e concatenante abbassamento delle polveri inquinanti dovuti all’autocombustione dei veicoli.
Per quanto concerne invece il trasporto industriale, commerciale, di merci e per tutti quei settori ad uso aziendale le cose cambierebbero, e di molto, dal momento che non è detto che la spesa delle aziende possa restare simile alla precedente.
A questo punto potrebbero essere proposti, adottati, istituiiti degli sgravi per i carburanti ad uso commerciale industriale ed aziendale da variare tra il 30%, 40$ e 50%.
Cosa sto dicendo? Con la benzina a 2,50 euro al litro le aziende arriverebbero a pagarla quasi quanto la pagano ora, a condizione che un preciso piano di rilancio legato ai rinnnovi dei contratti dei lavoratori porti a un aumento DIGNITOSO DEI SALARI per uniformarli agli standard europei.
Perche’ non so se ce ne rendiamo conto…ma che i giornali da ormai 3 anni ci facciano due p***e cosi’ dicendoci che un caffè costa uguale a Parigi come a Bologna, che i prezzi sono stati uniformati in ambito europeo…ma CHE NESSUNO DICA MAI che i nostri salari sono DI GRAN LUNGA PIU’ BASSI di quegli stessi paesi inseriti nei monitoraggi dei panieri di consumo e’ ASSURDO, SCANDALOSO e SA TANTO DELLA SOLITA PRESA IN GIRO ALL’ITALIANA.
Siamo nelle mani di Confindustria, dei sindacati e del governo, il triangolo delle Bermuda dell’economia italiana, una zona dove qualsasi cosa di intelligente e coraggiosa proponi, se non porta soldi sparisce e si affossa misteriosamente senza lasciare traccia…
D’accordo, e’ problematico poter trovare le risorse economiche per fare in modo che le aziende possano rinnovare i contratti in MODO DEGNO, ma a parte che questa e’ la solita storia (quando deve portare sgravi fiscali alle industrie i soldi si trovano sempre, se si devono dare 10 euro in più al mese a uno statale o un autoferrotramviere le cose sono sempre su 2 piani diversi), se un imprenditore guadagna 100 lire in piu’ e’ normale, se ne deve perdere 10 non basta un lenzuolo per fazzoletto per i piagnistei che gli vediamo fare successivamente.
Ma e’ anche vero che davanti a un piano ben preciso e un progetto che vada verso quella VERA ripresa economica che tutti decantano ma che nessuno cerca occorre CORAGGIO.
Io ho sempre pensato a questa soluzione, aumentiamo i costi dei carburanti in modo NETTO, diamo sgravi e sconti alle imprese e le obblighiamo al tempo stesso ad aumentari i salari secondo i canoni europei. Un operaio primo impiego in Germania, Francia, Olanda tanto per citare quelli industrializzati al nostro pari prende sopra ai 1.500 euro, se in Italia non arriva a 1.000 cosa mi importa se il caffe’ a Parigi o Berlino costa uguale ?? Che c’entra ?? Se poi ogni famiglia prende in media 1.000.000 al mese del vecchio conio a CRANIO in meno in busta paga ???
Non solo si obbligherebbero le industrie a cercare alternative al trasporto rispetto alle auto a benzina, non solo ci toglieremmo di dosso un sacco di inquinamento, ma al tempo stesso in questo passaggio tecnologico e civile avremmo l’occasione per poter ridare DIGNITA’ a tante famiglie, in un periodo storico dove la divisone tra ricchi e poveri e’ sempre piu’ netta avremmo la possibilita’ di ridare slancio all’economia, ai consumi e a tutto il resto…
Ciao Francesco è possibile avere più informazioni sul kit del tuo amico tedesco? Me le puoi inviare via e-mail o lasciarmi un tuo numero di tel in modo che io possa contattarti?
Inoltre chiedo a Claudio in quanto possiedo oltre alla macchina diesel anche quella a benzina se ha qualche notizia sul meccanico o sul procedimento di inviarmi qualcosa per posta.
Grazie oktoberfest@virgilio.it
MODIFICARE LA PROPRIA AUTOMOBILE AD IDROGENO
(Servizio Rai3 del 14 Maggio – intorno alle 13:00)
L’argomento relativo alle automobili e alla loro tecnologia mi sta molto a cuore, ed è per questo che oggi sono rimasto “SENZA PAROLE”!!!
Su Rai3 stavano trasmettendo la rubrica “TgR Settimanale” e affrontavano diversi argomenti, tra cui l’inquinamento a Roma.
Premesso che è mia opinione credere che Rai3 sia l’unica emittente Rai a non essere ancora completamente bendata, devo dire che oggi hanno mandato in onda un servizio che non avrei mai creduto possibile veder passare in televisione.
Il servizio voleva mettere in evidenza come “GIA’ OGGI SIA POSSIBILE” utilizzare l’idrogeno come energia pulita…
…l’esperimento consisteva nel prendere una qualunque automobile con motore a scoppio (in questo caso a propano liquido) e “adattarla” ad auto ecologica grazie ad una semplice e devo dire economica modifica.
Un meccanico di Roma ha montato un apparecchio (reattore ad idrogeno) di cui, l’ingegnere intervistato (di cui purtroppo non ricordo il nome) ha garantito l’assoluta sicurezza ed efficienza.
Praticamente l’auto, con un intervento che può variare come costi tra i 500 e i 1000 , diventa così un’automobile a doppia alimentazione (idrogeno e combustibile fossile).
Nel reattore si versa semplicemente “acqua”!!!!
Il risultato più importante è la diminuzione della quantità di monossido di carbonio da 0,07% (nel caso dell’auto a propano liquido del servizio) a 0,00%. In altre parole il monossido di carbonio viene completamente eliminato.
Poi l’ingegnere ha sottolineato che la vita del motore si allunga e con il tempo i consumi migliorano: non ricordo bene la spiegazione tecnica purtroppo.
Comunque sia, ironicamente, il giornalista ha chiesto all’ingegnere come potrebbe venir “catalogata” una macchina con tale impianto nella tabella delle EURO1-EURO2-EURO3-EURO4…..e l’ingegnere ha risposto “Potrebbe tranquillamente essere considerata una EURO 1000!!!
Oltretutto ha affermato che in Europa circolano già 10’000 vetture con tale tecnologia…allora mi domando: perchè in Italia queste informazioni non circolano mai!!!!?????
Se trovo il meccanico a cui rivolgermi sono pronto a far modificare anche la mia auto con tale sistema.
Il consumo diminuisce del 20%.
L’inquinamento si riduce quasi a zero.
Non si infrange la legge perchè il motore dell’auto mantiene le stesse prestazioni e il carburante resta comunque quello previsto per l’automobile in questione.
Se qualcuno è in grado di aggiungere altre informazioni si facesse vivo!!!
E’ meglio la bici certo, ma la macchina nella nostra società è ancor necessaria.
Io ho un amico tedesco che va a colza al 100% dopo aver installato un piccolo kit con secondo serbatoio.
Parte a motore freddo a diesel e poco dopo usa l’olio di colza. E ha già fatto migliaia di Km.
E come lui migliaia di tedeschi da oltre 10 anni.
Dovrebbe essere reso obbligatorio nelle grandi città inquinate, almeno li’ i bambini no sarebbero sempre malati e ci sarebbero meno morti per smog.
nei diesel olio di colza
nei benzina alcool etanolo (come in Brasile)
Informati te prima di parlare e non dare aria ai denti tanto per fare! La mia auto a colza va benissimo!! quindi se va a me perchè non dovrebbe andare anche a te o agli altri? Sono daccordo che non dobbiamo inquinare ma al momento non vedo una soluzione valida a breve. Se tutti usassimo la colza spingeremo il governo (di destra o sinistra che sia al potere) a trovare altre soluzioni più economiche e più ecologiche in questo campo.
x Emanuele Landini
Scusa, Emanuele, ma che ti ho fatto ?
Sono contento che la tua auto vada bene a colza, ma il senso del mio intervento era un altro: non è con la colza che si risolve il problema. E parlo principalmente del problema ecologico.
L’unico vantaggio della colza è nel risparmio economico dovuto al fatto che non paghi le stesse tasse che ci sono sui carburanti convenzionali.
Insomma, io dico che dobbiamo ridurre gli sprechi, non spingere il governo a trovare soluzioni per poter consumare sempre di più, altrimenti quelli ci ripropongono il nucleare !
Caro Beppe,
parole sante!!!
Siamo sommersi tutti i giorni da una serie di sproloqui su auto ecologiche, combustibili alternativi, ecc. da parte di aziende decotte come la fiat o di uomini politici che elargiscono cospiqui fondi verso progetti che non reggerebbero ad una seria valutazione del ciclo di vita del prodotto.
L’unica strada percorribile è quella della ecoefficienza indicata da Erns Ulrich von Weizsacher e Amory Lovins. Trovate informazioni interessanti qui: http://www.reteambiente.it/ra/sostenibilita/catalogo/3193.htm
Se non ci fossi tu, Beppe…
Giampiero
I biocarburanti non sono una balla, esistono funzionano ed inquinano meno, naturalmente pensare che possano andare a sostituire i carburanti fossili al loro stato attuale di consumo è una follia. Inoltre sono ancora poco economici e richiedono vaste aree agricole per la produzione delle materie prime necessarie. Nonostante ciò secondo me rappresentano una grande opportunità da non sottovalutare per un primo passo verso l’utilizzo di fonti d’energia che non derivano dal maledetto petrolio. Per chi volesse approfondire l’argomento sulle energie pulite consiglio il seguente sito http://www.progettomeg.it/.
Sono stato al tuo spettacolo a Rimini ieri sera ,lo ammetto trascinato da amici e sono arrrivato al “105 stadium” poco convinto ma…..
devo dirti il tuo spettacolo è stato DEVASTANTE e ha cambito il mio modo di vedere le cose. Ti ringrazio di cuore per le cose che hai il coraggio di dire e di fare.
Marco
forse è meglio abbandonare l’idea dell’auto ad idrogeno: mi pare che anche la NASA abbia rinunciato all’uso di un gas estremamente esplosivo dopo i vari incidenti che ha provocato. E pensare che lì lavorano solo scienziati, ingegneri e gente altamente qualificata… Ve l’immaginate il benzinaio all’angolo alle prese con l’idrogeno?
So di fare una domanda idiota, ma mia nonna mi ha insegnato che le domande sembrano idiote solo a chile pone, perchè spesso chi deve rispondere non sa rispondere e allora…..
Ma l’olio di colza o ravizzone è utilizzabile senza problemi anche per i trattori agricoli? Lì l’Accise è più bassa forse se inca…no meno grazie
Grazie Beppe per la smentita di quella notizia sull’olio di colza, che anche a me era capitato di ricevere.
Sono perfettamente d’accordo con la smentita, mentre la notizia quando l’ho ricevuta mi aveva lasciato alquanto scettico. Ed infatti, guarda caso, era falsa.
Gente !! Imparate a pensare con la vostra testa !! Se anche vi arrivasse una notizia firmata “Gesù Cristo”, prima di prenderla per buona ragionate !!
A tutti quelli che continuano a dire di aver provato l’olio di colza nel motore della loro macchina, vorrei dire: ma non riuscite a capire che il problema non è quanto possiamo risparmiare sulle accise, il problema è di mettersi in testa che dobbiamo iniziare a risparmiare, in primo luogo energia, e tutte le risorse del pianeta in genere ! Anche se la benzina e il gasolio costassero un decimo di quanto costano, sarebbe insensato e criminale continuare a sprecarli come facciamo ora.
viaggio a colza da qualche mese. Miscelandolo fino al 50% col gasolio l’auto va bene. oltre si è manifestato qualche problema per l’accensione. la colza costa 0,65 a litro nei supermercati.
complessivamente si risparmia circa il 25% calcolando 1,020+0,65= 1,67 :2= 0,835.
Inquino il 75% di meno che altro dire ?
scrivono che basta un compressore da 3kW per ricaricare in 7 ore le bombole (che possono esplodere perchè ad altissima pressione, avete presente il botto di un palloncino di plastica?).
Ciò fa 7 per 3 uguale 21 kWh (kilowattora).
Scrivono anche che il mezzo ha un’autonomia di 10 ore in città.
Dunque, considerando ottimisticamente un rendimento del sistema del 10% si ottiene 21/10 = 2,1 kWh disponibili per viaggiare 10 ore, quindi 0,21kW di potenza continuativa disponibile: sono 0,26 cavalli, quando il ciclomotore più miserevole ha un motore da 1,5 cavalli. Ma come faranno?
Concordo con Grillo: raddoppiare il costo del carburante per far capire alla gente che per risparmiare basta alzare il piedino dall’acceleratore e non cercare la pompa di benzina che fa lo sconto di pochi decimi di cent al litro. E usare il mezzo pubblico laddove è possibile.
Sono favorevole anche ad un aumento del costo dell’energia. Così spegneremo la TV, invece di metterla in stand-by, useremo lampade a risparmio energetico e vedremo di spegnere le luci laddove è inutile tenerle accese.
E facendo così si abbasserebbe l’inquinamento perché si ridurrebbero i consumi.
per Marco Marchesini:
quanto ti capisco… il problema è quando ti guardano con aria di chi ha risolto il problema nella maniera migliore: fottendosene di tutto. Sai che ti dico, io sono ateo, macredo che facendo quello che fai, che faccio anche io e altra gente, non rendiamo la nostra vita un inferno, come hanno paura che diventi, ma la rendiamo degna di essere vissuta… l’inferno secondo me è proprio natto come un poso dove non hai libertà di pensiero sulle cose, dove la tua vita è una continua punizione imposta, dove dalle cose che fai non trai vantaggi virtuosi, ma solo sentimenti materiali, ecco cos’è l’inferno.
ps= cercavo una macchina ecologica, non ho trovato niente, ma ho trovato uno scooter a GPL: Linhai Monarch 150 GPL by Lovato
non c’entra con questo post, ma lo sapevi che trenitalia publicizza ” trenitalia week end” per risparmiare con il treno .
bene se vai a vedere i prezzi costano 50 cent 7euro piu cari.
un altra cosa , ho degli amici incazzati con te che dicono che ad alassio non c’erano disponibili biglietti senza dover pagare i diritti di prelazione. che proprio tu non dovevi fare questa cosa.
ciao luigi
Se continuiamo a bere questo insanguinato olio nero anche solo per andare a prendere il giornale sotto casa, per poi magari leggere indignati il numero di vittime del giorno per stragi di guerra, allora la guerra la vogliamo noi stessi.
Con una miriade di altri piccoli comportamenti quotidiani come quello appena esemplificato, teniamo acceso l’interesse di uccidere!
Nel mio piccolo, ho imparato a vivere benissimo compiendo al massimo 3000 km annui con l’auto privata, a differenziare e riciclare oltre l’80% in peso dei miei rifiuti domestici, ad operare ogni singola scelta nel tentativo di perseguire sempre il minimo costo per la società e numerosi altri comportamenti che vi risparmio.
All’osservazione che spesso mi si rivolge “Ma se pensi a tutte queste cose non vivi”, rimango senza risposta perchè non la capisco.
Sento che mi sto ammalando di una tristezza cosmica e sogno di vivere anche per assistere al tramonto del petrolio a buon mercato.
Ciao sono appena arrivato in questo sito… non sono nuovo nelle tematiche sulle energie alternative e da anni ho seguito la vicenda di una macchina rivoluzionaria in grado di fare 100Km con 1000 lire di elettricità e a 100 Km/h. Non so se conoscete Eolo auto. Questa macchina è stata progettata da un ingegnere della renault (della F1) e adotta un motore ad aria compressa. Tempo fa era presente un sito http://www.eoloauto.it … la dovevano produrre in italia.. e si diceva dovesse essere prodotta nel 2002. Era tutto pronto, vari allestimenti, foto degli stabilimenti, e prezzi indicativi .. Tante parole tante parole tante parole… poi il sito è scomparso e di questa city car rivoluzionaria non si è saputo più nulla. Recentemente ho scoperto che il progetto è stato acquistato da una ditta francese…
Intanto adesso stiamo nel 2005 e mi sono letteramente rotto le scatole nel vedere le solite trasmissioni sulle auto che propongono motori a benzina ultra spinti per svuotarci il portafogli. Sono proprio stufo del falso progresso che ci illude che il futuro ci porterà libertà e invece ci ingabbia nella schiavitù del controllo energetico.
Ormai non ci spero più nella ricerca ufficiale perchè è chiaro che tutto è vincolato alla logica del profitto. Nessuno avrà mai l’interesse a venderci una macchina che cammina ad aria o ad acqua…
Non ci resta che produrcela noi la tecnologia del progresso…
Io uso da circa 3 mesi e mezzo nella mia auto disel Opel Astra del 2001 common rail una miscela di gasolio al 95% e olio di colza al 5% (un paio di volte anche olio di semi vari sempre al 5%). Per il momento non mi ha dato nessun problema. Chiedo a qualcuno più informato di me se continuando con queste percentuali a lungo andare potrei avere dei problemi. Infine ho letto da qualche parte che le auto a benzina possono andare ad alcool. che tipo di alcool?
Grazie
Beppe,
finalmente ti ho trovato.
Sei mesi fa scandagliavo Google per trovare un tuo spettacolo…adesso addirittura un blog tutto tuo!
In merito all’olio di colza…
Per lavoro giro tutto il nord-est, mi cucco 25.000 km all’anno (e già sono ridotti, perchè appena posso, prendo il treno!).
Specifico che tutti i km mi vengono pagati dall’azienda, la quale avrebbe anche caro che NON usassi il treno (sono sempre in ritardo, perdita delle coincidenze,ecc.). Però per me è un problema etico, non posso fregarmene.
Al momento uso una Yaris diesel…il motore diesel costa, la Toyota poi non scala di nulla (c’hanno anche ragione, perchè l’auto vale, mai avuta una rogna che sia una!!), soprattutto oramai il gasolio si avvicina alla benzina.
Inoltre, sono stanca di questi arabi che fanno il bello e cattivo tempo: costruiscono interi imperi sugli stipendi di tutta l’umanità che alla mattina alle 7.00 prende la propria macchinina, il proprio pieno di schifezza, per andare a lavorare…non è giusto.
Loro si mantengono l’harem, a noi lo stipendio se ne va tutto in carburante!
L’anno prossimo devo cambiare auto…ho cercato un’ibrida, visto che c’è anche il problema del blocco del traffico e spesso devo andare dai clienti che stanno proprio in centro città, il giorno del blocco!
Perchè forse non lo sapete…ma sta storia dell’Euro 4 è tutta una bufala!! (a proposito Beppe, su questo non ho ancora letto niente di tuo!).
Dal prossimo anno le auto a Euro4 potranno circolare anche con i blocchi. Bene, tutti a caccia dell’auto Euro4, così le auto vendute fino a due mesi fa (la maggior parte dei diesel poi ancora non sono disponibili a Euro4) le buttiamo via??!!
Ed è sicuro che quando uscirà un’ulteriore limitazione delle emissioni, arriverà l’EURO5, signori!
E allora circoleranno solo le EURO5…
Che forse questo sia il modo per risollevare la FIAT?? Mah.
Beh…cercando le ibride, cerco le auto benzina-elettrico…l’idea di avere un bombolone del gas sotto il letto (in garage), non mi piace molto!
Le uniche auto elettriche fruibili (evitiamo le panda, che sono per me piccole) sno la Toyota Prius (24.950 euro…se scrivevano 25.000 mi spaventavo!)e la Honda Civic IMA (21.930 euro…con un design però sorpassato).
Sono le uniche ad usare un sistema integrato benzina-elettrico decente, che possano essere portate anche su autostrada (se era per l’urbano, mi prendevo si la panda!).
Ma io mi chiedo: questo governo vuole davvero eliminare le emissioni? perchè invece di mettere la rottamazione (che servi a tenere buona la FIAT in quegli anni) non pensa ad un incentivo per macchine di questo tipo? Perchè anche un incentivo che permette di ridurre davvero il costo di un impianto GPL?
Non possiamo tutti permetterci un prototipo ad idrogeno, ma di quello che c’è, dovrebbero essere premiati i volenterosi!
Caro Beppe,
questa devi assolutamente leggerla. Io ci ho un suocero forzista e mi continua a rompere i santissimi col fatto che tu possederesti sei automobili fra cui una ferrari e una Jaguar d’epoca. E che a genova sei stato visto a sfrecciare a cent’allora sul lungo mare. Ora io desidero che ciò sia smentito pubblicamente o pubblicamente ammesso. Grazie.
Ciao
Alessandro Belli, ammetto che hai ragione: le cose non sono banalmente facili
Ma nemmeno impossibili!
Mi piacerebbe sapere nei particolari come è stato fatto “l’ampio studio UBA”.
Gli agricoltori in possesso di terreni hanno il brutto vizio di coltivarli, quindi usano fitofarmaci, concimi, energia ecc ecc. ….. a prescindere! o vogliamo vietarglielo. Allora chiudiamo pure tutte le fabbriche e abbiamo risolto tutti i problemi.
Il colza potrebbe essere una soluzione per tre motivi:
1) riducono le sovrapproduzioni agricole che sono costosissime (per i bilanci pubblici) e creano problemi non solo a noi ma anche ai paesi in via di sviluppo che non hanno il permesso di sviluppare la propria per non farci concorrenza. E così muoiono di fame! E dipendono da noi per l’elemosina!
2) Con una nuova coltura remunerativa si potrebbe evitare la monocoltura (ora diffusa ovunque) e avere meno necessità di concimi, fitofarmaci ecc
3) Con le farine, dopo aver estratto l’olio, si hanno a disposizione foraggi che dovrebbero essere comunque prodotti per alimentare il bestiame (fitofarmaci, energia, concimi)
Non è facile …. non è facile e forse quello che ho scritto vale poco, ma cercare l’inquinamento nelle fonti rinnovabili, magari per incentivare il nucleare mi pare eccessivo.
Certo che poi meglio delle fonti energetiche rinnovabili c’è il risparmio energetico, non c’è dubbio! Ma almeno un po’ di energia dovremo produrla ….. non credi?
Ho letto molti dei post e cotanti dotti professori mi fanno sorgere delle domande:
– Coltivare tanta colza dunque sarebbe ecologicamente peggio che continuare a estrarre petrolio perchè si scatenerebbero guerre in Irak, Afghanistan ecc. per l’olio?
– Se si temono trattori, fertilizzanti e pesticidi non si potrebbe coltivare colza biologica con trattori a bioalcool e concimi naturali?
– Non è possibile costruire auto a basso consumo di olio vegetale e diminuire così la superficie necessaria per la coltivazione della fonte primaria? Dimezzando il consumo si dimezza il fabbisogno o no?
– Qualcuno sostiene che la colza da sola sia la soluzione di tutti i mali moderni, una specie di bacchetta delle fate, e non una delle tante strade da percorrere insieme a bioalcool, solare, eolico?
– C’è forse chi pensa che dovremo seguitare a viaggiare per forza fino all’esaurimanto delle risorse planetarie?
– Sono i motori che inquinano o ciò che ci brucia dentro?
– In ultimo, abbiamo bisogno delle auto o solo bisogno di spostarci?
Intanto nel lavavetri della mia macchina ci metto l’aceto, quello bianco da pochi centesimi. Costa meno del mitam, non fa gelare l’acqua, lava meglio e senza residui, non incrosta i tubetti, non puzza e non inquina. Provare costa poco.
Noi attualmente in Italia facciamo comodamente stirare le zampe a 10 cittadini (italiani quindi sacri) al giorno con i PM10 (grazie alle auto inquinanti forzatamente volute in commercio e liberamente comprate dal nostro popolo intelligente e sacro), mentre in Darfur fanno ammazzare 500 persone al giorno (secondo me ancor più sacri di quelli italiani in quanto l’Africa è obiettivamente il Tempio della Creazione dell’Uomo) per il petrolio che serve agli Usa e all’Europa per generare appunto, questo vortice di guadagno (per le multinazionali del petrolio Usa / EU / Emirati Arabi) e di morte (per nostri discendenti e per l’Africa). Ma quando il petrolio finirà e noi non gli faremo più guadagnare così tanto e gli costeremo un po’ di più, che ci faranno con noi? Forse la risposta comincia per G e finisce per A: guerra, come in Darfur oggi? E se coloro che potranno fare qualcosa (se si potrà ancora fare qualcosa) si comporteranno come noi ci stiamo comportando con l’Africa oggi? Se saranno sbarazzini come lo siamo noi difronte all’evidente massacro? Mah, pare che questo problema non se ponga nessuno e che sia pure strano porselo dato che c’è il sorrisone del portatore nano di democrazia che ogni giorno si impregna nelle nostre retine.
PS= Non ho ancora trovato un’auto ecologica da comprare, se ne avete una ve la compro! Fate voi il prezzo…
Chiedo scusa a Beppe e a Voi perchè anche io ho diffuso la notizia senza controllare la fonte nelle mie mail di informazione e sul giornale online con cui collaboro(www.gurgone.it)…penso comunque, a differenza di Beppe, che bio-diesel e oli di semi possano essere una parte (per me molto abbondante dopo gli studi che ho fatto) del carburante del futuro…se carburante ci deve essere che sia rinnovabile…anche se vorrei vedere commercilizzate queste auto: http://www.uniroma1.it/eventi/convegni/h2roma.htm http://www.ecotrasporti.it/eolo.html
e le auto ibride(pero con motori diesel( o meglio biodiesel)e elettrici)ed ad energia solare, invece che farci solo le gare di velocita per migliardari.
Buongiorno,innanzi tutto mi scuso con gli amministratori per aver postato un messaggio, che è stato cancellato, dove avevo riportato erroneamente il mio nome.
Vorrei sottoporre all’attenzione dei partecipanti a questa discussione la problematica riguardante gli incentivi all’acquisto e alla conversione di auto a metano, in queste ultime settimane è infatti emerso il problema della loro sospensione a causa della fine del fondo di copertura degli stessi. Il mancato rifinanziamento per tale incentivo sta provocando parecchio subbuglio nell’ambiente dei “metanisti” perchè oltre a implicare problemi economici implica anche discussioni più generali su soluzioni di politica ambientale e mobilità.
Io ho convertito la mia automobile a gas metano, non posso comunque sfruttare l’incentivo statale perchè la mia auto è immatricolata da più di tre anni, la ragione che mi ha spinto a farlo è certamente di carattere economico, ma le implicazioni che una scelta di questo tipo implica hanno una grande importanza dal punto di vista ambientale.
Tutti sappiamo che sono di là da venire i tempi in cui si potrà risolvere il problema della mobilità attraverso soluzioni a zero impatto ambientale, ritengo però che ognuno debba fare qualcosa per andare nella direzione della riduzione degli agenti inquinanti immessi in atmosfera (dal ragionevole utilizzo dei riscaldameti al tentativo di fare una raccolta ben differenziata dei rifiuti, dal massiccio utilizzo dei mezzi pubblici per i grandi e piccoli spostamenti all’utilizzo di carburanti a minor impatto ambientale rispetto alla benzina); ritengo che la politica dell’incentivazione sia una buona leva per porre il problema al maggior numero di persone possibile, anche a quelle che, magari, non hanno una sensibilità (o una cultura) tale da porsi in autonomia il probema.
Il portale http://www.metano.it, che mi è stato molto utile per prendere la decisone di convertire l’auto, è in questi giorni impengato in una campagna di sensibilizzazione sul problema incentivi, stanno raccogliendo adesioni via email per far sentire la propria voce con la maggior incisività possibile.
In tempi come questi, dove in ogni campo dell’economia e dalla vita quotidiana sembra che la coperta sia sempre troppo corta è importante dare appoggio o almeno ascolto a chi si muove per difendere idee e principi che si condividono.
Saluti.
Approposito mi dimenticavo di comunicarvi che i filtri gasolio costosi quanto un diamante TRILOGY ed il filtro non è per sempre!!! diventa quasi per sempre se si và ad olio di colza o similari (leggi olio di semi vari) perchè il filtro non mi si intasa più con la paraffina contenuta del gasolio.
Quanto dura un filtro CON MACCHINA CHE VA A OLIO circa 40.000 chilometri ma in realtà anche molto di più risultato si risparmiano un sacco di bei soldini.
e PIANTAMOCELA DI DIRE CHE L’OLIO DI SEMI IMBRATTA GLI IGNIETTORI TANTO NOLENTI O DOLENTI A 75.000 CHILOMETRI gli igettori ti fanno ciaò….E SE DILUITE L’OLIO semi vario al 5% non ci sono problemi.
Non ho detto che l’olio di colza e’ male, ho solo descritto i problemi legati all’uso di un olio vegetale come combustibile, non c’entra nulla che sia colza o altro, che sia prodotto in italia o all’estero, basta sapere che le cose non sono cosi’ banalmente facili come qualcuno vuol credere. Non e’ certo l’olio di colza la soluzione dei problemi energetici dell’italia.
Pochi sanno che quasi 1/3 dei combustibili fossili importati in Italia vanno usati per il riscaldamento delle case e che le case italiane hanno un consumo medio di 200 KW/mq anno, mentre in germania per legge non devono superare i 75, circa 1/3 delle nostre. In questo caso c’e’la possibilita’ concreta di ridurre i consumi NAZIONALI del 15% senza ricorrere particolari tecnologie, solo coibentando gli edifici.
Ciao A tutti
Alessandro Belli
E poi non è vero come dici che “il seme rappresenta solo una frazione di tutto quello che la pianta produce, il resto ( lo stelo e le foglie) restano sul terreno”, perchè si ottengono, dopo l’estrazione dell’olio, farine per l’alimentazione del bestiame.
In Italia invece di trovare innovazioni ci impegniamo al massimo per dimostrare che non si può e a quanto pare siamo condannati a tenerci il petrolio (vedi foto sopra)
Anche se il colza non dovesse risolvere tutto, ridurre del 10 % il consumo di gasolio subito e con la tecnologia attuale non è già un buon risultato?
E poi conosciamo i danni che fanno le sovrapproduzioni agricole?
Con molto piacere ho scoperto questo sito poco piu di un ora fa’,meno male che in circolazione ci sono ancora persone che continuano ad indignarsi per quanto accade attorno a noi!
Per quanto riguarda la questione dell’ olio di colza il dibattito e’ si interessante,le idee sono molteplici ma il problema quand’ e’ la fine rimane sempre il medesimo;
a rimetterci siamo sempre noi comuni mortali… aumenti,accise e imposte varie sono decise nella stanza dei bottoni,a noi non resta che adeguarci perche purtroppo,che lo si voglia o meno,siamo schiavi del petrolio e soprattutto dei petrolieri!
Datemi pure del pessimista ma dal mio punto di vista nulla cambiera’ in meglio,anzi il peggio deve ancora arrivare…
Ciao da Paolo.
Va bene raddoppiare il prezzo dei carburanti per indurre le case automobilistiche a produrre automobili che consumino di meno, ma all’atto pratico ci troveremmo con molta gente che sarebbe costretta ad acquistare un’auto nuova od a spenere il doppio degli altri per fare il pieno. E non mi riferisco a chi l’auto la cambia ogni quattro anni perchè fa parecchi chilometri, ma soprattutto a chi la usa per andare a “fare la spesa” o al lavoro, quindi alle categorie meno abbienti (pensionati, operai etc.). Non ho purtroppo un’altra soluzione da proporre, ma questa è la mia opinione. Grazie
Qualche domanda:
se andiamo tutti a colza, e l’Italia non ne produce abbastanza, avremo gli oceano pieni di colziere, che quando naufragano preparano già la frittura?
Credete che non scapperà fuori presto una accise sulla colza?
Io sono per ridurre al massimo gli sopostamenti, favorendo chi permette ai dipendenti di lavorare più vicino a casa, chi permette il telelavoro.
Dobbiamo anche autolimitarci: il caso del milanese che beve solol’acqua minerale del Lazio e del Romano che beve sempre e quella lombarda è arcinoto. Meno camion per le strade, meno auto per le strade, meno consumo, meno inquinamento, meno stress.
quante lauree bisogna possedere, di che genere di acume e cultura di quale magnifico spessore bisogna bisogna avvalersi per scrivere il seguente intervento?
“Cari Beppe e collaboratori, quando non si sa ascoltare e leggere si scrivono le sciocchezze (eufemismo) che mi tocca leggere sul Berlusca, Monaco,Mussolini, il texano Bush e l’ex KGB Putin.
Cercate di rompere meno le palle!
Saluti.”
Ancora non riesco a trovare un’auto ecologica… è come perdersi nel deserto, sembra di stare in un paese dove nessuno parla la mia lingua, mi sento un straniero perduto…
Ragazzi, sapete che vi dico?
Incrociamo le dita e usiamo il più possibile prodotti derivati dal petrolio!!!!
Vedrete, che se siamo fortunati, quella merda nera si esaurirà in fretta, e forse i mega scienziati/premi nobel a quel punto per “miracolo” troveranno le fonti di energia alternative (che già esistono)
Nessuno vuole cambiare, se per farlo deve mettersi in discussione: lui, o il suo portafoglio…
Volevo esprimere le mie conoscenze circa la questione degli oli vegetali e le cretinate che sono state attribuite a Beppe Grillo e da lui smentite.
Come al solito qualcuno senza conoscere i retroscena, sostiene che e’ di facile utilizzo, non inquina, fa bene alla salute etc etc.
In realta’ la cosa non e’ proprio cosi’, cerchero’ di fare una sintetica analisi, per chi ha 10 minuti per leggermi.
Tutto quello che scrivo e’ documentato da decenni con pubblicazioni tecniche da istituti di agronomia e meccanica in tutto il mondo, che hanno fatto moltissima sperimentazione.
1) Produzione dell’olio.
Per arrivare all’olio e’ necessario:
arare e prepare il terreno per la semina della colza, concimare, seminare, fare le normali operazioni agronomiche, trebbiare il prodotto a maturazione, essiccarlo in essicatoio ( si perche’ la colza e’ una coltura del nord europa dove il sole scarseggia e quindi alla raccolta il prodotto e’ umido), estrarre l’olio dal seme ( con una pressa e del solvente chimico), filtrarlo e raffinarlo, trattarlo chimicamente per produrre un estere ( spiego dopo perche’), farlo arrivare sul mercato. Tutte operazioni che si fanno con macchine che consumano energia e quindi combustibile fossile. Come si fa a sostenere quindi che l’uso dell’olio NON produce emissione di nuova anidride carbonica? Se la finalita’ fosse questa allora si dovrebbe dare un po di soldi al contadino chiedendoli di NON coltivare la colza ma fare un bel prato d’erba da non lavorare e di invitarci per un pic-nic.
2) Impiego dell’olio.
Non consiglio nessuno di mettere a cuor leggero l’olio nel serbatoio dell’auto .
Sicuramente non l’olio normale ( quello del supermercato) che ha una viscosita’ 10 volte superiore al gasolio, ma se proprio si vuol provare va utilizzato un estere, ossia il prodotto che si ottiene per reazione chimica tra l’olio vegetale e l’alcol etilico o metilico. La principale miglioria consiste nel fatto che la viscosita’ e’ “solo” il doppio del gasolio.
La viscosita’ e importantissima in quanto l’impianto di iniezione del motore, che polverizza il combustibile nei cilindri, e’ progettato sulle caratteristiche fisiche del gasolio per ottenere una combustione ottimale: utilizzare un liquido piu’ viscoso riduce l’efficacia della polverizzazione, in pratica dall’iniettore escono gocce piu’ grosse che non bruciano completamente ma arrivano incombuste sul pistone e li si incollano formando delle lacche che portano pian piano il motore fuori uso.
L’olio ad alta temperatura tende a polimerizzare, ossia forma delle catene molecolari molto piu’ lunghe e solide: molta bibliografia riporta per l’appunto l’accrescita sulla testa dell’iniettore o sulle pareti della precamera del cilindro, di croste e sedimenti ( polimeri) a forma di tromba ( come la forma del getto dell’iniettore) che man mano riducono l’efficace nebulizzazione del combustibile.
C’e poi di frequente la contaminazione dell’olio lubrificante, dato che l’olio combustibile incombusto puo’ trafilare attraverso gli anelli raschiaolio dei pistoni per finire nella coppa del motore, con il risultato che il danno si estende ad altri componenti del motore, ad esempio le bronzine o i cuscinetti dell’albero motore.
Un accenno al problema dell’acidita’ dell’olio: infatti chimicamemte si tratta di ACIDI grassi, quindi persiste, specialmente negli oli grezzi, una debole acidita’ residua in grado di intaccare lentamente le parti metalliche. E’ evidente che il passaggio di quest’olio in orifizi di piccola dimensione, quali i componenti del sistema di iniezione del motore, puo’ comportarne una usura rapida e anomala.
Circa l’estere, da segnalare che molte parti in gomma e plastica si sciolgono al suo contatto per cui preventivamente il serbatoio, le guarnizioni e tubazioni vanno sostituire con componenti compatibili.
L’estere inoltre ha un ottimo potere detergente, infatti si utilizza per la pulizia degli oleodotti; se lo versiamo in una cisterna di gasolio, porta in soluzione tutte le morchie di fondo che contengono le componenti piu’ pesanti e inquinanti del gasolio.
Quindi posssiamo provare a mettere un po’ d’estere in miscela col gasolio, ma prolungando il funzionamento potremmo scoprire che il motore va completamente smontato e revisionato a 100.000 km anziche’ a 200.000. Ve la sentire di provare sul vostro motore common rail, dove un singolo iniettore costa 500 euro?
I motori “vecchi” , quelli a precamera con le candelette che si usavano 10 anni fa, sono meno sensibili al problema, ma quelli moderni che lavorano ad alta pressione (es common rail) vanno incontro a danni gravi.
Ci sono dei motori policombustibile ad utilizzo militare che sicuramente funzionano abbastanza bene anche con l’olio grezzo, solamente che hanno un rendimento molto basso e costano molto di piu’ come costruzione e manutenzione
Se volessimo usare motori vecchi va messo in conto che il loro rendimento e’ sensibilmente inferiore a quelli moderni.
Per finire la questione inquinamento.
Ho gia’ spiegato sopra come la filiera produttiva dell’olio porti ad un uso dell’energia e quindi ad emettere nuova Co2.
Per di pui’ la combustione nel motore e’ imperfetta ( per via della viscosita’) per cui il rendimento e’ piu’ basso del gasolio. Si tenga poi in conto che spesso il potere calorifico dell’olio e’ un po inferiore a quello del gasolio per cui a parita’ di potenza erogata se ne consuma di piu’.
Ciliegina sulla torta, la combustione dell’olio produce alcune frazioni CANCEROGENE ( ad esempio le aldeidi) che nel gasolio non ci sono e quindi nessuno si preoccupa di misurare.
Conclusione della storiella.
Va bene fare un impiego degli oli vegetali come combustibili se ne abbiamo un esubero da smaltire, ma mettere in piedi una politica “ecologica” con questi presupposti e’ poco sensato.
Evidentemente si tratta di notizie giornalistiche o del tentativo di qualche istituto di ricerca di rispolverare questioni trite e ritrite per chiedere nuovi finanziamenti riciclando conoscenze ormai consolidate.
Non ci sarebbe nessun problema se l’olio lo bruciassimo in candaia, allora perche’ complicarsi la vita con i motori endotermici?
In italia un decennio fa producevamo il diesel-bi, all’epoca di Raul Gardini, con l’olio di soja e di girasole ( da noi la colza non si fa), ma poi la cosa si e’ spenta per le questioni che spiegavo sopra.
In francia, per un periodo di tempo, il gasolio in pompa era venduto in miscela al 5% con l’estere di olio vegetale, in austria da molti anni ci sono agricoltori che lo hanno utilizzato sui loro trattori, ma il tutto era alimentato dal bisogno di consumare degli esuberi.
Ci sono un sacco di tecniche per produrre energia dalle biomasse, mi viene in mente la fermentazione per produrre biogas ( metano) o alcol (etilico e metilico che si puo’ usare sui motori a benzina), largamente sperimentata in brasile; oppure la gasificazione del legno per pirolisi, nel dopoguerra si sono costrutiti dei trattori agricoli che alimentavano un normale motore diesel con il gas prodotto da un gasificatore alimentato a legna.
Rimane il fatto che la cosa piu’ sensata e’ utilizzare tutta la biomassa prodotta. Nel caso degli oli di seme infatti, il seme rappresenta solo una frazione di tutto quello che la pianta produce, il resto ( lo stelo e le foglie) restano sul terreno.
Se lo scopo e’ energetico allora si utilizzano delle coltivazioni da biomassa ( as esempio certi arbusti legnosi a rapida crescita) che si raccolgono interamente sottoforma di trucioli e segatura e si bruciano in caldaia senza tanti problemi.
Spero con questa email di aver stimolato un po’ di senso critico nei confronti di chi sostiene e scrive che nel motore diesel si puo’ facilmente bruciare qualsiasi cosa.
Sono un docente che si occupa di Energie Rinnovabili presso l’Un. della Basilicata.
Mi sento di poter dire che la politica di aumento del prezzo dei combustibili per ridurre i consumi vada nella direzione giusta. Il punto chiave dell’articolo è quello che riporto qui di seguito: “ECOBILANCIO DEI BIOCARBURANTI OLEOSI PER AUTOTRAZIONE
In un ampio studio l’UBA, ufficio federale per l’ambiente (Germania), conclude che i carichi ambientali generati per produrre biocarburanti oleosi in Germania (uso di terreni agricoli, pesticidi, concimi chimici, macchine agricole, petrolio) non sono compensati dai vantaggi di questi carburanti.”. Il problema è appunto valutare quello che in gergo scientifico si chiama “l’impronta ecologica” o “zaino ecologico” (introdotta nel mondo da Rees, Odum e in Italia dal prof. Tiezzi e il suo gruppo dell’Un. di Siena), cioè l’impatto ambientale di una qualsiasi prodotto nel suo ciclo di vita che comprende il materiale impiegato (capitale naturale), il periodo di utilizzo e lo smaltimento. L’impronta ecologica deve essere la minima possibile e nel caso dei biocombustibili spesso non è sostenibile per l’ambiente. Una politica di riduzione dei consumi e dell’uso del capitale naturale è sicuramente la base per uno sviluppo sostenibile.
Se qualcuno è interessato ad approfondire l’argomento anche a scopi di studio può mandarmi un e-mail al mio indirizzo pubblico dell’Univ.: cardinale@unibas.it Nicola Cardinale
Sono d’accordo sulla neccessità che i motori si evolvano e di conseguenza inquinino meno con prestazioni simili od addiritura superiori,ma l’aumento del prezzo dei carburanti per me è una bestemmia,quanti sono nella mia situazione economica che definire precaria è un eufemismo?perchè devono pagare sempre i ceti deboli per via degli errori di altri?non credo che in Italia adesso le persone che fanno salti mortali per arrivare a fine mese siano solo poche centinania,quindi basta con l’idea che alzare i prezzi possa stimolare l’industria ad evolvere le tecnologie,per recuperare le perdite i geni industriali alzerebbero di conseguenza i prezzi delle autovetture o si inventano genialate simili,sempre a scappito dei comuni mortali che non si possono permetere le T-shirt della ferrari a 100 euro l’una (prezzo popolare secondo montezzemolo,sentito a striscia.).
volevo descrivervi brevemente un servizio che viene offerto da autostrade per l’italia (gestita dal “tronchetto della felicità” come dici tu)affinchè chi ne ha bisogno e sta per farlo possa essere a conoscenza di tutti gli “aspetti” del servizio.
Qualche mese fa avevo urgenza di ottenere una tessera Viacard aziendale. Mi sono recato ad un punto blu autostradale e mi sono state proposte 2 possibilità per lo stesso tipo di servizio Viacard aziendale:
1) richiesta di tessera Viacard alla banca in cui ho il conto corrente, tempo medio di attesa per ricevere la tessera circa 30 – 40 giorni
2) richiesta di tessera Viacard al punto blu con fornitura immediata della tessera stessa e pagamento di una cauzione di circa 100 euro che viene restituita al momento della chiusura del servizio.
Data la mia urgenza per avere la Viacard ed i tempi lunghi bancari ho deciso (ahimè!!!) di fare la tessera direttamente al punto blu pagando la cauzione. Quindi appena uscito dal punto blu avevo 100 euro in meno in tasca ma incredibilmente il servizio era già attivo e la tessera funzionava correttamente. Sul servizio quindi, perlomeno nel mio caso, nulla da eccepire.
Dopo alcuni mesi, non avendo più bisogno di quel tipo di servizio, mi sono recato nuovamente al punto blu per restituire la tessera Viacard. Il servizio è stato chiuso subito senza problemi ma la sorpresa è arrivata alla restituzione della cauzione: i 100 euro non mi sono stati restituiti subito, ma mi è stato detto che autostrade per l’italia mi avrebbe fatto sapere quando e come sarebbe avvenuta la restituzione.
La fregatura finale mi è arrivata ieri via posta (il servizio l’ho già chiuso da 1 mese!) perchè mi è arrivata la comunicazione di autostrade per l’italia che mi diceva che la cauzione di 100 euro mi verrà resa entro 6 mesi tramite assegno postale!!!
Conclusione: servizio efficiente se paghi subito una bella cauzione (altrimenti passi dalle banche e aspetti) ma la restituzione del “malloppo” da parte delle autostrade avviene con calma e comodo e nella forma che gli pare a loro (non in contanti come quelli richiesti al sottoscritto al momento dell’attivazione).
Risultato: la solita fregatura che in un modo o nell’altro arriva sempre!
Ho dato notizia della tua smentita sul mio sito personale. Quando posso, cerco sempre di divulgare i pensieri che condivido attraverso il mio sito web. Un saluto e continua così.
Caro Beppe, questa proposta di raddoppiare il prezzo dei carburanti per incentivare la ricerca su fonti alternative è interessante.
Mi piacerebbe sapere se è praticabile o è una tua “terapeutica” provocazione, per stimolare (come credo di fatto sta succedendo) una maturazione dell’opinione pubblica.
Infatti, anche da povero profano, vedo nei telegiornali che ogni minimo aumento del prezzo del petrolio viene correlato a una batosta sul tasso di sviluppo economico europeo, e in Italia a un aumento dell’inflazione (per i costi maggiorati dei trasporti delle merci).
Ti chiedo, allora: non avverrebbe lo stesso anche nello scenario della tua proposta?
Al contrario di te, enzo, io credo che sarebbe bello se tutti rompesserò un pò più le palle……(specialmente ai tuoi amichetti berluska e company)….che poi tu non sei d accordo non ce ne frega un benemerito.
Ciao a tutti, e continuate pure a rompere le palle a enzo!
Caro Beppe e cari utenti
Non condivido pienamente l’idea di “Raddoppiare il prezzo e Dimezzare i consumi”. Tutto dipende dal periodo necessario all’adozione su larga di carburanti alternativi al petrolio. Pensando di continuare ad avere auto private sul modello attuale e pensando a voler passare ad esempio all’idrogeno cercando di attuatre la trasformazione in una quindicina di anni non trovo particolarmente economico dover cambiare vettura entro 10 anni per adeguarmi al rincaro dei carburanti e ancora entro 5 anni per passare all’idrogeno considerando che già in questo periodo si cerca di smantellare tutte le auto non ancora catalitiche in circolazione. Non è una questione di incentivi è che secondo me non si può continuare a cambiare il parco macchine del paese. Quindi volendo cercare di mantenere il parco macchine più a lungo possibile determinate soluzione alternative all’olio di colza, se funzionano anche parzialmente, potrebbero essere utilizzate durante il periodo di raccordo verso la tecnologia definitiva. Un altro pensiero a margine divagando un po’. Mi trovo a cambiare computer e automobile più o meno nello stesso periodo: mentre nel computer “riciclo” tutta una serie di pezzi quali il case, il floppy, il cd, la scheda TV gli HD, della macchina posso salvare al massimo l’autoradio. Io non me ne intendo di motori ma fregandomene della linea non sarebbe possibile pensare ad una sorta di auto modulare alla quale cambio propulsore ogni tot anni?
Se siete arrivati fino a qui vi ringrazio per aver letto i miei clamorosi deliri
ANDATE IN MACCHINA IL MENO POSSIBILE SICURAMENTE RISPARMATE, AL LAVORE RECUPERATE TUTTE LE PERSONE CHE ABITANO VICINO A VOI E FATE UNA MACCHINA CON 5 PERSONE, RIDUCETE I COSTI DEL TRASPORTO. USATE LE BICICLETTE. COMPRATEVI UN UTILITARI E METTETE NEL CESSO QUEI MACCHINONI CHE NON SERVONO A NULLA SE NON A FARE BELLA FIGURA (TANTO SE NON VI CAGA NON VE LA DA COMUNQUE). SE LA SERA USCITE IN 4 USATE UNA MACCHINA SOLA. INSOMMA VOLETE LA COMODITA’ ALLORA PAGATE PAGATE PAGATE PAGATE E PAGATE E SOPRATTUTTO NON DITE CHE COSTA PERCHE LA COMODITA SI PAGA E SI PAGHERA SEMPRE DI PIU.
riguardo l’aumento del prezzo del carburante (vorresti raddoppiarlo nel giro di 10 anni) sono in disaccordo. Secondo me si dovrebbe agevolare l’introduzione nel mercato di motori ad idrogeno, sia per la grande industria che per il trasporto. Tanto il futuro è rappresentato da questo elemento naturale. La tua proposta, forse, servirebbe come passaggio intermendio affinchè si arrivi comunque all’uso dell’idrogeno, in quanto i costi altissimi del petrolio sarebbero insostenibili. Questo discorso sopratutto per un fattore ambientale, legato allo sfruttamento eccessivo che sinora si è fatto delle risorse naturali e dei problemi di salute legati all’inquinamento prodotto dal petrolio. Non credo che il modo migliore di limitare l’uso di una qualsiasi sostanza nociva o inquinante sia quello di aumentarne il prezzo. Pagherei con meno fastidio un prezzo maggiore per il mio pieno se questo fosse di idrogeno. Se non erro anche tu sponsorizzavi tempo fa l’idrogeno, davanti alla Fiat a Torino.
Visto e considerato che l’auto non è più un bene di lusso ma per molti è uno strumento indispensabile per il lavoro, penso sia sbagliato far gravare il risultato di politiche errate sulle tasche dei cittadini (già abbastanza prese di mira) senza fondamentalmente cambiare la situazione ambientale, quest’ultima considerata problematica prioritaria.
SONO IN PARTE D’ACCORDO CHE L’IDEA DI BEPPE GRILLO DI AUMENTARE IL COSTO DEI CARBURANTI A 10 EURO AL LITRO NN E’ DA BUTTARE VIA.
MA PERCHE’A PAGARE DOBBIAMO ESSERE SAMPRE NOI (POVERA GENTE CHE TIRA LA FINE DEL MESE A STENTO.)
IO PURTROPPO LAVORO CON IL FURGONE(TRASPORTO ALIMENTI E NN POSSO USARE GPL) E SONO COSTRETTO A FAR DIVENTARE SEMPRE PIU’ RICCHI I SIGNORI PETROLIERI.
AMMIRO MOLTO IL SIGNOR CHAVEZ’ (PRESIDENTE DEL VENEZUELA )CHE HA INIZIATO UNA LOTTA CONTRO LE MULTINAZIONALI CHE SFRUTTANO LE RISORSE DEL SUO PAESE DANDO A LORO SOLO LE BRICIOLE.
ULTIMO ATTO DI CHAVEZ’ E’ QUELLO DI AUMENTARE LE TASSE AI POTENTI DEL PETROLIO CHE IN QUEL PAESE LASCIANO SOLO LE BRICIOLE.
CIAO BEPP NN CI ABBANDONARE……..
Oramai sento alzarsi una voce, mesta ma inesorabile, flebile e decisa al tempo stesso, con molto pudore e un’oncia di vergogna:
vogliamno saperne di più sulla Canapa!!
Da adolescente mi sono letto una decina di libri, ho studiato su più testi la storia del pribizionismo degli anni ’20 e la genesi dell’industria di Ford, ho appreso di tutto sulle potenzialità della Canapa (della quale esistono qualche centinaio di varietà, di cui molto meno della metà sono psicoattive, ovvero la cosidetta marijuana), tutto ciò chiede dio essere verificato…
Come si può fare?
C’è da sperare che siano tutte “bufale”, perchè se le risorse che può donarci l’eclettica e simpatica piantina fossero quelle che si va scrivendo e pubblicando da più di vent’anni, in più parti del mondo, allora vorrebbe dire che c’è un “complotto” SECOLARE, ordito dalle lobbies del “tutto a caro prezzo”, contro questa simpatica, semplice, naturale e spontanea piantina.
Segavano i rami sui quali erano seduti e si scambiavano a gran voce le loro esperienze di come segare più in fretta, e precipitarono con uno schianto, e quelli che li videro scossero la testa segando e continuarono a segare”.
B. Brecht
un litro di acqua minerale di “marca” euro 0,4 un litro di super inquinante gasolio solo euro 1,1, bisogna più che decuplicare(i guadagni naturalmente a favore dello stato per l’ambiente sanità ect). la tua idea è l’unica che potrebbe indurre un cambiamento epocale nei nostri stili di vita. nel periodo di transizione bisognerebbe incoraggiare l’uso del metano per autotrazione, il carburante a più basso impatto ecologico oggi praticabile(compreso colza e quant’altro).
grazie beppe per quanto fai per la libertà di informazione
C’è già un combustibile che costa la matà: il GPL. Meno inquinante, E 0.560.
Costa meno ancora il metano, che si può ricavare da fermentazioni. In Italia ne abbiamo.
Quasi tutte le abitazioni sono metanizzate, ma non c’è un distributore per le auto nell’area di molti km.
Ero in Bolivia l’anno scorso. Il governo lì dava incentivi per mettere l’impianto a gas.
Qui è estremamente difficile trovare delle auto con l’impianto già inserito.
Facciamo una campagna per la riconversione a metano delle auto?
Flavia Gatto
Caro Beppe
pare che il sig Ford già nei primi del 900 avesse progettato una autovettura che utilizzava un carburante ottenuto con la canapa,coltivazione molto diffusa a quel tempo.
Forse si potrebbe puntare seriamente su un carburante del genere; accessibile a tutti (la pianta può essere coltivata quasi ovunque) evitando gli idrocarburi: non rinnovabili, inquinanti, causa di molte (troppe) guerre.
ALTRO CHE OLIO DI COLZA!
Cari Beppe e collaboratori, quando non si sa ascoltare e leggere si scrivono le sciocchezze (eufemismo) che mi tocca leggere sul Berlusca, Monaco,Mussolini, il texano Bush e l’ex KGB Putin.
Cercate di rompere meno le palle!
Saluti.
oooooooh…finalmente un blog interessante…..posso sfogarmi.
Io sono 10 anni che dico che siamo governati dalle multinazionali. Sono le grandi aziede che gestiscono la nostra vita in maniera coercitiva ,ma elegante subdola. Dicevo che da li a 20 anni la nostra società avrebbe imboccato la strada consumistica stile america. Mi dicevano allora che ero troppo angosciante. Oggi però molti iniziano a non accettare più, anche se purtroppo siamo inseriti in una logica perversa che volenti o no è quella da seguire. Io sono già dieci anni che non compro mulino bianco perchè lessi che i fratelli Barilla, proprietari di M. Bianco erano soci al 50% con un produttore di armi. E così altre aziende per altri motivi che non c’è tempo per dire come Danone Nike Nestlè (che utilizza soia ed altro transgenico).Poi fateci caso, più l’azienda è viscida, più le pubblicità sono accomodanti ES. ancora M. Bianco , ma anche assicurazioni(che non ti risarciscono se non le quereli) e banche, o anche le finanziarie che in tv ti spacciano l’indebitamento necessario per vivere per una grande opportunità….sì.. per loro. Ragazzi svegli informiamoci prima di acquistare qualcosa perchè senza informazione il potere economico governa la tua vita ed internet è rimasto l’unico luogo dove tutte le opinioni sono presenti. E’ meglio perdere qualche minuto in rete…
Sembra una stupidaggine, invece è proprio quello che sta avvenendo da un paio di anni a questa parte.
Gli stipendi sono sempre quelli, mentre i prezzi di alimentari, servizi, carburanti e via dicendo sono praticamente raddoppiati.
E la gente comune, con mille euro di stipendio al mese (quando va bene), cosa fa?
Forse non li dimezza, di certo però riduce i consumi. PER FORZA!
Beppe Grillo dice: “Raddoppiare il prezzo dei carburanti è il modo più efficace per indurre l’industria a produrre veicoli che consumino metà di quelli attuali…”. Sono d’accordo sull’obiettivo, ma assolutamente contrario al mezzo scelto per centrarlo.
Così facendo si ottiene inizialmente una maggiore pressione fiscale che va a gravare su tutti quei cittadini che già faticano ad arrivare a fine mese.
E’ da tempo che al supermercato spesso mi capita di prendere in mano frutta e verdura di stagione, decidere se la qualità mi soddisfa, poi guardare il prezzo e rabbrividire; dunque riporre la merce dove era.
Io credo si debba fare informazione prima di tutto verso i problemi della gente, poi in un clima di equità sociale che al momento è solo fantasia si può discutere anche di altro come i problemi ambientali.
Scusate, ma qualcuno dei demagoghi che ha commentato questo post, e anche tu Beppe, vi ricordate che esiste il GPL!!! lo metti sui motori a benzina, inquina così poco che puoi circolare sempre, anche se non sei catalitico, e costa 50 centesimi al litro: Inoltre la meccanica dei motori a benzina è più semplice dei turbo diesel common rail sedici valvole intercooler di ultima generazione, e si sa, meno cose ci sono meno probabilità di rotture si hanno…
Per Paola Altobelli: oltre a dare torto al tuo amico che copia l’atteggiamento del governo in termini di veleni per la popolazione, ti posso mandare a quel paese insieme lui? Siete la rovina del mondo e la causa delle mie peggiori depressioni…
un mio amico ha messo olio di semi nel serbatoio del suo furgone, mischiandolo col gasolio più o meno al 50%.
questo succedeva tre settimane fa, lui sta continuando a fare così, e il suo furgone sta ancora benissimo.
probabilmente ora inquina molto di più, ma senz’altro spende meno.
lui sostiene che se al governo non importa di non inquinare (cosa chiarissima a tutti) ma solo di riempirsi le tasche, lui si ritiene degnissimo cittadino di questo governo ladro.
Per Carlo Marchionni:
non sapevo che la proposta del petrolio da immondizia fosse arrivata a Portobello ma avevo seguito la vicenda successiva (anche se i ricordi sono un po’ sfuocati). Il tizio aveva fondato un’azienda che faceva tale trasformazione, azienda poi fallita e che aveva inquinato una vasta zona dell’hiterland di Milano, perche’ in effetti era una bufala e serviva a smaltire rifiuti tossici in modo illegale.
Ciao Beppe,
nell’ultimo post sull’olio di colza le hai sparate un po’ grosse. Che succede? la lobby del petrolio ti ha fatto avere un messaggino?
Chiaro che loro hanno tutto l’interesse a dimostrare che l’olio di colza fa male al motore (più al loro portafogli direi) e pagano fior d’ingegneri per affermarlo. Tuttavia chi usa l’olio vegetale per il proprio diesel conosce benissimo la verità. Tempo fa su RAI 1 nella trasmissione condotta da quell’ometto coi baffi, tale Dipietro se non sbaglio, un fior d’ingegnerone ha affermato nell’ordine le seguenti falsità circa l’olio di colza:
1) ha detto che l’olio di colza è più denso del gasolio con tanto di densimetro abilmente taroccato. Bugia perchè la densità è simile, più o meno 0,9. La viscosità invece è diversa.
2) ha detto che l’olio di colza contiene glicerina che impasta e danneggia gli iniettori. Bugia perchè la glicerina è un sottoprodotto del processo di metilesterizzazione dell’olio vegetale (per la produzione del biodiesel) e dunque di una ben precisa reazione chimica diversa dalla combustione. Non è che dentro l’olio c’è la crema Nivea disciolta.
Hanno una paura matta i petrolieri perchè il fenomeno è praticamente incontrollabile e li sta danneggiando.
Inoltre il biodiesel si può produrre anche dagli oli esausti di frittura. La San Carlo e la PAI potrebbero diventarne grandi produttori e i friggitori cinesi dei benefattori dell’umanità.
Dissento profondamente anche dall’idea svizzera di perforare kilometri di montagne a pro dei treni. Vieni a vedere cosa hanno combinato nel Mugello quelli della TAV intenti a sforacchiare l’appennino per i loro treni. Torrenti scomparsi, sorgenti prosciugate e milioni di metri cubi di pietrame inquinato dai lubrificanti scaricato dove capita. Danni incalcolabili all’ambiente e alla popolazione.
Sei sempre il migliore Beppe, non farti pigliare per il c…
Caro Beppe, cosa pensi della canapa indiana? Cannabis? Quella volgarmente chiamata marjiuana?
Hai affermato che una produzione di olii (o alcoli) di origine naturale nuocerebbe all’economia alimentare. E allora perchè non si coltiva la canapa? E’ risaputo ormai da tutti che è una pianta annuale e che è in grado di produrre una varietà immensa di prodotti, tra cui cellulosa (carta) e carburanti, oltre a poter usata per la produzione di medicinali e mangimi animali. Raddoppiare il prezzo del petrolio???? perchè?? sta finendo!!! Togliamocelo dalle palle! Esistono, ci sono già, sistemi alternativi!!
Ma è possibile che ci sublimino con l’idea di essere una democrazia (una di quelle da copiare o ti bombardo le figlie e tutto quello che hai), solo quando si è sotto elezioni? E perchè non si fà un bel referendum, tanto per cominciare, sul cambiamento radicale o graduale, dei combustibili velenosi? Perchè poi non ci fanno decidere cose importanti come questa ed invece pare che la procreazione assistita sia più importante? Ve lo immaginate? || “Sei a favore dell’auto ecologica o vuoi continuare a comprare auto inquinanti, uccidendo più di dieci persone al giorno?” ||
E’ ovvio che se si vince il referendum, i morti diminuiranno nel corso degli anni, invece di aumentare, magari per i successivi due anni invece che esserci dieci morti, ogni giorno avremo magari solo cinque nuovi morti, più tre nuovi intubati, con problemi gravi o gravissimi ma vivi, tre quasi morti al giorno anzichè tre morti certi! Pensate… tutto ciò è davanti ai nostri occhi e orecchie, ma vale di più mandare i soldati in Iraq senza chiederlo al popolo…
E non mi venite a dire che sono temi vecchi od obsoleti che c’ho gli occhi inniettati di sangue e i miei polmoni trasudano pm10! E poi “il futuro non è mai vecchio ed obsoleto”… Ah, ho mandato la lettera a Ciampi per far ritornare i nostri soldati (che stanno là a non fare una mazza di utile se non consegnare prigionieri civili alle porno sale di tortura americane) con copia carbone nascosta (Bcc o Ccn) a tutta la mia lista di contatti email, con ottimo risultato: molti hanno ripetuto la cosa mettendo me ad altri in copia e chissà quanti la ripeteranno a loro volta…
quale e’ il motivo che spinge un mensile di questo calibro a scrivere un articolo che ha tutta l’aria di essere prima di tutto contro le affermazioni di una persona/e e non a favore della verità?
Un articolo con la pretesa di portare alla luce quelli che sono i risultati di una prova……..e dove sono? Avrebbero potuto aspettare di avere tutti i risultati prima di ipotizzare soluzioni, dare sentenze……
Per non parlare dei sette punti attribuiti a dichiarazioni di Grillo e dei quali 4 risultato, a loro dire, falsi. Chi ha scritto l’articolo (manco il coraggio di identificarsi!) dovrebbe prima di tutto leggere la definizione di falso e fare qualche esercizio di logica elementare;
esempio “la stragrande maggioranza dei motori diesel (credo potreste avere dei problemi con quelli turbocompressi) è capace di bruciare qualsiasi olio da cucina.” è l’affermazione, la risposta di quattro cerchi è stata “FALSO: a parte il fatto che tutti i diesel recenti hanno il turbo, è vero che possono bruciare qualsiasi olio, è come e con quale risultato per consumi e durata del motore.”
Permettetemi solo un commento a quanto detto da quattroruote non solo non smentisce l’affermazione che è stata fatta,la conferma!
Sarebbe come dire “Berlusconi è stato indigato in tanti processi” e controbattere a questa affermazione dicendo “FALSO: a parte il fatto che sono caduti tutti in prescrizione, è vero che ha partecipato a tanti processi, ma il punto è come e con quale risultato sono finiti.”
Grandi E.B. e R.B. bella prova! Gran bell’articolo! Continuate cosi ……….
Tanti anni fa, ed ero un ragazzino, ricordo una trasmissione di Enzo Tortora, Portobello dove lo stesso Tortora presentava un tale ingegnere Rossi, credo, che aveva inventato un sistema di produzione del petrolio con la…monnezza!!! Il povero Tortora sappiamo che fine ha fatto ma il perspicace quanto audace,ing. Rossi e la sua invenzione quale triste sorte hanno avuto???
Dopo aver atteso invano una chiamata da qualche ministero od ente locale rinchiuso nella famosa cabina per tutta la puntata, il tale ingegner Rossi fu contattato dall’ambasciatore degli Stati Uniti ed andò a mettere in pratica il suo progetto in quel paese esotico.
Ora il suo sistema é sfruttato in vari paesi del mondo, tra i quali… l’Italia! Infatti la Comunità Europea eroga finanziamenti per l’attuazione della gestione integrata dei rifiuti che comprenda il recupero del petrolio presente nell’immondizia.
Non so dire quali enti locali italiani abbiano attuato il sistema del Sign. Rossi (magari cercando nella Rete si trova), ricordo che i comumi di Palermo ed Ustica avevano avviato un progetto simile ma se non ricordo male, una volta incassati i finanziamenti… vabbé, questa é un’altra storia!
C’é comunque da dire che oggigiorno si ottiene molto con la raccolta differenziata di plastica, la maggior parte della quale é prodotta dal petrolio.
Ciao,
Mi piacerebbe che Beppe Grillo, che ha sempre dimostrato di avere i “coglioni” di esporsi in pubblico per difendere la “verità”, si informasse bene, magari sentendo chi usa questo olio come carburante.
Siccome chi lo fa è costretto a restare nascosto in quanto è considerato un “criminale” peggio di un mafioso o di un terrorista, visto le sanzioni previste, forse un personaggio pubblico come lui potrebbe fare chiarezza.
Sono buone le tue idee Beppe, ma sono troppo distanti nel tempo, ABBIAMO BISOGNO DI SOLUZIONI A BREVE TERMINE!!! Una volta ( 5 annni fa!) con 60 euro facevo due pieni di gasolio, oggi ne faccio 1 e non so come, faccio anche meno chilometri! Gasolio RADDOPPIATO Stipendio NO!!!
Siamo criminali, ma non è forse criminale uno stato che permette un raddoppio del prezzo del gasolio/benzina a carico del cittadino?! Uno Stato consapevole dell’esistenza di alternative che dimezzerebbero da subito il prezzo senza conseguenze meccaniche??
Forse dovremo aspettare qualche sentenza “clamorosa” di qualche magistrato controcorrente, oppure può pensarci prima Beppe Grillo?? Chi lo sa!
Non ho avuto tempo di leggere i Vs. post pertanto potrei rischiare di ripetermi.. però non so bene su cosa si basi lo studio federale tedesco per dire che il bilancio energetico non presenta vantaggi.. inanzitutto il gasolio vegetale è ricavato da un qualcosa che cresce sul suolo circa 2 o 3 volte l’anno.. anziché da un qualcosa che impiega secoli a formarsi e si trova a decine di km sottoterra.. poi vi è da dire che il processo di esterificazione che viene utilizzato per “normalizzare” il gasolio vegetale in modo tale da renderlo comune e sostituibile ad un gasolio minerale è un processo ancora poco “industrializzato” e pertanto migliorabile.. senza tenere conto del fatto che in realtà questo processo è evitabile sostituendo del tutto l’iniezione del veicolo adattandola ai valori di viscosità medi di un olio vegetale “grezzo”.. comunque esistono quattro aziende in Italia che producono gasolio vegetale “normalizzato” e alcuni autotrasportatori utilizzano questo carburante da anni.. in rete queste informazioni sono facilmente reperibili sia per quanto riguarda il processo realizzativo che per quanto concerne le aziende distributrici..
Ciao a tutti Marco..
Non so cosa ne pensiate tutti voi, e non ho letto tutti i commenti per intero; non so cosa ne pensi esattamente Beppe, ma io, sul mio vecchio furgone Diesel, posso tranquillamente versare olio di soia al posto del gasolio, o al limite miscelarlo per evitare problemi di avviamento alle basse temperature. E lo faccio da circa 2 anni, e non ho avuto mai alcun problema ne’ al motore ne’ da altre parti; la fumosita’ e’ ridotta, il rumore pure, ed ho un tantino di ripresa in piu’.
Ora, non dico che questa sia la soluzione; ma preferisco usare l’olio vegetale, dove possibile, che non sto petrolio di merda rubato in iraq e per il quale tanta gente viene ammazzata
penso semplicemente a come potrebbe essere semplice, con la tecnologia di oggi, tarare, o progettare di sana pianta, un motore diesel PRONTO per essere usato con olio vegetale. pensateci. altro che idrogeno, nucleare.
magari sarebbe il caso di verificare se veramente i vecchi diesel vanno benissimo anche con gli OVP e magari, se così dovesse essere (come molte testimonianze, anche in questa sede, sembrano confermare), sarebbe il caso di rettificare parzialmente l’ultima parte del tuo intervento.
E vvai, anche beppe e’ negli schemi dell’apparato di potere. Solo un tremontiano potrebbe pensare che il problema del biodiesel sia un problema di soldi e che tutta la questione dei trasporti sia un problema di soldi.
E’ chiaro che non appena il potere si accorgesse che si usa più olio di colza che gasolio, immediatamente gli oli vegetali subirebbero le stesse tassazioni di quelli minerali. Basta come esempio il prezzo attuale del gasolio che oggi è praticamente equivalente a quello della benzina, mentre non molti anni fa era la metà. Questo aumento e’ dovuto alla attuale diffusione dei motori diesel e la cosa non e’ sfuggita al potere.
Il biodiesel non deve essere visto come un sostituto del gasolio, ma come un simbolo.
Oggi le persone comunicano, si aiutano, si scambiano esperienze, si “istruiscono” reciprocamente e tutto questo indipendentemente e forse piu’ rapidamente di quanto non facciano gli organi ufficiali, dalla scuola alla tv.
Mettere una bottiglia di olio di colza nella propria auto non vuole dire risparmiare centesimi, vuole dire fare parte di una comunità dove le informazioni circolano liberamente. Una comunità dove si pensa, si discute, si cresce insieme.
Oltre all’olio di colza ci sono i microgeneratori elettrici domestici a gas, ci sono le emittenti satellitari non-SKY, ci sono i software open-source, le cartucce delle stampanti ricaricate, i pannelli solari fatti con i vetri delle vecchie fiat panda,…
Ci pensate alla soddisfazione di staccarsi dalla rete elettrica delle centrali a petrolio/carbone/uranio e poter dire “io la corrente a casa me la faccio da solo, col metano.
Faccio solo quella che mi serve e non contribuisco all’enorme spreco della rete di distribuzione.
A fanculo i contatori inteligenti dell’ENEL, le emissioni dei tralicci ad alta tensione, gli alberi in svizzera, ecc.”
Insomma il biodisel e’ “carburante” per la mente, non per i motori.
Mi dispiace che Beppe Grillo si sia lasciato sfuggire questa occasione.
Mi è venuta giusto in mente una cosina sul costo della benzina.Il petrolia aumenta,la benzina e il disel aumenta. Ok mi sta bene.Ma perchè aumentano solo i combustibili e non i costi di tutti i derivati dal petrolio ?Avete mai sentito che la michelin rincara i pneumatici per via del prezzo del greggio ?o che il vostro computer portatile aumenta seguendo il petrolio ? e le vernici ? Insomma si conferma una bufala vera e propio.Il consumo di petrolio non da trazione non è irrisorio.
Tutto questo scalpore ma la “storia dell olio di colza” gira da un bel pò di anni !Se ne parlava ai tempi delle croma/tipo Td !
Praticamente se non avete un auto con pochi chilometri con sistemi di iniezione sofisticati (iniettore pompa,common rail di ultima generazione) andate pure ad olio felici voi e il portafoglio!.
Sono d’accordo con la proposta di Beppe, anche se nella sua applicazione bisognerebbe procedere con molta cautela, prevedendo parallelamente il miglioramento dei servizi di trasporto pubblico sia in ambito cittadino che nazionale nonchè provvedimenti concreti per creare i presupposti per l’uso della bici nelle città. Bisogna notare però che alla fin dei conti la cosa più importante è anche quella più difficile, cioè cambiare la testa alle persone per convincerle ad usare MENO e MEGLIO l’auto e a scegliere quelle che bevono di meno (e non a scegliere i SUV – che in città hanno una percorrenza che va da 7 km/lt a circa 10 – e che pur rientrando nei parametri UE per quanto riguarda gli inquinanti, producono comunque una quantità spaventosa di CO2 con un effetto veramente “benefico” sull’atmosfera).
Personalmente non credo che la politica del “raddoppiare in 10 anni del prezzo dei carburanti” sia la valida alternativa. Certamente questa linea di pensiero giova allo Stato (maggiori introiti dalle accise) ed ai grandi “petrolieri”, che vedranno un margine di guadagno sempre più consistente.
Indurre le case automobilistiche a progettare motori più “parsimoniosi”??!!! Altra eresia. Ma guardatevi intorno! Oggi si costruiscono motori di soli 1500cc con potenze superiori ai 180CV (bare su ruote dal mio punto di vista!). Leggete le pubblicità delle varie case automobilistiche. Sembra che conti solo la velocità, la potenza e nulla la sicurezza… Ah, si ogni tanto qualcuno ci ricorda che in macchina abbiamo ben 6 airbag…
Ma a 220Km/h serviranno???
Rimpiango i tempi in cui una nota casa francese ci proponeva la sua “Livoluzionalia!!! 50Km 2 litli!!!!”
Meditate!
Caro Beppe comunque le quatropalle sulla colza sono state messe in giro dal sito nexus rivista pseudo paranoica che le ha sfacciate per parole tue,nemmeno piu la disinformazione e piu attendibile se lo scopo e vendere di piu!!
Poco tempo fa ho postato quì, nella sezione Trasporti/Viabilità, un post dove esprimevo il mio interesse nel comprare una macchina ecologica, il post sta in questa pagina: http://www.beppegrillo.it/archives/2005/02/progetto_smile.html
e comincia con:
“Fermi tutti! Mi devo comprare una macchina….”
Ho comprato quindi Quattroruote e sapete che c’è? Oltre a ridurre Grillo ad un buffone come vogliono i potenti (strana affinità per una rivista che parla di Mercato Automobilistico), propone delle vere e proprie balle: per esempio, nelle pagine dove ci sono i prezzi delle macchine, ti vorrebbero far credere che esistano sul Mercato, delle macchine che escono dalla fabbrica con motore Benzina-GPL, a 9.000, segnalandolo nella casella del tipo di motore con una sigla BG (altre sigle: BM per Benzina-Metano, B per Benzina, D per Diesel, I per Idrogeno). Non è vero niente!! Non esistono auto che escono dalle fabbriche con il GPL o con il Metano già impiantato, lo impiantano dopo a tua richiesta i concessionari rivolgendosi ai normali centri autorizzati, cosa che puoi fare ovviamente da solo!
Perchè lo scrivono? Perchè pensano che così si venda di più o perchè vogliono dimostrare che il Mercato Automobilistico ha cura per l’ambiente… Io sono andato dal concessionario che vendeva una TATA a motore BG, almeno così c’è scritto su Quattroruote di Maggio, abbagliato dalla bufala, convinto di comprare una macchina buona, a GPL e a benzina, ma il concessionario mi ha “spiegato” che è tutto falso, stanno facendo una ricerca di mercato dicendo delle bugie ai lettori di Quattroruote, tra cui l’attribuzione della storia della colza a Beppe, e chissà quante altre sciocchezze pur di far comprare alla gente auto che uccidono 10 persone al giorno (4000 morti all’anno – http://www.informagiovani-italia.com/le_polveri_sottili.htm): molti di più di quanti ne ammazzino i terroristi nell’Iraq “liberato” con le ovvie prese di posizione e di cordoglio del nostro Portatore Nano. Certo i terroristi li sgozzano o li fanno saltare in aria alle loro vittime, da noi ci costringono a comprare auto che ci “auto-uccidono”… perchè 10 “auto”-morti al giorno son pochi?
condivido pienamente il tuo approccio al problema (ovvero rompere la catena di connivenza, e convenienza, tra case automobilistiche e le “sette sorelle” ovvero le multinazionali del petrolio) per costringere le grandi aziende automobilistiche a produrre delle automobili, al posto delle “stufe che camminano” (memorabile la tua apparizione in TV di qualche anno fa…).
tuttavia non credo sia sufficente, da solo.
Certo, fai senz’altro bene a evidenziare le problematiche di un eventuale uso massiccio degli OVP (olii vegetali puri), vorrei solo precisare alcune cose:
mancano degli studi seri di settore, per quanto riguarda le emissioni inquinanti e la convenienza economica.
I vecchi diesel pare (pare) che non abbiano nessun tipo diproblema (leggevo la scorsa settimana un articolo di Liberation, apparso su l’Internazionale, che molti agricoltori francesi utilizzano l’olio di girasole puro per i loro trattori).
Concordo con il commento che parla delle enormi risorse dell’olio di canapa (anche se non concordo con la demonizzazione della marijuana: fumata fa senz’altro male, ma una tisana è gustosa e nient’affatto psicoattiva!!), ti consiglio umilmente di ricercare il rapporto tra il proibizionismo degli anni ’20 in america ed i primi prototipi di automobile fatti da Ford…
Ne potrebbero uscire un sacco di Gags divertenti per uno spettacolo…
Con smisurata stima (bella la fota in copertina dell’Internazionale di questa settimana… ;-))
Sono da mesi fruitore del sistema dell’olio da friggere nel motore e vengo logicamente preso debitamente in giro da chi mi conosce per girare su friggitrici ambulanti ( una berlina ed una jeep….). Il fatto è che comunque risparmio ben miseri Euro 20 a pieno e ( pur cercando di limitare al massimo gli spostamenti) il mio risparmio è di ben Euri 80-100 al mese. Tenendo conto che ” tengo famiglia numerosa” gli Euri 80 risparmiati mi tornano veramente comodi per il latte del bambino. Ho adeguato già anni fà la mia vita ad una vita che tenesse conto di questi gravi problemi e quando abbondonai Milano per la nuova avventura alla cieca , tutti mi diedero del matto.Visto come stà andando ora dicono che i matti sono quelli rimasti nei manicomi ( vedi città). Senza filosofeggiare nè profetare a vuoto io chiedo se qualcuno conosce il motore Sterling , per uso alternativo e non finalizzato all’autotrazione ovviamente , e cosa ne pensa Beppe e se ne potesse parlare chiaramente ed a fondo. Ah dimenticavo , le mie due macchine sono logicamente ad iniezione indiretta con pompa meccanica, comperate logicamente ad Hoc, vanno benissimo anche al 100% di olio ed inquinano un nulla….provare per credere.Tony
E non ti scordare che non esiste solo l’olio di colza: ma ci sono anche alghe che possono essere “coltivate” in piscine apposite e che producono direttamente oli combustibili (70% del peso secco è composto da olio)
Questo forse è la parte più interessante visto che si potrebbero sviluppare coltivazioni anche in mare e produrrebbero direttamente carburante senza ridurre la parte di terra coltivata per alimentare.
Questo è un bel sito americano sulla produzione di biodisel e alcool. E’ interessante anche questo.
Ciao a tutti rifaccio la domanda : il motore a idrogeno e stato brevettato? Chi possiede il brevetto?
Beppe Quattropalle diceva anche che tu usavi un auto ibrida Toyota Prius x i tuoi spostamenti in un vecchio articolo si o no?
Poi pure Arnold S….ger l’ attore si e fatto costruire un hummer a idrogeno,adesso che fa il politico,lui che di ecologico a ben poco… ben fatto meglio che un auto da 300cv che tu nel tuo spettacolo giudicavi inutile (Cuneo 28/02) ma che
a quanto pare possiedi…..
Ti immagginavo di piu su un vecchio furgone volkswagen modificato a idrogeno comunque sei veramente in gamba.
A tutti quelli che contestano il grande Beppe per aver detto una ca…ta !!!
Grillo consiglia di raddoppiare il prezzo del carburante, ma riducendone i consumi. Siccome esistono macchine che con un litro di carburante potrebbero percorrere 100 km (velocità massima di 140 Km/h), è possibile ridurre l’inquinamento sprecando meno energia e facendo comunque guadagnare i pescecani dell’industria petrolifera.
Le tangenziali sono intasate di gente che ha lo stesso tipo di lavoro/mansione in aziende diverse.
Gente che viaggia 2 ore al giorno (+ spese, + inquinamento, + stress) perchè abitano a nord della città (per esempio) e hannno trovato lavoro a sud…. e viceversa!!! Pazzesco!
BEPPE, una proposta semplice:
perchè non incentivare le industrie dando degli sgravi fiscali per chi assume personale all’interno di un cerchio di TOT km di raggio, al centro del quale è situata l’azienda?
Più vicino abita il dipendente più la percentuale di sgravio fiscale aumenta.
Stessa cosa per il cittadino tenendo conto degli agglomerati industriali sul territorio.
Se esiste già una cosa del genere scusatemi, ma non ne ero a conoscenza.
…caro Beppe,
..sono un ragazzo di Roma,ho 32 anni e mi chiamo Luca.
Forse mi stò rendendo conto che vivo in un momento storico alquanto particolare e mi viene da chiedermi se un giorno l’economia di questo paese mi darà la possibilità di poterlo raccontare a mio/a figlio/a…la sai una cosa?
..tutte le volte che lo faccio non sò rispondermi!!
Allora mi chiedo :”Sarò solo io ad essere così scettico?!…”
Poi però mi guardo intorno e noto che c’è una grande maggioranza di persone sempre più scontente,che borbottano a bassa voce per paura che qualche telefonino possa “spiare” la loro libertà di protesta….Signori!!!!Se siamo arrivati a questo è solamente colpa nostra perchè anche noi siamo il Sistema!!!!!..Anzi SOLO NOI LO SIAMO!!!!!!!!!
Siamo NOI che scegliamo,(o perlomeno dovremmo farlo),di mandare al “Potere” delle persone che poi si rivelano “Fumo negli occhi sull’orlo di un burrone!”.
Siamo NOI che continuiamo a comprare auto da 250 cv perchè così si “ciula” di più!!!!….
Siamo NOI che scendiamo in piazza a protestare contro la nostra immagine allo specchio perchè quella immagine non ci rappresenta!
Siamo NOI che continuiamo a metterci le cinture di sicurezza in auto perchè ci salva la vita….poi però sul cruscotto teniamo il pacchetto di sigarette con scritto “IL FUMO UCCIDE”!!!!…
..e continuiamo a dare la colpa al governo…cioè a quell’entità da NOI scelta!!!!
Intanto immezzo a questa pazzia di idee confuse guardo mio padre che,sconsolato e inc…ato,nota con stupore che ha solo 5 euri nel portafoglio dopo che ha lavorato per 40 anni!!!!!!…..
Cosa voglia dire tutto questo non lo sò…..ma no ,mi piace…
Grazie BEPPE perchè sei lo schiaffo che ci meritiamo!!!!
Ebbravo Beppe!!!
Si, perchè al di là dell’aver ragione o no, tutti questi messaggi destimoniano una progressiva rottura del muro di omertà e passivismo tipicamente italiano.
Insomma, nel bene o nel male,
PURCHE’ SE NE PARLI.
oh grillo…. te sei tutto sonato !
scusa la… come dire … franchezza… pero’ io a te, te farei vive come noi poveri… eppoi ce penzi du vorte prima del raddoppio della benzina.
il futuro è l’olio di C A N A P A!è l’olio con più numero di esani in assoluto,le coltivazioni sono molto intensive per quanto riguarda quantità di piante per metro quadrato,restituisce al terrenop quasi la totalità di ciò che ha assorbito,non possiede metalli pesanti,cresce a tutte le latitudini,non ha bisogno di pesticidi e la fibra di canapa è una delle più resistenti del mondo,soppiantata dall’industria del cotone(che richiede tonnellate di pesticidi) e dal petrolio(dalla canapa si può fare tutto ciò che si produce dal petrolio).l’unico problema è che la sorella della canapa da fibra ha potere stupefacente,ma basterebbe studiare una paginetta per poter distinguere la canapa da fibra,da quella psicoattiva.
l’italia era la terza produttrice di canapa al mondo.cercate i documentari su questo argomento!!!fermate gli ABUSI di MARIJUANA! imparate ad usarla con il cervello!!
Beppe, ma sei parente di Tremonti? Alle soluzioni (sparate) della domenica di pensano già i nostri politici. Io le eviterei.
Da quel che leggo in giro, c’è molta gente che usa da anni l’olio di colza senza problemi. O sono tutti dei pallisti oppure la verità non è proprio come l’hai descritta tu. Mi riferisco alla sola questione del danno provocato dall’olio nei motori diesel. Se ho ben capito il problema con l’olio è nella viscosità dello stesso. Problema che in alcuni casi, con particolari motori, può essere più rilevante, in altri meno, e che comunque può essere risolto o usando accorgimenti tecnici come la serpentina di preriscaldamento oppure miscelando l’olio al normale diesel. Oppure, per finire, producendo motori adatti…
Possibile che per il futuro non si riesca ad immaginare un mondo che prescinda dall’automobile??
Alla televisione la maggior parte delle Pubblicità sono di automobili, volte a far nascere il bisogno di un’auto nuova piu sicura piu performante per far cosa? Per metterla in coda o per parcheggiarla in strada, e poi pagare un bollo un’assicurazione . Prima ti vendono l’auto a rate piccolissime cosi la gente ci casca e se la compra, poi una volta che l’hai acquistata ci metti la benzina e tutto il resto. Ma la colpa non è solo di chi le vendema a cnhe della ns scarsa cultura che lascia imbonire ad acquistarla. Guardiamoci in giro, mamme che per andare a prendere i figli a scuola hanno bisogno del SUV, ragazzini che per andare a scuola devono avere la SMART…. e degli scooter nei centri cittadini? Ne vogliamo parlare ormai solo pochiai miei tempi nella mia scuola solo pochi venivano a scuola in moto oggi quasi nessuno non ci va in scooter con il risultato di intasare ancora di più il traffico e l’inquinamento.
Per alzarsi mezz’ora dopo e arrivare in orario in uffico mi compro lo scooter…Fa niente se poi lo parcheggio sul marciapiede per tutte le 8 ore che sto in ufficio è così comodo… In 5 min arrivo dappertutto…. Gia tagliando la strada ai semafori e rompendo i coglioni ai pedoni che non sanno doove camminare … Ma vuoi mettere con lo scooter non fai coda anche ai caselli dell’autostrada passi davanti a quegli scemi di automobilisti in coda…
Rispondo a Maurizio:
DANNI: ho un amico che giusto la settimana scorsa ha dovuto cambiare la pompa della benzina, che si è rotta casualmente 2 settimane dopo che ha iniziato a usare l’olio di colza..vallo a dire a lui che non produce danni!
Ciao a tutti
Veramente se guardi un pò di storia, il prezzo è salito 10 volte su un consumo salito 100 volte, dunque se si alza il prezzo aumenta il consumo questo perché è un bisogno primario (in quanto costretto con la forza) per l’uomo moderno indotto da i grandi pescecani dell’economia.
ECOBILANCIO DEI BIOCARBURANTI OLEOSI PER AUTOTRAZIONE
Durante la dittatura fascista (eravamo sotto embargo), la “motorina” (da non confondere con la petrolina) ovvero olio vegetale + alcol, faceva muovere trattori, camion ecc. italiani, poi tedeschi, poi alleati, dunque hanno scritto bufale
BIOCARBURANTI OLEOSI SU LARGA SCALA
Si usa prevalentemente l’olio buttato dalla produzione (1/3 arriva sulle tavole) anche riciclato va bene, dunque altra bufala
BIOCARBURANTI RAGIONEVOLI
Sono tutti ragionevoli.
DANNI AL MOTORE
Bufala ! non produce danni, ovviamente parlarne con un meccanico prima di farlo non tutte le auto sono uguali ed esistono eccezioni.
LA COLZA SI’, LA COLZA NO…LA TERRA DEI CACHI!
quasi quasi ci vorrebe il seguito di una celebre canzone…ma consentitemi una precisazione che circola tra “gli esperti” e molto poco tra la gente comune. Così come è finita l’epoca delle produzioni di massa, così bisognerà ressegnarsi al fatto che anche la produzione (ed utilizzo) di energia “di massa” ha gli anni contati. Salvo scoperte rivoluzionarie (tipo se riusciremo davvero a fare la fusione con un “vantaggio energetico”) sono idiozie, secondo le valutazioni attuali, pensare che andremo tutti a idrogeno o a bio carburanti o a quello che volete. Alcuni andranno a colza, altri a metano, altri a H2, altri legna ecc, ecc…è più complicato, lo so, ma per come stannno ora le cose, sarà necessaria una DIFFERENZIAZIONE ENERGETICA. Lo dicono i dati sulle risorse mondiali, non lo dico io.
Ma su certe cose è la POLITICA che deve intevenire, se all’oggi lasciamo queste cose al “libero” mercato tanti saluti a tutti…
Pietro
Salve,
Londra ha un sindaco laburista che e’ abbastanza attento ai problemi dell’ambiente e per ridurre il traffico e l’inquinamento in citta’ ha imposto una tassa di ingresso di 5 sterline (congestion charge). La cosa funziona cosi’ bene e gli abitanti di Londra sono cosi’ soddisfatti che l’anno scorso Red Ken e’ stato rieletto con il 70% dei suffraggi. Ora ha deciso di utilizzare i proventi di questa tassa per trasformare Londra nella capitale piu’ verde d’europa. Vuole che tutti i tetti della citta’ che se lo possono permettere abbiano un sistema di produzione di energia eolico o solare o combinato (eolico solare) e vuole potenziare e costruire nuove linee metropolitane. Peccato che anche le nostre amministrazioni di sinistra non riescano a fare nulla di simile.
ciao
Nino
Letto l’intervento di Sandra Biondo… l’utilizzo in Brasile di autovetture che utilizzano alcool (si tratta alla fin fine di etanolo al 10% di acqua) non viene da me colto in termini di diffusione, bansì come principio che qui da noi non viene applicato. Voglio dire, la Comunità Europea ad oggi spende una buona quantità di denaro pubblico per il mantenimento a maggese di ettari di terra che potrebbero essere utilizzati, in alternativa, alla coltivazione di quelle pinate da zucchero la cui fermentazione produce alcol. Beneficiando, poi, di tutti quei processi chimici che ne permetterebbero l’uso come carburante bisogenrà, tuttavia, tenere conto degli interessi che i costruttori hanno ancora nell’uso della benzina giacchè non ne incentivano, se non negli utlimi tempi, gli alternativi.
Il problema, alla fin fine, sta sempre nella cultura della popolazione. Se a proporre l’alcol come carburante ci si trova davanti a risposte tipo “io l’alcol piuttosto me lo bevo!:)” già convincere l’uso di carburanti oggi presento (gpl/metano) sarebbe già un passo avanti. Voglio dire: non è per fare pubblicità, la cito solo a titolo di esempio. Se una Lada Niva, il cui progetto, linea e motore risalgono al 1976 (!!!) viene equipaggiata anche con impianto gpl/metano di serie non vedo perchè per una Fiat Stilo il discorso non possa essere diverso. Sui siti internet di alcuni costruttori, i concessionari propongono l’impianto (compreso nel prezzo o meno)… sul sito della nostra Casa italiana non ho mai visto pubblicizzata una cosa del genere.
Bravo Beppe!!!! Questa storia dell’olio di colza, magari pubblicizzata anche a fin di bene, nasconde i problemi che hai segnalato.
Riguardo al problema dell’inquinamento e dei carburanti….cosa ne pensi di una legge che fissi, entro 15-20 anni, il divieto di produrre veicoli alimentati a idrocarburi? Mi spiego…in sede europea si stabilì una data entro la quale la super stata bandita….si diede il tempo necessario alle case automobilistiche ed ai produttori per implementare la produzione di verde….si potrebbe fare lo stesso con tutte le benzine e i derivati…così magari fra 15 anni si riesce a passare a questo benedetto idrogeno!!!
Non sono riuscita a leggere tutti gli interventi, ma vorrei dire la mia sull’alcol da autotrazione utilizzato in Brasile perché mi pare che le informazioni riportate da qualcuno non siano esatte. In Brasile fu istituito il piano “pro-alcool” negli anni 70, in piena dittatura militare, per favorire i latifondisti della canna da zucchero. Infatti l’esportazione di zucchero era bruscamente calata a causa dei paesi orientali che lo producevano a più basso costo e la lobby agraria in parlamento doveva trovare un modo di salvare le produzioni dei latifondi. In Brasile la canna da zucchero, coltivata estensivamente in modo sub-umano (ma nel sudest si iniziano ad usare le macchine) riduce alla fame un sacco di lavoratori sottopagati e sfruttati, specialmente nel nordest del paese; la benzina brasiliana è sempre e comunque additivata con etanolo (oltre il 30%, se la memoria non m’inganna); le auto ad alcool continuano ad essere vendute ma pochissimo e quasi solo su richiesta. Se, anziché favorire il latifondo, in Brasile si destinassero più terre alla riforma agraria, con quella terra si darebbe da mangiare a molta gente che attualmente non mette insieme il pranzo con la cena. Il biodiesel, calcolati i costi umani e materiali, è un’alternativa della serie “pegio il tacon del buso” (peggio la toppa del buco). A mio modesto parere, ovviamente.
L’unica soluzione possibile e atualbile da subito (tecnicamente ma non politicamente visto che sul petrolio si basa il nostro sistema economico mondiale) e’ SOSTITUIRE i combustibili con Alcool, biodiesel e metano. NON E’ VERO che l’olio di colza danneggia il motore… vedere chi da anni lo usa : http://www.alcatraz.it. Non credo che Jacopo Fo sia un deficiente che va in giro a dire falsita’.
La soluzione che proponi (alzare i prezzi)pur se comprensibile non e’ assolutamente attuabile e soprattutto dovremmo aspettare il ricambio di tutto il parco macchine attualmente in circolazione … tempi troppo lunghi per i nostri polmoni.
Aumentando i prezzi si favorirebbe cmq il passaggio a combustibili alternativi!!
Il prezzo della benzina e’ gia’ raddoppiato rispetto a dieci anni fa, quando iniziai a guidare la benzina costava 1400 lire al litro, non credo che raddoppiare il prezzo della benzina in dieci anni possa essere la soluzione al problema della mobilita’ (non ha funzionato la prima volta perche’ dovrebbe funzionare la seconda).
Non bisogna “obbligare” la gente a non prendere la macchina ma “convincerla”. Abito a bologna, qui la mattina si vedono macchine con dentro solo una persona, una cosa idiota. Ma la gente prenderebbe l’autobus se sapesse quando parte e quando arriva….
Sono d’accordo sugli sprechi ma considera che non possiamo sapere in anticipo la produzione agricola che avremo, piu che altro trovo ridicolo l’eliminazione quando esisto modi per recuperare l’energia dagli scarti agricoli (biomasse, termovalorizzazione) e quando c’e in giro per il mondo gente che muore di fame.
Visto che per Kyoto doppiamo ridurre l’uso dei pesticidi e ricordandomi che alle elementari abbiamo studiato la rotazione dei campi come uno delle innovazioni piu importanti per l’umanita vedrei bene utilizzare certe produzione durante i periodi di riposo-rivitalizzazione dei terreni.
Dovremmo pero sapere l’esatto rendimento di queste coltivazioni per avere un idea piu chiara sulle possibilita che potrebbero offrirci.
E cmq buono che sempre piu gente cominci a considerarlo un problema e ricercare soluzioni.
Terribile é considerare che le alternative esisterebbero da anni e anni come fai notare nel tuo post precedente sulla fusione fredda
Caro Beppe,
è la prima volta che scrivo a un blog ma quello che dici sul raddoppio del prezzo del carburante mi ha stimolato. Allora: io vivo a Bergamo e ho un fidanzato ad Alba in Piemonte. Ogni fine settimana ci vediamo. Io non ho la macchina e in città giro sempre in bicicletta. Quindi in Piemonte ci volevo andare in treno. Solo che dovrei cambiare 4 treni, aspettare un sacco in ogni stazione, per un totale di 4 ore e mezza di viaggio (sa va bene, perchè una volta ho perso una coincidenza…). In conclusione mi faccio prestare una macchina e ci vado in macchina. Ci metto due ore. E spendo già più del triplo rispetto al treno (tra benzina e autostrada).
Quindi se nel ricco e avanzato nord io non l’ho un’alternativa (valida) all’automobile ci manca solo che mi aumentino i prezzi dei carburanti!
Ciao
Caro Beppe,
ti stimo molto e condivido altrettanto di quello che scrivi, ma qui secondo me hai scritto uno …cazzata.
Mi spiego meglio. Io per andare a lavorare sono costretto a fare in auto 130km di strade statali al giorno e, visti i tempi che corrono, il mio lavoro me lo tengo bello stretto. Se come proponi tu il prezzo dei carburanti dovesse raddoppiare, facendo due rapidi calcoli non arriverei a pagare il mutuo e le scuole dei miei figli.
Viceversa, se fossero i Governi ad imporre alle case automobilistiche il dimezzamento dei consumi come primo passo, allora i poveracci come me, forse, riuscirebbero ad arrivare ancora alla fine del mese.
Tu dici: “Raddoppiare il prezzo dei carburanti è il modo più efficace per indurre l’industria a produrre veicoli che consumino metà di quelli attuali, cosa già possibile da diversi anni.”
Ma in trenta anni i prezzi dei carburanti sono più che decuplicati, mentre i consumi delle auto sono solo un po’ diminuiti.
Ci sono in commercio un paio di vetture da 3 lt/100 km.: quante se ne vedono in giro?
Forse è il nostro rapporto con l’auto che va cambiato, l’auto da 100 km litro è inutile se faccio 100.000 km anno.
Finalmente un imprenditore onesto e che paga tutte le tasse! (Francesco Marrella), complimenti!…. Ha solo dimenticato di dire che gli imprenditori il combustibile lo SCARICANO!!
Per rispondere all’orsevazione di Igor Scicchitano
“interesante la soluzione canapa o ogni altro vegetale ma io rifletterei bene su cosa dice grillo
“La popolazione mondiale aumenta, ma le superfici coltivabili no…..”
Dimenticavo una cosa, restando aderente al problema produzione agricola:
E’ possibile ottenere energia praticamente da qualsiasi fonte vegetale, è vero che le superfici non aumentano ma:
1)Non sono sfruttate tutte
2)Sono sfruttate male
Pensa alla parte di produzione che viene distrutta per rispettare le quote imposte dalla comunità europea, per esempio le tonnellate di arance macinate dai trattori, che poi io so obbligato a mangiare le arance spagnole, che fanno quasi schifo, e quelle nostre le distruggiamo. Se si cominciasse a considerare l’ipotesi di utilizzare quei terreni per produzioni altamente redditizie (in termini di rapporto superficie/produzione) come quelle da cui si può ricavare energia sarebbe già un pezzetto di progresso.
Tornando al diesel, l’estate puoi andare al 100% olio tranquillamente e comunque tenere percentuali intorno al 70% senza grossi problemi anzi. Gente ha passato il test sui gas di scarico con le motozzappe e i trattori figurati.
E poi comunque un vecchio e fumoso Diesel che va ad olio di colza inquina meno di un JTD common rail cazzi e mazzi.
Il discorso della canapa o di qualsiasi altra cosa è molto semplice. Innanzitutto una considerazione in termini di inquinamento. Gli oli vegetali inquinano 100 volte meno del gasolio, test chimici alla mano. Riequilibrano il bilancio CO2 perchè la combustione di una pianta reimmette nell’atmosfera la quantità di CO2 assorbita dalla pianta. Chi crede in cose come l’idrogeno per autotrazione fa il gioco dei petrolieri per un semplice motivo:
Gli scienziati fenomeni contano di prendere l’idrogeno dai combustibili fossili anzi per essere precisi dalla benzina (poi dici che sono idioti) producendo CO2 che vorrebbero immettere nei pozzi esauriti senza contare che il processo di trasformazione benzina–>idrogeno richiede energia che bisogna prendere da qualche parte e che una macchina con un litro di idrogeno cammina meno che con un litro di benzina.
Poi ti insabbiano cose come la fusione fredda che è dimostrato essere un processo vero e reale (vedi documento dell’ENEA di Frascati insabbiato http://www.frascati.enea.it/nhe/ )di cui riporto al volo il commento di chiusura della ricercatrice che se ne è occupata ” I risultati (positivi) delle attività relative al progetto “Nuova Energia da Idrogeno” , svolte nell’ambito dell’Unità Tecnico Scientifica FUSIONE, sono stati raccolti nel rapporto tecnico ENEA RT2002/41/FUS.
Per l’anno 2003 non sono stati assegnati finanziamenti ulteriori per cui non sono previsti ulteriori sviluppi.”
Il documento a cui fa riferimento per chi mastica un po di inglese è questo http://digilander.libero.it/outofbounds/FusioneFredda/RT-ENEA_02_411.pdf se vi interessa vi mando anche questi http://digilander.libero.it/outofbounds/FusioneFredda/FusioneFredda.html oppure questo forum http://www.forumcommunity.net/?c=627
Chicca delle chicche nonostante ci siano molti scineziati che ritengono che la fusione “calda” come la stanno cercando di realizzare non è possibile (alte temperature e pressioni) visto che “sembrerebbe” che nel Sole avviene a circa 10000-15000 gradi c’è un progetto che prevede di stanziare 30.000 miliardi per costruire in Italia un centro ricerche in cui sperano di ottenere la fusione dell’idrogeno raggiungendo circa 100.000.000 di gradi centigradi. Ora siamo partiti dall’olio di colza e siamo finiti alla fusione fredda (per inciso molte ricerche inutili e altosonanti so appoggiate da persone che con i finanziamenti ci campano da anni) il motivo di fondo è semplice, stiamo parlando di energia e inquinamento e del perchè non riusciamo a staccarci dal petrolio. So tutte cose che spero vi facciano capire che semplicemente NON VOGLIONO che l’umanità si liberi dal petrolio nello stesso modo in cui una casa farmaceutica non vuole che dal mondo spariscano le malattie. Tornando ai motori diesel e all’olio l’unica cosa che può accadere usando l’olio è che alcune parti in gomma potrebbero corrodersi e quindi vadano sostituite con altre più resistenti oppure che con il clima freddo l’olio addensandosi non passi attraverso i condotti e la pompa a tal proposito esistono dei kit venduti da alcune società tedesche di cui ora non ho voglia di cercare il link che consistono in serpentine elettriche che si inseriscono nel serbatoio e che presiscaldano l’olio. Una volta messa in moto la macchina non vi sono più problemi. Ciao.
Cari genitore (quelli che possono) cominciate ad accompoagnare i vorstri figli a scuola in biciclette ad andare a lavoro in biciclette soprattutto in queste belle giornate di sole. Da casa mia al lavoro ci sono 5 min. in bici 25 in macchina. Arrivate prima ve lo assicuro e magari trovate anche il tempo di andare a fare colazione in un bel giardino o in una piazzetta carina, fatevi una chiaccherata con vostro marito o vostra figlia seduti in un bar a bere un buon cappuccio. In Bici FATE PRIMA. Certo che se piove sono il primo anche io, ma con sto sole mi sembra di commettere un reato a non usare la bicicletta. Meditate Gente Meditate…..
Assisto sempre più spesso all’incivile abitudine di lasciare parcheggiato il camion o l’auto con il motore acceso ed uscire per comperare qualcosa, per parlare con qualcuno e così via.
Ai seguenti avvenimenti hoi assistito di persona:
l’autista del sindaco del mio paese ha aspettato, sotto il municipio con il motore acceso spesso accellerando a vuoto, per oltre 45 minuti il sindaco ed un onorevole. Due autisti comunali hanno lasciato i mezzi con il motore acceso ed hanno parlato fra loro per circa 25 minuti. Altri parcheggiano il camion con il motore acceso di fronte ad un negozio entrano e dopo almeno 15 minuti escono e ripartono. Bhè in questi casi il carburante quanto dovrebbe costare?
Era l’unico modo di protestare contro i petrolieri e gli inquinatori mondiali e ce lo volete togliere? In attesa che i prezzi raddoppino e i motori dimezzino (per le nostre tasche come prima), chi vuole può continuare a mettere qualche litro d’olio nel serbatoio. Ai petrolieri non cambierà niente, al motore idem, al nostro portafoglio e alla nostra coscienza (ambientalista) un pò si.
Ho provveduto a smentire anche sul gruppo di discussione italia.savona.discussioni ove anche girava quell’articolo:
news:entfe.106587$zZ1.3041672@twister1.libero.it
Ho ricevuto il post dell’olio di colza da mio figlio che sta in germania, per cui aveva già fatto un bel giro. L’ho preso per buono, visto che sei una persona, prima ancora che un’artista, che si è creato una sua seria credibilità e l’ho messo sul mio blog, che ora ho chiuso, lasciandone solo un’appendice, poi ho letto su altri blog che avevi rilasciato una smentita, e sono venuta a verificare ..cosa che farò ogni volta che vedrò in giro post con la tua firma, giusto per non incorrere di nuovo in un errore..ciao…
Eg. Sig. Beppe Grillo io leggo sempre con grande interesse le Sue e-mail anche se manca il finale cioè la parte più interessante, sappia che io c’ero ad assago quest’inverno e ancora una volta di + l’ho stimata per la Sua sincerità e il Suo coraggio nell’esprimerLa. Sarebbe cosa gradita se lei potesse informarmi sul processo che sta avendo a Roma. Io ho perso un figlio di 21 anni e sono due anni che non rido ma Lei le diceva così grosse che è stata l’unica volta in cui qualcuno mi ha fatto davvero ridere dopo tanto tempo x una ragione sensata. La mia rabbia + grande è stata quella di non averLa potuta raggiungere e dirLe di persona con una stretta di mano quanto io l’ammiri per il Suo coraggio. Ci vorrebbero tanti Beppe Grillo in questa bella Italia. UN bacio ai Suoi bambini e un saluto sincero a Lei e a Sua Moglie, faccia sempre così.
attualmente acquistare un’auto è un vero salasso. probabilmente mi esprimo così perchè non sono ottimista…ma anche una volta acquistata si è costretti a sostenere costi aggiuntivi non indifferenti: assicurazione, bollo, carburante, manutenzione, pedaggi e, se si è un pò indisciplinati, ci scappa anche qualche multa. appoggiarsi ai mezzi pubblici richiede una buona dose di masochismo e di tempo extra per eventuali ritardi. tuttavia, in questo secondo caso, non ci è richiesto un esborso iniziale a tre zeri per muoverci. nelle grandi città, anche se il rapporto qualità/prezzo non è dei migliori, tra taxi e bus, calcolatrice alla mano, un individuo può valutare la convenienza tra l’acquisto di un’auto o lo spendere l’equivalente in mezzi pubblici (se non ricordo male la vita utile di un’auto è 240.000 km o 5 anni). ma chi vive in periferia? per non parlare di chi, come me, abita in piccoli centri, dove esiste ancora il “buongiorno!” della gente ma non certo una fitta rete di trasporti pubblici, ha forse scelta? personalmente ogni mattina devo fare 19 km in auto per recarmi all’università impiegando, parcheggio compreso, una buona mezz’oretta. sappiamo tutti lo stress mattutino, ed i rishi connessi, del traffico (quante macchine col solo conducente a bordo vedo in colonna!). se optassi per l’autobus, l’unico mezzo disponibile nel mio paesino, mi dovrei svegliare prima delle 6 per essere a destinazione alle 8:30, se il mezzo è in orario, pagare 4 euro a tratta ed essere in balia di orari e fermate stile vladivostok. dopo tutto questo sproloquio voglio arrivare a sostenere che, a mio avviso, la soluzione non è avere auto a consumo 0, ma mezzi pubblici economici, efficienti, efficaci, capaci di essere per qualsiasi cittadino razionale una buona alternativa allo spostamento privato. che ne dite? saluti.
Quanti commenti,quante idee….mi spaventa quello che parla di cellule staminali mentre si parla di carburanti!!ma c’e’ qualcuno coerente?che capisce di che si parla?Lo stato in fondo si dovrebbe mantenere solo con benzina e sigarette,altro che tasse!!mi spiegate perche’ a S.Domingo le Malboro costano un po’ piu’ di 1000 lire e la benzina 600?Certo e’ che se bisogna mantenere l’80% di gente che vive di mugugno e di lavoro sempre piu’virtuale e la marea di politici nostrani e,summo gaudio,europei non si finira’ mai e sembra sempre piu’ arduo trovare l’isoletta felice vista la globalizzazione mondiale che e’ stata intesa come inchiappettamento generale!!!!viva l’eta’ delle caverne!!
credo che quelli che parlano di spostare il traffico merci parlino esattamente di trasporti intermodali.
Dalla fabbrica alla stazione attrezzata piu vicina in camion, poi treno fino alla stazione piu vicina al distributore, da li camion fino al distributore.
Ci sono i rimorchi apposta, arrivi alla stazione lo stacchi dalla motrice e puff sul treno e viceversa.
Poi uno dei problemi del trasporto merci é che potremmo benissimo evitare di spostare tantissime merci o almeno attargli i costi sociali dell’inquinamento.
Gambaretti pescati nel mare del nord, mandati a sgusciare in turchia e rivenduti in Germania é da minchioni…
Mi scusi penso di essere piu razionale che ecologista ma siamo in un momento dove bisogna prendere decisioni prima di tutto ecologiste.
Sono un imprenditore nel settore dei trasporti di merci su strada e nella mia azienda non usiamo l’ olio di colza ma il “semplice” gasolio.
Nel gennaio 2003 il gasolio lo pagavamo 0,83; oggi 1,038… per farla breve 0,22 c in più (circa 400 delle vecchie lire) e per un pieno spendiamo 12 in più. Ho letto alcuni post precedenti nei quali si affermano “ideone” che consistono nell’ aumentare il prezzo del gasolio per far transitare le merci su ferrovia o via nave (p.s. neanche con Grillo sono daccordo)
Vorrei fare una domanda: “come portiamo la merce in dettaglio al negozio in centro città ? con l’ Eurostar è ovvio, oppure con la Grimaldi lines, scavando in corso Vittorio Emanuele a Milano un nuovo naviglio per far passare la nave…”.
Guardate che noi speriamo nei trasporti intermodali e i camionisti siciliani da anni non fanno più la Salerno-Reggio Calabria, ma si imbarcano sulle navi a Palermo e sbarcano a Genova perché costa di meno e con un camion ti fai il c..o su quella autostrada !!!
I veri problemi sono altri, ad esempio:
come mai i camion moderni consumano sempre di più ? Non dovrebbe essere il contrario ? Chi ha interesse a questo ? I petrolieri, forse…
Come mai il 40% dei camion in Europa viaggia scarico o con carichi insufficienti ? Chi ha interesse a questo ? Gli spedizionieri forse perché fa comodo avere schiavi che guidano…
Allora in primo luogo facciamo in modo che i camion viaggino al 100% delle loro capacità, poi magari incentiviamo le “autostrade viaggianti” (che sono treni che trasportano camion, una parte da Verona e lungo il Brennero arriva in nord europa).
In questo modo avremo:
– 40% inquinamento
– 40% traffico
– 40% spese sui costi di trasporto
Per inciso: non useremo l’ olio di colza ne oggi ne mai… Nell’ attesa che ci daranno motori più parsimoniosi e un carburante ecologico faremo in modo di ottimizzare il nostro lavoro.
ho letto l’articolo è molto interessante, comunque grillo nel suo spettacolo cita in parte, che la causa dell’interesse dell’iraq è il fatto che incominciarono a vendere il petrolio in Euro.
La conoscenza fa molta paura, non ci dobbiamo fermare, dobbiamo lottare per sapere quello che combinano alle nostre spalle!
interesante la soluzione canapa o ogni altro vegetale ma io rifletterei bene su cosa dice grillo
“La popolazione mondiale aumenta, ma le superfici coltivabili no…..”
Ho letto il rapporto della FAO sull’ambiente uscito poco fa ed é veramente allarmante, sarei piu propenso a credere alla riduzione massiccia dei consumi e alla ricerca di altre fonti energetiche come soluzione.
Oppure smettiamo di mangiare carne ai livelli odierni e coltiviamo vegetali x olii combustibili al posto di foraggio (che non farebbe male, in piu potrebbe mangiare un po piu di gente…)
e se invece gli umani capissero che siamo in troppi sulla terra e sarebbe il caso di inziare a darsi 1calmata in fatto di figliate?
proprio l’altro giorno ne ho parlato sul mio blog!!
voglio dire…
non è che dobbiamo far fuori gente…ma se la terra da 1000 e noi siamo 100000…dovremmo esser noi ad adeguarci alla terra e non viceversa…
ok le auto elettriche etc…ma nn è solo il carburante bruciato ad inquinare…ma anche le gomme,l’olio,gli acidi delle batterie,i metalli lavorati etc…
pensate se ci fossero 6miliardi di auto..elettriche..la situazione non è che migliorerebbe….allora il problema è di fondo…
la cina ha dovuto porre rimedio con 1legge che vieta alle coppie(o le donne nn sono addentro alla cosa..)di avere + di 1figlio…vogliamo arrivare anche noi al limite?
prendiamo x esempio l’australia..poca gente in 1territorio enorme…stanno bene ovviamente…
A meno che si piombi in uno stato apatico ancor prima di far partire il motore della sopravvivenza. Perché non cercare di sopravvivere bene già ora? Mica esiste solo la sopravvivenza da barboni!! Ah, gia…possedere, creare, ricchezza, buon uso delle risorse, è anti-socialista…
Hei Beppe! Se la CREAZIONE supera la distruzione che ne scaturisce (perché è impossibile creare senza distruggere…qualcuno vorrebbe vivere ancora con dietro alla collina qualche dinosauro?), QUELLA CREAZIONE È giustificata. Se uno crea più di quanto distrugge… Ecco perché se la porche è tua, appoggio. Cambiamole semplicemente il carburante!
mi cercasti stanotte alle 2:48 e 7:08…
con me le battaglie non saranno aspre e impari
forza e intelligenza sono dalla nostra parte
avendo scelto la “fazion del bene” e della verità
l’Universo ci appoggerà..
Potrebbe essere buona l’idea delle batterie attaccate agli ioni…c’è talmente tanta gente depressa che si rivolge ai camici bianchi per ricevere al posto dell’Aiuto, pasticche bianche dosaggio da cavallo di Litio!!! Tensione maschellare e perdita di memoria+coscienza in cambio, wow!! Quindi prima o poi i corpi posson far da carburante..
Beppe, questo è un’argomento hot.
4.2, tanti auguri e baci anche alla tua amata e dolce madre, a lei porgo il mio inchino.
Principessa Pao Dulcinea del Baldi (4 you, 4ever)
S’è parlato della Shell…forse non tutti sanno che il gruppo petrolifero Shell, ha incaricato HLS (Huntingdon Life Sciences) di effettuare esperimenti sugli animali. HLS è la più grande società di ricerche europea con sede in Inghilterra.
Ogni giorno presso i laboratori HLS vengono uccisi 500 animali (tra cui scimmie, cani, gatti, cavie) nell’ambito della sperimentazione! Si tratta di 180’000 esseri viventi uccisi soltanto presso HLS.
HLS è stata condannata più volte per aver violato leggi esistenti in tema di protezione animale.
Chi sta ancora facendo benzina presso la Shell?? http://www.agstg-ch
Sarà il mercato a decidere. E’ un potente sistema che sa equilibrarsi autonomamente. Non c’è niente come il bisogno impellente a smuovere l’intelletto umano.
è una vita che lo dico…
tanto il copia e incolla non mi stanca:
X 3 GIORNI NIENTE AUTO,COMPERE,TELEFONI,ENERGIA ELETTRICA,CONSUMO GAS,ACQUA,TELEVISIONE E A CASA IN MALATTIA!!!
Diamo il via alla RIVOLUZIONE APATICA!!!
forza…che aspettiamo?
mandiamoli un pò affanculo!
dai…
Il vero problema é che il problema fa comodo, abbiamo le macchine che consumano quasi quanto le macchine di vent’anni fa, e se qualcuno avesse trovato il modo di trovare propulsori che consumano drasticamente di meno, o fonti alterrnative di energia, le case petrolifere farebbero in modo di impedirlo (e ne hanno i mezzi).
Fa comodo allo stato perche’incassa piu’ soldi e a tutti quelli che sono intorno al mondo petrolifero che la situazione rimanga cosi
Quindi sono abbastanza pessimista e penso che la soluzione verrà fuori solo quando saremo alla “frutta”. Auguri umanità
Se aumentiamo il gasolio favoriremo il trasporto merci su nave\treno a sfavore dei camion ed inoltre saremo più sensibili ai dati sui consumi delle auto che andremo a comprare.
Vorrei esaminare un altro aspetto del problema “carburante”.
Sulle tasse che ogni giorno paghiamo tutti,in contanti e subito, quando acquistiamo la benzina(circa il 70% sul prezzo della stessa) ci si regge il governo.
Quand’è che vogliamo cominciare ad usare questo strumento per orientare le decisioni per una politica più vicina alla realtà ed alle esigenze delle famiglie?
Basta con gli scioperi tradizionali: è ora che impariamo ad usare il carburante.
Non usandolo.
Fa anche bene andare un po’ a piedi.
Un abbraccio
Ho letto l’articolo, che riporto in fondo al messaggio, e sono rimasto assolutamente sorpreso dal fatto che in Italia la conservazione del sangue del cordone ombelicale ad uso privato e’ vietata. Stiamo infatti programmando la nascita di un secondo figlio ed è forte il nostro interesse a poter effettuare questa pratica, sostenendo anche l’intera spesa, senza dover pensare di far nascere mio figlio all’estero.
Penso che la possibilità di conservare questa eccellente fonte di cellule staminali possa mettere tranquillamente d’accordo tutti (cattolici e non) e possa rappresentare un ottimo strumento di prevenzione (a bassissimo costo) per la miriade di malattie che l’utilizzo di queste cellule permetterebbe di curare.
Poter donare la vita ad una persona penso sia un evento irripetibile e fantastico, pensare di dover precludere la possibilità di salvare la stessa vita per via di una legge che penso sia solo ostativa ad una pratica di assoluta civiltà penso che sia la peggiore preclusione della libertà di ogni individuo.
Nella speranza di aver suscitato un possibile Vs. interesse in merito porgo distinti saluti.
Nel nostro Paese la conservazione del sangue ombelicale, fonte eccellente di cellule staminali, sta cominciando a prendere piede, anche se chi lo dona lo puo’ fare solo per un benessere generale pubblico e se, fortunato, nel reparto ostetricia in cui ha partorito, la raccolta viene effettuata. Infatti e’ vietata la conservazione del sangue ad uso privato (che sarebbe ottimale per utilizzarlo su se stessi e su malati della stessa famiglia), e puo’ essere depositato solo in apposite banche che, collegate anche a livello internazionale, su richiesta e rispondendo a certe caratteristiche, lo mettono a disposizione.
Perche’ non sia possibile usare il proprio magari anche spendendo di tasca propria per conservarlo, rimane uno dei misteri della sanita’ italiana che, come in questo caso, sembra poco incline a far si’ che ognuno possa anche provvedere a se stesso, oltre che agli altri.
In questo contesto di altruismo obbligato, che ha pochi esempi nel mondo (la Francia per esempio), apprendiamo oggi un dato economico che ci lascia perplessi. Secondo la presidente del Lazio dell’Associazione donatrici italiane sangue cordone ombelicale (Adisco) Maria Cristina Tirindelli, oggi in una conferenza stampa, tra le altre cose ha detto che “per conservare per un anno presso una banca specializzata un’unita’ di sangue placentare, la spesa e’ di oltre 2000 euro”.
La cosa ci ha fatto sobbalzare, perche’ sappiamo che l’azoto liquido, che e’ la sostanza in cui si conserva il sangue placentare, costa mezzo euro al litro.
Certamente ci sono tutte le altre spese strutturali, etc, .. ma perche’, per esempio negli Usa e in Germania dove la conservazione avviene anche in modo autologo (per se stessi) presso banche private che, a differenza della struttura pubblica hanno un fine di lucro, il kit per analisi, catalogazione e conservazione costa mediamente 1000 Usd (774 euro) (spesa unica iniziale) e, sempre mediamente, 100 Usd (77 euro) all’anno per conservarlo?
Cos’e’ che fa la differenza, cioe’ il 2500% in piu’?
Ovviamente non lo sappiamo e per questo lo chiediamo al nostro ministero della Salute.
Ma abbiamo il forte sospetto che, come in tanti altri ambiti, cio’ che fa la differenza e’ il mercato, l’assenza del quale fa si’ che in una gestione monopolista il prezzo e’ solo frutto della burocrazia dello Stato. E dove sarebbe il guadagno, per lo Stato e per gli assistiti del Servizio Sanitario Nazionale? A noi sembra che non ci sia, e che, vuoi anche per il divieto della conservazione autologa, a pagare siano sempre i contribuenti/pazienti e in modo doppio: economico e per la indisponibilita’ del proprio sangue.
Costi che, ovviamente, pur con l’attuale normativa scoraggiano gli ospedali a dotarsi delle necessarie strutture per facilitare la donazione.
Fonte: Cordis (06/04/2005)
premetto che, non essendo ingegnere, non sono in grado di dire se sia una cosa realizzabile o no, ma dal punto di vista della sostenibilità l’unico carburante che ci permetterebbe di continuare a muoverci individualmente dovrebbe giungere in qualche modo dagli scarti (scarti di lavorazione e produzione, rifiuti, scarti agricoli di derrate già utilizzate per il consumo alimentare) e, ovviamente, avere un bilancio energetico sufficientemente buono.
possibile che non si riesca a studiare una soluzione? probabilmente, finché le leggi del mercato saranno le UNICHE vigenti, no. il discorso si complica enormemente. tuttavia gli esempi di linux e wikipedia, a lungo termine, sono incoraggianti…
interessanti anche le considerazioni sulla necessità non soltanto di sottrarre al mercato la produzione di carburanti e di energia, ma anche gli enormi vantaggi che si avrebbero cercando, almeno per l’uso privato, di decentralizzarla (sottrarla al controllo di grosse entità opache) e/o di renderla trasparente (renderla completamente controllabile dalla collettività, che non necessariamente significa ‘stato’). ci sarebbero papiri interi da scrivere…
CIAO BEPPE!
Ho letto il tuo articolo sull’utlimo numero di Internazionale(“ho visto il futuro”), quello su Internet, al pubblicita’ e il consumo. COMPLIMENTI, come al solito molto interessante!! L’HO SEGNALATO SUL MIO BLOG(http://sticanguri.splinder.com), oltre al link ad Internazionale e al tuo Blog che ho messo da tempo, in modo che l’inforamazione si diffonda il piu’ possibile.
Mi domandavo se c’e’ un modo di contattarti per essere sicuro che tu legga (perche’ non so se riesci a leggere le centinaia di commenti che ricevi al giorno), ma immagino di no, perche’ se mettessi a disposizione un’email verresti tempestato di messaggi. Mi domandavo in ogni caso se e’ possibile contattarti personalmente, oltretutto non riesco a vederti perche’ sono temporaneamente domiciliato all’estero (Sydney, Australia)
So che non hai tempo, ma in ogni caso la mia email e’ abboriggeno@virgilio.it
Mi piacerebbe poterti “parlare”.
Andare tutti a metano no????40 /cent al litro, e per inquinare come una macchina a benzina ci vogliono 78 macchine a metano…altro che raddoppiare il prezzo della benza!!!
No no no , non ci siamo :
“Raddoppiare il costo dei carburanti e contemporaneamente immettere sul mercato macchine che consumino la metà” , questo è quello che sostiene Beppe Grillo .
1)Credo che effettuare queste 2 operazioni contestualmente sia impossibile .
2)Di questo passo il carburante aumenterà costantemente anche solo per l’inflazione, e se mai ci saranno delle auto benzina che fanno 30 al litro costeranno molto più delle altre e quindi le compreranno sempre in pochi . Per tutti gli altri il raddoppio del prezzo del carburante avrà causato solo un danno economico enorme.
L’unica alternativa conveniente come carburante in questo momento è il GPL .
Oppure c’è la Prius, ma costa 25000 euro e penso cha la maggior parte delle persone voglia e possa spenderne la metà .
Anni 60: in TV appaiono i primi documentari (?) sulle automobili del domani: “Nell’ anno 2000 i nostri figli e nipoti scorrazzeranno nei cieli con auto volanti ad inquinamento zero!”
Il commento dell’ epoca di mio nonno: “Tutte cazzate!”
Nonno caro….quanto ci hai visto lungo.
Il motore a scoppio è vecchio di 100 anni…i computer in neanche 50 dalle valvole sono passati ai microchip.
Noi non decidiamo un bel niente.
Le pagine dei calndari volano, ma la data è sempre 1984…a buon intenditor…
Vedo che c’è chi si è sentito in dovere di commentare il mio commento acido sulla tassazione infinita e sull’Europa che firma Kyoto (ma non la rispetta), ma che però odia gli USA (che non firmano ma potranno rispettare i parametri). Mi ha invitato ad andare in America, il signore/a…
Non mi dispiacerebbe, ma non ho soldi per il viaggio: non appartengo alla upperclass rossovestita e tengo famiglia. Vedo che c’è sempre chi si fa bello nel disprezzare l’altro, americano o italiano non importa.
Ribadisco comunque il mio dissenso da chi -in nome dell’etica- impone agli altri la legge del Bene, e magari finisce per imporre il male che negli uomini (tutti!) è un residuo immarcescibile…
ciao beppe…sono capitata per caso in questo blog e mi è venuta subito in mente una ocsa…mi padre mi ha parlato spesso di te perche ai tuoi esordi sei stato nella mia citta(mi pare di aver capito che fosti animatore in un villaggio turistico….dici che è possibile???)comunque mi padre dice che ti conosceva….percio da brava figlia ti mado un salutone anche da parte del mio papà….buon lavoro…alessandra
comunque chi và a giro con la cayenne male male non se la passa…
hai volgia di farmi vedere il 740 di un operaio…
e da lì partirebbe una bella indagine della guardia di finaza…
ma questo solo su UTOPIA il pianeta perfetto!
Ora la situazione dello smog è in stallo ma essendo amico di un danese posso dire che tutto è risolvibile. Loro sono riusciti ad avere una quantità infinita di KW dall’eolico e dal biogas perché noi no?
Il clima è diverso e di conseguenza non abbiamo tanto vento ma molto terreno agricolo a disponibile da utilizzare per produrre oleaginose (colza, girasole, mais….)evitando così la desertificazione, creando un reddito per aziende agricole in crisi profonda e anche per l’industria di trasformazione per il biodiesel. Sei anni fa comprai dell’olio di colza e lo usai come carburante per la mia macchina a gasolio, funzionava benissimo (30% colza – 70% gasolio), ho ripetuto l’esperimento ora su di un altro mezzo diesel ed il risultato è il medesimo (le catene distributive di carburanti ne aggiungono già il 5% guadagnando notevolmente). Il biodiesel è usato dall’ ATC e per quale motivo non può essere usato dai condomini che durante l’inverno fanno bloccare il traffico per colpa del particolato. Da studi fatti in tutto il mondo il biodiesel ed è tra le soluzioni più sicure in attesa dell’avvento di altri sistemi di trazione.
Il costo dell’olio di colza è di ca. 0.45 litro ed è meno della metà del prezzo del gasolio, non inquina, non viene importato e crea reddito in Italia. Utilizzato potrebbe essere venduto al pubblico ad un prezzo leggermente inferiore a quello del gasolio o miscelato con lo stesso e la differenza do prezzo utilizzata per la ricerca di forme ancora più radicali di risparmio energetico, creando così un riaggancio alla media europea che vede il nostro Paese come il più sprecone a livello petrolifero ed il meno indirizzato alla ricerca di fonti alternative.
Utilizzando un combustibile meno pericoloso si potrebbe creare una immagine più vera di chi cerca di evitare i problemi creati dall’inquinamento.
Visto che faccio parte di una associazione di consumatori le sarei molto grato se rispondesse alla presente per avere una opinione da parte di una istituzione responsabile della salute pubblica.
La bufala dell’olio di colza è più antica, risale ad alcuni anni fa. Ricevevo tra le news il giornalino di Dario Fo (il Nobel) e fu lui a diffondere in quell’occasione questa notizia, riprendendola non so da dove.
Io non sono d’accordo con Beppe. Avrei volentieri preso a sberle (in quell’occasione seppi di avere un Super-Io ipertrofico)un ex assessore (non dico di quale città)che ammetteva candidamente di avere incasinato coi suoi collegi la segnaletica di un intero quartiere trasformandolo in una trappola, allo scopo di scoraggiare gli automobilisti. Due giorni prima mi ero recato in quella città per un concorso, beccandomi una fila mostruosa e rischiando di non presentarmi alle prove. In generale, il criterio di trattare la gente da deficiente ottiene il solo effetto di renderla più deficiente ancora.
In secondo luogo, piuttosto che prendere la minestra col cucchiaino, usiamo il cucchiaio: RIDUCIAMO IL CONSUMO ENERGETICO. Bisogna usare il trasporto pubblico e le energie alternative, dobbiamo inquinare di meno. Soprattutto dobbiamo discutere (bestemmia!) il tabù della crescita economica, che, ipse dixit, Qualcuno volle legare alla produzione esponenziale di oggetti, molti dei quali di consumo.
giusto, anche il reddito dovrebbe entrare a determinare la “giusta” tassa. Potrebbe essere preso come coefficiente da applicare al peso. Ma qui sorge un problema: resta da vedere che 740 esibisce il guidatore di Cayenne…..
x Fabio Polga:
l’idea delle multe a peso non è male…
io addirittura le farei in base al reddito cioè:
chi và a giro con una Ferrari è evidente che se paga 700 euri di multa x eccesso di velocità l’evento non lo scomoda + di tanto…
una multa dovrebbe essere come lo è x me (guadagno circa 1100 euri il mese…), il 10% del reddito mensile…
Il problema dell’aumento del costo dei carburanti non si rifletterebbe su di noi, ma sulle industrie. Sulle piccole e medie industrie tanto amate dal cavaliere, che non hanno voce in capitolo nella politica, ma tantissima sull’economia.
Minelli, immagino tu non sia andato allo spettacolo.
x matteo g.
infomati sulle attivita’ della shell in Africa. In particolar modo osserva la Nigeria (gli altri posti nn sono informato…penso cambi poco!)
africa united!
x chi volesse saperne di più …ascolti almeno bob marley?
exodus of Jah people!
400HUNDERT year…bastano anche x i campioni del razzismo
ad eccezion fatta x i minorati frequentatori degli stadi italioti…
Tante teste tante idee.Forse troppe a parer mio.
Qunado si arriverà ad usarecon piu’ accortezza l’automobile molti problemi saranno risolti automaticamente.Usare l’auto per spostamenti in cui é assolutivamente necessario!Non per portare a scuola il bambino,poi il bambino cresce debole e gracile.Fargli usare le gambette altrimenti si atrofizzano. Andare a fare la spesa al supermarket (costa meno?) tra tasse,carburante bruciato inutilmente per trovare un parcheggio,manutenzione e chi piu’ ne ha piu’ ne metta, il costosarebbe uguale a quello praticato dal negozietto sotto casa!Almeno ci sarebbero prodotti sempre freschi e non si sentirebbero certi odori di marcio come si avvertono in molti supermarket!Per fare 100 metri per andare al bar si usa l’auto e,se non la si usa é perché poi sarebbe oltremodo difficile ritrovare un parcheggio sottocasa!I viali delle città trasformati in parcheggi in cui le auto restano ferme per l’intera settimana(talune anche coperte con teloni )e viene usata solo alla domenica per la gita fuori porta che si trasformama in un lento pellegrinaggio di auto in processione.Cosa dire dei TIR che spesso viaggiano anche per lunghe distanze vuoti.Usare ancora la ferrovia,naturalmente modernizzandola ,per i trasporti a lunga distanza.Autostrade:in Italia esistono due naturali autostrade ,mar Tirreno e mar driatico!Due autostrade marittime per il trasporto merci:Cosa importa i tempi di percorrenza per merci non deperibili? Nulla,basterebbe che le varie ditte interessate all’acquisto di merci programmassero il loro fabbisogno nal tempo(settimanale o mensile) e tutto cio’ a favore dello snellimento autostradale a favore di merci deperibili e da spostare per piccole tratte.Mi ricordo a proposito di treffico ferroviario che a Varese la ditta Isella Autotrasporto andava allo scalo merci delle FFSS con un trappore e uno speciale carrello e portava i vagoni completi a destinazione nelle varie ditte.In Germania il Reno é una grande autostrada trafficata giorno e notte da chiatte che spingono anche due pontoni carichi di merce.
Ma tutto questo é uno scoglio che i cervelli dei nostri politici non sanno scalare.Mandiamoli tutti a casa e,naturalmente a piedi e a pedate nel culo se non sanno fare altro che inventare l’acqua calda!!Basterebbe che invece di blaterare nel loro inconsulto politichese osservassero come in molti altri paesi ,almeno europei, vengono risolti i problemi!!! E qui vi voglio ricordare la “telenovela delle tarche”. In Svizzera la targa segue sempre il proprietario e indica il Cantone,in Germania le tarche vengono riciclate dopo una giacenza di sei mesi durante i quali numeri e siglr restano inutilizzati. In Italia NO,TROPPO FACILE PER I NOSTRI POLITICI AZZECCAGARBUGLI! Bisogna inventare nuovi numeri e sigle, anche questo aiuta…….. Ai miei tempi la Polizzia poteva immediatamente individuare una vettura dalla Signa della Provincia! oggi non piu'(per aiutare la delinquenza????) Che fine ha fatto la targa della mia vecchia 500 C era VA 30138. Non penso proprio che sia stata rimessa in circolazione,sarebbe stato troppo facile per i cervelloni a Roma,non avrebbero potuto mangiarci!!!!
E POI COSA MI RODOIL FEGATO !!NON SONO PIU’ ITALIANO E VIVO BENISSIMO IN SVIZZERA,a meno che non entri o venga trascinata nella CEE!!!Allorasaranno anche qui’ CAZZI AMARI!! Ma qui’ il POPOLO E’ SOVRANO!! e l’ultima parola é la sua!
Dovreste arrivare anche in Italia a questo!Vivreste molto meglio!!!AUGURI
mi sono iscritto proprio stamattina, non so se già ai dato spazio all’annosa questione delle compagnie d’assicurazione, parlo delle polizze RC auto, mi piacerebbe che tu potessi far venir fuori allo scoperto, tutte quelle ignobili magagne gestionali e di “cartello” che le stesse ci costringono ad accetttare in sede di contratto: assenza di una vera concorrenza, aumenti puntuali allo scadere dell’anno contrattuale, che vede così annullati i vantaggi del Bonus/malus…ecc.
mi sono iscritto proprio stamattina, non so se già ai dato spazio all’annosa questione delle compagnie d’assicurazione, parlo delle polizze RC auto, mi piacerebbe che tu potessi far venir fuori allo scoperto, tutte quelle ignobili magagne gestionali e di “cartello” che le stesse ci costringono ad accetttare in sede di contratto: assenza di una vera concorrenza, aumenti puntuali allo scadere dell’anno contrattuale, che vede così annullati i vantaggi del Bonus/malus…ecc.
caro Beppe
c’é il sig.a.minelli
che vorrebbe una ferrari.
dagli pure a lui qualche nocciolina,’na banana et simila,nn fare il tasso seinese!
iscto,oggi é pure festa,ti vöri mia che ‘n quai d’ün u dev salta’ ‘l pasto?…
Caro Grillo, li tiri fuori lei i veicoli che già ora i “veicoli che consumino metà di quelli attuali, cosa già possibile da diversi anni”, o forse si riferisce alla auto che funziona ad aria compressa?!?! Inizi lei a dare il buon esempio usando quella invece della Ferrari che ha in garage!!!!
Carissimo Dario R,
grazie x pensieri spesi e distribuiti agli Uomini di buona volontà!
il tuo post non é corto né scontato:molta informazione , oltre il buon senso e la “politica” !
leggetelo.
oggi é festa,prendetevi 3 minuti di tempo,con calma e serenità.
Ne guadagnerete in salute e conoscenza!
che la giornata sia splendida x chi ha buona volontà
L’agricoltura è in una situazione di grosse sovrapproduzioni e questo provoca problemi sia da noi e sia nei paesi in via di sviluppo.
Da noi gli agricoltori non riescono a ottenere dal mercato prezzi adeguati per coprire le spese e avere un reddito sufficiente. Questo li porta alla monocoltura (per produrre ciò che viene pagato di più) e ad utilizzare tecnologie che aumentano ancora di più le produzioni e la pressione sui terreni (es.OGM). Avere un’altra coltura remunerativa potrebbe favorire i benefici avvicendamenti colturali (es colza) e ridurre le sovrapproduzioni alimentari.
Secondo me, l’agricoltura oltre al cibo dovrebbe produrre anche energia.
Nei paesi in via di sviluppo a causa delle nostre sovrapproduzioni succede questo:
da
Africa affamata:
un destino inevitabile?
Fino a dieci anni fa tanti paesi africani erano autosufficienti mentre oggi dipendono dagli aiuti internazionali. Eppure la fame si potrebbe debellare…
Da L’Altrapagina, mensile di Città di Castello.
La Fao (Food and Agriculture Organization) è un organismo della Nazioni Unite di cui fanno parte 183 Stati; fu fondata nel 1945 per vincere la fame in Europa devastata dalla seconda guerra mondiale. L’obiettivo fu raggiunto non tanto con la distribuzione di cibo americano, la cui erogazione fu modesta, ma promuovendo le potenzialità agricole del continente europeo. Nel 1951 la sede fu trasferita a Roma con il compito di promuovere l’agricoltura e l’alimentazione non solo in Europa ma a livello mondiale. Ora ha 3.700 dipendenti:1.400 funzionari e 2.300 impiegati. E’ diretta dal 1994 dal senegalese Jaques Diouf, il cui secondo mandato termina nel 2006.
La Fao ha organizzato il secondo summit di Roma sulla alimentazione dal 10 al 13 giugno del 2002 (il primo ci fu nel 1996). L’obiettivo dei due vertici era quello di dimezzare gli 800 milioni di affamati entro il 2015, per arrivare poi alla sicurezza alimentare per tutti. Il vertice è stato snobbato dai capi di governo di Stati Uniti ed Europa, eccetto Berlusconi, primo ministro ospitante. Così hanno confermato quanto già si sapeva, cioè che non sono interessati a sconfiggere la fame ma a difendere le politiche agricole dei rispettivi paesi. La fame di un miliardo di persone li aiuta a gestire i difficili problemi agricoli interni, devolvendo agli affamati le loro eccedenze alimentari e dando così una parvenza di legalità e di umanità a un protezionismo agricolo difficilmente giustificabile. L’assenza di tanti capi di Stato rivela anche il disagio di fronte al funzionamento della Fao e alla sua efficacia per affrontare la fame del mondo. I costi dell’Organizzazione sono enormi: globalmente i 3.700 dipendenti costano una media di 321 milioni l’anno ciascuno. Potremmo domandarci: cosa resta per gli affamati? Dopo i vertici come quello di Roma, chi si fa carico di attuare le politiche votate e approvate dai delegati?
Non si tratta di affossare la Fao ma di aggiornarla dopo 50 anni di vita. L’Organizzazione resta uno strumento importante come forum mondiale per uno sviluppo agrario armonico e planetario e per contrastare le multinazionali della alimentazione. Ma dovrebbe diventare molto più aperta alle voci delle Organizzazioni non governative, delle Chiese, di altri organismi impegnati nella lotta per la alimentazione. E dovrebbe essere molto più decentrata.
Durante gli ultimi 50 anni, in Africa sono stati elaborati molti tentativi per alleviare il problema della sottoalimentazione. Esperienze che possono insegnare qualche cosa. Lo sbaglio fondamentale è stato quello di dare il cibo e di non promuovere l’agricoltura. Ho parlato di sbaglio, ma a volte mi domando se non sia stato fatto apposta. Tutti dicono, citando un vecchio adagio cinese: non diamo il pesce ma insegnamo a pescare. Dopo 30 anni di lavoro missionario mi chiedo: chi è veramente interessato a insegnare a pescare? Non è che l’Africa non sappia pescare: le tecniche tradizionali di agricoltura e di zootecnia hanno permesso di vivere per millenni. Ma ora ci vuole un rinnovamento della tecnologia agricola tradizionale. La popolazione si è triplicata negli ultimi 50 anni. Sono urgenti perciò seri e metodici ammodernamenti dell’agricoltura non solo per produrre cibo sufficiente, ma anche per entrare nel mercato dell’alimentazione sia in Africa che nel resto del mondo.
Gli Stati Uniti, che possiedono il monopolio mondiale dell’agricoltura, sono contenti di esportare in Africa milioni di tonnellate di cereali e di cibo, ma si oppongono a rendere l’Africa produttiva e autonoma da un punto di vista alimentare. Un’Africa con un’agricoltura sviluppata sarebbe una concorrente pericolosa per gli Stati Uniti. Ma fin tanto che l’Africa dipende dalle elargizioni statunitensi, camuffate sotto l’egida delle multinazionali della distribuzione delle eccedenze alimentari americane come la World Food Program e la World Vision, in Africa continueremo a essere schiavi, anche se in forme diverse dal passato.
Gli Usa e la Comunità Europea importano moltissimo dall’Africa: uranio, diamanti, legname, petrolio, gas, avorio, pelli e cuoio di vario tipo, frutti tropicali, fiori, oltre che sfruttare con la loro sofisticata industria della pesca i fondali oceanici africani. L’Africa è troppo ricca e Stati Uniti ed Europa troppo dipendenti da essa per lasciarla libera. L’insicurezza alimentare è un’arma tremenda, forse la più formidabile puntata contro l’Africa. Analizziamo alcuni casi.
II Sudan è il paradiso della distribuzione delle eccedenze alimentari americane. E’ lo Stato più esteso dell’Africa, con una superficie più ampia dell’Europa. Le sue potenzialità agricole sono incalcolabili, soprattutto nel sud del paese. E’ vero che buona parte della popolazione come i Denka, i Nuer, i Topossa, sono pastori e quindi non inclini alla agricoltura, ma molte altre tribù hanno una lunga tradizione agricola. Noi missionari, assieme ad associazioni laiche, siamo impegnati a sviluppare l’agricoltura per arrivare ad una vera autosufficienza alimentare. Però la nostra azione è sistematicamente boicottata. La gente sa che in certi mesi il cibo scenderà’ dal cielo, paracadutato dagli aerei americani. Perché lavorare? I sudanesi vengono così demotivati e abituati ad una sopravvivenza da pitocchi.
Noi missionari abbiamo protestato presso l’Onu, che ha una forte presenza a Nairobi. Ma finora senza risultato. Così l’agricoltura locale langue sempre più e anche il mercato interno è crollato. Le elargizioni massicce legate non alla fame ma alla necessità degli agricoltori americani di liberare i silos dalle vecchie eccedenze per far posto ai nuovi raccolti, stracciano i prezzi dei prodotti locali come fagioli, arachidi, mais, ecc. Così l’agricoltura sudanese di oggi è più fragile di dieci anni fa.
Un altro caso riguarda il mais e lo zucchero del Kenya. Gli inglesi nel 1963, quando il paese divenne indipendente, lasciarono una situazione di autosufficienza alimentare che durò fino al 1990. In questi ultimi 10 anni si è avuto il crollo della produzione di entrambi quei prodotti. Perché? Il governo del Kenya è stato costretto, un po’ con la forza e un po’ con la corruzione, ad aprire totalmente le frontiere al mais e allo zucchero americani che vengono venduti a prezzi molto inferiori rispetto al prodotto locale. Conclusione: in dieci anni la produzione di mais e canna da zucchero si è dimezzata. Il mercato interno è praticamente paralizzato, e il Kenya non è più autosufficiente.
Un terzo caso riguarda lo Zimbabwe di Robert Mugabe, un paese che fino a dieci anni fa era considerato il granaio dell’Africa australe. Nel 1980, quando lo Zimbabwe arrivò all’indipendenza, la situazione era viziata da gravi ingiustizie. 6.000 agricoltori bianchi possedevano il 39% del terreno coltivabile e 8.000 coltivatori neri un altro 4% delle terre fertili; il resto della popolazione doveva accontentarsi dei terreni più aridi e meno produttivi. Però c’era nutrimento per tutti e l’agricoltura assicurava una buona occupazione. Che una grande riforma agraria fosse urgente era chiaro; una riforma che non intaccasse però l’alto sviluppo agricolo dei coloni bianchi, che assicurava cibo non solo allo Zimbabwe ma anche un buon mercato per il resto dell’Africa, portando nelle casse dello Stato moneta pregiata. Cos’ha fatto Mugabe? Per vent’anni ha lasciato languire la riforma agraria, poi, quando alla vigilia delle elezioni del 2001 si è reso conto che avrebbe perduto, ha lasciato via libera alle invasioni violente delle fattorie da parte dei suoi ex-commilitoni di guerriglia. Le conseguenze sono note: insicurezza, distruzioni e caos; la produzione del mais è scesa dai quasi 2 milioni di tonnellate all’anno alle attuali 700.000, la disoccupazione è salita al 60% e l’inflazione al 116%. Oggi lo Zimbabwe si aggiunge alla lista delle nazioni affamate, mentre 10 anni fa era un buon esportatore di prodotti alimentari. Demagogia, incompetenza e corruzione non producono cibo e tanto meno sviluppano la agricoltura.
Gli ultimi dieci anni hanno visto un notevole sviluppo degli Ogm, gli organismi geneticamente modificati. Gli Usa hanno investito miliardi di dollari per sviluppare tale tecnologia. Ma oggi si moltiplicano i dubbi sull’uso di tali prodotti. Ovunque cresce la domanda di prodotti biologicamente sicuri e testati. Dove vanno gli Stati Uniti a vendere o a sistemare tutta la loro produzione di cibo geneticamente modificato? Il terzo mondo affamato – Africa, Asia e America Latina – è il mercato ideale. Se poi tali cibi causano malattie, questa non è certo la preoccupazione maggiore del presidente Bush, l’importante è smaltire i prodotti geneticamente modificati coltivati in tante fattorie americane ma che gli stessi americano non vogliono più.
La signora Ann Brenneman, che ha rappresentato Bush al vertice Fao di Roma, ha difeso gli ogm come risposta alla fame del mondo. Per gli Stati Uniti il vertice Fao è stato una passerella per propagandare i loro prodotti geneticamente modificati, sostenuta dalla solita Inghilterra di Blair ma fortemente criticata da Prodi, dalla Unione Europea e dalla maggior parte dei delegati.
L’unica preoccupazione di Bush e delle multinazionali che lo hanno messo al potere, è quella di difendere gli interessi americani a ogni costo. E per farlo non ha esitato a stracciare gli accordi di Kyoto per ridurre l’inquinamento atmosferico, firmati dal suo predecessore Bill Clinton. Gli Stati Uniti sono responsabili da soli dell’80% dell’attuale inquinamento, mentre l’Africa solo del 2%. Poi ci vogliono far credere che Bin Laden è il pericolo numero uno per l’umanità! Il pericolo maggiore per due terzi dell’umanità è rappresentato dagli Stati Uniti, se non cambiano profondamente la loro politica basata sul profitto finanziario e l’imposizione del loro diktat neoliberista. E lo sanno! Perché ora si stanno opponendo a una Corte Penale Internazionale? Perché potrebbero essere tra i primi a cadere nelle maglie di un simile organismo di giustizia che persegue i crimini contro l’umanità. Per gli Stati Uniti la fame è un’arma importante che non sono disposti a deporre, anche se è un’arma criminale che gronda sangue.
La prima riposta alla fame è nelle mani degli stessi africani. Bisogna rilanciare l’agricoltura, ridandole dignità e prestigio. I governi africani degli anni 70 e 80 hanno investito molto sulla industrializzazione, mentre l’agricoltura è stata completamente dimenticata. Tale politica ha diffuso la convinzione che l’agricoltura e la zootecnia siano solo per gli analfabeti e gli ignoranti, per chi non è interessato alla modernità e a nuovi stili di vita. Per gli anziani e per le donne. Gli altri, che sono interessati a un futuro diverso, devono abbandonare la terra per migrare nella città, a gonfiare ancora di più le già sovrappopolate baraccopoli. Tale mentalità va urgentemente corretta. Impresa non impossibile, dato che in Africa il 60% della gente vive ancora nella campagna e ha un forte legame con la terra. I bantù, che sono il gruppo più esteso e numeroso dell’Africa subsahariana, hanno una grande tradizione agricola su cui si possono facilmente innestare nuovi sviluppi.
Altra pista è di sviluppare la collaborazione fra esperienze positive europee e africane. Il vero aiuto non è nel mandare cibo europeo nel continente, ma nel condividere esperienze agricole positive europee, contestualizzandole in Africa. E’ quanto cerchiamo di fare in Kenya noi della Università Cattolica con il nostro Istituto Agricolo di Molo e alcune esperienze agricole in Italia e in Irlanda. Noi diciamo di no agli Ogm, ma dobbiamo lavorare molto sulla ricerca agricola per scoprire nuovi semi più adatti ai climi aridi africani. E questo vale anche per gli incroci nel campo zootecnico e per la fertilizzazione assistita, che consente di aumentare la produzione del latte e della carne e accresce la resistenza degli animali al clima e ai parassiti. Il partenariato, però, esige pari dignità fra i partner e rifiuta i diktat. Le risposte ai problemi si devono cercare e sperimentare assieme, nessuno le possiede prefabbricate. Siamo sfortunatamente ancora all’inizio di questo genere di collaborazioni, che non solo moltiplica il cibo, ma promuove anche la dignità di tutti.
La terza pista riguarda una capillare educazione civica e agricola degli abitanti delle zone rurali, per promuoverli sia come cittadini che come agricoltori. Il mondo agricolo in Africa è ancora al margine della vita politica delle nazioni. Gli agricoltori non si rendono conto del loro peso politico e non sanno fare arrivare la loro voce a livello comunale, regionale e nazionale. Pagano le tasse, ma niente è reinvestito per la promozione del mondo agricolo.
Il passo successivo riguarda la costituzione di una organizzazione settoriale, sia sindacale che economica. Il mondo agricolo africano è ancora tremendamente frazionato, ognuno si difende come può senza un piano con priorità e metodologia.
Non solo educazione civica insomma, ma anche agricola. Con poco si possono fare grandi passi in avanti migliorando la produzione, la conservazione e il mercato dei prodotti. L’educazione civica e agricola potrebbe essere capillarmente diffusa dalle comunità cristiane che sono distribuite in tutto il paese in modo veramente capillare e sono abbastanza capaci di unire il tradizionale e il culturale con la novità che può venire dall’estero.
La Chiesa ha inoltre una credibilità che potrebbe avere ragione della rigidità e della resistenza al cambiamento che spesso si trovano nelle aree rurali. E’ un peccato che tante comunità cristiane, siano esse diocesi o parrocchie o comunità ecclesiali di base, ignorino il loro potenziale sociale e si accontentino solo di celebrazioni religiose.
Occorre, infine, investire di più nella ricerca scientifica per promuovere un’agricoltura più adatta al continente.
Ci sono ormai esperienze validissime sia in alcune parti dell’Africa che in America Latina, India e Cina. Alcune radio internazionali come l’inglese BBC, l’olandese Radio Netherlands e la tedesca Deutsche Welle le stanno già facendo conoscere. Ma si potrebbe fare di più. Internet in un modo, i video e altri strumenti audiovisivi in un altro, potrebbero facilitare la condivisione e la diffusione di tali esperienze positive.
Sì, abbiamo tutti gli strumenti per vincere la fame. Purché lo si voglia!
Francesco Pierli è missionario comboniano in Kenya.
io sto usando l’olio di colza da un mesetto . per ora, con 18 litri di gasolio e 10 di olio di colza (0.65 al litro) il motore reagisce bene.
spero continui così.
conosco persone che lo usano da anni al 50%/60% e non hanno mai avuto problemi. tutto può essere, magari la colza non va bene. io so solo che la macchina fuma meno e forse è anche meno rumorosa. il consumo è uguale al gasolio…ma costa molto meno.
mi spiace che sia per uso alimentare, ma per noi ormai è autodifesa contro lo stato che ci taglieggia giorno dopo giorno.
volete capire che il petrolio a 100 non deve spaventare noi piccoli e poveri ,ma TERRORIZZA i petrolieri , gli armaioli.i petrolchimici,i politici di tutto l’arco costituzionale,….i detentori del potere.
noi + che poveri non possiamo essere,mentre chi possiede,….se noi nn possiamo + guadagnare,nn possiamo nemmeno + pagare…ed allora
chi ci rimette?
nn parlo di soldi:q.lli son di cesare,ridiamoglieli e col sorriso!
parlo dei privilegi,delle arroganze,dei pregiudizi,parlo della vita…
oh padre ,
perché si ostinano ad aver paura di mammone!
perché nn vogliono sentire?
perché nn vogliono sapere?
padre ,padre,padre
e visto che oggi é festa,
ascolta la madre!!!
Concordo con Bruno di Maio…”abbiate fede, cambieranno i carburanti…ma le leve di potere resteranno nelle stesse mani…pazienza.. e aspettare…”
ho partecipato ad un convegno di Mario Tozzi (conduttore di Gaia)all’università quando ero studente. Ci ha fatto vedere un pubblicità della Shell, in America, che sta già reclamizzando l’idrogeno. Lo spot inizia con un cielo offuscato da smog che pian piano si dirada e sotto cè lo stemma della Shell. Bello si…
Che tristezza. E io che m’immaginavo i miei figli che prendevano una bottiglia d’acqua e facevano il pieno.
vorrei far notare un piccolo particolare…
Oltre tutto quello che avete detto e che ci hai fatto notare tu, caro Beppe, ci stiamo dimenticando del “cartello” delle industrie petrolifere. In questo momento acquistano il petrolio a 50$ barile e secondo loro “devono” aumentare il prezzo dei carburanti, ma la realtà è che se calcoliamo il prezzo in salta fuori che pagano il petrolio 39 euro e di conseguenza tutti gli aumenti sono ingiustificati.
Inoltre avete notato che per anni ci hanno “spinto” ad acquistare auto a gasolio? Adesso le auto a gasolio hanno superato la soglia del 50% del venduto, e “giustamente” il prezzo del gasolio è quasi raddoppiato.
La verità, secondo me, è una sola: i signori che sono al governo (e non sto parlando solo di questa legislazione)si sono dimostrati incapaci di combattere il cartello petrolifero o cosa ancora più facile, potrebbero avere degli interessi al riguardo.
Finchè le “persone” che ci governano e che ci gorveneranno non assumeranno una posizione decisa a vantaggio dell’ambiente (senza guardare esclusivamente al proprio portafoglio), purtroppo per noi, potremo solo sfogare le nostre ire sopra un blog. Provate a pensare…. potrebbero abbassare il prezzo dei carburanti e obbligare le case costruttrici a “creare” auto che consumino sensibilmente meno!
Ma sicuramente sbaglio io….
Forse mi sbaglio e mi riservo di verificare nel mio video archivio di te grande Grillo, che sei sempre il mio mito; sono quasi certo che ho sentito in un tuo spettacolo tutto quanto si racconta in quella “falsa” dichiarazione, che tra l’altro avevo pubblicato sul mio di blog; fidandomi del nome, senza verificarne troppo la fonte, proprio per la ragione che ho appena riportato. Se la memoria non mi inganna e quelle cose le hai dette, facevano parte solo della parte comica del tuo show? Se invece ho cannato, poco male, c’e’ il nano portatore di democrazia che in fondo accorcia la memoria dei giudici per ragioni ancora piu’ pesanti.
L’uomo con la pancia piena ed i capelli lunghi dice che vuole partire;dice che se ne vuole andare in america…
…e chi lo trattiene! che se ne vada pure in america…
son liberodi pensare con la mia zucca oppure mi accontento di portarla,come ci viene consigliato,semplicemente a spasso sul collo?
mi contraddico?
ebbene si , mi contraddico!
Eh sì, da buona “seneise” (genovese), direi che l’unica é quella di sfruttare
l’energia che scaturisce dalle palle che girano a elica di tutti gli ambientalisti-
ecologisti-biosostenitori,ecc…ci mettiamo là una bella dinamo e il problema é
risolto!
____________________________________Postato da: Paola Baldi il 07.0505 20:25
proprio bellabellabella mia dolcissima Principessa Pao
q.lcuno ha pure proposto di attaccarci purebatterie da 30-40kg agli ioni (di litio)…
Oh mia signora ,la fortuna guida le nostre cose meglio di quel che potremmo desiderare;xché guarda lì,ne scorgo più di trenta smisurati e giganti,dalle lunghe braccia,ché alcuni le hanno di quasi due leghe.Combatterò con essi un’aspra ed impari battaglia.Mi propongo di ucciderli tutti,in modo che con le loro spoglie cominceremo ad arricchirci,ché questa é buona guerra,ed é un gran servigio a Dio togliere questa mala semenza dalla faccia della terra.
Eh sì, da buona “seneise” (genovese), direi che l’unica é quella di sfruttare
l’energia che scaturisce dalle palle che girano a elica di tutti gli ambientalisti-
ecologisti-biosostenitori,ecc…ci mettiamo là una bella dinamo e il problema é
risolto!
____________________________________Postato da: Paola Baldi il 07.0505 20:25
proprio bellabellabella mia dolcissima Principessa Pao
q.lcuno ha pure proposto di attaccarci purebatterie da 30-40kg agli ioni (di litio)…
Oh mia signora ,la fortuna guida le nostre cose meglio di quel che potremmo desiderare;xché guarda lì,ne scorgo più di trenta smisurati e giganti,dalle lunghe braccia,ché alcuni le hanno di quasi due leghe.Combatterò con essi un’aspra ed impari battaglia.Mi propongo di ucciderli tutti,in modo che con le loro spoglie cominceremo ad arricchirci,ché questa é buona guerra,ed é un gran servigio a Dio togliere questa mala semenza dalla faccia della terra.
@ a.sanna
certo che la canapa torna a far tremare il mondo!
E’ una pianta che cresce ovunque.
xché fare guerre agli arabi,ai kazzakistani o a non so più a chi?le clessidre,x cosa?
Sapevate che Ford ,prima di fare i motori ford,aveva creato una macchina completamente di e alla canapa?
Petrolieri ,armaioli e monopolisti di tutto il mondo tremate,ché fra poco gli illegali e criminali sarete voi!
Parole di Cotone Edizioni – Canapa -di Jack Herer- Mathias Bröckers – prefazione di Goffredo Fofi
Leggete che siete Sovrano e leggere non é vietato…forse pericoloso…!
spensierata domenica a tutti !
4.2 McPS de la Sihl
Purtroppo ho ancora una macchina a benzina ma molti miei ammici hanno gia’ verificato cher un po’ d’olio vegetale nel diesel lo danneggia a lunghissimo termine e quindi anticipa la manutenzione ordinaria di qualche mese.
Il gioco vale la candela .C’e’ sempre un bel risparmio.
leggo quotidianamente il tuo blog, ma oggi mi e’ veramente difficile capire il tuo messaggio.
probabilmente in futuro smentirai le cose che dici ora , farai nuovi spettacoli criticando i prezzi bassi del petrolio a quanto la massa e’ stupida,perche’ lotta per sopravvivere.
Le problematiche non possono essere risolte con le tue tabelline, con i blog ,non possono essere risolte dai politici e ne’ dal clero.
Quando si arrivera’ ad un punto di non ritorno se ne trarranno le conseguenze.
La tua proposta di raddoppiare il prezzo del petrolio verra’ accolta dai paesi dell’opec e dalle multinazionali come una lieta novella.
se vuoi invece programmare in dieci anni tale trasformazione sara’ l’inflazione ad accontentarti.
Non dimenticarti che abbiamo sempre’ piu’ bisogno di risorse sia energetiche che alimentari.
I derivati del petrolio sono dappertutto.
Aumentiamo Il prezzo plastica e dimezziamo il consumo ,
In inverno aumentiamo il prezzo per il riscaldamento e dimezziamo i consumi, aumentiamo il
prezzo della stampa e dimezziamo il numero di libri e giornali, potrei fondermi il cervello solamente elencandoti i derivati dell’oro nero.
L’uomo con la pancia piena non sa’ cos’e’ la fame e non vuole saperlo.
Se la societa’ moderna, ti cui noi siamo parte integrante si sviluppa attraverso i suoi malanni cosa Puoi fare?
FINCHE’ C’E’ GUERRA NON C’E’ SPERANZA
Dopo tutto ci illudiamo di credere di cambiare il mondo tramite internet,di svegliare le coscienze
tramite i blog e poi ci scanniamo solamente
per idee diverse.
Ieri abbiamo parlato del papa ,oggi della colza e domani di cappuccetto rosso che si lamenta che non e’ tutelata dallo stato,e che non puo’ andare a trovare la nonnina che ha la pensione minima.
Le ideologie sono tramontate, ora il singolo non vota piu’ un partito, un’idea, ma un leader e il suo programma.
Non riesco ancora ad immaginarmi dove andremo a sbattere, spero almeno con qualcosa di economico
Non e’ vero che l’olio vegetale rovina i diesel.
Se mescoli l’olio vegetale con un 60 per cento di diesel il motore diesel va che e’ una favola.
Inoltre devo conseguire che l’olio e’ solo un carburante alternativo e non evade alcuna accisa.
Se domani invento una macchina che va a pipi’ mi dovrebbero arrestare o dare il nobel?Dove sta il limite della legalita’?
E quelli che usano l’auto elettrica non inquinano smaltendo le batterie?E non evadono l’accisa sui carburanti perche non comprano benzina o diesel?
Non capisco bene ‘sto terrore dell’aumento del costo del carburante.Pensate un momento:credete davvero che i datori di lavoro non abbiano interesse a farvi comparire puntuali sul posto di lavoro?
Coraggio che chi più ha da perdere, ha pure più preoccupazione e strizza.Allegri,che ancora non siete tutti capitalisti e men che meno petrolieri!
xché volete prendere alla lettera Paolo Rossi quando ci consiglia a noi poveri di stare molto ma molto attenti ché sennò tutto ci portano via ..a nnoi poveri!
un altro infatuato dalla tua porsche !
Beppe oggi é domenica:noccioline,banane et simila x tutti!
Ti ripeto, fa mia ‘l tasso seneise…
;o)
4.2 McPS de la Sihl
Ciao a tutti. Ho letto i commenti fatti in base a questo post e mi stupisco come molti si preoccupino della teoria di raddoppiare il prezzo del carburante. A parte tutti i metodi possibili o no per attuarlo, il punto che dice Grillo è:
RADDOPPIARE IL PREZZO, DIMEZZARE IL CONSUMO
ovvero, se la matematica non è una opinione, nel mio portafogli non dovrebbe cambiare nulla. Difatti un banale ragionamento logico mi porta a pensare che se adesso con 1 litro di carburante faccio 20 Km, applicando la teoria con 0,5 litro di carburante farò sempre 20 Km.
Morale: almeno per le tasche dei comuni cittadini, le cose non cambiano (spendo gli stessi soldi per percorrere gli stessi chilometri).
Forse Grillo ha le sue ragioni per pensare che questo movimento possa far cambiare significativamente qualcosa? mmmh… vado ad informarmi un po’, così ci ragiono meglio 🙂
Ah… lo so che sembra impossibile il più delle volte, ma essere un po più (pro)positivi verso le cose in genere potrebbe venire in aiuto..?…
X enrico bosco
La fusione fredda é quella che utilizza la gallina x fare il calcio delle uova.
beppe molto tempo fa,sapeva ipnotizzarle e poi chiedeva loro tutto q.llo che voleva.Certo .non é piu’ giovinotto il grillo,ma chissa …forse hai ragione.Potrebbe farcela ancora.
Beppe caro!
Ecco,te la sei proprio cercata!!!
Adesso nn fai nemmeno più divertire il Yang Chenping delle 22.58
Cosa ti salta in testa :prima ci vuoi sparare a tutti noi imbecillotti e poi con un digitalino magico addirittura farci addivenire cittadini svedesi?
Maddai,suvvvia che non é possibile.Magari…!
;o)
Io evito la questione “carburante” per porre un altro quesito.
Quando verrebbe immessa nel mercato l’auto di nuova generazione?
3,4,5 anni prima?
Un anno o due dopo?
Un povero padre di famiglia che magari per necessintà si è comprato la macchina 6 anni prima,deve mandarla allo sfascio per legge e spendere altri soldi per comprare quella che consuma meno?
10.000 euro minimo…
Credete che tutte le famiglie se la possano permettere?
Da che mondo è mondo,molti comprano la macchina nuova aiutandosi col ricavato della vendita della vecchia (a meno che non sia da buttare).
Rate?
Rimane comunque un imposizione.
Contributi statali?
Ossia la paghiamo noi comunque.
La situazione è molto drammatica e lo rimarrà nel tempo.
Beppe ,so che è dal 93 che porti avanti questa battaglia.
Anche quando sei andato a Termini Merese a mostrare l’auto di Greenpeace non sono rimasto molto convinto.
Il principio è sicuramente giusto,la realizzazione graverebbe troppo sulle tasche degli italiani…
caro beppe,
hai letto il paolo della sala(7.5.5 22.40)?
capperi,q.nte cose che sa!ed é solo una sua opinione.Pensa se si impegnasse a fornirci di più…
Doppi capperi,l’Europa ha FIRMATO ed ha pure pagato. E’,se tutto ma proprio tutto va bene,praticamente
spacciata.Non é PIU’ che un’ipocrisia?Ti chiede. Direi che é da polli,ti dico.
Che ne dici?Proporrei di candidare q.sto insigne e sano culturista liberale,fine opinionista,…minim minim come presidente del pensatoio nazionale.Se proprio non se ne potesse fare niente,beh…allora in alternativa,offrirgli almeno un biglietto di sola andata verso quel gran Paese di furbacchioni, che forse ce la farà,che é l’America.Non farmi stare in pena ché oramai già albeggia.Il bubblegum se l’é meritato?daaaai,non fare il tasso genovese e sganciagli ‘sto bubblegum!
x paolo zambernardi
alla faccia del servizio pubblico.
Dimmi,x caso abiti in culo a dio?
3 ore x 96 km…
sono 32 km/h!
w la modernità
w i trasporti – le autostrade a 17 corsie&i treni a vapore su binario unico…
…hai mai pensato al cavallo,che so ,un asinello?guadagneresti nn solo tempo…
Certo, però anche noi a lamentarci sempre: come possono , poveri politici, abbassarci le tasse annnoi popolo di ferraristi che invece di comprarci l’ultimo modello triturbo con doppia capsula di scappamento,satellite,bar,tv e doccia con minerale incorporata -in 2 sec. da o-100km/h che richiede solo un somaro alla guida,stiam li a speculare sull’olio di colza,l’olio di canapa ed affini!
Con tutto il rispetto x te ;o)
abbasso gli speculatori
e povero anche il somaro
penso che bisogna invertire la q.stione: più mezzi pubblici – più utenti e quindi prezzi più convenienti.
I mezzi pubblici non dovrebbero essere un servizio?
ciao
4.2McPS de la Sihl
Mi sembrava infatti strano, quando mi hanno portato uno di questi articoli, che Beppe avesse detto una cosa del genere. Sono contento di aver visto giusto.
Idea geniale e bellissima quella della dinamo alle palle ai bisontosauri verdi e chic.
Oh mia signora ,la fortuna guida le nostre cose meglio di quel che potremmo desiderare;xché guarda lì,ne scorgo più di trenta smisurati e giganti,dalle lunghe braccia,ché alcuni le hanno di quasi due leghe.Combatterò con essi un’aspra ed impari battaglia.Mi propongo di ucciderli tutti,in modo che con le loro spoglie cominceremo ad arricchirci,ché questa é buona guerra,ed é un gran servigio a Dio togliere questa mala semenza dalla faccia della terra.
Per Matteo Martini: non credo che qualcono avrà mai interesse a farci prendere il tram, forse gli scippatori, o non so…bho?
Credo che tutti quanti, operai da 1000 €/mese compresi, paghiamo gli oneri di uno stile di vita che non ci potremmo permettere, ma che nello stesso tempo non possiamo evitare per non sentirci dei poveracci.
Ma di cosa stiamo parlando? Al di là delle provocazioni, quello che dice Beppe non è un augurio, ma una constatazione.
La richiesta di petrolio, e più in generale di energia, è in enorme crescita. Le risorse di petrolio invece sono, inesorabilmente, in calo. Le più ovvie delle leggi dell’economia (domanda-offerta) ci dicono che il prezzo dei combustibili aumenterà, aumenterà, aumenterà.. Un raddoppio del prezzo in dieci anni è una stima assolutamente realistica.
Se non vi fidate delle leggi dell’economia, fidatevi almeno della storia. E’ anti-storico pensare che possiamo permetterci ancora a lungo di consumare così tanta energia.
Andare a protestare davanti alle fabbriche di automobili è giusto. Ma intanto chi può si tenga in forma, che fra dieci anni saremo costretti a fare tanti km in bicicletta per andare a lavorare.
Noto con piacere che in questo blog, finalmente si prende con un po` di sana critica anche le affermazioni che fa Grillo !!
Complimenti.
Postato da Alessandro Sanna ” Beppe, un mio amico ha una punto diesel, la manda avanti a olio di semi da un paio danni .. ”
Si puo` avere qualche link ??
Intendo a qualche societa` di ricerca seria, a qualche Universita` o Ente statale ??
Per Stefano Cittadini: ” o forse volevi dire che solo quando saremo costretti a non prendere più l’auto, saremo NOI a dettare legge sul mercato e ad imporre auto più efficienti. Dicendo “raddoppiare il prezzo del carburante in 10 anni” ci stai sottovalutando: possiamo sopportare ben di peggio; d’altronde cosa è successo nei 10 anni trascorsi? Nonostante i prezzi, continuiamo a sgasare come pazzi ai semafori, ad andare a prendere i bambini con il SUV, ecc…ecc… ormai nessuno è più disposto a tirar fuori gli attributi, se non in condizioni estreme..e nessuno vuole capire che il “pallino” in mano potremo averlo noi consumatori…. ”
Probabilmente, quando non potrai piu` prendere l` auto invece che mettere sul mercato auto piu` economiche, ti obbligherannpo a svegliati un` ora prima per prendere il tram
E che ” sgasa ai semafori e compra la SUV ” non e` l` operaio che guadagna 1000 euro al mese, ma sono i pochi riccastri che possono permetterselo !!
Per Grillo:
1) Perche` inserire a prova di quello che tu dici un solo link e per giunta in tedesco ??
2) Perche` non rispondi alle critiche che ti vengono fatte ? In fondo e` il TUO blog !!
..se qualcono sa dirmelo, mi piacerebbe sapere quanto terreno bisogna coltivare per mettere un litro di olio di colza nel serbatoio, e quanto gasolio bruciamo in Italia all’anno.
In parole povere…dovremo disboscare l’Italia e metterci tutti il cappello di paglia in testa oppure il discorso sarebbe sostenibile, non solo a livello di nicchia??
Dovremmo forse contare su una produzione estera?
Sui paesi del terzo mondo?
Ciao a tutti, questo è sicuramente uno dei problemi che mi stà piu a cuore. Ho per caso trovato questo sito. Se vi destreggiate bene con l’inglese provate a darci un’ occhiata. Ciao
Beppe, un mio amico ha una punto diesel, la manda avanti a olio di semi da un paio danni. Su internet se cerchi è pieno di gente che fa il pieno con l’olio. Il biodisel è diesel minerale al 30-40% e il resto miscuglio di vai oli vegetali. Durante il periodo della crisi di Cuba negli Stati Uniti sperimentarono la coltivazione di canapa sul larga scala per produrne carburante. La maggior parte delle macchine diesel possono funzionare tranquillamente con oli vegetali, non so se lo avete presente ma quando Rudolf Diesel invetnò il motore che porta il suo nome il Diesel non esisteva, andava a olio vegetale vari tipi di alcol etc… Praticamente il motore Diesel è in grado di funzionare con qualsiasi combustibile sia in grado di completare il ciclo di Carnot. Io ho fatto una considerazione, il motivo percui non tirano fuori tutte le tecnologie che ci consentono di liberarci dalla dipendenza dal petrolio è molto semplice, scoppierebbero guerre a iosa. Se smettiamo di comprare petrolio ai Paesi Arabi resta da vendere sabbia per clessidre.
Beppe, stai sbagliando! Forse non volevi dire “raddoppiato”, bensì “triplicato” o “quadruplicato”…o forse volevi dire che solo quando saremo costretti a non prendere più l’auto, saremo NOI a dettare legge sul mercato e ad imporre auto più efficienti. Dicendo “raddoppiare il prezzo del carburante in 10 anni” ci stai sottovalutando: possiamo sopportare ben di peggio; d’altronde cosa è successo nei 10 anni trascorsi? Nonostante i prezzi, continuiamo a sgasare come pazzi ai semafori, ad andare a prendere i bambini con il SUV, ecc…ecc… ormai nessuno è più disposto a tirar fuori gli attributi, se non in condizioni estreme..e nessuno vuole capire che il “pallino” in mano potremo averlo noi consumatori….
Caro Beppe, in linea di principio quello che tudici è giusto, purtroppo però non è plausibile.
Come hanno detto già altri prima di me, un eventuale aumento del costo del carburante si scaricherebbe direttamente o indirettamente sui cittadini, senza intaccare minimamente gli interessi dei costruttori di auto e dei petrolieri. Le soluzioni alternative? Comunque passerebbe parecchio tempo prima di vederle circolare. Qundi avremmo il danno e la beffa.
La soluzione secondo me parte dal riconoscimento che il problema è di natura sociale e non (solo) economico. Quindi è la politica che deve farsi carico di promuovere con ogni mezzo lo sviluppo di soluzioni alternative.
E a proposito di chi diceva in un altro commento “…cosa possiamo fare noi? non contiamo niente, siamo solo numeri…”, rispondo che non è vero. Noi abbiamo la fortuna di vivere in una democrazia, per cui quello che ci arriva dalla politica dipende da noi. E il primo problema che riguarda la politica in Italia è la scarsissima partecipazione dei cittadini; noi ce ne freghiamo perchè tanto è tutto un magna-magna, e i soliti noti ne approfittano per continuare a magnare alla faccia nostra.
Il qualunquismo e il disimpegno non portano niente di buono.
c’è qualcosa che non mi torna pure a me.
prendiamo l’auto elettrica. vai su internet. blah blah blah blah. blah blah blah. blah blah blah.
alla fine mi convincono che l’auto elettrica è peggio della mia 150CV diesel (le termocentrali, l’autonomia, le batterie, la velocità massima (!), etc.)
a parte il fatto che io ho un cellulare con una batteria da 20 grammi che eroga 1.4Ah (approposito tutta questa energia in 20g… praticamente una bomba!), comunque, poi prendo la mia macchina da 5 metri e 1,5 tonnellate e la trovo a dir poco rovente a causa del sole. e mi chiedo: ma ce lo mettiamo 1 maledetto pannellino fotovoltaico per tenermi fresca la macchina quando non ci sono, così che mi risparmio quei 2 litri di diesel per il condizionatore a palla per 20 minuti di spostamento che devo fare?
dato che ci siamo perchè non ci mettiamo pure:
a) 2 MALEDETTISSIMI PANNELLI FOTOVOLTAICI I-MAX AD ALTISSIMO RENDIMENTO sul tetto e sul cofano
b) UN PACCOZZO BATTERIE DA 30-40 Kg agli ioni di litio
c) 4 motori elettrici
d) 0.8 tonnellate di ferro di meno
. non ho fatto i conti. ma funzionerebbe in auto-alimentazione almeno d’estate a pescara?
se la risposta è no, allora insieme alla macchina, ti ci metto altri 4 pannelli IMAX per la casa e TE LI VENGO AD INSTALLARE IO sul tetto, compreso nel costo dell’auto (2-3 mila euro in più? il costo del navigatore della volkswagen). inoltre ti faccio un connettore elettrico intelligente e bastardo, che se ti metti a ricaricare la macchina dalla presa normale di casa (e lo puoi fare, in emergenza) ti faccio pagare 5 volte di più la corrente (i nuovi contatori sono già super bastard-inside).
domani mi metto a fare i conti con gli ampere. spero (per la mia salute mentale) di trovare un plausibile problema tecnico che sia veramente insormontabile dai ricercatori che ricercano, ricercano, ricercano e ricercano ancora… ma alla fine, caro grillo, se li saranno trovati OPPURE ANCORA NO??? 😉
caro Beppe
…e nel frattempo cosa dovrei usare x spostarmi, soprattutto x lavoro? visto che già così si fatica a fare quadrare i conti…non sarebbe più utile convincere e convincersi ad usare auto a basso consumo, viste le condizioni che ci troviamo ad affrontare lungo le arterie nazionali?…non sarebbe più opportuno abbandonare il concetto di auto come status simbol?
potremmo cercare di boicottare le solite “stufette” con interno in pelle, purtroppo solo in presenza di alternative non credi?
..Beppe mio…io c’ho una paura che come ti hanno chiuso la televisione in qualche modo ti chiudono anche il blog..i tuoi numeri cominciano a crescere!!!!…DAJE’
Credo che io e te stiamo più o meno dicendo la stessa cosa.
Io parto dal fatto che cmq solo quando non sarà più conveniente per le multinazionali realizzare veicolo che richiedono l’uso del petrolio si vedranno nuove soluzioni sul mercato. Quindi, se si trovasse un modo per accelerare questo processo si otterrebbe l’uovo di Colombo.
Ma, anch’io come te, sono convinto che l’aumento a dismisura del carburante possa non essere la soluzione se tale aumento poi siamo noi a subirlo in ultima istanza.
Solo nel caso in cui detto aumento non si potesse scaricare sul consumatore finale, allora potrebbe essere una soluzione percorribile.
Beato te che dall’alto del tuo “nome”puoi permetterti certe affermazioni,purtroppo noi siamo popolino,veniamo coinvolti e stravolti dalle decisioni dei “Grandi”,sottomissione (preferibilmente silenziosa)alle nuove regole del mercato,NOI siamo in trappola,NOI siamo numero,contribuiamo poco,molto …ma siamo tanti e perchè non far contribuire di più?Si siamo troppi,consumiamo,inquiniamo ma siamo noi gli unci a pagare?ma ?una risposta?bo guarda anche tu DE FILIPPI,ti sentirai meglio
Neanche io sono d’accordo con Beppe stavolta. Lavoro a Roma e abito in periferia a un’ora dal posto di lavoro. Con il treno impiego 2 ore e anche prendendo il primo che passa arrivo con mezz’ora di ritardo in ufficio. Sono costretto a prendere l’auto e lo stipendio è quello che è. Se raddoppia la benzina perdo un quarto dello stipendio in carburante.
Riflettiamo anche su un’altro fatto: con quello che costa già ADESSO il carburante, suppongo che molti farebbero volentieri a meno dell’auto se (come me) non fossero costretti dalle necessità. Non giova a nessuno che esso raddoppi.
Naturalmente non si può che essere d’accordo sull’incentivare la ricerca delle alternative al petrolio.
Credo che Grillo intendesse dire che soltanto rendendo economicamente svantaggioso alle multinazionali il realizzare veicoli che richiedono l’impiego del petrolio, si potrebbe vedere l’uscita sul mercato di veicoli con soluzioni alternative efficaci che invece ora, mancando l’interesse e la volontà di produrli, restano “nascosti”.
Certo che anche secondo me l’aumento dei carburanti può essere una soluzione rischiosa soprattutto se tale aumento poi dette società lo scaricano addosso a noi.
Ok sig. Grillo, che a lei potendosi permettere di andare in giro in Porshe, poco importi dell’eventuale raddoppio del costo del carburante, ma cosa farebbe il rimanente 80% della popolazione che usa la macchina per necessità e vive con 1000euro al mese??
Ci faccia il piacere… continui a fare solo il comico che è meglio….
Siamo alle solite, si discute senza venire a capo di nulla.
L’impressione che ho e’ sempre la stessa:un condannato che va avanti per un lungo corridoio e che sa’ gia’ che alla fine c’e’ il patibolo e la morte.Si parla di risparmio, si parla di energia alternativa, si parla addirittuta di andare a piedi.
Pensate veramente che ce lo permetteranno mai?
Pensate veramente che la nostra salute interessi a chi pensa solo al suo marcio tornaconto?
Sino a che esistera’ il petrolio noi saremo costretti ad usarlo.E questo vale per qualsiasi altro tipo di energia poco o per nulla pulita che pero’ genera soldi e potere.
L’unica soluzione veramente efficace per avere energia in quantita’ e pulita e’ la FUSIONE nucleare.
Peccato che nessuno mi sa’ dire ancora oggi chi ci lavora, per conto di chi, quali sono i fondi e da dove vengono e sopratutto se stanno facendo progressi.
Della fusione fredda per esempio non se ne sa’ piu’ nulla.
E mentre vi scrivo la pubblicita’ mi racconta di quanto sia bello sentire il rombo del nuovo motore potente e generoso di quella o di quell’altra auto/moto.
Chi ci salva dalla nostra natura umana…Grillo?
Non credo di aver ben capito a chi spetta il compito di aumentare il costo dell’energia secondo Grillo. Forse all’ONU o all’IEA?
Una volta Grillo faceva informazione seria, e faceva pure divertire. Oggi siamo arrivati alla “cittadinanza digitale come in Svezia” e a queste sparate incredibili sulle “decisioni globali che deve prendere l’ONU”.
Grillo, detto tra noi: ma tu pensi che siamo veramente così imbecilli da non capire quello che succede?
Paolo della Sala osserva:
> Un poco di sana cultura liberale non guasterebbe.
Qui c’è da scaricare volumi di Mises dai C130 come se fosse napalm, altro che “poco” di cultura…
D’accordo sul fatto che l’olio vegetale non è la soluzione planetaria. Ma, intanto, come soluzione del tutto personale al problema che devo farmi 60 km al giorno per andare a lavoro tra due località non servite da mezzi pubblici, metto il 40% di olio di semi vari nel mio turbodiesel. Siccome quest’olio di semi costa il il 50% in meno del gasolio alla pompa, risparmio il 20% netto, inquino comunque di meno e la macchina va meglio. Non è vero che ci sono problemi meccanici, almeno nel mio caso. Ho già percorso 10.000 km così e la macchina va benissimo.
Caro Grillo,
Lei è un tasso! Dissento in toto dalla forma e dal contenuto del post. Le tasse sono sempre una vessazione, e sono liberticide, a meno che non corrispondano a un servizio preciso. Non è aumentandole che si risolvono i problemi, a meno di non trovarsi in uno stato a vocazione totalitaria o di derivazione dallo Stato Etico di Hegel (il passo è breve!). Un poco di sana cultura liberale non guasterebbe. E’ come Kyoto: la gran Balla delle balle. Un insieme mostruoso di bizantinismi e regole ipocrite, per aggirare ostacoli, vendere “quote” di aria, con dei costi spaventosi, tali da bloccare e ostacolare alla grande la ricerca sui motori alternativi al petrolio, vera missione urgente. L’America ha fatto benissimo a non firmare i protocolli di Kyoto, perché ha utilizzato una fetta di fondi per la ricerca scientifica sulle fonti non inquinanti. Tra l’altro l’Europa -pagando- non riuscirà a stare nei limiti delle quote, l’America, grazie al nucleare, forse ce la farà. Però l’Europa ha FIRMATO. Non è PIU’ che ipocrisia? Questa è la mia opinione.
Caspita!!… stavo per riciclare l’olio della frittura delle patate di mia madre!!…. 🙂
Effettivamente se andassimo tutti a piedi sarebbe meglio (per noi e il pianeta), ma come faremmo con la movimentazione delle merci? … oggi il trasporto è per la maggior parte “su gomma”…occorrerebbe studiare un “piano alternativo” altrimenti se rincarasse solo il costo del carburante avremmo, come risultato, l’aumento dei prezzi e basta… si, i nostri polmoni ne beneficerebbero e non sarebbe poca cosa…ma poi?
Una prima considerazione è questa. Stando e volendo mantenere, come pare (ai petrolieri)lo stato attuale delle cose, cominciamo col dire che la sola esistenza delle auto a benzina è assurda. Come tutti sanno il motore Diesel è il più “moderno”(si fa per dire)che attualmente esista, dopo circa cento anni. Niente gas incombusti, rendimento 100%, niente possibilità di suicidio (al massimo nausea, se non ci venisse per altre cose…).Sono assolutamente d’accordo con Francesco Marrella, l’evoluzione nella ricerca specifica è pari a zero,…finchè c’è il petrolio a disposizione non cambierà niente. Però ho sentito dire che le grandi compagnie petrolifere si stanno già comprando i brevetti (idrogeno e altro)delle nuove tecnologie e probabilmente hanno già pronte le soluzioni. Il petrolio non è eterno….Ma chi parla di mezzi pubblici non vive in provincia e tanto meno nella piccola provincia..qui se non hai la macchina sei fregato..abbiate fede, cambieranno i carburanti…ma le leve di potere resteranno nelle stesse mani…pazienza.. e aspettare…
Perche’ non parliamo anche delle enormi possibilita’ che provengono dalla tecnologia della trazione elettrica ? Nella sede di Quattroruote c’e’ una bellissima carrozza elettrica ancora funzionante dell’inizio del secolo scorso, non di pochi anni fa’.
Immaginate quanta poca strada si e’ fatta in quel senso da quando ci sono i motori endotermici.
E’ solo questione di tempo, quando arriveremo a costruire delle batterie con una capacita’ sufficente a sostituire il pieno di carburante sara’ tutta un’altra storia.
Gia’ entro l’anno prossimo o poco piu’ arriveranno le batterie per cellulari che si ricaricano in 30 secondi ………..
Tutto cio’ che e’ stato detto a proposito, e a sproposito dell’olio di Colza e’e potra’ essere solo una fase di transizione dall’endotermico all’elettrico, non una soluzione ai problemi.
Anche costringere le case automobilistiche a costruire veicoli che consumano di meno puo’ far parte di un momento di transizione comunque necessario, sono daccordo anch’io.
La tecnologia l’abbiamo gia’, mancano maggiori investimenti e soprattutto il benestare delle “Sette sorelle” che dovranno mollare l’osso nei prossimi decenni quando il petrolio comincera’ a scarseggiare.
Il passaggio comunque se sara’ andra’ fatto con gradualita’.
E Intanto noi continuiamo a pagare.
sono un ragazzo che sta studiando per diventare meccanico sui veicoli e il nostro prof. ci ha detto che va bene l’olio di colza per i diesel ma, dopo le modifiche al propulsore, ha spiegato che ai semafori dove sosterebbero, a motore acceso i suddetti veicoli, ci si sentirebbe “come ad un immenso FAST FOOD” causa l’odore di fritto che si sprigiona dai tubi di scappamento. ciao e grazie di tutto BEPPE (leggasi comico senza peli sulla lingua).
Io non volevo crederci all’olio di Colza… e ho fatto bene, come ci ricordi sempre tu Beppe mi sono informato, ho cercato un po’ sul buon goooogle.
E ho trovato informazioni in contrasto tra di loro.. c’era chi diceva che con la Bora han pure vinto delle gare… (ma era biodiesel… prodotto da un’azienda… non olio di colza puro) c’era chi dice che la macchina ti si trasforma in una friggitrice ambulante… e c’era chi giura di andarci da mesi in giro senza alcun problema. E a questo punto è intervenuto il “maniman” del “Buon Genovese DOC” e ho continuato a mettere nel mio multijet solo gasolio normale e a volte un po’ di Diesel Power… (non so’ voi ma a me fa’ consumare di meno in autostrada…)
Non credete alla prima informazione che leggete!!… INFORMATEVI da piu’ fonti possibili e poi comunque pensate GENOVESE: maniman… maniman se ti si fotte l’iniettore o la pompa del gasolio per risparmiare qualche euro di gasolio… siete costretti a spendere migliaia di euro per riparazioni solo per aver “fregato” il fisco e aver messo olio da friggere!!!…
Per quanto riguarda le tasse sui carburanti bhe… ci son tasse derivanti da “GUERRE” di anni e anni e anni fa’.. io non dico di eliminare quelle tasse ma almeno di avere il buon gusto di chiamarle in modo diverso!…
OK di raddoppiare il prezzo e dimezzare i consumi ma bisogna che le cose siano fatte contemporaneamente!… e qui in italia si sa’ come funzionano le cose.. intanto si raddoppia il prezzo poi bhe semmai… bhe si proviamo a ridurre un po’ i consumi…. ma.. CON CALMA… giusto per rimanere “in leggera controtendenza”…
Beppe ieri sera sei stato fantatico come sempre! anche dal TERZO SETTORE IN ALTO IN ALTO IN ALTO (per pagare di meno eheheh )
Il problema è che la gente utilizza la Hammer come se fosse un’utilitaria. Secondo me bisognerebbe incominciare a regolamentere di più il mercato dell’auto oltre che agire sui carburanti. Cioè mi sta bene che il fuoristrada lo abbia un contadino o uno che abita in montagna, ma a cosa serve ad un impiegato di Milano o Roma centro? Si applichi un regolamento (peso, cilindrata, dimensioni, velocità massima ecc…) consentendo comunque la vendita di auto non conformi gravate di un bollo di 10.000 l’anno.
Se ne avessi la possibilità farei volentieri a meno di farmi 96 km al giorno per andare a lavorare. Quello che posso fare, e già lo sto facendo, è condividere il viaggio con un altra persona. 96km al giorno costano sia in termini di carburante che di usura dell’auto (quindi gomme, tagliandi…). Per prendere i mezzi pubblici dovrei spendere 24,00 eur al giorno, sprecare quasi 3h per il viaggio A/R, cambiare 3 mezzi. Anche se questi particolari fossero accettabili, resterebbe il dramma degli scioperi e dei ritardi. Quindi prima di raddoppiare il costo del carburante, per favore, impegnamoci a migliorare la resa delle auto. Qualcuno ha parlato di GPL: ben venga!! ma non appena si diffonderà farà la fine del gasolio: si porterà il suo costo al livello della benzina. Signori, non prendiamoci per i fondelli… secondo voi a chi governa stà piu’ a cuore la nostra salute (e dell’ambiente) o il business del petroilio & company?
Concordo con Alessandro Casalini;
meglio andare in bici, a piedi, con i mezzi pubblici; non ho mai preso la patente, risparmio un mare di soldi, non inquino, butto giù la pancia senza spendere altri soldi per la palestra. L’unica cosa triste è che siamo in pochi e di conseguenza per andare in certi posti i mezzi pubblici scarseggiano.
Caro Beppe almeno in Campania stiamo all’avanguardia……. noi un litro di verde(che poi sta definizione verde e’ proprio una presa per i fondelli)lo paghiamo piu’ di 1,30 grazie ai nostri politici locali che per ammortizzare i debiti della sanita’ in Campania hanno fatto questo scempio.
Inutile prendersi in giro, le case automobilistiche così come le multinazionali del carburante non sono decisamente come dire…. favorevoli? ad una ricerca sviluppata nella direzione dell’abbassamento dei consumi e delle emissioni inquinanti.
Ma qualcuno ci sta prendeno in giro!! Dieci anni fa il mio cazzo di telefono cellulare pesava tre chili, era grande come uno stereo e mandava si è no i messaggi!!!! Oggi ci sno cellelari ke: chiamano, inviano sms, giochi da playstation, videochiamate, ti fanno veder le partite e cavoli vari. un bel progresso in un decennio!!! Se poi parliamo del salto generazionale dei computer è strabiliante
La macchina di 50 anni fa consumava qualche goccia in più di quelle attuali, possibile ke non ci sia margine di miglioramento?? ma stiamo skerzando?? AH SI é VERO!!!!! oggi c’è il satellitare il sedile riscaldabile e minkiate varie… MENO MALE!!! SAREBBE STATO UN PECCATO RINUNCIARE A QUESTE COSE SE LA RICERCA DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA SI FOSSE MOSSA PER TUTELARE TASCHE DEGLI AUTOMOBILISTI E (SOPRATTUTTO) L’AMBIENTE!!!!!
Finalmente trovo qualcuno che è disposto a pagare doppio il prezzo dei carburanti.
Sono un imprenditore che paga tutte le tasse anche perchè nel mio lavoro non ho possibilità di fare lavoro nero.
Vedo in circolazione automezzi che vetture sembrano “CAMION” si propio camion per portare i figli a scuola, poichè considerano il loro automezzo più sicuro di una normale auto per non parlare della bicicletta.
Mi chiedo come fanno a mantenere questo specie di automezzi? Evidetemente costa troppo poco il carburante.
Quindi tornando alle tasse questa gente ha introiti oltre il lecito. Perchè non introduciamo le tasse sul consumo inutile?????
Raddpppiamo e non ci lamentiamo del prezzo dei carburanti per auto.
Saluti da un amico.
…credo che sono tutte belle parole, ma credo soprattutto che sia necessario intensificare i mezzi di trasporto pubblici. Ma cosa cazzo le fanno a fare tutte queste auto che superano i 300 orari se poi siamo costretti ad andare a 2 allora in città.
Vi prego, in fine, da considerare che non tutti abitano in centro o città, c’è anche chi abita in paese e sono costretti a prendere la propria auto perchè i mezzi pubblici che collegano il paesello con il grande centro, sono pochissimi durante la giornata.
… più che altro penso che l’input ideale dell’utilizzo di ecocarburante debba essere considerato in maniera differente. A prescindere o meno che un “olio di colza” danneggi o meno un motore diesel moderno (è dimostrato che potrebbe “al limite andare bene su qualche vecchio diesel fumoso ed inquinante) la cosa potrebbe essere vista in chiave differente. Esistono, e si sa, carburanti alternativi. La stessa Fiat in Brasile e Messico comercializza veicoli funzionanti ad alcool. Domanda: perchè qui no?
Il problema è che si parte da un fattore culturale che manca a livello della popolazione. Basti vedere che, in periodi come questi, la gente preferisce dissanguarsi le tasce piuttosto di chiedere una vera e propria alternativa. Dal momento in cui la popolazione chiede l’alternativa, un governo può decidere di svincolarsi da “accordi” particolari che prevedono la dipendenza in un sistema di vita basato sul modello “dollaro al barile”. Già convincere la gnete a passare al GPL sarebbe un bel passo avanti: è che nell’opinione pubblica avere una “bombola” sotto la macchina crea preoccupazione (dal 2002 sono pià sicure del serbatoio benzina che, ad oggi, in alcuni casi sono fatti di plastica).
Alla fin fine la mia opinone è che i grossi magnate del petrolio c’hanno i soldi e sempre ce li avranno: anche nel momento in cui ci slegheremo definitivamente dai carburanti conosciuti e riusciremo a circolare a per mezzo di riufiuti o urinando nel serbatoio, troveranno la maniera per farsi isoldi lo stesso. E’ la gente che bisogna convincere puntando sul fatto che una cultura più ecologica conviene non solo per la salute: anche per le tasche.
CIAO…IN TUTTA QUESTA DISSERZIONE SUI CARBURANTI CON CUI NON CONCORDO TOTALMENTE, BEPPE TI SEI DIMENTICATO DI TRATTARE DEL METANO, CARBURANTE POCO DIFFUSO MA CHE ATTUALMENTE Eì A MIO GIUDIZIO ( E NON SOLO MIO) IL MIJOR CARBURANTE ATTUALMENTE UTILIZZABILE.INQUINA MOLTO MENO RISPETTO AI CARBURANTI “TRADIZIONALI” E HA UN COSTO MOLTO INFERIORE. DIFFICOLTA’ E’ LA SCARSITA’ DI DISTRIBUTORI, MA LE CITTA’ FORTUNATE CHE NE POSSEGGONO HANNO ANCHE INCREMENTATO LA LORO POLITICA DI SENSIBILIZZAZIONE, CON PARCHEGGI GRATIS A CHI POSSIEDE UN AUTO A METANO.
L’INQUINAMENTO DIMINUISCE, I COSTI PURE, E LE PRESTAZIONI SONO IDENTICHE AD UN CARBURANTE QUALSIASI… SE NON SE NE SENTE PARLARE E’ SOLO PERCHè LE RESISTENZE, GLI INTERESSI E I LUOGHI COMUNI (=AD ESEMPIO: HAI 2 BOMBOLE SOTTO LA MACCHINA E AL PRIMO INCIDENTE SALTI IN ARIA…) SONO PIU’ FORTI DELL’INFORMAZIONE E DELLA VOLONTA’ DI CAMBIARE.CHIUNQUE ABBIA UNA MACCHINA ALIMENTATA A METANO (BASTA UNA SEMPLICE MODIFICA SU UN QUALSIASI VEICOLO A BENZINA) POTRAì GARANTIRE LE MIE PAROLE.
CIAO E GRAZIE.
si,il problema è quel “mal destinati”…se i soldi spesi per le tasse sul carburante fossero usati bene avremmo strade degne di nota e nessun problema di viaiblità……ma il problema persisterebbe…….perchè il problema non è il costo del carburante….è il carburante stesso e cio che comporta a livello di impatto ambientale!bisogna rendersi conto che le nostre belle macchinone BRUMBRUM sono sfizi che costano troppo all’ambiente e che i nostri figli pagheranno in termini di salute e di mari e monti inquinati,andandoli a privare della libertà di cui noi abbiamo goduto ma che abbiamo mal usato.
da un punto di vista meramente economico è lampante poi che siano insostenibili i costi di gestione di quello che è il risultato dell’inquinamento…istintivamente sono portato a pensare che la maggior parte dei tumori et similia siano da imputare allo schifo che respiriamo giornalmente…..e credo che il mio istinto non si sbagli poi di molto…
in conclusione sarei propenso ad imporre alle case automobilistiche la produzione di auto che consumino non più di 3/4 lt per 100Km,tirando fuori magari ‘ste maledette auto ibride a livello “volgare”,nel senso che tutti possano permettersela…..a me piace la prius,ma costa 25000 e NON ME LA POSSO PERMETTERE….ERGO MI TOCCA COMPRARE UNO SCHIFO DI MACCHINA CHE INQUINA COME UNA CIMINIERA…..
CIAO E SCUSATE LO SFOGO!Ale
Io dico che chi può fa meglio ad andare a piedi o in bicicletta (come sono solito fare io).
Tutto risparmio,meno emissioni,butti giu la pancia e ti mantieni in forma.
Altrimenti se è possibile usare i mezzi di trasporto di massa e solo come ultima risorsa la macchina.
(l’unica cosa triste è che mentre scrivo questo sto preparandomi per usare quest’ultima opzione….).
Eh si, da buona “seneise” (genovese), direi che l’unica è quella di sfruttare l’energia che scaturisce dalle palle che girano a elica di tutti gli ambientalisti-ecologisti-biosostenitori,ecc…ci mettiamo là una bella dinamo e il problema è risolto!
Un saluto a tutti, sono veramente disgustato per l’ostinazione che alcuni politici
hanno nell’ostacolare la messa in commercio di diversi combustibili ecologici,
a favore di qualche petroliere da strapazzo. Nella maggior parte dei paesi europei
carburanti ecologici come biodiesel e bioetanolo sono gia’ sul mercato da un pezzo….
incredibilmente sono venuto a conoscenza che la fiat ha gia’ prodotto per il brasile un motore
chiamato flexfuel(http://www.motoriesport.it/index.php?option=com_content&task=view&id=701&Itemid=1)
che permette di utilizzare nella macchina allo stesso modo benzina, alcool etilico, e mix delle due
in percentuali qualunque.
E’ una vergogna stiamo diventando i buffoni del mondo…. riprendiamoci la dignita’ che ci spetta
combattiamo per toglierci da questa oligarchia opprimente, come visto per l’abolizione dei costi
di ricarica le petizioni on line funzionano, facciamone tante e se e’ l’unico modo per risolvere
qualcosa ben venga. A proposito, una certa Franca Rame su http://WWW.francarame.it sta’ raccogliendo firme
per legalizzare la vendita di biocarburanti, solo che non riesco ad accedere al sito, e voi? vi prego
anche a te Beppe dimmi che non possono far chiudere i siti cosi’ facilmente solo perche’ queste
petizioni ostacolano i piani di qualcuno!!? potresti proporre seriamente a generazione attiva di
raccogliere firme per costringere il nostro governo ad adeguarsi a standard europei sull’incentivazione
dell’uso e vendita di biocombustibili? vi prego datemi una petizione da firmare (non vedo l’ora!!),(lo sapete che i ristoranti pagano circa 300 euro l’anno per lo smaltimento di olii di frittura esausti che sono alla base della produzione del biodiesel?)….no comment!
un ringraziamento da tutta l’italia consapevole e non, se ci riuscite.
La classifica e’ relativa al numero di auto ogni 1000 abitanti e il servizio sottolinea come nel caso di Roma, tolti i minorenni (ma non i maggiorenni sprovvisti di patente) è come se ci fosse 1 auto e mezzo per abitante.
Riguardo al fatto poi che la coltivazione della colza o di qualsiasi altra pianta da cui estrarre olio sottrarrebbe terreno ad altre colture, beh, anche questo mi pare un “non problema”, esistono le serre, e anche modi di far crescere le piante completamente senza terra, esistono i grattacieli, basta fare 1 + 1 ed ecco risolto il problema!
Conosco una persona che aggiunge olio di colza (o anche di girasole o semi vari in mancanza..) alla propria macchina diesel (1900 turbo diesel ad iniezione elettronica) in percentuali che vanno dal 30 al 50%, ormai da più di 1 anno, senza aver mai avuto il minimo problema col motore, se non al massimo delle volte (quando si supera la percentuale del 50%) una difficoltà all’accensione (nel senso che invece di partire “al primo colpo”, parte al secondo…) a causa soltanto della maggiore viscosità dell’olio rispetto al diesel, che si può manifestare solo a motore freddo (e quindi appunto all’accensione). In 1 anno ha percorso migliaia di km senza problemi e senza aver neanche cambiato il filtro dell’olio! Ovviamente non si può andare solo ad olio, proprio a causa della sua eccessiva viscosità, ma basterebbe una camera di preriscaldamento per risolvere il problema all’accensione. In sintesi, secondo me, qualunque motore diesel potrebbe tranquillamente funzionare con l’olio di semi basterebbero modifiche veramente minime per tenere conto della sua maggiore viscosità. Che poi la glicerina col tempo intasi gli iniettori, mi pare veramente una grande cavolata, parlando sempre di percentuali di olio comprese entro il 50% (ma probabilmente anche oltre a seconda dei casi..), considerato che il diametro degli iniettori è così infinitesimo che non si può supporre “un accumulo” di glicerina: o si intasa subito o funziona senza problemi sempre. Queste cose le case automobilistiche le sanno benissimo, ma metterle in pratica sarebbe la fine del predominio del petrolio.. ed ovviamente questo non “sà da fà”… Ovviamente i vari motori euro 3, 4, 5 etc.. grandi fesserie, “andare ad olio” sarebbe molto più semplice, economico ed ecologico!
scusa Beppe non sono d’accordo, hai nuove notizie sul biodiesel? saluti
leggi l’articolo please:
http://www.transmitmedia.com/golfTDI/
In effetti se volessimo andare tutti ad olio di colza toglieremmo troppo terreno alla coltivazione alimentare:molto meglio coltivare alghe in mare che fra l’altro producono un olio vegetale piu’ performante.
A proposito di olio di colza e di olio canola, ci sarebbe qualcuno, ben qualificato, per spiegarci una volta per tutte se questo olio è pericoloso per l’alimentazione umana o no alla salute ? su internet leggo pareri discordanti: da tossico a curativo contenente grassi omega. Fateci sapere GRAZIE
Se le superfici coltivabili sono diminuite, non vi è ragione x non aumentarle…. l’acqua al mondo c’è basta portarla dove serve. Abbiamo il gas dalla rusia e non portiamo l’acqua al centro della sicilia ( x dire)
Il sig. Dieisel non ha inventato il motore x combustibili minerali…
In questi giorni me la godo a pancia all’aria sulla spiaggia di Viareggio. Ieri ho visto passare davandi a me un magnifico bialberi che mi ha fatto risognare sogni di bambino: mari azzurri (non quello di Viareggio, malgrado le golette verdi), cieli tersi, gente che ti saluta e ti sorride passando. Mi dicono che la barca è di Moratti. Grazie, Moratti, vorrei anch’io che raddoppiassero i costi della benzina, cos’ tu troveresti il verso di raddoppiare i guadagni e mi faresti sognare con un quattro alberi. E chi se ne frega di quei poveracci che rimarrebbero a piedi e non saprebbero come andare a lavorare in quewsto paese in cui pochi campano da dio e molti si arrabattano per tutta la vita.
usandolo miscelato al 30% è possibile senza alcun danno per il motore,in inverno,in estate anche al 50%.Se si potrebbe mettere un additivo fluidificante potrebbe essere usato anche al 100%,questo a detta di alcunu esperti (meccanici) che lo hanno provato.
ciao vorrei contattarti per potere avere qualche informazione da parte tua, potresti darmi il tuo contatto per favore? cordiali saluti.
Sono pienamente sfavorevole all’uso di questi biocarburanti per l’industria automobilistica, in quanto secondo me non solo incentiverebbe l’acquisto di nuove auto, e quindi strade ancor più affollate di oggi ma anche un aumento delle coltivazioni di colza che precludono la coltivazione di generi alimentari come il grano.
Però nuove energie devono farsi largo nel nostro mercato, oltre che all’eolico e al fotovoltaico ci sono già aziende che propongono generatori ad olio vegetale. Questi sono a livello industriale quindi producono corrente da 5 kw fino 10 mw, non inquinando, poichè questo tipo di generazione elettrica è considerata PULITA (dall’unione europea). Penso quindi che molte di queste piccole centrali possano dare man forte alla lotta alle centrali Sporche (carbone, nucleare ecc).
Io vendendo per varie aziende, molti tipi di impianti per le energie rinnovabili (fotovoltaico, eolico, motori… ecc), ti posso dire dove sono i centri di stoccaggio. Comunque ti dico, i vari olii li conpriamo a navi o a camion, quindi non se te ne vendano una tanica.
Carissimo,
ne ho piene le balle di questi aumenti e dell’inquinamento. Dove posso comprare l’olio di colza ?
Faccio un investimento, ne compro per 30 – 40 mila euro, che dici ?
Il posto dove metterlo ? nei campi della mia suocera iscritta alla Coldiretti, è possibile ?
A cosa contravvengo legalmente ? solo all’evasione della tassa sull’uso dell’olio come carburante ?
Continuano a prenderci per il culo!
A milano col tiket d’ingresso e poi i palazzi della ‘casta’ vanno ancora a gasolio!!!!
Attendo, grazie.
Io rimango in attesa della minicat della tata!!!
http://notizie.tiscali.it/articoli/cronaca/07/03/22/eolo_torna_mercato.html
Sono 6 anni che l’aspetto. Spero che questa sia la volta buona!
In attesa, olio di colza e di semi a volonta’!!!
P.s: raddoppiare il prezzo della benzina non servira’ a dimezzare il consumo.
Faccio 110 km al giorno per andare e tornato dal posto di lavoro, se raddoppiasse il prezzo chi me lo paga il pieno all’auto?? Ma vi rendete conto delle porcate che dite? Non mi venite a dire usate i mezzi pubblici perchè sono un turnista alle 4 del mattino di certo non trovo nessun pullman autobus ecc ecc.
Sempre io, chiedo scusa per alcuni errori di scrittura fatti col T9 e poi passati in Pc.
“BIODIESEL,BIOGAS,BIOETANOLO,GPL,METANO:PROVATE AD UNIRE LE LORO ANCHE PICCOLE % E OTTERRETE UN BEL RISULTATO DI ENERGIA RINNOVABILE”… Ma che stai dicendo??? Per ottenere Biocarburanti è necessario nella maggior parte delle applicazioni utilizzare piccole quantità di derivati del petrolio per “aggiustare” il numero di cetano o di ottano!
Buongiorno a tutti.
Sto effettuando una Tesi sui Biocarburanti, non sono un ingegniere pertanto mi dovrò affidare ai dati di chi ha studiato il comparto a livello scientifico.
Non è assolutamente vero che l’energia consumata per il ciclo produttivo del biodiesel è superiore ai benefici apportati; attualmente con le tecnologie siamo ad un 30% di consumata per MegaJoule di Biodiesel prodotto.
Non è vero che il bioetanolo è preso meglio, gravissimo errore: 1)il ciclo energetico va a quasi alla pari (alias si consuma molta energia per crearlo) 2) un impianto per produrre bioetanolo costa non meno di 5 milioni di .
Un impianto di biodiesel parte da 420.000.
Il discorso sugli scarti delle lavorazioni e su materie cellulosiche, non sarà attuabile prima del 2015 su vasta scala.
PRODUZIONE:si guardino i dati europei ed italiani; l’80% della produzione europea di biofuels è costituita da biodiesel.
Italia: produzione di Biodiesel, terzo produttore in europa, quarto a livello mondiale.
produzione di bioetanolo: sfiora la 0.
Vetture diesel dal 1992 già predisposte ad andare con Biodiesel al 25% tranquillamente.
Problema politico: Se si diminuiscono le accise sui biocarburantisi perdono entrate consistenti per l’erario. La Commissione Europea comunque tirerà dritto: prendetela con filosofia:blog o meno, il biodiesel vincerà e se lo merita, alla faccia di chi parla per sentito dire.
CONCLUSIONE: IL GIOCO NON E’ TROVARE LO SOLUZIONE MIGLIORE, SIA IL BIODIESEL, IL BIOGAS, IL BIOETANOLO, IL BIO-X..
BISOGNA INTEGRARE QUESTE TECNOLOGIE, RICONOSCERE CHE IL BIODIESEL NON SOSTITUIRA’ PIU’ DEL 10% DEI CARBURANTI. E’ QUESTA LA DIFFERENZA TRA UN POPOLO COME IL NOSTRO CHE GIOCA A SCOPRIRE LA TECNOLOGIA PIU’ BELLA DA MOSTRARE AL TG1 E POI NON LA IMPIEGA SU LARGA SCALA.
BIODIESEL,BIOGAS,BIOETANOLO,GPL,METANO:PROVATE AD UNIRE LE LORO ANCHE PICCOLE % E OTTERRETE UN BEL RISULTATO DI ENERGIA RINNOVABILE: IN SVEZIA,GERMANIA,FRANCIA,SPAGNA CI SONO ARRIVATI DA 10-15 ANNI A QST CONCETTO
Buone notizie.
Non è proprio vero che gli impianti di produzione del bioetanolo da cellulosa saranno disponibili solo dal 2015, sono un filosofo della scienza e l’azienda per la quale lavoro sta studiando i primi impianti di questo genere, pensiamo di produrli in 10-12 mesi. Assicuro che è vero e spero presto, potrò dare una notizia più ufficiale perchè ancora coperta da segreto. La tecnica è già sviluppata, ci sono già grossi impianti funzionanti in Canada e speriamo presto, di produrli per tutta Europa. Prodotti di scarto? Fertilizzanti. Se il mercato non sarà pronto a ricevere e distribuire il bioetanolo per trazione, con un impianto che è realizzabile con un investimento di circa 5 milioni di euro, possiamo produrre un megawatt senza batter ciglio. Gli impianti sono auto-alimentati ovvero, non abbisognano di fonti esterne di energia per il funzionamento. Entro un tempo ragionevole darò anche informazioni ai parchi scientifici di alcune università italiane, bisogna sempre aspettare che il progetto sia in fase più avanzata ma non si dovrà aspettare il 2015…
gentili signori , vi chiedo se potete darmi informazioni su impianti a biomassa che usano come combustibile olio di colza , tutto questo è possibile ? è ecologicamente una valida alternativa ai normali metodi di produzione di energia elettrica ? grazie Lorenzo Tesi .
nn vorrei sbagliarmi ma tanti anni fa un ingegnere calvo francese, credo si chiamasse jean chambrin, realizzo’ un motore che funzionava ad acqua. perche’ non se ne e’ mai piu’ sentito parlare??? perche’ e’ stato tutto imboscato??
ovvio per gli interessi delle multinazionali del petrolio e poi secondo te lo stato che cosa avrebbe incassato se tutti andassimo ad acqua?Ci sono motori che vanno ad aria compressa ad alcoool etilico e minicar che in america vanno ad energia elettrica che fanno 140 kmh per piu di 200 e passa km .Non serve a nulla parlare di biocarburanti o di energie alternative ora le possiamo usare individualmente a nostro rischio e pericolo un indomani sicuramente su larga scala lo stato ci mettera’ anche li le accise o inventera’ un modo per non renderlo piu conveniente a noi comuni mortali.
E’ piuttosto evidente che il Biodiesel è una incredibile putt—-a : il piccolo vantaggio di ridurre di qualche punto percentuale le emissioni di CO2 dele automobili provoca decine di danni collaterali, tra cui i più gravi sono la riduzione della SAU (“superificie agricola utilizzabile”)per usi alimentari e l’utilizzo di colture OGM, con tutti i danni che questi comportano.
Ben vengano colture di girasole e mais (NON OGM)ad usi non alimentari, ma con il solo scopo di limitare finalmente l’uso della plastica per imballaggi e confezioni, che diventerebbero così di materiale biodegradabile al 100% !!
Stop totale a buste,scatole,confezioni di plastica !
vorrei sapere il perchè. perchè sarei inteessato ad aprirla pure io. ciao grazie wwww.eco2tour.com
Sono stato il direttore dell’unico stabilimento per la produzione di biodiesel puro, situato in UMBRIA, sono pronto a spiegarvi perche’ l’hanno chiuso.
Saluti
Idris
Sappiamo grosso modo che il funzionamento dei motori alimentati ad olio di palma hanno una buona resa e regolarità, peccato che le aziende non danno neanche un giorno di garanzia se il loro motore viene almentato ad olio anzichè gasolio.
Per quanto riguarda il mercato di questo prodotto, nessuno ti dice a chi venderlo, nessuno ti dice che tipo di specifiche di raffinazione deve avere, nessuno ti dice il reale prezzo da proporre, quando contatti queste aziende loro dicono che è sempre alto, ho provato a proporlo ( test ) a meno della metà del prezzo ufficiale, mi hanno detto che è caro.
E’ tutto come al solito sommeso ! !
SALUTI
Buongiorno sig. Idris in merito alla sua esperienza nel campo biodiesel vorrei sottoporle qualche domanda circa la chiusura del centro di cui parla, ci possiamo scrivere via mail? saluti Massimo
Salve,da settimane conduco test (rilievi e calcoli) di alimentazione ad olio vegetale puro di un gruppo elettrogeno di 560 kWe:
1-olio di palma
2-nessuna irregolarità nel funzionamento ad olio
3-aumento del 5% del consumo specifico
4-nessuna traccia di ossidi di zolfo ai fumi
5-diminuizione della fumosità
6-piccolo aumento della temperatura gas di scarico (1,5%)
il more verrà smontato ed esaminato pezzo per pezzo… invece di dire minchiate… azione, test, analisi
Mi potresti indicare per quale azienda state facendo le prove?
Saluti
Idris
Vi scrivo da Rovigo, una piccola città del Veneto. Da anni la popolazione si lamenta del servizio pubblico carente. Pensate che gli autobu compiono gli stessi percorsi esattamente da venticinque anni. Nessuna amministrazione in passato e certamente anche quella attuale non migliorerà il servizio. Ma la cosa più divertente sono le domeniche ecologiche, tutti a piedi , ma veramente tutti a piedi visto che ci sono due o massimo tre corse di autobus per i vari paesini in periferia. Per fortuna che abbamo una bellissima pista ciclabile ( fatta e voluta da Polesine acque non dal comune) ma è una sola purtroppo e non certo in grado di soddisfare le esigenze dei cittadini. Rovigo proprio perchè è piccola se vi fossero piste ciclabili sufficenti e più autobus non ci serebbe il problema di parcheggi e traffico. Ciao e grazie
Bravo Beppe, raddoppiamo il prezzo dei carburanti.Così fra 10 anni i milionari come te andranno in auto e gli operai come me,non potendosi permettere le famose auto che consumano la metà, andranno a lavoro a piedi. Io in famiglia ho due auto euro 0 che presto mi “costringeranno” a rottamare e con 900 euro al mese col cavolo che mi potrò comprare altre due auto. Leggi fatte per i concessionari! Ma sono solo le auto a inquinare? Perchè non si inizia dagli aerei, dalle navi, dalle fabbriche a fare pulizia?
OLIO VEGETALE NEL DIESEL? = NO, FRODI IL FISCO (MA FUNZIONA!!)
BIOETANOLO? = E DOVE LO TROVO IN ITALIA?
GPL-METANO = PIU’ PULITO? COL C___O.LO SAPETE QUANTA ENERGIA CI VUOLE PER COMPRIMERLO E TRASPORTARLO SINO ALLA POMPA?
IDROGENO? = MICA SI TROVA IN NATURA SA, SI DEVE PRODURRE VEDI SOPRA
E ALLORA = TUTTI IN BICI CARISSIMI,ANZI A PIEDI CHE SI SCOREGGIA MENO.
RIFLETTETE GENTI
Sono pienamente d’accordo sul discorso del raddoppio in 10 anni del costo dei carburanti, pero’ la cosa che mi lascia molto perplesso e’ che in questo lasso di tempo le amministrazioni varie non saranno assolutamente!!!!! in grado di realizzare un sistema di tresporto pubblico adeguento e sufficiente alla domanda.
Questo perche’ in italia lo sviluppo del trasporto pubblico si muove a seconda delle parti politiche ed il sindacato.
non si puo’ all’alba del 2007 avere citta’ come Milano con solo n. 3 linee metropolitane, con un chilometraggio limitato e gia’ sature di domanda; Per cercare di coprire in parte questa carenza di domanda si usa il treno per il trasporto locale, quando questo e’ predisposto per struttura ad un trasporto di media e lunga distanza.
finche’ in italia si ragionera’ con il sistema delle lobby, il trasporto pubblico rimarra’ per sempre limitato alle sue effettive richieste.
Provate un po’ tutti come dicono alcuni politici lasciate a casa la macchine e prendete i mezzi pubblici!!Se lo fanno tutti o comunque in tanti il sistema scoppi!!!!!!
Ragioniamo con la testa e non con gli interessi dei politici enti locali e sindacato!!!!!!!!!!!!!
Chiedo scusa, volevo sapere come mai i nostri politici hanno impiegato il loro costosissimo tempo per emanare una legge che prevede per le macchine monofuel (GPL o Metano) che abbiano un serbatoio della benzina inferiore ai 15 Litri una riduzione del bollo pari al 75% includendo la voce ” i serbatoi ridotti dovranno essere omologati dalle case costruttrici, dove per case si intende la casa che costruisce l’automobile, e non hanno fatto una legge che obblighi le case a costruire e rivendere tali serbatoi o ad adottare criteri per ridurre quelli esistenti? Certo basterebbe dire che solo un’idiota monterebbe un impianto che ti fà risparmiare dal 30 al 60% senza usarlo ma secondo i geni della politica non conta, l’importante è che loro abbiano fatto una legge, poi se non si può usufruirne non c’è probbbblema tanto è pagata!!!! Poi dicono di voler ridurre l’inquinamento mah
Ciao a Tutti. Devo cambiare macchina. Sono ormai da settimana alla ricerca di informagioni sulla miglio macchina da comprare del punto di vista ecologico…
ibrida? un giorale inglese è andato da ginevra a londra con la prius e la bmw 530d… ha consumato di meno la bmw!!!
metano?
gpl?
E’ impossibile!!!!!!! tutti dicono cose diverse… mi potete aiutare? grazie
ANDARE SUL OLIO USATO DELLA FRITTURA DI PESCE DI IERI? SI PUO!
PARTE 4. (e finale)
Sito del Consorzio USA sul Ethanol
http://www.ethanol.org/
Sito relativo all’utilizzo del olio (nuovo e usato) nei motori TDI volkwagen
http://ctbiodzl.freeshell.org/votdi.html
E per chi non sa l’inglese o ha bisogno di un aiutino a capire c’e’ il sito di traduzione istantanea di bablefish e servizio gratuito, basta mettere l’indirizzo internet e traduce dall’inglese all’italiano (vabbe l’ho detto oramai).
http://babelfish.altavista.com/
Resto a totale disposizione di chiarificazioni, sono da anni un appasionato di carburanti alternativi, ma non sono : ingegnere, perito chimico o lavoro in una raffineria quindi ogniuno prenda le precauzione che crede siano necessarie in tutto quello che ho detto e non sono responsabile ai eventuali danni (se ci saranno mai) al vs. pregatissimo motore.
P.S se leggo un’altra persona che vuole risparmiare sulla sua smart diesel o lo amazzo o mi amazzo. (Scherzo), idem per chi ha perso tot, cavalli di potenza dal suo motore, il punto qui non e’ la velocita ma il risparmio e l’ecologia con i motori che ORA ci ritroviamo sulle nostra auto. Quando le ditte automobilistiche decideranno di disegnare motori esplicitamente studiati per carburanti a base vegetale, sono sicuro che riusciranno anche a soddisfare te con tutta la potenza che ti occorre per fare il tuo solito tragitto in auto.
Saluti a tutti
Sami.
sono un imprenditore di milano e mi occupo di smaltimento di oli di frittura. mi stò interessando ad un investimento per la produzione di biodiesel. ritengo però che esistano perecchie “leggende” al riguardo. lei cosa ne pensa?
ANDARE SUL OLIO USATO DELLA FRITTURA DI PESCE DI IERI? SI PUO!
PARTE 3.
Ovviamente per gli interessi grandissimi che girano questo per ora non succedera’, ma fra qualche anno quando finira’ il petrolio (perche prima o poi finira’) ci penseranno. Anzi direttamente vedrete publicita’ della Shell, e Esso e affini nelle quali esaltano le qualita’ dei nuovissimi carburanti di origine vegetale (in USA per esempio il E85 o anche chiamato ethanol a base di mais 85% e benzina 15% gia esiste) e delle nuove “coscenze” ecologiche che gli sono venute e quanto sia importante tutto questo per l’ambiente e lo fanno col pensiero ecologico(IIhhh POSSINO CECARLI). Quindi stiamo solo ritardando una decisione(quella di investire in carburanti a base vegetale) che sara’ inevitabile in futuro, a costo dell’ambiente e sopratutto delle tasche dei italiani a favore dell’arrichimento delle varie Esso, Shell etc.
Infine, prima che qualcuno risponde che sto dicendo cazzate e non e’ possibile andare su olio usato perche lui e’ : ingegnere, lavora in raffineria, e’ perito chimico, monta e smonta motori e ” NE ha viste cose che fa l’olio”, non sa che cavolo sta facendo e compra l’olio e lo sbatte nel suo nuovissimo tdi common rail e poi dice AH L’olio non funziona, e i vari sapientoni del forum vi lascio dei siti internet cosi vi documentate e non mi scassate.
http://www.goodgrease.com/
http://www.wvofuels.com/
oppure fate una ricerca su google.com (non .it cosi trovate piu risultati) su WVO.
E visto che ci siamo anche direttamente sul sito americano di ebay cioe ebay.com WVO, SVO e valutate da voi.
Ah beccatevi anche il sito del E85, in america gia sono orgoliosi del carburante MADE in USA, magari pure ci venisse l’idea di emularli in un carburante MADE in ITALY dalla API, AGIP o IP (oppure pure questo lo dovremmo comperarlo col benestare USA?)
Sito GM sul E85
http://www.gm.com/company/onlygm/livegreengoyellow/index.html
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PARTE 2.
Ora per quanto riguarda la legalita’ o meno questo sta a voi deciderlo. A me sembra logico voler pagare di meno per un carburante e allo stesso tempo non inquinare. ORA e’ illegale, ma lo stato lo facciamo noi e le leggi pure,(anche se certe volte ho dei dubbi se i politici che fanno le leggi lo fanno per interesse dei cittadini), sarebbe ora che lo stato faccia l’interesse del bene publico comune e cioe agevolare chi sceglie di non inquinare e non trattarlo come un delinquente, cosi come fa con il GPL, e Metano. Il mio senso civico direbbe di fare una cosa che contribuisce al bene comune inquinando di meno. Se lo stato si svegliasse e legalizzasse l’uso di questi carburanti (come in Germania), renderebbe un utile servizio agli italiani. Se la storia sta sulle tasse del carburante e la accisa, a me personalmente andrebbe anche bene di pagare una tassa se cio vorrebbe dire che ho la possibilita’ di avere un distributore sotto casa mia e posso fare il pieno in tutta legalita, senza che ci mettiamo tutto a fare il piccolo chimico (come sta succedendo ora). Oltretutto sarebbe anche intelligente da parte dello stato tagliare questa dipendenza che abbiamo del petrolio e invece investire nella agricoltura per la produzione di questi carburanti (olio colza, ethanol etc) e la distribuzione sul territorio. Inanzitutto ci sarebbe la creazione di moltissimi posti nuovi di lavoro nel campo agricolo (e specilmente al sud).
Sarebbe interessante sapere se sei Estuani di Miami per prendere in esame le cose che hai detto.
ANDARE SUL OLIO USATO DELLA FRITTURA DI PESCE DI IERI? SI PUO!
PARTE 1.
Allora aggiungo la mia. Io vivo in Usa ( e ogni tanto torno in Italia) e da ste parti poco a poco vedo (perche mi interesso e bazzico i vari siti specializzati) oltre ai vari olii nuovi impiegati come carburante SVO(straight vegetable oil) anche l’uso di olii usati WVO(waste vegetable oil) come carburante. ESEMPIO 1, tipo vai dal mc donalds (o altro ristorante) e a gratis ti prendi l’olio che comunque quel ristorante deve pagare per farselo pompare via o comunque butta via. ESEMPIO 2, Te fai una frittura a casa e invece di buttare l’olio lo raccogli. In poche parole l’olio vegetale (di qualsiasi tipo ma di origine industriale e non olio di oliva) usato per fritture e varie FUNZIONA come carburante. Il beneficio e’ che al contrario dell’olio di semi, colza ed etc che comunque ha un costo (anche se minumo) d’acquisto al supermercato, questo costa ZERO. Premetto; sta storia funziona SOLO per i motori Diesel e Turbo Diesel senza danni e non ai vari common rail, iniettore pompa e ste cose di nuova generazione, anche se ci sono molti casi che ho letto nel web di gente che va in giro con il suo volkswagen tdi su olio usato (vedi link sotto).Per capirsi, se c’hai un vecchio Golf TD o anche un mercedes dei anni ’80 TD stai apposto e puoi usare olio usato in percentuale varia (c’e’ chi va al 100%). Ovviamente l’olio prima va filtrato (ci sono dei filtri a cotone appositi) e poi preriscaldato (ci sono in vendita dei kit appositi). Prima di fare qualsiasi passo pero’ riferitevi ai siti e informatevi e documentatevi. Ci sono accurate procedure da eseguire.
Da come è esposto il problema tutti gli oli vegetali si possono utilizzare nei vecchi motori diesel aspirati, l’importante che tali oli siano modificati. Pare che questa operazione l’ha può fare chiunque. E questo, se si ha un po di bontà, si può avere una breve ed esauriente descrizione.
La cosa più importante per le auto che circolano in Italia, che devono pagare l’accise. Più che giusto.
Se sbaglio correggetemi, anzi siate più esaurienti.
Alla mia Panda multijet fornisco, come biada, una miscela di gasolio mescolato con circa il 30/40 % di olio di colza o girasole o mais. La miscela sembrerebbe avere meno resa, forse perchè meno infiammabile del gasolio che contiene zolfo.
N.B. Durante l’avvio della mattina si sente un gradevole profumo di patate fritte
E da giugnio,2006 che uso olio di colza,olio di girasole,olio di mais, e olio di semi vari. A secondo di come variano i prezzi,sul mercato e metto il 50% di gasolio,e il 50% di olio, sia d”estate, che d”inverno. Prima avevo una golf tdi 2000 140 cv e ho fatto 15000 km senza aver problemi,anzi era più silenziosa al minimo;rendeva il 10% in più di cv, il consumo era uguale e l”inquinamento era a zero. Ora ho una c5 citroèn 2000 138 cv comorreil con catalizzatore, fap, e anche questa mi va benissimo. Chi dice che la colza, non va bene. Dice un sacco di bugie: perchè non l”anno mai provato.Se andassimo tutti a colza, ci sarebbero, meno malatie. Lunico inconveniente è: che ci smena il governo,sulle tasse.
DA QUANDO IN QUA IL MOTORE COMMON RAIL FUNZIONA CON DEL SEMPLICE OLIO? E’ RISAPUTO CHE DATE LE PRESSIONI IN GIOCO E LA FINE NEBULIZZAZIONE DEL CARBURANTE VIENE PREGIUDICATA DALLA GROSSOLANITA’ E VISCOSITA’ DELL’OLIO(PURTROPPO…SIGH!) HO COME L’IMPRESSIONE CHE LA TUA AUTO NON ANDRA’ AVANTI PER MOLTO… ANCHE SE TE LO AUGURO!
Vietato parlare di olio di colza su google
Il 2 gennaio 2007 ho fatto il post Giro il mondo con il girasole, in cui parlavo dell’olio di girasole e colza usati come combustibile nella mia macchina.
Ho anche caricato un video su google tratto da Rai tre, intitolato: ” Bio diesel e olio di colza”. Diverse persone mi hanno segnalato che il video non si riesce più a vedere. Segnalatemi se è così anche per voi.
La settimana scorsa mi è arrivata un e-mail da google dove precisava che il video non aderiva alla sua politica.
Perchè non si può parlare di Olio di Colza in Internet?
E’ così pericoloso?
Perchè Rai tre può farlo vedere, e Internet no?
Per vedere il video sull’olio di colza e girasole clicca sotto:
L’e-mail che mi è arrivata da google:
http://pensierarte.blogspot.com/2007/01/vietato-parlare-di-olio-di-colza-su.html
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________IL GIRASOLE NELL’AUTOMOBILE__________
Faccio questo non per risparmiare ma per non inquinare.
Faccio questo per capire che la realtà e molto più interessante e bella, di quella che ci fanno pensare.
Per vedere l’articolo completo e il video sull’olio di colza e girasole clicca sotto:
http://pensierarte.blogspot.com/2007/01/giro-il-mondo-con-il-girasole.html
Ciao a tutti e in primo al Guru dello sforzo intellettuale, Il Beppe Grillo.
Riguardo Olio di semi nel serbatoio:
40.000 km di fuoristrada impegnativo con una Range Rover del 97 con un 2.500 BMW 6 cilindri in linea (stesso montato su bmw 525 td, Opel Omega 2,5 td ect): nessun problema legato all’uso del “biodiesel” fatto con 50% semi vari e 50% diesel. Più potenza e silenziosità ai bassi regimi. Ho avuto la faccia di andare a fare la revisione andando con tale misciela e mi hanno chiesto se avessi appena cambiato il catalizzatore. Inoltre ho risparmiato un… tot! Ma allora cosa aspettiamo a seminare in maniera endemica? Perchè ci avveleniamo e facciamo le guerre per il petrolio quando la soluzione è nei campi, al sole? Perchè mandiamo i nostri ragazzi in guerra e invece non coltiviamo il biodiesel?
Grazie
Ciao in base alla mia esperienza col gas (gpl) ti devo dire che, anche se ho risparmiato moltissimo, è anche vero che nella mia Lancia Dedra ho bruciato 2 volte la guarnizione della testata. Da 3 anni l’ho demolita ma mi è rimasto sinceramente il dubbio se l’alimentazione a gpl abbia influito a questo danno. Inoltre le spese relative al cambio filtro dell’aria e candele sono aumentate in quanto si consumano prima (le candele ogni 6000 KM e filtro dell’aria ogni circa 7500) mentre prima le candele non le avevo mai cambiato ed il filtro dell’aria circa ogni 20000 KM.
Un saluto Carmelo
ma perche’ non leggi solo 2 post precedenti? Ti fai le domande e poi un minimo di curiosita’ per rispondere?? Facendo cosi’ semini il panico con reale anti informazione.
I D E M ! ! ! !
(SOPRATTUTTO PER IL G U R U )
Ciao a tutti,
ho fatto installare da 4 giorni un impianto a metano sulla mia autovettura di media cilindrata, 1800 cc 20 Valvole, con 17 Kg di metano, circa 13,50 euro per pieno e percorro 300 km che variano in base al tipo di guida. Questo impianto risulta molto meno inquinante della solita alimentazione a benzina. La mia domanda però è un’altra, per quale motivo mentre in Italia dove i distributori di metano per auto sono molto rari, in Friuli Venezia Giulia per esempio, dove io risiedo ce ne sono soltanto 4, in Francia invece dopo un accordo tra Citroen e la rete di distribuzione francese si consente ai cittadini la possibilità di installare in garage un apparato che viene utilizzato per caricare le bombole dell’auto in casa, forse la fiat potrebbe fare altrettanto o addirittura non dare limiti alle marche d’auto. Allo stato italiano interessa sul serio diminuire l’inquinamento, oltretutto mentre prima spendevo 250/300 euro di benzina al mese adesso si calcola un consumo di 50/60 euro, con una notevole miglioria per il portafogli familiare. Grazie per l’attenzione spero che un domani anche noi potremo avere il distributore casalingo. Un consiglio, installate un impianto a metano sulla vostra autovettura, noterete molti vantaggi.
Grazie per l’attenzione
Raffaele Pirfo
commento a Pirso: risiedo anch’io in FVG precisamente a Trieste: non solo non abbiamo distributori di gpl, ma tutti i parcheggi in silos o interni che siano centri commerciali o parcheggi cittadini non lasciano entrare auto a gpl; se è così pericoloso il gpl, perché ci vendono le auto con il serbatoio dietro al nostro sedere ????
L’utilizzo di sprechi e’ interessante, ma continua a non convincermi. Una raccolta capillare di scarti cosa viene a costare a livelli energetici di puro trasporto?
E anche la piantagione in aree aride risolve il problema dei campi coltivati, ma non quello del bilancio energetico totale.
Voglio dire: ara il campo, seminalo, curalo, diserbalo, concimalo, bagnalo quanto serve, raccogli trasporta, raffina, tratta i sottoprodotti, ritrasporta il tutto. Alla fine ai fini di UTILE ?
Nel seminario alla domanda del bilancio energetico finale non c’e stata risposta perche’ ki ha presentato il lavoro nemmeno ci aveva pensato.
Come uno che costruisce una bomba e non pensa a che serve… Dalle pubblicazioni che ho letto pero’, il dispendio energetico per COLTIVARE per il biodiesel e’ ancora sfavorevole.
So della sua diffusione in Brasile, forse producendo etanolo si riesce ada avere un vantaggio consistente, ma se sto blog non fosse una fogna di teste di c…o che rendono illeggibili i commenti, magari si potrebbe leggere qualche testimonianza di qualche ingegnere che lavora da quelle parti.
Qua dove sono (Missouri) e’ appestato di indiani, e un amico mi sta dicendo che da loro sono molto utilizzati, ma come ha accennato grillo e’ una situazione diversa in quanto loro usano prodotti di scarto per produrre diesel.
Il problema americano e’ che loro fanno coltivazioni dedicate e questa e’, come ti ho spiegato, assurdo.
Domanda che mi rimane e’: in precedenza questi prodotti di scarto dove venivano destinati? In un paese come l’india non credo che venissero buttati… Se ora li usano per il petrolio che conseguenza ci sara’? (se il letame lo usano per fare andare i camion, come li concimano i campi? E se usano i concimi chimici (business nel business) , di nuovo, il bilancio energetico totale?
In India per ora e’ proibito destinare aree agricole alla produzione del biodiesel, proprio per quel motivo che dici che potrebbe esserci una corsa pazza al biodiesel a discapito dell’alimentare. Noi abbiamo anche fatto del biodiesel da olii alimentari esausti, ma in india e’ molto difficile organizzare una raccolta industriale. In oriente dove il fritto e’ quotidiano, ristoranti ecc… utilizzare l’esausto sarebbe interessante.
Buona sera, sto usando sul mio frontera 2.3 td al 50% olio di colza e finora va bene.
Rispondo a chi dice che non serve.
Ma non vedete che il tempo e impazzito? tutti dicono che e colpa della combustione del petrolio e benzina, e allora ben venga il biodiesel.
Tarquini Gaetano
Il mio lavoro e’ applicato alla dinamica molecolare, pero’le informazioni sul biodiesel non mi mancano.
I progetti sono dei piu disparati, a vergogna della mia universita’ c’e’ un gruppo di persone che porta avanti un progetto di produzione del biodiesel da delle alghe coltivate IN UNA GROTTA (per proteggere le culture dagli agenti esterni ed animali predatori)! Signore mio… che ingegneri… il bilancio energetico e’ cosi’ evidentemente sfavorevole che non occorre dire altro, anche un muratore lo capirebbe. (senza offesa ai muratori ovviamente).
Posso procurarti dati e ricerche di pubblicazioni sulle varie rivisti scientifiche dove il dato che ti ho riportato 2 galloni a 1 e’ molto piu’ preciso. Nel suo calcolo si tiene conto di tutto, dalla semina al trasporto degli intermedi alla raffinazione finale e anche la concimazione del campo che si sta usando per mantenerlo fertile.
Il seminario che ho seguito trattata uno studio (di un phd) su come cercare di ottimizzare il processo di raffineria. MA la sua ricerca era cosi’ cieca… intendo guardava un semplice step di un processo, che in toto, non sta in piedi perche’ non e’ producente.
Qui in america, grandi ditte stanno spingendo la ricerca di questi processi ottenendo incredibili stanziamenti statali e facendo convertire (il dato che hai detto del numero degli stati e’ corretto) le varie agricolture in prodotti agricoli per il biodiesel.
Inoltre, ammesso che si trovi una via per rendere il processofavorevole (pero’ spero ti rendi conto che favorevole energeticamente potrebbe voler dire una tragedia, perche’ se la soglia minima per fare profitto le culture devono essere immense), i terreni coltivabili sono limitati, e come gia’ detto una gran parte sono gia’ dediti alle normali produzioni agricole che in questo modo (per pura legge economica) sarebbero stravolti.
Scusa gli errori di scrittura, ma qui sono le 1.00 am ed io inizio a desiderare il mio caro cuscino.
Secondo certi calcoli non e’ necessario stravolgere l’attuale agricoltura per destinare aree al biodiesel.
Ti faccio un esempio: qui in india ci sono aree agricole e aree aride dove non e’ possibile nessun tipo di coltura che richiede acqua, MA ESISTONO colture che si vanno perdendo perche’ la gente ha perso il suo uso come il Varagu per esempio, un cereale piccolo bruno e tondo del sud india, assomiglia a vedere ai semi di ricino, che ha un perfetto equilibrio di proteine e carboidrati ed e’ pure molto buono, e non richiede acqua per la crescita ! Si trova nel mercato, lo mangiano i contadini i facchini e i poveri perche’ costa veramente poco, ma ha una capacita’ nutrizionale eccellente che pochi altri prodotti hanno !!
Ma tutti vogliono mangiare riso bianco e per crescerlo anche in aree aride pompano acqua vergine dalle falde !! 30 anni fa la falda era a 2 metri, ora bisogna andare a 300metri !!! Cazzo !
Infatti il riso e’ una coltivazione tipica della piana del gange, fiume a grande portata con percorso tortuoso e lento !!
Percio’ per quanto riguarda il biodiesel sarebbe necessario trovare quelle coltivazioni che crescono bene in aree aride sfruttando cosi’ cio’ che ora e’ inutilizzato e sono molto di piu’ delle aree coltivabili !
Inoltre ci sono studi che le biomasse residue hanno utilizzi sia come fertilizzanti, mangimi, plastiche bio, pellets, ecc…
Questo e’ un post storico e importantissimo, andrebbe risottolineato a mio giudizio
Leggo molti commenti favorevoli agli aumenti del bollo per le macchine vecchie e più inquinanti (inquinano anche le nuove). Siete degli ipocriti perchè pensate che tutti possano cambiare l’auto per non pagare qualche decina di euro in più all’anno. Non è vero, qualcuno lo farà, ma la maggior parte no perchè se avesse i soldi l’avrebbe già la macchina nuova, oppure la usa per andare al lavoro visto che i trasporti pubblici sono inesistenti. A parte gli uffici pubblici, i posti di lavoro sono in posti non serviti e non coperti dagli orari. In più c’è anche il divieto di circolare in molte zone: pago di più per circolare di meno. I ricchi hanno auto nuove e si sganasciano dalle risate quando sentono Prodi dire che toglie loro per dare ai poveri. Cornuti a mazziati, e poveri più di prima. Vergogna verdi ed ecologisti da strapazzo. E vergogna anche a Grillo che non dice niente su questo. Già..lui va a lavorare in bici.. quando ha voglia e col bel tempo.
Non sò, si parla tanto di superbolli,suv, non suv, ma il fine quale dovrebbe essere? Avere maggiori entrate e far pagere di più a chi inquina di più e meno a chi consuma meno? Allora visto che sull libretto della vettura abbiamo sia i dati del consumo sia se la vettura è Euro 1,2,3,4, etc, perchè non calcolare il bollo in base a chi consuma di più ed ha la vettura meno ecologica paga di più il bollo, e non in base ai kilowatt o in base al peso. In tal modo le case automobilistiche sarebbero spinte a costruire, nella maggior parte, vetture poco inquninanti, e che consumano poco. Poi rimarrebbe una nicchia di gente che se ne frega dei consumi e si compra vetture di 4000cc con 300cv, allora se te ne freghi dei consumi, te ne freghi anche del bollo, quindi paghi 1500 euro l’anno di bollo. E con i soldi che lo stato gudagna in più dovrebbe esserci un incentivo alla rottamazione perenne, anche qui elevato se rottami una vettura grossa ed inquinante per una più piccola ed ecologica, e in proporzione più basso o nullo se ne prendi una grossa che consuma molto.
Vorrei rispondere alla domanda sui carburanti E10 E75 ecc.
Si tratta di carburanti di origine vegetale quindi biocarburanti, i quali vanno miscelati al petrolio in misura del 10%(E10) del 75%(E75)e dell’85%(E85).
La “E” sta ad indicare ETANOLO o alcool etilico, un prodotto che si ottiene dalla fermentazione alcolica degli zuccheri.Questi biocarburanti sono diffusissimi in Brasile, USA, mentre in Europa il primo distributore ad etanolo(E85) è stato inugurato il 9 ottobre in Francia.
quacuno mi sa dire cosa sono gli E75 e gli E10 in materia di carburanti?
ciao ,sono interessatissimo,mi fai sapere che dispositivo hai montato e dove si trova? grazie,ciao
ciao di ke dispositivo fai riferimento?e ke olio usi?io ho una nissan micra del 2004 1.4 diesel.ma allora e propio vero ke la makkina a diesel puo andare ad olio di semi senza problemi?
ciao beppe….!!!!!
sei mostruosamente…..forte…!!!!!!!!!!!!
sono sette anni che uso olio di semi vari al 50-70% con gasolio (addirittura con olio fritto di scarto dei ristoranti.pizzerie ecc.)il motore va benissimo !!!!! poco rumore-niente fumo, 20% dirisparmio (in litri ),10% in più di potenza.certo…… ho montato prima del filtro del gasolio della mia autovettura un dispositivo adatto allo scopo, ti posso assicurare che è una favola…!!!!tanti amici non ci credono, ma adesso neanche ci discuto più, e…penso: si…si… hai ragione tu, continua a mettere il gasolio…!!!!!certo che se usi l’olio senza il dispositivo,il motore dura poco tempo..!!!
ti saluto
gianni
per giovanni babusci sono marco vorrei saperne di più sul dispositivo prima del filtro che hai montato cosa è e a cosa serve e dove si compra grazie a presto marco
ciao gianni vorrei sapere qual’e il dispositivo che adoperi prima del filtro del gasolio perche sono interessato,qui noi abbiamo messo due filtri del gasolio normali di quelli trasparenti,pe preservare il piu costoso normale e decantiamo l’olio due tre giorni prima di ripassarlo e fare il pieno ciao e grazie
caro giovanni, scusa il disturbo, potresti x favore, dare spiegazioni + dettagliate e tecniche x quanto riguarda il “dispositivo famoso”???(tipo : costo,impatto anbientale,smaltimento ed eventuale riciclo a fine ciclo di vita,etc…).
avendo una punto multijet ho viaggiato col biodiesel (distributore Ratti, Tortona(Al), l’unico nel nord Italia,che io sappia???),con %40=>80%,circa 1000km: poi ho dovuto smettere,xchè,si è vero che dal tubo di scappamento potevi metterci la bocca di “un malato d’asma” ,però la car non mi andava più avanti,mi si spegneva in montagna,faticava a partire a freddo,mi consumava tantissimo(media dei 15km/lt,quando fa i 20km/lt col gasolio normale!!!),e poi siccome è ancora in garanzia ho preferito smettere!!!(sai com’è!!!).
si sente dire che fino al 30% non ci sono problemi
x i nuovi motori diesel???e dato che la legge euro.obbliga dal 01/07/06 di avere 1%biodiesel mix al gasolio normale,aumentando la 1% ogni anno
fino al 2010 (cosi’ da arrivare al 4-5%!!!), e poi staremo a vedere cosa succedera’???.
x concludere,cosa mi consigli di fare visto che sei un cosi’ grande esperto di motori/gasolio/olio di semi/biodiesel???visto che sta punto me la voglio tenere x molto tempo, il meglio che posso, inquinando/spendendo il meno possibile,
un grosso saluto,
grazie di tutto,
il meglio x te dalla vita,
gianfry.
n.b. (a proposito si può sapere che car hai?)
Ciao Gianni, il tuo intervento sul post di beppe grillo e piuttosto interessante. Certo non ho mai sentito parlare di questo particolare dispositivo, di che si tratta???
Ciao sono giovanni di vicenza e volevo cortesemente sapere da l’altro giovanni(babusci), che dispositivo aveva usato da applicare prima del filtro gasolio per far funzionare col l’olio di semi il suo mezzo. il mio turbo diesel ha 20 anni quindi non so se ci sono controindicazioni. Ieri ho firmato per il V-day oltre a far parte del gruppo No privilegi politici di vicenza. Grazie, e buona vita a tutti.
Ciao sono giovanni di vicenza e volevo cortesemente sapere da l’altro giovanni(babusci), che dispositivo aveva usato da applicare prima del filtro gasolio per far funzionare col l’olio di semi il suo mezzo. il mio turbo diesel ha 20 anni quindi non so se ci sono controindicazioni. Ieri ho firmato per il V-day oltre a far parte del gruppo No privilegi politici di vicenza. Grazie, e buona vita a tutti.
Ciao, mi piacerebbe sapere di quale dispositivo si tratta e dove è possibile reperirlo e come montarlo.
ciao posso sapere di questo apparecchio che si monta prima del filtro gasolio.. Si compra o ci si improvvisa al fai da te..ti ringrazio anticipatamente..
raddoppiare il prezzo dei carburanti! solo un bolognese comunista poteva pensare una cosa del genere! già hanno un prezzo assurdo. E non pensa questo maledetto comunista (non può essere diversamente, altrimenti non direbbe tante assurdità) che raddoppiando il prezzo dei carburanti si incentiva l’inflazione alle stelle, che molte persone non potranno più muoversi per non potere usare l’auto a prezzi proibitivi, che l’industria non venderà più automobili, che non vi sono a tempi brevi infrastrutture tali da supportare mezzi pubblici più moderni ed efficaci da far utilizzare a chi non può a questo punto usare l’auto e che l’industria non metterà in cantiere a tempi brevissimi auto che facciano i 45 km con un litro alle stesse prestazioni? non lo pensa vero? o non vuole pensarlo. quattroruote dovrebbe essere una rivista seria che offra alternative non far scrivere scemenze a qualunque persona che dica assurdità
ma posso usare sulla mia auto l’olio di colza del supermercato o no? ciao e grazie
Il biodiesel è una fonte di energia rinnovabile, ha una filiera che va dall’agricoltura al riscaldamento o energia elettrica… chimicamente si converte, più efficentemente di qualsiasi altro impianto esistente, energia solare in bio-molecole ad alto contenuto energetico, tramite la fotosintesi di oli nelle piante ( LA MACCHINA ENERGETICA PIU’ VECCHIA DEL MONDO..!!).
Ho visitato uno stabilimento di biodiesel a vasto BIOFOX PETROLI,e mi hanno detto che il 90% di quello che producono lo rivendono a Shell,Q8,(e a tutte le aziende che vendono gasolio ecologico, con aggiunta di biod appunto) e company a prezzi al limite del costo di produzione perchè queste compagnie sono le uniche nel mercato d’acquisto dei biocarburanti! Questa azienda è indipendente ( chiedi di stefano stanisci, mi sà che è il direttore, un ragazzo giovane ) si auto-produce il biodiesel sulle eccedenze di produzione degli olii ( sono al SUD!), assorbe con una parte del guadagno lo smaltimento della glicerina ( che è l’unico problema TECNICO del Biodiesel, lo smaltimento del troppo scarto), ma non riesce ad aumentare la produzione perchè gli mancano gli acquirenti.
Ci sono due vie per comprare il biodiesel:
– O il nostro futuro dipendente MORTADELLA (e guarda che sono di bologna, io un pò ci vorrei credere) lo legalizza, fiscalmente.
-O diventiamo noi la compagnia che compra BIO-D, lo fà l’agip e noi con una nostra società no?(c’è un avvocato?)
Ho fatto la maturità portando il Bio-Diesel come tesina d’esame, e il giorno dell’orale il mio prof SOCIAL-ANARCHICO-“COBAS”(per ultimo) mi ha chiesto perchè avevo ancora il culo in quella caserma e non avevo gia aperto un stabilimento di Bio-Diesel in Marocco?
In un paese del terzo mondo con un deficit energetico ( e non è il caso del marocco, li ci vorrei andare io) sarebbe molto più importante importare questa tecnologia ( con molta più soddisfazione ), noi se non si passa almeno nei centri urbani all’idrogeno, si schiatta di cancro, e basta.
Più che un commento la mia è una domanda: qulcuno saprebbe dirmi qundo potrebbero arrivare i motori flex fuel in Italia.
Sarei grato se qualcuno potesse rispondermi a questo indirizzo
che89pa@yahoo.it
salve,inanzitutto volevo ringraziarla per skype,funziona anche meglio di telecom,il mio commento e, ma se la destra va male, e la sinistra va un pochino meglio,a chi bisogna votare, non sarebbe meglio il 9 aprile che addassimo tutti al mare,grazie
Scusa, ma sei Nicola Di Giugno di Roma?
Ho sentito al Tg che in Emilia Romagna stiamo per buttare via circa 1.300.000 quintali di barbabietole.
Qualcuno sa quanto alcool per autotrazione si potrebbe produrre con questa roba?
Le piante sono i pannelli solari piu’ efficenti che esistano.
L’anidride carbonica che i carburanti derivati dalla coltivazione di vegetali emettono in atmosfera quando vengono bruciati e’ la medesima che le piante dalle quali sono stati estratti hanno assorbito durante la loro crescita (buono per l’effetto serra).
Per quanto riguarda l’olio di semi vari nei diesel:
Ho utilizzato una Opel Kadet 1.7 diesel con olio di semi vari per diverso tempo.
Rispetto alla nafta:
1 – la velocita massima e’ aumentata da 155 a 175 km/h circa, l’accelerazione e’ migliorata molto sensibilmente.
2 – la puzza di fritto mi e’ sembrata meno peggio di quella di nafta bruciata e da meno fastidio agli occhi e al naso.
No caro Beppe…non potevi affermare cosa meno degna.
Per quanto tu possa nasconderti dietro l’impopolarità della tua affermazione troverai commenti,come questo,che ti dimostrano il tuo grosso errore di valutazione….non è per impopolarità della questione che vieni ripreso un po’ da tutti.
Purtroppo le cose non vanno come nei grafici o nelle tabelline dove ci insegnano che più mercato ha un oggetto e più il prezzo si abbassa….no no,è proprio il contrario con i beni in cui vige un evidente cartello:
più auto ci sono e più benza si consuma,più benza si consuma e più il prezzo aumenta dato che cessa l’esigenza di incentivare al consumo.
Quindi la verità è che più la benzina costerà e più auto ci saranno…le cose sono vincolate fino al collasso totale,è la storia del diesel oggi (come mai il diesel è aumentato sproporzionatamente?) o quella di 50 anni di benzina lo dimostrano,a tutti.
Quindi,caro il mio Beppe,lascia stare con questa storia dell’aumento,perchè se l’auto non si usa la produzione cala,lo stato ha meno soldi e poi sai dove vanno a prenderli?…pensi mai che tutto quello che abbiamo (e gia abbiamo poco) non ci sarebbe se lo stato non prendesse soldi dalla benza?…chiudono in deficit…e senza benza come chiuderebbero?…e indovina come farebbero a ritornare dentro con i conti?
Quindi prima di affermare cose del genere conta fino a 10 e tieni bene presente cosa rappresenti per tutti noi.
Appoggia una battaglia per convincere i distributori a vendere olio di colza gia miscelato…oppure attivati per produrre tu stesso (che hai buone amicizie) tale miscela da fornire al popolo…questo è quello che dovresti appoggiare maggiormente se sei il Beppe che penso.
mi puoi dare informaz sulla lavoraz dell olio?graz
ciao a tutti,
studio chimica industriale a venezia.
A proposito dell’olio di colza, da quanto ho appreso dalle lezioni in università, è necessario che subisca un trattamento chimico al fine di poter essere usato al posto del gasolio.
Quindi le cose sono due:
– o i professori mi raccontano un sacco di balle
– o usare l’olio di colza tal quale alla lunga può causare danni al motore…
In ogni caso, ognuno è libero di fare come crede..
Ciao.
io sono un tecnologo alimentare e mio fratello studia scienze e tecnologie chimiche, e siamo giunti alla tue stesse considerazioni, avvallate anche da amici piloti e meccanici, l’olio di colza o altri oli di semi devono subire un trattamento o essere tagliati con addittivi per poter essere impiegati nei diesel. i danni al motore inoltre sono maggiori sopratutto sui propulsori di nuova generazione, questo è quanto mi hanno raccontato amici meccanici, ed io mi fido se loro non lo usano un motivo ci sarà…no????
ciao Daniele
ciao a tutti,
studio chimica industriale a venezia.
A proposito dell’olio di colza, da quanto ho appreso dalle lezioni in università, è necessario che subisca un trattamento chimico al fine di poter essere usato al posto del gasolio.
Quindi le cose sono due:
– o i professori mi raccontano un sacco di balle
– o usare l’olio di colza tal quale alla lunga può causare danni al motore…
In ogni caso, ognuno è libero di fare come crede..
Ciao.
vorrei commentare sull’uso della colza io ho provato il prodoto sul mio nissan terrano 2700 TD. e va che è una bomba apparte puzza di patatine consiglio solo di erogare con percentuali non superiori al 50 % per il resto e tutto ok.
Penso che sia un dovere per lo stato oltre che una opportunità e una necessità per i cittadini.
non è vero che l’olio di colza fa male ai moroti diesel e molto anche alla salute. anzi fa bene ai motori diesel. l’unico problema riscontrato è l’odore di mcdonald che emana. e poi, le nostre terre coltivabili stanno a spasso e sono tutte infestate da erbacce perchè gli agricoltori non sanno più cosa coltivare. questa potrebbe essere un’alternativa. poi, si potrebbe usare per tutti i casi in cui si usa il gasolio. forse il debito estero diminuirebbe senza contare la possibilità di far coltivare la colza ai paesi in via di sviluppo. usare l’olio di colza non significa far aumentare traffico ma quello che c’è è insopprimibile e con tale soluzione almeno non avremo il pm10 tanto caro a veronesi.
Estereco estraeva carburante dalla colza. È stata costretta a chiudere. Soffocata nella culla da «Fiat, Eni e Agip», come raccontano i fondatori.
di Mario Portanova da http://www.diario.it
Mentre la Fiat celebra la Grande Punto, in Umbria si consuma in sordina la storia di un grande in-successo imprenditoriale. Mentre i prezzi del carburante macinano record, mentre le cronache ci raccontano di automobilisti che riempiono i serbatoi con l’olio per friggere del supermercato, i pionieri italiani del biodiesel vedono spegnersi la loro creatura. E indicano per nome i colpevoli: «La Fiat, l’Eni, l’Agip». Complici, in pratica, tutti i governi italiani degli ultimi quindici anni. Le vittime siamo un po’ tutti noi, abitanti di città irrespirabili. Proprio il biodiesel, con altri combustibili di origine vegetale, vanta sul fronte ambientale proprietà miracolose: biodegradabile, non tossico, privo di zolfo e di composti aromatici, permette una sostanziosa riduzione di polveri sottili (circa 60 per cento in meno) e monossido di carbonio (idem). Non c’è neanche bisogno di progettare nuove automobili, visto che funziona perfettamente su quelle già in circolazione, con prestazioni (velocità, consumi ) del tutto simili a quelle del gasolio tradizionale. Il primo a capirlo fu Rudolph Diesel, che nel 1893 fece girare con olio di canapa e cereali il motore che oggi porta il suo nome.
L’ingegner Mario Brighigna ha 78 anni, la maggior parte spesi a progettare motori. Nei primi anni Ottanta, alla Vm di Cento (Ferrara), ha inventato il turbodiesel, che debuttò nel cofano di un’Alfetta. La primavera scorsa ha letto sconsolato le cronache del «caso» olio di colza, altrimenti detto del «pieno al supermercato». Dove si narrava che, soprattutto al Nord, gli automobilisti pressati dal caro petrolio facevano incetta di olio di semi da cucina e lo mettevano nei serbatoi al posto del canonico (e più caro) gasolio. Il bello era che le macchine, all’apparenza, non notavano la differenza e viaggiavano… continua al link http://www.progettomeg.it/biodiesel_ucciso.htm
Ho cominciato a settembre 2003, la mia Punto TD60 aveva poco meno di 115’000km.
Adesso ne ha 180’000.
65’000km(sessantacinquemila®)km percorsi usando olio vegetale o miscele olio gasolio/olio benzina…
Ho cambiato le candelette, montandone di + lunghe(per la cronaca, le candelette originali sono Bosch cod.0250.201.039, io ho montato le 0250.201.034),ed ho girato tutto l’inverno con una miscela di 95% olio(una miscela di colza e semi vari)4.2% benzina verde, 0.5% acetone puro (non per unghie) e 0.3% additivo (Rothen05).
L’auto dopo una notte con 18° sotto zero è partita alla perfezione.
Ci sono altre condizioni all’uso di olio vegetale, consiglio di leggere il forum di http://www.progettomeg.it alla voce bio carburanti->olio al posto del diesel.
Ciao
Sono sempre io.
Sono a 82’000km.
Dai 180’500 uso olio riciclato, a parte quest’estate che in spagna, dopo aver finito il pieno + 3 taniche da 30l di riciclato, sono andato a olio di girasole.
il motore va da dio, purtroppo l’ho dovuto aprire a causa di un surriscaldamento(termostato bloccato…)e spenderci un pò di soldi, ma ho potuto così constatare con mano che di danni non ne aveva…
Un pò di foto del motore le trovate su http://energierinnovabili.forumcommunity.net/?t=2657777 .
Sono sempre io.
Sono a 82’000km.
Dai 180’500 uso olio riciclato, a parte quest’estate che in spagna, dopo aver finito il pieno + 3 taniche da 30l di riciclato, sono andato a olio di girasole.
il motore va da dio, purtroppo l’ho dovuto aprire a causa di un surriscaldamento(termostato bloccato…)e spenderci un pò di soldi, ma ho potuto così constatare con mano che di danni non ne aveva…
Un pò di foto del motore le trovate su http://energierinnovabili.forumcommunity.net/?t=2657777 .
Buongiorno a tutti,
Purtroppo l’idrogeno crea tanti problemi:
1) infiammabilità elevata,
2) praticamente inodore e incolore: eventuali fughe potrebbero essere rilevate solo tramite sofisticati e costosi sensori.
3) la molecola ha una spiccata tendenza a “trasmigrare” diffondersi attraverso altri materiali e quindi attraversarli (praticamente i serbatoi diverrebbero ben presto dei colabrodi)
4) Gli studi e le ricerche vanno avanti a fior di quattrini prototipi sperimentali ogni tanto vengono illustrati ma poi tutto…tace.
Credo che il p/b non possa risolversi con un kit fai da te…in cantina.
Comunque tentar non nuoce…purchè operiate lontano dalla mia zona.
Le idee sono comunque sempre ammirevoli e sono la base che ha portato il mondo avanti (o indietro?)
Cordialmente,
Silvano
Caro Beppe la benzina è aumentata del 300% in pochi anni, cosa è successo ?
Che hanno inventato i (succhia benzina) GIPPONI e auto da oltre 310km/h !!
Dunque il tuo ragionamento fa acqua da tutte le parti !
ma non si può usare l’alcol come fanno in brasile? Evitiamo di importare petrolio da quei paesi che ci procurano problemi di sicurezza.
http://www.progettomeg.it/bio_database.htm
Curato da Ingegneri !
CARBURATORE POGUE — Percorrenze oltre i 100 KM/L
chi ne sa qualcosa scriva!!
GRAZIE!!
Nessuno ne parla.
Le autostrade, sono aumentate; ma la media dichiarata non è corretta. Ci hanno comunicato che il prezzo è cresciuto in media del 2,5% circa.
I casi sono due:
– o sono sfortunato e finora ho trovato autostrade con aumenti maggiori;
– oppure ci hanno detto la solita palla.
Chi ha verificato come me?
Premetto che io faccio sempre gli stessi tratti; quindi ho un campione ristretto, ma dati sicuri.
La federconsumatori … che fà? Gli interessi dei Benetton, Agnelli ed altro?
Proprio oggi 05/01/2006 su rai2, nel programma di Magalli, Piazza Grande, il sig Ferdinando Bonucci o Bonelli, non ricordo bene il cognome, ha fatto vedere che mischiando 900 grammi di acqua con 900 grammi di olio di semi e poi il tutto con circa 400 grammi di una sua miscela, come mandare un bruciatore per riscaldamento e di conseguenza tutti i motori per autotrazione, senza inquinare, praticamente a costo ZERO.
Credo che potrebbe essere una via alternativa agli attuali carburanti, anche se il governo ci mettesse le dovute tasse sopra, sarebbe un ottimo risparmio per tutta la nazione e finirebbe il dominio dei petrolieri, ma vorranno?
ciao,
i signori che hanno RIPROPOSTO questo tipo di carburante lo hanno copiato dal sistema PANTONE.
Ti invito a cercare su internet, nei siti FRANCESI,digitando “pantone”.
Paul Pantone, per aver realizzato questa rivuluzionaria invenzione ha avuto….piccoli problemi con il governo americano, chi sa perche!!!! Non voglio toglierti il piacere di scoprire che il sistema pantone e’ facile da realizzare per qualsiasi tipo di vettura, diesel e benzina. Se hai voglia di scambiare quanche informazione tecnica in merito, non esitare a contattarmi alla mail: davide.ferlito@alice.it
Saluti
Davide
ciao a tutti.
Sto cercando di realizzare una camera di reazione al fine di estrarre,per elettrolisi, vapori si idrogeno.
Vorrei tanto poter avere dei feedback di tipo tecnico,sharing di informazioni, grazie al sito del grande Beppe, al fine di trovare una soluzione funzionale e poi, chi lo sa, proporre l’upgrade ad idrogeno per le vetture a benzina.
Questa e’ la mia mail: davide.ferlito@alice.it
Uniamoci tutti insieme per progettare, realizare, provare, sperimentare la propulsione ad idrogeno.
Non mi riferisco alle celle a combustibile, ma alla produzione di igrogeno in real time.
Grazie a tutti e soprattutto al mitico Beppe Grillo.
CARBURATORE POGUE — Percorrenze oltre i 100 KM/L
chi ne sa qualcosa scriva!!
GRAZIE!!
CARBURATORE POGUE — Percorrenze oltre i 100 KM/L
chi ne sa qualcosa scriva!!
GRAZIE!!
CARBURATORE POGUE — Percorrenze oltre i 100 KM/L
chi ne sa qualcosa scriva!!
GRAZIE!!
Ciao, ti rimando a questo sito: http://www.rexresearch.com/pogue/1pogue.htm
c’è una descrizione molto dettagliata (in inglese) con disegni tecnici e n° di brevetto.. io ancora me lo devo leggere ma pare niente male, per non parlare del resto del sito rexresearch.com!
Qualche settimana fà, ho seguito in televisione una delle poche trasmissioni costruttive di questo mondo “report” relativa all’utilizzo della doppia alimentazione delle automobili brasiliane: alcool e benzina. Tra le altre informazioni si è parlato della tecnologia(a basso costo) impiegata su queste autovetture: MAGNETI-MARELLI.
Un altro argomento molto scottante è il “trasporto pubblico italiano” che viene smantellato ogni giorno che passa per essere venduto e gestito da pochi che avranno la sola preoccupazione di farci soldi senza badare alla SICUREZZA !!!!!!!!!!!!!!!!!
l’altro giorno sono stato in austria e precisamente ha hermagor 120 km distante da udine
siccome dovevo andare a trovare mio fratello
lungo la strada vedo un distributore che mette fuori l’insegna biodiesel mi fermo e parlo col sig. del distributore insomma parlo per modo di dire e lgli chiedo di cosa si tratta elui mi dice che olio raffinato derivato dalla lavorazione della colza con un adittivo dentro per farlo partire a basse temperature gli chiedo se posso metterlo nella mia golf tdi 90cv del 2000 e lui mi risponde di si.
conclusioni ho messo il biodiesel prezzo 89 centesimi contro l’euro virgola qualcosa che costa qui consumi calati del 30% oppure i nostri distributori ci erogano meno gasolio di quello che è scritto e in piu inquino meno dai rilevamenti dei fumi che ho fatto fare al mio meccanico.(BEPPE PERCHè QUA IN ITALIA NON CI SONO DISTRIBUTORI DI BIODIESEL?)forse perchè le case petrolifere danno sovenzioni al nostro governo per inquinarci
BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO
USO OLIO DI COLZA DA 1 ANNO, PIU’ DI 20.000KM PERCORSI. ATTENZIONE SOLO ALLA DENSITA’, ESTATE 50% DIESEL DI POZZO+ 50% COLZA, INVERNO STESSE PROPORZIONI +1/2 LITRO BENZINA ONGI PIENO. HO PROVATO ANCHE COLZA PURA MA FATICA AD INCENDIARSI IN AVVIAMENTO..POI VA BENE (D’ESTATE).TESTATO SU VOLKSWAGEN GOLF TDI 130CV DEL 2003 , ATTENZIONE ! VERIFICATE CHE LE VS VETTURE ABBIANO LA POMPA COMPATIBILE CON BIODIESEL, LE TEDESCHE TUTTE, PER QUESTE E’ PREVISTO DI CIRCUITO DI PRERISCALDAMENTO ALIMENTAZIONE CARBURANTE….PROVARE PER CREDERE, SE TEMETE , PROVATE A PICCOLE Q.TA’, E COME REGOLA GENERALE ANDATECI PIANO CON L’ACCELLERATORE, OK ? COME DOVREBBE ESSERE SEMPRE !!
Ho fatto ormai quasi 10mila km con olio vegetale e gasolio in % dal 30 al 50 di olio di colza… ho la tua stessa saxo, stesso anno tutto ok, guarda quà http://dns2.bytecode.it/oliovegetale/
salve ho una saxo citroen 1500 d. dell’anno 98 desidero sapere se è gia’ stato usato da qualcuno di voi l’olio di colza su questa auto e se devo modificare qualcosa prima . grazie
ciao io uso normalmente la colza al 50 per cento col diesel senza avere alcun problema e senza aver fatto modifiche
Io ho una peugeot 206 hdi ed ho già fatto 17000 km con 20% di diesel(cioè 8 litri 10) e 80% di colza (cioè 20 litri 15).(IN QUESTO PERIODO SONO AL 50% COLZA E 50% DIESEL PER IL TROPPO FREDDO)
non ho avuto nessun problema,ho fatto il tagliando ed era tutto a posto.Per scrupolo gli ho chiesto se mi faceva la prova inquinamento e abbiamo notato che gli inquinanti gassosi(biossido d’azoto-NO2- e monossido di carbonio-CO-erano praticamente nulli!!!
Il commento del meccanico è stato:inquini come la mia padella di patatine fritte.
Si trova solo nei supermercati “LIDL”.
Mentre aspettiamo il vero mondo dell’idrogeno,pannelli solari ecc. usiamo l’olio di colza.Provate poco alla volta se non vi fidate.
diffidate da chi vi parla per esperienze di altri e non diretta.
Ciao Beppe, tu che sei un precursore in fatto di ecologia unita al trasporto, ti informo che ho scoperto che c’é una ditta ITALIANA, la “Garage Italia Srl” in provincia di Novara, che sta lanciando sul mercato la META, una macchinetta più piccola della Smart, con motori Benzina, Diesel,e TOTALMENTE ELETTRICO !! Quest’ultimo modello costa 13.900 Euro. L’autonomia non é ancora dichiarata, intanto però questa macchinetta con motore ELETTRICO, fa gli 85km/h di velocità massima. Direi che è uina bella velocità… Lastessa ditta, nella dotazione di serie, dà il giubbotto catarifrangente. Ok non sarà un oggetto costoso, ma quante ditte ( italiane o straniere ) lo danno DI SERIE? NESSUNA. Trovi tutte le informazioni sul sito http://www.metacar.it !
ciao beppe,
sono un ragazzo di ventun’anni che purtroppo ha il pallino di preoccuparsi di questo povero mondo che sta andando in malora.
la benzina aumenta, il petrolio sta per finire,chi li manovra lotta fino alla fine per fare soldi,è assurdo!le famiglie non ce la fanno più a sostenere aumenti del genere!da un lato spero che arriveremo al punto di prendere tutti quanti una bella e salutare e bicicletta per andare al lavoro,dall’altro spero che tutti gli stati del mondo si decidano ad accogliere (alcuni lo hanno già fatto) tecnologie come l’energia solare,eolica, ma soprattutto l’idrogeno, sono già delle realtà,ma ovviamente non fanno fare soldi come la vendita di benzina e gasolio! le macchine ad idrogeno esistono,ce ne sono già diversi prototipi,ma chissà perchè la ricerca e la produzione di quest’ultime sono bloccate! cosa aspettano?un’altro 1990 o un’altra “guerra preventiva” in iraq?non solo queste tecnologie ci permetteranno di spendere meno ma anche di inquinare di meno,anzi con l’idrogeno l’inquinamento è zero!sono certo che fra 5,al massimo 10 anni ci butteremo tutti sul gas,ma una volta finito quello?spero che la bramosia di ricchezza e l’avidità che spingono i potenti a continuare a inquinare questo povero mondo cessi, e spero di esserci quando accadrà. io ce l’ho in particolare con il mio paese e con chi ci governa, perchè c…o, preferisce spendere patrimoni per importare il maledetto petrolio anzichè investire sulla ricerca di fonti alternative! viviamo in un paese dove la NOSTRA opinione è messa a tacere,ci ignorano,ma siamo anche noi a volte che non ci facciamo sentire, è questa la verità!
cordiali saluti,
salvatore
Nel commento precedente non entrava l’indicazione di un URL dell’Università di Siena per chi vuole saperne di più http://www.chim.unisi.it/basosi/didattica/BIOCARBURANTI.pdf
AIUTO! La UE ha deciso di far chiudere gli zuccherifici italiani per esigenze di mercato! Migliaia di posti di lavoro perduti! Tonnellate di barbabietole distrutte! Già prima si avevano eccedenze per crisi di mercato e adesso? Quando era in pericolo la produzione di tabacco (che non si mangia!) Alemanno ha strappato concessioni e contributi alla UE salvando 130000 posti di lavoro. E adesso che farà! Ha promesso riconversioni e pochi licenziamenti. Ma se in Brasile con lo zucchero ci si fa il carburante per autotrazione ora le nostre eccedenze di zucchero si potrebbero usare allo stesso modo. E’ questa la possibile riconversione? Non credo proprio!! Si inventerà qualcosa di costoso per accompagnare alla pensione i lavoratori del settore. Eppure col motore Flex ben noto alla FIAT si risolverebbero molti problemi con poca spesa e vantaggi notevoli come in Brasile che non è certo un Paese tecnologico come il nostro che fa parte del G8. I vantaggi sarebbero evidenti su vari livelli : LAVORO – niente chiusura degli zuccherifici, coltivazioni salve e niente più eccedenze da distruggere; AMBIENTE – l’etanolo ha basso impatto ambientale e nelle città si potrebbe sempre circolare senza polveri sottili, benzene ecc.; FIAT – produrrebbe e venderebbe vetture Flex modificando SOLO i motori di tutti i modelli e sarebbero migliori dello standard Euro 4; STATO – meno petrolio acquistato per la trazione perchè l’etanolo lo produrremo noi senza acquistarlo dall’estero e comunque costerebbe meno e si potrebbe anche tassare ma in misura MINORE della benzina visti i ridotti costi di produzione. E le COMPAGNIE PETROLIFERE? Loro possono solo aprire nuovi distributori doppi di etanolo e benzina e cercare di entrare nel mercato dell’etanolo producendolo in altre zone del mondo : anzichè scavare pozzi coltiveranno canna e barbabietole da zucchero. L’etanolo si può produrre anche da altre fonti e non potrà soddisfare il fabbisogno mondiale di carburanti ma ridurrà la dipendenza dal petrolio.
Riepilogo: ……………………………………………………………………………………….
(1) Possiedo AUTO a BENZINA ………
(2) NON HO SOLDI da investire ………
(3) vorrei RISPARMIARE e NON INQUINARE ………
………………………………..
Cosa fare: ….
* Posso solo MISCELARE LA BENZINA CON L’ALCOOL? ………
* CHI ME LO VENDE l’alcool? ………
* E’ VERO QUANTO INDICATO AL LINK SEGUENTE?
http://www.disinformazione.info/alcoolbenzina.htm ………
* QUALCUNO HA ESPERIENZE IN ITALIA?
………e infine…come si fanno gli “a capo” nei commenti?
Hai trovato qualche risposta per le macchine a benzina? Sono nella tua stessa situazione…
Il tuo articolo mi colpisce in prima persona poichè per recarmi al lavoro dalla provincia di latina a roma, visti i miei orari, impossibili per i mezzi pubblici sono costretto ad usare l’automobile ed, un rincaro del carburante mi obbligherebbe a licenziarmi poichè già dal mio stipendio(1200 euro circa)storno il 40% per le spese globali dell’autovettura.Un operaio come me di 41 anni che con molta fatica e tanto mutuo si è comprato una casetta al di fuori delle grandi metropoli(dove costa meno) deve perforza usare l’autovettura per recarsi al lavoro.Mi trovi daccordo che bisogna escogitare carburanti a basso impatto ambientale a tal proposito,in francia c’è un motore ad aria compressa perfettamente funzionante che è stato ,ed è boicottato dalle multinazionali del petrolio.continua con il tuo lavoro perchè sei un grande.
Desidero sapere se c’è un blog che commenti la TAV
della Val di Susa e se utilizzare l’attuale linea
(ampliandola o adeguandola) si possa fare senza danni all’ambiente ed alle persone.
Grazie
A.Cecchetto
Vorrei dire che con la SEAT IBIZA TDI del 2003 sto correndo con olio di colza miscelato a diesel in proporzioni sino a 50% da un anno e la macchina va assolutamente bene. Abbiate fede carissimi, l’olio è una cosa sana per la vostra auto, specie se per il periodo più freddo ne diminuite la viscosità con una piccola camicia riscaldante o scambiatore di calore da montare poco prima delgli iniettori.
Guardate che non muoiono mica gli sceicchi (e le 7 sorelle – solo 7? )anche se consumate meno carburante, sapete?
Caro Beppe…raddoppiare il costo del carburante per dimezzare i consumi e quindi l’inquinamento?
Oppure usare meglio e di piu’ le fonti di energia rinnovabili per tutto cio’che e’ produzione industriale e produzione di energia elettrica, visto che la stragrande maggioranza dei consumi di carburante e’ dovuta proprio all’industria?
Perche’ tartassare sempre e comunque la popolazione?…Perche’costringere il cittadino a rinunciare all’auto…..non tutti possono permettersi di non usarla, in quanto costretti per motivi di lavoro e/o logistici, come mai l’industria automobilistica tutta, italiana e straniera continuano a produrre modelli con cilindrate sempre piu’ alte, nonostante che l’avanzamento tecnologico abbia fatto tali passi in avanti da poter tirare fuori cv da piccole cilindrate inimagginabili solo pochi anni fà?
Questione di ricavi? Risparmio sulla ricerca?Menefreghismo assoluto di chi ci governa?
Perche’ non incentivare l’innovazione tecnogica,atta al risparmio energetico, piuttosto che raddoppiare il costo e di conseguenza il ricavo sulle tasse che gia’ gravano pesantemente sul litro di benzina?
Scusami ma questa volta non sono davvero concorde con te.
ciao a tutti,
anch’io sono d’accordo con l’aumento del prezzo dei carburanti inquinanti, ma questo a quanto pare non mi garantisce la piena possibilità di locomozione ne tantomeno la possibilità di scegliere delle alternative economiche, e in questo caso mi risferisco ai mezzi di trasporto pubblico. Per essere più chiaro fornirò un esempio; sembra strano ma se si arriva all’aereoporto di fiumicino verso le 23.30 di un giorno qualsiasi, si corre il rischio di perdere (anzi si è perso) l’ultimo treno notturno (nb mezzo elettrico) per la stazione termini (costo attuale 5 euro). a questo si aggiunge la beffa di non trovare alcun mezzo pubblico inquinante(in questo caso pullman dell’azienda municipale cotral) fino alle 01,15. non rimane che prendere un comodo, tranquillo e se vogliamo meno inquinante taxi per la modica cifra di 40 euro se tutto va bene. Si, può sembrare un intreccio di argomenti, ma in realtà non riesco a vederli slegati. difatti, non so per quale motivo, una “città come roma”, “orgoglio del nostro caro sindaco Veltroni” non abbia ancora un collegamento città-aereoporto ogni 15 minuti a prezzi popolari come in altre città europee (es. senza esagerare – lisbona-aereoporto 1.30eu).
ci chiedono di abbandonare l’auto, di comportarci da cittadini non inquinanti e noi non vediamo l’ora di farlo; ma come si fa? quali sono gli interessi che portano un sindaco a non favorire certi servizi? non voglio entrare nel merito di altre questioni ma questo non mi sembra un impegno di pubblico servizio.
miglioriamo i servizi di trasporto pubblico seriamente e poi riparliamo di inquinamento. qualsiasi carburante può inquinare se sono tante le macchine a girare, anche la colza.
Ieri sera ho visto la puntata di Report su Rai3 e c’era il servizio su Cleber Aguiar che in Brasile è uno dei tanti produttori di Alcol estratto dalla canna da zucchero da utilizzare come carburante dei veicoli con motore Flex (Fiat, Renault, Volkswagen, Bmw). Inoltre mostrava che in ogni benzinaio di San Paolo c’è la vendita a metà prezzo di questo carburante il cui inquinamento sembra essere vicino allo 0! E gli scarti vengono usati anche per fertilizzare e concimare o per produrre energia elettrica.
Cosa ne pensi? E perchè in Italia non possiamo produrre questo carburante ma addirittura buttiamo tonnellate di barbabietole da zucchero per eccesso di produzione?
Luigi Latini
mi dispiace dirlo ma i brasiliani sono piu evoluti di noi.loro utilizzano le enorme piantagioni di barbabietole da zucchero nel seguente modo:
60% per produrre zucchero
40% per produrre alcool
i residui legnosi per produrre elettricita per la lavorazione
i residui organici per creare concimi.
voi direte, allora??
bene un pieno di alcool costa la metà di quello di benzina, e statistiche alla mano ha un inquinamento quasi zero.
Inoltre utilizzano una bella tecnologia che permette all’auto di funzionare indistintamente a benzina,o ad alcool o addirittura una miscela di queste due(quale che siano le percentuali),quindi lasciano la liberta al consumatore di scegliere(cosa da non sottovalutare al giorno d’oggi).Indovinate quale è la nazione che ha esportato questa tecnologia chiamata flex-power in brasile???ebbene è stata proprio l’italia!!(e in italia non c’è,buffo vero!!).il giappone ha dichiarato di voler costruire centrali elettriche ad alcool,india e cina vogliono eliminare la benzina a favore dell’alcool, europa(quindi anche italia) e usa mettono dazi pesantissimi al brasile per non far esportare da noi il loro zucchero e soprattutto l’alcool.Da noi quest’anno sono stati distrutti enormi quantita di barba da zucchero perchè il mercato è in crisi,ma se si utilizzava in questo modo?era il mercato del petrolio che andava in crisi!!!
Io ho una peugeot 206 hdi ed ho già fatto 16000 km con 20% di diesel(cioè 8 litri 10) e 80% di colza (cioè 20 litri 15).
non ho avuto nessun problema,ho fatto il tagliando ed era tutto a posto.Per scrupolo gli ho chiesto se mi faceva la prova inquinamento e abbiamo notato che gli inquinanti gassosi(biossido d’azoto-NO2- e monossido di carbonio-CO-erano praticamente nulli!!!
Il commento del meccanico è stato:inquini come la mia padella di patatine fritte.
Si trova solo nei supermercati “LIDL”.
Mentre aspettiamo il vero mondo dell’idrogeno,pannelli solari ecc. usiamo l’olio di colza.Provate poco alla volta se non vi fidate.
diffidate da chi vi parla per esperienze di altri e non diretta.
Ciao Nicola, scusa se mi permetto di aggiustare il tiro sull’olio di colza… in effetti riduce e in misura notevole le emissioni dei carbonici; ma non riduce, anzi aumenta le emissioni di Ossidi di Azoto (NOx) a causa delle temperature superiori in cui l’olio opera.
Ciao Nicola, scusa se mi permetto di aggiustare il tiro sull’olio di colza… in effetti riduce e in misura notevole le emissioni dei carbonici; ma non riduce, anzi aumenta le emissioni di Ossidi di Azoto (NOx) a causa delle temperature superiori in cui l’olio opera.
vorrei sapere se qualcuno ha fatto in casa piccoli impianti per la purificazione degli olii usati delle friggitrici per il riuso nelle auto. qual’è la tecnologia? Grazie.
Ma quale olio? Bisoga cambiar tipo di macchina.
Perché la gente continua a ostinarsi a usar macchine con motori a combustione spontanea?
La prima risposta sembrerebbe il costo per Km ma non è vero che fa risparmiare metano e gpl costano molto meno. L’inquinamento prodotto da un motore diesel è stratosferico mentre il motore a gas sono i meno inquinanti(in realtà inquinano meno di un’auto elettrica in un paese come il mostro dove si sa cosa fa andar le centrali).
Perché allora sono così rari i veicoli a gas?
allarmismo? Può esser visto che è dimostrato che quel tipo d’alimentazione non è più pericoloso.
Forse il motivo è che se in Italia si vuole inquinare meno e risparmiare lo si deve ostacolare ad ogni costo: ora esistono macchine con già di serie impianti a metano o gpl ma quanto costano in più del modello base? Solo chi percorre molti km può ammortizzarne il costo, o chi deve viaggiar anche se ci sono le targhe alterne(o meglio vuole viaggiar, potresti prender i mezzi pubblici).
Il metano offrirebbe anche il vantaggio di diminuir l’inquinamento dovuto al trasporto: si possono usare le condotte del metano, meno camion che sgasano x le strade.
Qualcuno saprebbe darmi qualche informazione di autotrazione al magnete?
Anche questo campo sarebbe molto interssante
Pierluigi
KIT PER FABBRICARE IL BIODIESEL IN CASA:
è gia disponibile e in vedita negli USA il paese dei petrolieri mentre da noi non lo lasciano più produrre neanche alle aziende che già lo facevano.
Con olio di colza o girasole, metanolo e soda in america si fanno il carburante (di buona qualità) in casa e legalmente, mentre da noi che siamo un paese vassallo non è permesso avere queste libertà.
Date un’ occhiata quà:
http://www.biodieselsolutions.com
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A proposito di carburante alternativo…
http://www.repubblica.it/2005/j/sezioni/scienza_e_tecnologia/biogas/biogas/biogas.html
Io possiedo una ford tdci del 2001 e da 3000 km circa sto provando l’olio di colza iniziando con il 10% di olio.
oggi sto usando il 40% di olio di colza con ottimi risultati dal punto di vista delle prestazioni ed anche dal punto di vista economico.
Spero che continui così perchè ho l’intenzione di arrivare per la prossima estate al 70%-80%.
Nessuno sa dirmi se dovrò effettuare delle modifiche per fare in modo che il motore in futuro non abbia dei problemi se mai ne avrà?
Altroconsumo sull’olio di colza nei motori diesel:
http://www.altroconsumo.it/map/src/84311.htm
Io ho una peugeot 206 hdi ed ho già fatto 15000 km con 20% di diesel(cioè 8 litri 10) e 80% di colza (cioè 20 litri 15).
non ho avuto nessun problema,ho fatto il tagliando ed era tutto a posto.Per scrupolo gli ho chiesto se mi faceva la prova inquinamento e abbiamo notato che gli inquinanti gassosi(biossido d’azoto-NO2- e monossido di carbonio-CO-erano praticamente nulli!!!
Il commento del meccanico è stato:inquini come la mia padella di patatine fritte.
Si trova solo nei supermercati “LIDL”.
Mentre aspettiamo il vero mondo dell’idrogeno,pannelli solari ecc. usiamo l’olio di colza.Provate poco alla volta se non vi fidate.
diffidate da chi vi parla per esperienze di altri e non diretta.
Ho visitato stamattina il sito internet di Quattroruote alla ricerca di nuove vetture alimentate elettricamente ma, a quanto pare, secondo la migliore rivista italiana di automobili non ci sono auto nuove con questo criterio. E’ vero?
Cifre dall’ ACI…
Alla fine dell’anno scorso quando il fisco ci ha presentato il conto Sul prezzo del carburante, abbiamo scoperto che era salatissimo…: 58,519 miliardi di euro, cioè il 16% di tutte le entrate fiscali del governo stimate l’anno scorso.
Significa che nel 2004 ogni automobilista dei 34 milioni presenti, ha versato all’erario 1.721 euro senza accorgersene!!! (2 mesi di lavoro per il sottoscritto!!) A questi se aggiungiamo anche i 10,2 miliardi di euro che secondo i dati ANFIA , il ramo auto versa al fisco per le imposte dovute su salari e stipendi degli operatori del settore il carico arriva a 68’719 miliardi: il 19’6% di tutte le entrate tributarie. Da questo deriva che , sono gli automobilisti i principali contribuenti su cui il ministero delle finanze si basa per rimpinguare le sue tasche!! Nel 2004 abbiamo versato il 4,1% in più rispetto al 2002. Mantenere un’auto secondo l’ACI-Censis costa in media 4.500 euro l’anno…234 in più rispetto al 2003. Lo Stato nelle infrastrutture e nei servizi dei trasporti reinveste solamente meno del 25% del totale contributo versato, contro una media del 50% dei Paesi europei più motorizzati. Quindi 51’539 miliardi di euro su 68’719 prendono dunque altre direzioni!!!!!!!=????????????. Per ogni litro di benzina il fisco in accise e iva intasca il 55,6%.
BASTA,BASTA,BASTA!!!!
Dalla rivista dei soci ACI..
Contro il caro petrolio…
Si chiama bioetanolo, ed è 1 prodotto di origine vegetale ottenut grazie ad un processo di fermentazione della canna da zucchero e di altri prodotti agricoli (mais,frumento,orzo). Utilizzato da anni in Brasile per le auto a benzina,è poco costoso da realizzare e riduce le emissioni nocive. In genere è costituito da una miscela composta all’85% da etanolo e dal rimanente 15% da benzina. FARE IL PIENO CON OIL BIOETANOLO COSTA IL 40% IN MENO RISPETTO ALLA BENZINA. pUò AIUTARE A CONTENERE L’EMISSIONI DI CO2 RESPOSABILI DELL’EFFETTO SERRA. La quantità di biossido di carbonio emessa da 1 veicolo alimentato a bioetanolo, è assorbita durante la crescita della pianta che viene coltivata per produrlo. fAVORISCE IL COMPLETO ABBATTIMENTO DELLO ZOLFO EMESSO. In Brasile si è arrivati ad una produzione di 15 miliardi di litri che garantiscono un’ottima fonte di reddito PULITA!!!!! anche per le zone rurali del paese.
COLMO DEI COLMI ..LA LEADERSHIP DELLE CASE COSTRUTTRICI DI AUTOMOBILI DI TIPO FLEX IN BRASILE APPARTIENE ALLA F I A T !!!!
Ottimo il tuo DVD, ma ora senti questa.
L’Italia si definisce paese civile e tecnologico, bene nella Cattedrale nel Deserto denominata Aereoporto della Malpensa, luogo di sperpero del denaro pubblico, voluto dalla Lega e suoi accoliti, siamo peggio che nel Terzo Mondo come servizi, il termine di paragone lo faccio con Aereoporti tipo: Bombay, Abidjan, Bangkok, Nairobi, Quatar, Emirati Arabi, per non parlare poi di quelli del Nord Europa tipo Londra, Francoforte, Parigi Amsterdam.
Se alla Malpensa una famiglia con dei bambini parte con ritardo non ha nessun posto dove far giocare o riposare le proprie creature, non ha poltrone che possono essere allungate per riposare,non ha locali dove poterli accudire e cambiare, cose che sono presenti in tutti gli aereoporti sopra menzionati.
In tutti gli aereoporti c’è la zona fumatori, Malpensa nò, se sei nei transiti internazionali sei preso in ostaggio, non ti puoi muovere e tanto meno far riposare i bambini.
Ora cosa più bella per aumentare i costi l’Alitalia ha la bella idea di portare gli equipaggi a Malpensa, così da creare l’esatto doppione di Fiumicino, con la differenza che da Fiumicino si parte sempre anche in Inverno a Malpensa non si sà (nebbia)
Non è ora che la così detta dirigenza della Nostra Aviazione Civile e dell’Alitalia vada a casa. Chi scrive è un ex Assistente di Volo e mi ricordo che prima che arrivassero questi scenziati la Compagnia di bandiera era proprietaria dei propri aerei, era proprietaria della sede all’EUR, ora paghiamo l’affitto per tutto, aveva scali in tutto il mondo e soprattutto non accomulava deficit per scelte operative senza senso, loro hanno distrutto la Compagnia non i lavoratori.
Scusa lo sfogo, ma è ora che la smettano di far credere coso non vere
Ciao
Enzo
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Perdonatemi l’inesperienza i due commenti seguenti sono in ordine inverso (ho fatto due invii perché il commento era troppo lungo)
Oppure, idea!! Visto che hanno pensato bene di legare l’importo delle accise all’andamento del prezzo del petrolio, (che c’entra come il cavolo a merenda) mi sembrerebbe coerente e dovuto che ad esso venisse legato anche l’ammontare degli stipendi dei dipendenti, magari di tutti gli stipendi, a prescindere dal settore economico di appartenenza. Voglio rassicurare coloro che già stanno pensando di consigliarmi una visita da uno psichiatria, da uno bravo però.
Questa idea è solo una provocazione che vuole evidenziare l’incoerenza e l’ingiustizia che lega una tassa giusta ad una sporca manovra che mira a raggranellare fondi ai danni dei poveri consumatori che magari gioiscono degli sgravi fiscali propagandati dal governo ignorando che proprio quel governo lì si è già preso un largo anticipo su quanto dopo rigirerà loro come sgravio fiscale (dammi 3 che ti do 2).
In conclusione. Viva l’olio di colza usato al posto del gasolio: costa di meno, inquina di meno ed è più performante. Viva l’accisa (quella giusta, non quella Tremontiana) che il governo DEVE permettermi di poter pagare sull’olio di colza che intenderò immettere nel serbatoio del mio diesel. Questo deve succedere.
Io VOGLIO andare al distributore e fare il pieno di OLIO DI COLZA.
Altrimenti, tutto il resto sarà destinato a rimanere una, seppur civile, disobbediente evasione fiscale.
Attenzione, con l’olio di colza usato al posto del gasolio!.
In fin dei conti il risparmio più evidente che si ha nell’utilizzo di questo olio, viene dal fatto che su di esso non si pagano le accise.
Il costo industriale del gasolio per autotrazione era a settembre 2005 di 0,759 /litro IVA compresa,
quello dell’olio di colza, non ho cifre precise, ma mi pare di poter dire che si aggiri intorno a 0,5 0,6 /litro; non è dopotutto un risparmio stratosferico.
Bene, quasi mi duole ammetterlo ma.. non è forse l’accisa la più democratica e giusta tra tutte le tasse che il governo ci impone? Con gli importi derivanti da essa, si riparano le strade, si pagano gli stipendi agli operatori ecc. ecc. Chi più consuma più paga; anzi vogliamo esagerare? Bene esageriamo, l’accisa sarebbe ancora più democratica se venisse aumentata e venisse contemporaneamente abolita la tassa di circolazione e l’assicurazione obbligatoria (con premi o aggravi fiscali da applicare sulla dichiarazione dei redditi in sostituzione del meccanismo Bonus Malus). Ancora una volta, più consumi più paghi.
Certo devo ammettere che eludere le accise riempie di soddisfazione.
Riempie di soddisfazione il solo pensare di gabbare le tasche di Siniscalco (pardon Tremonti); il solo pensare di gabbare QUESTO governo.
Devo aggiungere che QUESTO governo ci ha giocato pesante su questa accisa.
Prendendo a pretesto il fatto che il costo del petrolio aumentava ha deciso bellamente di aumentare anche l’accisa, (che è esattamente l’opposto di quello che ha fatto il precedente governo di centro-sinistra). A sostegno di ciò che scrivo, e per una l’esatta quantificazione degli importi, si può consultare, niente po’ po’ di meno che, il sito del ministero delle attività produttive https://dgerm.attivitaproduttive.gov.it/dgerm/prezzimedi.htm che non mi sembra propriamente un covo di bolscevichi comunisti e disfattisti.
Caro Beppe,
Per risolvere il problema del traffico delle città non credi che potrebbe essere utile elevare dieci volte il costo della sosta in centro e semicentro contestualmente ad una riduzione dei parcheggi in dette zone ma provvedendo a rendere gratuito il servizio di trasporto pubblico con una maggiore frequenza dei mezzi(ecologici) e migliore diffusione sul territorio del servizio provvedendo, nel contempo, al ripianamento dei costi delle Aziende attraverso una tassa su tutti i cittadini, modulata con i criteri più opportuni, salvo far pagare qualcosa ai non residenti all’atto dell’utilizzo del servizio ? Grazie e ti prego di non perdere mai l’entusiasmo con il quale conduci le tue battaglie perchè rappresenta per noi la speranza per un mondo migliore.
Devo dire che l’olio di colza nel mio diesel lo sto usando da almeno un anno e con ottimi risultati. Il motore si comporta regolarmente, basta tenerlo controllato. Ogni pieno di olio di colza(che miscelo anche con gasolio al 50/50) risparmio circa 20 euro. Non sono pochi. Sopratutto se si fanno 60mila km annui, come nel mio caso. E’ chiaro che “4ruote” parli male di questa alternativa, così come lo stato, il primo vive su tutte le difficoltà di costruzione delle auto e sulla pubblicità che le case di costruzione gli passano, mentre il secondo non è sicuramente felice di spingere il suo cittadino a evadere il 60% delle accise o imposte o tasse che lo stato ha imposto sui carburanti. Ma chiedetevi anche una cosa, come mai prima il divario di costo fra benzina verde e gasolio era così ampio? Semplice perchè il gasolio era usato da pochi mezzi. L’aumento del numero di utenti nel gasolio ha convinto le compagnie petrolifere che era ora apportare modifiche al prezzo e realizzare maggiori guadagni, a scapito del consumatore. In Germania esiste il biodiesel (miscela fra gasolio e olio di colza appunto) da anni e nessuno parla di danni ai motori o altre diavolerie. Perchè quando non sappiamo come affrontare un argomento, cerchiamo di spaventare chi sta dall’altra parte terrorizzandolo o colpevolizzandolo. Daltronde, se si cerca un’alternativa in un altro tipo di carburante (e non solo in Italia) vuol dire che il problema c’è, è sentito, e prima o poi il governo dovrà affrontarlo se non vuole perdere miliardi di euro in accise. Ringraziamo i supermercati Lidl per la loro saggia e capillare distribuzione del prodotto.
Walter
Pazzesco, 1.15 euro il gasolio!!!
Faccio 200 km al giorno per andare e tornare dal lavoro, calcolate i miei consumi (diesel, gomme, manutenzione ordinaria e straordinaria), per non parlare poi dei tempi, 60 km sono di autostrada, perennemente con i lavori in corso, code interminabili, 140 km sono di strade comunali e provinciali, tutte piene di buche, con illuminazione inesistente, volete sapere cosa c’è che non manca mai??? Il malefico autovelox, nascosto sul finestrino della macchina rigorosamente in borghese, o nascosta dietro un camion, quando non è nascosta nei cespugli.
Italia il paese dei padroni ladroni.
Saremo a breve la nuova Argentina….
Assurdo pagare 1.15 euro il gasolio!!! No, è pazzesco!
Faccio 200 km al giorno per andare e tornare dal lavoro, calcolate i miei consumi (diesel, gomme, manutenzione ordinaria e straordinaria), per non parlare poi dei tempi, 60 km sono di autostrada, perennemente con i lavori in corso, code interminabili, 140 km sono di strade comunali e provinciali, tutte piene di buche, con illuminazione inesistente, volete sapere cosa c’è che non manca mai??? Il malefico autovelox, nascosto sul finestrino della macchina rigorosamente in borghese, o nascosta dietro un camion, quando non è nascosta nei cespugli.
Italia il paese dei padroni ladroni.
Saremo a breve la nuova Argentina….
Firmate la petizione per chiedere al governo la commercializzazione del biodiesel… Firmate in tanti !!!
su http://www.nimer.it/nimer.asp?ar=330
To Beppe Grillo:
ti prego metti nel tuo blog il link per questa petizione. Grazie.
Ciao Beppe, ho letto un pò di messaggi delle varie persone che hanno letto l’articolo sul biodiesel, e la maggioranza è favorevole all’utilizzo dei biocarburanti (non semplice olio alimentare), e sinceramente non capisco per quale logico motivo esserne contrari… ci sono tantissime piante da cui estrarre olio per poi produrre biocarburanti di ottima qualità (girasole,colza,canna da zucchero,canapa, ecc.) e anche dall’olio di frittura usato, pensate ai fast-food quanto olio ci rendono !!! cosi gli amerikani non avranno da lamentarsi, hanno anche il monopolio del biodiesel; però almeno l’aria è pulita (niente più targhe alterne) i nostri polmoni anche e il maledetto petrolio non causerà più guerre !
Dite tanto delle auto elettriche o idrogeno, ma l’elettricità e l’idrogeno (prodotto appunto attraverso elettrolisi) devono essere ricavati da fonti pulite e rinnovabili (altrimenti che cavolo cambiamo a fare ???) e poi le auto a combustione le buttiamo via tutte ??? che bravi ecologisti !!!
Avete sentito parlare del motore OX2, pesa il 75% in meno di quelli di uso comune e’ grande la meta’
ha un buon rendimento, e per certe applicazioni non serve nemmeno il cambio.
Seguo i suoi sviluppi sulla rete da un bel po (mi sembra che se lo stia sviluppando la Ford)ma perche da noi nessuno ne parla??
N.B: Provate a mettere in Google OX2
Saluti da “Zena”
Potrei anche essere d’accordo (attenzione al condizionale) sul raddoppio del costo di benzina e gasolio, ma prima deve ASSOLUTAMENTE essere almeno decuplicata l’efficienza del trasporto pubblico, sia urbano che interurbano, altrimenti non servirebbe assolutamente a nulla!
continuando cosi aumenteranno il prezzo dell’olio……….
ULTIMO PEZZO:
senza che l'”informazione” ufficiale dica mai nulla, presa com’è a scodinzolare mentre divora le briciole sotto al tavolo…
Come dice l’amico Beppe Grillo: “La gente deve SAPERE” Facciamo girare certe infomrazioni!!
Il sito scompar,tanto che ancora oggi l’indirizzo
http://www.eoloauto.it risulta essere in vendita. Questa vettura rivoluzionaria,che senza aspettare 20 anni per l’idrogeno(che costerà alla fine quanto la benzina e ce lo venderanno sempre le stesse compagnie)avrebbe risolto OGGI
un sacco di problemi,scompare senza lasciare traccia.A dire il vero una traccia la lascia,e nemmeno tanto piccola:la traccia è nella testa di tutte le persone che hanno visto,hanno passato parola, hanno usato Internet per far circolare informazioni.Tant’è che anche oggi,se scrivete su Google la parola “Eolo”,nella prima pagina dei risultati trovate diversi riferimenti
a questa strana storia.Come stanno oggi le cose,previsioni ed approfondimenti:Il progettista di questo motore rivoluzionario ha stranamentela bocca cucita,quando gli si chiede il perché di questi ritardi continui.I 90 dipendenti assunti in Italia dallo stabilimento
produttivo sono attualmente in cassa integrazione senza aver mai costruito neanche un’auto.I dirigenti di Eolo auto Italia rimandano l’inizio della produzione a data da destinarsi, di anno in anno.Oggi si parla,forse della prima metà del 2006.Quali considerazioni si possono fare su questa deprimente vicenda?Certamente viene da pensare che le gigantesche corporazioni del petrolio non vogliano un mezzo che renda gli uomini indipendenti.La benzina oggi,l’idrogeno domani,sono comunque entrambi guinzagli molto ben progettati.Una macchina che non abbia quasi bisogno di tagliandi né di cambi olio,che sia semplice e fatta per durare e che
consumi soltanto energia elettrica,non fa guadagnare abbastanza.Quindi deve essere eliminata,nascosta insieme a chissà cos’altro in quei cassetti di cui parlava Beppe Grillo tanti
anni fa,nelle scrivanie di qualche ragioniere della Ford della GM o della Esso,dove non possa far danno ed intaccare la grossa torta che fa grufolare di gioia le grandi compagnie del petrolio e le case costruttrici
Guy Negre, ingegnere progettista di motori per Formula 1che ha lavorato alla Williams per diversi anni,nel 2001 presentava al Motorshow di Bologna una macchina rivoluzionaria:la Eolo (questo il nome originario dato al modello),era una vettura con motore ad aria compressa,costruita interamente in alluminio tubolare, fibra di canapa e resina, leggerissima ed ultraresistente.Capace di fare 100 Km con 0,77 euro, poteva raggiungere una velocità di 110 Km/h e funzionare per più di 10h consecutive nell’uso urbano.Allo scarico usciva solo aria, ad una temperatura di circa -20°,che veniva utilizzata d’estate per l’impianto di condizionamento.Collegando Eolo ad una normale presa di corrente,nel giro di circa 6h il compressore presente all’interno dell’auto riempiva le bombole di aria compressa,che veniva utilizzata poi per il suo funzionamento.Non essendoci camera di scoppio né sollecitazioni termiche o meccaniche la manutenzione era praticamente nulla, paragonabile a quella di una bicicletta.Il prezzo al pubblico doveva essere di circa 18 milioni delle vecchie lire,nel suo allestimento più semplice.Qualcuno l’ha mai vista in Tv?Al Motorshow fece 1grande scalpore,tanto che il sito http://www.eoloauto.it venne subissato di richieste di prenotazione:chi vi scrive fu uno dei tanti a mettersi in lista d’attesa,lo stabilimento era in costruzione,la produzione doveva partire all’inizio del 2002:si trattava di pazientare ancora pochi mesi per essere finalmente liberi dalla schiavitù della benzina,dai rincari continui,dalla puzza insopportabile,dalla sporcizia,dai costi di manutenzione,da tutto un sistema interamente
basato sull’autodistruzione di tutti per il profitto di pochi.Insomma l’attesa era grande,tutto sembrava essere pronto,eppure stranamente da un certo momento in poi non si hanno più notizie.
Oggi ho pagato il gasolio 1 euro e 335.
L’Aglianico del 2004 ne costa 2,50 al litro.
A questo punto……….crepi l’avarizia!
Abito a Roma dove posso trovare l’olio di colza? Va bene anche x la Smart?
Mi fate sapere grazie
la tua macchina può andare sia con l’olio di semi che quello di girasole ma devi mischiarlo al 30% o 40 % circa col diesel.
invece con la colza puoi arrivare al 70% circa varia da macchina a macchina.
prova poco alla volta (10%,20%,30% ecc.).
se è troppo te ne accorgi di mattina perchè la macchina stenta a mettersi in moto alla prima girata di chiave.
la tua macchina può andare sia con l’olio di semi che quello di girasole ma devi mischiarlo al 30% o 40 % circa col diesel.
invece con la colza puoi arrivare al 70% circa varia da macchina a macchina.
prova poco alla volta.
se è troppo te ne accorgi di mattina perchè la macchina stenta a mettersi in moto alla prima girata di chiave.
ragazzi hop un adomanda da farvi e vi pregherei di rispondermi, io hp una citroen saxo 15d vorrei sapere se seriamnete posso usare questo olio in che percentuale e dove posso reperirlo?
sapete lavoro a 250 km di distanza ed il prezzo del diesel mi sta massacrando….Urgentissimo!!
ringrazio anticipatamente
Io ho una peugeot 206 hdi ed ho già fatto 14000 km con 20% di diesel(cioè 8 litri 10) e 80% di colza (cioè 20 litri 15).
non ho avuto nessun problema,ho fatto il tagliando ed era tutto a posto.Per scrupolo gli ho chiesto se mi faceva la prova inquinamento e abbiamo notato che gli inquinanti gassosi(biossido d’azoto-NO2- e monossido di carbonio-CO-erano praticamente nulli!!!
Il commento del meccanico è stato:inquini come la mia padella di patatine fritte.
Si trova solo nei supermercati “LIDL”.
Mentre aspettiamo il vero mondo dell’idrogeno,pannelli solari ecc. usiamo l’olio di colza.Provate poco alla volta se non vi fidate.
diffidate da chi vi parla per esperienze di altri e non diretta.
tornando sul tema del gasolio vegetale vi sconsiglio vivamente di utilizzare, anche in bassa percentuale, un qualsiasi prodotto reperibile al supermercato, poiche’il quantitativo di glicerina e’ completamente diverso e non adatto alla combustione da qui ne deriva anche una diversa viscosita’ del prodotto
che protrebbe rendere difficoltoso l’avviamento del motore sopratutto a freddo.
Sconsiglio tra l’altro di utilizzare il gasolio vegetale in vendita presso i distributori anche i possessori di automobili la cui vettura non sia specificatamente ecodiesel vista la maggior aggressivita’ del prodotto in questione nei confronti delle guarnizioni assemblate nel motore, nel sistema di iniezione ed anche nel circuito di adduzzione del gasolio stesso!
CONTINUA DAL MESSAGGIO PRECEDENTE
venendo a mancare la sovraproduzione alimentare l’agricltore africano riuscirebbe a vendere i suoi prodotti innescando un meccanismo vrtuoso fatto di piccoli investimenti che va verso lo sviluppo economico, e che deve necessariamente partire dall’ agricoltura, come è stato per noi all’ inizio del nostro sviluppo economico.
Secondo me lo studio dull’ UBA che hai citato tiene più conto degli interessi delle compagnie petrolifere che dell’ impatto ambientale visto che è dimostrato che la combustione del biodiesel o degli oli vegetali produce meno polveri sottili meno ossidi di zolfo e di azoto che il gasolio senza contare che il rilascio di CO2 è zero, visto che la pianta ricava il carbonio che le serve dalla CO2 dell’ atmosfera.
Non capisco neanche perchè bisogna fare delle differenze tra biodiesel e alcool visto che a seconda della zona e del clima si può decidere se conviene coltivare piante oleaginose o cereali per l’alcool.
In quanto ai motori: quando fu inventato il ciclo Diesel fu per adattare il motore a scoppio agli oli vegetali, solo in seguito fu adattato ai derivati del petrolio.
Anche raddoppiare il già alto prezzo dei carburanti non mi sembra una soluzione equa sopratutto nei confronti di chi è cotretto a usare l’auto per andare a lavorare.
D’altra parte un uso massiccio di carburanti vegetali renderebbe difficile conrtrollarne la produzione e l’eventuale contrabbando (nel caso lo stato applicasse tasse troppo alte).
Bisogna pansare anche alle conseguenze positive:
A livello mondiale, l’uso di carburanti vegetali, specialmente se unita alla conversione alle energie rinnovabili significherebbe il ridimensionamento dello strapotere economico delle multinazionali petrolifere dovuto al loro monopolio energetico unito al rilancio economico dell’ agricoltura .
PENSO CHE TI SBAGLI BEPPE!
Prima di tutto la scusa che non c’è abbastanza terra da coltvare per sfamare la popolazione mondiale (peraltro usata anche per giustificare gli OGM) non sta in piedi visto che la fame nel mondo non è causata dalla scarsità di cibo ma dal fatto che mancano i soldi per cmprarlo (in india ci sono dei magazzini pieni di riso di 7 anni dove si ingrassano i topi) mentre da noi, per sostenere la redditività delle imprese agricole l’UE da degli aiuti agricoli a fondo perduto per i seminativi cotribuendo a creare sovraproduzione. Se non lo facesse gran parte dei contadini europei dovrebbe cambiare mestiere, schiacciati dai prezzi più bassi dei prodotti agricoli extracomunitari, compresi quelli americani che adottano le stesse politiche protezionistiche (la globalizzazione va bene solo quando c’è da vendere la propria roba) non è tutto: gli americani, non so in base a quali accordi, riforniscono con i loro prodotti agricoli anche gran parte dei programmi di aiuti alimetari ai paesi poveri, che ho paura non finanziano nella stessa percentuale, riuscendo così a piazzare un’ atra fetta della loro smisurata produzione.
Così facendo si cotribuisce al sottosviluppo cronico dei paesi poveri dove la maggior parte della popolazione trae sostentamento dall’ agricltura: il contadino africano non solo non riesce a vendere i suoi prodotti nei paesi ricchi, che alterano il mercato, ma neanche nel proprio paese, dove gli aiuti alimentari ditruggono il mercato interno; é destinato a migrare verso le citta ingrossando le file degli affamati.
Circa una decina di anni fa, per gli stessi motivi, la cee favoriva chi lasciava una quota di terreno incolto o adibito a coltivazioni non alimentari es. da fibra.
Se si incentivasse la produzione agricola di carburanti, sottraendo terreno alle produzioni alimentari, paradossalmente si ridurrebbe la fame, e si aumenterebbe la produttività dei terreni nel terzo mondo dove, venendo a mancare la sovraproduzione CONTINUA….
Cogenerazione industriale a olio di colza:
E’ stata firmata giovedì 15 settembre la lettera di intenti tra una società cuneese, e Pierluigi Fucito, direttore generale dello stabilimento di Savigliano della Saint Gobain Sekurit Italia.
Il documento è relativo alla progettazione di un impianto di cogenerazione da installare presso lo stabilimento saviglianese. Se l’accordo avrà esito positivo, si potrà prevedere, entro il 2006, l’installazione di un impianto cogenerativo che soddisfi contemporaneamente i fabbisogni termici ed elettrici dell’industria saviglianese. “Il progetto oltre all’efficienza cogenerativa, prevede l’installazione di due motori, con una potenza di circa 3.000 kilowatt ciascuno, uno alimentato a gas metano, l’altro ad olio di colza”.
Ho fatto circa 15000 km con la mia Toyota D4D usando il 20% di colza insieme al gasolio senza zolfo e la macchina va benissimo. Se poi si possano presentare problemi nel lungo termine, non ne ho idea. Non fa fumo (non lo faceva nemmeno prima), non fa odore, la coppia ai bassi regimi sembra addirittura superiore, ho anche la sensazione consumi qualcosa meno. Sono tutte sensazioni, è vero, comunque la macchina va benissimo e la colza costa 69 centesimi.
ciao atuuti, volevo raccontare la mia esperienza di fruitore di Olio di colza alimentare per autotrazione.
Posseggo una Fiat Brava 1900 D un diesel aspirato, i primi modelli usciti. Ho provato ad aggiungere l’ilio di colza prima in piccole percentuali (10%) poi anche puro (>di 80%) non ho percorso al momento molti Km, ma posso dire senza ambra di dubbio che le prestazioni della mia macchina sono migliorate in ripresa e velocità di punta, anche se alòla partenza devo tirare l’acceleratore a mano per i primi km. Una volta calda l’auto ha delle prestazioni davvero eccellenti in ripresa e velocità rispetto a quando andavo solo a gasolio. Chi puà darmi una spiegazione di questo? grazie.
Dovremo ripensare tutta la distrbuzione delle merci,soprattutto le alimentari,nelle nostre città divenute autodipendenti ,con quartieri ove i servizi sono inesistenti e la concentrazione di grossi supermercati genera correnti di traffico(tutti alla ricerca del’offerta) la loro necessità di blisterare(confezionare il più piccolo pezzo di prodott)inquinano tantissimo aumentando i costi dello smaltimento dei rifiuti,viva i negozi di quartiere .
Dovremo ripensare tutta la distrbuzione delle merci,soprattutto le alimentari,nelle nostre città divenute autodipendenti ,con quartieri ove i servizi sono inesistenti e la concentrazione di grossi supermercati genera correnti di traffico(tutti alla ricerca del’offerta) la loro necessità di blisterare(confezionare il più piccolo pezzo di prodott)inquinano tantissimo aumentando i costi dello smaltimento dei rifiuti,viva i negozi di quartiere .
VOLEVO PARLARE DEL TRAFFICO AUTOMOBILISTICO DELLE GRANDI CITTA’ E SOPRATUTTO QUELLO DI MILANO CHE E’ LA CITTA’ DOVE IO ABITO.
NON PRETENDO MICA DI VEDERE I CALESSI CON I CAVALLI, O LE ANTILOPI COME NELLA SAVANA AFRICANA, MA UN PO’ MENO CASINO QUELLO SI.
PER ME UNA SOLUZIONE IDEALE SAREBBE QUELLA DI CHIUDERE I CENTRI STORICI E NON FARE PAGARE I MEZZI PUBBLICI.
QUINDI MEZZI PUBBLICI GRATUITI E PARCHEGGI INTORNO ALLE CITTA’ PER ACCOGLIERE IL TRAFFICO VEICOLARE PROVENIENTE DALL’ESTERNO.
I RISULTATI SI VEDREBBERO E SOPRATUTTO IL RISPARMIO PER LA COMUNITA’, SIA’ PER IL PRELIEVO DELLE IMPOSTE SIA’ PER LA QUALITA’ DELL’ ARIA.
RIFLETTIAMOCI SU QUESTO. CIAO
per Garofoli Jonathan
(premetto che non so come funzionano le caldaie a gasolio) non sono sicuro che si possa utilizare l’olio nelle caldaie.. in quanto nei motori disel l’olio o il disel per esplodere viene sottoposto ad alte presioni e temperature (se non ricordo male la temperatura è di 600-700 gradi centigradi, mentre per le pressione mi sembra che il volume del cilindo viene compresso di 20-30 volte [qunindi da 2000 cc a 10cc]).
quindi informati meglio.
ciao
Questo blog é indubbiamente uno strumento valido per tutti coloro a cui interessa utilizzare carburanti biologici al fine di abbattere le emissioni di sostanze inquinanti e di conseguenza vivere tutti una vita migliore. La mia esperienza personale é questa: possiedo una Fiat Brava 75 TD e da sei mesi ad oggi sto utilizzando olio di colza mescolato al 50% con gasolio, ho percorso circa 3.000 km su percorsi misti (autostrade e statali) senza riscontrare alcuna anomalia sia nel motore che nelle prestazioni della vettura (a parte un leggero odore di fritto). Mi sono informato, e girando per la rete ho scoperto che le auto che montano la pompa iniettori marca Bosch (come la mia) non hanno problemi di funzionamento. Sono convinto comunque che chi avesse intenzione di utilizzare l’olio di colza per alimenti (quello dei supermercati), non dovrebbe superare la soglia del 50% (non chiediamo troppo ai nostri motori), mentre non ci sono problemi per l’utilizzo di “biodiesel”, intendo quello raffinato, prodotto per autotrazione (funziona con tutti i diesel). Non dobbiamo stupirci se i nostri governanti non incentivano questo tipo di risorsa, loro appoggiano le lobbies e le corporations petrolifere allo scopo di rendere “dipendenti” noi cittadini. A me tutto questo non sta bene, e, nel mio piccolo, finché ci saranno altre vie, farò in modo di utilizzarle.
un saluto a tutti
Mauro
per Gennaro Fumaro:
la tua macchina può andare sia con l’olio di semi che quello di girasole ma devi mischiarlo al 30% o 40 % circa col diesel.
invece con la colza puoi arrivare al 70% circa varia da macchina a macchina.
prova poco alla volta.
se è troppo te ne accorgi di mattina perchè la macchina stenta a mettersi in moto alla prima girata di chiave.
Si parla tanto di olio di colza e vorrei sapere se è la stessa cosa mettere nella mia seat ibiza ultima versione 1.4 diesel, l’olio di semi di mais o girasole … quello che compro al supermercato funziona bene????
c’è qualcuno che compra l’olio al supermercato e lo mette nella propria auto???
attendo notizie … se così funziona sarò cliente abituale del discount vicino casa mia!
ciao e grazie a tutti
Grazie a voi ho conosciuto l’olio al posto del diesel. Ecco la mia esperienza. Dopo qualche settimana di diesel e 50% olio sono passato al 100% olio.La macchina va benissimo, è meno rumorosa, non fuma e consuma meno. Troppe belle cose … eppure sono vere! A chi non crede posso far vedere l’analisi fumi… INCREDIBILE… sono passato da 1,5 a 0,03 !!! Altra cosa strana … normalmente andavo e tornavo da Mi con 40, poi con gli stessi soldi ho comprato 50 lt di olio…andato e tornato da Mi e mi ritrovo il serbatoio metà pieno! non credendoci ho riprovato + volte ottenwndo sempre il medesimo stupefacente risultato. Ma allora come è ssibile?…oltre a consumare meno ci fregano anche u benzinai con i litri erogati? …. mah… w l’olio
Voci dicono che a gennaio 2006 ritorneranno gli incentivi per l’impianto a gas,voi amici ne sapete qualcosa?
Appello a tutti: mi occcorre sapere e/o avere gli indirizzi dei rivenditori dell’olio di colza, a me non mi occore per attrazzione ma per alimentare la caldaia a gasolio (funzionante d’inverno e d’estate) vivo in montagna nella provincia di Rieti,(ex metropolitano di Roma)imerso tra i boschi e ho l’obblico, come tutti ad contribuire, migliorare il più possibile la NOSTRA VITA pure perchè i nostri genitori ci anno messo al mondo per godere la la VITA e per non esere retorico IL MONDO. Per ora sono costretto a far funzionare la mia casa “opps” la NOSTRA casa ad gasolio ma ci stiamo organizzando tra qualche anno, per poi provvedere all’installazione di: pannelli solari per riscaldare l’acqua, e di pannelli fotovoltaici per l’energia elettrica.
A dimenticavo sono un nuovo iscritto al blog di Beppe Grillo un Saluto da Stegano Scarmiglia.
Mi spiace che ogni tanto escano articoli del tutto inverosimili e che queste cose abbiano seguito. Il signore canadese di cui Simone Marchioni riporta l’articolo, ha costruito un apparecchio che genera idrogeno dall’elettrolisi dell’acqua e lo miscela con il carburante del veicolo. Il “miracolo” starebbe nell’aumento del rendimento del motore, ma a nessuno viene questo dubbio: da dove arriva l’energia necessaria all’elettrolisi? Dalla batteria. Chi alimenta la batteria? Il motore…siamo alla leggendaria storia del moto perpetuo dunque..
Seconda cosa: analisi rendimento globale del motore ad aria compressa. L’energia elettrica necessaria a ricaricarlo proviene, in Italia, principalmente da centrali termoelettriche.
Queste hanno un’efficienza elettrica del 50% se a ciclo combinato. Significa che su 100J di carbone o metano, solo 50 diventano energia elettrica. Grazie alle perdite sugli elettrodotti, di questi 50 solo 45 arrivano a casa nostra. L’efficienza del compressore che ricarica Eolo è del 70%, quindi di 45J solo 31,5 arrivano nel serbatoio di aria compressa. Dato che il rendimento del motore di Eolo viene dichiarato del 70%, significa che alle ruote noi trasmettiamo 22J e di conseguenza il rendimento energetico complessivo di Eolo a partire dal combustibile iniziale è inferiore a quello di un normale motore a scoppio. Il motivo? Con il motore a scoppio si evitano numerosi passaggi: chi ha studiato la termodinamica sa che ogni trasformazione ha sempre un rendimento inferiore al 100%, quindi riducendo i passaggi, riduciamo le perdite. Dove sta quindi il vantaggio di Eolo per l’ambiente? ..in realtà alcuni vantaggi ci sono, ma non chiamiamola “rivoluzione”.
Giusto poche considerazioni:
1) io con l’auto ci lavoro=non posso (mio malgrado) farne a meno. Come me tutti coloro che svolgono attività di servizio a volte anche pesanti (tecnici, elettricisti, idraulici, etc). Quindi se mi aumentate il prezzo della benzina va solo a discapito del mio stipendio (sudato!!!)
2) non ho un SUV (o fuoristada)ma vorrei comprarlo perché abito in campagna e a 40Km dalla capitale (ma vi assicuro che è un male diffuso in tutta Italia) le strade che dovrebbero riparare con i soldi del carburante fanno pietà. In caso di pioggia si allagano, quando va bene di acqua. Sicuramente non avrei i soldi per comprarmi la seconda auto “per fare la spesa” per far contenti quella frangia di ecologisti (con tutto il rispetto per quelli veri) della domenica. quindi se la compro ci faccio anche la spesa.
3) ci sono berline e coupè(che tanto piaciono a noi giovani) che consumano moolto di più di un SUV di medie dimensioni con un motore common rail diciamo di 2000cc e un centinaio di CV (ebbene sì: ne esistono).
Non cadiamo nella polemica sfociata in USA dove il SUV più piccolo è grosso quanto il garage che dovrebbe contenerlo.
Detto questo e scusandomi per lo sfogo (mi auguro non offensivo per alcuno, altrimenti … problemi vostri) vi saluto.
Ciao Beppe
PS anche investire nei parcheggi riduce l’inquinamento: si eviterebbe di girare per un’ora attorno allo stesso isolato cercando un posto libero……
io abito vicino udine 100 km dal confine austriaco.l’altro giorno sono andato a trovare mio fratello che risiede in austria e fuori dall’autostrada ho trovato un distributore di biodiesel mi sono fermato e ho fatto il pieno con mia sorpresa il distributore mi ha regalato il pieno siccome era il primo giorno che apriva e ha quanto ho capito il biodiesel non e nienteltro che olio con un certo adittivo per farlo partire anche a basse temperature.ah dimenticavo il biodiesel costa 0,89 centesimi/litro
ma sicuramente qua in italia non verra mai importato almeno al quel prezzo
a dimenticavo qua in friuli abbiamo la benzina agevolata per far si che non andassimo piu in slovenia a fare benzina ebbene e da un mese a questa parte che si e tornati in slovenia perche nn convbiene piu far benzina anche se agevolata
Stamane ho letto questa notizia e vorrei portarla a conoscenza del maggior numero di persone possibile:
http://www.canada.com/montreal/montrealgazette/news/
story.html?id=cfeb17de-d945-4db4-87a6-090911200e96
(ARTICOLO IN INGLESE)
Questo signore, investendo 11 anni fa la modica cifra di 7.5 milioni di dollari (circa 15 miliardi di lire… sarei curioso di sapere quanto è costato il design della nuova Punto…), ha creato un modulo per la generazione dell’idrogeno più piccolo di un DVD player.
Può essere collegato a QUALSIASI tipo di motore a combustione, e può portare il rendimento del motore da un valore medio del 35% (significa che solo il 35% del carburante viene bruciato in modo efficiente…) ad un valore prossimo al 97%.
Spero che questa invenzione non pesti troppi piedi ai magnati del petrolio, spero di vedere prodotto in serie questo “aggeggio” nel giro di pochi mesi e spero anche che qualcuno si ricordi di questo signore ai prossimi Nobel.
Grazie per l’attenzione.
Simo
Commenti, dati e spiritosaggini si susseguono in gran quantità. Credo che questo sia positivo perchè dimostra che il popolo è di nuovo sveglio e presente e che vuole riprendersi ed usare la sua Sovranità.
La maggiore tristezza la provo quando vedo dire e fare ai potenti prepotenti cose che meriterebbero di vedere le strade e le piazze schiumare di gente, ed invece tutto rimane silenzioso ed inebetito, magari con indignazione, ma contenuta.
Sono contenta di vedere partecipazione di idee e mi aspetto che a questa seguano concrete prese di posizione: se si parla di autotrazione, che il consumatore PRETENDA il motore a propulsione che più si adatta alle sue esigenze, dal fotovoltaico all’olio vegetale all’aria compressa o altro, perchè la somma dei sistemi copre una fetta di mercato più significativa; e se si tratta di politica, che l’elettore PRETENDA, scendendo in massa in piazza, che il tal personaggio restituisca la delega che gli è stata data, se non se ne è dimostrato degno, che la tale legge non venga fatta, se il popolo non la condivide, che la tal’altra venga adottata, se il popolo la vuole.
Ma il popolo ci deve essere e deve manifestare inequivocabilmente la sua volontà, perchè i potenti non hanno bisogno ne di unità ne dello stato (lo vogliono infatti “leggero”, perchè non li disturbi), ma il popolo si.
Il popolo deve riscoprire la forza della sua unità e l’importanza di poter contare sul suo Stato Sociale e non ricadere nelle vecchie barbarie di regime.
Rispondendo al messaggio iniziale vorrei ricordare che per i famosi costi vivi paghiamo gia il bollo… e caro!
punto secondo le tecnologie per non inquinare ci sono già da qualche anno, anzi decina d’anni e anche senza sparare cavolate sull’aumento giusto o meno dei carburanti, olio o non olio di colza e via dicendo.Sono questi i temi da portare alla luce!ed i loro inventori, anzi i GENI inventori di quelle tecnologie che fine hanno fatto?sono stati messi a tacere ed i loro brevetti in mano a multinazionali e fermi in un cassetto. Smettetela di fare i filosofi, e cercate di costruire qualcosa per i giovani!!!
Sono d’accordo nell’aumentare i prezzi dei carburanti fino a 10 euro al litro per le automobili private e aziendali.Prevedere un bonus
fiscale per chi non acquista carburante.Che una parte delle vendite venga effettivamente usata per combattere l’inquinamento. Sono pigro e uso sempre la macchina, ma oggi preferisco pedalare
che dare soldi ai petrolieri (guerrafondai)ed alle autostrade.
Allora questa di raddoppiare i prezzi mi è una cosa troppo stupida perchè danneggerebbe solo i piu poveri che a tutto pensano tranne che a cambiare auto e tra l’altro ci sono i costruttori che continuano a fare macchine da max 20 km al litro con allestimenti tutto confort che appesantiscono solo il veicolo. Se facciamo una macchina senza nessun accessorio per la sicurezza un po piu scomoda e senza carrozzeria e telaio in acciaio,ma massimo in alluminio sarei il primo a comprarla purchè faccia almeno 100 km con un litro di alcool etilico di origine biologica o olio di colza. Ora ho uno scooter 50 4 tempi che fa 40 al litro e presto alimenterò a bioetanolo regolarmente acquistabile da alcuni distributori di prodotti petroliferi in modo assolutamente legale. L’ultimo ostacolo da superare è una piccola modifica meccanica per adattare il rapporto stechiometrico a quello dell’alcool etilico. Trovate tutti i dettagli e le informazioni sul forum di http://www.progettomeg.it
Questo è il link http://www.forumcommunity.net/index.php?c=627
Purtroppo sono convinto di una cosa anche se so di essere pessimista.
Credo che finchè su questo pianeta ci sarà anche solo una goccia di petrolio continueremo a viaggiare con queste macchine infernali creatrici di inquinamento e che usano tecnologie ormai centenarie e le energie alternative rimarranno solo roba da musei perchè non sviluppate da nessuno.
Beppe N 1
Cari amici vicini e lontani ho letto con estremo interesse i vostri posts. Vi invito a riflettere sul fatto che noi uomini della specie Sapiens Sapiens abbiamo i nostri mezzi di locomozione, cioè le gambe, formidabili e duraturi, economici e abbastanza affidabili. Poi un giorno, galeotto fu il progresso, venne la ruota e il nostro Sapiens pensò di essere migliore degli altri esseri viventi facendo delle invenzioni mirabolanti che gli permettevano addirittura di volare più di un condo, di nuotare meglio di un delfino di vedere meglio etc etc. Ma quel povero sapiens se avesse investito il suo tempo a potenziare le sue facoltà e a non affidarsi alla tecnologia probabilmente non avrebbe i problemi quasi irrisolvibili che oggi deve affrontare. Meditate gente, meditate.
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A mio avviso è necessario valutare quali sarebbero i carburanti alternativi più validi tenendo conto della loro reperibilità sul mercato e in vista di un’incremento di richiesta. Mi spiego: se l’olio di colza dovesse essere utilizzato da tutti coloro che al momento possiedono un diesel, sarebbe inevitabile una maggiore richiesta sul mercato, e quindi una variazione dei prezzi, in quanto il mercato stesso renderebbe ben presto irreperibile l’olio di colza.
Siamo sicuri che la produzione di colza, alcool, idrogeno ecc. soddisferebbero la richiesta? C’è molto più petrolio che colza, direi.
In seconda istanza bisogna valutare i costi di produzione dei carburanti alternativi nonché il dispendio energetico per ricavarli. La termodinamica ci insegna che se vogliamo ricavare idrogeno dall’acqua, dobbiamo spendere più energia di quella che ricaviamo utilizzando l’idrogeno prodotto. Il petrolio purtroppo è gia pronto…
Per quanto riguarda l’aria compressa, è vero che non inquina in città, ma l’energia dovuta alla pressurizzazione delle bombole da dove la ricaviamo? Dalla nostra presa di corrente in casa? Ovvero dalla centrale elettrica a carbone…
Il problema è articolato!
Io ho una peugeot 206 hdi ed ho già fatto 13500 km con 20% di diesel(cioè 8 litri 10) e 80% di colza (cioè 20 litri 15).
non ho avuto nessun problema,ho fatto il tagliando ed era tutto a posto.Per scrupolo gli ho chiesto se mi faceva la prova inquinamento e abbiamo notato che gli inquinanti gassosi(biossido d’azoto-NO2- e monossido di carbonio-CO-erano praticamente nulli!!!
Il commento del meccanico è stato:inquini come la mia padella di patatine fritte.
Si trova solo nei supermercati “LIDL”.
Mentre aspettiamo il vero mondo dell’idrogeno,pannelli solari ecc. usiamo l’olio di colza.Provate poco alla volta se non vi fidate.
diffidate da chi vi parla per esperienze di altri e non diretta.
..Tra le tante cose che hanno favorito i macchinoni(suv)inquinanti incombranti,occupano lo spazio del parcheggio con la prepotenza di un buldog.(uguale in molti casi al carattere dei proprietari); C’è la normativa fiscale. che li considera come camioncini da fruttivendolo x lavori agricoli.
in definitiva esentasse, mentre i poveri diavoli di contribuinti (normali) non godono di queste agevolazioni.
il Vs parere. Grazie.
non ricordo su quale sito, ma ho saputo che negli anni trenta un ingegnere francese costruì un carburatore che permetteva un consumo incredibilmente basso, qualcosa come 100 Km/litro. si chiamava POGUE. cercate e troverete anche voi. a me è sembrato veramente interessante. i soliti motivi ne impedirono la diffusione su larga scala. si potrebbe riprendere, secondo voi? ciao a tutti
Eolo Auto Italia, (automobile ad aria compressa)
Guy Negre, ingegnere progettista di motori per Formula 1, che ha
lavorato alla Williams per diversi anni, nel 2001 presentava al
Motorshow di Bologna una macchina rivoluzionaria: la “Eolo” (questo il
nome originario dato al modello), era una vettura con motore ad aria
compressa, costruita interamente in alluminio tubolare, fibra di canapa
e resina, leggerissima ed ultraresistente.
Capace di fare 100 Km con 0,77 euro, poteva raggiungere una velocità di
110 Km/h e funzionare per più di 10 ore consecutive nell’uso urbano.
Allo scarico usciva solo aria, ad una temperatura di circa -20°, che veniva
utilizzata d’estate per l’impianto di condizionamento.
Collegando Eolo ad una normale presa di corrente, nel giro di circa 6
ore il compressore presente all’interno dell’auto riempiva le bombole di
aria compressa, che veniva utilizzata poi per il suo funzionamento.
Non essendoci camera di scoppio né sollecitazioni termiche o meccaniche
la manutenzione era praticamente nulla, paragonabile a quella di una bicicletta.
Il prezzo al pubblico doveva essere di circa 18 milioni delle vecchie
lire, nel suo allestimento più semplice.
Qualcuno l’ha mai vista in Tv?
Al Motorshow fece un grande scalpore, tanto che il sito http://www.eoloauto.it
venne subissato di richieste di prenotazione: chi vi scrive fu uno dei
tanti a mettersi in lista d’attesa, lo stabilimento era in costruzione,
la produzione doveva partire all’inizio del 2002: si trattava di
pazientare ancora pochi mesi per essere finalmente liberi dalla
schiavitù della benzina, dai rincari continui, dalla puzza
insopportabile, dalla sporcizia, dai costi di manutenzione, da tutto un
sistema interamente basato sull’autodistruzione di tutti per il profitto di pochi.
Insomma l’attesa era grande, tutto sembrava essere pronto, eppure
stranamente da un certo momento in poi non si hanno più notizie.
Il sito scompare, tanto che ancora oggi l’indirizzo http://www.eoloauto.
La macchina ad aria compressa… finisce in una nuvola di fumo
Il caso Eolo auto di Marco Pagani
Guy Negre, ingegnere progettista di motori per Formula 1, che ha lavorato alla Williams per diversi anni, nel 2001 presentava al Motorshow di Bologna una macchina rivoluzionaria: la Eolo (questo il nome originario dato al modello), era una vettura con motore ad aria compressa, costruita interamente in alluminio tubolare, fibra di canapa e resina, leggerissima ed ultraresistente. Capace di fare 100 Km con 0,77 euro, poteva raggiungere una velocità di 110 Km/h e funzionare per più di 10 ore consecutive nell’uso urbano. Allo scarico usciva solo aria, ad una temperatura di circa -20°, che veniva utilizzata d’estate per l’impianto di condizionamento. Collegando Eolo ad una normale presa di corrente, nel giro di circa 6 ore il compressore presente all’interno dell’auto riempiva le bombole di aria compressa, che veniva utilizzata poi per il suo funzionamento. Non essendoci camera di scoppio né sollecitazioni termiche o meccaniche la manutenzione era praticamente nulla, paragonabile a quella di una bicicletta.
Il prezzo al pubblico doveva essere di circa 18 milioni delle vecchie lire, nel suo allestimento più semplice. Qualcuno l’ha mai vista in Tv?
Al Motorshow fece un grande scalpore, tanto che il sito http://www.eoloauto.it venne subissato di richieste di prenotazione: chi vi scrive fu uno dei tanti a mettersi in lista d’attesa, lo stabilimento era in costruzione, la produzione doveva partire all’inizio del 2002: si trattava di pazientare ancora pochi mesi per essere finalmente liberi dalla schiavitù della benzina, dai rincari continui, dalla puzza insopportabile, dalla sporcizia, dai costi di manutenzione, da tutto un sistema interamente basato sull’autodistruzione di tutti per il profitto di pochi.
Insomma l’attesa era grande, tutto sembrava essere pronto, eppure stranamente da un certo momento in poi non si hanno più notizie. Il sito scompare, tanto che
Ancora con quest’auto ad aria compressa? Sembrerebbe l’invenzione del secolo ma non è che una variante delle macchinine a molla. Anzichè immagazzinare energia come deformazione elastica di una molla, si immagazzina come lavoro di compressione dell’aria. Il problema INSUPERABILE è questo: l’energia immagazzinata in una bombola da a 200bar è di circa 90kJ/kg, mentre la benzina contiene 36000kJ/kg!!!! Capito il concetto? Se eolo ha discrete prestazioni lo deve alla sua leggerezza, essendo costruita in materiale composito. Un’automobile normale non può pesare così poco x ragioni di stabilità alle alte velocità, ma se pesasse così poco vedrebbe comunque una forte riduzione dei consumi, soprattutto in città(e questa sarebbe una buona cosa, peraltro realizzata nelle twingo”smile”). Altro difetto dell’aria compressa: non può sfruttare tutta l’espansione da 200 fino a 1 bar per ragioni di pressione di lavoro del motore, per cui parte della (poca) energia immagazzinata va persa. Terzo difetto: l’espansione rapida nei cilindri è “adiabatica”; questo vuol dire che l’aria esce fredda dal motore e non sfrutto tutta l’energia dell’espansione x compiere lavoro meccanico. Una parte va infatti persa x vincere l’attrazione tra le molecole. X sfruttare anche questa quota di energia dovrei cercare di ottenere un’espansione “isoterma”, ma se l’aria esce a -40°C l’espansione è comunque sicuramente adiabatica. Per chi volesse approfondire il tema dell’auto ad aria compressa http://www.aspoitalia.net/documenti/bardi/eolo.html
Questa non è una condanna senza appello di questa tecnologia, ma non prendiamola come un miracolo. Il fatto è che nemmeno il tempo di ricarica è vincente su una normale auto elettrica; l’unico vantaggio è la vita delle bombole, enormemente superiore a quella delle batterie odierne.
Cari amici del blog, perche’ non ci proponiamo di sostenere la sperimentazione di una di queste auto ad aria compressa. In fin dei conti una raccolta di offerte per finanziare lo sviluppo di una tecnologia per il futuro mi sembra una un’ottima causa. Se i big della finanza non vogliono finanziare il progetto magari, in piccolo, si puo’ provare a produrne un paio e girare per le citta’ a pubblicizzarle. Penso a Milano per esempio dove lo smog crea i problemi che tutti sapete … ciao
Da appassionato di automobili/motocilette e affini penso che tutte le tecnologie (elettrico, idrogeno,ecc) espresse nel blog siano molto probabilmente il futuro ma purtroppo non ci rendiamo conto che sono difficili da imporre alla “massa popolare” in tempi brevi e a volte ho il dubbio che quest’ultima diffidi di passare a qualcosa di diverso da quello che ritiene una tecnologia “affidabile” (benzina/diesel).
Io non mi ritengo “ecologico” ma ho fatto 2 conti in tasca e mi sono reso conto che un motore di piccola cilindrata 1400cc max diesel o benzina ha un impatto ambientale migliore di un motore di 1600-2000cc diesel e benzina e performance sufficienti per quello che il codice della strada (non dimentichiamolo!) consente. Ma soprattutto hanno costi di gestione e di acquisto (va bene essere “puliti” ma una TOYOTA PRIUS 25.000…e nessuno che ti dia un incentivo, cosa serve inquinare meno?? Tanto bollo e assicurazione lo paghi e lo Stato è contento lo stesso!)più favorevoli.
Vorrei sfatare un mito che per certi tipi di vetture (station, monovolume, metto anche i SUV)
che non possono avere un motore di piccola cilindrata,
possiedo una OPEL ASTRA 1.2 ECO benzina Station Wagon consumo 15Km/l ho spese di gestione di una utilitaria, vado a 130Km in autostrada come i BMW e carico 5 persone (non mi manca nessun optional)con bagalio comodamente, questa vettura era da mio punto di vista perfetta ma la OPEL con la nuova serie della famiglia ASTRA ha dismesso questa versione perchè probabilmente non ha raggiunto il tetto di vendite necessario.
C’è una strana convizione che motori di piccola cilindrata non possono “spostare” macchine di 1200-1400Kg.
Falso! l’unica cosa che cambia sono le prestazioni, ma chi se ne importa…
Morale: La vecchia Panda aveva un motore di 750cc la nuova è a 1100, la vecchia Golf aveva un 1600cc diesel ora un 2000.
Per me questi aumenti di cilindrata (altro che carburanti!) sono ingiustificati decisi più dal marketing che altro.
E se il prezzo dei carburanti raddoppiasse, triplicasse, le auto consumassero meno, la gente usasse di piu’ la bicicletta, io con cosa la scaldo la casa d’inverno? con i pannelli solari? con l’aria compressa? ahh che stupido, devo scaldarmi da solo facendo di più l’amore così risparmio e mi cala la panza… tanti auguri a tutti
Oggi un auto consuma leggermente meno di una di venti anni fa, poca differenza, ma come mai?
Ma è logico, a parità di consumo le auto moderne sono molto più pesanti, questo a causa delle tante cazzate più o meno di serie che sono installate a bordo, ma allora cominciamo a fare auto senza tutti questi cavoli di dispositivi che, sono convinto, dopo qualche migliaio di kilometri non funzionano più alla perfezione e quindi ancora più pericolosi , dicevo facciamo auto leggere, che consumino la metà e che costino di meno, rinunciando magari a tutta una serie di accessori che sono soltanto inutili.
La verità è che a nessuno di coloro che reggono le sorti del paese frega nulla dell’inquinamento.
A chiacchiere sono tutti paladini dell’ecologia, ma vengono sbugiardati dalle loro azioni.
Vivo a Bologna dove da poco più di un anno si è insediato come sindaco il ‘Vampiro Rosso’ (non scrivo il nome perchè porta sfiga; è andato 3 volte allo stadio, con il solo scopo di gufare dato che lui tifa per la Cremonese, e per 3 volte abbimo perso ritrovandoci in B dopo tredici anni!! E pensare che eravamo 7° prima che lui mettesse il naso al Dallara!)
Orbene il protettore delle corsie preferenziali, il paladino di SIRIO e il protettore di (quella troia di) RITA caldeggia il car sharing! Il massimo dell’idiozia!
Facciamo un esempio; se da casa mia che dista 10 km dal centro cittadino io venissi sotto le due torri con la mia automobile, inquinere molto per i primi 5 km e un pò meno per gli altri 5 perchè a quel punto entrerebbe in funzione la marmitta catalitica. Prendendo una macchina del car sharing dovrei fare circa 8 km con la mia auto per arrivare al parcheggio e altri 5 con quella presa a noleggio. Inquinando decisamente di più!
Dove sta il vantaggio allora? Semplice, con il car sharing regali un sacco di quattrini al Vampiro Rosso. Stanno anche pensando di permette l’accesso al centro a coloro disposti a pagare 15 euro di pedaggio e altri 15 (in media) di parcheggio. Sono convinto che con 50 o 100 eurini potrei ottenere il permesso di scaricare scorie nucleari nella fontana del Nettuno…… a patto che le trsporti con una SMART del car sharing ovviamente!
CIAO BEPPE.DI SEGUO DA MOLTO.SONO UN NEODIPLOMATO IN MECCANICA. DURANTE I MIEI STUDI MI SONO APPASSIONATO DEL CASO MOTORE ECOLOGICO (SVOLTO COME TEMA X LA MIA MATURITA’).. DA QUI HO SCOPERTO FATTI SCONCERTANTI..ALTRO CHE OLII, GPL, METANO O PER DI PIU’ IDROGENO..
ESISTE AL MONDO UN MOTORE CHE VIENE ALIMENTATO UNICAMENTE AD ARIA COMPRESSA.MAGARI NE SARAI A CONOSCENZA MEGLIO DI ME(ESISTEVA PRIMA UN SITO http://WWW.EOLOAUTO.IT) DAL TUBO DI SCARICO DI QUESTO GIOIELLO DI TECNOLOGIA FUORIESCE ARIA PURA A MENO 40GR. (E PRESTAZIONI ASSICURATE 110KM/H DI VEL. MAX.)MOTORE LUBRIFICATO CON OLIO VEGETALE! CIOE’ZERO IMPATTI SULL’AMBIENTE.PROGETTO ESISTENTE (E NE HO LE PROVE) DI INGEGNERE FRANCESE E ITALY..E CHISSA’ PERCHE’. . .LE 2 SOCIETA’ASSOCIATE SI SONO RITROVATE A PIANTAR IN ASSO LA PRODUZIONE GIA’ AVVIATA PER MOTIVI NON BEN NOTI…..MAHHH.SARA’ PER QUELL’OLIO NERO KE TANTO USIAMO..BOH? COMUNQUE.. RISULTATO? PARLANDO CON TUTTO RISPETTO..MA ABBIAMO CAPI POLITICI CHE PREFERISCONO SPENDERE FONDI INGENTI FUTILMENTE PER RISOLVERE I PROBLEMI D’INQUINAMENTO NEL MONDO..E SEMBRANO NON INTERESSARSI MOLTO DI FATTI COME QUESTI:HO SPERATO IN QUALCHE BUONA NOTIZIA MA DELLA SOCIETA’ FRANCESE NESSUNA NOTIZIA. . SEMBRA SVANITA NEL NULLA.ED IO CHE MI CI VEDEVO GIA’..GIRARE PER MONZA CON LA MIA CITY CAR.. E MAGARI SUL TUBO AVREI MESSO KE SO.. QUALCHE ESSENZA AL PINO… TANTO PER PROFUMARE UN PO’ L’ARIA ACRE DI CITTA’… INDAGA TU PER ME SE PUOI….GRAZIE PER L’ATTENZIONE FAMMI SAPERE QUALCOSA… XKE’ QUI A MILANO NON SI RESPIRA PIU’!!!!!!!!!!!!! DAVIDE DA MONZA
CIAO BEPPE.DI SEGUO DA MOLTO.SONO UN NEODIPLOMATO IN MECCANICA. DURANTE I MIEI STUDI MI SONO APPASSIONATO DEL CASO MOTORE ECOLOGICO (SVOLTO COME TEMA X LA MIA MATURITA’).. DA QUI HO SCOPERTO FATTI SCONCERTANTI..ALTRO CHE OLII, GPL, METANO O PER DI PIU’ IDROGENO..
ESISTE AL MONDO UN MOTORE CHE VIENE ALIMENTATO UNICAMENTE AD ARIA COMPRESSA.MAGARI NE SARAI A CONOSCENZA MEGLIO DI ME(ESISTEVA PRIMA UN SITO http://WWW.EOLOAUTO.IT) DAL TUBO DI SCARICO DI QUESTO GIOIELLO DI TECNOLOGIA FUORIESCE ARIA PURA A MENO 40GR. (E PRESTAZIONI ASSICURATE 110KM/H DI VEL. MAX.)MOTORE LUBRIFICATO CON OLIO VEGETALE! CIOE’ZERO IMPATTI SULL’AMBIENTE.PROGETTO ESISTENTE (E NE HO LE PROVE) DI INGEGNERE FRANCESE E ITALY..E CHISSA’ PERCHE’. . .LE 2 SOCIETA’ASSOCIATE SI SONO RITROVATE A PIANTAR IN ASSO LA PRODUZIONE GIA’ AVVIATA PER MOTIVI NON BEN NOTI…..MAHHH.SARA’ PER QUELL’OLIO NERO KE TANTO USIAMO..BOH? COMUNQUE.. RISULTATO? PARLANDO CON TUTTO RISPETTO..MA ABBIAMO CAPI POLITICI CHE PREFERISCONO SPENDERE FONDI INGENTI FUTILMENTE PER RISOLVERE I PROBLEMI D’INQUINAMENTO NEL MONDO..E SEMBRANO NON INTERESSARSI MOLTO DI FATTI COME QUESTI:HO SPERATO IN QUALCHE BUONA NOTIZIA MA DELLA SOCIETA’ FRANCESE NESSUNA NOTIZIA. . SEMBRA SVANITA NEL NULLA.ED IO CHE MI CI VEDEVO GIA’..GIRARE PER MONZA CON LA MIA CITY CAR.. E MAGARI SUL TUBO AVREI MESSO KE SO.. QUALCHE ESSENZA AL PINO… TANTO PER PROFUMARE UN PO’ L’ARIA ACRE DI CITTA’… INDAGA TU PER ME SE PUOI….GRAZIE PER L’ATTENZIONE FAMMI SAPERE QUALCOSA… XKE’ QUI A MILANO NON SI RESPIRA PIU’!!!!!!!!!!!!! DAVIDE DA MONZA
Come per tutto il resto…ci stanno condizionando la realtà con difficoltà oggettive create ad arte! Caro Beppe, veramente complimenti per il tuo sito e per il tuo spettacolo. Continua cosi’!!
In verità c’e’ un appunto che vorrei farti e riguarda l’auto ibrida che hai “pubblicizzato” come una possibile soluzione al problema dell’inquinamento. In verità, io penso che avresti dovuto criticare una scelta commerciale di un’auto dal costo di oltre 20.000 euro ed un ingombro che la rende poco appetibile ad un pubblico di “cittadini” sempre piu’ orientati alle 2 ruote ed alle miniminiminimacchine! Strategia “aziendale” (o manovra evasiva?) azzeccatissima! Come la Nexus di ultima produzione…… DATECI UN’AUTO ALTERNATIVA APPETIBILE!!!
Non parliamo dell’auto ad idrogeno!! Se veramente esiste dal ’70, oggi ci “dicono” che per un suo sviluppo commerciale dovremo attendere altri 20 anni. Ma siamo impazziti? Comunque, un coso che va ad idrogeno, non lo voglio!!!! Se non altro per i costi/inquinamento per la produzione del carburante.
Per la città, l’alternativa esiste e non ‘ una tecnologia del futuro….viene da un progettista di formula uno.
….ecco alcuni link…
http://www.ecofantascienza.it/auto/compressa_idrogeno.html
http://www.ecotrasporti.it/eolo.html
…il sito ufficiale:
http://www.theaircar.com/
Un’auto dal costo di 9.000 euro che funziona ad aria compressa. Autonomia di 200km in città, costo per la ricarica 1.5 euro di elettricità. VOlendo fare i pignoli, ci si puo’ comprare un pannellino solare solo per fare andare il compressore (fornito con l’automobile!!) ed avere cosi’ un sistema veramente ecologico.
Dovevano aprire stabilimenti in Italia…tutto sparito…..ma che fine hanno fatto?
Paolo Pibiri….uno che vuole scommettere una cifra di 9.000 euro su un nuovo progetto ma che non puo’….
Caro Alessandro, è certo che la scienza abbia portato dei benefici.
il problema è che si potrebbero aumentare a dismisura…risparmiando.
è da molti anni che mi confronto con le amministrazioni comunali presentando VERI progetti di DISINQUINAMENTO, ma ti assicuro
che non interessa a NESSUNO di disinquinare, anche se proponi sistemi per disinquinare producendo grandi quantità di energia pulita.
ora non si tratta della validità o meno dei progetti (tutti fatti da ingegneri (forse alternativi?) e passati accuratamente al vaglio dai tecnici comunali o regionali), è che NON INTERESSA A NESSUN
POLITICO.
dicendo così, mi tolgo da destra e sinistra (anche se entrambi sappiamo cosa votiamo reciprocamente).
Per la politica l’unico VERO interesse non è di certo per il bene dell’umanità.
gli schieramenti a bandiera creano solo ignoranza.
la multijet + l’econogreen va molto meglio (già provata)
fai un passo indietro (so che è difficile) guarda “speciale 11 settembre” di nexus, non è per anticonformismo è solo per avere più informazioni possibili.
ho appena parlato con 2 persone che l’hanno visto e si rifiutano categoricamente di credere a ciò che hanno visto, però non vogliono ne approfondire ne parlarne.
se vogliamo cominciare a risolvere i problemi del mondo dobbiamo aprirci, non chiudere le porte e non volerne più sapere.
le spiegazioni dell’econogreen ci sono, basta informarsi.
ti ricordo che “le piccolezze della scienza alternativa” è una frase estremamente riduttiva e sopratutto antiscientifica.
roberto ergi
Buongiorno,
vi racconto la mia storia e mi piacerebbe sentire un vostro parere in
merito.
Domenica mattina prenoto i biglietti per le vacanze Natalizie,con
Alitalia dal sito Web, si lo so un p in anticipo ma dovendo andare al
sud devo fare così.
Per un errore , non so se mio o del sistema di prenotazione l’andata è
il 22 Settembre invece che il 22 Dicembre, il ritorno è il 2 Gennaio.
Accortomi dell’errore chiamo il servizio clienti Alitalia(5 minuti
dopo
aver fatto la prenotazione), che mi risponde prontamente Picche e sono
io a chiedergli di poter usufruire del rimborso di almeno le spese
aeroportuali.
Ora mi chiedo, essendo i due biglietti disgiunti, uno per l’andata e uno
per il ritorno non posso io avvalermi del diritto di recesso? almeno
sull’andata se non sull’intera tratta?
Sottolineo che le condizioni contrattuali sono scritte solo in inglese
e
io potrei anche non conoscerlo.
E sopratutto se ha senso che un utente non possa fare un errore mentre…. se perdono bagagli, aerei non partono e così
via…paghiamo sempre noi? E anche in questo caso non c’è soluzione?
Saluti
Davide
..pardon “acquistare”, m’è scappata una q di troppo.
“aqquistare la rivista Nexus, sempre che ne hai il coraggio”…sono altre le cose che richiedono coraggio. Conosco la rivista e ho già sentito e letto di tutto sull’11 settembre, ma il filo conduttore di una certa corrente di pensiero è sempre lo stesso: le torri se le è tirate giù Bush da solo per poter attaccare l’Iraq e rubare il petrolio. Sarò pur libero di non crederci senza sentirmi dire che devo aprire gli occhi da chi non vede gli enormi benefici che ha portato all’uomo la scienza “ufficiale” e si perde dietro alle piccolezze della scienza “alternativa”(sempre che si possa definire scienza). Se andiamo a petrolio non è solo per il businness, ci sono anche delle ragioni tecniche che molti di quelli che scrivono su quelle riviste ignorano. Che potremmo consumare molto meno e che a qualcuno il consumo di petrolio faccia comodo non lo metto in dubbio, ma se migliaia di ricercatori in tutto il mondo non hanno ancora sviluppato un prodotto alternativo vincente contro il motore a scoppio non è solo colpa dei poteri forti. Il dato di fatto, che nessuno può contraddire è che nessun vettore ha un contenuto specifico di energia pari alla benzina e al gasolio. La migliore alternativa che avremmo ora sono i combustibili di origine vegetale, ma le superfici coltivabili perlomeno italiane non soddisferebbero la richiesta nazionale. Sono comunque da sfruttare, e in questo intendo contraddire Grillo.
Mi piacerebbe provare l’econogreen ma sono veramente pieno di lavoro. Se dovesse funzionare una spiegazione razionale poi la si trova, ma il fatto che chi lo costruisce non ne sappia fonire una la dice lunga…x ora preferisco ammirare ben altri prodigi, ad esempio il nuovo motore 1.3 multijet: solo 103kg, una coppia spaventosa, consumo medi ben oltre i 20km/l(dipende dalla vettura che lo monta e dal”piede” di chi guida, comunque sui 22-23) ed è l’unico diesel già euro4 senza bisogno del filtro antiparticolato. Questi sono risultati!
Il 23 agosto scorso e’ stata approvata una legge discriminatoria nei confronti dei motociclisti: prevede la confisca della moto/ciclomotore (confisca = perdita di possesso) per violazioni anche banali del Codice della Strada.
Il tentativo di inibire comportamenti o abitudini non consone alla sicurezza propria e altrui nel traffico e’ senza dubbio utile e lodevole; il problema e’ il mezzo con cui si cerca di farlo.
Usare la confisca del mezzo, anche per violazioni “formali” mi pare scorretto e controproducente.
L’Italia ha bisogno di credere nello Stato, nelle sue leggi e nella loro applicazione reale.
Noi siamo troppo abituati a fare leggi abnormi per spaventare, non applicare quelle che ci sono gia’, poi non applicarle nuovamente.
Inoltre il non rispettare il codice della strada deve essere legato alla abilita’ alla guida e non alla propieta’ di un mezzo di trasporto; qundi comprenderei una sospenzione, anche importante della patente, ma non la confisca che andra’ ad incidere maggiormente su chi di soldi non ne ha troppi.
Andate a questo indirizzo dove troverete una petizione indirizata al nostro saggio Governo.
http://www.petitiononline.com/legge168/petition.html
Mi raccomando, fate girare il più possibile tra chiunque possega un veicolo a due ruote e tra chi non accetti passivamente il malcostume di legiferare pro forma e non pro substantia.
Arturo.
caro Alessandro devo anche dirti che facendo yoga da 20 anni, non considero gli alchimisti meno competenti ne dei chimici ne tandomeno degli stregoni.
sei bravo ad approfondire le materie ma ricorda che Einstein fu espulso dall’università, Nikola Tesla fu ridotto alla fame, Gesù ucciso,
il dottor Hamer imprigionato e probabilmente fatto fuori; credo che potrei andare ad oltranza.
Caro Alessandro, sei bravo ad approfondire, ma non approfondisci i temi che critichi.
l’orgoglio di studioso ti fa credere che solo il cervello razionale funzioni.
cosa c’è di razionale in questa umanità piena di sentimenti (razionali?), appiccicata ad un pianeta che ruota con due diversi moti, immerso in una galassia che è immersa in un universo che è intersecato da universi all’infinito così in alto e così in basso?
siamo davanti ad eventi di proporzioni incomprensibili.
possiamo da questa posizione giudicare la stregoneria, l’alchimia o le scienze occulte senza averle prima praticate?
roberto ergi
Caro Alessandro Ziggiotto.
visto che sei così bravo ad enunciare teorie,
perchè non ti compri un econogreen e lo istalli alla tua auto?
scoprirai da subito che il tuo motore ha cambiato le prestazioni (sia benzina che gasolio che gas)
visto che lavori per una casa automobilistica potresti fare una prova funzionale ed enunciare una tua teoria o spiegazione riguardo a questo “miracolo”, perchè probabilmente chi lo ha inventato “non era in grado di farlo”.
invece di sciolinare formule ed enunciazioni parla con chi lo usa, con chi lo istalla (officine meccaniche) o con chi lo ha costruito.
è una cosa un troppo poco teorica?
forse in questo modo potresti chiarire i tuoi dubbi e rivelare all’umanità spiegazioni più coerenti.
per quanto riguarda invece le riviste e i siti contenenti “teorie cospiratorie” acquista in edicola o via internet lo “Speciale 11 settembre” di nexus (sempre se ne hai il coraggio), potresti scoprire così chi è che deve aprire gli occhi e come mai si va a petrolio
Secondo me il problema non è tanto se l’olio di colza faccia bene o male alle nostre auto, bensì come mai possa essere destinato ad un uso alimentare un olio il cui contenuto di paraffina è tale da poter danneggiare un motore!!!!!!!!!!
Io ho una peugeot 206 hdi ed ho già fatto 13000 km con 20% di diesel(cioè 8 litri 10) e 80% di colza (cioè 20 litri 15).
non ho avuto nessun problema,ho fatto il tagliando ed era tutto a posto.Per scrupolo gli ho chiesto se mi faceva la prova inquinamento e abbiamo notato che gli inquinanti gassosi(biossido d’azoto-NO2- e monossido di carbonio-CO-erano praticamente nulli!!!
Il commento del meccanico è stato:inquini come la mia padella di patatine fritte.
Si trova solo nei supermercati “LIDL”.
Mentre aspettiamo il vero mondo dell’idrogeno,pannelli solari ecc. usiamo l’olio di colza.Provate poco alla volta se non vi fidate.
diffidate da chi vi parla per esperienze di altri e non diretta.
Olio di colza
Io ho comprato un opel meriva 1.7 cdti un anno e mezzo fà da 38 euro per un pieno sono arrivato a spender 53 p.p. (l’altra settimana..)
Chi di voi può dirmi se posso usare l’olio di colza nel mio motore?
assoluto o miscelato? in che percentuale?
grazie
beppe sei forte.. ma …
…quindi, chi ha inventato l’econogreen lo ha fatto con criterio o ha assemblato dei componenti a caso ottenendo per puro culo un apparato funzionante? Con delle spiegazioni così strampalate sembrerebbe più probabile la seconda. Se lei mi assicura che l’automobile va meglio a metano con l’econogreen posso anche crederle ma le spiegazioni che potrei dare a questo fenomeno sarebbero orientate piuttosto alla temperatura del metano iniettato che alla generazione di fantomatiche “molecole singole di carbonio”. Tra l’altro, stando a questo, il miglioramento maggiore dovrebbe aversi più con la benzina che con il metano, mentre lei afferma il contrario e questa è un’ulteriore prova a conferma della inattendibilità di queste pseudo-spiegazioni. L’innalzamento dell’entalpia del metano in ingresso potrebbe essere una spiegazione, il preriscaldamento dei combustibili non è certo una novità ma non richiede dischi di leghe strane e magneti. Infine: io non sono proprio quello che si para dietro ad un titolo di studio, ho sempre motivato i miei interventi con delle spiegazioni e se c’è qualcuno che deve dimostrare qualcosa sono quelli dell’econogreen con dei dati sperimentali e riproducibili. Non farò fatica a credere ai numeri, ne faccio molta a leggere gli articoli che di scientifico hanno poco o nulla di cui è pieno internet. Continuo a leggerli perchè spero anch’io in qualche innovazione buona. Saluti
Caro Roberto Ergi, la faccenda degli ottani non l’ho tirata fuori io ma è scritta sul sito http://www.disinformazione.it/econogreen.htm, come le parole “molecole multiple di carbonio” e altre menate del genere. Chi ha scritto quelle cose, ingegnere o stregone che sia, non capisce un’emerita fava nè di motori e nè di chimica. Se se qualcuno vuole comunque credere ciecamente a quelle cose è libero di farlo, non sarò io a fargli il lavaggio del cervello. La lezione sulla conoscenza però non l’accetto: l’evoluzione della tecnologia ha visto una brusca accelerata da quando Galileo introdusse il “metodo scientifico”, basato su osservazione, formulazione di una tesi e sull’esperimento di validazione. Prima di questo c’erano l’alchimia e le credenze. Mi sembra che tutti i siti che parlano di questo econogreen appartengano alla sfera della “controinformazione” e della teoria dei grandi complotti planetari, e questo è già un indizio sulla scientificità dei contenuti…ma non accontentiamoci di questo; lei afferma che la macchina va meglio a metano che a benzina: significa anche che consuma meno? Se afferma questo deve portare un dato di km percorsi/kg di metano e a che regime, prima e dopo l’installazione del dispositivo. La misura deve essere riproducibile con qualsiasi altra multipla bipower e dispositivo econogreen. Se questo dato fosse confermato, allora io direi:”E’ vero, l’econogreen funziona!”(sono le teorie che devono seguire il dato sperimentale e non viceversa). Poi però vediamo di dare al fenomeno una spiegazione che abbia una certa continuità con quella che è la conoscenza che ha permesso all’uomo di andare sulla Luna piuttosto che con la fisica di Star Trek…quando leggo di legami “carbonio-ossigeno rafforzati” mi viene da pensare che è un miracolo se le molecole di CO2 prodotte dal mio corpo non hanno ancora deciso di abbassare tutte quante la loro entalpia di colpo, facendomi incenerire…
Raddoppiare in 10 anni il prezzo dei carburanti? NO, triplichiamolo in 5 anni!!! In questo modo il traffico si riduce, gli incidenti diminuiscono, lo stato e i comuni non possono fare cassa sulle multe a danno degli automobilisti.
E io come mi finanzio? Apro un sito internet, scrivo quattro caz..te, do’ le coordinate del mio conto corrente per pubblicare su Repubblica a pagina intera l’appello “Grillo non sparare putt..ate” e con con il resto dei soldi mi compro il carburante!!!
Ah Grillo, ma vaff…lo!!!
ho letto con molto interesse i commernti sulla colza. Vi chiedo voi riuscite a trovare l’olio in grandi quantità e non in quelle poco pratiche da un litro di alcuni supermarket? grazie a chi mi aiuta
Caro Alessandro, io non so chi tu sia ma io ho istallato un econogreen.
Innanzitutto l’econogreen è stato inventato da ingegneri inglesi e riprodotto per l’iItalia da ingegneri italiani (quindi la tua precisazione riguardo a “qualsiasi chimico o ingegnere bla bla bla”) è assolutamente fuori luogo.
In seconda battuta ti dico che io ho istallato un dispositivo a una fiat multipla bipower, solo nella parte di alimentazione metano e il risultato è che adesso la mia multipla va meglio a metano (va come un aereo) che a benzina; se vuoi venire a provarla ti aspetto.
In terza battuta ti dico che l’econogreen non c’entra nulla con gli ottani e quindi di studiarti il prodotto o di provarne uno.
infine ti dico che prima di parlare di qualcosa o qualcuno, fanne prima esperienza caro Alessandro, perchè in altro modo (solo teorico) potresti danneggiare prodotti o persone in maniera assolutamente gratuita;
(non fare ad altri quello che non vuoi facciano a te)
e se ti fidi della stampa o di quelli di strisca la notizia (riguardo al tubo tucker) beato te; ma se proverai il tubo tucker scoprirai che molto probabilmente funziona benissilmo (conosco chi ne ha testati veramente) e che le ragioni di tanto trambusto sono da ricercare in altre motivazioni, solo però se avrai orecchie per intendere.
Le coscenze sono oscurate caro Alessandro ed è per questo che la tecnologia è così devastante per l’ambiente e la gente.
Ma tu sai cos’è la coscenza? o ti rintani dietro una laurea o un titolo a senten
Nessuno di questi dispositivi aftermarket che promettono miglioramenti significativi e indiscriminati di emissioni e/o prestazioni (qualunque motore… qualunque caldaia… qualunque combustibile +10% -20%) privi di fondamento scientifico, non hanno mai funzionato. Nota bene che è molto difficile effettuare test che abbiano un significato statistico (dato che numerosi fattori concorrono contemporaneamente all’entità di emissioni e consumi per cui è difficile dire se l’effetto è dovuto veramente al dispositivo oppure alla combinazione di TUTTI gli altri fattori concorrenti). Prima di Tucker ci fu Miniturbo, dopo Econoplus, Tecnoairclean, ora Dukic Day Dream e ne esistono tantissimi altri perché sono dispositivi dozzinali che praticamente chiunque può iniziare a produrre e vendere. In US la EPA ha un programma apposito per smascherare questi dispositivi e ne hanno neutralizzato decine.
risposta a carlo sironi:
Io ho già fatto 13000Km 80%colza 20% diesel.
Ho fatto un pò di conti e così facendo ho usato 1000 litri di colza al posto di 1000 litri di diesel e non mi sembrano pochi per una sola auto.
Inutile stare a blaterare di colza, metano, biodiesel, gpl, etanolo bla bla bla…
Finché l’economia mondiale “funzionerà” a petrolio dovremo digerire il petrolio anche noi, e tutti muti in coda al self service (se abbiamo voglia di sporcarci le mani..) a farci il pieno.
Siamo solo burattini senza fili, e qui mi fermo altrimenti si comincia a (s)parlare di politica, di economia, di società, di “sistema”…
Secondo me il servizio pubblicato da quattroruote è assolutamente di parte: Io uso olio di colza al 60% sulla mia Audi A4 110 Cv ormai da 10000KM e sono assolutamente SODDISFATTO, oltre all’audi uso olio (fino all’80%)anche sul mio vecchio e famelico camper con motore Ford Transit 2400, e ripeto: problemi ZERO, fumosità ridottissima, meno inquinamento e risparmio notevole. Vi consiglio di andare a vedere anche il sito di Jacopo Fo a riguardo o leggere il suo libro Olio di Colza.
Ciao a tutti e un abbraccio al mitico
Beppe!
LA PROVINCIA DI FIRENZE PRESENTA UN TRATTORE A OLIO DI SEMI
Tecnologia esclusiva su progetto dell’Università di Firenze.
Un trattore agricolo alimentato a olio vegetale: non è un sogno e neppure un progetto del futuro, ma una realtà che l’Assessorato Ambiente Agricoltura Caccia e Pesca della Provincia di Firenze presenta oggi in anteprima nel Palazzo Medici Riccardi a Firenze.
Il trattore, che la Provincia impiegherà per lo più nei propri cantieri forestali, è stato fabbricato in Germania dalla ditta Deutz-Fahr ed è stato convertito ad olio vegetale puro (PPO Pure Plant Oil), con una tecnologia esclusiva, da una società anch’essa tedesca, su progetto del CREAR, Centro Inferfacoltà di Ricerca sullo sviluppo delle fonti rinnovabili di energia, dell’Ateneo fiorentino.
I vantaggi sono evidenti: l’abbattimento delle emissioni di gas serra, il rilancio di colture alternative ad alto reddito, l’abbattimento della bolletta energetica (se pure attenuato in Italia diversamente da altri Pesi Europei dal permanere delle stesse accise gravanti sul gasolio).
Il trattore sarà visibile anche nei prossimi giorni.
Biodegradabilità al 100%, autoproduzione del carburante
L’olio vegetale può essere utilizzato in varia forma come carburante o combustibile. La più comune è quella del biodiesel. Il biodiesel è il risultato di un processo di raffinazione (esterificazione), in cui l’olio vegetale reagisce con metanolo. Ma attenzione: non si tratta di olio vegetale puro.
La principale motivazione che spinge verso il biodiesel è quella di poter utilizzare le infrastrutture esistenti, in quanto esso non richiede adattamenti delle tecnologie di trasporto, stoccaggio, ed utilizzo.
In realtà attualmente è possibile utilizzare biodiesel puro solamente per riscaldamento ma non per autotrazione in quanto deve essere miscelato al 20%.
In alternativa, è invece possibile utilizzare olio vegetale puro (Pure Plant Oil – PPO) per trazione e riscaldamento previa modifica dei sistemi di utilizzo (motori, caldaie). Tra l’altro, la filiera ne beneficia anche in termini di sicurezza complessiva del sistema, in quanto l’olio vegetale puro è effettivamente un combustibile pulito e biodegradabile al 100%, è inoltre un combustibile sicuro anche nelle fasi di trasporto e stoccaggio a causa dell’elevato punto di infiammabilità. E’ inoltre ipotizzabile un sistema “chiuso”, nel quale l’azienda può produrre l’olio in proprio (spremuto dall’azienda stessa o presso impianti consortili) ed utilizzato nei macchinari e negli impianti della stessa.
Il progetto fiorentino si è basato sulla conversione del motore diesel di una trattrice (marca Deutz-Fahr) di nuova acquisizione, effettuata dalla VWP Vereinigte Werkstatten fur Planzenoltechnologie, una delle società che, al momento, dispone della tecnologia di conversione.
La conversione di motori a combustione interna all’utilizzo di combustibili non convenzionali richiede una attenta analisi della tipologia di motore su cui si intende intervenire e la modifica ed adattamento di numerosi componenti, quali: sistema di iniezione, iniettori, controllo elettronico dell’iniezione, sistema di stoccaggio del combustibile (serbatoi), etc.
Il carburante necessario alla trattrice sarà inizialmente acquistato sul mercato, ma l’obiettivo finale è quello della autoproduzione.
Caro Beppe
ho letto il tuo commento sull’uso degli oli vegetali come carburante. Non sono daccordo su quanto ho appreso,riguardo ai terreni che non ci sono ho dubbi, sono stato di recente in Ucraina ed ho percorso piu di 300 km su questo territorio e di terreni non coltivati ne ho visti tanti credimi, ho immaginato che se non altro con una coltivazione ad oli vegetali sarebbero serviti a qualcosa.
L’uso dei pesticidi inquinanti potrebbe essere controbilanciato dall’alto numero di manodopera che potrebbe essere impiegato nei campi per la produzione di olio, gli ucraini hanno bisogno di lavorare perchè anche loro hanno famiglia.
Raddoppiare il prezzo della benzina dimezzerebbe il numero di morti dovute a guerre per il petrolio?
Se ho compreso in modo errato il tuo blog su questo argomento puoi anche cancellare il mio intervento
Ciao
Antonello Sepe
Come faccio a comprare l’olio di colza in nero?
W Beppe Grillo continua a sorprenderci!!!!!!!!!!!
Sull’ultimo numero di Quattroruote, l’olio di colza ha crepato il motore della macchina in prova. NON VA! Si si risparmia un pò ma il rischio di rompere tutto è troppo alto. Sosteniamo Beppe!!! Ciao!
Ho dal 2001 una Rover 600 a benzina, comprata usata, a cui ho fatto aggiungere l’impianto a metano. Bene, ad oggi 29 agosto, ho effettuato 290.000 chilometri a metano spendendo un terzo di quello che avrei speso a benzina.
Vi assicuro che faccio i tagliandi (cambio l’olio) ogni 35.000 km circa. Mi informerò sul costo dell’olio di colza, se costa meno…
Le multinazionali e l’inquinamento si battono in questo modo.
Ora mi sto per costruire una casa in classe A, speriamo bene …
..pure la doppia gg..uff.vado
..è tardi e scrivo male..”economiche”..ma tanto…è uguale,,,,
..GRILLO.. DIRETTORE Dei trasporti… SISI..
MACCHINE SEMPRE PIU’ PERFORMANTI..MA A QUANDO MACCHINE.. PIU’.. RISPARMIOSE???? MENO INQUINANTI piu’ economoche…ma stà cazzo di tecnologgia.. dove stà… uff.. .. “evviva ai SUV”…che vanno alla grande…
Riguardo al bilancio del carbonio a me sembra che Beppe Grillo si sbagli: il consumo di combustibili fossili per la produzione di biodiesel non è poi così alto. Con l’olio grezzo poi il discorso è ancora più favorevole perché ci sono minori costi di lavorazione e soprattutto non si aggiunge il metanolo che in genere non è di origine agricola.
Comunque anche qui si può approfondire (non solo sul sito tedesco):
http://www.cti2000.it/biodiesel.htm
Clicca “aspetti energetico ambientali”, “introduzione” poi “effetto serra”
Da qui leggo anche:
la sostituzione di un kg di gasolio con circa 1,13 kg di biodiesel (quantità equivalente in termini energetici) comporta il risparmio di una quantità di anidride carbonica variabile da da 2,4 kg a 3,2 kg.
mio padre usa l’iolio di colza da cinque anni…. ha risparmiato tanti soldi…se pure oggi lo prendono dovrà pagare una salata multa….MA NE SAREBBE VALsA LA PENA PERCHE’ NEL CASO DI UNA MULTA AVREBBE COMUNQUE RISPARMIATO SUL PREZZO DEL GASOLIO….E NON SOLO mio padre l’olio di colza lo compra a nero a SOLI 38 Euro Cent a litro…. e pur non rispettando il fisco sicuramente rispetta l’ambiente….FORZA BEPPE GRILLO QUANDO DIVENTERAI PRESIDENTE DL CONSIGLIO FORSE AVREMMO UN ITALIA CHE FUNZIONA…. e poi diciamocela tutta se non entravamo in Europa e quindi non avevamo l’euro… stavamo meglio perchè quntomeno TOGLIEVAMO IL LAVORO AI CINESI…E noi saremmo i cinesi della NS. Europa….CIAO A TUTTI E…..VIVA LA VEGETAZIONEN
io ho una peugeot 206 hdi ed ho già fatto 12000 km con 20% di diesel(cioè 8 litri 10) e 80% di colza (cioè 20 litri 15).
non ho avuto nessun problema,ho fatto il tagliando ed era tutto a posto.Per scrupolo gli ho chiesto se mi faceva la prova inquinamento e abbiamo notato che gli inquinanti gassosi(biossido d’azoto-NO2- e monossido di carbonio-CO-erano praticamente nulli!!!
Il commento del meccanico è stato:inquini come la mia padella di patatine fritte.
Si trova solo nei supermercati “LIDL”.
Mentre aspettiamo il vero mondo dell’idrogeno,pannelli solari ecc. usiamo l’olio di colza.Provate poco alla volta se non vi fidate.
diffidate da chi vi parla per esperienze di altri e non diretta.
Da LIBERTA’ (quotidiano di Piacenza) del 21/08/2005 sembra che agricoltori e industriali siano determinati a svuluppare la produzione di “biocarburante” nelle provincie di Lodi, Piacenza. Si parla di:
1) BIODISEL (da piante oleaginose, es. soia, colza, girasole);
2) BIOETANOLO (da piante zuccherine, es. barbabietole, cereli in genere);
3) BIOGAS (da liquamo zootecnici che se fermentati producono metano);
4) energia elettrica prodotta dalla combustione di BIOMASSE (residui vegetali e agroindustriali).
Tutto ciò risulta in linea sia con il protocollo di Kyoto che impone la produzione di energia da fonti rinnovabili (quella agricola lo è, al contrario degli idrocarburi fossili), sia con la Politica Agricola Comunitaria che non solo non dà contributi per le culture, anzi ne impone rigide quote di produzione, e invece incentiverà le aziende agricole impegnate nella produzione di energia.
In particolare poi ciò costituirebbe un rimedio alla crisi profonda della coltivazione della barbabietola nella nostra pianura (il prezzo si è ridotto di oltre il 40% nel giro di 2 campagne).
Da una parte occorre considerare che la popolazione mondiale aumenta + delle superfici coltivabili, + della produzione alimentare, pertanto occorre valutare a livello globale l’opportunità di destinare una parte di queste superfici ai biocarburanti invece che alla produzione alimentare; dall’altra però una riduzione del costo dell’energia, e in particolare dei trasporti, porterebbe anche ad una riduzione dei prezzi finali dei prodotti agricoli.
Caro Grillo e limitrofi inteligenti amici,
Sono un ragazzo di Roma città con scarse finanze perchè: sposato e con bimba piccola (il che per me è solo un vanto), unica fonte di reddito della famiglia e se non bastasse in affitto (1/2 dello stipendio).
lavorando a turni fin oltre le 24 non ho altro modo di tornare a casa dal lavoro che con il “motorino”.
leggendo l’articolo della twingo che fà 33 Km/l ho avuto l’impulso di offrirvi la mia esperienza relativa al mio motorino.
Possiedo un vecchio Aprilia Scarabeo 50cc. motore 2 tempi del 97′, e per economia familiare mi sono adoperato per renderrlo ancora piu economico anche se non piu conforme al codice della strada (a necessità estreme, rimedi estremi!!).
vi elenco le caratteristiche del mezzo prima e dopo le modifiche apportate:
prima:
cilindrata: 50 cc.
carburatore diametro 12mm
carburazione della casa costruttrice
rapporti originali
velocita max: 75 Km/h
consumi: 60 Km/h: 27Km/l
75 Km/h: 23Km/l
le emissioni allo scarico non soddisfano i requisiti euro 1
dopo:
cilindrata: 68 cc.
carburatore diametro 12mm
carburazione con minor flusso di benzina
rapporti allungati del 35% in piu
velocita max: 103Km/h
consumi: 60 Km/h: 44Km/l
75 Km/h: 47Km/l (giri di coppia massima)
90 Km/h: 38Km/l
103 Km/h 31Km/l
i valori riscontrati facendo l’obbligatorio “bollino blu” danno valori di emissioni conformi alla direttiva per motocicli
euro2 pur non avendo marmitta catalitica
i dati sono il risultato di mesi di lavoro e prove, altro che SR DITECK o scooter 4 tempi.
sono convinto che adottando l’uso dell’innezione elettronica raggiungerei consumi ancora inferiori!
sono disponibile per qualsiasi prova (a me economicamente non possibile) sul bancho prova
scrivetemi alla mail: gn_lucapetrucci@yahoo.it
e ci metteremo d’accordo.
io per quello che posso per inquinare di meno sto facendo tutto il possobile ma come vedete sono “loro” che vogliono farci intossocare e squattrinare ma io non ci stò! anche a costo di andare contro la carta bollata di queste nostre ridicole leggi.
con querto non intendo invitare alcuno ad infrangere le suddette leggi, ma…
la sopravvivenza e il rispetto dell’uomo va oltre le ideologie le politiche e i tribunali!!!!!
Volevo rispondere a Enrico Zagnoli che recentemente su una mia autovettura test, un’anziana bicilindrica Citroen, ho percorso 120 km con tre litri di benzina.
Non credevo ai miei occhi quando ho iserito la pompa al distributore e quella non erogava niente perché il serbatoio era già quasi pieno.
Eppure è successo.
Avevo installato il giorno stesso un generatore di Gas di Brown, che funziona per idrolisi elettrolitica, e ho percorso quei chilometri in autostrada ad una velocità di circa 105 km/h di media.
Sono al corrente che sul mercato vi sono tanti dispositivi del genere, i quali sono pressoché dei giocattoli e non funzionano, ma quello che ho provato io ha funzionato sul serio.
Ora sto controllando anche le percorrenze nel traffico cittadino, vediamo come va.
Buongiorno.
da profano dell’argomento, vorrei proporre una osservazione sui dispositivi macchina elettrica-celle di combustione:
visto che i dispositivi prepoderanti saranno gli accumulatori (batterie) che utilizzano una serie di acidi inorganici concentraci ed altamente tossici, in caso di incidenti automobilistici (che purtroppo pervadono le nostre strade quotidianamente) sarremmo esposti continuamente a rischi di rottura degli involucri e fuoriuscita dei suddetti acidi nell’ambiente circostante………ecc ecc.
E stiamo parlando di quantità ben superiori alle attuali batterie auto, non vi pare? e poi quanto possono durare (essere efficienti) questi accumulatori? ed il loro smaltimento siamo sicuri che sia così facile e parco di costi economici ed ambientali? secondo me bisogna riflettere attentamente anche su questi aspetti.
Secondo discorso sugli oli di origine vegetale. Non entro in merito alla diatriba se sono dannosi oppure no, ma vi faccio osservare (e qui non sono affatto ignorante in materia) che tutti gli oli di semi (quindi anche colza, lino, ecc)non si ottengono per la semplice spremitura come accade per l’olio d’oliva, ma devono essere opportunamente raffinati e separati attraverso dei separatori che utilizzano dei solventi organici trai quali primeggia l’esano che non è altro che un derivato della raffinazione del petrolio ed è altamente tossico.
Io sono favorevolissimo alle energie alternative, ma ritengo in ogni caso che si debba valutare tutti gli aspetti della ,chiamiamola, filiera di produzione senza mai farci abbagliare solo dalle cose belle ed ignorare volutamente le controindicazioni perchè vogliamo fortemente credere in qualcosa.
un saluto a tutti
Quando si parla di carburazione da autotrazione alternativa si profilano sempre i soliti personaggi:
– quello che si mette a parlare di idrogeno perchè gli piace l’idea di bruciare acqua (la scissione dell’idrogeno dall’acqua per AUTOTRAZIONE è assolutamente improponibile, tornate a studiare!!!)
– quello che tira in ballo la toyota prius che pesa come un caterpillar e fa 100km di autonomia ogni 600km a benzina… (ma che bella soluzione!)
E, infine, il profilo che va per la maggiore:
– quello che ignorando completamente il biodiesel parla sempre e solo di olio alimentare, come se invece che di benzina ci mettessimo a parlare di petrolio grezzo nel motore… e qui mi spiace ma devo annoverare anche l’ammirato comico genovese!
BASTA di fare della disinformazione, il BIODIESEL inquina circa l’85% in meno del gasolio, funziona su tutti i motori diesel e in qualsiasi percentuale di miscelazione col gasolio, è RINNOVABILE, e conta già svariate migliaia di pompe di distribuzione in tutto il mondo, sia in america che in europa!
Come combustibile ecologico non sarebbe soggetto alle stesse accise degli altri più inquinanti (così come è successo per benzina super – benzina verde) e di terreno per la sua produzione ce n’è a volontà, e se non dovesse bastare (ma io sono sicuro che basti, perchè una volta che ingrana si potrebbe anche migliorarne le caratteristiche con ogm e roba simile) sappiamo sempre che può essere miscelato col gasolio, il cui prezzo diminuirà parallelamente per il calo di domanda.
Associazione familiari vittime per una strada che non c’è – ved. sito
il sito che tratta le stragi stradali, la prevenzione dei rischi, le cause, il dolore, l’ira, le vittime della Provincia di Varese e quelle nazionali, il ricordo di giovani vite spezzate, l’ assistenza legale, ecc.
Vi invitiamo ad aprirlo e a farlo aprire agli amici, come mezzo di sensibilizzazione per salvare vite ed evitare migliaia di invalidi gravi, come strumento di educazione stradale.
A livello nazionale, dalle Statistiche sanitarie ISTAT dal 1969 al 1998 in incidenti stradali
sono morte circa 300.000 persone
quattro milioni in tutto il mondo (OMS)
sono morti ogni mese per trent’anni
56 bambini di età fino ai 14 anni
e ancora, ogni mese per trent’anni, sono morti
245 ragazzi di età compresa
fra i 15 e i 29 anni.
Ernesto Restelli
Associazione familiari vittime per una strada che non c’è – ved. sito
il sito che tratta le stragi stradali, la prevenzione dei rischi, le cause, il dolore, l’ira, le vittime della Provincia di Varese e quelle nazionali, il ricordo di giovani vite spezzate, l’ assistenza legale, ecc.
Vi invitiamo ad aprirlo e a farlo aprire agli amici, come mezzo di sensibilizzazione per salvare vite ed evitare migliaia di invalidi gravi, come strumento di educazione stradale.
A livello nazionale, dalle Statistiche sanitarie ISTAT dal 1969 al 1998 in incidenti stradali
sono morte circa 300.000 persone
quattro milioni in tutto il mondo (OMS)
sono morti ogni mese per trent’anni
56 bambini di età fino ai 14 anni
e ancora, ogni mese per trent’anni, sono morti
245 ragazzi di età compresa
fra i 15 e i 29 anni.
Ernesto Restelli
Asssocaizione familiari vittime per una strada che non c’è ved. sito
il sito che tratta le stragi stradali, la prevenzione dei rischi, le cause, il dolore, l’ira, le vittime della Provincia di Varese e quelle nazionali, il ricordo di giovani vite spezzate, l’ assistenza legale, ecc.
Vi invitiamo ad aprirlo e a farlo aprire agli amici, come mezzo di sensibilizzazione per salvare vite ed evitare migliaia di invalidi gravi, come strumento di educazione stradale.
A livello nazionale, dalle Statistiche sanitarie ISTAT dal 1969 al 1998 in incidenti stradali
sono morte circa 300.000 persone
quattro milioni in tutto il mondo (OMS)
sono morti ogni mese per trent’anni
56 bambini di età fino ai 14 anni
e ancora, ogni mese per trent’anni, sono morti
245 ragazzi di età compresa
fra i 15 e i 29 anni.
Ernesto Restelli
Asssocaizione familiari vittime per una strada che non c’è ved. sito
il sito che tratta le stragi stradali, la prevenzione dei rischi, le cause, il dolore, l’ira, le vittime della Provincia di Varese e quelle nazionali, il ricordo di giovani vite spezzate, l’ assistenza legale, ecc.
Vi invitiamo ad aprirlo e a farlo aprire agli amici, come mezzo di sensibilizzazione per salvare vite ed evitare migliaia di invalidi gravi, come strumento di educazione stradale.
A livello nazionale, dalle Statistiche sanitarie ISTAT dal 1969 al 1998 in incidenti stradali
sono morte circa 300.000 persone
quattro milioni in tutto il mondo (OMS)
sono morti ogni mese per trent’anni
56 bambini di età fino ai 14 anni
e ancora, ogni mese per trent’anni, sono morti
245 ragazzi di età compresa
fra i 15 e i 29 anni.
Asssocaizione familiari vittime per una strada che non c’è ved. sito
il sito che tratta le stragi stradali, la prevenzione dei rischi, le cause, il dolore, l’ira, le vittime della Provincia di Varese e quelle nazionali, il ricordo di giovani vite spezzate, l’ assistenza legale, ecc.
Vi invitiamo ad aprirlo e a farlo aprire agli amici, come mezzo di sensibilizzazione per salvare vite ed evitare migliaia di invalidi gravi, come strumento di educazione stradale.
A livello nazionale, dalle Statistiche sanitarie ISTAT dal 1969 al 1998 in incidenti stradali
sono morte circa 300.000 persone
quattro milioni in tutto il mondo (OMS)
sono morti ogni mese per trent’anni
56 bambini di età fino ai 14 anni
e ancora, ogni mese per trent’anni, sono morti
245 ragazzi di età compresa
fra i 15 e i 29 anni.
io ti dico solo una cosa, in germania cè il biodiesel in ogni stazione di servizio, in italia no, perchè?
io ho una peugeot 206 hdi ed ho già fatto 11000 km con 20% di diesel(cioè 8 litri 10) e 80% di colza (cioè 20 litri 15).
non ho avuto nessun problema,ho fatto il tagliando ed era tutto a posto.Per scrupolo gli ho chiesto se mi faceva la prova inquinamento e abbiamo notato che gli inquinanti gassosi(biossido d’azoto-NO2- e monossido di carbonio-CO-erano praticamente nulli!!!
Il commento del meccanico è stato:inquini come la mia padella di patatine fritte.
Si trova solo nei supermercati “LIDL”.
Mentre aspettiamo il vero mondo dell’idrogeno,pannelli solari ecc. usiamo l’olio di colza.Provate poco alla volta se non vi fidate.
diffidate da chi vi parla per esperienze di altri e non diretta.
Non capisco cosa voglia ricordarmi il sig. Dario Fort, forse si tratta di un parere negativo sull’utilizzo dell’idrogeno come vettore energetico?
Ricordo invece che nei post precedenti ho parlato dei combustibili liquidi come i migliori vettori dal punto di vista dello stoccaggio di energia e anche della sicurezza. Questo discorso vale soprattutto per gli olii vegetali, dato il loro elevato punto di infiammabilità/bassa tensione di vapore.
Non capisco cosa c’entri il generatore elettrolitico per l’idrogeno, non sicuramente è un discorso da fare per l’autotrazione. In un post ho discusso proprio dell’assurdità di di un modellino in cui una cella solare alimentava un generatore elettrolitico che, a sua volta, alimentava una cella a combustibile con importanti e inutili perdite di conversione. Inoltre la quantità di idrogeno prodotta da questi generatori non è affatto irrilevante: dipende solamente dalle dimensioni dell’apparecchio e dalla corrente max che può assorbire.
Per quanto riguarda “l’esplosività”…beh, qui il gioco si fa duro. Lo dico perchè mi occupo di modellistica della combustione. Bisognerebbe parlare della transizione deflagrazione-detonazione(teoria non da poco) e delle caratteristiche dei singoli gas. In breve si può dire che certamente i gas siano più pericolosi dei liquidi in quanto possono facilmente formare una miscela intima con l’aria prima di trovare un innesco. Il problema dell’idrogeno è l’intervallo molto ampio di miscele con l’aria in cui si ha accensione in seguito ad innesco(limiti superiore ed inferiore di infiammabilità). E’ questo che rende l’idrogeno un po’ più pericoloso del metano ma ricordo che una miscela di metano e aria è ugualmente in grado di sventrare un palazzo. Inoltre, il gas certamente più pericoloso in assoluto è l’acetilene, grazie all’estrema facilità con cui genera la sopra citata transizione deflagrazione-detonazione.
Chiusa questa parentesi, non vedo nell'”esplosività” dell’idrogeno il maggiore limite all’impiego di questo vettore energetico; i limiti risiedono soprattutto nelle difficoltà di stoccaggio, nella comunque bassa densità di energia rispetto ai derivati del petrolio e nella difficoltà tecnica che, per oggi, ancora limita l’uso delle celle a combustibile.
Concludo con un parere positivo sull’impiego dei combustibili di origine vegetale: in questo mi trovo in disaccordo con Beppe Grillo. Se la superficie coltivabile a livello nazionale è sufficiente a soddisfare solo il 5% della richiesta di carburanti, non vedo comunque il motivo per rinunciarvi. Grillo parla dell’uso di “pesticidi”, ma questo è un termine generico che non rispecchia i problemi specifici delle coltivazioni. Diciamo che una coltivazione potrebbe essere danneggiata da una determinata specie parassita; nel 2005 non è più necessario l’utilizzo di biocidi generali come il DDT, è possibile studiare soluzioni appropriate anche di tipo biologico caso per caso, quindi questa motivazione è da respingere.
Quando Alfred Diesel sviluppò il motore ad autocombustione che ancora oggi porta il suo nome, non esisteva il carburante che noi oggi chiamamiamo gasolio.
Però esistevano gli olii di origine vegetale, ed è con quelli che il motore funzionava, e più precisamente l’olio di lino.
Posso tranquillamente smentire il noto mensile automobilistico che con le sue prove di laboratorio afferma che le fasce si incollano, intanto non sono fasce ma anelli raschiaolio e sono posti nel pistone sotto gli anelli di tenuta e quindi sarebbero questi ultimi ad “icollarsi” a causa di presunti residui carboniosi prodotti dalla combustione dell’olio vegetale, cosa facilmente aggirabile aggiungendo un bicchiere di benzina ad ogni pieno di olio vegetale, in modo da sciogliere le paraffine, tecnicamente si abbassa il punto di congelamento delle suddette paraffine, cosa che i nostri padri già facevano già 40 anni fa con risultati soddisfacenti.
Ricordo inoltre che il carburante alla pompa che vendono come gasolio, è addizzionato con un pacchetto di addittivi che ne permettono la fluidità e la stabilità ad un range di temperatura adatto per le nostre regioni, Sicilia e Val d’Aosta hanno differenti quantità di addittivi, per ovvi motivi climatici.
Basterebbe trovare il giusto adittivo per l’olio vegetale per avere le stesse rese del gasolio della pompa, senza avere controindicazioni. e se sono arrivati a raffinare l’Eroina in Sicilia, volete che non riescano a trovare un miserabile addittivo per l’olio vegetale?
Ma i criminali siamo noi che lo usiamo nelle auto, non i raffinatori di cui sopra….
Ricordo inoltre che esistono in commercio generatori elettrogeni che funzionano esclusivamente ad olio vegetale, regolarmente prodotti e commercializzati in Italia, e non montano motori particolari ma motori industriali di piccola, media e grossa cilindrata.
Fate una ricerca con zio Google, rimarrete stupiti.
Ad onor del vero bisogna dire che una quantità contigentata di olio vegetale è destinata per legge a questi scopi, questi produttori di generatori agiscono in piena legalità grazie a questa legge sugli olii vegetali, quindi nessuna istigazione a delinquere può essere letta nelle mie parole, ma solo una divulgazione di dati di fatto e realtà poste in essere e tutte documentabili.
http://www.zordan.it/prodotti.htm
Parliamone bene o male, l’importante che ne parliamo.
Fort
PS ricordo al chimico industriale che l’idrogeno, non è infiammabile, ma esplosivo, infatti i laboratori di analisi che usano il gascromatografo, per avere lo stoccaggio di idrogeno necessario a questa strumentazione, debbono avere il deposito esterno con configurazione a labirinto aperto con muri di cemento armato spessi dai 30 cm in su e regolarmente vidimati ed ispezionati dai Vigili del Fuoco.Ora per aggirare queste pesanti restrizioni, vengono usati generatori di idrogeno istantanei, costosi e delicati che producono quantità irrisorie ma sufficenti alla strumentazione citata.
Volete che diventiamo tutti potenziali Kamikaze?;-))
Vorrei rispondere a Stefano Sartori e a Vito Barbieri. Premetto che sono laureato in chimica industriale con una tesi sullo stoccaggio dell’idrogeno e, ad oggi, lavoro nella ricerca per una casa automobilistica. Per quanto riguarda le celle a combustibile: la densità di potenza, vale a dire la potenza massima erogata per unità di peso dell’apparato, è uno dei punti deboli di questo sistema. Basti pensare che un normale motore 1200 fire eroga la pot. max di 50 kW e pesa meno di 100kg. Un sistema di stack di celle a combustibile di tipo PEM(a membrana scambiatrice di protoni) della stessa potenza peserebbe invece alcune centinaia di kg. A dire il vero tutta questa potenza non sarebbe necessaria, in quanto le celle a combustibile lavorano bene a punto fisso, vale a dire erogando un valore costante di potenza. Sarebbe pertanto possibile dimensionare le celle per una potenza tra i 10 e i 15kW, accoppiandole a batterie e capacitori in grado di ammortizzare i picchi di potenza, risparmiando così sul peso delle celle stesse. Anche questi apparati, in particolare le batterie, sono però penalizzanti rispetto al motore a scoppio dal punto di vista del peso. Il bello del motore a scoppio è che riesce a lavorare bene in un’ampia gamma di potenze erogate, e questo lo rende adatto alla richiesta di energia di tipo automobilistico. Per quanto riguarda il platino: esso è necessario solo per le celle che lavorano a bassa temperatura, come le PEMFC. Ci sono celle che lavorano da 500 a 800°C (SOFC e MCFC)che non necessitano del prezioso metallo, ma questa tecnologia non è ancora matura per l’utilizzo automobilistico. Quello che intendevo dire con il mio intervento, è che queste tecnologie presentano ancora dei problemi tecnici e che non è tutta colpa delle multinazionali se si continua ad usare il petrolio. Sono convinto che le celle a combustibile siano comunque la tecnologia del prossimo futuro per due motivi: l’elevata efficienza e la migliore gestione dei motori elettrici, che consentono di recuperare l’energia in frenata.
Per quanto riguarda il post di Stefano Sartori: qualsiasi chimico o ingegnere ti dirà che sicuramente il dispositivo non funziona e che il link riportato è pieno di inesattezze, che ora ti elenco. Punto uno: la legge di Hess vieta che i passaggi intermedi modifichino il contenuto energetico di un combustibile. Punto due: non serve a nulla aumentare il numero d’ottano se nel motore non si aumenta il rapporto di compressione, il che imporrebbe una modificazione strutturale della testa e forse anche del pistone. Punto tre:”agisce sulle catene molecolari degli idrocarburi di origine fossile, diminuendo il forte legame molecolare del carbonio ed aumentando la coesione tra quest’ultimo e l’ossigeno”. Un catalizzatore è una sostanza che, complessivamente, non partecipa alla reazione ma interviene negli stadi intermedi. L’energia erogata dipende, invece, esclusivamente dal salto tra reagenti(idrocarburi e ossigeno) e prodotti(acqua e anidride carbonica) e la forza del legame C=O nell’anidride carbonica ha un valore rigorosamente costante per tutti gli atomi di carbonio e di ossigeno di questo mondo, e non c’è catalizzatore che vi farà uscire dalla marmitta un’anidride carbonica “più tosta”. In caso contrario mi preoccuperei perchè staremmo inquinando il pianeta con un prodotto che le piante fanno fatica a respirare!
Aprite gli occhi e ricordatevi il “caso Tucker” smascherato da Striscia la notizia. Scusate se non rileggo il messaggio ma sono di fretta. Ciao
ho trovato in internet un dispositivo che farebbe risparmiare in media 30% di benzina o diesel.
qualcuno di voi lo usa già?
sapete qualcosa in più?
c’è da fidarsi?
http://www.disinformazione.it/econogreen.htm
fatemi sapere grazie mille a presto
PER DOVERE MORALE DI DIFFUSIONE
La macchina ad aria compressa.finisce in una nuvola di fumo Il caso Eolo auto
di Marco Pagani
Guy Negre, ingegnere progettista di motori per Formula 1, che ha lavorato
alla Williams per diversi anni, nel 2001 presentava al Motorshow di Bologna
una macchina rivoluzionaria: la Eolo (questo il nome originario dato al modello), era una vettura con motore ad aria compressa, costruita interamente
In alluminio tubolare, fibra di canapa e resina, leggerissima ed ultraresistente.
Capace di fare 100 Km con 0,77 euro, poteva raggiungere una velocità di 110 Km/h e funzionare per più di 10 ore consecutive nell’uso urbano.
Allo scarico usciva solo aria, ad una temperatura di circa -20°, che veniva utilizzata d’estate per l’impianto di condizionamento.Collegando Eolo ad una normale presa
di corrente, nel giro di circa 6 ore il compressore presente all’interno dell’auto riempiva le bombole di aria compressa, che veniva utilizzata poi per il suo funzionamento.
Non essendoci camera di scoppio né sollecitazioni termiche o meccaniche la manutenzione era praticamente nulla, paragonabile a quella di una bicicletta.
Il prezzo al pubblico doveva essere di circa 18 milioni delle vecchie lire, nel suo allestimento più semplice.
Qualcuno l’ha mai vista in Tv? Al Motorshow fece un grande scalpore, tanto che il sito http://www.eoloauto.it, venne subissato di richieste di prenotazione:
chi vi scrive fu uno dei tanti a mettersi in lista d’attesa, lo stabilimento era in costruzione, la produzione doveva partire all’inizio del 2002: si trattava di
pazientare ancora pochi mesi per essere finalmente liberi dalla schiavitù della benzina, dai rincari continui, dalla puzza insopportabile, dalla sporcizia,
dai costi di manutenzione, da tutto un sistema interamente basato sull’autodistruzione di tutti per il profitto di pochi. Insomma l’attesa era grande, tutto sembrava
essere pronto, eppure stranamente da un certo momento in poi non si hanno più notizie.
Il sito scompare, tanto che ancora oggi l’indirizzo http://www.eoloauto.it risulta essere in vendita.
Questa vettura rivoluzionaria, che senza aspettare 20 anni per l’idrogeno (che costerà alla fine quanto la benzina e ce lo venderanno sempre le stesse compagnie)
avrebbe risolto OGGI un sacco di problemi, scompare senza lasciare traccia. A dire il vero una traccia la lascia, e nemmeno tanto piccola: la traccia
è nella testa di tutte le persone che hanno visto, hanno passato parola, hanno usato Internet per far circolare informazioni.
Tant’è che anche oggi, se scrivete su Google la parola “Eolo”, nella prima pagina dei risultati trovate diversi riferimenti a questa strana storia.
Come stanno oggi le cose, previsioni ed approfondimenti: Il progettista di questo motore rivoluzionario ha stranamente la bocca cucita, quando gli si chiede il perché
di questi ritardi continui. I 90 dipendenti assunti in Italia dallo stabilimento produttivo sono attualmente in cassa integrazione senza aver mai costruito neanche un’auto.
I dirigenti di Eolo auto Italia rimandano l’inizio della produzione a data da destinarsi, di anno in anno.
Oggi si parla, forse della prima metà del 2012…. Quali considerazioni si possono fare su questa deprimente vicenda?
Certamente viene da pensare che le gigantesche corporazioni del petrolio non vogliano un mezzo che renda gli uomini indipendenti. La benzina oggi, l’idrogeno domani, sono comunque entrambi guinzagli molto ben progettati. Una macchina che non abbia quasi bisogno di tagliandi né di cambi olio, che sia semplice e fatta per durare e che consumi soltanto energia elettrica, non fa guadagnare abbastanza. Quindi deve essere eliminata, nascosta insieme a chissà cos’altro in quei cassetti
di cui parlava Beppe Grillo tanti anni fa, nelle scrivanie di qualche ragioniere
della Fiat o della Esso, dove non possa far danno ed intaccare la grossa torta che fa grufolare di gioia le grandi compagnie del petrolio e le case costruttrici,
senza che l'”informazione” ufficiale dica mai nulla, presa com’è a scodinzolare mentre divora le briciole sotto al tavolo…
Fatele girare certe informazioni!!! La gente deve SAPERE!!!!!!!
E questo è il sito dove le vendono: ma NON in Italia….
Qui non vengono omologate!!!!!
http://www.theaircar.com/models.html
Ed ecco un articolo che ho trovato su google.
http://www.ecotrasporti.it/eolo.html
io ho una peugeot 206 hdi ed ho già fatto 10000 km con 20% di diesel(cioè 8 litri 10) e 80% di colza (cioè 20 litri 15).
non ho avuto nessun problema,ho fatto il tagliando ed era tutto a posto.Per scrupolo gli ho chiesto se mi faceva la prova inquinamento e abbiamo notato che gli inquinanti gassosi(biossido d’azoto-NO2- e monossido di carbonio-CO-erano praticamente nulli!!!
Il commento del meccanico è stato:inquini come la mia padella di patatine fritte.
Si trova solo nei supermercati “LIDL”.
Mentre aspettiamo il vero mondo dell’idrogeno,pannelli solari ecc. usiamo l’olio di colza.Provate poco alla volta se non vi fidate.
Buon pomeriggio a tutti. Vorrei solamente rilevare che passare dalle auto a combustibile fossile a quelle ad energia “pulita” sarà un evento inevitabile ma caretterizzato da una lunga transizione. Il risparmio energetico, per salvaguardare il clima sarà un elemento indispensabile in questa transizione: il modello dell’austerità degli anni ’70 a seguito della crisi energetica dovrebbe essere riportato in auge. Le auto a idrogeno o a energia solare o dotate di qualche tecnologia non ancora scoperta saranno il necessario approdo di tutti noi. Ma ora è ancora presto, queste tecnologie sono ancora troppo immature per poter diffondersi su larga scala, vuoi per i costi individuali che si dovrebbero sostenere che collettivi (l’industria automobilistica mondiale dovrebbe ripartire da zero e convertire tutti i suoi impianti di produzione con costi economici e sociali altissimi. Consiglio di leggere il libro “Dopo il petrolio” del giornalista americano di Paul Roberts. E’ illuminante sull’argomento.
IL PROBLEMA DELLE AUTO STA NEL MOTORE UTILIZZATO, LO STESSO DA PIù DI 100 ANNI, CON UN RENDIMENTO SPAVENTOSAMENTE BASSO. SI PUò PRODURRE UN PC DA 2 GHZ A VALVOLE? ALLORA FINO A QUANDO NEL MOTORE SI MUOVERANNO I PISTONI CI SI PUò FAR BRUCIARE CIò CHE SI VUOLE MA IL PROBLEMA NON SARà MAI RISOLTO.
salve a tutti!
sono rimasto stupefatto dalla seguente affermazione di Alessandro Ziggiotti:
“”
_macchina ad idrogeno-celle a combustibile
scarsa densità d’energia, sia gravimetrica che volumetrica, dell’idrogeno. Bassa densità di potenza delle celle a combustibile. Rapido esaurimento delle riserve mondiali di platino nel caso di una larga diffusione della tecnologia.
“”
chiedo a lui, o a chiunque possa fornirmi ulteriori informazioni, di approfondire l’argomento.. il platino è necessario alla produzione delle celle? è così indispensabile l’utilizzo di un materiale così raro e costoso?
Grazie!
Vito!
salve a tutti,io non mi intendo di carburanti,tecnoloqie moderne o di tutte quelle cose che si potrebbero fare per migliorare i trasporti pubblici o privati,pero mi chiedo sempre perche la gente si lamenta,(con santissima ragione)ma al benzinaio ci sono le code e a casa di chi dovrebbe cercare di risolvere le cose nessuno a il coraggio di unirsi e presentarsi per chiedere di migliorare la nostra qualita di vita.( di persona )
COME VOLEVASI DIMOSTRARE
Avendo appena ricevuto il numero di Agosto 2005 “Quattroruote” vi cito il titolo di copertina: – Disastro Colza – Ha fatto a pezzi il nostro diesel-. In un test organizzato dalla rivista sul circuito di Vairano utilizzando una miscela al 70% olio di colza e 30% gasolio, la Punto 1.9 Jtd dopo soli 7.300 Km. di percorrenza si è bloccata a causa della rottura del turbo. Da una verifica meccanica si è scoperto che l’olio utilizzato in luogo del combustibile diesel non brucia bene, incollando le fasce cola nella coppa inquinando l’olio motore.
Quindi: da un risparmio stimato del 18.7% ( 254/20.000 Km.), la rottura del turbo ha causato danni al motore per circa 3.500,00.
E qui finisce la storia dell’olio di colza. Punto!
Ma scusate… io vado a metano, ci sono già tecnologia e distributori diffusi da anni, non vi sembra la soluzione per fare il primo passo? non sarebbe meglio spingere in questa direzione? autobus camion automobili a metano non abbatterebbero in maniera importante l’inquinamento nelle città?
Sono d’accordo con Marco sul fatto che la gente usi troppo la macchina; io sono il primo a usare la bicicletta quando può. Certamente il motore a combustione interna è inquinante, ma x ora è la soluzione tecnica migliore e ridurre i consumi sarebbe un primo passo. Se in città tutte le macchine facessero 100km con 3l penso che dimezzeremmo le emissioni. Certo che se la signora deve portare il figlio a scuola con un enorme suv perchè “sai, sono più sicura, e poi che figurone con le amiche” allora alla nostra aria diamo il colpo di grazia. Il trasporto pubblico è certamente da favorire, soluzioni alternative al motore a scoppio nel trasporto privato x ora se ne vedono poche. Le elenco:
_macchina ad idrogeno-celle a combustibile
scarsa densità d’energia, sia gravimetrica che volumetrica, dell’idrogeno. Bassa densità di potenza delle celle a combustibile. Rapido esaurimento delle riserve mondiali di platino nel caso di una larga diffusione della tecnologia.
_automobile elettrica
lentezza di ricarica. Scarsa autonomia rispetto alle automobili tradizionali. Buona x un uso cittadino.
_auto ad aria compressa
tutti gli svantaggi dell’auto elettrica, ma peggiorati ulteriormente e con rendimento energetico globale inferiore.
_autovettura ibrida
è un miglioramento del motore a scoppio. Consente di recuperare l’energia in frenata e di far lavorare il motore a scoppio prevalentemente a regime ottimale. In commercio c’è la Toyota Prius, il risultato ottenuto sono 20km/l, non male x un’auto a benzina ma neanche un risultato eclatante. Si dovrebbe lavorare ancora sulla leggerezza ma questo ne limiterebbe la velocità massima di utilizzo. Le oscillazioni in marcia e la portanza modificano continuamente il peso sentito dai pneumatici e la stabilità ne risente maggiormente con una macchina leggera.
_automobile a celle solari
coprendo una normale macchina di celle solari la potenza elettrica erogata in condizioni di insolazione ottimale si aggira sui 300W. Considerare che un’utilitaria normale ha una potenza di almeno 30kW.
Chi sarebbero “questi pecoroni” sig. Marco Rossinelli? Riguardo ai mulini sulle automobili mi auguro scherzasse: l’energia ricavata non proverrebbe altro che dal serbatoio di benzina, decurtata naturalmente delle inefficienze di trasformazione. L’energia non si crea, si trasforma sempre!
Ciao Beppe e ciao a tutti…..
per favore mi potete spiegare come un motore alimentato a gasolio, il quale produce essenzialmente polveri quali il PM10 e altre sostanze nocive (come d’altronde anche il benzina…) possa essere considerato un modello da seguire? E’ di moda il Turbo Diesel….ma quelle bellissime fumate nere cosa sono ?? E le citta’ chiuse per livelli critici di polveri sottili? Ma non e’ un controsenso vendere queste canne fumarie e poi chiudere le citta’? Perche’ non si obbliga il filtro anti particolato? E comunque chi ne sta traendo vantaggio da tutto cio’? …….siamo come al solito italiani o c’e’ una spiegazione razionale a tutto cio’?
Ciao
Marco
L’auto ad aria compressa non è nè innovativa e nè efficiente. A conti fatti il rendimento energetico globale è inferiore a quello di un’auto elettrica a batterie ricaricabili (http://www.aspoitalia.net/documenti/bardi/eolo.html). L’autonomia di ben 10 ore che verrebbe attribuita (e su cui ho forti dubbi) ad eolo si ottiene grazie alla leggerezza della scocca in materiale composito. Se costruissimo una vettura con motore a scoppio dal peso dimezzato ridurremmo notevolmente i consumi ma la stabilità alle alte velocità ne risentirebbe, in quanto la portanza verrebbe ad assumere maggior influenza sulla massa globale. Trovo invece interessanti le twingo modificate che fanno 100km con 3 litri circa.
L’auto ad aria compressa non è nè innovativa e nè efficiente. A conti fatti il rendimento energetico globale è inferiore a quello di un’auto elettrica a batterie ricaricabili (http://www.aspoitalia.net/documenti/bardi/eolo.html). L’autonomia di ben 10 ore che verrebbe attribuita (e su cui ho forti dubbi) ad eolo si ottiene grazie alla leggerezza della scocca in materiale composito. Se costruissimo una vettura con motore a scoppio dal peso dimezzato ridurremmo notevolmente i consumi ma la stabilità alle alte velocità ne risentirebbe, in quanto la portanza verrebbe ad assumere maggior influenza sulla massa globale. Trovo invece interessanti le twingo modificate che fanno 100km con 3 litri circa.
L’auto ad aria compressa non è nè innovativa e nè efficiente. A conti fatti il rendimento energetico globale è inferiore a quello di un’auto elettrica a batterie ricaricabili (http://www.aspoitalia.net/documenti/bardi/eolo.html). L’autonomia di ben 10 ore che verrebbe attribuita (e su cui ho forti dubbi) ad eolo si ottiene grazie alla leggerezza della scocca in materiale composito. Se costruissimo una vettura con motore a scoppio dal peso dimezzato ridurremmo notevolmente i consumi ma la stabilità alle alte velocità ne risentirebbe, in quanto la portanza verrebbe ad assumere maggior influenza sulla massa globale. Trovo invece interessanti le twingo modificate che fanno 100km con 3 litri circa.
La macchina ad aria compressa.finisce in una nuvola di fumo Il caso Eolo auto di Marco Pagani
Guy Negre, ingegnere progettista di motori per Formula 1, che ha lavorato
alla Williams per diversi anni, nel 2001 presentava al Motorshow di Bologna
una macchina rivoluzionaria: la Eolo (questo il nome originario dato al modello), era una vettura con motore ad aria compressa, costruita interamente
In alluminio tubolare, fibra di canapa e resina, leggerissima ed ultraresistente.
Capace di fare 100 Km con 0,77 euro, poteva raggiungere una velocità di 110 Km/h e funzionare per più di 10 ore consecutive nell’uso urbano.
Allo scarico usciva solo aria, ad una temperatura di circa -20°, che veniva utilizzata d’estate per l’impianto di condizionamento.Collegando Eolo ad una normale presa
di corrente, nel giro di circa 6 ore il compressore presente all’interno dell’auto riempiva le bombole di aria compressa, che veniva utilizzata poi per il suo funzionamento.
Non essendoci camera di scoppio né sollecitazioni termiche o meccaniche la manutenzione era praticamente nulla, paragonabile a quella di una bicicletta.
Il prezzo al pubblico doveva essere di circa 18 milioni delle vecchie lire, nel suo allestimento più semplice.
Qualcuno l’ha mai vista in Tv? Al Motorshow fece un grande scalpore, tanto che il sito http://www.eoloauto.it, venne subissato di richieste di prenotazione:
chi vi scrive fu uno dei tanti a mettersi in lista d’attesa, lo stabilimento era in costruzione, la produzione doveva partire all’inizio del 2002: si trattava di
pazientare ancora pochi mesi per essere finalmente liberi dalla schiavitù della benzina, dai rincari continui, dalla puzza insopportabile, dalla sporcizia,
dai costi di manutenzione, da tutto un sistema interamente basato sull’autodistruzione di tutti per il profitto di pochi. Insomma l’attesa era grande, tutto sembrava
essere pronto, eppure stranamente da un certo momento in poi non si hanno più notizie.
Il sito scompare, tanto che ancora oggi l’indirizzo http://www.eoloauto.it risulta essere in vendita..
Questa vettura rivoluzionaria, che senza aspettare 20 anni per l’idrogeno (che costerà alla fine quanto la benzina e ce lo venderanno sempre le stesse compagnie)
avrebbe risolto OGGI un sacco di problemi, scompare senza lasciare traccia. A dire il vero una traccia la lascia, e nemmeno tanto piccola: la traccia
è nella testa di tutte le persone che hanno visto, hanno passato parola, hanno usato Internet per far circolare informazioni.
Tant’è che anche oggi, se scrivete su Google la parola “Eolo”, nella prima pagina dei risultati trovate diversi riferimenti a questa strana storia.
Come stanno oggi le cose, previsioni ed approfondimenti: Il progettista di questo motore rivoluzionario ha stranamente la bocca cucita, quando gli si chiede il perché
di questi ritardi continui. I 90 dipendenti assunti in Italia dallo stabilimento produttivo sono attualmente in cassa integrazione senza aver mai costruito neanche un’auto.
I dirigenti di Eolo auto Italia rimandano l’inizio della produzione a data da destinarsi, di anno in anno.
Oggi si parla, forse della prima metà del 2012… Quali considerazioni si possono fare su questa deprimente vicenda?
Certamente viene da pensare che le gigantesche corporazioni del petrolio non vogliano un mezzo che renda gli uomini indipendenti. La benzina oggi, l’idrogeno domani, sono comunque entrambi guinzagli molto ben progettati. Una macchina che non abbia quasi bisogno di tagliandi né di cambi olio, che sia semplice e fatta per durare e che consumi soltanto energia elettrica, non fa guadagnare abbastanza. Quindi deve essere eliminata, nascosta insieme a chissà cos’altro in quei cassetti
di cui parlava Beppe Grillo tanti anni fa, nelle scrivanie di qualche ragioniere
della Fiat o della Esso, dove non possa far danno ed intaccare la grossa torta che fa grufolare di gioia le grandi compagnie del petrolio e le case costruttrici,
senza che l'”informazione” ufficiale dica mai nulla, presa com’è a scodinzolare mentre divora le briciole sotto al tavolo…
Fatele girare certe informazioni!!! La gente deve SAPERE!!!!!!!
E questo è il sito dove le vendono: ma NON in Italia….
Qui non vengono omologate!!!!!
http://www.theaircar.com/models.html
Ed ecco un articolo che ho trovato su google.
http://www.ecotrasporti.it/eolo.html
Ciao a tutti.
L’idrogeno sembra un’ ottima soluzione ma non è così semplice come si crede. Per produrre idrogeno si consuma più anidride carbonica (principale causa dell’ effetto serra) che dalla combustione di gasolio normale. Inoltre l’idrogeno occupa molto spazio…ci sarebbe bisogno di serbatoi enormi oppure andrebbe liquefatto, ma il processo di liqufazione è oneroso; difatti viene fatto solo per i razzi che vanno nello spazio.
Inoltre un economista ha fatto un analisi valutando tutti i vantaggi e i costi che si avrebbero con la sostituzione delle normali auto in auto ad idrogeno in tempi ragionevoli: il risultato è che nelle migliori delle ipotesi il guadagno netto (in termini sia di soldi spesi che di inquinamento) sarebbe poco consistente…se consideriamo anche il rischio, meglio cercare altre alternative!
Ciao
E poi, proprio ieri, società autostrade, si permette di dire che lo sciopero dei casellanti non autorizza gli automobilisti a viaggiare gratis..e che adesso potenzieranno il sistema di pagamento automatico..così, i casellanti lo prenderanno in quel posto e noi continueremo a pagare.
Ma pensate a fare delle vere autostrade.
Il paese di pulcinella ha sempre un motivo per distinguersi.
Scrivo per segnalare una problematica ormai arrivata al collasso,ovvero la viabilita’sulla TO-MI che per lavoro e tempo libero mi trovo a fare ormai ogni giorno week end compresi.
Un autostrada cosi’ sarebbe da chiudere e da denunciare la societa’ autostrade perche’ e’ indecente che io debba pagare per circolare su una strada ad una corsia senza soste di emergenza e in certi tratti anche con il doppio senso.Stamattina l’ennesimo incidente,che basta per bloccare totalemente la circolazione!!!
E’ una indecenza!!!
p.s. scusate lo sfogo.
ciao ragazzi…ciao Beppe.cercando in rete qualche novità sulle auto ad emissioni zero, ho trovato un sito http://www.autoidrogeno.it dove si spiega chiaramente come con piccole modifiche una semplice auto ibrida benzina-metano(es.Multipla FIAT) puo’ essere alimentata ad idrogeno;la combustione del classico motore a scoppio produrrebbe un’emissione di solo vapor d’acqua…é fantastico vero?…L’idrogeno si ottiene dall’acqua mediante elettrolisi..le apparecchiature di produzione e distribuzione dell’idrogeno sono simili alle colonnine che siamo abituati ad usare per la benzina e sono prodotte da un’azienda italiana la PIEL divisione della ILT technology srl…grazie Beppe per il tuo impegno sei grande continua cosi.P.S.Se ti ricordi dov’è la Basilicata vienici a trovare…vito
Dopo l’accaduto del terrorismo di ieri a Londra, ho deciso di mandare ad olio di colza o semi o girasole per non finanziare più questi terroristi!!!
La mia volvo V70 monta motore audi!! Va a Biodiesel!!
Ho iniziato con una miscela del 50% da subito.
Qualche piccolo sbilanciamento di minimo all’accenzione, ma appena raggiunta la temperatura di riscaldamento del motore….
Wau!!!! Meglio del diesel!!
Fanculo il petrolio!!
Lo sapevate che si crea condenza nei distributori di gasolio e quindi si mischia il gasolio con l’acqua??
L’acqua al motore diesel non di certo gli fa bene e a lungo andare crea gravi danni alla pompa di ignezione altro che olio di semi! Cambiate il filtro del diesel almeno ogni 10.000 KM!!
Il diesel è un carburante più scadente dell’olio di semi!! Ci siete arrivati??
Ci hanno e ci stanno prendendo per il c..lo, con il petrolio!
Dove si trovano gli oli di semi??
olio di colza, si trova da Panorama, o alla Metro!! Certo il costo è sui 0,78 ai 0,85 a litro, ma non si finazia il terrorismo con sto cazzo di petrolio,non si fa morire di tumore nessuno, perchè si inquina il 98% in meno!!
Se non trovate l’olio di colza, metteteci anche quello di semi che va anche meglio, solo che costa un’po’ di più!
Attenzione!! Mischiare olio con il gasolio fino ad un 5% è legale!
Ciao spero di essere stato chiaro.
Per Claudio Recchia
Anch’io ho trovato notizie sui carburatori Pogue e la storia è interessante. Pare che agli inizi degli anni 30 tale Nelson Pogue inventò un portentoso carburatore in grado di vaporizzare il carburante e migliorando il rendimento delle vetture con riduzioni spaventose dei consumi.
A quanto pare le case petrolifere iniziarono ad addizionare piombo alle benzine proprio per impedirne l’uso, o comunque per “normalizzarne” l’efficienza. Così quando entrarono in commercio i carburatori Pogue vennero perlopiù snobbati in quanto non fornivano le prestazioni promesse e davano dei problemi.
Pare che Nelson Pogue dovette addirittura trasferirsi in Canada dove si mise a fabbricare filtri per l’olio, per schivare gli scherni e la cattiva fama che si era fatto in patria. Molti ovviamente sostengono che i suoi carburatori erano effettivamente efficaci e che l’industri automobilistico-petrolifera fece in modo da far sparire la sua invenzione. Come l’auto in canapa di Ford e altre vetture proprio negli anni 30.
Altri sistemi ancora più avanzati e con storie simili furono progettati da Paul Pantone (un sistema a “risonanza termica” e inquinamento zero), e da Tom Ogle (anch’esso funzionante con vaporizzazione del carburante). Ma le “sette sorelle” hanno sempre fatto la legge!
Per fare un po’ di chiarezza sull’idrogeno (mi pare che molti non sanno effettivamente lo stato delle cose), vorrei precisare che Mercedes, Peugeot, Chrysler, Volvo, Fiat, Opel, Ford e Bmw, se non ne dimentico qualcuna, hanno già realizzato vetture a celle combustibili di idrogeno, così come IVECO e altre hanno già realizzato gli autobus. Mi pare che Torino si stia attrezzando con autobus di linea a idrogeno.
A Bolzano si è svolta una fiera sul tema qualche settimana fa.
Inoltre esistono celle combustibili in kit per le più diverse applicazioni, non solo per il trasporto.
Il problema è che per produrre l’idrogeno nelle varie forme possibili occorre altra energia (sempre superiore ovviamente). L’idrogeno infatti è un buon modo per accumulare e trasportare energia, ma questa si può considerare pulita solo dove l’idrogeno è prodotto a partire da energia pulita, che può essere solare o eolica.
L’idrogeno non è fantascienza è realtà. Forse siamo ancora lontani dal poter riempire i serbatoi con l’acqua del rubinetto, ma nemmeno così lontani !!
Salve sono un pendolare della linea Roma Termini Frosinone, ieri alle ore 16.30 sono successi dei fatti che in un paese civile non dovrebbero accadere,i giornali hanno riportato in parte una mezza verità ecco cosa è successo!|!!
Siamo stati sequestrati dalle FS per quattro ore, dico siamo perchè tutti i treni in partenza da Roma termini sono stati bloccati, un primo annuncio portava un ritardo di 10 minuti, fatto ormai consueto, poi 30 minuti, dopo circa un’ora che eravamo pazientemente sui treni fermi, si notano dei movimenti lungo i binari alcuni uomini stavano controllando non si sà cosa, dopo ripetute richieste di informazioni al capo treno, la risposta era problemi tecnici, alle ore 18.45, l’altoparlante della stazione ci informava che i treni non partivano da roma termini ma dalle stazioni di roma tuscolana e Roma ostienze, pertanto dopo varie riflessioni ci siamo avviati verso la metro “stracolma di gente” per arrivare alla stazione ostiense alle ore 19.30 circa arrivati ad ostienze chiediamo informazioni, nessuno sapeva niente di treni in partenza per frosinone, dopo circa mezzora, l’altoparlante ci annunciava che al binario 10 c’era un treno per cassino, saliti sul treno potete immaginare il trambusto di migliaia di persone che si muovono senza alcuna indicazione,in breve dopo un’ora circa ci comunicano che il treno torna alla stazione termini, perchè nel frattempo si è sbloccata la situazione!!! arriviamo alla stazione termini alle ore 20.20,chiaramente nessun personale ci accogli e ci informa, dopo una buona mezzora arrivano due treni uno che parte per cassino e uno che parte per Frosinone! a questo punto comincia il balletto di quale parte prima altra mezzora!!! e i poveri pendolari che passano da un treno all’altro per poter tornare a casa siamo in stazione dalle ore 16.30, infine alle ore 21.15 il treni parte!!!!!
Vorrei capire come sia possibile una simile disorganizzazione da parte di un ente. spedcifico che non si è visto un poliziotto un addetto delle ferrovie siamo stati ttenuti in ostaggio dalle ore 16.30 alòle ore 21.30!!!
è possibile che in italia le cose vadano in questo modo!!
Mi appello a voi per far sapere questa incresciosa vicenda che badi bene non è la prima!!
Un saluto e grazie per la pubblicazione
Scusate ho dimenticato di citare la fonte che è essenziale: http://www.progettomeg.it/etanoloaam.html che è un sito che trova lavoro nella ricerca di energie alternative e innovative.
Io volevo ricordare che anche nei motori benzina è possibile usare carburanti differenti, come il bioetanolo (l’alcol etilico) di origine agricola, e che anzi una legge del febbraio del 2004 ne incentiva l’uso. Volevo inoltre segnalare che esistono dei motori progettati apposta per accettare sia benzina che etanoli puri. Sono chiamati Flex Fuel e la Fiat stessa li produce, peccato che vada a venderli in Brasile e in Svezia. Sarebbe un altro modo per evitare di finanziare chi promuove la democrazia del petrolio in giro per il mondo.
Se volessi acquistare un motore ad idrogeno da installare su un mezzo di mia progettazione (sono un ingegnere) a chi potrei rivolgermi?
In Germania e in Giappone so che hanno già realizzato (da parecchi anni) delle macchine ad idrogeno e, inoltre, hanno già realizzato i primi distributori stradali di idrogeno.
Qualcuno può aiutarmi?
Grazie
Marco
APPELLO!!
Tempo fa lessi su internet dell’esistenza di un carburatore particolare, noto col nome “POGUE” se non ricordo male.
Se ne parlava affermandone la grande efficienza in fatto di consumi con percorrenze di oltre 100 km/litro.
Qualcuno ne ha mai sentito parlare?
Ciao Beppe,
dopo averne sentito parlare molto, sono arivato al tuo blog perché sto cercando di capire qual è in Italia la normativa sui motori biodiesel. Tutto ciò perché vorrei comprare un camper con questo tipo di motorizzazione.
In Italia ne vendono? e che rete distributiva esiste?
(considera che vivo in Sicilia) Poiché dovrei usarlo per lavoro, quali sono le pastoie burocratiche che dovrei prepararmi ad affrontare per risultare in regola?
Grazie per tutto quello che fai,
Vittorio Greco
Mi piace vedere che ci sono tante persone consapevoli dei vari problemi della nostra Italia, purtroppo per risolverli in parte bisognerebbe creare un partito di persone che con sani principi partano con il risolvere alla radice determinate problematiche, Paolo R.
Posto un articolo letto su webmasterpoint.
http://www.webmasterpoint.org/risorse/articolo.asp?id=15374
Basta farci prendere per il culo, abbiamo o no voce in capitolo per difendere l’unica terra che abbiamo?
Salve a tutto il blog…vorrei presentar ein breve la nostra piccola realtà giornalistica, autonoma e indipendente…in pratica ci autofinaziamo visto che le sovvenzioni si fermano sempre nelle tasche delle solite note agenzie di stampa. Comunque sia cerchiamo di fare il nostro lavoro professionale sin quando sarà possibile. Se volete aiutarci con idee, proposte e collaborazioni, venite a trovarci…a proposito stiamo cercando un’anima pia che conosca il codice ASP per implementare la nostra sezione news. A presto e grazie della vostra gentile attenzione. http://www.emmegipress.it
Ho trovato casualmente questo sito nella rete: http://www.prezzibenzina.it/ , non so se è già stato segnalato ma secondo me è molto utile, in pratica qui tra le altre cose potrete trovare i distributori di benzina + economici di tutte le regioni in italia…e anche i più costosi…eheh ci rido sopra ma non ridevo affatto quando mi sono accorto che il mio “distributore di fiducia” è il più caro della mia regione $£%!?!#!
Andro’ a verificare e magari donero’ loro la pagina stampata del “primato” a mo’ di “tapiro d’oro”, saluti.
io ho una peugeot 206 hdi ed ho già fatto 9000 km con 20% di diesel(cioè 8 litri 10) e 80% di colza (cioè 20 litri 15).
non ho avuto nessun problema,ho fatto il tagliando ed era tutto a posto.Per scrupolo gli ho chiesto se mi faceva la prova inquinamento e abbiamo notato che gli inquinanti gassosi(biossido d’azoto-NO2- e monossido di carbonio-CO-erano praticamente nulli!!!
Il commento del meccanico è stato:inquini come la mia padella di patatine fritte.
Si trova solo nei supermercati “LIDL”.
Mentre aspettiamo il vero mondo dell’idrogeno,pannelli solari ecc. usiamo l’olio di colza.Provate poco alla volta se non vi fidate.
Ciao Beppe ! Sono Matteo ho 22 anni e sono di bergamo! Vorrei farti un paio di domande !!
Domanda 1:perchè non vieni mai a bergamo a fare i tuoi spettacoli??
Domanda 2:Vorrei sapere cosa ne pensi del TUNING ! Si quella fantastica arte di modificare la propria macchina secondo i propri gusti (come nel film fast&furious solo che noi tunner siamo contrari alle gare clandestine) Noi tunner non facciamo niente di male a nessuno solo che l’italia è l’unico paese europeo dove tutto ciò non è legale ! Teoricamente non siamo anche noi italiani in comunita europea ?Non dovremmo essere tutti uguali? No perchè a me sembra che ci siano delle belle differenze ! Perchè in olanda,belgio,spagna,portogallo,francia,germania, svizzera,austria e tutti gli stati europei basta andare in motorizzazione e nel giro di poco tempo diventa tutto legale e invece in italia come tutte le cose è un casino allucinante solo provare a alla fine non hai nessun risultato positivo??????? Il nostro settore l’anno scorso è aumentato del 200% e non mi semra poco ! Io ho appena aperto un negozio di queste cose e se fosse tutto legale o se fosse più facile farle diventare tali il lavoro sarebbe 100 volte superiore rispetto a quello che è adesso ! Ti prego almeno tu dammi una risposta !! Grazie mille da Matteo
PS:Beppe ti vogliamo a bergamooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Ciao Beppe ! Sono Matteo ho 22 anni e sono di bergamo! Vorrei farti un paio di domande !!
Domanda 1:perchè non vieni mai a bergamo a fare i tuoi spettacoli??
Domanda 2:Vorrei sapere cosa ne pensi del TUNING ! Si quella fantastica arte di modificare la propria macchina secondo i propri gusti (come nel film fast&furious solo che noi tunner siamo contrari alle gare clandestine) Noi tunner non facciamo niente di male a nessuno solo che l’italia è l’unico paese europeo dove tutto ciò non è legale ! Teoricamente non siamo anche noi italiani in comunita europea ?Non dovremmo essere tutti uguali? No perchè a me sembra che ci siano delle belle differenze ! Perchè in olanda,belgio,spagna,portogallo,francia,germania, svizzera,austria e tutti gli stati europei basta andare in motorizzazione e nel giro di poco tempo diventa tutto legale e invece in italia come tutte le cose è un casino allucinante solo provare a alla fine non hai nessun risultato positivo??????? Il nostro settore l’anno scorso è aumentato del 200% e non mi semra poco ! Io ho appena aperto un negozio di queste cose e se fosse tutto legale o se fosse più facile farle diventare tali il lavoro sarebbe 100 volte superiore rispetto a quello che è adesso ! Ti prego almeno tu dammi una risposta !! Grazie mille da Matteo
PS:Beppe ti vogliamo a bergamooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!
“PAC CAR” l’auto ecologica da Guinness 5.000 km con 1 litro di benzina!!!
Contro il caro petrolio, che colpisce tutta l’Europa e in particolar modo l’Italia, il Politecnico federale di Zurigo (PFZ) ha trovato una possibile soluzione. Si chiama “PAC Car” e altro non è che un veicolo, al momento soltanto un prototipo, in grado di percorrere 5.134 chilometri con un solo litro di benzina. A dire il vero il carburante utilizzato dai ricercatori non è la benzina, ma una piccolissima quantità di idrogeno corrispondente, di fatto, ad 1 litro del medesimo combustibile.
Stando a quanto spiegato dagli stessi creatori, la PAC-Car, del peso di 30 chilogrammi, funziona grazie ad una pila a combustibile, un dispositivo in grado di generare energia utilizzando reazioni elettrochimiche. Nel generatore entra un combustibile, solitamente l’idrogeno, e un ossidante, ossigeno o aria.
Dai due si ricava energia elettrica continua e si ottengono, come scarti, acqua e calore. Per costruire la PAC-Car sono state utilizzate le tecnologie moderne nel campo delle celle a combustibile, dell’aerodinamica e dei materiali ultra leggeri. Di certo, prima di poter vedere sulle nostre strade uno di questi veicoli passeranno ancora degli anni.
Sperimentazioni di questo tipo, comunque sia, aiuteranno a sviluppare energie alternative che, in un futuro, permetteranno di liberarsi dai combustibili fossili o, perlomeno di abbattere i costi e le emissioni inquinanti dei motori tradizionali.
Notizia tratta da http://www.giornaletecnologico.it
Accidenti! I supermercati LIDL della mia zona hanno aumentato il prezzo del nostro olio a 69 cent, cioè di ben 4 cent. Hanno fiutato l’affare o e la legge della domada e dell’offerta?
La mia Astra 1700 SW TD viaggia al 50% di olio di colza senza nessun problema. Anzi, va meglio. Il potere calorifico dell’olio è di 9000 kcal/h mentre il gasolio minerale si ferma a 8250 kcal/h e il motore rende di più.
Quelli che volessero scoprire che fine abbia fatto “EOLO”, l’auto ad aria compressa, visitino il sito eoloenergie.it.Usano quel motore per produrre generatori di corrente!
ho una Alfa 145 jtd che mando a colza. Dopo qualche problema dovuto all’eccessivo uso d’olio (50%) ho stabilito che la miscela giusta è non più del 20%.
Si può usare più colza qualora si faccia un lungo viaggio con relativo iper riscaldamento del motore e di tutti le sue parti. A quel punto l’alta temperatura scioglie l’olio e l’auto, anche aumentando l’immissione di colza nel serbatoio va una bellezza. Attenzione però alle partenze a freddo con olio vegetale superiore al 20%.
Auto ad aria compressa. Molti ne scrivono come se si trattasse di una invenzione strepitosa; penso che non sia un’idea da buttare via, ma occorre comunque ragionare sulla reale capacità dell’aria compressa di immagazzinare energia. In pratica è come caricare una molla e poi rilasciarla al momento in cui serve la spinta. Purtroppo la quantità di energia immagazzinabile con questo sistema è circa 1/100 di quella contenuta nella stessa massa di benzina. Qualcuno scrive anche che non vi sia rischio d’esplosione in caso di lacerazione della bombola: ebbene, questo rischio c’è eccome! Anche nel caso venisse praticato un semplice foro senza che la bombola si squarciasse il getto di gas a 2-300 bar si comporterebbe come una lama.
Su questo sito invece si trovano le considerazioni termodinamiche appropriate al caso: http://www.aspoitalia.net/documenti/bardi/eolo.html
ALITALIA, un’azienda “internazionale”. Provate a prenotare un volo sul sito Alitalia e leggete le “restrizioni tariffarie”. Se non parlate inglese siete fritti! Ma siamo in Italia, o sbaglio? Negli USA, la Giustizia ha punito una famosa industria produttrice di camper perchè sul “libretto d’uso” non spiegava che il “pilota automatico”, riferito al regolatore di velocità, non faceva “curvare” il camper. Risultato: il guidatore si è schiantato perchè ha impostato il “pilota” e si è andato a fare un caffè dietro, ma ha avuto un camper nuovo ed un risarcimento milionario! Ergo, se offri un prodotto/servizio e non ti fai capire..Aspetto biglietti gratis dall’Alitalia!
ultima lettera inviata a trenitalia:
“complimenti per il servizio, sono mesi ormai che vi scrivo e non è migliorato di una virgola.
ieri ennesimo caso di FFSSite: treno delle 23.34 da porta garibaldi per gallarate SOPPRESSO!
nonchè un treno per novara e ritardi un po’ ovunque; ora, fate bene a metter pubblicità su pubblicità ma i pendolari veri non dovete prenderli per il culo così, perche se avete i soldi per 12 pendolini extra-lusso firmati (!) potete anche trovare i soldi per i treni dei pendolari meno abbienti: qualche carrozza in più, un treno in più per tratta e magari accendere un po’ di aria condizionata dato che non sudano solo i ricchi in prima classe.
fate schifo.
E vi prego di segnalare queste missive a chi di dovere, leggasi: eventuali dirigenti che (non avendo un … da fare) decidono di utilizzar in modo proficuo il proprio tempo ascoltando ed operandosi di conseguenza per migliorare il servizio.
lo so, non esistono più.”
io ho una peugeot 206 hdi ed ho già fatto 8000 km con 20% di diesel(cioè 5 litri 5) e 80% di colza (cioè 20 litri 15).
non ho avuto nessun problema,ho fatto il tagliando ed era tutto a posto.Per scrupolo gli ho chiesto se mi faceva la prova inquinamento e abbiamo notato che gli inquinanti gassosi(biossido d’azoto-NO2- e monossido di carbonio-CO-erano praticamente nulli!!!
Il commento del meccanico è stato:inquini come la mia padella di patatine fritte.
Si trova solo nei supermercati “LIDL”.
Mentre aspettiamo il vero mondo dell’idrogeno,pannelli solari ecc. usiamo l’olio di colza.Provate poco alla volta se non vi fidate.
Ragazzi ,sull’olio di colza non c’è niente da dire. C’è solo da fare: 60% olio di colza 40%gasolio. Un litro quindi costa intorno agli 80 centesimi. L’auto va bene, ho già fatto 15000 KM, Quindi credo che da oggi passerò la 65%.
se sei informato vivi bene, altrimenti vivi da stronzo al servizio delle grandi aziende.
Ciao
La Energine presenta L’AUTO AD ARIA COMPRESSA
Dopo il tentativo fallito di una casa francese, è nata la prima auto ad aria compressa. Realizzata dalla coreana Energine, il modello di vettura ecologica si chiamerà Phev e sarà un ibrido: il motore alimentato da aria compressa funzionerà in fase di accensione e accelerazione, quello elettrico sarà utilizzato durante la guida.
da http://www.criticamente.it
VAI COL GAS!
NO!BASTA L’ARIA COMPRESSA.
Sul sito della regione piemonte(www.regione.piemonte.it)c’è da parecchio tempo una campagna d’incentivi per promuovere l’acquisto o la trasformazione di veicoli a gpl o metano, denominata vai col gas.
A me,come tanti altri ci basterebbe l’aria compressa, visto i maggiori vantaggi che questa tecnologia comporterebbe a livello ambietale ed economico.
Anch’io, ho fatto una ricerca sul web per saperne di più su “EOLO”, giungendo ai medesimi risultati di Massi Rossi, con il quale sono d’accordo con le sue considerazioni finali in merito a questo argomneto. Vorrei aggiungere che quando penso a “EOLO” mi vengono in mente due pensieri:
1. La politica dov’è?Dovrebbe incentivare le aziende che vogliono costruire su scala industriale un’auto del genere (es. defiscalizzazione, o altro),e chi la vuole acquistare.Invece i politici, tranne qualche mosca bianca, o si disinteressa oppure protegge l’oligarchia delle società petrolifere e delle case costruttrici.
2. Penso alla FIAT, che x uscire dalla crisi, investe su nuovi modelli:la croma. Su tecnologie come il multyet, natural power(metano) invece di puntare sull’AIR POWER, che secondo me ripoterebbe ad un nuovo boom di vendite sia nel mercato interno che all’estero.A Torino ci sarebbe una nuova ondata migratoria come neglia anni sessanta.
Sul web c’è un sito dove trovare informazioni sull’auto ad aria compressa http://WWW.THEAIRCARCAR.COM, in questo sito si parla di uno stabilimento a Barcellona visitabile.
A questo punto lancio un’iniziativa a tutti gli interessati, visto che in Italia non c’è chi produce “EOLO”: organizziamoci e se è possibile andiamo a comprarla in Spagna. Se Beppe Grillo ci può dare una mano in tal senso per promuovere questa iniziativa con un link sull’argomento ancora meglio.
Concludo facendo i complimenti a Beppe x il blog, per il suo impegno, le sue battaglie e lo spazio che da per esprimere le nostre idee.GRAZIE!
Ciao Beppe, innanzitutto complimenti per il blog.
Volevo sottoporre alla tua attenzione e a quella di altre persone questa storia, riguarda l’auto ad aria compressa “EOLO”… su google effettuando una ricerca ci sono tutte le informazioni correlate. Qui, ti lascio un pezzo di storia che mi è arrivata via posta e che penso sia emblematica… :
Guy Negre, ingegnere progettista di motori per Formula 1, che ha lavorato alla Williams per diversi anni, nel 2001 presentava al Motorshow di Bologna una macchina rivoluzionaria: la Eolo (questo il nome originario dato al modello), era una vettura con motore ad aria compressa, costruita interamente in alluminio tubolare, fibra di canapa e resina, leggerissima ed ultraresistente. Capace di fare 100 Km con 0,77 euro, poteva raggiungere una velocità di 110 Km/h
e funzionare per più di 10 ore consecutive nell’uso urbano. Allo scarico usciva solo aria, ad una temperatura di circa
-20°, che veniva utilizzata d’estate per l’impianto di condizionamento. Collegando Eolo ad una normale presa di corrente, nel giro di circa 6 ore il compressore presente all’interno dell’auto riempiva le bombole di aria compressa, che veniva utilizzata poi per il suo funzionamento. Non essendoci camera di scoppio né sollecitazioni termiche o meccaniche la manutenzione era praticamente nulla, paragonabile a quella di una bicicletta.
Il prezzo al pubblico doveva essere di circa 18 milioni delle vecchie lire, nel suo allestimento più semplice.
Qualcuno l’ha mai vista in Tv? Al Motorshow fece un grande scalpore, tanto che il sito http://www.eoloauto.it venne subissato di richieste di prenotazione: chi vi scrive fu uno dei tanti a mettersi in lista d’attesa, lo stabilimento era in costruzione, la produzione doveva partire all’inizio del 2002: si trattava di pazientare ancora pochi mesi per essere finalmente liberi dalla schiavitù della benzina, dai rincari continui, dalla puzza insopportabile,
dalla sporcizia, dai costi di manutenzione, da tutto un sistema interamente basato sull’autodistruzione di tutti per
il profitto di pochi. Insomma l’attesa era grande, tutto sembrava essere pronto, eppure stranamente
da un certo momento in poi non si hanno più notizie. Il sito scompare, tanto che ancora oggi l’indirizzo http://www.eoloauto.it risulta essere in vendita. Questa vettura rivoluzionaria, che senza aspettare 20 anni per l’idrogeno (che costerà alla fine quanto la benzina e ce lo venderanno sempre le stesse compagnie) avrebbe risolto OGGI un sacco di problemi, scompare senza lasciare traccia. A dire il vero una traccia la lascia, e nemmeno tanto piccola: la traccia è nella testa di tutte le persone che hanno visto, hanno passato parola, hanno usato Internet per far circolare informazioni. Tant’è che anche oggi, se scrivete su Google la parola “Eolo”, nella prima pagina dei risultati trovate diversi riferimenti a questa strana storia.
Come stanno oggi le cose, previsioni ed approfondimenti:
Il progettista di questo motore rivoluzionario ha stranamente la bocca cucita, quando gli si chiede il perché di questi
ritardi continui. I 90 dipendenti assunti in Italia dallo stabilimento produttivo sono attualmente in cassa
integrazione senza aver mai costruito neanche un’auto. I dirigenti di Eolo auto Italia rimandano l’inizio della
produzione a data da destinarsi, di anno in anno. Oggi si parla, forse della prima metà del 2006… Quali considerazioni si possono fare su questa deprimente vicenda?
Certamente viene da pensare che le gigantesche corporazioni del petrolio non vogliano un mezzo che renda gli uomini indipendenti. La
benzina oggi, l’idrogeno domani, sono comunque entrambi guinzagli molto ben progettati. Una
macchina che non abbia quasi bisogno di tagliandi né di cambi olio, che sia semplice e fatta per durare e che consumi soltanto energia elettrica, non fa guadagnare abbastanza.
Quindi deve essere eliminata, nascosta insieme a chissà cos’altro in quei cassetti di cui parlava Beppe Grillo tanti anni fa, nelle scrivanie di qualche ragioniere della Fiat o della Esso, dove non possa far danno ed intaccare la grossa torta che fa grufolare di gioia le grandi compagnie del petrolio e le case costruttrici, senza che l'”informazione” ufficiale dica mai nulla, presa com’è a scodinzolare mentre divora le briciole sotto al tavolo…
Sto progettando la casetta dei miei sogni (nel senso che lì vivrà la mia costituenda famiglia) ed essendo un GRILLOFILO, sto cercando di considerare l’ipotesi dell’energia fotovoltaica che trasforma l’acqua (H2o) in Idrogeno. Siccome le mie competenze fisiche finiscono quì, chi mi può dare una mano d’aiuto?
Esiste una qualche società che installa tutto chiavi in mano?
Capisco che potrei anche mettere libro e google in mano; ma in un paio d’ore ho letto decine di pagine che mi hanno lasciato più confuso che persuaso.
Il mio progetto se attuabile è identico a quello dell'”omino” svizzero che utilizza l’idrogeno per cucinare ecc.
A proposito di energia pulita, lancio una provocazione: chi ha visto il servizio sul TG circa le moto ad idrogeno? Le hanno presentate come la novità del secolo e provenivano dagli Stati Uniti! Sono pronte come se le avessero progettate adesso. Dalla forma a dire il vero, si riscontra una tendenza estetice dei primi anni ottanta (blade runner). Che ne pensate.
Saluti al Maestro Padrone di casa.
Mentre voi parlate e vi chiedete se è vero o no
io ho una peugeot 206 hdi ed ho già fatto 7500 km con 20% di diesel(cioè 5 litri 5) e 80% di colza (cioè 20 litri 15).
non ho avuto nessun problema,ho fatto il tagliando ed era tutto a posto.Per scrupolo gli ho chiesto se mi faceva la prova inquinamento e abbiamo notato che gli inquinanti gassosi(biossido d’azoto-NO2- e monossido di carbonio-CO-erano praticamente nulli!!!
Il commento del meccanico è stato:inquini come la mia padella di patatine fritte.
Si trova solo nei supermercati “LIDL”.
Mentre aspettiamo il vero mondo dell’idrogeno,pannelli solari ecc. usiamo l’olio di colza.Provate poco alla volta se non vi fidate.
A Firenze il trasporto pubblico sui bus urbani è gestito da due società una pubblica e una privata che3 poi è sempre di proprietà della prima. I dipendenti della soc. privata guadagnano circa il 30% in meno e lavorano il 30% in piu dei colleghi pubblici. Questa sembra l idea geniale del centrosinistra per i servizi pubblici: creare un esercito di sottooccupati che lavorino anche per i colleghi miracolati dal pubblico impiego e che sono riusciti ad imboscarsi negli uffici o in altre occupazioni ben retribuite e soprattutto poco faticose.
A Firenze il trasporto pubblico sui bus urbani è gestito da due società una pubblica e una privata che3 poi è sempre di proprietà della prima. I dipendenti della soc. privata guadagnano circa il 30% in meno e lavorano il 30% in piu dei colleghi pubblici. Questa sembra l idea geniale del centrosinistra per i servizi pubblici: creare un esercito di sottooccupati che lavorino anche per i colleghi miracolati dal pubblico impiego e che sono riusciti ad imboscarsi negli uffici o in altre occupazioni ben retribuite e soprattutto poco faticose.
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Il Cacao della domenica
Edizione Straordinaria
19 maggio 2005
Annunci! Week End a Alcatraz
20-22 maggio a Alcatraz: vieni a costruire il Giardino Fantastico!
Scoprirai l’incantevole potenza della creativita’ e il gusto di realizzare qualche cosa di bello con le mani. Arrenditi allo smodato piacere di usare malta, cazzuola, pietre e mattoni. Lasciati andare ai colori. Un laboratorio creativo profondamente rilassante.
(Con Jacopo Fo e Eleonora Albanese).
Offerta last minute: 30 euro al giorno per i due giorni di pensione completa e corso! Sistemazione in camerata, cibo superlativo.
Per prenotazioni chiama lo 075 9229938-39 o scrivi a info@alcatraz.it
Edizione straordinaria
In edicola con L’Unita’ il libro “Olio di Colza e altri 30 modi per risparmiare” di Jacopo Fo.
Questo libro e’ una grossa opportunita’ per far finalmente arrivare a amministratori e associazioni un messaggio chiaro sulle possibilita’ di risparmio economico ottenibili grazie al taglio dello spreco energetico. Inoltre se questo libro avra’ successo sara’ possibile sperare che L’Unita’ sia interessata a distribuire altri nostri lavori. Il che vorrebbe dire poter finalmente entrare nel circuito di distribuzione delle edicole.
Chiediamo quindi a tutti di voi, amati lettori, di darci una mano per far circolare l’informazione. Ecco una presentazione e un capitolo di assaggio del libro.
E un grazie anticipato a chi vorra’ appoggiare questa campagna pubblicitaria autogestita!
Presentazione
Risparmiare fa bene alle tue tasche e all’ambiente.
L’unico pianeta che abbiamo e’ questo. L’olio di colza non e’ l’unico modo col quale puoi spendere meno. Questo libro ti racconta come risparmiare piu” di di uno
stipendio all’anno. Lo sapevi che a Bolzano ci sono appartamenti di 80 metri quadrati che costano in energia elettrica e riscaldamento 100 euro per 12 mesi?
Tu quanto spendi?
Puoi risparmiare fino al 10% del carburante semplicemente modificando il modo di passare da una marcia all’altra mentre guidi. E in nove casi su dieci puoi diminuire
drasticamente la quantita” di detersivi. Puoi smettere di comprare acqua minerale
in bottiglia e dimezzare l’acqua che usi facendoti la doccia e azionando lo sciacquone
del wc. E puoi avere aria pura in casa circondandoti di alcune piante selezionate appositamente dalla Nasa.
Tutto questo e molto altro sul libro “Olio di colza e altri 30 modi per risparmiare,
proteggere l’ambiente e salvare l’economia italiana” di Jacopo Fo, con contributi di Dario Fo, Franca Rame, Simone Canova, Maurizio Fauri, Maurizio Pallante,
Maria Cristina Dalbosco.
In vendita in edicola con l’Unita’ a euro 5,90.
Un manuale pratico pieno di dati, informazioni e consigli pratici su come una famiglia, un condominio, un’azienda o un’amministrazione pubblica possono tagliare da subito i costi energetici. Ad esempio, secondo una ricerca del Politecnico di Milano, una famiglia che abita in Lombardia negli ultimi 30 anni ha buttato via
in calore e energia l’equivalente del valore della propria casa. Questo perche’
le nostre abitazioni sono isolate poco o niente, utilizziamo prevalentemente impianti di riscaldamento e refrigerazione individuali e inefficienti, non razionalizziamo il consumo di acqua e di elettricita’.
In Italia si arriva a consumare 3 volte il massimo stabilito dalla legge in paesi freddi come la Germania. Siamo seduti su un’enorme ricchezza: i soldi che buttiamo via. Forse e’ arrivato il momento di spenderli per qualche cosa di utile.
Smettere di inquinare risparmiando e’ piacevole.
Ecco un capitolo del libro
Tutta la verita’ sull’olio di colza
Una bella mattina milioni di italiani, guardando la televisione, hanno scoperto l’impensabile: il loro diesel poteva essere alimentato anche con olio di colza.
E, aspetto ancor piu’ stupefacente della questione, quest’olio vegetale veniva venduto in alcuni supermercati a 0,65 euro al litro. Poco piu’ della meta’ del diesel normale.
Il giorno dopo l’olio di colza spariva da tutti i supermercati del Nord Italia e passeggiando per le strade si sentiva uno strano odore di pop-corn. Ma per capire cosa sia successo e perche’, dobbiamo fare un passo indietro, a quando inizio’ tutta questa storia, piu’ di cinque anni fa.
Un giorno mia madre, Franca, parlando con un gruppo di socie della Puliscoop di Forli’, scopri’ che queste donne avevano avuto un’idea geniale. Il loro lavoro consisteva nella manutenzione dei giardini pubblici e con i loro mezzi agricoli si trovavano a lavorare in mezzo ai bambini che giocavano e si erano accorte che li asfis-siavano
con i gas di scarico. E questo sembrava loro insensato (cuori di mamme). “Possibile che non ci sia qualche cosa di meno puzzolente e velenoso per far andare un trattore o un camion?”
Si erano informate e avevano trovato la soluzione sostituendo il diesel con biodiesel, una miscela formata dal 90% di olio di semi (generalmente colza, ma tutti gli olii vegetali vanno bene, e’ solo una questione di prezzo) e 10% di alcool. Cosi’ non gasavano piu’ i bambini. A mia madre sembro’ una cosa incredibile.
“I diesel vanno a olio? Tutti?” esclamo’ sbalordita e inizio’ a informarsi.
Il Comitato “Un Nobel per i Disabili” aveva ricevuto una generosa sponsorizzazione da Autogerma (Volkswagen). Quindi Franca telefono’ chiedendo di poter parlare con i loro tecnici. Fu stupefatta nello scoprire che tutte le auto del gruppo Volkswagen erano omologate per essere alimentate a biodiesel. Non solo, si trattava di un carburante talmente migliore del gasolio che la squadra di rally della Volkswagen aveva scelto di alimentare le auto durante le gare, vincendo i campionati mondiali di quell’anno (1999). E cosi’ scoprimmo che molti motori diesel (tedeschi, francesi, svedesi) erano gia’ omologati per funzionare con il biodiesel visto che lo si utilizzava da tempo nel resto d’Europa. Scoprimmo anche che le altre auto, nell’usare il biodiesel, avevano solo problemi provocati da tubi e guarnizioni che si scioglievano a contatto con l’olio di semi.
Ma alcuni meccanici avevano iniziato da tempo a eseguire modifiche per ovviare a questo inconveniente con una spesa intorno ai centodieci euro. Nessuno di noi aveva mai sentito parlare di questo biodiesel e ben presto ci rendemmo conto che era una possibilita’ per ridurre l’inquinamento quasi sconosciuta in Italia, almeno dal grande
pubblico. Quando se ne parlava la gente ti guardava spesso come se fossi un marziano ubriaco: “Olio nel motore?!?”
Allora per dimostrare che il biodiesel funzionava mia madre si fece dare da Volkswagen un’auto omologata per questo carburante, installo’ un serbatoio di biodiesel in giardino e inizio’ a spargere odore di pop-corn in tutta la riviera romagnola.
Inizio’ cosi’ una campagna d’informazione portata avanti tramite Cacao, il quotidiano delle buone notizie, assemblee e manifestazioni. Mio padre incontro’ personalmente una decina di sindaci della Romagna cercando di convincerli ad adottare questo carburante meno inquinante. Molte persone si interessarono al problema e sostennero questa campagna. Il biodiesel inquina di meno, e’ ottimo per il motore, non aggiunge anidride carbonica nell’atmosfera, ha un rendimento superiore del 3% rispetto al gasolio, e’ piu’ pulito
e percio’ non intasa i filtri e non lascia residui e incrostazioni. Inoltre si incendia difficilmente, non e’ tossico e se per un incidente si disperde nell’ambiente non crea disastri perche’ e’ completamente biodegradabile.
Una nave cisterna di questo olio vegetale, se si rovescia in mare, non inquina centinaia di chilometri di spiaggia. Ingrassa solo i pesci.
Inoltre la colza e’ una pianta molto fruttifera e facile da coltivare.
Si possono ottenere due raccolti all’anno e sarebbe ottima per mettere a frutto i terreni che per accordi con l’Unione Europea siamo obbligati a non coltivare con piante alimentari (in Europa si produce troppo cibo). Invece di finanziare i contadini per non coltivare la terra potremmo produrre colza come si faceva un secolo fa, quando le lampade a olio, in tutta Europa, erano alimentate con l’olio ottenuto da questa pianta.
Ma ci sarebbero altri vantaggi: l’Italia spende ogni anno grandi cifre di denaro per finanziare un inefficiente servizio di smaltimento degli olii usati da privati e ristoranti per friggere. Una quantita’ di decine di migliaia di tonnellate di olio saturo che potrebbe essere filtrato e utilizzato per produrre biodiesel invece di finire nelle fogne e nei mangimi del bestiame.
Oltre all’uso del biodiesel come propellente non inquinante, nel resto d’Europa si iniziavano a vedere raccoglitori di olio fritto nei quali le massaie versavano la loro frittura ottenendo in cambio un buono per acquistare biodiesel alla pompa di carburante. Era il 2000. Si sarebbe potuto realizzare la stessa innovazione anche in
Italia. Invece ancora si sprecano soldi per “smaltire” questa ricchezza: buttarla via e’ un costo per le casse dello stato.
Chiaramente il biodiesel da solo non e’ in grado di risolvere tutti i problemi dell’inquinamento, ma mentre aspettiamo l’auto elettrica, a idrogeno o ad aria
compressa, nonche’ trasporti pubblici efficienti, puo’ aiutarci a diminuire il disastroso impatto dei combustibili fossili.
Istruzioni per sostenitori da edicola
Sono state stampate 30mila copie del libro, il che vuol dire che non si trova in tutte le edicole e quelle che lo ricevono non ne hanno piu’ di due o tre copie.
Quindi presentanti alla tua edicola di fiducia e chiedi il libro. Se non c’e’ buttati per terra e mettiti a piangere. Quindi usando qualunque mezzo a tua disposizione convinci l’edicolante a ordinarne una copia, quindi torna all’edicola ogni due ore chiedendo se e’ arrivata, affinche’ l’edicolante sia veramente costretto a ordinarla.
Ci sarebbe una prova su quattroruote seondo la quale la colza danneggia il motore.
La cosa mi interessa particolarmente perchè sono un agronomo Divulgatore agricolo della regione Campania. Mi occorrono pubblicazioni scientifiche sull’argomento.
Telelavoro! Ma xchè io che lavoro coi computer (sono un programmatore informatico) mi costringono a xcorrere 70km al giorno da Milano a Milano per andare a lavorare e non mi permettono di farlo da casa con internet????? 220gg(di lavoro annuai) * 70km al gg = 15400km/annui il cui costo è a carico mio. W il progresso.
MESSAGGIO PER IL DIRETTORE DI QUESTO BLOG—-
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CIAO BEPPE!
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DARESTI UN’OCCHIATA AL MIO POST SUL MURO DEL PIANTO DELLE 18.27 DEL 13.6.2005?
SE PUOI SCRIVIMI 2 RIGHE IN PROPOSITO E FAMMI SAPERE COSA NE PENSI.
TI RINGRAZIO
UN SALUTONE DA GIOVANNI
IL VIAGGIATORE DEL TEMPO.
ciao, ho una peugeot 206 hdi ed ho già fatto 7000 km con 20% di diesel(cioè 5 litri 5) e 80% di colza (cioè 20 litri 15).
non ho avuto nessun problema,ho fatto il tagliando ed era tutto a posto.Per scrupolo gli ho chiesto se mi faceva la prova inquinamento e abbiamo notato che gli inquinanti gassosi(biossido d’azoto-NO2- e monossido di carbonio-CO-erano praticamente nulli!!!
Il commento del meccanico è stato:inquini come la mia padella di patatine fritte.
io continuo così. Se per caso spacco tutto, ve lo faccio sapere, butto via la macchina e vado solo con la mia bici elettrica.
Si trova solo nei supermercati “LIDL”
Dove trovo i prodottori di olio di colza sono 4 mesi che cerco un coltivatore di olio di colza e non lo trovo.
datemi pure tutte le informazioni che avete.
Caro Beppe, Ho visto su internet che in Brasile mandano le loro auto invece che a benzina con l’alcool, ” attenzione credo alcool puro” visto che ne hanno una grossa produzione. A quanto sembra la FIAT ha certificato che le loro auto funzionano perfettamente al 100% di alcool senza nessun danno al motore.
E’ una bufala trovata su internet o no?
Per quanto riguarda il biodiesel, domanda…
Motori, Audi, Wolfv., Mercedes, Ford tedesca, Bmw,”tutte le tedesche per intenderci” sono tutte già predisposte per il biodiesel.
Ma, facendo il 20% di “gasOLIO” + 80%olio di semi, non ottengo il biodiesel o quasi??
Se fosse vero, consumeremo 80% di diesel in meno ed il 100% benzina in meno con l’alcool??
Così non si inquinerebbe di meno di oggi?
Magari come dici tu con queste parole “questo è un passaggio, tra oggi e l’idrogeno che avremo a partire dal 2015 in poi”.
Se si diminuisce la richiesta, il prezzo del petrolio scende?
Ma il nostro stato da quale parte sta?
Perchè non mettono l’accisa anche sui carburarti alternativi?
Per quanto riguarda la rivista quattroruote.. Perchè non ha fatto la prova con l’olio di colza su una macchina tedesca?
La prova verità? Ma…
ciao a tutti. vorrei pubblicizzare l’idea che ho avuto e che si trova all’indirizzo: http://www.bubu.co.uk/stopcar.html
un saluto a tutti, gian.
La mia, più che un commento è una domanda….Il gpl è una alternativa valida alla Benzina? Sono anni che ho solo macchine a gas e ho sempre letto che inquinano pochissimo, inoltre i consumi sono paragonabilia quelli di una macchina di media cilindrata e le prestazioni del motore (ammesso che siano importanti) sono ottime….
correggo il post precedente.
Scusate il 5% di colza è 1,5 litri.
Se non volete rischiare con l’olio di colza,metteteci dentro il serbatoio anche solo il 5% (es. 30 litri diesel+6 litri colza).
Quando fate rifornimento in Francia è già così.
Dai, fare tanti piccoli sogni migliora la vita…
COMUNICATO STAMPA
PETIZIONE ENERGIA SOLARE
In Germania sono installati oltre 600MW di pannelli solari fotovoltaici, l’equivalente di una centrale nucleare. In Italia soltanto 5 MW. La causa di questo paradosso è di natura normativa. In Germania ogni impresa e cittadino ottiene in cambio dell’energia prodotta dai pannelli solari una tariffa d’acquisto elevata, garantita per 20 anni. Anche in Italia il Dlgs 387 del 2003 ha istituito un sistema simile detto “Conto Energia” cui doveva seguire entro un anno la determinazione delle tariffe tramite decreto di attuazione… mai realizzato.
E’ stata avviata dal 27 aprile 2005 una petizione online per chiedere al governo l’emanazione dei decreti di attuazione indispensabili per rendere operativo il conto energia. In pochi giorni oltre 3.000 persone l’hanno sottoscritta online e molti siti web e associazioni hanno mostrato una spontanea volontà di sostenere l’iniziativa.
L’associazione ecologista NIM per lo sviluppo sostenibile nel meridione cura l’iniziativa condividendo l’obiettivo comune con tutte le altre associazioni vicine alla petizione. Ci poniamo l’obiettivo di raggiungere entro il 30 settembre 2005 almeno 50.000 sottoscrizioni online da consegnare al Ministero delle Attività Produttive e al Ministero dell’Ambiente per mostrare l’evidente interesse dei cittadini nei confronti dell’energia solare e la consapevolezza diffusa del ritardo di attuazione del “conto energia”. Nel caso in cui il conto energia venga reso operativo da parte dei ministeri competenti prima del 30 settembre 2005, sarà cura dell’associazione interrompere la petizione online e dare comunicazione a tutti i firmatari della nascita del conto energia.
Andrea Minini
Vicepres.associazione NIM
Marconia (MT)
http://www.nimer.it
Vegoil (ulteriormente riveduto in particolare la parte inerente all’uso di miscele vegoil/gasolio).
(6 pagine in formato A4/12. Spero che questa risulti essere una versione tale da non farmi ritenere in futuro di doverla integrare ulteriormente: io per primo sono stanco di queste riedizioni. Consiglio a chi avesse già letto la precedente versione, e non si senta particolarmente interessato alla questione delle miscele vegoil/gasolio, d’ignorare completamente quanto segue, poiché null’altro di significativo vi è stato aggiunto. A chi abbia altrimenti letto la precedente versione consiglio invece di leggere soltanto il punto 3 nella lista di considerazioni sull’uso del vegoil).
Con sorpresa mi sono accorto dell’opposizione di Beppe Grillo all’uso di olii vegetali per autotrazione. A questo argomento ho recentemente dedicato alcuni giorni di ricerche, per comprenderne la portata e le conseguenze. Ciò che ora mi pare essere buffo è il fatto che tali mie ricerche iniziarono proprio a seguito del presunto intervento di Beppe Grillo su tale questione, prima ampiamente divulgato e poi da lui smentito.
Le mie ricerche cominciarono con l’esplorazione del web italiano mediante google, per farmi arrivare nel volgere di poco tempo alla solita conclusione, ovvero che sul nostro web è sempre molto difficile trovarvi qualcosa di inusuale che si sta cercando. Mi volsi allora dapprima al web americano per poi arrivare infine anche ad altri web europei. La situazione per come me la sto figurando ora pare essere la seguente.
Negli USA gli olii vegetali (vegoils) vengono suddivisi in WVO (waste vegetable oil olio vegetale usato) e SVO (straight vegetable oil olio vegetale mai utilizzato). Agli americani interessano maggiormente i WVO, perché gli SVO costano più o meno come il loro gasolio minerale. Agli europei che li usano e ne parlano, viceversa, interessano maggiormente gli SVO, che d’altra parte preferiscono chiamare PPO (pure plant oil). L’interesse di questi europei pare derivare dalle stesse motivazioni degli americani; ovvero dal fatto che le loro legislazioni consentono di usare i PPO con un notevole risparmio rispetto ai costi relativi al consumo di olii minerali in quanto sui PPO a certi europei non viene richiesta la normale tassazione sui carburanti (negli USA, viceversa, sui carburanti quasi non esiste alcuna forma di tassazione). Dicendo certi europei’ mi sono riferito a quelli fra noi meno disgraziati, per la fortuna che hanno avuto di nascere e crescere, apprendere una lingua e piantare le proprie radici, in paesi quali Gran Bretagna, Belgio, Olanda, Germania, Danimarca, Svezia e Finlandia. Di altri paesi come la Svizzera e l’Austria non so dire granché in relazione ai vegoil. Di altri come la Spagna, la Francia e l’Italia a quanto pare si può invece dire soltanto che l’argomento degli olii vegetali sembra essere un tabù. Da un punto di vista ambientalista mi pare essere senz’altro più rigorosa la preferenza americana per i WVO, poiché consumare olii precedentemente già utilizzati nelle loro friggitorie per cucinarvi con esso patate, pesce, carne e quant’altro a me pare essere estremamente lodevole. Ai ristoratori conviene, poiché non debbono pagare imprese autorizzate a prelevare questi olii presunti esausti (per farne ché, però, è tuttora per me un gran bel mistero). Anche a chi li impiega per farci andare le proprie macchine conviene, perché in tal modo costoro risparmiano denaro (dovendo però consumare del tempo per filtrare il WVO prima di poterlo utilizzare in un motore diesel). Ma, soprattutto, anche all’ecosistema del nostro intero pianeta questo consumo conviene, poiché dell’olio prodotto e già utilizzato per la cottura di cibi, a quel punto può venire ulteriormente utilizzato, questa volta per venire bruciato al posto di gasolio nel motore di un santo autoveicolo santo poiché il lavoro svolto da quell’autoveicolo in quel caso non richiederà l’estrazione di ulteriore petrolio, e per di più inquinerà meno di un motore euro 4 (uno standard con cui pare di poter fregarsene delle emissioni di particolato, che d’altra parte sembrano essere leggermente minori ed assai meno pericolose nel caso di una combustione di vegoil).
Ad ogni modo, la principale difficoltà connessa all’uso di oli vegetali per autotrazione consiste nella molto maggiore viscosità di questi rispetto al gasolio tradizionale (iper raffinato). In alcuni motori a gasolio ad iniezione indiretta (IDI) come è il caso di gran parte delle Mercedes degli anni ’80 pare che l’olio di colza possa venire utilizzato senza alcuna precauzione (vedi http://www.rerorust.de/). In tutti gli altri casi, come minimo sono richieste invece almeno alcune precauzioni.
La principale precauzione richiesta è senz’altro quella di preriscaldare l’olio vegetale, di modo che esso arrivi alla pompa d’iniezione con una temperatura fra i 75 ed i 90°C. L’olio di colza (considerato pressoché unanimemente fra i migliori olii vegetali per autotrazione) ad una temperatura di 20°C ha una viscosità di circa 15 volte maggiore del gasolio normale. Per arrivare ad avere la viscosità tipica del gasolio a temperatura ambiente richiede invece di essere portato ad una temperatura di circa 150°C. Una temperatura di circa 80°C sembra però consentire alle pompe Bosch di smaltirlo agevolmente, probabilmente poiché la sua temperatura si alza ulteriormente fin dal suo ingresso in una pompa d’iniezione attaccata ad un motore ben caldo, per innalzarsi ulteriormente quando poi entrerà negli iniettori (la temperatura all’interno di un motore diesel è normalmente intorno ai 400°C, e buona parte di quel calore si diffonde financo alla sua pompa d’iniezione). Proprio nella maggiore viscosità di ogni olio vegetale sta il motivo per cui un sistema d’alimentazione a vegoil normalmente è fatto sul tipo di quelli a GPL: partenze a freddo con il carburante tradizionale per poi passare al GPL (o all’olio vegetale) soltanto quando il motore è ben caldo.
Da alcuni studi fatti mi pare però di ricordare che ciò fosse stato avvallato anche dalla Elsbett (di cui si parlerà ancora in seguito) risulta che la temperatura ideale per una combustione ottimale degli olii vegetali starebbe intorno ai 500°C. In ogni caso, il risultato prodotto da ogni combustione di olii vegetali pare comportare emissioni di livello sempre adeguato agli standard euro 4 anche alle temperature d’esercizio dei più comuni motori diesel (i circa 400°C di cui si è già accennato).
Rimane a questo punto da parlare soltanto di un’ulteriore importante precauzione oltre a quella di preriscaldare l’olio vegetale e poi farlo passare per un buon filtro, prima del suo ingresso nella pompa d’iniezione. A causa della maggiore granularità dello spray di vegoil che si ricava da un iniettore normale, rispetto a quella di uno spray di gasolio standard, sembra possa esservi il rischio che parte di tale spray arrivi a bagnare le pareti dei cilindri prima cioè che avvenga anche la combustione di quell’ultima parte di uno spray. In tale caso sembra possibile che alcune incrostazioni possano con il tempo formarsi su tali pareti. A me pare verosimile che tale rischio sia effettivo soltanto nelle partenze a freddo. Tutto ciò è comunque piuttosto incerto e suscettibile di controversie. In ogni caso, per circa 800 euri la Elsbett (http://www.elsbett.com) propone dei kit di trasformazione per la maggior parte dei comuni motori diesel e pressoché per tutti nel caso si accetti di spendere un poco di più corredati fra l’altro di 4 nuovi iniettori o di 4 nuovi ugelli (nozzle) appositamente progettati per ottenere uno spray di vegoil che non possa arrivare a bagnare le pareti dei cilindri. In un sistema d’alimentazione di un motore diesel trasformato per consentire anche l’utilizzo di olio vegetale, oltre che del gasolio, vi possono essere dunque fino a tre parti fondamentali: 1) un sistema di riscaldamento dell’olio vegetale (scambiatore di calore o resistenze elettriche), 2) un filtro, 3) un set di iniettori appositamente predisposti per la nebulizzazione di un tipo prestabilito di olio vegetale (e comunque idoneo a nebularizzare anche il gasolio). Sui costi complessivi di un kit, soltanto il filtro incide normalmente per circa 200 euri.
In Germania chiunque può utilizzare olio di colza per autotrazione al costo di circa 57 centesimi al litro e con rese analoghe a quelle del gasolio. Questo poiché la legislazione tedesca fin dal 2002 prevede per gli olii vegetali l’esenzione totale da ogni forma di tassazione sui carburanti. Nello stesso anno una riduzione di 20 pence/litro venne stabilita anche in Gran Bretagna (in quest’ultimo paese mi par notevole il fatto che al pagamento delle imposte si debba poi provvedere mediante un versamento da farsi sulla base di un’autocertificazione dei propri consumi). Ancora nel luglio di quello stesso anno il Parlamento Europeo votò una direttiva in cui si raccomandò l’esenzione totale da tasse sui carburanti per ogni tipo di PPO (pure plant oil). A tutt’oggi il governo italiano sta dilazionando indefinitamente l’adozione di questo standard europeo.
Il sito http://www.vegburner.co.uk/ mi pare essere quello corredato della migliore discussione sugli olii vegetali per autotrazione, e quindi ne consiglio la consultazione prima di ogni altro. Un ulteriore sito che mi piace consigliare è http://www.solaroilsystems.nl.
Altre cose sparse da dire sull’uso del vegoil:
1) nessun rischio d’esplosioni e nessun vapore cancerogeno.
2) in genere si parla di puzza di fritto soltanto a proposito dei WVO. L’odore dipenderebbe allora dal tipo di frittura precedentemente ottenuta. In ogni caso, l’odore che emana dalla combustione di un vegoil, a mio parere dovrebbe sempre risultare meno fastidioso di quello proveniente da una combustione di gasolio.
3) In relazione all’uso di miscele di olii vegetali e gasolio in automezzi non trasformati: a) Solo quando la temperatura esterna è alta. Forse può andare bene anche in alte percentuali (40%), ma solamente inserendo l’olio nel serbatoio dopo che il motore è già ben caldo e poi utilizzandolo tutto (oppure diluendo notevolmente quanto vi fosse rimasto nel serbatoio, poco prima dell’arrivo a destinazione, aggiungendovi dell’ulteriore gasolio e percorrendo quindi qualche ulteriore chilometro di modo che l’indomani non debba accadere di ritrovarsi con una pompa ed un filtro intasati da una miscela fredda e ricca di vegoil. In pratica, pare doversi assolutamente evitare che grandi percentuali di vegoil alimentino il filtro e/o la pompa nel caso di partenze a freddo. È da tener presente che a basse temperature un’alta percentuale di olii vegetali intaserebbe pressoché qualsiasi filtro, ed inoltre potrebbe provocare problemi alla pompa d’iniezione e/o alla cinghia di distribuzione. È anche da tenere presente che uno dei maggiori scopi del riscaldamento del vegoil è quello di permetterne il filtraggio (ben difficilmente sembra potersi avere un filtro efficiente ed anche capace di trattare un vegoil freddo). b) A mio parere è ragionevole che chiunque intenda utilizzare una miscela ricca di vegoil consideri l’opportunità d’installare almeno una resistenza per riscaldare la miscela prima del suo ingresso nel filtro. Per contro si dovrebbe però mantenere con sicurezza tale riscaldamento al di sotto di una certa soglia (da valutare attentamente), onde evitare di portare una miscela di vegoil e gasolio ad una temperatura critica (considerando le sue potenzialità d’incendio). Forse può risultare essere sufficiente collocare il filtro proprio all’ingresso della pompa d’iniezione, di modo che il calore prodotto dal motore si trasmetta fino ad esso tramite la pompa. c) In alternativa al riscaldamento della miscela, si può focalizzare l’attenzione sul filtro. In questo caso sembra essere particolarmente interessante l’analisi del sistema di filtraggio delle Mercedes IDI degli anni ’80. Molte di esse risultano infatti essere state già ampiamente utilizzate, eppure senza avervi apportato alcuna modifica (si veda il caso precedentemente citato di cui al link http://www.rerorust.de ed altri casi discussi sul web americano). Questo tipo di automezzi pare essere particolarmente adatto all’uso di vegoil puro; in particolare per la notevole robustezza delle loro pompe d’iniezione e per la presenza di una precamera di combustione. Eppure, anche in questo tipo di automezzi le problematiche del filtraggio di vegoil freddi dovrebbero a mio parere sussistere. d) Pare doversi assolutamente evitare l’uso di olii di palma o di cocco in motorizzazioni non trasformate specificatamente per il consumo di tali olii. L’olio di girasole pare invece essere valido quasi quanto l’olio di colza. Per certi aspetti è migliore (minore viscosità) per altri peggiore (più facilmente emulsionabile). Particolarmente importante è però tenere presente che nell’olio di girasole alcuni trigliceridi cominciano a congelare già a 18°C. Pertanto tale tipo di olio sarebbe da utilizzarsi soltanto o in climi molto caldi oppure in presenza di un sistema per riscaldarlo. e) Sui web inglese, tedesco e americano si possono consultare delle banche dati a cui tutti possono contribuire inserendovi i dati salienti circa il chilometraggio che si è fatto a vegoil e la motorizzazione del proprio automezzo. f) Personalmente non ho alcuna esperienza diretta dell’uso di vegoil in un motore diesel. Non possiedo una vettura a gasolio e neanche sono intenzionato ad acquistarne una, poiché con la mia vettura a benzina percorro mediamente fra i 1000 ed i 2000 km/anno.
4) Il biodiesel è olio vegetale trattato perché in esso gli esteri siano almeno il 95% in peso (ovvero per ottenere un olio in cui risultino essere state spezzate le lunghe catene di grassi tipiche di un olio ricavato mediante la sola spremitura). In pratica il biodiesel si presenta con una viscosità paragonabile a quella del gasolio, ma per ottenere ciò si devono aggravare sia il bilancio energetico che i costi di produzione.
5) In Olanda un ettaro di terra comporta mediamente una produzione fra i 3000 ed i 5000 kg di semi di colza, in funzione specialmente delle condizioni climatiche. Con la spremitura a freddo 1/3 della quantità trattata diviene olio ed i rimanenti 2/3 mangime per bestiame altamente proteico (magari non dovendo così utilizzare del mais non transgenico, che a quanto mi risulta è normalmente notevolmente pericoloso per la salute, sia del bestiame che di chi ne consumerà le carni per non parlare poi dei cani e dei gatti che normalmente se lo ritrovano nelle loro crocchette). Per la successiva semina basteranno 5 kg per tornare ad ottenerne fino a 5000. Nella coltivazione della colza non si avverte alcuna necessità di modificazioni biogenetiche. A differenza del mais, un campo seminato a colza presenta in primavera una bellissima fioritura gialla (fonte: http://www.solaroilsystems.nl).
6) La produzione di olio di colza potrebbe consentirci di risparmiare sovvenzioni per produzioni che forse poi dovranno venire smaltite su mercati extraeuropei a prezzi inferiori alle medesime sovvenzioni.
7) Per l’evasione delle imposte sui carburanti, in Italia è prevista una multa minima di 7500 euri ed un processo anche penale in cui si rischiano dai 3 ai 6 mesi di carcere (fonte: Agricoltura Oggi del 21/5/2005 gran parte delle altre informazioni fornite sull’olio di colza in tale articolo mi paiono essere in realtà la riproduzione dei triti luoghi comuni in circolazione sul web italiano).
8) Il bilancio di CO2 inerente alla combustione di olio di colza è zero. Il bilancio di CO2 di una foresta che viene lasciata crescere indisturbata è invece largamente negativo (ovvero per noi positivo, dato che la CO2 presente nell’atmosfera diminuisce). La condizione ottimale pare cominciare ad aversi nel caso di boschi e foreste lasciati crescere indisturbati per almeno 50 anni. Per crescere ogni singola pianta richiede l’assimilazione di molta CO2, necessaria per la produzione dei suoi stessi tessuti. Con il processo metabolico di ogni vegetale si ha inoltre la produzione di nuovo ossigeno in forma atomica o molecolare (O2). Tale nuovo ossigeno va normalmente a rimpiazzare quello necessario per produrre nuova CO2 cosa che avviene con qualsiasi combustione (incluse quelle inerenti ad ogni metabolismo animale). Non a caso le aree verdi di una città vengono talvolta chiamate polmoni verdi’.
Per quanto concerne le osservazioni di Beppe Grillo sui carburanti oleosi, ed in particolare sul fatto che essi non costituirebbero una soluzione finale, sono senz’altro d’accordo con la maggior parte di quanto egli afferma; ma, d’altra parte, chi mai potrebbe azzardarsi a sostenere il contrario? A me pare essere condivisibile qualsiasi posizione basata sull’affermazione che di soluzioni, per rimediare alla condizione catastrofica in cui già oggi ci troviamo, non ve n’è ormai più alcuna; per non parlare poi degli umani che abiteranno il nostro pianeta fra circa quarant’anni. Secondo certi perfidi allarmisti, il nostro pianeta sarebbe in grado di sopportare al massimo 1,5 miliardi di persone che vivano con i nostri attuali standard di consumi occidentali. Siccome però ormai siamo ben oltre i 6 miliardi, con inoltre la prospettiva di arrivare almeno a 9 entro il 2050, e per di più con consumi crescenti, sia da noi, in occidente, che altrove ove da un lato ancora non si vive al livello dei nostri attuali standard consumistici, ma in cui peraltro la crescita dei consumi e della popolazione sta avvenendo con maggiore rapidità è ovvio che non possa risultare affatto facile ottenere una buona quadratura dei nostri conti planetari, per arrivare in qualche modo ad evitare di ottenerne un bilancio da brividi. Dunque, a quanto pare l’unica soluzione valida parrebbe essere ormai soltanto quella di accettare che la condizione umana debba inevitabilmente continuare a degradare, per procedere poi con tale tendenza secondo una qualche progressione esponenziale. Tutto ciò a me personalmente sembra dover avvenire molto più rapidamente di quanto normalmente pare manifestarsi ai più, ma specialmente molto più rapidamente rispetto alle rosee prospettive normalmente coltivate da chi non vuole tener conto di certe leggi inesorabili della natura (le necessità di Dike, un tempo tenute in grande conto, specialmente da Eraclito). Insomma, a me sembra che alcune catastrofi imminenti dovranno assolvere al compito di ripristinare un equilibrio fra certi conti attualmente in sospeso. In particolare mi riferisco al numero complessivo di ogni popolazione di umani i cui governi tuttora non vogliono guardare oltre il proprio naso. A tal proposito i governanti dell’Italia e di altri paesi europei mi paiono avere il solo merito di aver talmente avvilito i propri polli al punto di avere anche ottenuto di farli essere assai poco prolifici, dicendo loro peraltro che questo succederebbe perché sarebbero diventati ricchi (a mio parere non è un caso che le due regioni italiane con maggiore incremento demografico siano proprio quelle foraggiate più lautamente: Sicilia ed Alto Adige cos’altro possono avere infatti in comune?).
In una prospettiva catastrofica, a mio parere sarà senz’altro estremamente avvantaggiata ogni comunità di persone che abbiano sviluppato qualche capacità di sostenere le proprie tecnologie autonomamente, ovvero mediante risorse disponibili localmente. Ebbene, a tale riguardo gli olii vegetali sono quanto di più adatto possa esservi, poiché già si hanno casi di agricoltori capaci di risultare completamente autonomi da un punto di vista energetico. Per ottenere tale autonomia può infatti bastare il destinare un solo ettaro di terra pro capite alla coltivazione di una essenza oleosa. Ovvio è che di ettari di terra in Italia non ve ne siano in quantità sufficiente. In tutto essi sono circa 30 milioni, comprese le strade e le parti cementificate. Pare ovvio che anche soltanto l’utilizzazione di 1/10 del nostro territorio per la produzione di olio di colza sarebbe irrealistico, e che dunque neanche vi sarebbe la possibilità di sostenere gli attuali consumi di 3 milioni d’italiani, mediante l’impiego di olio di colza come carburante. Ragionando però nella prospettiva di una catastrofe imminente, bisogna allora anche considerare che gli italiani in tal caso saranno verosimilmente molto meno di quelli attuali, ed inoltre con assai più modeste pretese.
Gli impianti di spremitura degli olii vegetali sono assai facili da realizzare. Gli aspetti certamente più critici sono senz’altro quelli connessi alla consuetudine con l’utilizzo di motori diesel alimentati con olii vegetali, sia per la cogenerazione di calore ed elettricità che per il lavoro di ogni sorta di macchinario agricolo e di autoveicoli.
Personalmente già m’immagino lo sdegno di chi troverà le immagini che sto raffigurando offensive del senso comune della dignità umana. Per conto mio, tuttavia, non riesco a vedere alcun male nel cercare di prevedere un colpo assai grave ed a mio parere imminente (50 anni sono pochi o molti?), e magari anche il modo di pararlo in parte un colpo che oltretutto certamente non dipende da chi si sta preoccupando per la condizione in cui l’umanità intera s’è andata a cacciare.
Forse di responsabilità si può parlare al riguardo della divulgazione di una simile prospettiva, ma al riguardo di ciò è ben difficile decidere di non comunicare pubblicamente le proprie conclusioni allarmistiche, almeno in un contesto come questo. Se infatti un tale allarme viene ritenuto degno di considerazione, allora ben difficilmente si può trattare in modo sprezzante qualsiasi contributo che possa anche soltanto alleviare il gramo bilancio che lo ha generato. Ovvero, se qualcuno prevede di scottarsi, qualsiasi precauzione per tenere comunque un poco più bassa la temperatura non può venir trascurata. Pertanto, che valore può dunque avere la questione su quante automobili potranno effettivamente venire alimentate a vegoil? A mio parere che siano 1, 5 o 10% non importa quanto il fatto che per certuni esse debbano invece essere ad ogni costo lo 0%.
In ogni caso, per quanto mi riguarda, la mia soluzione esistenziale non è mai dipesa direttamente dalla lugubre prospettiva di catastrofi imminenti. Per quanto mi riguarda, la mia decisione era già stata da me presa indipendentemente da tali prospettive, poiché a me tuttora già basta e avanza il dovere constatare le vieppiù crescenti difficoltà che incontro, cercando di sopportare le condizioni imposte da una vita cittadina, ovvero conducendo la mia vita all’interno di qualsiasi città italiana, per quanto piccola essa sia. Per conto mio considero una vita decente quella di chi può mangiare cibo sano ovvero coltivato come Dio comanda, e quindi non intermediato. Quella di chi non deve preoccuparsi eccessivamente quando si vuol permettere ad un cane inoffensivo di scorazzare libero per un prato. Quella di chi non deve continuamente assistere alla mutilazione sistematica delle piante mediante l’assurda pratica della potatura quasi che le si voglia dapprima fare ammalare, per poi infine dover arrivare ad abbatterle. Per non parlare poi della cementificazione, del traffico, dell’inquinamento dell’aria, dell’insolente arroganza dei pubblici ufficiali, dell’ipocrisia con cui viene giustificate ogni sorta d’imposizione arbitraria, della stolida ottusità (incapacità critica) con cui la maggior parte dei miei concittadini si conforma a regole e superstizioni di cui non riescono a produrre alcuna valida motivazione e/o ragione.
Le mie attuali problematiche sono inoltre ben diverse da quelle consuete. Il mio attuale problema è infatti quello di riuscire a scovare un remoto angolino del nostro paese in cui vi sia abbondanza di boschi, ma non di taglialegna. Abbondanza d’animali selvatici, ma non di cacciatori. Abbondanza di prati, ma non d’agricoltori che vogliano spianare tutto per ottenere ulteriori aree coltivabili o edifici per imprigionarvi il loro miserabile bestiame. In pratica pare che si abbia un’equazione in cui ad ogni abbondanza di risorse naturali debba sempre corrispondere una pari abbondanza di predatori umani, e questo per ogni genere di ben di Dio. Per assurdo, sembra aversi che i soli luoghi in cui tale regola può talvolta venir violata siano proprio quelli compresi in una qualche cerchia cittadina, ma anche in quei casi si potranno notare alcuni discendenti dei Clovis in azione durante le loro pause ricreative ovvero, di quel tipo umano che anticamente riuscì a fare spopolare interi continenti della maggior parte delle specie viventi appetibili.
L’inverno scorso mi capitò di uscire un solo giorno dalla mia tana, dopo due anni passati a leggere e scrivere. M’accorsi allora per la prima volta dell’enorme squallore che regna ovunque in Italia, ma più ancora in campagna che in città. In quell’occasione mi capitò di fare un giro ozioso in automobile, da Imola a Marradi, percorrendo ogni sorta di strade secondarie (dalle mie parti la situazione è forse anche peggiore). In tutto quel viaggio i tronchi d’albero con un diametro di oltre dieci centimetri potei contarli sulle dita delle mie mani questo escludendo dal conto i tronchi delle alberature stradali e delle piante incluse in giardini privati (in estate è molto più difficile compiere una tale osservazione, a causa delle fronde con cui le piante riescono ad occultare le nostre vergogne). Intorno ad Imola vi sono quasi dappertutto calanchi, eppure le coltivazioni ovunque si spingono fin anche sui cucuzzoli. I terreni boschivi, poi, sia che appartengano a privati, sia che appartengano a qualche partecipanza, vengono comunque trattati allo stesso modo, ovvero nello stesso modo in cui vengono trattati gli uccelli ed ogni altro animale selvatico. In Italia pare che chiunque possa considerarsi libero di depredare il nostro comune territorio, senza freni o vincoli inibitori che non siano quelli imposti dalla propria coscienza e dalla predazione riservata ad altri. Semplicemente si può osservare che un terreno privato verrà sistematicamente devastato dal suo legittimo proprietario, mentre un territorio partecipato verrà invece devastato dall’orda dei partecipanti a quel pur misero banchetto. Anche all’interno dei nostri parchi nazionali sembrano valere queste stesse regole, salvo che lì viene almeno salvaguardata una misura di decenza minima (strano sarebbe invero che almeno ciò non avvenisse).
Personalmente potrei cominciare a coltivare maggiori speranze soltanto potendo constatare l’esistenza di qualche pur piccolo gruppo di persone, capaci però d’associarsi al fine di sottrarre qualche lembo del nostro territorio alla suddetta equazione. A mio parere vi è infatti tuttora la possibilità concreta di ottenere un simile risultato attraverso l’uso dei privilegi concessi a chi possiede privatamente un pezzetto di terra. Basterebbe quindi che un gruppo di persone decidesse di aderire ad un progetto d’acquisto individuale di terreni contigui, ma concordato e preordinato collettivamente, per arrivare poi a sottoporsi tutti al vincolo di destinare il 90% delle rispettive proprietà individuali ad una sorta di uso condominiale, e magari con l’ulteriore vincolo che il territorio in tal modo condiviso non possa poi venire depredato in alcun modo, neppure collettivamente. In ultima analisi, a mio parere un tale progetto comporterebbe risultati vantaggiosi anche in termini puramente finanziari sempre che dieci anni di tempo siano ancora disponibili per fare maturare un simile investimento poiché la bellezza non depredabile di un simile territorio andrebbe accumulandosi con il tempo, potendo quindi infine ampiamente compensare i diritti di sfruttamento alienati, con la levitazione che si avrebbe del valore immobiliare del rimanente 10% non sottoposto a vincoli. Ancor più facile da realizzarsi la cosa sarebbe se un qualche appoggio venisse dato a simili progetti da qualche autorità locale, ma sperare in una tale lungimiranza da parte di una qualsiasi potestà politica mi pare essere cosa oltremodo irrealistica. Irrealistico però non dovrebbe essere il confidare nella volontà di fare corrispondere dei piccoli fatti, ma concreti, alla proclamata velleità di chi sovente afferma di non sentirsi solidale con il nostro attuale sistema sociale. Tenendo conto poi dei prezzi irrisori della terra in certe località poco frequentate, si può desumere che praticamente chiunque potrebbe partecipare finanziariamente ad un tale tipo di progetto.
In ogni caso, tengo a precisare che la mia regola è di non dare (mai) alcun soldo a chi voglia costituirsi come un intermediario fra me e qualcosa d’importante sia che si tratti di Dio, sia che si tratti della preservazione del nostro pianeta.
artoraseno@yahoo.com
ho 17 anni, per andare a lavoro uso un ciao che consuma meno di un triciclo e in 10 minuti faccio da lissone a monza a 50 km\h mentre mia mamma con il furgone ci mette quasi mezz’ ora.
molti non se ne rendono conto, ma un motore al minimo CONSUMA!!!
quindi, perche’ non comprarsi un cazzo di motorino??? meno code, meno consumi e meno inquinamento.
poi, perche’ usare benzina e gasolio??? perche’ non olio di colza e metanolo???
io corro in moto, faccio speedway (non molto conosciuto in italia,ma in polonia e repubblica ceca e’ sport nazionale)le moto sono 500 cc 4 tempi alimentate a metanolo,che ha una resa migliore della benzina e inquina la meta’.
con un litro di metanolo in media faccio 800\900 metri e inquino meno di una moto di pari cilindrata percorrendo la stessa distanza.
per trovare questo alcool ho dovuto bestemmiare come un turco muto perche’ alcuni idioti tempo fa si divertivano a metterlo nel vino procurando morti, ciechi e tanta gente in coma, cosi’ se nn sei autorizzato nn puoi comprarlo.
sono riuscito a trovarlo alla girelli alcool a milano per miracolo, costa 1,87 al litro mentre in altri paesi lo trovi che costa 1 euro al litro (se e’ caro) e nelle piste da speedway te lo danno loro senza casini come autorizzazioni, vino e cagate varie.
in questa ditta io sono costretto a comprarlo in bottigliette di plastica da mezzo litro, se lo voglio in taniche da 10 litri (visto che ne compro 50 litri a volta) dovrei avere la patente per gli esplosivi(evviva,se ho 1 tanica di metanolo in furgone mi arrestano, mentre se ho un tir pieno di bottigliette di plastica nn possono dirmi niente. evviva le leggi italiane!!!!!!)
Ancora sull’auto ad acqua: al link http://www.discoverthis.com/fuelcelcaran.html non si parla di auto ad acqua, ma di “fuel cell car”, cioè unicamente di un veicolo dimostrativo a celle a combustibile ad idrogeno. Da dove arriva l’idrogeno? Dall’elettrolisi dell’acqua, alimentata da celle fotovoltaiche. Ciò non solo non è conveniente per l’autotrazione, ma è un vero e proprio suicidio energetico. Se le celle fotovoltaiche forniscono 10W elettrici, l’elettrolisi dell’acqua ci darà 7W di idrogeno che, attraverso le celle a combustibile, ci restituiranno circa 3W di energia elettrica. Il risultato è che abbiamo buttato via 7W in calore non più sfruttabile. Morale della favola: se devo dimostrare il funzionamento delle celle a combustibile in un giocattolino questo va benissimo, ma se devo pensare a muovere un veicolo è meglio utilizzare direttamente l’energia delle celle fotovoltaiche, eliminando così tutte le perdite di conversione e gli apparati inutili. Siamo però limitati, naturalmente, dalla potenza massima che esse ci possono fornire, che per la superficie di un’automobile normale possiamo stimare in circa 300W. Ecco perchè non basta riprodurre quel giocattolino in grande per risolvere il problema dell’autotrazione.
Scusa Beppe temo di essere uno dei tanti che aveva riportato il tuo presunto articolo sul proprio blog. Riparerò subito con una smentita!
Il problema mi sembra che alcuni motori sono fatti in modo da non poter usare i biocarburanti, e che basterebbe un accordo tra produttori di automobili e combustibili, certo facile a dirsi… I primi diesel andavano a olio di canapa, durante la seconda guerra mondiale si usava benzina sintetica derivata dal carbone. Il petrolio è arrivato in tempi recenti. E quindi basterebbe un piccolo passo indietro (nell’industria dell’automobile): che l’olio brucia dovremmo saperlo bene e non riscoprirlo dopo un secolo!
Ricollegandomi al post sull’auto ad acqua, ho trovato gli stessi articoli su Nexus, la rivista delle scienze, e li ho pubblicati sul mio sito (http://www.vessalab.com/docs/waterfuel.zip). Non sono un meccanico nè un fisico, ma mi sembra tutto piuttosto ragionevole.
Esistono in commercio modellini di auto ad idrogeno (prodotto e bruciato in loco, nell’auto mettiamo l’acqua!). Vedi per esempio http://www.discoverthis.com/fuelcelcaran.html , il costo si aggira intorno ai 150 dollari. Forse la faccio semplice, ma non basta rifarli più grossi ????
Sempre grande Beppe continua così
Sono un chimico industriale e x ora lavoro sull’idrogeno. Ho visionato il sito “acqua che brucia”: il sistema non può funzionare. Si scrive che il sistema brucia ortoidrogeno. Penso che si riferisca all’energia di allineamento degli spin nuceari, ma questa energia è piccola, soprattutto se paragonata a quella di combustione. L’unico processo industriale in cui essa è riscontrabile è la liquefazione dell’idrogeno. Se anche fosse possibile sfruttarla in qualche modo essa sarebbe di gran lunga inferiore a tutte le perdite di conversione di ogni singola parte dell’apparecchio proposto. A parte queste difficoltà tecniche, chi ha scritto queste cose ignora la legge di Hess; in parole povere: se si parte da acqua e si torna ad avere acqua non si può estrarre energia! I passaggi intermedi sono ininfluenti perchè l’energia contenuta in una molecola è una funzione di stato; vale a dire che a qualsiasi molecola d’acqua al mondo corrisponderà sempre un’entalpia di -242 kJ/mol qualunque sia la sua provenienza, per cui se parti dall’acqua e ritorni ad acqua(anche passando per processi strampalati) la differenza netta di entalpia è zero!
Io personalemente che sono appassionato di meccanica avevo trovato l’ articolo sull’ olio di colza cercando notizie su di una altra autovettura la EOLO funzionante solo ad aria compressa e mai messa in produzione.
Ho provato l’ olio di colza fino al 70 % in miscelazione con gasolio e questo senza problemi.Ho fatto pero solo un paio di pieni poi sono tornato al gasolio…che posso scaricare fiscalmente.
Vi vorrei inviare un interessante articolo invece sul utilizzao dell’acqua naturale al posto del gasolio…si..si… proprio acqua naturale di rubinetto.
andate a questo indirizzo:
http://www.mednat.org/new_scienza/carburante_acquabrucia.htm
Ne leggerete delle belle….ciao a tutti.
il mio più che un commento è una testimonianza di quello che è successo alla mia auto(Peugeot 307 SW 2.0 FAP). Ho deciso pure io di utilizzare l’olio di Colza miscelato (20% Gasolio e il resto olio di colza). Dopo 4 mesi di utilizzo e 20.000 Km ho dovuto sostituire tutto il filtro antiparticolato e la pompa dell’iniezione diesel.
Costo 2.100. Forse risparmiavo di più a usare il gasolio tradizionale.
ciao, ho una peugeot 206 hdi ed ho già fatto 6500 km con 20% di diesel(cioè 5 litri 5) e 80% di colza (cioè 20 litri 15).
non ho avuto nessun problema,ho fatto il tagliando ed era tutto a posto.Per scrupolo gli ho chiesto se mi faceva la prova inquinamento e abbiamo notato che gli inquinanti gassosi(biossido d’azoto-NO2- e monossido di carbonio-CO-erano praticamente nulli!!!
Il commento del meccanico è stato:inquini come la mia padella di patatine fritte.
spesa tagliando 100 e in due mesi andando a colza ho risparmiato 200.
io continuo così. Se per caso spacco tutto, ve lo faccio sapere, butto via la macchina e vado solo con la mia bici elettrica.
Vegoil (riveduto e corretto).
Con sorpresa mi sono accorto dell’opposizione di Beppe Grillo all’uso di olii vegetali per autotrazione. A questo argomento ho recentemente dedicato alcuni giorni di ricerche, per comprenderne la portata e le conseguenze. Ciò che a questo punto mi pare essere buffo è il fatto che tali mie ricerche iniziarono proprio a seguito del presunto intervento di Beppe Grillo su tale questione, prima ampiamente divulgato ed ora da egli smentito.
Le mie ricerche cominciarono con l’esplorazione del web italiano mediante google, per farmi arrivare nel volgere di poco tempo alla solita conclusione, ovvero che sul nostro web è sempre molto difficile trovarvi qualcosa che si sta cercando. Mi volsi allora dapprima al web americano per poi arrivare infine anche ad altri web europei. La situazione per come me la sto figurando ora pare essere la seguente.
Negli USA gli olii vegetali (vegoils) vengono suddivisi in WVO (waste vegetable oil olio vegetale usato) e SVO (straight vegetable oil olio vegetale mai utilizzato). Agli americani interessano maggiormente i WVO, perché gli SVO costano più o meno come il loro gasolio minerale. Agli europei che li usano e ne parlano, viceversa, interessano maggiormente gli SVO, che d’altra parte preferiscono chiamare PPO (pure plant oil). L’interesse di questi europei pare derivare dalle stesse motivazioni degli americani; ovvero dal fatto che le loro legislazioni consentono di usare i PPO con un notevole risparmio rispetto ai costi relativi al consumo di olii minerali in quanto sui PPO a certi europei non viene richiesta la normale tassazione sui carburanti (negli USA, viceversa, sui carburanti quasi non esiste alcuna forma di tassazione). Dicendo certi europei’ mi sono riferito a quelli fra noi meno disgraziati, per la fortuna che hanno avuto di nascere e crescere, apprendere una lingua e piantare le proprie radici, in paesi quali Gran Bretagna, Belgio, Olanda, Germania, Danimarca, Svezia e Finlandia. Di altri paesi come la Svizzera e l’Austria non so dire granché in relazione ai vegoil. Di altri come la Spagna, la Francia e l’Italia a quanto pare si può invece dire che l’argomento degli olii vegetali sembra essere un tabù. Da un punto di vista ambientalista mi pare essere senz’altro più rigorosa la preferenza americana per il WVO, poiché consumare olii precedentemente già utilizzati nelle loro friggitorie per cucinarvi con esso patate, pesce, carne e quant’altro a me pare essere estremamente lodevole. Ai ristoratori conviene, poiché non debbono pagare imprese autorizzate a prelevare questi olii presunti esausti (per farne ché, però, è tuttora per me un gran bel mistero). Anche a chi li impiega per farci andare le proprie macchine conviene, perché in tal modo costoro risparmiano denaro (dovendo però consumare del tempo per filtrare il WVO prima di poterlo utilizzare in un motore diesel). Ma, soprattutto, anche all’ecosistema del nostro intero pianeta questo consumo conviene, poiché dell’olio prodotto e già utilizzato per la cottura di cibi, a quel punto può venire ulteriormente utilizzato, questa volta per venire bruciato al posto di gasolio nel motore di un santo autoveicolo santo poiché il lavoro svolto da quell’autoveicolo a quel punto non richiederà l’estrazione di ulteriore petrolio, e per di più inquinerà meno di un motore euro 4 (uno standard con cui pare di poter fregarsene delle emissioni di particolato, che d’altra parte sembrano essere leggermente minori ed assai meno pericolose nel caso di una combustione di vegoil).
In ogni caso, la principale difficoltà connessa all’uso di oli vegetali per autotrazione consiste nella molto maggiore viscosità di questi rispetto al gasolio tradizionale (iper raffinato). In alcuni motori a gasolio a combustione indiretta (IDE) come è il caso di gran parte delle Mercedes degli anni ’80 pare che l’olio di colza possa venire utilizzato senza alcuna precauzione (vedi http://www.rerorust.de/). In tutti gli altri casi, come minimo sono richieste invece almeno alcune precauzioni.
La principale precauzione richiesta è senz’altro quella di preriscaldare l’olio vegetale, di modo che esso arrivi alla pompa d’iniezione con una temperatura fra i 75 ed i 90°C. L’olio di colza (considerato pressoché unanimemente fra i migliori olii vegetali per autotrazione) ad una temperatura di 20°C ha una viscosità di circa 15 volte maggiore del gasolio normale. Per arrivare ad avere la viscosità tipica del gasolio a temperatura ambiente richiede invece di essere portato ad una temperatura di circa 150°C. Una temperatura di circa 80°C sembra però consentire alle pompe Bosch di smaltirlo agevolmente, probabilmente poiché la sua temperatura si alza ulteriormente fin dal suo ingresso in una pompa d’iniezione attaccata ad un motore ben caldo (la temperatura all’interno di un motore diesel è normalmente intorno ai 400°C, e buona parte di quel calore si diffonde financo alla sua pompa d’iniezione), per innalzarsi ulteriormente quando poi entrerà negli iniettori. Proprio nella maggiore viscosità di ogni olio vegetale sta il motivo per cui un sistema d’alimentazione a vegoil normalmente è fatto sul tipo di quelli a GPL: partenze a freddo con il carburante tradizionale per poi passare al GPL (o all’olio vegetale) soltanto quando il motore è ben caldo.
Da alcuni studi fatti mi pare però di ricordare che ciò fosse stato avvallato anche dalla Elsbett (di cui si parlerà ancora in seguito) risulta che la temperatura ideale per una combustione ottimale degli olii vegetali starebbe intorno ai 500°C. In ogni caso, il risultato prodotto da ogni combustione di olii vegetali pare comportare emissioni di livello sempre adeguato agli standard euro 4 anche alle temperature d’esercizio dei più comuni motori diesel (i circa 400°C di cui si è già accennato).
Rimane a questo punto da parlare soltanto di un’ulteriore importante precauzione oltre a quella di preriscaldare l’olio vegetale e poi farlo passare per un buon filtro prima del suo ingresso nella pompa d’iniezione. A causa della maggiore granularità dello spray di vegoil che si ricava da un iniettore normale, rispetto a quella di uno spray di gasolio standard, sembra possa esservi il rischio che parte di tale spray arrivi a bagnare le pareti dei cilindri prima cioè che avvenga anche la combustione di quell’ultima parte di uno spray. In tale caso sembra possibile che alcune incrostazioni possano con il tempo formarsi su tali pareti. A me pare verosimile che tale rischio sia effettivo soltanto nelle partenze a freddo. Tutto ciò è comunque piuttosto incerto e suscettibile di controversie. In ogni caso, per circa 800 euri la Elsbett (http://www.elsbett.com) propone dei kit di trasformazione per la maggior parte dei comuni motori diesel e pressoché per tutti nel caso si accetti di spendere un poco di più corredati fra l’altro di 4 nuovi iniettori o di 4 nuovi ugelli (nozzle) appositamente progettati per ottenere uno spray di vegoil che non possa arrivare a bagnare le pareti dei cilindri. In un sistema d’alimentazione di un motore diesel trasformato per consentire anche l’utilizzo di olio vegetale, oltre che del gasolio, vi possono essere dunque fino a tre parti fondamentali: 1) un sistema di riscaldamento dell’olio vegetale (scambiatore di calore o resistenze elettriche), 2) un filtro, 3) un set di iniettori appositamente predisposti per la nebulizzazione di un tipo prestabilito di olio vegetale (e comunque idoneo a nebularizzare anche il gasolio). Sui costi complessivi di un kit, soltanto il filtro incide normalmente per circa 200 euri.
In Germania chiunque può utilizzare olio di colza per autotrazione al costo di circa 57 centesimi al litro e con rese analoghe a quelle del gasolio. Questo poiché la legislazione tedesca fin dal 2002 prevede per gli olii vegetali l’esenzione totale da ogni forma di tassazione sui carburanti. Nello stesso anno una riduzione di 20 pence/litro venne stabilita anche in Gran Bretagna (in quest’ultimo paese mi par notevole il fatto che al pagamento delle imposte si debba poi provvedere mediante un versamento da farsi sulla base di un’autocertificazione dei propri consumi). Ancora nel luglio di quello stesso anno il Parlamento Europeo votò una direttiva in cui si raccomandò l’esenzione totale da tasse sui carburanti per ogni tipo di PPO (pure plant oil). A tutt’oggi il governo italiano sta dilazionando indefinitamente l’adozione di questo standard europeo.
Il sito http://www.vegburner.co.uk/ mi pare essere quello corredato della migliore discussione sugli olii vegetali per autotrazione, e quindi ne consiglio la consultazione prima di ogni altro. Un ulteriore sito che mi piace consigliare è http://www.solaroilsystems.nl.
Altre cose sparse da dire sull’uso del vegoil:
1) nessun rischio d’esplosioni e nessun vapore cancerogeno.
2) in genere si parla di puzza di fritto soltanto a proposito dei WVO. L’odore dipenderebbe allora dal tipo di frittura precedentemente ottenuta. In ogni caso, l’odore che emana dalla combustione di un vegoil, a mio parere dovrebbe sempre risultare meno fastidioso di quello proveniente da una combustione di gasolio.
3) Per chi vuole utilizzare olii vegetali per miscelarli con il gasolio: a) solo quando la temperatura esterna è alta. Può andare bene anche in alte percentuali (40%), ma solamente inserendo l’olio nel serbatoio dopo che il motore è già caldo e poi utilizzandolo tutto. Evitare assolutamente che grandi percentuali di vegoil siano presenti nel caso di partenze a freddo. Tener presente che a basse temperature un’alta percentuale di olii vegetali intaserebbe qualsiasi filtro e potrebbe provocare problemi alla pompa d’iniezione e/o alla cinghia di distribuzione. b) evitare assolutamente di usare olii di palma o di cocco. L’olio di girasole è valido quasi quanto l’olio di colza. Per certi aspetti è migliore (minore viscosità) per altri peggiore (più facilmente emulsionabile). Importante però è tenere presente che in esso alcuni trigliceridi cominciano a congelare già a 18°C. Pertanto dovrebbe venire utilizzato soltanto in climi molto caldi oppure in presenza di un sistema di riscaldamento del vegoil. c) personalmente non ho alcuna esperienza diretta e neanche possiedo una vettura a gasolio (peraltro con la mia vettura a benzina percorro non più di 1000÷2000 km/anno).
4) Il biodiesel è olio vegetale trattato perché in esso gli esteri siano almeno il 95% in peso (ovvero per ottenere un olio in cui risultino essere state spezzate le lunghe catene di grassi tipiche di un olio ricavato mediante la sola spremitura). In pratica il biodiesel si presenta con una viscosità paragonabile a quella del gasolio, ma per ottenere ciò si devono aggravare sia il bilancio energetico che i costi di produzione.
5) In Olanda un ettaro di terra comporta mediamente una produzione fra i 3000 ed i 5000 kg di semi di colza, in funzione specialmente delle condizioni climatiche. Con la spremitura a freddo 1/3 della quantità trattata diviene olio ed i rimanenti 2/3 mangime per bestiame altamente proteico (magari non dovendo così utilizzare del mais non transgenico, che a quanto mi risulta è normalmente notevolmente pericoloso per la salute, sia del bestiame che di chi ne consumerà le carni per non parlare poi dei cani e dei gatti che normalmente se lo ritrovano nelle loro crocchette). Per la successiva semina basteranno 5 kg per tornare ad ottenerne fino a 5000. Nella coltivazione della colza non si avverte alcuna necessità di modificazioni biogenetiche. A differenza del mais, un campo seminato a colza presenta in primavera una bellissima fioritura gialla (fonte: http://www.solaroilsystems.nl).
6) La produzione di olio di colza potrebbe consentirci di risparmiare sovvenzioni per produzioni che forse poi dovranno venire smaltite su mercati extraeuropei a prezzi inferiori alle medesime sovvenzioni.
7) Per l’evasione delle imposte sui carburanti, in Italia è prevista una multa minima di 7500 euri ed un processo anche penale in cui si rischiano dai 3 ai 6 mesi di carcere (fonte: Agricoltura Oggi del 21/5/2005 gran parte delle altre informazioni fornite sull’olio di colza mi paiono essere in realtà la riproduzione dei triti luoghi comuni in circolazione sul web italiano).
8) Il bilancio di CO2 dovuto alla combustione di olio di colza è zero. Il bilancio di CO2 di una foresta che viene lasciata crescere indisturbata è invece largamente negativo (ovvero per noi positivo, dato che la CO2 presente nell’atmosfera diminuisce). Questo poiché per crescere ogni singola pianta richiede l’assimilazione di molta CO2 da impiegare nella produzione dei suoi stessi tessuti, oltre che la produzione di ossigeno che andrà a rimpiazzare quello necessario per produrre nuova CO2 cosa che avviene con qualsiasi combustione.
Per quanto concerne le osservazioni di Beppe Grillo sui carburanti oleosi, ed in particolare sul fatto che essi non costituirebbero una soluzione finale, sono senz’altro d’accordo con la maggior parte di quanto egli afferma; ma, d’altra parte, chi mai potrebbe azzardarsi a sostenere il contrario? A me pare essere condivisibile qualsiasi posizione basata sull’affermazione che di soluzioni, per rimediare alla condizione catastrofica in cui già oggi ci troviamo, non ve n’è ormai più alcuna; per non parlare poi degli umani che abiteranno il nostro pianeta fra circa quarant’anni. Secondo certi perfidi allarmisti, il nostro pianeta sarebbe in grado di sopportare al massimo 1,5 miliardi di persone che vivano con i nostri attuali standard di consumi occidentali. Siccome però ormai siamo ben oltre i 6 miliardi, con inoltre la prospettiva di arrivare almeno a 9 entro il 2050, e per di più con consumi crescenti, sia da noi, in occidente, che altrove ove da un lato ancora non si vive al livello dei nostri attuali standard consumistici, ma in cui peraltro la crescita dei consumi e della popolazione sta avvenendo con maggiore rapidità è ovvio che non possa risultare affatto facile ottenere una buona quadratura dei nostri conti planetari, per arrivare in qualche modo ad evitare di ottenerne un bilancio da brividi. Dunque, a quanto pare l’unica soluzione valida parrebbe essere ormai soltanto quella di accettare che la condizione umana debba inevitabilmente continuare a degradare, per procedere poi con tale tendenza secondo una qualche progressione esponenziale. Tutto ciò a me personalmente sembra dover avvenire molto più rapidamente di quanto normalmente pare manifestarsi ai più, ma specialmente molto più rapidamente rispetto alle rosee prospettive normalmente coltivate da chi non vuole tener conto di certe leggi inesorabili della natura (le necessità di Dike, un tempo tenute in grande conto, specialmente da Eraclito). Insomma, a me sembra che alcune catastrofi imminenti dovranno assolvere al compito di ripristinare un equilibrio fra certi conti attualmente in sospeso. In particolare mi riferisco al numero complessivo di ogni popolazione di umani i cui governi tuttora non vogliono guardare oltre il proprio naso. A tal proposito i governanti dell’Italia e di altri paesi europei mi paiono avere il solo merito di aver talmente avvilito i propri polli al punto di avere ottenuto di farli essere poco prolifici, dicendo loro peraltro che questo succederebbe perché sarebbero diventati ricchi (a mio parere non è un caso che le due regioni italiane con maggiore incremento demografico siano proprio quelle foraggiate più lautamente: Sicilia ed Alto Adige cos’altro possono avere infatti in comune?).
In una prospettiva catastrofica, a mio parere sarà senz’altro estremamente avvantaggiata ogni comunità di persone che abbiano sviluppato qualche capacità di sostenere le proprie tecnologie autonomamente, ovvero mediante risorse disponibili localmente. Ebbene, a tale riguardo gli olii vegetali sono quanto di più adatto possa esservi, poiché già si hanno casi di agricoltori capaci di risultare completamente autonomi da un punto di vista energetico. Per ottenere tale autonomia può infatti bastare il destinare un solo ettaro di terra pro capite alla coltivazione di una essenza oleosa. Ovvio è che di ettari di terra in Italia non ve ne siano in quantità sufficiente. In tutto essi sono circa 30 milioni, comprese le strade e le parti cementificate. Pare ovvio che anche soltanto l’utilizzazione di 1/10 del nostro territorio per la produzione di olio di colza sarebbe irrealistico, e che dunque neanche vi sarebbe la possibilità di sostenere gli attuali consumi di 3 milioni d’italiani, mediante l’impiego di olio di colza come carburante. Ragionando però nella prospettiva di una catastrofe imminente, bisogna allora anche considerare che gli italiani in tal caso saranno verosimilmente molto meno di quelli attuali, ed inoltre con assai più modeste pretese.
Gli impianti di spremitura degli olii vegetali sono assai facili da realizzare. Gli aspetti certamente più critici sono senz’altro quelli connessi alla consuetudine con l’utilizzo di motori diesel alimentati con olii vegetali, sia per la cogenerazione di calore ed elettricità che per il lavoro di ogni sorta di macchinario agricolo e di autoveicoli.
Personalmente già m’immagino lo sdegno di chi troverà le immagini che sto raffigurando offensive del senso comune della dignità umana. Per conto mio, tuttavia, non riesco a vedere alcun male nel cercare di prevedere un colpo assai grave ed a mio parere imminente (50 anni sono pochi o molti?), e magari anche il modo di pararlo in parte un colpo che oltretutto certamente non dipende da chi si sta preoccupando per la condizione in cui l’umanità intera s’è andata a cacciare.
Forse di responsabilità si può parlare al riguardo della divulgazione di una simile prospettiva, ma al riguardo di ciò è ben difficile decidere di non comunicare pubblicamente le proprie conclusioni allarmistiche, almeno in un contesto come questo. Se infatti un tale allarme viene ritenuto degno di considerazione, allora ben difficilmente si può trattare in modo sprezzante qualsiasi contributo che possa anche soltanto alleviare il gramo bilancio che lo ha generato. Ovvero, se qualcuno prevede di scottarsi, qualsiasi precauzione per tenere comunque un poco più bassa la temperatura non può venir trascurata. Pertanto, che valore può dunque avere la questione su quante automobili potranno effettivamente funzionare alimentandosi a vegoil? A mio parere che siano 1, 5 o 10% non importa quanto il fatto che per certuni esse debbano invece essere ad ogni costo lo 0%.
In ogni caso, per quanto mi riguarda, la mia soluzione esistenziale non è mai dipesa direttamente dalla lugubre prospettiva di catastrofi imminenti. Per quanto mi riguarda, la mia decisione era già stata da me presa indipendentemente da tali prospettive, poiché a me tuttora già basta e avanza il dovere constatare le vieppiù crescenti difficoltà che incontro, cercando di sopportare le condizioni imposte da una vita cittadina, ovvero conducendo la mia vita all’interno di qualsiasi città italiana, per quanto piccola essa sia. Per conto mio considero una vita decente quella di chi può mangiare cibo sano ovvero coltivato come Dio comanda, e quindi non intermediato. Quella di chi non deve preoccuparsi eccessivamente quando si vuol permettere ad un cane inoffensivo di scorazzare libero per un prato. Quella di chi non deve continuamente assistere alla mutilazione sistematica delle piante mediante l’assurda pratica della potatura quasi che le si voglia dapprima fare ammalare, per poi infine dover arrivare ad abbatterle. Per non parlare poi della cementificazione, del traffico, dell’inquinamento dell’aria, dell’insolente arroganza dei pubblici ufficiali, dell’ipocrisia con cui viene giustificate ogni sorta d’imposizione arbitraria, della stolida ottusità (incapacità critica) con cui la maggior parte dei miei concittadini si conforma a regole e superstizioni di cui non riescono a produrre alcuna valida motivazione e/o ragione.
Le mie attuali problematiche sono inoltre ben diverse da quelle consuete. Il mio attuale problema è infatti quello di riuscire a scovare un remoto angolino del nostro paese in cui vi sia abbondanza di boschi, ma non di taglialegna. Abbondanza d’animali selvatici, ma non di cacciatori. Abbondanza di prati, ma non d’agricoltori che vogliano spianare tutto per ottenere ulteriori aree coltivabili o edifici per imprigionarvi il loro miserabile bestiame. In pratica pare che si abbia un’equazione in cui ad ogni abbondanza di risorse naturali debba sempre corrispondere una pari abbondanza di predatori umani, e questo per ogni genere di ben di Dio. Per assurdo, sembra aversi che i soli luoghi in cui tale regola può talvolta venir violata siano proprio quelli compresi in una qualche cerchia cittadina, ma anche in quei casi durante le loro ricreazioni si potranno notare alcuni discendenti dei Clovis ovvero di quel tipo umano che anticamente riuscì a fare spopolare interi continenti della maggior parte delle specie viventi appetibili.
L’inverno scorso mi capitò di uscire un solo giorno dalla mia tana, dopo due anni passati a leggere e scrivere. M’accorsi allora per la prima volta dell’enorme squallore che regna ovunque in Italia, ma più ancora in campagna che in città. In quell’occasione mi capitò di fare un giro ozioso in automobile, da Imola a Marradi (dalle mie parti la situazione è forse anche peggiore), percorrendo ogni sorta di strade secondarie. In tutto il viaggio i tronchi d’albero con un diametro di oltre dieci centimetri potei contarli sulle dita delle mie mani questo escludendo dal conto i tronchi delle alberature stradali e delle piante incluse in giardini privati (in estate è molto più difficile compiere una tale osservazione, a causa delle fronde con cui le piante riescono ad occultare le nostre vergogne). Intorno ad Imola vi sono quasi dappertutto calanchi, eppure le coltivazioni ovunque si spingono fin anche sui cucuzzoli. I terreni boschivi, poi, sia che appartengano a privati, sia che appartengano a qualche partecipanza, vengono comunque trattati allo stesso modo, ovvero nello stesso modo in cui vengono trattati gli uccelli ed ogni altro animale selvatico. In Italia pare che chiunque possa considerarsi libero di depredare il nostro comune territorio, senza freni o vincoli inibitori che non siano quelli imposti dalla propria coscienza e dalla predazione riservata ad altri. Semplicemente si può osservare che un terreno privato verrà sistematicamente devastato dal suo legittimo proprietario, mentre un territorio partecipato verrà invece devastato dall’orda dei partecipanti a quel pur misero banchetto. Anche all’interno dei nostri parchi nazionali sembrano valere queste stesse regole, salvo che lì viene almeno salvaguardata una misura di decenza minima (strano sarebbe invero che almeno ciò non avvenisse).
Personalmente potrei cominciare a coltivare maggiori speranze soltanto potendo constatare l’esistenza di qualche pur piccolo gruppo di persone, capaci però d’associarsi al fine di sottrarre qualche lembo del nostro territorio alle suddette regole. A mio parere vi è infatti tuttora la possibilità concreta di ottenere un simile risultato attraverso l’uso dei privilegi concessi a chi possiede privatamente un pezzetto di terra. Basterebbe quindi che un gruppo di persone decidesse di aderire ad un progetto d’acquisto individuale di terreni contigui, ma concordato e preordinato collettivamente per arrivare poi a sottoporsi tutti al vincolo di destinare il 90% delle rispettive proprietà individuali ad una sorta di uso condominiale, e magari con l’ulteriore vincolo che il territorio in tal modo condiviso non possa poi venire depredato in alcun modo, neppure collettivamente. In ultima analisi, a mio parere un tale progetto comporterebbe risultati vantaggiosi anche in termini puramente finanziari sempre che dieci anni di tempo siano ancora disponibili per fare maturare un simile investimento poiché la bellezza non depredabile di un simile territorio andrebbe accumulandosi con il tempo, potendo quindi infine ampiamente compensare i diritti di sfruttamento alienati, con la levitazione che si avrebbe del valore immobiliare del rimanente 10% non sottoposto a vincoli. Ancor più facile da realizzarsi la cosa sarebbe se un qualche appoggio venisse dato a simili progetti da qualche autorità locale, ma sperare in una tale lungimiranza da parte di una qualsiasi potestà politica mi pare essere cosa oltremodo irrealistica. Irrealistico però non dovrebbe essere il confidare nella volontà di fare corrispondere dei piccoli fatti, ma concreti, alla proclamata velleità di chi sovente afferma di non sentirsi solidale con il nostro attuale sistema sociale. Tenendo conto poi dei prezzi irrisori della terra in certe località poco frequentate, si può desumere che praticamente chiunque potrebbe partecipare finanziariamente ad un tale tipo di progetto.
In ogni caso, tengo a precisare che la mia regola è di non dare, mai, alcun soldo a chi voglia costituirsi come un intermediario fra me e qualcosa d’importante sia che si tratti di Dio, sia che si tratti della preservazione del nostro pianeta.
(5,5 pagine in formato A4/12. È meglio che non le riveda ulteriormente, poiché altrimenti probabilmente diverrebbero almeno 6. Scusatemi se vi sarà sembrato un testo esageratamente lungo e pubblicato reiteratamente, principalmente per emendarlo di alcune mie sviste specialmente laddove avevo scritto densità invece di viscosità (traducendo malamente il termine inglese thickness).
artoraseno@yahoo.com
Rispondo a Dario Nencini:
Si trova solo nei supermercati “LIDL”
Ciao a tutti,grazie Beppe di esistere per noi ultimi immortali..(parlo dell’anima..probabilmente di umani connessi con la madre terra..ne è rimasti pochi..).
Questo post è solo una richiesta di informazioni.
Ma è possibile che non riesca a trovare olio di colza in giro per Milano??
é vero che ho poco tempo per cercarlo, ma in rete…
Se c’è qualche Milanese che mi puo aiutare…
Ho la mia vecchia citroen 1.9 turbo diesel che ha sete di natura!!
Grazie
Ciao a tutti,grazie Beppe di esistere per noi ultimi immortali..(parlo dell’anima..probabilmente di umani connessi con la madre terra..ne è rimasti pochi..).
Questo post è solo una richiesta di informazioni.
Ma è possibile che non riesca a trovare olio di colza in giro per Milano??
é vero che ho poco tempo per cercarlo, ma in rete…
Se c’è qualche Milanese che mi puo aiutare…
Ho la mia vecchia citroen 1.9 turbo diesel che ha sete di natura!!
Grazie
Lunardi ‘accusa’ le strade ‘Sono come venti anni fa’
La Nazione – 16 ore fa
ROMA, 6 GIUGNO 2005 – La quantita’ di auto e quindi il traffico sono enormemente aumentati e ora paghiamo il prezzo del “nulla degli anni passati”: questo e’ il motivo principale dei blocchi come quello di ieri sulle autostrade….”
In realtà l’Italia non è l’America. Le nostre strade sono piccole, per la stragrande maggioranza e NON POSSONO ESSERE ALLARGATE SENZA DETURPARE O ADDIRITTURA RUBARE SPAZIO A CAMPAGNE E CITTÁ. Quel che non torna è l’economia basata su di un assurdo e indiscriminato aumento delle vendite di auto. Come si può su 10 pubblicità, farne passare 8 almeno con auto come soggetti? Andando avanti così, senza tante storie, saremo sepolti dalle auto, le code saranno in continuo aumento, e gli incidenti con esse, senza fare che peggiorare il problema. La soluzione l’abbiamo davanti al naso da 40 anni: mezzi pubblici e rinuncia al CAZZO prolungato, che, per gli italiani, tutti, è impossibile da lasciare, ed è rappresentato dalla “màghina”! Fottuti impotenti!
Francis Scott Fitgerald, in tenera è la notte, di Nicole Warren in una Rolls:
tenuta a galla dalla forza di cento cavalli superflui.
S’ immaginava d’essere negli anni ’30, e tolti quei cento ne sarebbero rimasti pochini.
Poi per anni s’attestarono sul doppio, celati dalla pudica specificazione quanti sono necessari.
Oggi cento è il moltiplicatore, nelle iperberline.
Vale per i cavalli come per i listini, a parità di modello.
Si procede così:
altri cento cavalli, altri cento milioni, stessa velocità autolimitata, un decimo di secondo guadagnato nello zero cento.
E magari due volte di seguito 400, 500, 600…
Del resto Mercedes pubblicitariamente intima, per Serie B: mostra i muscoli.
E Honda per Hornet: la vanità non è più peccato.
E Audi per A6: l ‘understatment? scordatelo.
Molliche per i sociologi, grammi per il CO2.
Cordialmente
Claudio Trezzani
errori che ho riscontrati in una successiva rilettura del mio commento intitolato “vegoil”:
1) dove è scritto “articolato” avrebbe dovuto esserci “particolato”, 2) dove è scritto “minore granularità” avrebbe dovuto esserci “maggiore granularità”, e di seguito avrebbe dovuto esserci “dello spray che si ricava da un iniettore normale che nebulizza vegoil”
Vegoil.
Con sorpresa mi sono accorto dell’opposizione di Beppe Grillo all’uso di olii vegetali per autotrazione. A questo argomento ho recentemente dedicato alcuni giorni di ricerche, per comprenderne la portata e le conseguenze. Ciò che a questo punto mi pare essere buffo è il fatto che tali mie ricerche iniziarono proprio a seguito del presunto intervento di Beppe Grillo su tale questione, prima ampiamente divulgato ed ora da egli smentito.
Le mie ricerche cominciarono con l’esplorazione del web italiano mediante google, per farmi arrivare nel volgere di poco tempo alla solita conclusione, ovvero che sul nostro web è sempre molto difficile trovarvi qualcosa che si sta cercando. Mi volsi allora dapprima al web americano per poi arrivare infine anche ad altri web europei. La situazione per come me la sto figurando ora pare essere la seguente.
Negli USA gli olii vegetali (vegoils) vengono suddivisi in WVO (waste vegetable oil) e SVO (straight vegetable oil). Agli americani interessano maggiormente i WVO, perché gli SVO costano più o meno come il loro gasolio minerale. Agli europei che ne parlano, viceversa, interessano maggiormente gli SVO, che d’altra parte preferiscono chiamare PPO (pure plant oil). L’interesse di questi europei pare derivare dalle stesse motivazioni degli americani; ovvero dal fatto che le loro legislazioni consentono di usare i PPO con un notevole risparmio, rispetto ai costi relativi al consumo di olii minerali, in quanto sui PPO a certi europei non viene richiesta la normale tassazione sui carburanti (negli USA, viceversa, sui carburanti quasi non esiste alcuna forma di tassazione). Dicendo certi europei’ mi sono riferito a quelli fra noi meno disgraziati, per la fortuna che hanno avuto di nascere e crescere, apprendere una lingua e piantare le proprie radici, in paesi quali Gran Bretagna, Belgio, Olanda, Germania, Danimarca, Svezia e Finlandia. Di altri paesi come la Svizzera e l’Austria non so dire granché in relazione ai vegoil. Di altri come la Spagna, la Francia e l’Italia a quanto pare si può invece dire che l’argomento degli olii vegetali sembra essere un tabù. Da un punto di vista ambientalista mi pare essere senz’altro più rigorosa la preferenza americana per il WVO, poiché consumare olii precedentemente già utilizzati nelle loro friggitorie, per cucinarvi con esso patate, pesce, carne e quant’altro, a me pare essere estremamente lodevole. Ai ristoratori conviene, poiché non debbono pagare imprese autorizzate a prelevare questi olii presunti esausti (per farne ché, però, è tuttora per me un gran bel mistero). Anche a chi li impiega per farci andare le proprie macchine conviene, perché in tal modo costoro risparmiano denaro (dovendo però consumare del tempo per filtrare il WVO prima di poterlo utilizzare in un motore diesel). Ma, soprattutto, anche all’ecosistema del nostro intero pianeta questo consumo conviene, poiché dell’olio prodotto e già utilizzato per la cottura di cibi, a quel punto può venire ulteriormente utilizzato, questa volta per venire bruciato al posto di gasolio nel motore di un santo autoveicolo santo poiché il lavoro svolto da quell’autoveicolo a quel punto non richiederà l’estrazione di ulteriore petrolio, e per di più inquinerà meno di un motore euro 4 (uno standard con cui pare di poter fregarsene delle emissioni di articolato, che d’altra parte sembrano essere leggermente minori ed assai meno pericolose nel caso di una combustione di vegoil).
In ogni caso, la principale difficoltà connessa all’uso di oli vegetali per autotrazione consiste nella molto maggiore densità di questi rispetto al gasolio tradizionale (iper raffinato). In alcuni motori a gasolio a combustione indiretta (IDE) come è il caso di gran parte delle Mercedes degli anni ’80 pare che l’olio di colza possa venire utilizzato senza alcuna precauzione (vedi http://www.rerorust.de/). In tutti gli altri casi, come minimo sono richieste invece almeno alcune precauzioni.
La principale precauzione richiesta è senz’altro quella di preriscaldare l’olio vegetale, di modo che esso arrivi alla pompa d’iniezione con una temperatura fra i 75 ed i 90°C. L’olio di colza (considerato pressoché unanimemente fra i migliori olii vegetali per autotrazione) ad una temperatura di 20°C ha una densità di circa 15 volte maggiore del gasolio normale. Per arrivare ad avere la densità tipica del gasolio a temperatura ambiente richiede invece di essere portato ad una temperatura di circa 150°C. Una temperatura di circa 80°C sembra però consentire alle pompe Bosch di smaltirlo agevolmente, probabilmente poiché la sua temperatura si alza ulteriormente fin dal suo ingresso in una pompa d’iniezione attaccata ad un motore ben caldo (la temperatura all’interno di un motore diesel è normalmente intorno ai 400°C, e buona parte di quel calore si diffonde financo alla sua pompa d’iniezione). Proprio nella maggiore densità di ogni olio vegetale sta il motivo per cui un sistema d’alimentazione a vegoil normalmente è fatto sul tipo di quelli a GPL: partenze a freddo con il carburante tradizionale per poi passare al GPL (o all’olio vegetale) soltanto quando il motore è ben caldo.
Da alcuni studi fatti mi pare però di ricordare che ciò fosse stato avvallato anche dalla Elsbett (di cui si parlerà ancora in seguito) risulta che la temperatura ideale per una combustione ottimale degli olii vegetali starebbe intorno ai 500°C. In ogni caso, il risultato prodotto da ogni combustione di olii vegetali pare comportare emissioni di livello sempre adeguati agli standard euro 4 anche alle temperature d’esercizio dei più comuni motori diesel (i circa 400°C di cui si è già accennato).
Rimane a questo punto da parlare soltanto di un’ulteriore importante precauzione, oltre a quella di preriscaldare l’olio vegetale e poi farlo passare per un buon filtro, prima dell’ingresso nella pompa d’iniezione. A causa della minore granularità dello spray che si ricava da un iniettore normale, rispetto a quella di uno spray ottenuto con gasolio standard, sembra possa esservi il rischio che parte di tale spray arrivi a bagnare le pareti dei cilindri, prima cioè che avvenga anche la sua combustione. In tale caso sembra possibile che alcune incrostazioni possano con il tempo formarsi su tali pareti. A me pare verosimile che tale rischio sia effettivo soltanto nelle partenze a freddo. Tutto ciò è comunque piuttosto incerto e suscettibile di controversie. In ogni caso, per circa 800 euri la Elsbett (http://www.elsbett.com) propone dei kit di trasformazione per la maggior parte dei comuni motori diesel e pressoché per tutti nel caso si accetti di spendere un poco di più. Tali kit vengono corredati fra l’altro di 4 nuovi iniettori o di 4 nuovi ugelli (nozzle) appositamente allestiti per ottenere uno spray che non possa arrivare a bagnare le pareti dei cilindri. In un sistema di trasformazione dell’alimentazione di un motore diesel, da gasolio a olio vegetale, vi possono essere dunque fino a tre parti fondamentali: 1) un sistema di riscaldamento dell’olio vegetale (scambiatore di calore o resistenze elettriche), 2) un filtro, 3) un set di iniettori appositamente predisposti per la nebulizzazione di un tipo prestabilito di olio vegetale. Sui costi complessivi di un kit, soltanto il filtro incide normalmente per circa 200 euri.
In Germania chiunque può utilizzare olio di colza per autotrazione al costo di circa 57 centesimi al litro e con rese analoghe a quelle del gasolio. Questo poiché la legislazione tedesca fin dal 2002 prevede per gli olii vegetali l’esenzione totale da ogni forma di tassazione sui carburanti. Nello stesso anno una riduzione di 20 pence/litro venne stabilita anche in Gran Bretagna (in quest’ultimo paese mi par notevole il fatto che al pagamento delle imposte si debba poi provvedere mediante un versamento da farsi sulla base di un’autocertificazione dei propri consumi). Ancora nel luglio di quello stesso anno il Parlamento Europeo votò una direttiva in cui si raccomandò l’esenzione totale da tasse sui carburanti per ogni tipo di PPO (pure plant oil). A tutt’oggi il governo italiano sta dilazionando indefinitamente l’adozione di questo standard europeo.
Il sito http://www.vegburner.co.uk/ mi pare essere quello corredato della migliore discussione sugli olii vegetali per autotrazione, e quindi ne consiglio la consultazione prima di ogni altro. Un ulteriore sito che mi piace consigliare è http://www.solaroilsystems.nl.
Altre cose sparse da dire sull’uso del vegoil:
1) nessun rischio d’esplosioni e nessun vapore cancerogeno.
2) in genere puzza di fritto soltanto il WVO. L’odore dipende allora dal tipo di frittura precedentemente ottenuta. In ogni caso, l’odore che emana dalla combustione di un vegoil è sempre meno fastidioso di quello proveniente da una combustione di gasolio.
3) Per chi vuole utilizzare olii vegetali per miscelarli con il gasolio: a) solo quando la temperatura esterna è alta. Può andare bene anche in alte percentuali (40%), ma solamente inserendo l’olio nel serbatoio dopo che il motore è già caldo e poi utilizzandolo tutto. Evitare assolutamente che grandi percentuali di olio siano presenti nel caso di partenze a freddo. Tener presente che a basse temperature un’alta percentuale di olii vegetali intaserebbe qualsiasi filtro e potrebbe provocare problemi alla pompa d’iniezione. b) evitare assolutamente di usare olii di palma o di cocco. L’olio di girasole è valido quasi quanto l’olio di colza. c) personalmente non ho alcuna esperienza diretta e neanche possiedo una vettura a gasolio (peraltro con la mia vettura a benzina percorro non più di 1000÷2000 km/anno).
4) Il biodiesel è olio vegetale trattato perché in esso gli esteri siano almeno il 95% in peso (ovvero per spezzare le lunghe catene di grassi tipiche di un olio non trattato). In pratica il biodiesel si presenta con una densità paragonabile a quella del gasolio, ma per ottenere ciò si deve aggravare il bilancio energetico ed i costi di produzione.
5) In Olanda un ettaro di terra comporta mediamente una produzione fra i 3000 ed i 5000 kg di semi di colza. Con la spremitura a freddo 1/3 di questa quantità diviene olio ed i rimanenti 2/3 mangime altamente proteico per bestiame (magari non dovendo così utilizzare del mais non transgenico, che a quanto mi risulta è normalmente notevolmente pericoloso per la salute, sia del bestiame sia di chi ne consumerà le carni per non parlare poi dei cani e dei gatti). Per la successiva semina basteranno 5 kg per tornare ad ottenerne fino a 5000. Nella coltivazione della colza non si avverte alcuna necessità di modificazioni biogenetiche. A differenza del mais, un campo seminato a colza presenta in primavera una bellissima fioritura gialla (fonte: http://www.solaroilsystems.nl).
6) La produzione di olio di colza potrebbe consentirci di risparmiare sovvenzioni per produzioni che poi dovranno magari venire poi smaltite su mercati extraeuropei.
7) Per l’evasione delle imposte sui carburanti, in Italia è prevista una multa minima di 7500 euri ed un processo anche penale in cui si rischiano dai 3 ai 6 mesi di carcere (fonte: Agricoltura Oggi del 21/5/2005 gran parte delle altre informazioni fornite sull’olio di colza mi paiono essere in realtà disinformazione).
8) Il bilancio di CO2 dovuto alla combustione di olio di colza è zero. Il bilancio di CO2 di una foresta che viene lasciata crescere indisturbata è invece largamente negativo (ovvero per noi positivo, dato che la CO2 presente nell’atmosfera diminuisce). Questo poiché per crescere ogni singola pianta richiede l’assimilazione di molta CO2 da impiegare nella produzione dei suoi stessi tessuti.
Per quanto concerne le osservazioni di Beppe Grillo sui carburanti oleosi, ed in particolare sul fatto che essi non possano costituire una soluzione finale, sono senz’altro d’accordo con la maggior parte di quanto egli afferma; ma, d’altra parte, chi mai potrebbe azzardarsi a sostenere il contrario? A me pare essere condivisibile qualsiasi posizione basata sull’affermazione che di soluzioni, per rimediare alla condizione catastrofica in cui già oggi ci troviamo, non ve n’è ormai più alcuna; per non parlare poi degli umani che abiteranno il nostro pianeta fra circa quarant’anni. Secondo certi perfidi allarmisti, il nostro pianeta sarebbe in grado di sopportare al massimo 1,5 miliardi di persone, che vivano con i nostri attuali standard di consumi occidentali. Ma siccome invece ormai siamo ben oltre i 6 miliardi, con inoltre la prospettiva di arrivare almeno a 9 entro il 2050, e per di più con consumi crescenti, sia da noi, in occidente, che altrove ove da un lato ancora non si vive al livello dei nostri attuali standard consumistici, ma in cui peraltro la crescita dei consumi e della popolazione sta avvenendo con maggiore rapidità è ovvio che non possa risultare affatto facile ottenere una buona quadratura dei nostri conti planetari, per arrivare in qualche modo ad evitare di ottenerne un bilancio da brividi. Dunque, a quanto pare l’unica soluzione valida parrebbe essere ormai soltanto quella di accettare che la condizione umana debba inevitabilmente continuare a degradare, per procedere poi con tale tendenza secondo una qualche progressione esponenziale. Tutto ciò a me personalmente sembra dover avvenire molto più rapidamente di quanto normalmente pare manifestarsi ai più, ma specialmente molto più rapidamente rispetto alle rosee prospettive normalmente coltivate da chi non vuole tener conto di certe leggi inesorabili della natura (le necessità di Dike, un tempo tenute in grande conto, specialmente da Eraclito). Insomma, a me sembra che alcune catastrofi imminenti dovranno assolvere al compito di ripristinare un equilibrio fra certi conti attualmente in sospeso. In particolare mi riferisco al numero complessivo di ogni popolazione di umani i cui governi tuttora non vogliono guardare oltre il proprio naso. A tal proposito i governanti dell’Italia e di altri paesi europei mi paiono avere il solo merito di aver talmente avvilito i propri polli, al punto di avere ottenuto di fargli fare assai pochi figli, dicendo loro peraltro che questo succederebbe perché sarebbero diventati ricchi (a mio parere non è un caso che le due regioni italiane con maggiore incremento demografico siano proprio quelle foraggiate più lautamente: Sicilia ed Alto Adige cos’altro possono avere infatti in comune?).
In una prospettiva catastrofica, a mio parere sarà senz’altro estremamente avvantaggiata ogni comunità di persone che abbiano sviluppato qualche capacità di sostenere le proprie tecnologie autonomamente, ovvero mediante risorse disponibili localmente. Ebbene, a tal riguardo gli olii vegetali sono quanto di più adatto possa esservi, poiché già si hanno casi di agricoltori capaci di risultare completamente autonomi da un punto di vista energetico. Per ottenere tale autonomia può infatti bastare il destinare un solo ettaro di terra pro capite alla coltivazione di una essenza oleosa. Ovvio è che di ettari di terra in Italia non ve ne siano in quantità sufficiente. In tutto essi sono circa 30 milioni, comprese le strade e le parti cementificate. Pare ovvio che anche soltanto l’utilizzazione di 1/10 del nostro territorio per la produzione di olio di colza sarebbe irrealistico, e che dunque neanche vi sarebbe la possibilità di sostenere gli attuali consumi di 3 milioni d’italiani, mediante l’impiego di tali tipi di carburante. Ragionando però nella prospettiva di una catastrofe imminente, bisogna allora anche considerare che gli italiani in tal caso saranno verosimilmente molto meno di quelli attuali, ed inoltre con assai più modeste pretese.
Gli impianti di spremitura degli olii vegetali sono assai facili da realizzare. Gli aspetti certamente più critici sono senz’altro quelli connessi alla consuetudine con l’utilizzo di motori diesel alimentati con olii vegetali, sia per la cogenerazione di calore ed elettricità che per il lavoro di ogni sorta di macchinario agricolo e di autoveicoli.
Personalmente già m’immagino lo sdegno di chi troverà le immagini che sto raffigurando offensive del senso comune della dignità umana. Per conto mio, tuttavia, non riesco a vedere alcun male nel cercare di prevedere un colpo assai grave ed a mio parere imminente, e magari anche il modo di pararlo in parte un colpo che oltretutto certamente non dipende da chi si sta preoccupando per la condizione in cui l’umanità intera s’è andata a cacciare.
Forse di responsabilità si può parlare al riguardo della divulgazione di una simile prospettiva, ma al riguardo di ciò è ben difficile decidere di non comunicare pubblicamente le proprie conclusioni allarmistiche, almeno in un contesto come questo.
In ogni caso, per quanto mi riguarda, la mia soluzione esistenziale non è mai dipesa direttamente dalla lugubre prospettiva di catastrofi imminenti. Per quanto mi riguarda, la mia decisione era già stata da me presa indipendentemente da tali prospettive, poiché a me tuttora già basta e avanza il dovere constatare le vieppiù crescenti difficoltà che incontro, cercando di sopportare le condizioni imposte da una vita cittadina, ovvero conducendo la mia vita all’interno di qualsiasi città italiana, per quanto piccola essa sia. Per conto mio considero una vita decente quella di chi può mangiare cibo sano ovvero coltivato come Dio comanda, e quindi non intermediato. Quella di chi non deve preoccuparsi eccessivamente quando si vuol permettere ad un cane inoffensivo di scorazzare libero per un prato. Quella di non chi non deve continuamente assistere la mutilazione sistematica delle piante mediante l’assurda pratica della potatura quasi che le si voglia dapprima fare ammalare, per poi infine dover arrivare ad abbatterle. Per non parlare poi della cementificazione, del traffico, dell’inquinamento dell’aria, dell’insolente arroganza dei pubblici ufficiali, dell’ipocrisia con cui viene giustificate ogni sorta d’imposizione arbitraria, della stolida ottusità con cui la maggior parte dei miei concittadini si conforma a regole e superstizioni di cui non riescono a produrre alcuna valida motivazione e/o ragione.
Le mie attuali problematiche sono inoltre ben diverse da quelle consuete. Il mio attuale problema è infatti quello di riuscire a scovare un remoto angolino del nostro paese in cui vi sia abbondanza di boschi, ma non di taglialegna. Abbondanza d’animali selvatici, ma non di cacciatori. Abbondanza di prati, ma non d’agricoltori che tutto vogliano spianare per ottenere ulteriori aree coltivabili o edifici per imprigionarvi il loro miserabile bestiame. In pratica pare che si abbia un’equazione in cui ad ogni abbondanza di risorse naturali debba sempre corrispondere una pari abbondanza di predatori umani, e questo per ogni genere di ben di Dio. Per assurdo, sembra aversi che i soli luoghi in cui tale regola può talvolta venir violata siano proprio quelli compresi in una qualche cerchia cittadina, ma anche in quei casi si potranno notare alcuni discendenti dei Clovis che anticamente spopolarono i continenti della maggior parte delle specie animali.
L’inverno scorso mi capitò di uscire un solo giorno dalla mia tana, dopo due anni passati a leggere e scrivere. M’accorsi allora per la prima volta dell’enorme squallore che regna ovunque in Italia, più ancora in campagna che in città. In quell’occasione mi capitò di fare un giro ozioso in automobile, da Imola a Marradi (dalle mie parti la situazione è forse anche peggiore), percorrendo ogni sorta di strade secondarie. In tutto il viaggio i tronchi d’albero con un diametro di oltre dieci centimetri potei contarli sulle dita delle mie mani questo escludendo dal conto i tronchi delle alberature stradali e delle piante incluse in giardini privati (in estate è molto più difficile compiere una tale osservazione, a causa delle fronde con cui le piante riescono ad occultare le nostre vergogne). Intorno ad Imola vi sono quasi dappertutto calanchi, eppure le coltivazioni ovunque si spingono fin anche sui cucuzzoli. I terreni boschivi, poi, sia che appartengano a privati, sia che appartengano a qualche partecipanza, vengono comunque trattati allo stesso modo, ovvero nello stesso modo in cui vengono trattati gli uccelli ed ogni altro animale selvatico. In Italia pare che chiunque possa considerarsi libero di depredare il nostro comune territorio, senza freni o vincoli inibitori che non siano quelli imposti dalla propria coscienza e dalla predazione riservata ad altri. Semplicemente si può osservare che un terreno privato verrà sistematicamente devastato dal suo legittimo proprietario, mentre un territorio partecipato verrà invece devastato dall’orda dei partecipanti a quel pur misero banchetto. Anche all’interno dei nostri parchi nazionali sembrano valere queste stesse regole, salvo che lì viene almeno salvaguardata una misura di decenza minima (strano sarebbe invero che almeno ciò non avvenisse).
Personalmente potrei cominciare a coltivare maggiori speranze soltanto potendo constatare l’esistenza di qualche pur piccolo gruppo di persone, capaci però d’associarsi al fine di sottrarre qualche lembo del nostro territorio alle suddette regole. A mio parere vi è infatti tuttora la possibilità concreta di ottenere un simile risultato attraverso l’uso dei privilegi concessi a chi possiede privatamente un pezzo di terra. Basterebbe quindi che un gruppo di persone decidesse di aderire ad un progetto d’acquisto individuale, ma concordato e preordinato collettivamente per arrivare poi a sottoporsi tutti al vincolo di destinare il 90% delle rispettive proprietà individuali ad una sorta di uso condominiale, e magari con l’ulteriore vincolo che il territorio in tal modo condiviso non possa poi venire depredato in alcun modo, neppure collettivamente. In ultima analisi, a mio parere un tale progetto comporterebbe risultati vantaggiosi anche in termini puramente economici sempre che dieci anni di tempo siano ancora disponibili per fare maturare un simile investimento poiché la bellezza non depredabile di un simile territorio andrebbe accumulandosi con il tempo, potendo quindi infine ampiamente compensare i diritti di sfruttamento alienati, con la levitazione che si avrebbe del valore immobiliare del rimanente 10% non sottoposto a vincoli. Ancor più facile da realizzarsi la cosa sarebbe se un qualche appoggio venisse dato a simili progetti da qualche autorità locale, ma sperare in una tale lungimiranza da parte di una qualsiasi potestà politica mi pare essere cosa oltremodo irrealistica. Irrealistico però non dovrebbe essere il confidare nella volontà di fare corrispondere dei piccoli fatti, ma concreti, alla proclamata velleità di chi sovente afferma di non sentirsi solidale con il nostro attuale sistema sociale. Tenendo conto poi dei prezzi irrisori della terra in certe località poco frequentate, si può desumere che praticamente chiunque potrebbe partecipare finanziariamente ad un tale tipo di progetto.
In ogni caso, tengo a precisare che la mia regola è di non dare, mai, alcun soldo a chi voglia costituirsi come un intermediario fra me e qualcosa d’importante sia che si tratti di Dio, sia che si tratti della preservazione del nostro pianeta.
(5 pagine in formato A4/12. È meglio che non le riveda ulteriormente, poiché altrimenti probabilmente diverrebbero 6. Scusatemi se vi sarà sembrato un testo esageratamente lungo.)
artoraseno@yahoo.com
caro beppe
io ho una disponibilità massima di circa 20000 euro che macchina “ecologica”allora potrei comprare mi ero informato sulla “tua” prius ma non ci arrivo e poi per me e l’utilizzo che ne devo fare è un pò piccolina hai o avete dritte da darmi?
Ciao a tutti! L’idea mi è venuta guardano le minacce stampate sui pacchetti di sigarette e di tabacco, nero su bianco, un chiaro messaggio. Perchè invece nessuno ci allerta che milioni di autoveicoli che intasano le strade sono altrettanto pericolosi con i loro scarichi tossici? Date un’occhiata alla mia pagina web (http://www.bubu.co.uk/stopcar.html) dove ho messo a disposizione delle immagini da stampare e crearne adesivi da attaccare alla propria automobile.
fatemi sapere, Bubu C.
x Luca Monterisi
Anche se in ritardo x leggere il svz su motore Capossela controlla questo link: http://www.rai.it/TGRrubriche/pub/tgrArticolo/1,8268,,00.html?id_obj=34537&sezione=22&stato=&larg=&alt= Mi domando: e se qusto motore, magari alimentato a gpl, accoppiato con l’idea ibrida tipo “prius Toyota”, ossia elettrico/scoppio? Ma…utopia
ciao, ho una peugeot 206 hdi ed ho già fatto 6000 km con 20% di diesel(cioè 5 litri 5) e 80% di colza (cioè 20 litri 15).
non ho avuto nessun problema,ho fatto il tagliando ed era tutto a posto.Per scrupolo gli ho chiesto se mi faceva la prova inquinamento e abbiamo notato che gli inquinanti gassosi(biossido d’azoto-NO2- e monossido di carbonio-CO-erano praticamente nulli!!!
Il commento del meccanico è stato:inquini come la mia padella di patatine fritte.
spesa tagliando 100 e in due mesi andando a colza ho risparmiato 200.
io continuo così. Se per caso spacco tutto, ve lo faccio sapere, butto via la macchina e vado solo con la mia bici elettrica.
risposta a graziani renato:PERCHE’ CI PRENDONO PER IL CULO!
C’e’ qualcuno in grado di spiegarmi come mail il dollaro (seppur di poco) va giu’, la benzina ed altri derivati per autotrazione salgono sempre?Attendo risposte a questo quesito che ormai mi tormenta da ben 3 anni !
ho comperato il libro di jacopo fo: molto interessante, vi consiglio di compererlo ed aggiungo: per le auto a benzina: fate l’impianto a metano si risparmia circa il 70% e la macchina va benissimo.
ciao nello
Dissento. L’industria produca pure macchine che consumano la metà. Tutte le auto a gasolio circolanti oggi in Italia potrebbero essere convertite con un costo irrisorio a olio di colza o un altro tipo di biodiesel. Tutte le auto a benzina potrebbero essere convertite ugualmente ad alcol o a gas (gpl). Lo stesso discorso vale per le caldaie domestiche.
E sarebbe anche un’opportunità straordinaria dal punto di vista economico e della lotta alla disoccupazione. Bisognerebbe mettere a coltura enormi quantità di terreno che oggi è abbandonato perché la Comunità Economica Europea paga fior di soldi per ogni ettaro lasciato incolto. Si tratterebbe di costruire nuovi centri di produzione per i bio-carburanti, e molto lavoro per convertire i mezzi. Intanto, intraprendendo la via della riconversione globale del sistema dei trasporti, si otterrebbero enormi vantaggi sul piano della bilancia dei pagamenti, che è strangolata dal costo del petrolio che importiamo.
Ezio MAZZARELLA
http://WWW.PROGETTO2000.IT
beppe, ok parlar delle auto, ma dei treni non vogliano dire nulla?
i pendolari tempo fa presi dall’esasperazione han bloccato i binari un po’ ovunque…
il bello è che secondo trenitalia questa dovrebbe essere la sua Carta dei Servizi (Un assoluta centralità del cliente): “…Le parole chiave del nostro operare sono diventate discontinuità, integrazione, innovazione; lo spirito che le alimenta quello di un’assoluta centralità del cliente…”…
ora questa centralità e questo mettersi al servizio del cliente io non li vedo… al massimo vedo un esercito di “pirloni” pendolari che si fan prendere per i fondelli mensilmente.
Treni in perenne ritardi, soppressioni a go-go, stipati come sardine, ed il bello è che hanno pure tolto il bonus sui ritardi per gli ultimi 2 mesi!!!
il colmo dei colmi.
quando affermano “E’ una nuova sfida, e non sarà certo l’ultima. Ma abbiamo deciso di affrontarla, consapevoli che dai risultati che aggiungeremo dipenderanno la ricostruzione dell’ immagine di Trenitalia sul mercato e il rafforzamento della sua credibilità.”
io immagino come pensino di rafforzare la credibilità…
se non erro si chiama BRANDING…
insomma, pubblicità mirata. per il resto ci terreno i disservizi, mentre sugli eurostar ci saranno i soliti “privilegiati” che si faranno i massaggi a nostre spese..
grazie pendolari.
buonasera beppe,
a quanto pare anche il mensile “auto”
ti ritiene colpevole…
un articolo sul numero di giugno
risponde al tuo articolo “apocrifo”
distinti saluti
Alessandro
Caro Beppe,
in relazione all’articolo sull’olio di colza usato come sostitutivo del carburante a petrolio – articolo che ti è stato attribuito da “Quattroruote” e che tu hai smentito sul blog il 7.05.2005 – ho notato che su “il Venerdì di Repubblica” uscito il 27.05.2005, la giornalista che ti ha intervistato, Paola Zanuttini, attribuisce di nuovo a te la paternità dell’articolo e tu rispondi alla sua domanda senza farle notare niente.
P.Z. : Omissis…Le hanno pubblicato perfino un articolo sull’olio di colza ustao come carburante. Che, come idea, potrebbe sembrare un canovaccio per uno sketch.
B.G. : Ci sono scienziati che lavorano da anni su questo progetto. Ecco, io riporto i risultati di queste ricerche ignorate da tutti…Omissis.
Come mai? Un altro caso di errato sbobinamento di un’intervista?
Ciao
Beppe,
l’altro giorno un operaio si accingeva al suo lavoro quotidiano in una ditta di autotrasporti. Aveva solo 45 anni.
Tutti i santi giorni prendeva un caffè prima di iniziare il suo lavoro.
Quel giorno non lo prese, non ne aveva voglia.
Se l’avesse bevuto sarebbe ancora qui.
La cabina del tir non si sarebbe catapultata sopra lui schiacciandogli torace e cranio…
Un caffè!
Un caffè gli avrebbe salvato la vita!!!
Esiste qualcosa per risparmiare benzina su un auto Fiat Punto?
Che scooter consigliate? In rapporto qualità prezzo? Consumo e inquinamento?
Giorni fà, ho letto sulle lettere di Repubblica e del Corriere della Sera, che rapportando il prezzo del petrolio in euro (negli ultimi 2-3 anni l’euro si è molto apprezzato nei confronti del dollaro) è addirittura sceso dai 44 dollari del 2002 ai 43 dollari di adesso. La benzina invece, è aumentata da circa un euro a circa 1,20.
Il governo tace. Ho mandato email a tutti i quotidiani per fare un piccolo studio a riguardo ma non ho ottenuto risposte.
Non penso sia difficile. Rapportare il prezzo dollari euro negli ultimi anni e prezzo alla pompa.
Quando il nostro PRES. DEL CONS. è andato a BALLARò ha detto che il prezzo della benzina non dipende dal governo.
Controllando l’ENI, se questa ricerca fosse confermata, sarebbe poi curioso sapere come risponde.
Perchè non provate voi a farlo e a mandarlo ai quotidiani?
Forse vi darebbero più ascolto.
Ciao e grazie
La macchina ad aria compressa, Eolo, a quanto pare sembra scomparsa nel nulla. L’estate scorsa, in un’intervista, avevo letto che la produzione sarebbe dovuta partire nel settembre 2004.
A ottobre gli operai di Rieti erano già stati messi in cassa integrazione senza aver fatto un giorno di lavoro.
Il sito Internet non era disponibile come non lo è oggi, e qualsiasi riferimento alla produzione della macchina in Italia è scomparso dal Web, a parte il sito francese che fa riferimento agli inventori.
La cosa che fa rabbia è che in un momento di crisi del settore auto, le ditte dovrebbero tirar fuori tutte le loro risorse cerebrali per ricominciare a vendere. Invece ristagnano su idee vecchie di un secolo e su macchine già viste in tutte le salse (e su questo punto ricordano un po’ il cinema moderno).
Eolo costerebbe al massimo 5000 appena uscita dalla fabbrica, quindi largamente accessibile a persone che un’auto a petrolio non se la possono permettere. I problemi che la casa produttrice si troverebbe ad affrontare sono due: 1)I costi di consumo e mantenimento bassissimi (molti degli introiti di oggi sono dati dai pezzi di ricambio originali) 2)La vita media della Eolo sarebbe lunga più del doppio di quella di un’auto normale, poichè il suo motore raramente supera i 40°C (quindi una volta saturato il mercato, per una ventina di anni nessuno se ne comprerebbe una nuova).
Però facendosi un minimo furbi, potrebbero abbassare ulteriormente i prezzi di vendita delle auto, e variare i modelli, rendendola un bene di consumo a ricambio veloce come lo sono i telefoni cellulari. Il brevetto di Eolo originale prevede la costruzione dell’intero abitacolo in materiale riciclabile a basso impatto e “costo” ambientale quindi la cosa sarebbe fattibile.
Se l’Italia vuole tornare ad essere uno stato di una certa rilevanza nel mondo, sarà il caso che smetta di essere dipendente dal petrolio prima degli altri. Nel momento in cui ci diranno “eppure i pozzi era PRATICAMENTE impossibile che si esaurissero così presto”, sarebbe bello poter rispondere “e chissenefrega!”
Egr sig ,
guardate questo link http://www.myphill.com/
come fare rifornimento di metano a casa
senza andare al distributorei benzina.
Probabilmente da noi in Italia e’ un utopia.
Saluti
Achille Campanile diceva che in campagna è un’ altra cosa.
Anche oggi lo è, ma all’ incontrario.
Andiamoci.
Ampie distese di campi di colza:
oh bucolico dardeggiar dorato, oh salubre atmosfera…
salubre?
pensiamo ai suoi estratti che andranno ad intasare iniettori e calamitare la credulità di chi per risparmiare più inquina.
Senza contare quei furbi tra gli agricoltori che non hanno bisogno della colza per aumentare l’ inquinamento: basta usare il gasolio agricolo sulle normali autovetture.
Ma eccone uno, di autoctono villico.
quale atmosfera romantica, la sua agreste figura si staglia all’ orizzonte alla guida del pacioso trattore.
Pacioso?
Magari di 300 CV, 8000 cc, con gommone 600/70R28 e con un serbatoio da 600 litri.
Per un consumo di 200 g/KWh, chè la classificazione inquinatoria EURO la casa ha il vezzo di non dichiarare.
Eccone un altro, di autoctono villico: sfreccia nell’ aere fendendo umbratili sentieri al manubrio di un’ agile due ruote.
Mezzo d’ elezione, in questo scenario idillico, per un più intimo contatto con la natura.
E che EURO sarà?
Se proprio vogliamo fare uno sforzo, e chiamarlo Honda, non sarà più che 3.
Insomma, noi che dalla città avevamo preso la via della campagna con il nobile proposito alprimocampogiurolaspengo cominciamo ad avvertire una strana sensazione.
Che era cominciata già in tangenziale.
Perchè eravamo partiti alle prime luci del’ alba: poeticamente avventuroso ma anche modo per evitare il blocco del traffico …centum tantum
Poi i primi capannoni, le tante ciminiere… sta a vedere che l’ inquinamento lo troviamo, anzichè fuggerlo?
Pensavamo: giuste le targhe alterne, decongestioniamo di auto le città, in campagna al massimo troveremo una Hummer H3 che con il pacchetto adventure (riduzione doppia) è intenta a scalar muri a passo di formica (quando il marciapiede non basta più…).
Ed eccoci tutti lì, più trattori, motori, canne nerignamente fumeggianti, oltre che acquatiche, colze dal futuro imbarazzante.
Aveva proprio ragione Campanile:
in campagna è un’ altra cosa.
Che poi, Campanile suggeriva di andare in tram.
Alla prossima puntata – forse – dirò il perchè.
Cordialmente
Claudio Trezzani
Io vado a colza da oltre 45000km, l’auto va bene, in culo ai petrolieri…
Sono d’accordo che non è un modo per cambiare le cose, e che le tematiche di sostenibilità/inquinamento e approvvigionamento energetico vanno affrontate in modo più profondo, però è l’unica cosa che una caccola come me può fare per togliere l’appoggio ai petrolieri…crepassero di stenti!!
ciao, ho una peugeot 206 hdi ed ho già fatto 5000 km con 20% di diesel e 80% di colza.
non ho avuto nessun problema,ho fatto il tagliando ed era tutto a posto.Per scrupolo gli ho chiesto se mi faceva la prova inquinamento e abbiamo notato che gli inquinanti gassosi(biossido d’azoto-NO2- e monossido di carbonio-CO-erano praticamente nulli!!!
Il commento del meccanico è stato:inquini come la mia padella di patatine fritte.
spesa tagliando 100 e in due mesi andando a colza ho risparmiato 200.
io continuo così. Se per caso spacco tutto, ve lo faccio sapere, butto via la macchina e vado solo con la mia bici elettrica.
MACCHINA AD ARIA COMPRESSA. QUALCUNO VICINO A RIETI HA NOTIZIE?
La macchina ad aria compressa Eolo è stata presentata in anteprima nazionale al 1° Convegno di Nexus (24/11/2001 Montegrotto Terme – PD).
Eolo è l’auto ad aria compressa
– Inquinamento zero.
– Raggiunge i 110 chilometri all’ora.
– Ha un’autonomia di 200 km alla media di 60 km orari, oppure 10 ore di utilizzo in città.
– Percorre 100 chilometri con 1500 lire 0,77 Euro circa di elettricità e costa quanto un’utilitaria.
– Dal tubo di scappamento esce solo aria pulita
Per informazioni e/o prenotazioni http://www.eoloauto.it
Viale De Juliis, 13 – 02100 – Rieti – Tel. 800 10 3656 – Fax 800 20 3656
——————————-
Questa e’ una delle tante notizie che si possono trovare in rete cercando EOLO ARIA COMPRESSA.
Stranamente non se ne sa piu’ nulla ed il sito internet originale ( che avevo personalmente visto e studiato) ospita adesso un fastidioso sito porno. QUalcuno ha notizie? L’idea era molto carina e sembrava funzionasse….molto meglio dell’olio di colza!
L.M.
già fatto.
l’ ho mandato a segnalazioni@etc..etc…
si è aperta l’ home page, ho visto e-mail e ho cliccato senza leggere tutto il resto.
Cmq….la segnalazione è che trenitalia è un covo di ladri!
l ‘indirizzo è o damalilith@infinito.it oppure damalilith@fastwebnet.it
ciao a tutti!
Dal sito http://www.corriere.it
Si è disputata sabato e domenica sul circuito francese di Nogaro.
La maratona dei veicoli più risparmiosi.
Battuto il record del mondo: 3.836 km con un litro è il nuovo primato grazie a un’auto a idrogeno.
NOGARO (Francia) – Battuto il record del mondo per il veicolo che consuma di meno. L’ha stabilito lo scorso fine settimana sul circuito francese di Nogaro un’auto a idrogeno che ha consumato 1,75 grammi di idrogeno per percorrere 25,272 km. L’equivante di 3.836 km con un litro di benzina, 42 km in più rispetto al primato precedente.
Il veicolo vincente (dal sito Shell Eco-marathon)
Il primato è stato realizzato dal veicolo Pac II costruito dal Politecnico federale di Zurigo appositamente per la Shell Eco-marathon. Ma due auto tradizionali a benzina si sono aggiudicate il premio riferito ai minori consumi in considerazioni ai materiali di costruzione del veicolo: il Liceo professionale dei mestieri dell’automobile della Regione Nord-Pas-de-Calais (Francia) l’Istituto politecnico superiore del Portogallo. Non male anche per i veicoli diesel, 1.807 km con un litro di gasolio per un veicolo tedesco, e a Gpl: 1.804 km per un’auto francese.
Ha partecipato anche un veicolo italiano, l’xTeam del Politecnico di Milano sponsorizzato dalla Fujitsu Siemens.
23 maggio 2005
Visto che siamo nella sezione “trasporti”, qualcuno può fornirmi qualche informazione, dettaglio tecnico, link, etc. sul GPL?
La mia famiglia sta pensando di acquistare una nuova auto e mi piacerebbe conoscerne i pro e i contro..grazie!
ho inviato questa mail al sito di tutto città con un idea che potrebbe fare qualcosa di concreto per diminuire il traffico soprattutto nelle grandi città. che ne pensate?
“salve, abito a roma e quotidianamente devo combattere con le strade e soprattutto con le macchine che ci sono nelle strade!!!
Per sopravvivere ci si deve inventare di tutto e tra i tanti escamotage mi è venuto in mente un servizio che potrebbe dare il sito di Tuttocittà che potrebbe diminuire le auto in circolazione.
Il fatto è questo: se nella mia come nelle altre grandi città è vero che le macchine in circolazione sono tante perchè i cittadini sono tanti, è vero anche che, soprattutto nel tragitto casa-lavoro, le macchine sono vuote!!!
Guardandomi intorno la mattina in mezzo al traffico ho notato che difficilmente c’è più di una persona per macchina.
Per risolvere il problema basterebbe che le persone che abitano vicino e lavorano vicino si accordassero per andare al lavoro insieme, ma in una città come roma non è affatto facile trovarle.
L’ideale sarebbe fare un servizio di registrazione dove viene chiesto l’indirizzo della propria abitazione e l’indirizzo del proprio lavoro ed ogni volta che i due indirizzi coincidono o sono nel raggio, che so, di 500 metri con quelli di qualche altro iscritto, possa metterli in contatto tra di loro.
E a pensarci bene fare un servizio del genere sul sito di Tuttocittà comporterebbe uno sforzo informatico esiguo (i database delle vie ci sono già) e porterebbe grossi benefici alla città.
Ecco i primi che mi vengono in mente:
– riduzione del traffico;
– riduzione dell’inquinamento;
– soluzione al problema targhe alterne (se si circola in più di tre persone in macchina si può circolare indipendentemente dalla targa);
– socializzazione tra persone che passano gran parte della loro vita a pochi metri di distanza ma che inghiottiti dal caos della metropoli non si incontrano mai;
Se opportunamente pubblicizzato il servizio potrebbe portare un buon ritorno a livello di immagine e di contatti sul sito per Seat e potrebbe essere un piccolo passettino per il miglioramento della vita urbana di tanti cittadini.
non so quanto una mail fatta da una singola persona possa essere presa in considerazione ma in ogni caso ho pensato che non poteva essere dannosa per cui mi sono convinto a scriverla.
saluti.”
risposta a Rudy Corazzin sul boicottaggio di Shell ed Esso:
La risposta alla tua domanda la trovi in questa pagina:
http://www.attivissimo.net/antibufala/caro_benzina_idea_francese/caro_benzina_idea_francese.htm
In sostanza è una bufala perchè più del 70% di quello che paghiamo la benzina va al fisco e dunque anche se una compangia petrolifera decidesse di abbassare i prezzi a causa del boicottaggio il risparmio sarebbe minimo.
ciao
Piacevolissimo Beppe Grillo
ho lavorato in AlfaRomeo ed ho proposto di investire sul PowerChip: è un disco di semiconduttore che trasforma direttamente la differenza di temperatura in differenza di potenziale elettrico. In un motore a benzina avevo calcolato che poteva quanto meno raddoppiare il rendimento e portarlo dal 24 al 50%.
L’idea è semplice e si basa sul fatto che in un motore di 2000 cc all’uscita della camera di combustione, e cioè nel primo tratto del tubo di scarico, la temperatura di quest’ultimo è intorno ai 700° C, mentre già a 20 cm scende a meno di 200° C. Questa differenza di temperatura era sufficiente (almeno in teoria) a far recupera ben 20 kw (ripeto 20 kw) di potenza elettrica dal motore che altrimenti sarebbe andata persa.
Con questa energia si poteva alimentare tutta la parte elettrica di bordo ed anche un turbina elettrica che permetteva al motore di avere cilindrata minore, consumi più bassi, coppia costante come un motore elettrico (vedi Prius) e inquinamento ridotto.
L’attenzione data al progetto è durata qualche giorno …
Non per dar peso alla mia idea (gli ingegneri si sa, a volte sono svitati) però alla FIAT non avevano creduto neanche al Common Rail, inventato da loro e subito rivenduto alla Bosch, che ancora oggi ringrazia.
Ciao e buon lavoro
Roberto
L’equazione che poni tra aumento dei prezzi e diminuzione dei consumi mi sembra un po’ ingenua: sai meglio di molti altri quanto il mercato (nella fattispecie, quello automobilistico), risponda pigramente alle esigenze del consumatore. Probabilmente l’aumento del costo dei carburanti, avrebbe l’effetto da te prospettato, ma in quanto tempo? Basta guardare gli ultimi dieci anni: i prezzi del carburante (alla pompa intendo…magari seguissero il prezzo del greggio!) sono praticamente raddoppiati: ti pare che ci sia stato un proporzionale calo dei consumi delle auto? E intanto chi paga le spese di questo gap?
Le case automobilistiche pur avendo le tecnologie per ridurre drasticamente i consumi, dosano tali innovazioni per stimolare le vendite. Lo stesso discorso si può applicare alle emissioni inquinanti (anche se tutti sappiamo che le auto non sono la prima causa).
Il biodiesel non è certamente una soluzione definitiva, ma certamente la più efficace nell’immediato. Per quanto riguarda le tasse sui carburanti, sono d’accordo con te che siano necessarie e non arbitrarie (almeno nei presupposti), ma fermo restando il ricaro dello Stato, perchè i prezzi dei carburanti alla pompa seguono il prezzo del greggio solo in ascesa? E perchè la svalutazione del dollaro (la moneta con cui si acquista il greggio) rispetto all’euro, non ha influenzato minimamente il prezzo del carburante? Che ci sia qualcuno che ci fa il “pizzo”?
Con ammirazione.
..ah… forse non sono stato abbastanza attento.. ma per quanto riguarda l’affermazione “le superfici coltivabili non aumentano”, beh.. perchè non iniziamo a studiare metodi per coltivare di più in meno spazio, mentre utilizziamo i bio carburanti?
Sarà un pensiero utopico il mio.. ma: se davvero finisse il petrolio e l’alternativa più immediata fosse il biocarburante, le grosse aziende non svilupperebbero dei metodi per far uscire quanta più materia prima in minor tempo? facessero anche la colza geneticamente modificata che cresce in mezza giornata, tanto va a finire nel motore.. no?
Ammesso e non concesso che ciò fosse possibile, bisognerebbe comunque cercare di prevenire gli effetti eventualmente negativi…
…non so se può interessare.. ma guardate un po qui..
http://www.senato.it/leg/14/BGT/Schede/Ddliter/15182.htm
una proposta di legge del 2001 che parla proprio di promozione dei biocarburanti.. indovinate in che stato è la proposta di legge..? …mah…
ho visto anch io il servizio di rai 3 su come montare un impianto ad idrogeno su qualsiasi auto che l altro utente ha scrupolosamente descritto.mi sembra fosse di sandro mazzerioli ma non ne sono sicuro.
vorrei maggiori informazioni a proposito e l indirizzo di qualke officina a roma che lo monti. bella beppe! 6 un eroe dei tempi moderni!
Per Claudio Recchia:
Secondo me manca un punto fondamentale oltre a quelli elencati: dove le mettiamo tutte le auto che rottameremo?
Forse la soluzione meno invasiva sta nel migliorare quello che già abbiamo… Non ricordo chi ha detto questa frase ma sintetizza il concetto: “L’auto che inquina meno è quella che già abbiamo”.
Penso che iniziare dal dispositivo presentato da Armando de Para qualche post più sotto sia un buon inizio.
Anche perchè come dice lei, Claudio, chi glielo dice alle compagnie petrolifere di “concedere” alle case produttrici di auto di costruire macchine che consumano meno??
Saluti, Morris.
Vorrei rispondere a Sante Elisei.
In parte è, come dici tu, di difficile attuazione la proposta di Beppe di dimezzare i consumi e raddoppiare il costo della benzina.
ma non è difficile per le entrate dello Stato, che ci sarebbero comunque.
La difficoltà è nel popolo Italiano, che non so quanto sarebbe rapido nell’adeguarsi alle esigenze del cambiamento.
Ogni volta che arriva un cambiamento in questo Paese ci troviamo sempre in difficoltà perchè abbiamo l’abitudine di fare le cose sempre all’ultimo momento.
Io l’idea per realizzare tale progetto l’avrei:
Lo stato potrebbe incentivare l’acquisto di “nuove vetture” (che superino come consumo medio i 30 km/l) e rendere l’incentivo valido per 3 anni, oltrepassati i quali cadrebbe l’incentivo ed entrerebbero in vigore tariffe della benzina ultramaggiorate che permetterebbero allo stato di rifarsi in poco tempo delle spese, oltretutto in quei 3 anni l’industria che gira intorno alle automobili avrebbe un bum pauroso, una produzione mai vista, che senz’altro darebbe una scossa all’economia.
Ci ritroveremmo dopo 3 anni con la stragrande maggioranza del parco auto rinnovata, consumi senz’altro ridotti, costo del carburante decisamente ridimensionato al problema dell’inquinamento e dei morti per le guerre del petrolio.
Rischi:
-molti cittadini con l’entrata in vigore delle nuove tariffe sulla benzina (una specie di autotassazione da parte del popolo italiano) rimarrebbero a piedi perchè sprovvisti delle nuove autovetture a bassi consumi.
-Lo stato, con le sue politiche “mangia mangia” non sarebbe in grado di gestire l’investimento degli incentivi sull’acquisto.
-Per convincere le compagnie petrolifere a dare il permesso alle case automobilistiche di produrre automobili che consumano meno è necessario che questa politica economica di ridurre i consumi e aumentare il costo del greggio venga attuata da tutto il continente.
INSOMMA, LA COSA NON E’ AFFATTO SEMPLICE, MA SE LE PERSONE CHE HANNO IL “DIFFICILE COMPITO DI GOVERNARE” SONO REALMENTE ALL’ALTEZZA DI RICOPRIRE TALI CARICHE, LA COSA è FATTIBILE. Non dovrebbe essere il popolo a supplicare i propri rappresentanti di prendere provvedimenti di tale importanza…dovrebbero essere loro stessi a illuminare il popolo sulle “nuove possibilità”!!!
CHE NE PENZATE DI QUESTA?(circola in internet)
Benzina a metà Prezzo……. Fai circolare la voce
COME AVERE LA BENZINA A META’ PREZZO
Siamo venuti a sapere di un’azione comune per esercitare il nostro potere nei confronti delle compagnie petrolifere.
Possiamo far abbassare il prezzo della benzina ai colossi del petrolio, senza dover rinunciare ad acquistare benzina!!!
Anche se non hai la macchina, per favore fai circolare il messaggio agli amici.
E’ un’idea geniale! Si sente dire che la benzina aumenterà ancora fino a 1.10 euro al litro.
Possiamo far abbassare il prezzo solo se ci muoviamo insieme, in modo intelligente e solidale. Ecco come.
Posto che l’idea di non comprare la benzina un determinato giorno ha fatto ridere le compagnie (sanno benissimo che, per noi, si tratta solo di un pieno.. differito, perché alla fine ne abbiamo bisogno!), c’è un sistema che invece li farà ridere pochissimo,purché agiamo in tanti.
La parola d’ordine è: colpire il portafoglio delle compagnie senza lederci da soli.
I petrolieri e l’OPEC ci hanno condizionati a credere che un prezzo che varia tra 0,95 e 1 euro al litro sia un buon prezzo, ma noi possiamo far loro scoprire che il prezzo conveniente é la metà.
Ormai i consumatori hanno scoperto che possono incidere moltissimo sulle politiche delle aziende, e basta decidere di usare il potere che abbiamo.
La proposta è che, da qui alla fine dell’anno, non si compri più benzina delle due più grosse compagnie, SHELL e ESSO , che peraltro ormai formano una compagnia soltanto.
Se non venderanno più benzina, saranno obbligate a calare i prezzi.
Se queste due compagnie calano i prezzi, le altre dovranno per forza adeguarsi. Per farcela, però dobbiamo essere milioni di clienti di Esso e Shell, in tutto il mondo.
Questo messaggio, proveniente dalla Francia, è stato inviato a una trentina di persone; se ciascuna di queste aderisce e a sua volta lo trasmette a…diciamo una decina di amici, siamo a trecento. Se questi fanno altrettanto, siamo a 3000, e così via.
Di questo passo, quando questo messaggio sarà arrivato alla… settima “generazione”, avremo raggiunto e informato trenta milioni di consumatori!
Inviate dunque questo messaggio a dieci persone, chiedendo loro di fare altrettanto. Abbiamo calcolato che, se tutti sono abbastanza veloci nell’agire, potremmo sensibilizzare circa 300 milioni di persone in otto giorni.
E’ certo che, ad agire così, non abbiamo niente da perdere,non vi pare?
Puoi anche fotocopiare questa lettera e farla girare al lavoro, tra gli amici vedi tè.
Ciao a tutti
Caro Beppe in riferimento al tuo articolo del “7 Maggio 2005 Olio di colza: Quattroruote o Quattropalle? ” ed in particolare alla parte ” RADDOPPIARE IL PREZZO, DIMEZZARE IL CONSUMO”, non sono per niente convinto che raddoppiare i prezzi dei carburanti, aspettando che le industrie costruttrici producano veicoli che consumino metà di quelli attuali, sia di buon auspicio. Sinceramente non mi sento molto tranquillo se tutto questo dipende da un Governo in perenne difficoltà di bilancio o dalle multinazionali costruttrici di auto e ti spiego subito il perché.
Qualche giorno fa, mi sono incuriosito per un articolo uscito il 4 aprile 2005 dal titolo “Caro Benzina- Lo Stato ci Guadagna” ho letto che dall’inizio del 2004 al 14 marzo 2005, per il solo aumento delle imposte, lo Stato ha incamerato dai carburanti per autotrazione 1.244 milioni di euro, pari a 2.409 miliardi di vecchie lire. La stima è del Centro Studi Promotor, sulla base dei prezzi medi e dei dati sugli acquisti di carburanti per autotrazione divulgati dal ministero delle Attività Produttive. La cosa veramente interessante è che si sono aggiunti ad un gettito che già nel 2003 aveva sfiorato i 30 miliardi di euro. A questo punto è naturale cercare di capire che peso hanno queste cifre nel Bilancio dello Stato (vedi sito CNEL) e purtroppo il peso è considerevole, incidendo dal 7,5 all’ 8% sulla totalità delle entrate (escludendo dal bilancio delle entrate l’ emissione titoli debito pubblico e prestiti). Vista la premessa, quale governo avrebbe interesse a diminuire le proprie entrate e quale industria i propri profitti? Lo Stato vedrebbe a rischio l’incremento progressivo delle entrate sull’aumento delle accise e dei consumi e l’impresa sarebbe costretta ad investire in un momento di stagnazione delle vendite. A questo punto a noi comuni mortali pensanti cosa rimane da fare?
ciao Sante
potete scrivermi eliseisante@tiscali.it
x Alessandro Belli
Sono perfettamente d’accordo con te quando dici che le automobili a benzina andrebbero completamente distrutte, sugli altri punti ti devo delle precisazioni: ho superato e di molto il risparmio del 20%; sono arrivato a emissioni ZERO, e questa era la cosa che mi interessava di più; l’automobile diesel di un mio amico che ha installato il sistema EKO-SMOGBUSTER da 800 km con un pieno oggi ne fa circa 1200 di km; l’automobile a GPL sempre di un conoscente ha raddoppiato la percorrenza litro.
Ti do ragione sulle automobili a benzina, io non ho ottenuto (per ora) + di un 35% di risparmio a fronte di un investimento di 650 installazione compresa che grazie agli attuali aumenti delle benzina ho praticamente già ammortizzato.
Ma vuoi mettere la soddisfazione di non inquinare con il risparmio economico?
Se consumassi 1 litro in più ogni 11 km ma senza inquinare, lo farei lo stesso.
Tra breve quando la benzina e il gasolio saranno arrivati alla quota di 2 /litro anche solo un misero 35% di risparmio con 25.000 km percorsi all’anno fanno un bel po di che mi rimangono in tasca, senza contare la minor manutenzione e usura delle parti meccaniche, il minor consumo di olio ecc. 😉
Il tuo comm rail con 150.000 km diventerebbe praticamente nuovo con questo sistema, questa è una supervalutazione dell’usato.
E se in questa ottica si rende l’auto che già abbiamo molto più efficiente e pulita si vede come a fronte di un netto risparmio dell’acquisto di un veicolo nuovo, si ottiene:
-Mancato inquinamento dell’energia necessaria a fabbricare il nuovo veicolo;
-Mancato spreco di fonti primarie quali acqua e elementi necessarie alla fabbricazione del nuovo veicolo;
-Mancata rottamazione anticipata del veicolo che già possedete;
-Minore inquinamento dovuto all’utilizzo del sistema ad acqua che sicuramente emette meno emissioni di un veicolo nuovo.
-Mancato finanziamento dei “soliti noti”
ECCETERA.
Hai visto il mercedes 4300 a benzina con il sistema installato dopo 233.000 km ???
Hai letto le considerazioni di chi sta usando questo sistema ???
Nei link precedentemente postati c’è tutto, basta leggere.
A presto
Armando
approfitto x ringraziare beppe grillo x avermi aperto gli occhi sull’ importanza e l’incredibile capacita’ della rete. Lo ringrazio xche’ proprio dopo il suo spettacolo a livorno mi si e’ svegliata una curiosita’ che prima non avevo mai avuto… il mondo internet GRAZIE!!!!!!!!!!
apro un argomento nuovo. mi e’ stato proposto da una persona di fiducia di partecipare ad un meeting della i@t per entrare a far parte del gruppo movyda. prima di parteciparvi sono andato a visitare il sito di questa azienda. la persona che ha costituito questa societa e’ virgilio degiovanni. NON SONO ANDATO AL MEETING…….. spero di non aver gettato via l’occasione che(come mi ha detto il mio amico) mi avrebbe cambiato la vita……….
ciao Beppe, sono stato al tuo tour presso il Palalottomatica di Roma e sono contento di aver ascoltato quanto hai detto: il coraggio di dire la verità ti avrà creato e ti crea mille problemi, ma, la presenza massiccia del tuo pubblico certamente ti scalda come una coperta.
Sono un papà di un bambino di otto anni gravemente handicappato; tutto ciò che ho ottenuto con mio figlio lo devo alla mia testardaggine ed al mio avvocato.
Ho vinto una sentenza al TAR di Roma per quanto riguarda l’assistenza domiciliare indiretta.
Vorrei approfondire l’argomento con te per denunciare i continui abusi d’ufficio dei rappresentanti delle istituzioni.
A memoria (ho 38 anni), non ricordo che tu ti sia occupato di disabilità: mi sbaglio o c’è un motivo in particolare?
Il mio telefono è 3479604044
Ti ringrazio anticipatamente del tempo che vorrai dedicarmi e ti ringrazio per ciò che fai.
Non sei solo!
Cordiali saluti da Francesco Scoditti
Chiedo scusa ma nel post precedente ho dimenticato di postare il nome del video sulla canapa(nel caso qualcuno volesse cercarlo su progs di file sharing).
Il titolo è questo: “[DIVX-ITA] L’erba Proibita (Scoprite come mai la marijuana è illegale – Dario Fo Paolo Rossi Vergassola 99 Posse Pittura Freska)(1).avi” Spero che vi sia di aiuto.
Bè non so se qualcuno ne ha mai sentito parlare, ma esiste un comustibile eccezzionale. Questo combustibile sarebbe l’etanolo di canapa(marjuana). Un tempo l’Italia era la seconda produttrice mondiale di canapa (utilizzata per innumerevoli scopi, dal vestiario all’edilizia) ma, a quanto mi è sembrato di capire, i grandi magnati del petrolio(magnoni forse sarebbe meglio) hanno fatto pesare tutto il loro potere economico(nonchè politico) per schiacciare la produzione della canapa con leggi sempre piu restrittive (se non sbaglio bisogna ringraziare la legge bossi-fini per questo). Comunque, siccome so di non essere molto bravo a scrivere, ho un fantastico video che parla della Canapa in italia. Se qualcuno fosse interessato, puo contattarmi tramite e-mail (roberto.sansone@libero.it) oppure cercarlo tramite i programmi di file sharing quali Emule, WinMX e simili.
Aumentare i prezzi dei carburanti è sbagliato. Primo perchè a trovarsi in difficoltà saranno le persone più povere. Secondo perchè oramai viviamo in una società a misura d’auto. L’auto è un bene necessario, non più di lusso. Anzi, ora che viviamo nell’era della globalizzazione anche l’aereo è un mezzo di trasporto necessario e non più di lusso. Occorre una diversa politica energetica, come favorire l’uso di combustibili meno inquinanti (ad esempio il metano o alcooli come metanolo e etanolo). Bisognerebbe che i distributori di benzina fossero tutti dotati di una pompa per il metano, che le case costruttrici si impegnassero nella costruzione di motori ibridi, che il governo varasse una legge che impone il trasporto su ferrovia per merci che devono superare i 300 km di distanza. Bisognerebbe fare ricerca per migliorare i mezzi di trasporto. Sapevo di una ditta inglese che stava progettando dirigibili in grado di trasportare più di 1000 tonnellate. Un dirigibile di questo tipo trasporta tantissima merce consumando molto meno carburante di un jet. Bisogna offrire alternative e incentivi. Queste sono scelte politiche. Quello che non capisco è come mai, con il continuo aumento del petrolio, le case automobilistiche offrono sempre più fuoristrada e SUV. Chi ci specula? Chi veramante impone la sua legge nell’ambito della politica energetica?
x armando de prada
Ho letto con interesse il tuo articolo sulle prove che hai fatto sulla Peugeot, ne ho tratto alcune considerazioni.
Le macchine a benzina andrebbero distrutte, io ho un bravo JTD del 1999, il primo common rail uscito sul mercato, ho fatto 150.000 km, mediamente con 55 lt di gasolio percorro 950-1000 km.
Rispetto ai tuoi obbiettivi ( ridurre il consumo del 50%) tu passi da 9,2 a 11 km/lt (circa il 20%) che non e’ poco, ma e’ ben lontano da quanto ti eri prefissato.
I motori americani non peccano certo in economicita’ (dato che la benziana costa pochissimo) quindi li c’e sicuramente margine per migliorare.
Con la fiat idea (motore JTD 1400) si percorrono facilmente 25 km/lt, allora perche’ insistere sui motori a benzina?
Faccio notare che a bassa velocita’ il consumo di energia per tenere i fari accessi puo’ pesare il 10% sul consumo dell’auto
Ciao!
Alessandro
Da “Le Iene” del 12/05/05
In uno dei tantissimi servizi interessanti di questo programma riporto una classifica sull’argomento:
Roma 995 –
Houston 695 –
Londra 330 –
Tokyo 302 –
La classifica e’ relativa al numero di auto ogni 1000 abitanti e il servizio sottolinea come nel caso di Roma, tolti i minorenni (ma non i maggiorenni sprovvisti di patente) è come se ci fosse 1 auto e mezzo per abitante.
Beppe Grillo, a tutto il suo staff e agli interessati e interessate di
Italia e nel mondo.
Il 27,28,29 maggio 2005 si terrà a Roma la seconda edizione della critical
mass nazionale, che quest’anno è diventata interplanetaria (con adesioni
da tutta la galassia), un modo diverso di vivere la città, di evitare il
traffico che ogni giorno ci stressa, ci intossica e ci imprigiona: la
bicicletta. I partecipanti alla critical mass sono ciclisti, che ogni
giorno per spostarsi usano un mezzo leggero, libero e non inquinante.
Vi mando il volantino dell’edizione del’anno scorso, che spiega molto bene
chi siamo e cosa facciamo. Visto il vostro impegno sui temi
dell’inquinamento e del petrolio, questa iniziativa vi interessarà molto.
Questa non è LA soluzione, ma di certo è un modo attivo per contrastare
quotidianamente il dominio dell’automobile nelle nostre vite.
Se volete approfondire, aderire, partecipare, oltre a potermi scrivere, i
link sono:
http://www.tmcrew.org/eco/bike/ciemmona2/
http://www.tmcrew.org/eco/bike/criticalmassroma/index.html
più i vari link delle ciclofficine popolari presenti a Roma (attualmente
tre)che trovate nei siti segnalati.
Un grazie a Beppe Grillo per il suo blog e le sue denuncie.
un bacio
Sara, ciclista romana
VOLANTINO DEL 2004
Critical Mass Internazionale Roma 28, 29 e 30 maggio 2004
Il rinascimento ciclistico
Guardandoci intorno nelle nostre città, vedendo come stanno modificandosi
i nostri stili di vita, affrontando ogni giorno l’emergenza ambientale,
sociale e sanitaria in corso, si può affermare che l’era della
motorizzazione di massa è al collasso.
Gli albori di un rinascimento, noi, ciclisti/e urbani, li riusciamo a
vedere. Sempre più persone riconsiderano quello che negli ultimi
trent’anni era stato un tabù: utilizzare le proprie forze per muoversi. E
invece riscopriamo che possiamo spostarci con più facilità e per gran
parte dei nostri spostamenti quotidiani senza l’automobile.
L’automobile, la moto, il motorino ci avevano in questi anni ipnotizzato
facendoci credere che non potevamo camminare per più di duecento metri e
che andare in bicicletta fosse esclusivamente un divertente passatempo da
praticare nelle vacanze o nei week-end.
Ma due guerre per il petrolio in 10 anni, uno stile di vita sempre più
sedentario, dei costi di esercizio elevatissimi e, soprattutto,
l’inefficacia nell’attuare la sua principale funzione ossia quella di
farci spostare da una parte all’altra della città hanno portato molte
persone in tutto il mondo a cercare alternative all’automobile.
Abbiamo iniziato a fare i nostri spostamenti in bicicletta.
Era lì, abbandonata, utilizzata solo come “giocattolo”, ma obnubilati dal
marketing dell’industria del motore e del petrolio, non potevamo vederla.
Fare 3, 5, 20 km in città con la bici era (ma per molti ancora è) una
follia che il nostro corpo, pensavamo, non avrebbe mai potuto reggere.
Abbiamo poi provato, il corpo reggeva, anzi…, eravamo veloci negli
spostamenti, “parcheggiavamo” non vicino casa… ma dentro casa, ci
divertivamo a girare e rivedere la città, i posti nascosti, suonare il
campanello per avvertire le persone che, noi, lì dietro, silenziosamente,
stavamo velocemente arrivando. Ci siamo ritrovati a scrutare il cielo per
capire che giornata sarebbe stata, tornare a vivere fuori dall’incubo ad
aria condizionata. Non rischiare di uccidere tutto quello che ci passa
davanti.
Siamo tornati e tornate ad utilizzare la bicicletta per andare a scuola,
al lavoro, all’università, a fare la spesa a d incontrare gli amici,
uscire la sera e ci piace molto.
Una città da ridisegnare
La nostra è stata una scelta dal basso, mentre ci troviamo a cozzare
contro amministrazioni e soluzioni urbanistiche che oltre a privilegiare
sempre l’utilizzo del mezzo privato, con immenso inquinamento e spreco di
risorse energetiche, continuano a proporre “soluzioni” assolutamente
inadeguate per cercare di risolvere i problemi di mobilità traffico e
inquinamento che affliggono grandi e piccoli centri. Non saranno infatti
parcheggi su parcheggi o raddoppi di corsie a far scorrere il traffico, ma
serviranno solo ad aumentare il problema ambientale attirando nuove
automobili fino alla saturazione.
Riusciamo ad apprezzare come ricchezza e bellezza delle strade NON la
quantità di automobili che ci sono o che le attraversano, ma al contrario
la loro assenza o la loro esiguità.
Lo spazio urbano vivo e vivibile è quello che riesce ad escludere
automobili, e motoriname vario. Uno spazio libero e sicuro che tiene fuori
le auto tiene dentro persone, bambini e animali che altrimenti sono
esclusi e sacrificati al dio automobile.
Perchè una Critical Mass Nazionale
Da un paio di anni in Italia e da una decina d’anni a questa parte un pò
in tutto il mondo i/le ciclisti urbani si incontrano, l’ultimo venerdì di
ogni mese, e pedalano insieme cercando di comunicare e trasmettere alcuni
messaggi forti:
– la possibilità dell’utilizzo della bicicletta come mezzo per gli
spostamenti urbani
– il fatto che non stiamo bloccando il traffico, ma siamo traffico ed
abbiamo uguali diritti sulla strada
– dare la sveglia alle amministrazioni perchè mettano in campo delle
soluzioni che salvaguardino e facilitino l’utilizzo della bicicletta a
scapito di automobili ed altri mezzi rumorosi, puzzolenti e inquinanti
A Roma a fine maggio non bloccheremo il traffico, NOI SIAMO IL TRAFFICO!
Campioni per sempre?
Secondo stime recenti, in Italia circolano attualmente oltre 564 autoveicoli ogni mille abitanti, bambini compresi. La Germania ne conta 526, la Francia 472, il Regno Unito 456, la Svezia 454. Siamo i campioni. Ma non è un primato invidiabile. Siamo al limite dell’emergenza ambientale, visto che in ottemperanza alle delle norme comunitarie ci troviamo sempre più spesso costretti ad adottare provvedimenti straordinari (targhe alterne ecc.) per ristabilire livelli di inquinamento giudicati tollerabili.
Scendere dal tram in corsa non sembra possibile. L’economia, l’industria, il mondo del lavoro chiedono sviluppo e la cosiddetta società civile non si mostra disposta a rinunciare agli standard di benessere raggiunti in termini di mobilità e di indipendenza dal trasporto pubblico, peraltro largamente al di sotto di ogni ragionevole aspettativa. D’altra parte, non si può pensare di andare avanti con quella specie di stop and go che i governi spacciano per giornate ecologiche e che invece rappresenta la prova più evidente di una completa mancanza di idee su come uscire da un dilemma apparentemente privo di scappatoie: mettere la gente a piedi, con tutte le conseguenze pratiche ed economiche che ne deriverebbero, o procedere verso livelli insostenibili di inquinamento atmosferico, continuando a fingere che l’aumento delle malattie respiratorie dei nostri bambini e certi malesseri tipici che affliggono tutti noi siano la conseguenza di un destino crudele e non dell’aria che respiriamo.
In effetti, senza rincorrere soluzioni miracolistiche, potrebbe risultare utile, tanto per cominciare, l’adozione di un provvedimento che consenta di allineare il rapporto automobili per abitante ai livelli rilevati in paesi economicamente evoluti almeno quanto il nostro, evitando peraltro il rischio di bloccare la produzione di veicoli nuovi. Basterebbe a tale scopo disporre che ogni nuova immatricolazione fosse accompagnata dalla contestuale radiazione di un analogo veicolo non catalizzato, o comunque che risulti particolarmente inquinante. E’ facile intuire che un siffatto provvedimento innescherebbe una serie di conseguenze, quasi tutte virtuose. Cominciamo dal basso. Sempre guardando all’Italia, oltre 10 milioni di utenti circolano con mezzi non catalizzati e vengono regolarmente sottoposti a misure, che molti ritengono discriminatorie, quali l’interdizione all’ingresso nei centri urbani o di divieto di circolazione nei periodi stabiliti. Questi soggetti, probabilmente non per vezzo, ma per stringenti motivi economici, mostrano una certa lentezza nella dismissione di mezzi che tutti vorrebbero vedere tolti dalla circolazione. pur avendo a disposizione sul mercato dell’usato vetture catalizzate a prezzi relativamente contenuti. Con l’introduzione della nuova norma il veicolo non catalizzato acquisterebbe un certo valore per i rivenditori di macchine nuove, che ne potrebbero acquisire la disponibilità per poter vendere il loro prodotto anche ai clienti che ne sono sprovvisti. In tal modo, quanti detengono un mezzo non catalizzato, potrebbero realizzare attraverso la sua cessione una certa somma, utilizzabile eventualmente per l’acquisto di un usato catalizzato.
Riassumendo, a differenza dei passati provvedimenti sulla rottamazione, che sono costati ingenti risorse allo stato, hanno favorito esclusivamente l’acquisto del nuovo e non hanno contribuito nella misura sperata alla radiazione dei veicoli non catalizzati, il provvedimento proposto non inciderebbe sulla spesa pubblica, contribuirebbe a vivacizzare anche il mercato dell’usato e soprattutto bloccherebbe all’istante la crescita del parco macchine in circolazione.
Gennaro Guida (gennaromariaguida@libero.it)
Sempre x Claudio Recchia,
per ulteriori informazioni scrivimi a armando.depara@email.it
A presto
Armando
X Claudio Recchia
A seguito del tuo intervento sull’inchiesta di Rai tre da te vista il giorno 14, ti confermo che qunto da te visto è veritiero.
Ho installato personalmente i dispositivi Eko-smogbuster sulla mia Peugeot 206 cabrio 2000cc 16v, ho inserito foto e primi test in questo link http://groups.msn.com/EcoEnergieVeicoliEcologici/generatoreidrogenoperauto.msnw
Ho iniziato delle discussioni in questo forum
http://www.forumcommunity.net/?t=1368243&st=0
Abbiamo richiesto ed ottenuto un grossissimo sconto per un gruppo d’acquisto che si è formato spontaneamente al quale tutti possono aderire per poter acquistare il sistema di abbattimento degli inquinanti e per il risparmio di carburante.
http://www.forumcommunity.net/?t=1354201
E’ partita una iniziativa che si diffonderà su tutto il territorio “Giornata H20”, durante queste giornate divulgative e informative parteciperanno i proprietari di automobili che hanno installato questi dispositivi che riporteranno le loro impressioni e i risultati ottenuti….
http://www.forumcommunity.net/?t=1467864
Mi fa piacere che arrivino risposte, perchè significa che il blog ha davvero la funzione di “scambiare le proprie informazioni”!!
Perchè ho sempre un po’ il timore che le persone scrivano le loro opinioni, ma che poi non perdano tempo a leggere quelle degli altri.
Comunque, in risposta al commento di Morris Sigurtà, vorrei aggiungere che queste sperimentazioni di auto ad idrogeno sono uno specchietto per le allodole, o almeno così sembrerebbe. Infatti l’era dell’idrogeno sembrerebbe destinata a partire dal 2030.
Allora voglio rilanciare l’argomento:
quell’apparecchio che ho segnalato dopo aver visto il tgR3 non ho assolutamente idea di come possa essere reperito e da chi possa venire installato (anche se sul documentario era un semplice meccanico romano a effettuare l’intervento)…
voglio comunque SUPPLICARE chiunque di voi sia al corrente di tale informazione di farsi vivo, perchè potremmo avviare una campagna on-line sui forum per diffondere la conoscenza di questo argomento.
Infine faccio un’altra domanda:
qualcuno di voi ricorda la trasmissione “I CERVELLONI” condotta verso la seconda metà degli anni novanta dal mitico PAOLO BONOLIS?
Ebbene, ero ancora un po’ piccolino, ma ricordo bene che è da lì che iniziano i miei ricordi relativi all’uso dell’idrogeno come energia per le auto…infatti un cervellone presentò la sua invenzione: automobile ad idrogeno con acqua che fuoriesce dal tubo di scappamento!…rimasi a bocca aperta!!!!!!!!
Per Claudio Recchia
Anch’io sono interessatissimo a quell’apparecchio x modificare il motore… tra l’altro ho letto un articolo di giornale che in Germania la BMV utilizza 15 auto serie 7 ad idrogeno come “taxi” tra gli aeroporti e la casa madre. Inoltre ha realizzato il primo distributore PUBBLICO di idrogeno dove appunto lei fa rifornire le sue auto.
La domanda nasce spontanea: tutti ‘sti casini sulla sicurezza o meno delle auto ad idrogeno, hanno senso se poi si viene a sapere che a 500 km da noi stanno già usando questa tecnologia?
Mah, se c’è qualcuno che mi/ci può aiutare a capire…
Morris.
in merito ai biodiesel,all’olio di colza e a tutto quello che riguarda le fonti energetiche ecologiche/alternative,vorrei segnalare un forum che ho scoperto qualche mese fa,devo dire veramente interesantissimo e pieno di gente competente. (non tutta,ovvio..ma molta si)
http://www.forumcommunity.net/?c=627
spero possa esservi utile
Ciao Beppe, un’altro giornale (AUTO) ha riportato un’altra tua affermazione che contraddice quanto affermi: “bruciare olio di colza inquina Zero, perchè siccome il bilancio chimico di una pianta è nullo, il Co2 che buttate nell’atmosfera è lo stesso che la ha assorbito per crescere e il bilancio per il pianeta è nullo”. Questo è solo uno stralcio, ma non capisco: si fa un gran parlare di questo nuovo combustibile, con dibattiti di ogni genere,quando tutti sanno benissimo che non si risolve il problema dell’inquinamento atmosferico con un olio: il problema dell’inquinamento atmosferico è da attribuire ad altri fattori (riscaldamento, industrie etc) e non certo a qualche polvere emessa da un’automobile. Inoltre è stato stimato che negli anni 70 il valore di polveri sottili era quasi il 30% in più di quello attuale e che addirittura negli anni 50, il 70%.( la fonte per inciso è dello stesso AUTO !!!)Intanto si discute sull’olio di colza… mi sembra assurdo !Dovremmo fare come in Spagna : basta da oggi, tutti gli automobilisti fanno il pieno di benzina/diesel solo dal distributore in cui il costo è minore,così son riusciti ( in 15 giorni !!!) a far abbassare il prezzo, oppure ed è stato fatto in Finlandia,da oggi basta macchine, solo autobus e treni e son riusciti a dimostrare quanto incidevano le auto sull’inquinamento (una percentuale che varia dal 3 al 18% !!!). Siamo ridicoli: usiamo un mezzo che dal 1870 ad oggi non è praticamente cambiato, che disperde in calore il 75% min.della sua potenza e il 15% min, lo usa per vincere l’attrito ! Paleolitico ! Abbiamo inventato motori ad idrogeno che funzionano benissimo non emettono inquinanti, motori a batteria,etc ma quelle tecnologie NON devono essere sviluppate più di tanto, almeno finchè esisterà il petrolio. Non lamentiamoci dell’inquinamento e non facciamo inutili polemiche su oli benzine etc.Tanto non ne vale la pena.
bye
buongiorno a tutti,
qualcuno di voi,Grillo compreso,saprebbe spiegarmi come e da chi vengono determinati i prezzi dei traghetti,privati e bluvia,nello stretto di messina ? malgrado numerose lettere sui quotidiani locali,non si riesce a capire chi autorizza,stabilendone la misura,i costanti e continui aumenti di prezzo per andare dalla sicilia in calabria e viceversa.
grazie per l’attenzione.
Faccio il camionista da dieci anni nell’hinterland milanese,eppure ogni giorno non riesco a credere ai miei occhi,km e km di code pazzesche,traffico completamenta paralizzato,ore ore e ore per fare pochi km,anche se devo ammettere che tutti quei cantieri disseminati dappertutto sono una vera manna dal cielo,è un passatempo guardare gli operai che lavorano,e poi si impara molto…….siamo come su un tapirulan,corri corri corri ma sei sempre li,anzi se ti fermi sei fottuto.
L’idea del raddoppio dei prezzi sui carburanti non solo mi trova pienamente d’accordo, ma mi spinge a scrivere quello che personalmente penso già da qualche anno, un tarlo che continua a mangiare le mie povere cellule (quelle poche rimaste), ma che per gli stessi motivi non mi ha mai spinto a rendere pubblico il mio pensiero esteso sull’argomento…lo faccio ora ampliando lo spunto ad altri aspetti che spero spingano ad ancora piu’ ampie riflesioni…
Da tempo penso che ci VORREBBE CORAGGIO per la mia idea, intuizione o semplice cazzata (a voi il responso) sul crescente costante e sensibile aumento dei carburanti per trasporto proposto quì…
L’aumento a mio avviso non dovrebbe essere del 50%, ma del 75%…e in un periodo di gran lunga minore…3…5 anni al massimo.
Partendo dalla convinzione che a livelo di privato non ci sarebbe alcuna differenza sostanziale di consumi (le cifre per il trasporto resterebbero a grandi linee invariate ma aumenterebbero le “organizzazioni indivduali”, al lavoro ci vanno assieme i 3 del quarto piano e non piu’ da soli) con il conseguente, sensibile e immediato calo dei mezzi in circolazione e concatenante abbassamento delle polveri inquinanti dovuti all’autocombustione dei veicoli.
Per quanto concerne invece il trasporto industriale, commerciale, di merci e per tutti quei settori ad uso aziendale le cose cambierebbero, e di molto, dal momento che non è detto che la spesa delle aziende possa restare simile alla precedente.
A questo punto potrebbero essere proposti, adottati, istituiiti degli sgravi per i carburanti ad uso commerciale industriale ed aziendale da variare tra il 30%, 40$ e 50%.
Cosa sto dicendo? Con la benzina a 2,50 euro al litro le aziende arriverebbero a pagarla quasi quanto la pagano ora, a condizione che un preciso piano di rilancio legato ai rinnnovi dei contratti dei lavoratori porti a un aumento DIGNITOSO DEI SALARI per uniformarli agli standard europei.
Perche’ non so se ce ne rendiamo conto…ma che i giornali da ormai 3 anni ci facciano due p***e cosi’ dicendoci che un caffè costa uguale a Parigi come a Bologna, che i prezzi sono stati uniformati in ambito europeo…ma CHE NESSUNO DICA MAI che i nostri salari sono DI GRAN LUNGA PIU’ BASSI di quegli stessi paesi inseriti nei monitoraggi dei panieri di consumo e’ ASSURDO, SCANDALOSO e SA TANTO DELLA SOLITA PRESA IN GIRO ALL’ITALIANA.
Siamo nelle mani di Confindustria, dei sindacati e del governo, il triangolo delle Bermuda dell’economia italiana, una zona dove qualsasi cosa di intelligente e coraggiosa proponi, se non porta soldi sparisce e si affossa misteriosamente senza lasciare traccia…
D’accordo, e’ problematico poter trovare le risorse economiche per fare in modo che le aziende possano rinnovare i contratti in MODO DEGNO, ma a parte che questa e’ la solita storia (quando deve portare sgravi fiscali alle industrie i soldi si trovano sempre, se si devono dare 10 euro in più al mese a uno statale o un autoferrotramviere le cose sono sempre su 2 piani diversi), se un imprenditore guadagna 100 lire in piu’ e’ normale, se ne deve perdere 10 non basta un lenzuolo per fazzoletto per i piagnistei che gli vediamo fare successivamente.
Ma e’ anche vero che davanti a un piano ben preciso e un progetto che vada verso quella VERA ripresa economica che tutti decantano ma che nessuno cerca occorre CORAGGIO.
Io ho sempre pensato a questa soluzione, aumentiamo i costi dei carburanti in modo NETTO, diamo sgravi e sconti alle imprese e le obblighiamo al tempo stesso ad aumentari i salari secondo i canoni europei. Un operaio primo impiego in Germania, Francia, Olanda tanto per citare quelli industrializzati al nostro pari prende sopra ai 1.500 euro, se in Italia non arriva a 1.000 cosa mi importa se il caffe’ a Parigi o Berlino costa uguale ?? Che c’entra ?? Se poi ogni famiglia prende in media 1.000.000 al mese del vecchio conio a CRANIO in meno in busta paga ???
Non solo si obbligherebbero le industrie a cercare alternative al trasporto rispetto alle auto a benzina, non solo ci toglieremmo di dosso un sacco di inquinamento, ma al tempo stesso in questo passaggio tecnologico e civile avremmo l’occasione per poter ridare DIGNITA’ a tante famiglie, in un periodo storico dove la divisone tra ricchi e poveri e’ sempre piu’ netta avremmo la possibilita’ di ridare slancio all’economia, ai consumi e a tutto il resto…
Il sasso e’ lanciato…
N.A.
X CLAUDIO RECCHIA
X FRANCESCO DE BENEDICTIS
Ciao Francesco è possibile avere più informazioni sul kit del tuo amico tedesco? Me le puoi inviare via e-mail o lasciarmi un tuo numero di tel in modo che io possa contattarti?
Inoltre chiedo a Claudio in quanto possiedo oltre alla macchina diesel anche quella a benzina se ha qualche notizia sul meccanico o sul procedimento di inviarmi qualcosa per posta.
Grazie
oktoberfest@virgilio.it
MODIFICARE LA PROPRIA AUTOMOBILE AD IDROGENO
(Servizio Rai3 del 14 Maggio – intorno alle 13:00)
L’argomento relativo alle automobili e alla loro tecnologia mi sta molto a cuore, ed è per questo che oggi sono rimasto “SENZA PAROLE”!!!
Su Rai3 stavano trasmettendo la rubrica “TgR Settimanale” e affrontavano diversi argomenti, tra cui l’inquinamento a Roma.
Premesso che è mia opinione credere che Rai3 sia l’unica emittente Rai a non essere ancora completamente bendata, devo dire che oggi hanno mandato in onda un servizio che non avrei mai creduto possibile veder passare in televisione.
Il servizio voleva mettere in evidenza come “GIA’ OGGI SIA POSSIBILE” utilizzare l’idrogeno come energia pulita…
…l’esperimento consisteva nel prendere una qualunque automobile con motore a scoppio (in questo caso a propano liquido) e “adattarla” ad auto ecologica grazie ad una semplice e devo dire economica modifica.
Un meccanico di Roma ha montato un apparecchio (reattore ad idrogeno) di cui, l’ingegnere intervistato (di cui purtroppo non ricordo il nome) ha garantito l’assoluta sicurezza ed efficienza.
Praticamente l’auto, con un intervento che può variare come costi tra i 500 e i 1000 , diventa così un’automobile a doppia alimentazione (idrogeno e combustibile fossile).
Nel reattore si versa semplicemente “acqua”!!!!
Il risultato più importante è la diminuzione della quantità di monossido di carbonio da 0,07% (nel caso dell’auto a propano liquido del servizio) a 0,00%. In altre parole il monossido di carbonio viene completamente eliminato.
Poi l’ingegnere ha sottolineato che la vita del motore si allunga e con il tempo i consumi migliorano: non ricordo bene la spiegazione tecnica purtroppo.
Comunque sia, ironicamente, il giornalista ha chiesto all’ingegnere come potrebbe venir “catalogata” una macchina con tale impianto nella tabella delle EURO1-EURO2-EURO3-EURO4…..e l’ingegnere ha risposto “Potrebbe tranquillamente essere considerata una EURO 1000!!!
Oltretutto ha affermato che in Europa circolano già 10’000 vetture con tale tecnologia…allora mi domando: perchè in Italia queste informazioni non circolano mai!!!!?????
Se trovo il meccanico a cui rivolgermi sono pronto a far modificare anche la mia auto con tale sistema.
Il consumo diminuisce del 20%.
L’inquinamento si riduce quasi a zero.
Non si infrange la legge perchè il motore dell’auto mantiene le stesse prestazioni e il carburante resta comunque quello previsto per l’automobile in questione.
Se qualcuno è in grado di aggiungere altre informazioni si facesse vivo!!!
W Beppe!!
E’ meglio la bici certo, ma la macchina nella nostra società è ancor necessaria.
Io ho un amico tedesco che va a colza al 100% dopo aver installato un piccolo kit con secondo serbatoio.
Parte a motore freddo a diesel e poco dopo usa l’olio di colza. E ha già fatto migliaia di Km.
E come lui migliaia di tedeschi da oltre 10 anni.
Dovrebbe essere reso obbligatorio nelle grandi città inquinate, almeno li’ i bambini no sarebbero sempre malati e ci sarebbero meno morti per smog.
nei diesel olio di colza
nei benzina alcool etanolo (come in Brasile)
X STEFANO DELL’ACCIO
Informati te prima di parlare e non dare aria ai denti tanto per fare! La mia auto a colza va benissimo!! quindi se va a me perchè non dovrebbe andare anche a te o agli altri? Sono daccordo che non dobbiamo inquinare ma al momento non vedo una soluzione valida a breve. Se tutti usassimo la colza spingeremo il governo (di destra o sinistra che sia al potere) a trovare altre soluzioni più economiche e più ecologiche in questo campo.
x Emanuele Landini
Scusa, Emanuele, ma che ti ho fatto ?
Sono contento che la tua auto vada bene a colza, ma il senso del mio intervento era un altro: non è con la colza che si risolve il problema. E parlo principalmente del problema ecologico.
L’unico vantaggio della colza è nel risparmio economico dovuto al fatto che non paghi le stesse tasse che ci sono sui carburanti convenzionali.
Insomma, io dico che dobbiamo ridurre gli sprechi, non spingere il governo a trovare soluzioni per poter consumare sempre di più, altrimenti quelli ci ripropongono il nucleare !
Caro Beppe,
parole sante!!!
Siamo sommersi tutti i giorni da una serie di sproloqui su auto ecologiche, combustibili alternativi, ecc. da parte di aziende decotte come la fiat o di uomini politici che elargiscono cospiqui fondi verso progetti che non reggerebbero ad una seria valutazione del ciclo di vita del prodotto.
L’unica strada percorribile è quella della ecoefficienza indicata da Erns Ulrich von Weizsacher e Amory Lovins. Trovate informazioni interessanti qui: http://www.reteambiente.it/ra/sostenibilita/catalogo/3193.htm
Se non ci fossi tu, Beppe…
Giampiero
I biocarburanti non sono una balla, esistono funzionano ed inquinano meno, naturalmente pensare che possano andare a sostituire i carburanti fossili al loro stato attuale di consumo è una follia. Inoltre sono ancora poco economici e richiedono vaste aree agricole per la produzione delle materie prime necessarie. Nonostante ciò secondo me rappresentano una grande opportunità da non sottovalutare per un primo passo verso l’utilizzo di fonti d’energia che non derivano dal maledetto petrolio. Per chi volesse approfondire l’argomento sulle energie pulite consiglio il seguente sito http://www.progettomeg.it/.
Sono stato al tuo spettacolo a Rimini ieri sera ,lo ammetto trascinato da amici e sono arrrivato al “105 stadium” poco convinto ma…..
devo dirti il tuo spettacolo è stato DEVASTANTE e ha cambito il mio modo di vedere le cose. Ti ringrazio di cuore per le cose che hai il coraggio di dire e di fare.
Marco
forse è meglio abbandonare l’idea dell’auto ad idrogeno: mi pare che anche la NASA abbia rinunciato all’uso di un gas estremamente esplosivo dopo i vari incidenti che ha provocato. E pensare che lì lavorano solo scienziati, ingegneri e gente altamente qualificata… Ve l’immaginate il benzinaio all’angolo alle prese con l’idrogeno?
Ricordatevi anche dell’Hindenburg.
So di fare una domanda idiota, ma mia nonna mi ha insegnato che le domande sembrano idiote solo a chile pone, perchè spesso chi deve rispondere non sa rispondere e allora…..
Ma l’olio di colza o ravizzone è utilizzabile senza problemi anche per i trattori agricoli? Lì l’Accise è più bassa forse se inca…no meno grazie
Grazie Beppe per la smentita di quella notizia sull’olio di colza, che anche a me era capitato di ricevere.
Sono perfettamente d’accordo con la smentita, mentre la notizia quando l’ho ricevuta mi aveva lasciato alquanto scettico. Ed infatti, guarda caso, era falsa.
Gente !! Imparate a pensare con la vostra testa !! Se anche vi arrivasse una notizia firmata “Gesù Cristo”, prima di prenderla per buona ragionate !!
A tutti quelli che continuano a dire di aver provato l’olio di colza nel motore della loro macchina, vorrei dire: ma non riuscite a capire che il problema non è quanto possiamo risparmiare sulle accise, il problema è di mettersi in testa che dobbiamo iniziare a risparmiare, in primo luogo energia, e tutte le risorse del pianeta in genere ! Anche se la benzina e il gasolio costassero un decimo di quanto costano, sarebbe insensato e criminale continuare a sprecarli come facciamo ora.
viaggio a colza da qualche mese. Miscelandolo fino al 50% col gasolio l’auto va bene. oltre si è manifestato qualche problema per l’accensione. la colza costa 0,65 a litro nei supermercati.
complessivamente si risparmia circa il 25% calcolando 1,020+0,65= 1,67 :2= 0,835.
Inquino il 75% di meno che altro dire ?
Mi hanno detto che in brasile l’automobile diesel è vietata perchè troppo inquinante. Qualcuno lo può confermare?
vetture con motore ad aria compressa? persino quattropalle scrisse: non sarà aria fritta (e sovvenzioni statali, cioè soldi nostri buttati)?
Nel loro sito http://www.ecplanet.com/canale/tecnologia-2/veicoli-78/0/0/7330/it/ecplanet.rxdf
scrivono che basta un compressore da 3kW per ricaricare in 7 ore le bombole (che possono esplodere perchè ad altissima pressione, avete presente il botto di un palloncino di plastica?).
Ciò fa 7 per 3 uguale 21 kWh (kilowattora).
Scrivono anche che il mezzo ha un’autonomia di 10 ore in città.
Dunque, considerando ottimisticamente un rendimento del sistema del 10% si ottiene 21/10 = 2,1 kWh disponibili per viaggiare 10 ore, quindi 0,21kW di potenza continuativa disponibile: sono 0,26 cavalli, quando il ciclomotore più miserevole ha un motore da 1,5 cavalli. Ma come faranno?
Concordo con Grillo: raddoppiare il costo del carburante per far capire alla gente che per risparmiare basta alzare il piedino dall’acceleratore e non cercare la pompa di benzina che fa lo sconto di pochi decimi di cent al litro. E usare il mezzo pubblico laddove è possibile.
Sono favorevole anche ad un aumento del costo dell’energia. Così spegneremo la TV, invece di metterla in stand-by, useremo lampade a risparmio energetico e vedremo di spegnere le luci laddove è inutile tenerle accese.
E facendo così si abbasserebbe l’inquinamento perché si ridurrebbero i consumi.
Sdm
per Marco Marchesini:
quanto ti capisco… il problema è quando ti guardano con aria di chi ha risolto il problema nella maniera migliore: fottendosene di tutto. Sai che ti dico, io sono ateo, macredo che facendo quello che fai, che faccio anche io e altra gente, non rendiamo la nostra vita un inferno, come hanno paura che diventi, ma la rendiamo degna di essere vissuta… l’inferno secondo me è proprio natto come un poso dove non hai libertà di pensiero sulle cose, dove la tua vita è una continua punizione imposta, dove dalle cose che fai non trai vantaggi virtuosi, ma solo sentimenti materiali, ecco cos’è l’inferno.
ps= cercavo una macchina ecologica, non ho trovato niente, ma ho trovato uno scooter a GPL: Linhai Monarch 150 GPL by Lovato
non c’entra con questo post, ma lo sapevi che trenitalia publicizza ” trenitalia week end” per risparmiare con il treno .
bene se vai a vedere i prezzi costano 50 cent 7euro piu cari.
un altra cosa , ho degli amici incazzati con te che dicono che ad alassio non c’erano disponibili biglietti senza dover pagare i diritti di prelazione. che proprio tu non dovevi fare questa cosa.
ciao luigi
E’ giunta l’ennesima conferma che l’interesse per il petrolio è il vero carburante della guerra in Iraq.
http://www.repubblica.it/2005/e/sezioni/esteri/iraq53/petroliorai/petroliorai.html
Se continuiamo a bere questo insanguinato olio nero anche solo per andare a prendere il giornale sotto casa, per poi magari leggere indignati il numero di vittime del giorno per stragi di guerra, allora la guerra la vogliamo noi stessi.
Con una miriade di altri piccoli comportamenti quotidiani come quello appena esemplificato, teniamo acceso l’interesse di uccidere!
Nel mio piccolo, ho imparato a vivere benissimo compiendo al massimo 3000 km annui con l’auto privata, a differenziare e riciclare oltre l’80% in peso dei miei rifiuti domestici, ad operare ogni singola scelta nel tentativo di perseguire sempre il minimo costo per la società e numerosi altri comportamenti che vi risparmio.
All’osservazione che spesso mi si rivolge “Ma se pensi a tutte queste cose non vivi”, rimango senza risposta perchè non la capisco.
Sento che mi sto ammalando di una tristezza cosmica e sogno di vivere anche per assistere al tramonto del petrolio a buon mercato.
ho sparso anch’io per il web il testo firmato “beppe”… avrei giurato fosse suo.
cmq l’idea di aumentar il prezzo ed i km per l. mi pare buona…
Ciao sono appena arrivato in questo sito… non sono nuovo nelle tematiche sulle energie alternative e da anni ho seguito la vicenda di una macchina rivoluzionaria in grado di fare 100Km con 1000 lire di elettricità e a 100 Km/h. Non so se conoscete Eolo auto. Questa macchina è stata progettata da un ingegnere della renault (della F1) e adotta un motore ad aria compressa. Tempo fa era presente un sito http://www.eoloauto.it … la dovevano produrre in italia.. e si diceva dovesse essere prodotta nel 2002. Era tutto pronto, vari allestimenti, foto degli stabilimenti, e prezzi indicativi .. Tante parole tante parole tante parole… poi il sito è scomparso e di questa city car rivoluzionaria non si è saputo più nulla. Recentemente ho scoperto che il progetto è stato acquistato da una ditta francese…
(andate su questa pagina e guardate il link in basso)
http://www.ecplanet.com/canale/tecnologia-2/veicoli-78/0/0/7330/it/ecplanet.rxdf
Intanto adesso stiamo nel 2005 e mi sono letteramente rotto le scatole nel vedere le solite trasmissioni sulle auto che propongono motori a benzina ultra spinti per svuotarci il portafogli. Sono proprio stufo del falso progresso che ci illude che il futuro ci porterà libertà e invece ci ingabbia nella schiavitù del controllo energetico.
Ormai non ci spero più nella ricerca ufficiale perchè è chiaro che tutto è vincolato alla logica del profitto. Nessuno avrà mai l’interesse a venderci una macchina che cammina ad aria o ad acqua…
Non ci resta che produrcela noi la tecnologia del progresso…
Io vado a colza da mesi, va benissimo. L’importante e’ usarla al 40% max.
Io uso da circa 3 mesi e mezzo nella mia auto disel Opel Astra del 2001 common rail una miscela di gasolio al 95% e olio di colza al 5% (un paio di volte anche olio di semi vari sempre al 5%). Per il momento non mi ha dato nessun problema. Chiedo a qualcuno più informato di me se continuando con queste percentuali a lungo andare potrei avere dei problemi. Infine ho letto da qualche parte che le auto a benzina possono andare ad alcool. che tipo di alcool?
Grazie
Beppe,
finalmente ti ho trovato.
Sei mesi fa scandagliavo Google per trovare un tuo spettacolo…adesso addirittura un blog tutto tuo!
In merito all’olio di colza…
Per lavoro giro tutto il nord-est, mi cucco 25.000 km all’anno (e già sono ridotti, perchè appena posso, prendo il treno!).
Specifico che tutti i km mi vengono pagati dall’azienda, la quale avrebbe anche caro che NON usassi il treno (sono sempre in ritardo, perdita delle coincidenze,ecc.). Però per me è un problema etico, non posso fregarmene.
Al momento uso una Yaris diesel…il motore diesel costa, la Toyota poi non scala di nulla (c’hanno anche ragione, perchè l’auto vale, mai avuta una rogna che sia una!!), soprattutto oramai il gasolio si avvicina alla benzina.
Inoltre, sono stanca di questi arabi che fanno il bello e cattivo tempo: costruiscono interi imperi sugli stipendi di tutta l’umanità che alla mattina alle 7.00 prende la propria macchinina, il proprio pieno di schifezza, per andare a lavorare…non è giusto.
Loro si mantengono l’harem, a noi lo stipendio se ne va tutto in carburante!
L’anno prossimo devo cambiare auto…ho cercato un’ibrida, visto che c’è anche il problema del blocco del traffico e spesso devo andare dai clienti che stanno proprio in centro città, il giorno del blocco!
Perchè forse non lo sapete…ma sta storia dell’Euro 4 è tutta una bufala!! (a proposito Beppe, su questo non ho ancora letto niente di tuo!).
Dal prossimo anno le auto a Euro4 potranno circolare anche con i blocchi. Bene, tutti a caccia dell’auto Euro4, così le auto vendute fino a due mesi fa (la maggior parte dei diesel poi ancora non sono disponibili a Euro4) le buttiamo via??!!
Ed è sicuro che quando uscirà un’ulteriore limitazione delle emissioni, arriverà l’EURO5, signori!
E allora circoleranno solo le EURO5…
Che forse questo sia il modo per risollevare la FIAT?? Mah.
Beh…cercando le ibride, cerco le auto benzina-elettrico…l’idea di avere un bombolone del gas sotto il letto (in garage), non mi piace molto!
Le uniche auto elettriche fruibili (evitiamo le panda, che sono per me piccole) sno la Toyota Prius (24.950 euro…se scrivevano 25.000 mi spaventavo!)e la Honda Civic IMA (21.930 euro…con un design però sorpassato).
Sono le uniche ad usare un sistema integrato benzina-elettrico decente, che possano essere portate anche su autostrada (se era per l’urbano, mi prendevo si la panda!).
Ma io mi chiedo: questo governo vuole davvero eliminare le emissioni? perchè invece di mettere la rottamazione (che servi a tenere buona la FIAT in quegli anni) non pensa ad un incentivo per macchine di questo tipo? Perchè anche un incentivo che permette di ridurre davvero il costo di un impianto GPL?
Non possiamo tutti permetterci un prototipo ad idrogeno, ma di quello che c’è, dovrebbero essere premiati i volenterosi!
Caro Beppe,
questa devi assolutamente leggerla. Io ci ho un suocero forzista e mi continua a rompere i santissimi col fatto che tu possederesti sei automobili fra cui una ferrari e una Jaguar d’epoca. E che a genova sei stato visto a sfrecciare a cent’allora sul lungo mare. Ora io desidero che ciò sia smentito pubblicamente o pubblicamente ammesso. Grazie.
Ciao
Alessandro Belli, ammetto che hai ragione: le cose non sono banalmente facili
Ma nemmeno impossibili!
Mi piacerebbe sapere nei particolari come è stato fatto “l’ampio studio UBA”.
Gli agricoltori in possesso di terreni hanno il brutto vizio di coltivarli, quindi usano fitofarmaci, concimi, energia ecc ecc. ….. a prescindere! o vogliamo vietarglielo. Allora chiudiamo pure tutte le fabbriche e abbiamo risolto tutti i problemi.
Il colza potrebbe essere una soluzione per tre motivi:
1) riducono le sovrapproduzioni agricole che sono costosissime (per i bilanci pubblici) e creano problemi non solo a noi ma anche ai paesi in via di sviluppo che non hanno il permesso di sviluppare la propria per non farci concorrenza. E così muoiono di fame! E dipendono da noi per l’elemosina!
2) Con una nuova coltura remunerativa si potrebbe evitare la monocoltura (ora diffusa ovunque) e avere meno necessità di concimi, fitofarmaci ecc
3) Con le farine, dopo aver estratto l’olio, si hanno a disposizione foraggi che dovrebbero essere comunque prodotti per alimentare il bestiame (fitofarmaci, energia, concimi)
Non è facile …. non è facile e forse quello che ho scritto vale poco, ma cercare l’inquinamento nelle fonti rinnovabili, magari per incentivare il nucleare mi pare eccessivo.
Certo che poi meglio delle fonti energetiche rinnovabili c’è il risparmio energetico, non c’è dubbio! Ma almeno un po’ di energia dovremo produrla ….. non credi?
Ciao
Ho letto molti dei post e cotanti dotti professori mi fanno sorgere delle domande:
– Coltivare tanta colza dunque sarebbe ecologicamente peggio che continuare a estrarre petrolio perchè si scatenerebbero guerre in Irak, Afghanistan ecc. per l’olio?
– Se si temono trattori, fertilizzanti e pesticidi non si potrebbe coltivare colza biologica con trattori a bioalcool e concimi naturali?
– Non è possibile costruire auto a basso consumo di olio vegetale e diminuire così la superficie necessaria per la coltivazione della fonte primaria? Dimezzando il consumo si dimezza il fabbisogno o no?
– Qualcuno sostiene che la colza da sola sia la soluzione di tutti i mali moderni, una specie di bacchetta delle fate, e non una delle tante strade da percorrere insieme a bioalcool, solare, eolico?
– C’è forse chi pensa che dovremo seguitare a viaggiare per forza fino all’esaurimanto delle risorse planetarie?
– Sono i motori che inquinano o ciò che ci brucia dentro?
– In ultimo, abbiamo bisogno delle auto o solo bisogno di spostarci?
Intanto nel lavavetri della mia macchina ci metto l’aceto, quello bianco da pochi centesimi. Costa meno del mitam, non fa gelare l’acqua, lava meglio e senza residui, non incrosta i tubetti, non puzza e non inquina. Provare costa poco.
Saluti a tutti.
Noi attualmente in Italia facciamo comodamente stirare le zampe a 10 cittadini (italiani quindi sacri) al giorno con i PM10 (grazie alle auto inquinanti forzatamente volute in commercio e liberamente comprate dal nostro popolo intelligente e sacro), mentre in Darfur fanno ammazzare 500 persone al giorno (secondo me ancor più sacri di quelli italiani in quanto l’Africa è obiettivamente il Tempio della Creazione dell’Uomo) per il petrolio che serve agli Usa e all’Europa per generare appunto, questo vortice di guadagno (per le multinazionali del petrolio Usa / EU / Emirati Arabi) e di morte (per nostri discendenti e per l’Africa). Ma quando il petrolio finirà e noi non gli faremo più guadagnare così tanto e gli costeremo un po’ di più, che ci faranno con noi? Forse la risposta comincia per G e finisce per A: guerra, come in Darfur oggi? E se coloro che potranno fare qualcosa (se si potrà ancora fare qualcosa) si comporteranno come noi ci stiamo comportando con l’Africa oggi? Se saranno sbarazzini come lo siamo noi difronte all’evidente massacro? Mah, pare che questo problema non se ponga nessuno e che sia pure strano porselo dato che c’è il sorrisone del portatore nano di democrazia che ogni giorno si impregna nelle nostre retine.
PS= Non ho ancora trovato un’auto ecologica da comprare, se ne avete una ve la compro! Fate voi il prezzo…
Chiedo scusa a Beppe e a Voi perchè anche io ho diffuso la notizia senza controllare la fonte nelle mie mail di informazione e sul giornale online con cui collaboro(www.gurgone.it)…penso comunque, a differenza di Beppe, che bio-diesel e oli di semi possano essere una parte (per me molto abbondante dopo gli studi che ho fatto) del carburante del futuro…se carburante ci deve essere che sia rinnovabile…anche se vorrei vedere commercilizzate queste auto:
http://www.uniroma1.it/eventi/convegni/h2roma.htm
http://www.ecotrasporti.it/eolo.html
e le auto ibride(pero con motori diesel( o meglio biodiesel)e elettrici)ed ad energia solare, invece che farci solo le gare di velocita per migliardari.
un abbraccio mk
Buongiorno,innanzi tutto mi scuso con gli amministratori per aver postato un messaggio, che è stato cancellato, dove avevo riportato erroneamente il mio nome.
Vorrei sottoporre all’attenzione dei partecipanti a questa discussione la problematica riguardante gli incentivi all’acquisto e alla conversione di auto a metano, in queste ultime settimane è infatti emerso il problema della loro sospensione a causa della fine del fondo di copertura degli stessi. Il mancato rifinanziamento per tale incentivo sta provocando parecchio subbuglio nell’ambiente dei “metanisti” perchè oltre a implicare problemi economici implica anche discussioni più generali su soluzioni di politica ambientale e mobilità.
Io ho convertito la mia automobile a gas metano, non posso comunque sfruttare l’incentivo statale perchè la mia auto è immatricolata da più di tre anni, la ragione che mi ha spinto a farlo è certamente di carattere economico, ma le implicazioni che una scelta di questo tipo implica hanno una grande importanza dal punto di vista ambientale.
Tutti sappiamo che sono di là da venire i tempi in cui si potrà risolvere il problema della mobilità attraverso soluzioni a zero impatto ambientale, ritengo però che ognuno debba fare qualcosa per andare nella direzione della riduzione degli agenti inquinanti immessi in atmosfera (dal ragionevole utilizzo dei riscaldameti al tentativo di fare una raccolta ben differenziata dei rifiuti, dal massiccio utilizzo dei mezzi pubblici per i grandi e piccoli spostamenti all’utilizzo di carburanti a minor impatto ambientale rispetto alla benzina); ritengo che la politica dell’incentivazione sia una buona leva per porre il problema al maggior numero di persone possibile, anche a quelle che, magari, non hanno una sensibilità (o una cultura) tale da porsi in autonomia il probema.
Il portale http://www.metano.it, che mi è stato molto utile per prendere la decisone di convertire l’auto, è in questi giorni impengato in una campagna di sensibilizzazione sul problema incentivi, stanno raccogliendo adesioni via email per far sentire la propria voce con la maggior incisività possibile.
In tempi come questi, dove in ogni campo dell’economia e dalla vita quotidiana sembra che la coperta sia sempre troppo corta è importante dare appoggio o almeno ascolto a chi si muove per difendere idee e principi che si condividono.
Saluti.
Approposito mi dimenticavo di comunicarvi che i filtri gasolio costosi quanto un diamante TRILOGY ed il filtro non è per sempre!!! diventa quasi per sempre se si và ad olio di colza o similari (leggi olio di semi vari) perchè il filtro non mi si intasa più con la paraffina contenuta del gasolio.
Quanto dura un filtro CON MACCHINA CHE VA A OLIO circa 40.000 chilometri ma in realtà anche molto di più risultato si risparmiano un sacco di bei soldini.
e PIANTAMOCELA DI DIRE CHE L’OLIO DI SEMI IMBRATTA GLI IGNIETTORI TANTO NOLENTI O DOLENTI A 75.000 CHILOMETRI gli igettori ti fanno ciaò….E SE DILUITE L’OLIO semi vario al 5% non ci sono problemi.
Non ho detto che l’olio di colza e’ male, ho solo descritto i problemi legati all’uso di un olio vegetale come combustibile, non c’entra nulla che sia colza o altro, che sia prodotto in italia o all’estero, basta sapere che le cose non sono cosi’ banalmente facili come qualcuno vuol credere. Non e’ certo l’olio di colza la soluzione dei problemi energetici dell’italia.
Pochi sanno che quasi 1/3 dei combustibili fossili importati in Italia vanno usati per il riscaldamento delle case e che le case italiane hanno un consumo medio di 200 KW/mq anno, mentre in germania per legge non devono superare i 75, circa 1/3 delle nostre. In questo caso c’e’la possibilita’ concreta di ridurre i consumi NAZIONALI del 15% senza ricorrere particolari tecnologie, solo coibentando gli edifici.
Ciao A tutti
Alessandro Belli
Per Alessandro Belli
Vedo che hai elencato con diligenza quanto è cattivo il colza.
Ma ricordiamoci del petrolio:
ti va di vedere questa foto?
http://www.repubblica.it/2003/e/gallerie/esteri/atteiraq/ansa62059681105100109_big.jpg
(foto da http://www.repubblica.it/)
E poi non è vero come dici che “il seme rappresenta solo una frazione di tutto quello che la pianta produce, il resto ( lo stelo e le foglie) restano sul terreno”, perchè si ottengono, dopo l’estrazione dell’olio, farine per l’alimentazione del bestiame.
In ogni modo in Germania lo usano:
http://www.biodiesel.de/
In Italia invece di trovare innovazioni ci impegniamo al massimo per dimostrare che non si può e a quanto pare siamo condannati a tenerci il petrolio (vedi foto sopra)
Anche se il colza non dovesse risolvere tutto, ridurre del 10 % il consumo di gasolio subito e con la tecnologia attuale non è già un buon risultato?
E poi conosciamo i danni che fanno le sovrapproduzioni agricole?
http://www.questotrentino.it/2002/17/Africa_affamata.htm
Con molto piacere ho scoperto questo sito poco piu di un ora fa’,meno male che in circolazione ci sono ancora persone che continuano ad indignarsi per quanto accade attorno a noi!
Per quanto riguarda la questione dell’ olio di colza il dibattito e’ si interessante,le idee sono molteplici ma il problema quand’ e’ la fine rimane sempre il medesimo;
a rimetterci siamo sempre noi comuni mortali… aumenti,accise e imposte varie sono decise nella stanza dei bottoni,a noi non resta che adeguarci perche purtroppo,che lo si voglia o meno,siamo schiavi del petrolio e soprattutto dei petrolieri!
Datemi pure del pessimista ma dal mio punto di vista nulla cambiera’ in meglio,anzi il peggio deve ancora arrivare…
Ciao da Paolo.
Va bene raddoppiare il prezzo dei carburanti per indurre le case automobilistiche a produrre automobili che consumino di meno, ma all’atto pratico ci troveremmo con molta gente che sarebbe costretta ad acquistare un’auto nuova od a spenere il doppio degli altri per fare il pieno. E non mi riferisco a chi l’auto la cambia ogni quattro anni perchè fa parecchi chilometri, ma soprattutto a chi la usa per andare a “fare la spesa” o al lavoro, quindi alle categorie meno abbienti (pensionati, operai etc.). Non ho purtroppo un’altra soluzione da proporre, ma questa è la mia opinione. Grazie
Qualche domanda:
se andiamo tutti a colza, e l’Italia non ne produce abbastanza, avremo gli oceano pieni di colziere, che quando naufragano preparano già la frittura?
Credete che non scapperà fuori presto una accise sulla colza?
Io sono per ridurre al massimo gli sopostamenti, favorendo chi permette ai dipendenti di lavorare più vicino a casa, chi permette il telelavoro.
Dobbiamo anche autolimitarci: il caso del milanese che beve solol’acqua minerale del Lazio e del Romano che beve sempre e quella lombarda è arcinoto. Meno camion per le strade, meno auto per le strade, meno consumo, meno inquinamento, meno stress.
Carissimo sig. Enzo Todaro,
le faccio una domanda da un milione di Euro:
quante lauree bisogna possedere, di che genere di acume e cultura di quale magnifico spessore bisogna bisogna avvalersi per scrivere il seguente intervento?
“Cari Beppe e collaboratori, quando non si sa ascoltare e leggere si scrivono le sciocchezze (eufemismo) che mi tocca leggere sul Berlusca, Monaco,Mussolini, il texano Bush e l’ex KGB Putin.
Cercate di rompere meno le palle!
Saluti.”
Serve un aiuto oppure la risposta la da lei?
Cordialmente…
l’UBA
Per ritenere attendibili le conclusioni di questo ente autorevole bisognerebbe prima esaminarne la composizione.
A volte i tanto derisi “conflitti d’interesse” fanno scherzi strani.
Secondo me, per essere attendibili, servirebbero tanti studi di settore, che non ci sono.
il fatto che la cosa venga liquidata così fa sorgere qualche dubbio. Almeno a me.
Non dico che le cose non siano in questi termini, dico che non ne sarei così sicuro….
Ancora non riesco a trovare un’auto ecologica… è come perdersi nel deserto, sembra di stare in un paese dove nessuno parla la mia lingua, mi sento un straniero perduto…
Ragazzi, sapete che vi dico?
Incrociamo le dita e usiamo il più possibile prodotti derivati dal petrolio!!!!
Vedrete, che se siamo fortunati, quella merda nera si esaurirà in fretta, e forse i mega scienziati/premi nobel a quel punto per “miracolo” troveranno le fonti di energia alternative (che già esistono)
Nessuno vuole cambiare, se per farlo deve mettersi in discussione: lui, o il suo portafoglio…
Volevo esprimere le mie conoscenze circa la questione degli oli vegetali e le cretinate che sono state attribuite a Beppe Grillo e da lui smentite.
Come al solito qualcuno senza conoscere i retroscena, sostiene che e’ di facile utilizzo, non inquina, fa bene alla salute etc etc.
In realta’ la cosa non e’ proprio cosi’, cerchero’ di fare una sintetica analisi, per chi ha 10 minuti per leggermi.
Tutto quello che scrivo e’ documentato da decenni con pubblicazioni tecniche da istituti di agronomia e meccanica in tutto il mondo, che hanno fatto moltissima sperimentazione.
1) Produzione dell’olio.
Per arrivare all’olio e’ necessario:
arare e prepare il terreno per la semina della colza, concimare, seminare, fare le normali operazioni agronomiche, trebbiare il prodotto a maturazione, essiccarlo in essicatoio ( si perche’ la colza e’ una coltura del nord europa dove il sole scarseggia e quindi alla raccolta il prodotto e’ umido), estrarre l’olio dal seme ( con una pressa e del solvente chimico), filtrarlo e raffinarlo, trattarlo chimicamente per produrre un estere ( spiego dopo perche’), farlo arrivare sul mercato. Tutte operazioni che si fanno con macchine che consumano energia e quindi combustibile fossile. Come si fa a sostenere quindi che l’uso dell’olio NON produce emissione di nuova anidride carbonica? Se la finalita’ fosse questa allora si dovrebbe dare un po di soldi al contadino chiedendoli di NON coltivare la colza ma fare un bel prato d’erba da non lavorare e di invitarci per un pic-nic.
2) Impiego dell’olio.
Non consiglio nessuno di mettere a cuor leggero l’olio nel serbatoio dell’auto .
Sicuramente non l’olio normale ( quello del supermercato) che ha una viscosita’ 10 volte superiore al gasolio, ma se proprio si vuol provare va utilizzato un estere, ossia il prodotto che si ottiene per reazione chimica tra l’olio vegetale e l’alcol etilico o metilico. La principale miglioria consiste nel fatto che la viscosita’ e’ “solo” il doppio del gasolio.
La viscosita’ e importantissima in quanto l’impianto di iniezione del motore, che polverizza il combustibile nei cilindri, e’ progettato sulle caratteristiche fisiche del gasolio per ottenere una combustione ottimale: utilizzare un liquido piu’ viscoso riduce l’efficacia della polverizzazione, in pratica dall’iniettore escono gocce piu’ grosse che non bruciano completamente ma arrivano incombuste sul pistone e li si incollano formando delle lacche che portano pian piano il motore fuori uso.
L’olio ad alta temperatura tende a polimerizzare, ossia forma delle catene molecolari molto piu’ lunghe e solide: molta bibliografia riporta per l’appunto l’accrescita sulla testa dell’iniettore o sulle pareti della precamera del cilindro, di croste e sedimenti ( polimeri) a forma di tromba ( come la forma del getto dell’iniettore) che man mano riducono l’efficace nebulizzazione del combustibile.
C’e poi di frequente la contaminazione dell’olio lubrificante, dato che l’olio combustibile incombusto puo’ trafilare attraverso gli anelli raschiaolio dei pistoni per finire nella coppa del motore, con il risultato che il danno si estende ad altri componenti del motore, ad esempio le bronzine o i cuscinetti dell’albero motore.
Un accenno al problema dell’acidita’ dell’olio: infatti chimicamemte si tratta di ACIDI grassi, quindi persiste, specialmente negli oli grezzi, una debole acidita’ residua in grado di intaccare lentamente le parti metalliche. E’ evidente che il passaggio di quest’olio in orifizi di piccola dimensione, quali i componenti del sistema di iniezione del motore, puo’ comportarne una usura rapida e anomala.
Circa l’estere, da segnalare che molte parti in gomma e plastica si sciolgono al suo contatto per cui preventivamente il serbatoio, le guarnizioni e tubazioni vanno sostituire con componenti compatibili.
L’estere inoltre ha un ottimo potere detergente, infatti si utilizza per la pulizia degli oleodotti; se lo versiamo in una cisterna di gasolio, porta in soluzione tutte le morchie di fondo che contengono le componenti piu’ pesanti e inquinanti del gasolio.
Quindi posssiamo provare a mettere un po’ d’estere in miscela col gasolio, ma prolungando il funzionamento potremmo scoprire che il motore va completamente smontato e revisionato a 100.000 km anziche’ a 200.000. Ve la sentire di provare sul vostro motore common rail, dove un singolo iniettore costa 500 euro?
I motori “vecchi” , quelli a precamera con le candelette che si usavano 10 anni fa, sono meno sensibili al problema, ma quelli moderni che lavorano ad alta pressione (es common rail) vanno incontro a danni gravi.
Ci sono dei motori policombustibile ad utilizzo militare che sicuramente funzionano abbastanza bene anche con l’olio grezzo, solamente che hanno un rendimento molto basso e costano molto di piu’ come costruzione e manutenzione
Se volessimo usare motori vecchi va messo in conto che il loro rendimento e’ sensibilmente inferiore a quelli moderni.
Per finire la questione inquinamento.
Ho gia’ spiegato sopra come la filiera produttiva dell’olio porti ad un uso dell’energia e quindi ad emettere nuova Co2.
Per di pui’ la combustione nel motore e’ imperfetta ( per via della viscosita’) per cui il rendimento e’ piu’ basso del gasolio. Si tenga poi in conto che spesso il potere calorifico dell’olio e’ un po inferiore a quello del gasolio per cui a parita’ di potenza erogata se ne consuma di piu’.
Ciliegina sulla torta, la combustione dell’olio produce alcune frazioni CANCEROGENE ( ad esempio le aldeidi) che nel gasolio non ci sono e quindi nessuno si preoccupa di misurare.
Conclusione della storiella.
Va bene fare un impiego degli oli vegetali come combustibili se ne abbiamo un esubero da smaltire, ma mettere in piedi una politica “ecologica” con questi presupposti e’ poco sensato.
Evidentemente si tratta di notizie giornalistiche o del tentativo di qualche istituto di ricerca di rispolverare questioni trite e ritrite per chiedere nuovi finanziamenti riciclando conoscenze ormai consolidate.
Non ci sarebbe nessun problema se l’olio lo bruciassimo in candaia, allora perche’ complicarsi la vita con i motori endotermici?
In italia un decennio fa producevamo il diesel-bi, all’epoca di Raul Gardini, con l’olio di soja e di girasole ( da noi la colza non si fa), ma poi la cosa si e’ spenta per le questioni che spiegavo sopra.
In francia, per un periodo di tempo, il gasolio in pompa era venduto in miscela al 5% con l’estere di olio vegetale, in austria da molti anni ci sono agricoltori che lo hanno utilizzato sui loro trattori, ma il tutto era alimentato dal bisogno di consumare degli esuberi.
Ci sono un sacco di tecniche per produrre energia dalle biomasse, mi viene in mente la fermentazione per produrre biogas ( metano) o alcol (etilico e metilico che si puo’ usare sui motori a benzina), largamente sperimentata in brasile; oppure la gasificazione del legno per pirolisi, nel dopoguerra si sono costrutiti dei trattori agricoli che alimentavano un normale motore diesel con il gas prodotto da un gasificatore alimentato a legna.
Rimane il fatto che la cosa piu’ sensata e’ utilizzare tutta la biomassa prodotta. Nel caso degli oli di seme infatti, il seme rappresenta solo una frazione di tutto quello che la pianta produce, il resto ( lo stelo e le foglie) restano sul terreno.
Se lo scopo e’ energetico allora si utilizzano delle coltivazioni da biomassa ( as esempio certi arbusti legnosi a rapida crescita) che si raccolgono interamente sottoforma di trucioli e segatura e si bruciano in caldaia senza tanti problemi.
Spero con questa email di aver stimolato un po’ di senso critico nei confronti di chi sostiene e scrive che nel motore diesel si puo’ facilmente bruciare qualsiasi cosa.
Saluti
Alessandro Belli
Caro Beppe e cari amici del Blog,
Sono un docente che si occupa di Energie Rinnovabili presso l’Un. della Basilicata.
Mi sento di poter dire che la politica di aumento del prezzo dei combustibili per ridurre i consumi vada nella direzione giusta. Il punto chiave dell’articolo è quello che riporto qui di seguito: “ECOBILANCIO DEI BIOCARBURANTI OLEOSI PER AUTOTRAZIONE
In un ampio studio l’UBA, ufficio federale per l’ambiente (Germania), conclude che i carichi ambientali generati per produrre biocarburanti oleosi in Germania (uso di terreni agricoli, pesticidi, concimi chimici, macchine agricole, petrolio) non sono compensati dai vantaggi di questi carburanti.”. Il problema è appunto valutare quello che in gergo scientifico si chiama “l’impronta ecologica” o “zaino ecologico” (introdotta nel mondo da Rees, Odum e in Italia dal prof. Tiezzi e il suo gruppo dell’Un. di Siena), cioè l’impatto ambientale di una qualsiasi prodotto nel suo ciclo di vita che comprende il materiale impiegato (capitale naturale), il periodo di utilizzo e lo smaltimento. L’impronta ecologica deve essere la minima possibile e nel caso dei biocombustibili spesso non è sostenibile per l’ambiente. Una politica di riduzione dei consumi e dell’uso del capitale naturale è sicuramente la base per uno sviluppo sostenibile.
Se qualcuno è interessato ad approfondire l’argomento anche a scopi di studio può mandarmi un e-mail al mio indirizzo pubblico dell’Univ.: cardinale@unibas.it Nicola Cardinale
Sono d’accordo sulla neccessità che i motori si evolvano e di conseguenza inquinino meno con prestazioni simili od addiritura superiori,ma l’aumento del prezzo dei carburanti per me è una bestemmia,quanti sono nella mia situazione economica che definire precaria è un eufemismo?perchè devono pagare sempre i ceti deboli per via degli errori di altri?non credo che in Italia adesso le persone che fanno salti mortali per arrivare a fine mese siano solo poche centinania,quindi basta con l’idea che alzare i prezzi possa stimolare l’industria ad evolvere le tecnologie,per recuperare le perdite i geni industriali alzerebbero di conseguenza i prezzi delle autovetture o si inventano genialate simili,sempre a scappito dei comuni mortali che non si possono permetere le T-shirt della ferrari a 100 euro l’una (prezzo popolare secondo montezzemolo,sentito a striscia.).
Ciao Beppe, ciao a tutti,
volevo descrivervi brevemente un servizio che viene offerto da autostrade per l’italia (gestita dal “tronchetto della felicità” come dici tu)affinchè chi ne ha bisogno e sta per farlo possa essere a conoscenza di tutti gli “aspetti” del servizio.
Qualche mese fa avevo urgenza di ottenere una tessera Viacard aziendale. Mi sono recato ad un punto blu autostradale e mi sono state proposte 2 possibilità per lo stesso tipo di servizio Viacard aziendale:
1) richiesta di tessera Viacard alla banca in cui ho il conto corrente, tempo medio di attesa per ricevere la tessera circa 30 – 40 giorni
2) richiesta di tessera Viacard al punto blu con fornitura immediata della tessera stessa e pagamento di una cauzione di circa 100 euro che viene restituita al momento della chiusura del servizio.
Data la mia urgenza per avere la Viacard ed i tempi lunghi bancari ho deciso (ahimè!!!) di fare la tessera direttamente al punto blu pagando la cauzione. Quindi appena uscito dal punto blu avevo 100 euro in meno in tasca ma incredibilmente il servizio era già attivo e la tessera funzionava correttamente. Sul servizio quindi, perlomeno nel mio caso, nulla da eccepire.
Dopo alcuni mesi, non avendo più bisogno di quel tipo di servizio, mi sono recato nuovamente al punto blu per restituire la tessera Viacard. Il servizio è stato chiuso subito senza problemi ma la sorpresa è arrivata alla restituzione della cauzione: i 100 euro non mi sono stati restituiti subito, ma mi è stato detto che autostrade per l’italia mi avrebbe fatto sapere quando e come sarebbe avvenuta la restituzione.
La fregatura finale mi è arrivata ieri via posta (il servizio l’ho già chiuso da 1 mese!) perchè mi è arrivata la comunicazione di autostrade per l’italia che mi diceva che la cauzione di 100 euro mi verrà resa entro 6 mesi tramite assegno postale!!!
Conclusione: servizio efficiente se paghi subito una bella cauzione (altrimenti passi dalle banche e aspetti) ma la restituzione del “malloppo” da parte delle autostrade avviene con calma e comodo e nella forma che gli pare a loro (non in contanti come quelli richiesti al sottoscritto al momento dell’attivazione).
Risultato: la solita fregatura che in un modo o nell’altro arriva sempre!
Ciao a tutti,
Luca
Ho dato notizia della tua smentita sul mio sito personale. Quando posso, cerco sempre di divulgare i pensieri che condivido attraverso il mio sito web. Un saluto e continua così.
Alessio
Caro Beppe, questa proposta di raddoppiare il prezzo dei carburanti per incentivare la ricerca su fonti alternative è interessante.
Mi piacerebbe sapere se è praticabile o è una tua “terapeutica” provocazione, per stimolare (come credo di fatto sta succedendo) una maturazione dell’opinione pubblica.
Infatti, anche da povero profano, vedo nei telegiornali che ogni minimo aumento del prezzo del petrolio viene correlato a una batosta sul tasso di sviluppo economico europeo, e in Italia a un aumento dell’inflazione (per i costi maggiorati dei trasporti delle merci).
Ti chiedo, allora: non avverrebbe lo stesso anche nello scenario della tua proposta?
Risposta a enzo todaro:
Al contrario di te, enzo, io credo che sarebbe bello se tutti rompesserò un pò più le palle……(specialmente ai tuoi amichetti berluska e company)….che poi tu non sei d accordo non ce ne frega un benemerito.
Ciao a tutti, e continuate pure a rompere le palle a enzo!
Caro Beppe e cari utenti
Non condivido pienamente l’idea di “Raddoppiare il prezzo e Dimezzare i consumi”. Tutto dipende dal periodo necessario all’adozione su larga di carburanti alternativi al petrolio. Pensando di continuare ad avere auto private sul modello attuale e pensando a voler passare ad esempio all’idrogeno cercando di attuatre la trasformazione in una quindicina di anni non trovo particolarmente economico dover cambiare vettura entro 10 anni per adeguarmi al rincaro dei carburanti e ancora entro 5 anni per passare all’idrogeno considerando che già in questo periodo si cerca di smantellare tutte le auto non ancora catalitiche in circolazione. Non è una questione di incentivi è che secondo me non si può continuare a cambiare il parco macchine del paese. Quindi volendo cercare di mantenere il parco macchine più a lungo possibile determinate soluzione alternative all’olio di colza, se funzionano anche parzialmente, potrebbero essere utilizzate durante il periodo di raccordo verso la tecnologia definitiva. Un altro pensiero a margine divagando un po’. Mi trovo a cambiare computer e automobile più o meno nello stesso periodo: mentre nel computer “riciclo” tutta una serie di pezzi quali il case, il floppy, il cd, la scheda TV gli HD, della macchina posso salvare al massimo l’autoradio. Io non me ne intendo di motori ma fregandomene della linea non sarebbe possibile pensare ad una sorta di auto modulare alla quale cambio propulsore ogni tot anni?
Se siete arrivati fino a qui vi ringrazio per aver letto i miei clamorosi deliri
ANDATE IN MACCHINA IL MENO POSSIBILE SICURAMENTE RISPARMATE, AL LAVORE RECUPERATE TUTTE LE PERSONE CHE ABITANO VICINO A VOI E FATE UNA MACCHINA CON 5 PERSONE, RIDUCETE I COSTI DEL TRASPORTO. USATE LE BICICLETTE. COMPRATEVI UN UTILITARI E METTETE NEL CESSO QUEI MACCHINONI CHE NON SERVONO A NULLA SE NON A FARE BELLA FIGURA (TANTO SE NON VI CAGA NON VE LA DA COMUNQUE). SE LA SERA USCITE IN 4 USATE UNA MACCHINA SOLA. INSOMMA VOLETE LA COMODITA’ ALLORA PAGATE PAGATE PAGATE PAGATE E PAGATE E SOPRATTUTTO NON DITE CHE COSTA PERCHE LA COMODITA SI PAGA E SI PAGHERA SEMPRE DI PIU.
Caro Beppe
riguardo l’aumento del prezzo del carburante (vorresti raddoppiarlo nel giro di 10 anni) sono in disaccordo. Secondo me si dovrebbe agevolare l’introduzione nel mercato di motori ad idrogeno, sia per la grande industria che per il trasporto. Tanto il futuro è rappresentato da questo elemento naturale. La tua proposta, forse, servirebbe come passaggio intermendio affinchè si arrivi comunque all’uso dell’idrogeno, in quanto i costi altissimi del petrolio sarebbero insostenibili. Questo discorso sopratutto per un fattore ambientale, legato allo sfruttamento eccessivo che sinora si è fatto delle risorse naturali e dei problemi di salute legati all’inquinamento prodotto dal petrolio. Non credo che il modo migliore di limitare l’uso di una qualsiasi sostanza nociva o inquinante sia quello di aumentarne il prezzo. Pagherei con meno fastidio un prezzo maggiore per il mio pieno se questo fosse di idrogeno. Se non erro anche tu sponsorizzavi tempo fa l’idrogeno, davanti alla Fiat a Torino.
Visto e considerato che l’auto non è più un bene di lusso ma per molti è uno strumento indispensabile per il lavoro, penso sia sbagliato far gravare il risultato di politiche errate sulle tasche dei cittadini (già abbastanza prese di mira) senza fondamentalmente cambiare la situazione ambientale, quest’ultima considerata problematica prioritaria.
Maurizio Ferrero
SONO IN PARTE D’ACCORDO CHE L’IDEA DI BEPPE GRILLO DI AUMENTARE IL COSTO DEI CARBURANTI A 10 EURO AL LITRO NN E’ DA BUTTARE VIA.
MA PERCHE’A PAGARE DOBBIAMO ESSERE SAMPRE NOI (POVERA GENTE CHE TIRA LA FINE DEL MESE A STENTO.)
IO PURTROPPO LAVORO CON IL FURGONE(TRASPORTO ALIMENTI E NN POSSO USARE GPL) E SONO COSTRETTO A FAR DIVENTARE SEMPRE PIU’ RICCHI I SIGNORI PETROLIERI.
AMMIRO MOLTO IL SIGNOR CHAVEZ’ (PRESIDENTE DEL VENEZUELA )CHE HA INIZIATO UNA LOTTA CONTRO LE MULTINAZIONALI CHE SFRUTTANO LE RISORSE DEL SUO PAESE DANDO A LORO SOLO LE BRICIOLE.
ULTIMO ATTO DI CHAVEZ’ E’ QUELLO DI AUMENTARE LE TASSE AI POTENTI DEL PETROLIO CHE IN QUEL PAESE LASCIANO SOLO LE BRICIOLE.
CIAO BEPP NN CI ABBANDONARE……..
Carissimissimo Beppe
Oramai sento alzarsi una voce, mesta ma inesorabile, flebile e decisa al tempo stesso, con molto pudore e un’oncia di vergogna:
vogliamno saperne di più sulla Canapa!!
Da adolescente mi sono letto una decina di libri, ho studiato su più testi la storia del pribizionismo degli anni ’20 e la genesi dell’industria di Ford, ho appreso di tutto sulle potenzialità della Canapa (della quale esistono qualche centinaio di varietà, di cui molto meno della metà sono psicoattive, ovvero la cosidetta marijuana), tutto ciò chiede dio essere verificato…
Come si può fare?
C’è da sperare che siano tutte “bufale”, perchè se le risorse che può donarci l’eclettica e simpatica piantina fossero quelle che si va scrivendo e pubblicando da più di vent’anni, in più parti del mondo, allora vorrebbe dire che c’è un “complotto” SECOLARE, ordito dalle lobbies del “tutto a caro prezzo”, contro questa simpatica, semplice, naturale e spontanea piantina.
Solo perchè è gratis:
Basta piantarla!!!!!!
Segavano i rami sui quali erano seduti e si scambiavano a gran voce le loro esperienze di come segare più in fretta, e precipitarono con uno schianto, e quelli che li videro scossero la testa segando e continuarono a segare”.
B. Brecht
http://www.manitese.it/mensile/704/etica.htm
un litro di acqua minerale di “marca” euro 0,4 un litro di super inquinante gasolio solo euro 1,1, bisogna più che decuplicare(i guadagni naturalmente a favore dello stato per l’ambiente sanità ect). la tua idea è l’unica che potrebbe indurre un cambiamento epocale nei nostri stili di vita. nel periodo di transizione bisognerebbe incoraggiare l’uso del metano per autotrazione, il carburante a più basso impatto ecologico oggi praticabile(compreso colza e quant’altro).
grazie beppe per quanto fai per la libertà di informazione
C’è già un combustibile che costa la matà: il GPL. Meno inquinante, E 0.560.
Costa meno ancora il metano, che si può ricavare da fermentazioni. In Italia ne abbiamo.
Quasi tutte le abitazioni sono metanizzate, ma non c’è un distributore per le auto nell’area di molti km.
Ero in Bolivia l’anno scorso. Il governo lì dava incentivi per mettere l’impianto a gas.
Qui è estremamente difficile trovare delle auto con l’impianto già inserito.
Facciamo una campagna per la riconversione a metano delle auto?
Flavia Gatto
Caro Beppe
pare che il sig Ford già nei primi del 900 avesse progettato una autovettura che utilizzava un carburante ottenuto con la canapa,coltivazione molto diffusa a quel tempo.
Forse si potrebbe puntare seriamente su un carburante del genere; accessibile a tutti (la pianta può essere coltivata quasi ovunque) evitando gli idrocarburi: non rinnovabili, inquinanti, causa di molte (troppe) guerre.
ALTRO CHE OLIO DI COLZA!
Cari Beppe e collaboratori, quando non si sa ascoltare e leggere si scrivono le sciocchezze (eufemismo) che mi tocca leggere sul Berlusca, Monaco,Mussolini, il texano Bush e l’ex KGB Putin.
Cercate di rompere meno le palle!
Saluti.
oooooooh…finalmente un blog interessante…..posso sfogarmi.
Io sono 10 anni che dico che siamo governati dalle multinazionali. Sono le grandi aziede che gestiscono la nostra vita in maniera coercitiva ,ma elegante subdola. Dicevo che da li a 20 anni la nostra società avrebbe imboccato la strada consumistica stile america. Mi dicevano allora che ero troppo angosciante. Oggi però molti iniziano a non accettare più, anche se purtroppo siamo inseriti in una logica perversa che volenti o no è quella da seguire. Io sono già dieci anni che non compro mulino bianco perchè lessi che i fratelli Barilla, proprietari di M. Bianco erano soci al 50% con un produttore di armi. E così altre aziende per altri motivi che non c’è tempo per dire come Danone Nike Nestlè (che utilizza soia ed altro transgenico).Poi fateci caso, più l’azienda è viscida, più le pubblicità sono accomodanti ES. ancora M. Bianco , ma anche assicurazioni(che non ti risarciscono se non le quereli) e banche, o anche le finanziarie che in tv ti spacciano l’indebitamento necessario per vivere per una grande opportunità….sì.. per loro. Ragazzi svegli informiamoci prima di acquistare qualcosa perchè senza informazione il potere economico governa la tua vita ed internet è rimasto l’unico luogo dove tutte le opinioni sono presenti. E’ meglio perdere qualche minuto in rete…
RADDOPPIARE IL PREZZO, DIMEZZARE IL CONSUMO
Sembra una stupidaggine, invece è proprio quello che sta avvenendo da un paio di anni a questa parte.
Gli stipendi sono sempre quelli, mentre i prezzi di alimentari, servizi, carburanti e via dicendo sono praticamente raddoppiati.
E la gente comune, con mille euro di stipendio al mese (quando va bene), cosa fa?
Forse non li dimezza, di certo però riduce i consumi. PER FORZA!
Beppe Grillo dice: “Raddoppiare il prezzo dei carburanti è il modo più efficace per indurre l’industria a produrre veicoli che consumino metà di quelli attuali…”. Sono d’accordo sull’obiettivo, ma assolutamente contrario al mezzo scelto per centrarlo.
Così facendo si ottiene inizialmente una maggiore pressione fiscale che va a gravare su tutti quei cittadini che già faticano ad arrivare a fine mese.
E’ da tempo che al supermercato spesso mi capita di prendere in mano frutta e verdura di stagione, decidere se la qualità mi soddisfa, poi guardare il prezzo e rabbrividire; dunque riporre la merce dove era.
Io credo si debba fare informazione prima di tutto verso i problemi della gente, poi in un clima di equità sociale che al momento è solo fantasia si può discutere anche di altro come i problemi ambientali.
Saluti a tutti
Pablo
Scusate, ma qualcuno dei demagoghi che ha commentato questo post, e anche tu Beppe, vi ricordate che esiste il GPL!!! lo metti sui motori a benzina, inquina così poco che puoi circolare sempre, anche se non sei catalitico, e costa 50 centesimi al litro: Inoltre la meccanica dei motori a benzina è più semplice dei turbo diesel common rail sedici valvole intercooler di ultima generazione, e si sa, meno cose ci sono meno probabilità di rotture si hanno…
Per Paola Altobelli: oltre a dare torto al tuo amico che copia l’atteggiamento del governo in termini di veleni per la popolazione, ti posso mandare a quel paese insieme lui? Siete la rovina del mondo e la causa delle mie peggiori depressioni…
un mio amico ha messo olio di semi nel serbatoio del suo furgone, mischiandolo col gasolio più o meno al 50%.
questo succedeva tre settimane fa, lui sta continuando a fare così, e il suo furgone sta ancora benissimo.
probabilmente ora inquina molto di più, ma senz’altro spende meno.
lui sostiene che se al governo non importa di non inquinare (cosa chiarissima a tutti) ma solo di riempirsi le tasche, lui si ritiene degnissimo cittadino di questo governo ladro.
..sinceramente non so dargli torto.
voi?
ciao a tutti
Paola
Per Carlo Marchionni:
non sapevo che la proposta del petrolio da immondizia fosse arrivata a Portobello ma avevo seguito la vicenda successiva (anche se i ricordi sono un po’ sfuocati). Il tizio aveva fondato un’azienda che faceva tale trasformazione, azienda poi fallita e che aveva inquinato una vasta zona dell’hiterland di Milano, perche’ in effetti era una bufala e serviva a smaltire rifiuti tossici in modo illegale.
Ciao Beppe,
nell’ultimo post sull’olio di colza le hai sparate un po’ grosse. Che succede? la lobby del petrolio ti ha fatto avere un messaggino?
Chiaro che loro hanno tutto l’interesse a dimostrare che l’olio di colza fa male al motore (più al loro portafogli direi) e pagano fior d’ingegneri per affermarlo. Tuttavia chi usa l’olio vegetale per il proprio diesel conosce benissimo la verità. Tempo fa su RAI 1 nella trasmissione condotta da quell’ometto coi baffi, tale Dipietro se non sbaglio, un fior d’ingegnerone ha affermato nell’ordine le seguenti falsità circa l’olio di colza:
1) ha detto che l’olio di colza è più denso del gasolio con tanto di densimetro abilmente taroccato. Bugia perchè la densità è simile, più o meno 0,9. La viscosità invece è diversa.
2) ha detto che l’olio di colza contiene glicerina che impasta e danneggia gli iniettori. Bugia perchè la glicerina è un sottoprodotto del processo di metilesterizzazione dell’olio vegetale (per la produzione del biodiesel) e dunque di una ben precisa reazione chimica diversa dalla combustione. Non è che dentro l’olio c’è la crema Nivea disciolta.
Hanno una paura matta i petrolieri perchè il fenomeno è praticamente incontrollabile e li sta danneggiando.
Inoltre il biodiesel si può produrre anche dagli oli esausti di frittura. La San Carlo e la PAI potrebbero diventarne grandi produttori e i friggitori cinesi dei benefattori dell’umanità.
Dissento profondamente anche dall’idea svizzera di perforare kilometri di montagne a pro dei treni. Vieni a vedere cosa hanno combinato nel Mugello quelli della TAV intenti a sforacchiare l’appennino per i loro treni. Torrenti scomparsi, sorgenti prosciugate e milioni di metri cubi di pietrame inquinato dai lubrificanti scaricato dove capita. Danni incalcolabili all’ambiente e alla popolazione.
Sei sempre il migliore Beppe, non farti pigliare per il c…
Ciao
PS. dai un’occhiata qui http://www.progettomeg.it
Caro Beppe, cosa pensi della canapa indiana? Cannabis? Quella volgarmente chiamata marjiuana?
Hai affermato che una produzione di olii (o alcoli) di origine naturale nuocerebbe all’economia alimentare. E allora perchè non si coltiva la canapa? E’ risaputo ormai da tutti che è una pianta annuale e che è in grado di produrre una varietà immensa di prodotti, tra cui cellulosa (carta) e carburanti, oltre a poter usata per la produzione di medicinali e mangimi animali. Raddoppiare il prezzo del petrolio???? perchè?? sta finendo!!! Togliamocelo dalle palle! Esistono, ci sono già, sistemi alternativi!!
Ma è possibile che ci sublimino con l’idea di essere una democrazia (una di quelle da copiare o ti bombardo le figlie e tutto quello che hai), solo quando si è sotto elezioni? E perchè non si fà un bel referendum, tanto per cominciare, sul cambiamento radicale o graduale, dei combustibili velenosi? Perchè poi non ci fanno decidere cose importanti come questa ed invece pare che la procreazione assistita sia più importante? Ve lo immaginate? || “Sei a favore dell’auto ecologica o vuoi continuare a comprare auto inquinanti, uccidendo più di dieci persone al giorno?” ||
E’ ovvio che se si vince il referendum, i morti diminuiranno nel corso degli anni, invece di aumentare, magari per i successivi due anni invece che esserci dieci morti, ogni giorno avremo magari solo cinque nuovi morti, più tre nuovi intubati, con problemi gravi o gravissimi ma vivi, tre quasi morti al giorno anzichè tre morti certi! Pensate… tutto ciò è davanti ai nostri occhi e orecchie, ma vale di più mandare i soldati in Iraq senza chiederlo al popolo…
E non mi venite a dire che sono temi vecchi od obsoleti che c’ho gli occhi inniettati di sangue e i miei polmoni trasudano pm10! E poi “il futuro non è mai vecchio ed obsoleto”… Ah, ho mandato la lettera a Ciampi per far ritornare i nostri soldati (che stanno là a non fare una mazza di utile se non consegnare prigionieri civili alle porno sale di tortura americane) con copia carbone nascosta (Bcc o Ccn) a tutta la mia lista di contatti email, con ottimo risultato: molti hanno ripetuto la cosa mettendo me ad altri in copia e chissà quanti la ripeteranno a loro volta…
Caro Beppe,
quale e’ il motivo che spinge un mensile di questo calibro a scrivere un articolo che ha tutta l’aria di essere prima di tutto contro le affermazioni di una persona/e e non a favore della verità?
Un articolo con la pretesa di portare alla luce quelli che sono i risultati di una prova……..e dove sono? Avrebbero potuto aspettare di avere tutti i risultati prima di ipotizzare soluzioni, dare sentenze……
Per non parlare dei sette punti attribuiti a dichiarazioni di Grillo e dei quali 4 risultato, a loro dire, falsi. Chi ha scritto l’articolo (manco il coraggio di identificarsi!) dovrebbe prima di tutto leggere la definizione di falso e fare qualche esercizio di logica elementare;
esempio “la stragrande maggioranza dei motori diesel (credo potreste avere dei problemi con quelli turbocompressi) è capace di bruciare qualsiasi olio da cucina.” è l’affermazione, la risposta di quattro cerchi è stata “FALSO: a parte il fatto che tutti i diesel recenti hanno il turbo, è vero che possono bruciare qualsiasi olio, è come e con quale risultato per consumi e durata del motore.”
Permettetemi solo un commento a quanto detto da quattroruote non solo non smentisce l’affermazione che è stata fatta,la conferma!
Sarebbe come dire “Berlusconi è stato indigato in tanti processi” e controbattere a questa affermazione dicendo “FALSO: a parte il fatto che sono caduti tutti in prescrizione, è vero che ha partecipato a tanti processi, ma il punto è come e con quale risultato sono finiti.”
Grandi E.B. e R.B. bella prova! Gran bell’articolo! Continuate cosi ……….
Tanti anni fa, ed ero un ragazzino, ricordo una trasmissione di Enzo Tortora, Portobello dove lo stesso Tortora presentava un tale ingegnere Rossi, credo, che aveva inventato un sistema di produzione del petrolio con la…monnezza!!! Il povero Tortora sappiamo che fine ha fatto ma il perspicace quanto audace,ing. Rossi e la sua invenzione quale triste sorte hanno avuto???
Dopo aver atteso invano una chiamata da qualche ministero od ente locale rinchiuso nella famosa cabina per tutta la puntata, il tale ingegner Rossi fu contattato dall’ambasciatore degli Stati Uniti ed andò a mettere in pratica il suo progetto in quel paese esotico.
Ora il suo sistema é sfruttato in vari paesi del mondo, tra i quali… l’Italia! Infatti la Comunità Europea eroga finanziamenti per l’attuazione della gestione integrata dei rifiuti che comprenda il recupero del petrolio presente nell’immondizia.
Non so dire quali enti locali italiani abbiano attuato il sistema del Sign. Rossi (magari cercando nella Rete si trova), ricordo che i comumi di Palermo ed Ustica avevano avviato un progetto simile ma se non ricordo male, una volta incassati i finanziamenti… vabbé, questa é un’altra storia!
C’é comunque da dire che oggigiorno si ottiene molto con la raccolta differenziata di plastica, la maggior parte della quale é prodotta dal petrolio.
OGGETTO: OLIO DI COLZA NEI MOTORI DIESEL
Ciao,
Mi piacerebbe che Beppe Grillo, che ha sempre dimostrato di avere i “coglioni” di esporsi in pubblico per difendere la “verità”, si informasse bene, magari sentendo chi usa questo olio come carburante.
Siccome chi lo fa è costretto a restare nascosto in quanto è considerato un “criminale” peggio di un mafioso o di un terrorista, visto le sanzioni previste, forse un personaggio pubblico come lui potrebbe fare chiarezza.
Sono buone le tue idee Beppe, ma sono troppo distanti nel tempo, ABBIAMO BISOGNO DI SOLUZIONI A BREVE TERMINE!!! Una volta ( 5 annni fa!) con 60 euro facevo due pieni di gasolio, oggi ne faccio 1 e non so come, faccio anche meno chilometri! Gasolio RADDOPPIATO Stipendio NO!!!
Siamo criminali, ma non è forse criminale uno stato che permette un raddoppio del prezzo del gasolio/benzina a carico del cittadino?! Uno Stato consapevole dell’esistenza di alternative che dimezzerebbero da subito il prezzo senza conseguenze meccaniche??
Forse dovremo aspettare qualche sentenza “clamorosa” di qualche magistrato controcorrente, oppure può pensarci prima Beppe Grillo?? Chi lo sa!
Andrea
Non ho avuto tempo di leggere i Vs. post pertanto potrei rischiare di ripetermi.. però non so bene su cosa si basi lo studio federale tedesco per dire che il bilancio energetico non presenta vantaggi.. inanzitutto il gasolio vegetale è ricavato da un qualcosa che cresce sul suolo circa 2 o 3 volte l’anno.. anziché da un qualcosa che impiega secoli a formarsi e si trova a decine di km sottoterra.. poi vi è da dire che il processo di esterificazione che viene utilizzato per “normalizzare” il gasolio vegetale in modo tale da renderlo comune e sostituibile ad un gasolio minerale è un processo ancora poco “industrializzato” e pertanto migliorabile.. senza tenere conto del fatto che in realtà questo processo è evitabile sostituendo del tutto l’iniezione del veicolo adattandola ai valori di viscosità medi di un olio vegetale “grezzo”.. comunque esistono quattro aziende in Italia che producono gasolio vegetale “normalizzato” e alcuni autotrasportatori utilizzano questo carburante da anni.. in rete queste informazioni sono facilmente reperibili sia per quanto riguarda il processo realizzativo che per quanto concerne le aziende distributrici..
Ciao a tutti Marco..
Non so cosa ne pensiate tutti voi, e non ho letto tutti i commenti per intero; non so cosa ne pensi esattamente Beppe, ma io, sul mio vecchio furgone Diesel, posso tranquillamente versare olio di soia al posto del gasolio, o al limite miscelarlo per evitare problemi di avviamento alle basse temperature. E lo faccio da circa 2 anni, e non ho avuto mai alcun problema ne’ al motore ne’ da altre parti; la fumosita’ e’ ridotta, il rumore pure, ed ho un tantino di ripresa in piu’.
Ora, non dico che questa sia la soluzione; ma preferisco usare l’olio vegetale, dove possibile, che non sto petrolio di merda rubato in iraq e per il quale tanta gente viene ammazzata
penso semplicemente a come potrebbe essere semplice, con la tecnologia di oggi, tarare, o progettare di sana pianta, un motore diesel PRONTO per essere usato con olio vegetale. pensateci. altro che idrogeno, nucleare.
Caro Beppe,
magari sarebbe il caso di verificare se veramente i vecchi diesel vanno benissimo anche con gli OVP e magari, se così dovesse essere (come molte testimonianze, anche in questa sede, sembrano confermare), sarebbe il caso di rettificare parzialmente l’ultima parte del tuo intervento.
non credi?
con affetto!!
Sul mio blog, in data 10 maggio 2005, ho messo un commento critico sulla tua proposta “RADDOPPIARE IL PREZZO, DIMEZZARE IL CONSUMO”.
Saluti,
Lobster
E vvai, anche beppe e’ negli schemi dell’apparato di potere. Solo un tremontiano potrebbe pensare che il problema del biodiesel sia un problema di soldi e che tutta la questione dei trasporti sia un problema di soldi.
E’ chiaro che non appena il potere si accorgesse che si usa più olio di colza che gasolio, immediatamente gli oli vegetali subirebbero le stesse tassazioni di quelli minerali. Basta come esempio il prezzo attuale del gasolio che oggi è praticamente equivalente a quello della benzina, mentre non molti anni fa era la metà. Questo aumento e’ dovuto alla attuale diffusione dei motori diesel e la cosa non e’ sfuggita al potere.
Il biodiesel non deve essere visto come un sostituto del gasolio, ma come un simbolo.
Oggi le persone comunicano, si aiutano, si scambiano esperienze, si “istruiscono” reciprocamente e tutto questo indipendentemente e forse piu’ rapidamente di quanto non facciano gli organi ufficiali, dalla scuola alla tv.
Mettere una bottiglia di olio di colza nella propria auto non vuole dire risparmiare centesimi, vuole dire fare parte di una comunità dove le informazioni circolano liberamente. Una comunità dove si pensa, si discute, si cresce insieme.
Oltre all’olio di colza ci sono i microgeneratori elettrici domestici a gas, ci sono le emittenti satellitari non-SKY, ci sono i software open-source, le cartucce delle stampanti ricaricate, i pannelli solari fatti con i vetri delle vecchie fiat panda,…
Ci pensate alla soddisfazione di staccarsi dalla rete elettrica delle centrali a petrolio/carbone/uranio e poter dire “io la corrente a casa me la faccio da solo, col metano.
Faccio solo quella che mi serve e non contribuisco all’enorme spreco della rete di distribuzione.
A fanculo i contatori inteligenti dell’ENEL, le emissioni dei tralicci ad alta tensione, gli alberi in svizzera, ecc.”
Insomma il biodisel e’ “carburante” per la mente, non per i motori.
Mi dispiace che Beppe Grillo si sia lasciato sfuggire questa occasione.
Franco Zordan scrive:
“Vorrei per cortesia, sapere se qualcuno ha saputo che fine a fatto Eolo la macchina che funzionava ad’aria compressa … grazie”
Franco vai qui:
http://www.eoloenergie.it
Beppe, ma tu che macchina hai ?
Avrai sicuramente cambiato la Ferrari che usavi un po` di tempo fa …
Mi è venuta giusto in mente una cosina sul costo della benzina.Il petrolia aumenta,la benzina e il disel aumenta. Ok mi sta bene.Ma perchè aumentano solo i combustibili e non i costi di tutti i derivati dal petrolio ?Avete mai sentito che la michelin rincara i pneumatici per via del prezzo del greggio ?o che il vostro computer portatile aumenta seguendo il petrolio ? e le vernici ? Insomma si conferma una bufala vera e propio.Il consumo di petrolio non da trazione non è irrisorio.
Tutto questo scalpore ma la “storia dell olio di colza” gira da un bel pò di anni !Se ne parlava ai tempi delle croma/tipo Td !
Praticamente se non avete un auto con pochi chilometri con sistemi di iniezione sofisticati (iniettore pompa,common rail di ultima generazione) andate pure ad olio felici voi e il portafoglio!.
Sono d’accordo con la proposta di Beppe, anche se nella sua applicazione bisognerebbe procedere con molta cautela, prevedendo parallelamente il miglioramento dei servizi di trasporto pubblico sia in ambito cittadino che nazionale nonchè provvedimenti concreti per creare i presupposti per l’uso della bici nelle città. Bisogna notare però che alla fin dei conti la cosa più importante è anche quella più difficile, cioè cambiare la testa alle persone per convincerle ad usare MENO e MEGLIO l’auto e a scegliere quelle che bevono di meno (e non a scegliere i SUV – che in città hanno una percorrenza che va da 7 km/lt a circa 10 – e che pur rientrando nei parametri UE per quanto riguarda gli inquinanti, producono comunque una quantità spaventosa di CO2 con un effetto veramente “benefico” sull’atmosfera).
…stavo per mettere l’olio di colza nel motore…;o)
poi ho trovato questa smentita…
…che pollastra che sono…
aloha!
Raddoppiare…??
Triplicare come minimo!!!
Andate a piedi, usate i mezzi….la bicicletta elettrica!!!!!
Personalmente non credo che la politica del “raddoppiare in 10 anni del prezzo dei carburanti” sia la valida alternativa. Certamente questa linea di pensiero giova allo Stato (maggiori introiti dalle accise) ed ai grandi “petrolieri”, che vedranno un margine di guadagno sempre più consistente.
Indurre le case automobilistiche a progettare motori più “parsimoniosi”??!!! Altra eresia. Ma guardatevi intorno! Oggi si costruiscono motori di soli 1500cc con potenze superiori ai 180CV (bare su ruote dal mio punto di vista!). Leggete le pubblicità delle varie case automobilistiche. Sembra che conti solo la velocità, la potenza e nulla la sicurezza… Ah, si ogni tanto qualcuno ci ricorda che in macchina abbiamo ben 6 airbag…
Ma a 220Km/h serviranno???
Rimpiango i tempi in cui una nota casa francese ci proponeva la sua “Livoluzionalia!!! 50Km 2 litli!!!!”
Meditate!
GPL
Caro Beppe comunque le quatropalle sulla colza sono state messe in giro dal sito nexus rivista pseudo paranoica che le ha sfacciate per parole tue,nemmeno piu la disinformazione e piu attendibile se lo scopo e vendere di piu!!
Poco tempo fa ho postato quì, nella sezione Trasporti/Viabilità, un post dove esprimevo il mio interesse nel comprare una macchina ecologica, il post sta in questa pagina:
http://www.beppegrillo.it/archives/2005/02/progetto_smile.html
e comincia con:
“Fermi tutti! Mi devo comprare una macchina….”
Ho comprato quindi Quattroruote e sapete che c’è? Oltre a ridurre Grillo ad un buffone come vogliono i potenti (strana affinità per una rivista che parla di Mercato Automobilistico), propone delle vere e proprie balle: per esempio, nelle pagine dove ci sono i prezzi delle macchine, ti vorrebbero far credere che esistano sul Mercato, delle macchine che escono dalla fabbrica con motore Benzina-GPL, a 9.000, segnalandolo nella casella del tipo di motore con una sigla BG (altre sigle: BM per Benzina-Metano, B per Benzina, D per Diesel, I per Idrogeno). Non è vero niente!! Non esistono auto che escono dalle fabbriche con il GPL o con il Metano già impiantato, lo impiantano dopo a tua richiesta i concessionari rivolgendosi ai normali centri autorizzati, cosa che puoi fare ovviamente da solo!
Perchè lo scrivono? Perchè pensano che così si venda di più o perchè vogliono dimostrare che il Mercato Automobilistico ha cura per l’ambiente… Io sono andato dal concessionario che vendeva una TATA a motore BG, almeno così c’è scritto su Quattroruote di Maggio, abbagliato dalla bufala, convinto di comprare una macchina buona, a GPL e a benzina, ma il concessionario mi ha “spiegato” che è tutto falso, stanno facendo una ricerca di mercato dicendo delle bugie ai lettori di Quattroruote, tra cui l’attribuzione della storia della colza a Beppe, e chissà quante altre sciocchezze pur di far comprare alla gente auto che uccidono 10 persone al giorno (4000 morti all’anno – http://www.informagiovani-italia.com/le_polveri_sottili.htm): molti di più di quanti ne ammazzino i terroristi nell’Iraq “liberato” con le ovvie prese di posizione e di cordoglio del nostro Portatore Nano. Certo i terroristi li sgozzano o li fanno saltare in aria alle loro vittime, da noi ci costringono a comprare auto che ci “auto-uccidono”… perchè 10 “auto”-morti al giorno son pochi?
Raddoppiare i prezzi dei carburanti in 10 anni? Magari!!!! Metterei la firm subito. Il problema e’ che raddoppieranno molto prima! :-/
Carissimo Beppe,
condivido pienamente il tuo approccio al problema (ovvero rompere la catena di connivenza, e convenienza, tra case automobilistiche e le “sette sorelle” ovvero le multinazionali del petrolio) per costringere le grandi aziende automobilistiche a produrre delle automobili, al posto delle “stufe che camminano” (memorabile la tua apparizione in TV di qualche anno fa…).
tuttavia non credo sia sufficente, da solo.
Certo, fai senz’altro bene a evidenziare le problematiche di un eventuale uso massiccio degli OVP (olii vegetali puri), vorrei solo precisare alcune cose:
mancano degli studi seri di settore, per quanto riguarda le emissioni inquinanti e la convenienza economica.
I vecchi diesel pare (pare) che non abbiano nessun tipo diproblema (leggevo la scorsa settimana un articolo di Liberation, apparso su l’Internazionale, che molti agricoltori francesi utilizzano l’olio di girasole puro per i loro trattori).
Concordo con il commento che parla delle enormi risorse dell’olio di canapa (anche se non concordo con la demonizzazione della marijuana: fumata fa senz’altro male, ma una tisana è gustosa e nient’affatto psicoattiva!!), ti consiglio umilmente di ricercare il rapporto tra il proibizionismo degli anni ’20 in america ed i primi prototipi di automobile fatti da Ford…
Ne potrebbero uscire un sacco di Gags divertenti per uno spettacolo…
Con smisurata stima (bella la fota in copertina dell’Internazionale di questa settimana… ;-))
Sergio
Sono da mesi fruitore del sistema dell’olio da friggere nel motore e vengo logicamente preso debitamente in giro da chi mi conosce per girare su friggitrici ambulanti ( una berlina ed una jeep….). Il fatto è che comunque risparmio ben miseri Euro 20 a pieno e ( pur cercando di limitare al massimo gli spostamenti) il mio risparmio è di ben Euri 80-100 al mese. Tenendo conto che ” tengo famiglia numerosa” gli Euri 80 risparmiati mi tornano veramente comodi per il latte del bambino. Ho adeguato già anni fà la mia vita ad una vita che tenesse conto di questi gravi problemi e quando abbondonai Milano per la nuova avventura alla cieca , tutti mi diedero del matto.Visto come stà andando ora dicono che i matti sono quelli rimasti nei manicomi ( vedi città). Senza filosofeggiare nè profetare a vuoto io chiedo se qualcuno conosce il motore Sterling , per uso alternativo e non finalizzato all’autotrazione ovviamente , e cosa ne pensa Beppe e se ne potesse parlare chiaramente ed a fondo. Ah dimenticavo , le mie due macchine sono logicamente ad iniezione indiretta con pompa meccanica, comperate logicamente ad Hoc, vanno benissimo anche al 100% di olio ed inquinano un nulla….provare per credere.Tony
Vorrei per cortesia, sapere se qualcuno ha saputo che fine a fatto Eolo la macchina che funzionava ad’aria compressa … grazie.
Caro Beppe, se vuoi maggiori informazioni ci sono ottimi siti su cui molte persone provano il biodisel, l’alcool, l’olio di colza e altri oli.
http://www.forumcommunity.net/?f=119459
E non ti scordare che non esiste solo l’olio di colza: ma ci sono anche alghe che possono essere “coltivate” in piscine apposite e che producono direttamente oli combustibili (70% del peso secco è composto da olio)
http://forums.biodieselnow.com/topic.asp?TOPIC_ID=3414
Questo forse è la parte più interessante visto che si potrebbero sviluppare coltivazioni anche in mare e produrrebbero direttamente carburante senza ridurre la parte di terra coltivata per alimentare.
Questo è un bel sito americano sulla produzione di biodisel e alcool. E’ interessante anche questo.
http://www.journeytoforever.org/biofuel.html#biofuel-ml
Insomma per tutti quanti ce n’è di che divertirsi.
PS il tuo spettacolo di Genova era veramente illuminante.
Ciao a tutti rifaccio la domanda : il motore a idrogeno e stato brevettato? Chi possiede il brevetto?
Beppe Quattropalle diceva anche che tu usavi un auto ibrida Toyota Prius x i tuoi spostamenti in un vecchio articolo si o no?
Poi pure Arnold S….ger l’ attore si e fatto costruire un hummer a idrogeno,adesso che fa il politico,lui che di ecologico a ben poco… ben fatto meglio che un auto da 300cv che tu nel tuo spettacolo giudicavi inutile (Cuneo 28/02) ma che
a quanto pare possiedi…..
Ti immagginavo di piu su un vecchio furgone volkswagen modificato a idrogeno comunque sei veramente in gamba.
A tutti quelli che contestano il grande Beppe per aver detto una ca…ta !!!
Grillo consiglia di raddoppiare il prezzo del carburante, ma riducendone i consumi. Siccome esistono macchine che con un litro di carburante potrebbero percorrere 100 km (velocità massima di 140 Km/h), è possibile ridurre l’inquinamento sprecando meno energia e facendo comunque guadagnare i pescecani dell’industria petrolifera.
Buongiorno e buona settimana a tutti.
Le tangenziali sono intasate di gente che ha lo stesso tipo di lavoro/mansione in aziende diverse.
Gente che viaggia 2 ore al giorno (+ spese, + inquinamento, + stress) perchè abitano a nord della città (per esempio) e hannno trovato lavoro a sud…. e viceversa!!! Pazzesco!
BEPPE, una proposta semplice:
perchè non incentivare le industrie dando degli sgravi fiscali per chi assume personale all’interno di un cerchio di TOT km di raggio, al centro del quale è situata l’azienda?
Più vicino abita il dipendente più la percentuale di sgravio fiscale aumenta.
Stessa cosa per il cittadino tenendo conto degli agglomerati industriali sul territorio.
Se esiste già una cosa del genere scusatemi, ma non ne ero a conoscenza.
Ciao da Torino
Saverio
Sto raccogliendo i siti che trattano l’argomento:
http://www.bricke.net/blog/2005/03/colza-e-biodiesel.html
Vi consiglio di leggere questo articolo che analizza quanti campi dovremmo coltivare per “sfamare” i nostri motori:
http://www.nuovimondimedia.com/print.php?sid=921
Segnalo anche per chi fosse interessato all’automobile ad aria compressa:
http://www.eoloenergie.it
…caro Beppe,
..sono un ragazzo di Roma,ho 32 anni e mi chiamo Luca.
Forse mi stò rendendo conto che vivo in un momento storico alquanto particolare e mi viene da chiedermi se un giorno l’economia di questo paese mi darà la possibilità di poterlo raccontare a mio/a figlio/a…la sai una cosa?
..tutte le volte che lo faccio non sò rispondermi!!
Allora mi chiedo :”Sarò solo io ad essere così scettico?!…”
Poi però mi guardo intorno e noto che c’è una grande maggioranza di persone sempre più scontente,che borbottano a bassa voce per paura che qualche telefonino possa “spiare” la loro libertà di protesta….Signori!!!!Se siamo arrivati a questo è solamente colpa nostra perchè anche noi siamo il Sistema!!!!!..Anzi SOLO NOI LO SIAMO!!!!!!!!!
Siamo NOI che scegliamo,(o perlomeno dovremmo farlo),di mandare al “Potere” delle persone che poi si rivelano “Fumo negli occhi sull’orlo di un burrone!”.
Siamo NOI che continuiamo a comprare auto da 250 cv perchè così si “ciula” di più!!!!….
Siamo NOI che scendiamo in piazza a protestare contro la nostra immagine allo specchio perchè quella immagine non ci rappresenta!
Siamo NOI che continuiamo a metterci le cinture di sicurezza in auto perchè ci salva la vita….poi però sul cruscotto teniamo il pacchetto di sigarette con scritto “IL FUMO UCCIDE”!!!!…
..e continuiamo a dare la colpa al governo…cioè a quell’entità da NOI scelta!!!!
Intanto immezzo a questa pazzia di idee confuse guardo mio padre che,sconsolato e inc…ato,nota con stupore che ha solo 5 euri nel portafoglio dopo che ha lavorato per 40 anni!!!!!!…..
Cosa voglia dire tutto questo non lo sò…..ma no ,mi piace…
Grazie BEPPE perchè sei lo schiaffo che ci meritiamo!!!!
Ebbravo Beppe!!!
Si, perchè al di là dell’aver ragione o no, tutti questi messaggi destimoniano una progressiva rottura del muro di omertà e passivismo tipicamente italiano.
Insomma, nel bene o nel male,
PURCHE’ SE NE PARLI.
Saluti!
oh grillo…. te sei tutto sonato !
scusa la… come dire … franchezza… pero’ io a te, te farei vive come noi poveri… eppoi ce penzi du vorte prima del raddoppio della benzina.
il futuro è l’olio di C A N A P A!è l’olio con più numero di esani in assoluto,le coltivazioni sono molto intensive per quanto riguarda quantità di piante per metro quadrato,restituisce al terrenop quasi la totalità di ciò che ha assorbito,non possiede metalli pesanti,cresce a tutte le latitudini,non ha bisogno di pesticidi e la fibra di canapa è una delle più resistenti del mondo,soppiantata dall’industria del cotone(che richiede tonnellate di pesticidi) e dal petrolio(dalla canapa si può fare tutto ciò che si produce dal petrolio).l’unico problema è che la sorella della canapa da fibra ha potere stupefacente,ma basterebbe studiare una paginetta per poter distinguere la canapa da fibra,da quella psicoattiva.
l’italia era la terza produttrice di canapa al mondo.cercate i documentari su questo argomento!!!fermate gli ABUSI di MARIJUANA! imparate ad usarla con il cervello!!
Beppe, ma sei parente di Tremonti? Alle soluzioni (sparate) della domenica di pensano già i nostri politici. Io le eviterei.
Da quel che leggo in giro, c’è molta gente che usa da anni l’olio di colza senza problemi. O sono tutti dei pallisti oppure la verità non è proprio come l’hai descritta tu. Mi riferisco alla sola questione del danno provocato dall’olio nei motori diesel. Se ho ben capito il problema con l’olio è nella viscosità dello stesso. Problema che in alcuni casi, con particolari motori, può essere più rilevante, in altri meno, e che comunque può essere risolto o usando accorgimenti tecnici come la serpentina di preriscaldamento oppure miscelando l’olio al normale diesel. Oppure, per finire, producendo motori adatti…
Possibile che per il futuro non si riesca ad immaginare un mondo che prescinda dall’automobile??
Alla televisione la maggior parte delle Pubblicità sono di automobili, volte a far nascere il bisogno di un’auto nuova piu sicura piu performante per far cosa? Per metterla in coda o per parcheggiarla in strada, e poi pagare un bollo un’assicurazione . Prima ti vendono l’auto a rate piccolissime cosi la gente ci casca e se la compra, poi una volta che l’hai acquistata ci metti la benzina e tutto il resto. Ma la colpa non è solo di chi le vendema a cnhe della ns scarsa cultura che lascia imbonire ad acquistarla. Guardiamoci in giro, mamme che per andare a prendere i figli a scuola hanno bisogno del SUV, ragazzini che per andare a scuola devono avere la SMART…. e degli scooter nei centri cittadini? Ne vogliamo parlare ormai solo pochiai miei tempi nella mia scuola solo pochi venivano a scuola in moto oggi quasi nessuno non ci va in scooter con il risultato di intasare ancora di più il traffico e l’inquinamento.
Per alzarsi mezz’ora dopo e arrivare in orario in uffico mi compro lo scooter…Fa niente se poi lo parcheggio sul marciapiede per tutte le 8 ore che sto in ufficio è così comodo… In 5 min arrivo dappertutto…. Gia tagliando la strada ai semafori e rompendo i coglioni ai pedoni che non sanno doove camminare … Ma vuoi mettere con lo scooter non fai coda anche ai caselli dell’autostrada passi davanti a quegli scemi di automobilisti in coda…
A presto Paolo Bottazzi
Rispondo a Maurizio:
DANNI: ho un amico che giusto la settimana scorsa ha dovuto cambiare la pompa della benzina, che si è rotta casualmente 2 settimane dopo che ha iniziato a usare l’olio di colza..vallo a dire a lui che non produce danni!
Ciao a tutti
RADDOPPIARE IL PREZZO, DIMEZZARE IL CONSUMO
Veramente se guardi un pò di storia, il prezzo è salito 10 volte su un consumo salito 100 volte, dunque se si alza il prezzo aumenta il consumo questo perché è un bisogno primario (in quanto costretto con la forza) per l’uomo moderno indotto da i grandi pescecani dell’economia.
ECOBILANCIO DEI BIOCARBURANTI OLEOSI PER AUTOTRAZIONE
Durante la dittatura fascista (eravamo sotto embargo), la “motorina” (da non confondere con la petrolina) ovvero olio vegetale + alcol, faceva muovere trattori, camion ecc. italiani, poi tedeschi, poi alleati, dunque hanno scritto bufale
BIOCARBURANTI OLEOSI SU LARGA SCALA
Si usa prevalentemente l’olio buttato dalla produzione (1/3 arriva sulle tavole) anche riciclato va bene, dunque altra bufala
BIOCARBURANTI RAGIONEVOLI
Sono tutti ragionevoli.
DANNI AL MOTORE
Bufala ! non produce danni, ovviamente parlarne con un meccanico prima di farlo non tutte le auto sono uguali ed esistono eccezioni.
LA COLZA SI’, LA COLZA NO…LA TERRA DEI CACHI!
quasi quasi ci vorrebe il seguito di una celebre canzone…ma consentitemi una precisazione che circola tra “gli esperti” e molto poco tra la gente comune. Così come è finita l’epoca delle produzioni di massa, così bisognerà ressegnarsi al fatto che anche la produzione (ed utilizzo) di energia “di massa” ha gli anni contati. Salvo scoperte rivoluzionarie (tipo se riusciremo davvero a fare la fusione con un “vantaggio energetico”) sono idiozie, secondo le valutazioni attuali, pensare che andremo tutti a idrogeno o a bio carburanti o a quello che volete. Alcuni andranno a colza, altri a metano, altri a H2, altri legna ecc, ecc…è più complicato, lo so, ma per come stannno ora le cose, sarà necessaria una DIFFERENZIAZIONE ENERGETICA. Lo dicono i dati sulle risorse mondiali, non lo dico io.
Ma su certe cose è la POLITICA che deve intevenire, se all’oggi lasciamo queste cose al “libero” mercato tanti saluti a tutti…
Pietro
Salve,
Londra ha un sindaco laburista che e’ abbastanza attento ai problemi dell’ambiente e per ridurre il traffico e l’inquinamento in citta’ ha imposto una tassa di ingresso di 5 sterline (congestion charge). La cosa funziona cosi’ bene e gli abitanti di Londra sono cosi’ soddisfatti che l’anno scorso Red Ken e’ stato rieletto con il 70% dei suffraggi. Ora ha deciso di utilizzare i proventi di questa tassa per trasformare Londra nella capitale piu’ verde d’europa. Vuole che tutti i tetti della citta’ che se lo possono permettere abbiano un sistema di produzione di energia eolico o solare o combinato (eolico solare) e vuole potenziare e costruire nuove linee metropolitane. Peccato che anche le nostre amministrazioni di sinistra non riescano a fare nulla di simile.
ciao
Nino
Letto l’intervento di Sandra Biondo… l’utilizzo in Brasile di autovetture che utilizzano alcool (si tratta alla fin fine di etanolo al 10% di acqua) non viene da me colto in termini di diffusione, bansì come principio che qui da noi non viene applicato. Voglio dire, la Comunità Europea ad oggi spende una buona quantità di denaro pubblico per il mantenimento a maggese di ettari di terra che potrebbero essere utilizzati, in alternativa, alla coltivazione di quelle pinate da zucchero la cui fermentazione produce alcol. Beneficiando, poi, di tutti quei processi chimici che ne permetterebbero l’uso come carburante bisogenrà, tuttavia, tenere conto degli interessi che i costruttori hanno ancora nell’uso della benzina giacchè non ne incentivano, se non negli utlimi tempi, gli alternativi.
Il problema, alla fin fine, sta sempre nella cultura della popolazione. Se a proporre l’alcol come carburante ci si trova davanti a risposte tipo “io l’alcol piuttosto me lo bevo!:)” già convincere l’uso di carburanti oggi presento (gpl/metano) sarebbe già un passo avanti. Voglio dire: non è per fare pubblicità, la cito solo a titolo di esempio. Se una Lada Niva, il cui progetto, linea e motore risalgono al 1976 (!!!) viene equipaggiata anche con impianto gpl/metano di serie non vedo perchè per una Fiat Stilo il discorso non possa essere diverso. Sui siti internet di alcuni costruttori, i concessionari propongono l’impianto (compreso nel prezzo o meno)… sul sito della nostra Casa italiana non ho mai visto pubblicizzata una cosa del genere.
Bravo Beppe!!!! Questa storia dell’olio di colza, magari pubblicizzata anche a fin di bene, nasconde i problemi che hai segnalato.
Riguardo al problema dell’inquinamento e dei carburanti….cosa ne pensi di una legge che fissi, entro 15-20 anni, il divieto di produrre veicoli alimentati a idrocarburi? Mi spiego…in sede europea si stabilì una data entro la quale la super stata bandita….si diede il tempo necessario alle case automobilistiche ed ai produttori per implementare la produzione di verde….si potrebbe fare lo stesso con tutte le benzine e i derivati…così magari fra 15 anni si riesce a passare a questo benedetto idrogeno!!!
Non sono riuscita a leggere tutti gli interventi, ma vorrei dire la mia sull’alcol da autotrazione utilizzato in Brasile perché mi pare che le informazioni riportate da qualcuno non siano esatte. In Brasile fu istituito il piano “pro-alcool” negli anni 70, in piena dittatura militare, per favorire i latifondisti della canna da zucchero. Infatti l’esportazione di zucchero era bruscamente calata a causa dei paesi orientali che lo producevano a più basso costo e la lobby agraria in parlamento doveva trovare un modo di salvare le produzioni dei latifondi. In Brasile la canna da zucchero, coltivata estensivamente in modo sub-umano (ma nel sudest si iniziano ad usare le macchine) riduce alla fame un sacco di lavoratori sottopagati e sfruttati, specialmente nel nordest del paese; la benzina brasiliana è sempre e comunque additivata con etanolo (oltre il 30%, se la memoria non m’inganna); le auto ad alcool continuano ad essere vendute ma pochissimo e quasi solo su richiesta. Se, anziché favorire il latifondo, in Brasile si destinassero più terre alla riforma agraria, con quella terra si darebbe da mangiare a molta gente che attualmente non mette insieme il pranzo con la cena. Il biodiesel, calcolati i costi umani e materiali, è un’alternativa della serie “pegio il tacon del buso” (peggio la toppa del buco). A mio modesto parere, ovviamente.
L’unica soluzione possibile e atualbile da subito (tecnicamente ma non politicamente visto che sul petrolio si basa il nostro sistema economico mondiale) e’ SOSTITUIRE i combustibili con Alcool, biodiesel e metano. NON E’ VERO che l’olio di colza danneggia il motore… vedere chi da anni lo usa : http://www.alcatraz.it. Non credo che Jacopo Fo sia un deficiente che va in giro a dire falsita’.
La soluzione che proponi (alzare i prezzi)pur se comprensibile non e’ assolutamente attuabile e soprattutto dovremmo aspettare il ricambio di tutto il parco macchine attualmente in circolazione … tempi troppo lunghi per i nostri polmoni.
Aumentando i prezzi si favorirebbe cmq il passaggio a combustibili alternativi!!
Il prezzo della benzina e’ gia’ raddoppiato rispetto a dieci anni fa, quando iniziai a guidare la benzina costava 1400 lire al litro, non credo che raddoppiare il prezzo della benzina in dieci anni possa essere la soluzione al problema della mobilita’ (non ha funzionato la prima volta perche’ dovrebbe funzionare la seconda).
Non bisogna “obbligare” la gente a non prendere la macchina ma “convincerla”. Abito a bologna, qui la mattina si vedono macchine con dentro solo una persona, una cosa idiota. Ma la gente prenderebbe l’autobus se sapesse quando parte e quando arriva….
ciao a tutti
in risposta a Alessandro Sanna.
Sono d’accordo sugli sprechi ma considera che non possiamo sapere in anticipo la produzione agricola che avremo, piu che altro trovo ridicolo l’eliminazione quando esisto modi per recuperare l’energia dagli scarti agricoli (biomasse, termovalorizzazione) e quando c’e in giro per il mondo gente che muore di fame.
Visto che per Kyoto doppiamo ridurre l’uso dei pesticidi e ricordandomi che alle elementari abbiamo studiato la rotazione dei campi come uno delle innovazioni piu importanti per l’umanita vedrei bene utilizzare certe produzione durante i periodi di riposo-rivitalizzazione dei terreni.
Dovremmo pero sapere l’esatto rendimento di queste coltivazioni per avere un idea piu chiara sulle possibilita che potrebbero offrirci.
E cmq buono che sempre piu gente cominci a considerarlo un problema e ricercare soluzioni.
Terribile é considerare che le alternative esisterebbero da anni e anni come fai notare nel tuo post precedente sulla fusione fredda
ciao
Caro Beppe,
è la prima volta che scrivo a un blog ma quello che dici sul raddoppio del prezzo del carburante mi ha stimolato. Allora: io vivo a Bergamo e ho un fidanzato ad Alba in Piemonte. Ogni fine settimana ci vediamo. Io non ho la macchina e in città giro sempre in bicicletta. Quindi in Piemonte ci volevo andare in treno. Solo che dovrei cambiare 4 treni, aspettare un sacco in ogni stazione, per un totale di 4 ore e mezza di viaggio (sa va bene, perchè una volta ho perso una coincidenza…). In conclusione mi faccio prestare una macchina e ci vado in macchina. Ci metto due ore. E spendo già più del triplo rispetto al treno (tra benzina e autostrada).
Quindi se nel ricco e avanzato nord io non l’ho un’alternativa (valida) all’automobile ci manca solo che mi aumentino i prezzi dei carburanti!
Ciao
Caro Beppe,
ti stimo molto e condivido altrettanto di quello che scrivi, ma qui secondo me hai scritto uno …cazzata.
Mi spiego meglio. Io per andare a lavorare sono costretto a fare in auto 130km di strade statali al giorno e, visti i tempi che corrono, il mio lavoro me lo tengo bello stretto. Se come proponi tu il prezzo dei carburanti dovesse raddoppiare, facendo due rapidi calcoli non arriverei a pagare il mutuo e le scuole dei miei figli.
Viceversa, se fossero i Governi ad imporre alle case automobilistiche il dimezzamento dei consumi come primo passo, allora i poveracci come me, forse, riuscirebbero ad arrivare ancora alla fine del mese.
Tu dici: “Raddoppiare il prezzo dei carburanti è il modo più efficace per indurre l’industria a produrre veicoli che consumino metà di quelli attuali, cosa già possibile da diversi anni.”
Ma in trenta anni i prezzi dei carburanti sono più che decuplicati, mentre i consumi delle auto sono solo un po’ diminuiti.
Ci sono in commercio un paio di vetture da 3 lt/100 km.: quante se ne vedono in giro?
Forse è il nostro rapporto con l’auto che va cambiato, l’auto da 100 km litro è inutile se faccio 100.000 km anno.
Finalmente un imprenditore onesto e che paga tutte le tasse! (Francesco Marrella), complimenti!…. Ha solo dimenticato di dire che gli imprenditori il combustibile lo SCARICANO!!
Per rispondere all’orsevazione di Igor Scicchitano
“interesante la soluzione canapa o ogni altro vegetale ma io rifletterei bene su cosa dice grillo
“La popolazione mondiale aumenta, ma le superfici coltivabili no…..”
Dimenticavo una cosa, restando aderente al problema produzione agricola:
E’ possibile ottenere energia praticamente da qualsiasi fonte vegetale, è vero che le superfici non aumentano ma:
1)Non sono sfruttate tutte
2)Sono sfruttate male
Pensa alla parte di produzione che viene distrutta per rispettare le quote imposte dalla comunità europea, per esempio le tonnellate di arance macinate dai trattori, che poi io so obbligato a mangiare le arance spagnole, che fanno quasi schifo, e quelle nostre le distruggiamo. Se si cominciasse a considerare l’ipotesi di utilizzare quei terreni per produzioni altamente redditizie (in termini di rapporto superficie/produzione) come quelle da cui si può ricavare energia sarebbe già un pezzetto di progresso.
Tornando al diesel, l’estate puoi andare al 100% olio tranquillamente e comunque tenere percentuali intorno al 70% senza grossi problemi anzi. Gente ha passato il test sui gas di scarico con le motozzappe e i trattori figurati.
E poi comunque un vecchio e fumoso Diesel che va ad olio di colza inquina meno di un JTD common rail cazzi e mazzi.
Il discorso della canapa o di qualsiasi altra cosa è molto semplice. Innanzitutto una considerazione in termini di inquinamento. Gli oli vegetali inquinano 100 volte meno del gasolio, test chimici alla mano. Riequilibrano il bilancio CO2 perchè la combustione di una pianta reimmette nell’atmosfera la quantità di CO2 assorbita dalla pianta. Chi crede in cose come l’idrogeno per autotrazione fa il gioco dei petrolieri per un semplice motivo:
Gli scienziati fenomeni contano di prendere l’idrogeno dai combustibili fossili anzi per essere precisi dalla benzina (poi dici che sono idioti) producendo CO2 che vorrebbero immettere nei pozzi esauriti senza contare che il processo di trasformazione benzina–>idrogeno richiede energia che bisogna prendere da qualche parte e che una macchina con un litro di idrogeno cammina meno che con un litro di benzina.
Poi ti insabbiano cose come la fusione fredda che è dimostrato essere un processo vero e reale (vedi documento dell’ENEA di Frascati insabbiato http://www.frascati.enea.it/nhe/ )di cui riporto al volo il commento di chiusura della ricercatrice che se ne è occupata ” I risultati (positivi) delle attività relative al progetto “Nuova Energia da Idrogeno” , svolte nell’ambito dell’Unità Tecnico Scientifica FUSIONE, sono stati raccolti nel rapporto tecnico ENEA RT2002/41/FUS.
Per l’anno 2003 non sono stati assegnati finanziamenti ulteriori per cui non sono previsti ulteriori sviluppi.”
Il documento a cui fa riferimento per chi mastica un po di inglese è questo http://digilander.libero.it/outofbounds/FusioneFredda/RT-ENEA_02_411.pdf se vi interessa vi mando anche questi http://digilander.libero.it/outofbounds/FusioneFredda/FusioneFredda.html oppure questo forum http://www.forumcommunity.net/?c=627
Chicca delle chicche nonostante ci siano molti scineziati che ritengono che la fusione “calda” come la stanno cercando di realizzare non è possibile (alte temperature e pressioni) visto che “sembrerebbe” che nel Sole avviene a circa 10000-15000 gradi c’è un progetto che prevede di stanziare 30.000 miliardi per costruire in Italia un centro ricerche in cui sperano di ottenere la fusione dell’idrogeno raggiungendo circa 100.000.000 di gradi centigradi. Ora siamo partiti dall’olio di colza e siamo finiti alla fusione fredda (per inciso molte ricerche inutili e altosonanti so appoggiate da persone che con i finanziamenti ci campano da anni) il motivo di fondo è semplice, stiamo parlando di energia e inquinamento e del perchè non riusciamo a staccarci dal petrolio. So tutte cose che spero vi facciano capire che semplicemente NON VOGLIONO che l’umanità si liberi dal petrolio nello stesso modo in cui una casa farmaceutica non vuole che dal mondo spariscano le malattie. Tornando ai motori diesel e all’olio l’unica cosa che può accadere usando l’olio è che alcune parti in gomma potrebbero corrodersi e quindi vadano sostituite con altre più resistenti oppure che con il clima freddo l’olio addensandosi non passi attraverso i condotti e la pompa a tal proposito esistono dei kit venduti da alcune società tedesche di cui ora non ho voglia di cercare il link che consistono in serpentine elettriche che si inseriscono nel serbatoio e che presiscaldano l’olio. Una volta messa in moto la macchina non vi sono più problemi. Ciao.
Cari genitore (quelli che possono) cominciate ad accompoagnare i vorstri figli a scuola in biciclette ad andare a lavoro in biciclette soprattutto in queste belle giornate di sole. Da casa mia al lavoro ci sono 5 min. in bici 25 in macchina. Arrivate prima ve lo assicuro e magari trovate anche il tempo di andare a fare colazione in un bel giardino o in una piazzetta carina, fatevi una chiaccherata con vostro marito o vostra figlia seduti in un bar a bere un buon cappuccio. In Bici FATE PRIMA. Certo che se piove sono il primo anche io, ma con sto sole mi sembra di commettere un reato a non usare la bicicletta. Meditate Gente Meditate…..
Assisto sempre più spesso all’incivile abitudine di lasciare parcheggiato il camion o l’auto con il motore acceso ed uscire per comperare qualcosa, per parlare con qualcuno e così via.
Ai seguenti avvenimenti hoi assistito di persona:
l’autista del sindaco del mio paese ha aspettato, sotto il municipio con il motore acceso spesso accellerando a vuoto, per oltre 45 minuti il sindaco ed un onorevole. Due autisti comunali hanno lasciato i mezzi con il motore acceso ed hanno parlato fra loro per circa 25 minuti. Altri parcheggiano il camion con il motore acceso di fronte ad un negozio entrano e dopo almeno 15 minuti escono e ripartono. Bhè in questi casi il carburante quanto dovrebbe costare?
Era l’unico modo di protestare contro i petrolieri e gli inquinatori mondiali e ce lo volete togliere? In attesa che i prezzi raddoppino e i motori dimezzino (per le nostre tasche come prima), chi vuole può continuare a mettere qualche litro d’olio nel serbatoio. Ai petrolieri non cambierà niente, al motore idem, al nostro portafoglio e alla nostra coscienza (ambientalista) un pò si.
Ho provveduto a smentire anche sul gruppo di discussione italia.savona.discussioni ove anche girava quell’articolo:
news:entfe.106587$zZ1.3041672@twister1.libero.it
Saluti, M.S.
Ho ricevuto il post dell’olio di colza da mio figlio che sta in germania, per cui aveva già fatto un bel giro. L’ho preso per buono, visto che sei una persona, prima ancora che un’artista, che si è creato una sua seria credibilità e l’ho messo sul mio blog, che ora ho chiuso, lasciandone solo un’appendice, poi ho letto su altri blog che avevi rilasciato una smentita, e sono venuta a verificare ..cosa che farò ogni volta che vedrò in giro post con la tua firma, giusto per non incorrere di nuovo in un errore..ciao…
Eg. Sig. Beppe Grillo io leggo sempre con grande interesse le Sue e-mail anche se manca il finale cioè la parte più interessante, sappia che io c’ero ad assago quest’inverno e ancora una volta di + l’ho stimata per la Sua sincerità e il Suo coraggio nell’esprimerLa. Sarebbe cosa gradita se lei potesse informarmi sul processo che sta avendo a Roma. Io ho perso un figlio di 21 anni e sono due anni che non rido ma Lei le diceva così grosse che è stata l’unica volta in cui qualcuno mi ha fatto davvero ridere dopo tanto tempo x una ragione sensata. La mia rabbia + grande è stata quella di non averLa potuta raggiungere e dirLe di persona con una stretta di mano quanto io l’ammiri per il Suo coraggio. Ci vorrebbero tanti Beppe Grillo in questa bella Italia. UN bacio ai Suoi bambini e un saluto sincero a Lei e a Sua Moglie, faccia sempre così.
Con stima sansottera Silvana
attualmente acquistare un’auto è un vero salasso. probabilmente mi esprimo così perchè non sono ottimista…ma anche una volta acquistata si è costretti a sostenere costi aggiuntivi non indifferenti: assicurazione, bollo, carburante, manutenzione, pedaggi e, se si è un pò indisciplinati, ci scappa anche qualche multa. appoggiarsi ai mezzi pubblici richiede una buona dose di masochismo e di tempo extra per eventuali ritardi. tuttavia, in questo secondo caso, non ci è richiesto un esborso iniziale a tre zeri per muoverci. nelle grandi città, anche se il rapporto qualità/prezzo non è dei migliori, tra taxi e bus, calcolatrice alla mano, un individuo può valutare la convenienza tra l’acquisto di un’auto o lo spendere l’equivalente in mezzi pubblici (se non ricordo male la vita utile di un’auto è 240.000 km o 5 anni). ma chi vive in periferia? per non parlare di chi, come me, abita in piccoli centri, dove esiste ancora il “buongiorno!” della gente ma non certo una fitta rete di trasporti pubblici, ha forse scelta? personalmente ogni mattina devo fare 19 km in auto per recarmi all’università impiegando, parcheggio compreso, una buona mezz’oretta. sappiamo tutti lo stress mattutino, ed i rishi connessi, del traffico (quante macchine col solo conducente a bordo vedo in colonna!). se optassi per l’autobus, l’unico mezzo disponibile nel mio paesino, mi dovrei svegliare prima delle 6 per essere a destinazione alle 8:30, se il mezzo è in orario, pagare 4 euro a tratta ed essere in balia di orari e fermate stile vladivostok. dopo tutto questo sproloquio voglio arrivare a sostenere che, a mio avviso, la soluzione non è avere auto a consumo 0, ma mezzi pubblici economici, efficienti, efficaci, capaci di essere per qualsiasi cittadino razionale una buona alternativa allo spostamento privato. che ne dite? saluti.
Quanti commenti,quante idee….mi spaventa quello che parla di cellule staminali mentre si parla di carburanti!!ma c’e’ qualcuno coerente?che capisce di che si parla?Lo stato in fondo si dovrebbe mantenere solo con benzina e sigarette,altro che tasse!!mi spiegate perche’ a S.Domingo le Malboro costano un po’ piu’ di 1000 lire e la benzina 600?Certo e’ che se bisogna mantenere l’80% di gente che vive di mugugno e di lavoro sempre piu’virtuale e la marea di politici nostrani e,summo gaudio,europei non si finira’ mai e sembra sempre piu’ arduo trovare l’isoletta felice vista la globalizzazione mondiale che e’ stata intesa come inchiappettamento generale!!!!viva l’eta’ delle caverne!!
x Gaetano La Legname
credo che quelli che parlano di spostare il traffico merci parlino esattamente di trasporti intermodali.
Dalla fabbrica alla stazione attrezzata piu vicina in camion, poi treno fino alla stazione piu vicina al distributore, da li camion fino al distributore.
Ci sono i rimorchi apposta, arrivi alla stazione lo stacchi dalla motrice e puff sul treno e viceversa.
Poi uno dei problemi del trasporto merci é che potremmo benissimo evitare di spostare tantissime merci o almeno attargli i costi sociali dell’inquinamento.
Gambaretti pescati nel mare del nord, mandati a sgusciare in turchia e rivenduti in Germania é da minchioni…
Mi scusi penso di essere piu razionale che ecologista ma siamo in un momento dove bisogna prendere decisioni prima di tutto ecologiste.
La mia modesta opinione
Igor
Sono un imprenditore nel settore dei trasporti di merci su strada e nella mia azienda non usiamo l’ olio di colza ma il “semplice” gasolio.
Nel gennaio 2003 il gasolio lo pagavamo 0,83; oggi 1,038… per farla breve 0,22 c in più (circa 400 delle vecchie lire) e per un pieno spendiamo 12 in più. Ho letto alcuni post precedenti nei quali si affermano “ideone” che consistono nell’ aumentare il prezzo del gasolio per far transitare le merci su ferrovia o via nave (p.s. neanche con Grillo sono daccordo)
Vorrei fare una domanda: “come portiamo la merce in dettaglio al negozio in centro città ? con l’ Eurostar è ovvio, oppure con la Grimaldi lines, scavando in corso Vittorio Emanuele a Milano un nuovo naviglio per far passare la nave…”.
Guardate che noi speriamo nei trasporti intermodali e i camionisti siciliani da anni non fanno più la Salerno-Reggio Calabria, ma si imbarcano sulle navi a Palermo e sbarcano a Genova perché costa di meno e con un camion ti fai il c..o su quella autostrada !!!
I veri problemi sono altri, ad esempio:
come mai i camion moderni consumano sempre di più ? Non dovrebbe essere il contrario ? Chi ha interesse a questo ? I petrolieri, forse…
Come mai il 40% dei camion in Europa viaggia scarico o con carichi insufficienti ? Chi ha interesse a questo ? Gli spedizionieri forse perché fa comodo avere schiavi che guidano…
Allora in primo luogo facciamo in modo che i camion viaggino al 100% delle loro capacità, poi magari incentiviamo le “autostrade viaggianti” (che sono treni che trasportano camion, una parte da Verona e lungo il Brennero arriva in nord europa).
In questo modo avremo:
– 40% inquinamento
– 40% traffico
– 40% spese sui costi di trasporto
Per inciso: non useremo l’ olio di colza ne oggi ne mai… Nell’ attesa che ci daranno motori più parsimoniosi e un carburante ecologico faremo in modo di ottimizzare il nostro lavoro.
Gaetano La Legname
Milano
ho letto l’articolo è molto interessante, comunque grillo nel suo spettacolo cita in parte, che la causa dell’interesse dell’iraq è il fatto che incominciarono a vendere il petrolio in Euro.
La conoscenza fa molta paura, non ci dobbiamo fermare, dobbiamo lottare per sapere quello che combinano alle nostre spalle!
http://www.indicius.it/archivio/petrolio_da_sapere.htm.
x alessandro sanna e i pro olii vegetali
interesante la soluzione canapa o ogni altro vegetale ma io rifletterei bene su cosa dice grillo
“La popolazione mondiale aumenta, ma le superfici coltivabili no…..”
Ho letto il rapporto della FAO sull’ambiente uscito poco fa ed é veramente allarmante, sarei piu propenso a credere alla riduzione massiccia dei consumi e alla ricerca di altre fonti energetiche come soluzione.
Oppure smettiamo di mangiare carne ai livelli odierni e coltiviamo vegetali x olii combustibili al posto di foraggio (che non farebbe male, in piu potrebbe mangiare un po piu di gente…)
ciao a tutti.
Igor
e se invece gli umani capissero che siamo in troppi sulla terra e sarebbe il caso di inziare a darsi 1calmata in fatto di figliate?
proprio l’altro giorno ne ho parlato sul mio blog!!
voglio dire…
non è che dobbiamo far fuori gente…ma se la terra da 1000 e noi siamo 100000…dovremmo esser noi ad adeguarci alla terra e non viceversa…
ok le auto elettriche etc…ma nn è solo il carburante bruciato ad inquinare…ma anche le gomme,l’olio,gli acidi delle batterie,i metalli lavorati etc…
pensate se ci fossero 6miliardi di auto..elettriche..la situazione non è che migliorerebbe….allora il problema è di fondo…
la cina ha dovuto porre rimedio con 1legge che vieta alle coppie(o le donne nn sono addentro alla cosa..)di avere + di 1figlio…vogliamo arrivare anche noi al limite?
prendiamo x esempio l’australia..poca gente in 1territorio enorme…stanno bene ovviamente…
http://www.aresti.splinder.com
Vero Ricca!!
Il livello di necessità, fa muovere le chiappe!
A meno che si piombi in uno stato apatico ancor prima di far partire il motore della sopravvivenza. Perché non cercare di sopravvivere bene già ora? Mica esiste solo la sopravvivenza da barboni!! Ah, gia…possedere, creare, ricchezza, buon uso delle risorse, è anti-socialista…
Hei Beppe! Se la CREAZIONE supera la distruzione che ne scaturisce (perché è impossibile creare senza distruggere…qualcuno vorrebbe vivere ancora con dietro alla collina qualche dinosauro?), QUELLA CREAZIONE È giustificata. Se uno crea più di quanto distrugge… Ecco perché se la porche è tua, appoggio. Cambiamole semplicemente il carburante!
Mio cavalier 4.2 McPs de la Sihl
affascinante romantico amico
mi cercasti stanotte alle 2:48 e 7:08…
con me le battaglie non saranno aspre e impari
forza e intelligenza sono dalla nostra parte
avendo scelto la “fazion del bene” e della verità
l’Universo ci appoggerà..
Potrebbe essere buona l’idea delle batterie attaccate agli ioni…c’è talmente tanta gente depressa che si rivolge ai camici bianchi per ricevere al posto dell’Aiuto, pasticche bianche dosaggio da cavallo di Litio!!! Tensione maschellare e perdita di memoria+coscienza in cambio, wow!! Quindi prima o poi i corpi posson far da carburante..
Beppe, questo è un’argomento hot.
4.2, tanti auguri e baci anche alla tua amata e dolce madre, a lei porgo il mio inchino.
Principessa Pao Dulcinea del Baldi (4 you, 4ever)
S’è parlato della Shell…forse non tutti sanno che il gruppo petrolifero Shell, ha incaricato HLS (Huntingdon Life Sciences) di effettuare esperimenti sugli animali. HLS è la più grande società di ricerche europea con sede in Inghilterra.
Ogni giorno presso i laboratori HLS vengono uccisi 500 animali (tra cui scimmie, cani, gatti, cavie) nell’ambito della sperimentazione! Si tratta di 180’000 esseri viventi uccisi soltanto presso HLS.
HLS è stata condannata più volte per aver violato leggi esistenti in tema di protezione animale.
Chi sta ancora facendo benzina presso la Shell??
http://www.agstg-ch
Sarà il mercato a decidere. E’ un potente sistema che sa equilibrarsi autonomamente. Non c’è niente come il bisogno impellente a smuovere l’intelletto umano.
è una vita che lo dico…
tanto il copia e incolla non mi stanca:
X 3 GIORNI NIENTE AUTO,COMPERE,TELEFONI,ENERGIA ELETTRICA,CONSUMO GAS,ACQUA,TELEVISIONE E A CASA IN MALATTIA!!!
Diamo il via alla RIVOLUZIONE APATICA!!!
forza…che aspettiamo?
mandiamoli un pò affanculo!
dai…
Il vero problema é che il problema fa comodo, abbiamo le macchine che consumano quasi quanto le macchine di vent’anni fa, e se qualcuno avesse trovato il modo di trovare propulsori che consumano drasticamente di meno, o fonti alterrnative di energia, le case petrolifere farebbero in modo di impedirlo (e ne hanno i mezzi).
Fa comodo allo stato perche’incassa piu’ soldi e a tutti quelli che sono intorno al mondo petrolifero che la situazione rimanga cosi
Quindi sono abbastanza pessimista e penso che la soluzione verrà fuori solo quando saremo alla “frutta”. Auguri umanità
Se aumentiamo il gasolio favoriremo il trasporto merci su nave\treno a sfavore dei camion ed inoltre saremo più sensibili ai dati sui consumi delle auto che andremo a comprare.
CARBURANTE = POWER TO THE PEOPLE
Vorrei esaminare un altro aspetto del problema “carburante”.
Sulle tasse che ogni giorno paghiamo tutti,in contanti e subito, quando acquistiamo la benzina(circa il 70% sul prezzo della stessa) ci si regge il governo.
Quand’è che vogliamo cominciare ad usare questo strumento per orientare le decisioni per una politica più vicina alla realtà ed alle esigenze delle famiglie?
Basta con gli scioperi tradizionali: è ora che impariamo ad usare il carburante.
Non usandolo.
Fa anche bene andare un po’ a piedi.
Un abbraccio
Ho letto l’articolo, che riporto in fondo al messaggio, e sono rimasto assolutamente sorpreso dal fatto che in Italia la conservazione del sangue del cordone ombelicale ad uso privato e’ vietata. Stiamo infatti programmando la nascita di un secondo figlio ed è forte il nostro interesse a poter effettuare questa pratica, sostenendo anche l’intera spesa, senza dover pensare di far nascere mio figlio all’estero.
Penso che la possibilità di conservare questa eccellente fonte di cellule staminali possa mettere tranquillamente d’accordo tutti (cattolici e non) e possa rappresentare un ottimo strumento di prevenzione (a bassissimo costo) per la miriade di malattie che l’utilizzo di queste cellule permetterebbe di curare.
Poter donare la vita ad una persona penso sia un evento irripetibile e fantastico, pensare di dover precludere la possibilità di salvare la stessa vita per via di una legge che penso sia solo ostativa ad una pratica di assoluta civiltà penso che sia la peggiore preclusione della libertà di ogni individuo.
Nella speranza di aver suscitato un possibile Vs. interesse in merito porgo distinti saluti.
Nel nostro Paese la conservazione del sangue ombelicale, fonte eccellente di cellule staminali, sta cominciando a prendere piede, anche se chi lo dona lo puo’ fare solo per un benessere generale pubblico e se, fortunato, nel reparto ostetricia in cui ha partorito, la raccolta viene effettuata. Infatti e’ vietata la conservazione del sangue ad uso privato (che sarebbe ottimale per utilizzarlo su se stessi e su malati della stessa famiglia), e puo’ essere depositato solo in apposite banche che, collegate anche a livello internazionale, su richiesta e rispondendo a certe caratteristiche, lo mettono a disposizione.
Perche’ non sia possibile usare il proprio magari anche spendendo di tasca propria per conservarlo, rimane uno dei misteri della sanita’ italiana che, come in questo caso, sembra poco incline a far si’ che ognuno possa anche provvedere a se stesso, oltre che agli altri.
In questo contesto di altruismo obbligato, che ha pochi esempi nel mondo (la Francia per esempio), apprendiamo oggi un dato economico che ci lascia perplessi. Secondo la presidente del Lazio dell’Associazione donatrici italiane sangue cordone ombelicale (Adisco) Maria Cristina Tirindelli, oggi in una conferenza stampa, tra le altre cose ha detto che “per conservare per un anno presso una banca specializzata un’unita’ di sangue placentare, la spesa e’ di oltre 2000 euro”.
La cosa ci ha fatto sobbalzare, perche’ sappiamo che l’azoto liquido, che e’ la sostanza in cui si conserva il sangue placentare, costa mezzo euro al litro.
Certamente ci sono tutte le altre spese strutturali, etc, .. ma perche’, per esempio negli Usa e in Germania dove la conservazione avviene anche in modo autologo (per se stessi) presso banche private che, a differenza della struttura pubblica hanno un fine di lucro, il kit per analisi, catalogazione e conservazione costa mediamente 1000 Usd (774 euro) (spesa unica iniziale) e, sempre mediamente, 100 Usd (77 euro) all’anno per conservarlo?
Cos’e’ che fa la differenza, cioe’ il 2500% in piu’?
Ovviamente non lo sappiamo e per questo lo chiediamo al nostro ministero della Salute.
Ma abbiamo il forte sospetto che, come in tanti altri ambiti, cio’ che fa la differenza e’ il mercato, l’assenza del quale fa si’ che in una gestione monopolista il prezzo e’ solo frutto della burocrazia dello Stato. E dove sarebbe il guadagno, per lo Stato e per gli assistiti del Servizio Sanitario Nazionale? A noi sembra che non ci sia, e che, vuoi anche per il divieto della conservazione autologa, a pagare siano sempre i contribuenti/pazienti e in modo doppio: economico e per la indisponibilita’ del proprio sangue.
Costi che, ovviamente, pur con l’attuale normativa scoraggiano gli ospedali a dotarsi delle necessarie strutture per facilitare la donazione.
Fonte: Cordis (06/04/2005)
L’olio di colza non danneggia nulla, io lo uso da 4 anni e tutti controlli sulla mia auto non hanno dato problemi.
premetto che, non essendo ingegnere, non sono in grado di dire se sia una cosa realizzabile o no, ma dal punto di vista della sostenibilità l’unico carburante che ci permetterebbe di continuare a muoverci individualmente dovrebbe giungere in qualche modo dagli scarti (scarti di lavorazione e produzione, rifiuti, scarti agricoli di derrate già utilizzate per il consumo alimentare) e, ovviamente, avere un bilancio energetico sufficientemente buono.
possibile che non si riesca a studiare una soluzione? probabilmente, finché le leggi del mercato saranno le UNICHE vigenti, no. il discorso si complica enormemente. tuttavia gli esempi di linux e wikipedia, a lungo termine, sono incoraggianti…
interessanti anche le considerazioni sulla necessità non soltanto di sottrarre al mercato la produzione di carburanti e di energia, ma anche gli enormi vantaggi che si avrebbero cercando, almeno per l’uso privato, di decentralizzarla (sottrarla al controllo di grosse entità opache) e/o di renderla trasparente (renderla completamente controllabile dalla collettività, che non necessariamente significa ‘stato’). ci sarebbero papiri interi da scrivere…
CIAO BEPPE!
Ho letto il tuo articolo sull’utlimo numero di Internazionale(“ho visto il futuro”), quello su Internet, al pubblicita’ e il consumo. COMPLIMENTI, come al solito molto interessante!! L’HO SEGNALATO SUL MIO BLOG(http://sticanguri.splinder.com), oltre al link ad Internazionale e al tuo Blog che ho messo da tempo, in modo che l’inforamazione si diffonda il piu’ possibile.
Mi domandavo se c’e’ un modo di contattarti per essere sicuro che tu legga (perche’ non so se riesci a leggere le centinaia di commenti che ricevi al giorno), ma immagino di no, perche’ se mettessi a disposizione un’email verresti tempestato di messaggi. Mi domandavo in ogni caso se e’ possibile contattarti personalmente, oltretutto non riesco a vederti perche’ sono temporaneamente domiciliato all’estero (Sydney, Australia)
So che non hai tempo, ma in ogni caso la mia email e’ abboriggeno@virgilio.it
Mi piacerebbe poterti “parlare”.
saluti
fabio
Andare tutti a metano no????40 /cent al litro, e per inquinare come una macchina a benzina ci vogliono 78 macchine a metano…altro che raddoppiare il prezzo della benza!!!
No no no , non ci siamo :
“Raddoppiare il costo dei carburanti e contemporaneamente immettere sul mercato macchine che consumino la metà” , questo è quello che sostiene Beppe Grillo .
1)Credo che effettuare queste 2 operazioni contestualmente sia impossibile .
2)Di questo passo il carburante aumenterà costantemente anche solo per l’inflazione, e se mai ci saranno delle auto benzina che fanno 30 al litro costeranno molto più delle altre e quindi le compreranno sempre in pochi . Per tutti gli altri il raddoppio del prezzo del carburante avrà causato solo un danno economico enorme.
L’unica alternativa conveniente come carburante in questo momento è il GPL .
Oppure c’è la Prius, ma costa 25000 euro e penso cha la maggior parte delle persone voglia e possa spenderne la metà .
Anni 60: in TV appaiono i primi documentari (?) sulle automobili del domani: “Nell’ anno 2000 i nostri figli e nipoti scorrazzeranno nei cieli con auto volanti ad inquinamento zero!”
Il commento dell’ epoca di mio nonno: “Tutte cazzate!”
Nonno caro….quanto ci hai visto lungo.
Il motore a scoppio è vecchio di 100 anni…i computer in neanche 50 dalle valvole sono passati ai microchip.
Noi non decidiamo un bel niente.
Le pagine dei calndari volano, ma la data è sempre 1984…a buon intenditor…
Vedo che c’è chi si è sentito in dovere di commentare il mio commento acido sulla tassazione infinita e sull’Europa che firma Kyoto (ma non la rispetta), ma che però odia gli USA (che non firmano ma potranno rispettare i parametri). Mi ha invitato ad andare in America, il signore/a…
Non mi dispiacerebbe, ma non ho soldi per il viaggio: non appartengo alla upperclass rossovestita e tengo famiglia. Vedo che c’è sempre chi si fa bello nel disprezzare l’altro, americano o italiano non importa.
Ribadisco comunque il mio dissenso da chi -in nome dell’etica- impone agli altri la legge del Bene, e magari finisce per imporre il male che negli uomini (tutti!) è un residuo immarcescibile…
ciao beppe…sono capitata per caso in questo blog e mi è venuta subito in mente una ocsa…mi padre mi ha parlato spesso di te perche ai tuoi esordi sei stato nella mia citta(mi pare di aver capito che fosti animatore in un villaggio turistico….dici che è possibile???)comunque mi padre dice che ti conosceva….percio da brava figlia ti mado un salutone anche da parte del mio papà….buon lavoro…alessandra
su UTOPIA non esistono gli errori di scrittura…
ahahahah…
ciao.
comunque chi và a giro con la cayenne male male non se la passa…
hai volgia di farmi vedere il 740 di un operaio…
e da lì partirebbe una bella indagine della guardia di finaza…
ma questo solo su UTOPIA il pianeta perfetto!
x Fabio:
anche questo è vero…
c’è un presidente del consiglio che evade, figurati un coglione qualsiasi a giro con la cayenne!
copia di una e-mail inviata al sindaco bi Bologna
Cercherò di essere sintetico.
Ora la situazione dello smog è in stallo ma essendo amico di un danese posso dire che tutto è risolvibile. Loro sono riusciti ad avere una quantità infinita di KW dall’eolico e dal biogas perché noi no?
Il clima è diverso e di conseguenza non abbiamo tanto vento ma molto terreno agricolo a disponibile da utilizzare per produrre oleaginose (colza, girasole, mais….)evitando così la desertificazione, creando un reddito per aziende agricole in crisi profonda e anche per l’industria di trasformazione per il biodiesel. Sei anni fa comprai dell’olio di colza e lo usai come carburante per la mia macchina a gasolio, funzionava benissimo (30% colza – 70% gasolio), ho ripetuto l’esperimento ora su di un altro mezzo diesel ed il risultato è il medesimo (le catene distributive di carburanti ne aggiungono già il 5% guadagnando notevolmente). Il biodiesel è usato dall’ ATC e per quale motivo non può essere usato dai condomini che durante l’inverno fanno bloccare il traffico per colpa del particolato. Da studi fatti in tutto il mondo il biodiesel ed è tra le soluzioni più sicure in attesa dell’avvento di altri sistemi di trazione.
Il costo dell’olio di colza è di ca. 0.45 litro ed è meno della metà del prezzo del gasolio, non inquina, non viene importato e crea reddito in Italia. Utilizzato potrebbe essere venduto al pubblico ad un prezzo leggermente inferiore a quello del gasolio o miscelato con lo stesso e la differenza do prezzo utilizzata per la ricerca di forme ancora più radicali di risparmio energetico, creando così un riaggancio alla media europea che vede il nostro Paese come il più sprecone a livello petrolifero ed il meno indirizzato alla ricerca di fonti alternative.
Utilizzando un combustibile meno pericoloso si potrebbe creare una immagine più vera di chi cerca di evitare i problemi creati dall’inquinamento.
Visto che faccio parte di una associazione di consumatori le sarei molto grato se rispondesse alla presente per avere una opinione da parte di una istituzione responsabile della salute pubblica.
La bufala dell’olio di colza è più antica, risale ad alcuni anni fa. Ricevevo tra le news il giornalino di Dario Fo (il Nobel) e fu lui a diffondere in quell’occasione questa notizia, riprendendola non so da dove.
Io non sono d’accordo con Beppe. Avrei volentieri preso a sberle (in quell’occasione seppi di avere un Super-Io ipertrofico)un ex assessore (non dico di quale città)che ammetteva candidamente di avere incasinato coi suoi collegi la segnaletica di un intero quartiere trasformandolo in una trappola, allo scopo di scoraggiare gli automobilisti. Due giorni prima mi ero recato in quella città per un concorso, beccandomi una fila mostruosa e rischiando di non presentarmi alle prove. In generale, il criterio di trattare la gente da deficiente ottiene il solo effetto di renderla più deficiente ancora.
In secondo luogo, piuttosto che prendere la minestra col cucchiaino, usiamo il cucchiaio: RIDUCIAMO IL CONSUMO ENERGETICO. Bisogna usare il trasporto pubblico e le energie alternative, dobbiamo inquinare di meno. Soprattutto dobbiamo discutere (bestemmia!) il tabù della crescita economica, che, ipse dixit, Qualcuno volle legare alla produzione esponenziale di oggetti, molti dei quali di consumo.
per Riccardo Galatolo:
giusto, anche il reddito dovrebbe entrare a determinare la “giusta” tassa. Potrebbe essere preso come coefficiente da applicare al peso. Ma qui sorge un problema: resta da vedere che 740 esibisce il guidatore di Cayenne…..
ti chiedo scusa per aver linkato questo tuo articolo, me lo aveva linkato un mio caro amico e credevo fosse opera tua.
dimenticavo: x me e per la maggior parte delle persone “normali”…
x Fabio Polga:
l’idea delle multe a peso non è male…
io addirittura le farei in base al reddito cioè:
chi và a giro con una Ferrari è evidente che se paga 700 euri di multa x eccesso di velocità l’evento non lo scomoda + di tanto…
una multa dovrebbe essere come lo è x me (guadagno circa 1100 euri il mese…), il 10% del reddito mensile…
io mi farei delle matte risate…
Il problema dell’aumento del costo dei carburanti non si rifletterebbe su di noi, ma sulle industrie. Sulle piccole e medie industrie tanto amate dal cavaliere, che non hanno voce in capitolo nella politica, ma tantissima sull’economia.
Minelli, immagino tu non sia andato allo spettacolo.
x matteo g.
infomati sulle attivita’ della shell in Africa. In particolar modo osserva la Nigeria (gli altri posti nn sono informato…penso cambi poco!)
africa united!
x chi volesse saperne di più …ascolti almeno bob marley?
exodus of Jah people!
400HUNDERT year…bastano anche x i campioni del razzismo
ad eccezion fatta x i minorati frequentatori degli stadi italioti…
Time out
4.2 McPS de la Sihl
Qualcuno di Voi ricorda la EoloAuto?
http://www.mdi.lu
http://www.arengario.net/poli/poli219.html
Saluti a tutti.
Tante teste tante idee.Forse troppe a parer mio.
Qunado si arriverà ad usarecon piu’ accortezza l’automobile molti problemi saranno risolti automaticamente.Usare l’auto per spostamenti in cui é assolutivamente necessario!Non per portare a scuola il bambino,poi il bambino cresce debole e gracile.Fargli usare le gambette altrimenti si atrofizzano. Andare a fare la spesa al supermarket (costa meno?) tra tasse,carburante bruciato inutilmente per trovare un parcheggio,manutenzione e chi piu’ ne ha piu’ ne metta, il costosarebbe uguale a quello praticato dal negozietto sotto casa!Almeno ci sarebbero prodotti sempre freschi e non si sentirebbero certi odori di marcio come si avvertono in molti supermarket!Per fare 100 metri per andare al bar si usa l’auto e,se non la si usa é perché poi sarebbe oltremodo difficile ritrovare un parcheggio sottocasa!I viali delle città trasformati in parcheggi in cui le auto restano ferme per l’intera settimana(talune anche coperte con teloni )e viene usata solo alla domenica per la gita fuori porta che si trasformama in un lento pellegrinaggio di auto in processione.Cosa dire dei TIR che spesso viaggiano anche per lunghe distanze vuoti.Usare ancora la ferrovia,naturalmente modernizzandola ,per i trasporti a lunga distanza.Autostrade:in Italia esistono due naturali autostrade ,mar Tirreno e mar driatico!Due autostrade marittime per il trasporto merci:Cosa importa i tempi di percorrenza per merci non deperibili? Nulla,basterebbe che le varie ditte interessate all’acquisto di merci programmassero il loro fabbisogno nal tempo(settimanale o mensile) e tutto cio’ a favore dello snellimento autostradale a favore di merci deperibili e da spostare per piccole tratte.Mi ricordo a proposito di treffico ferroviario che a Varese la ditta Isella Autotrasporto andava allo scalo merci delle FFSS con un trappore e uno speciale carrello e portava i vagoni completi a destinazione nelle varie ditte.In Germania il Reno é una grande autostrada trafficata giorno e notte da chiatte che spingono anche due pontoni carichi di merce.
Ma tutto questo é uno scoglio che i cervelli dei nostri politici non sanno scalare.Mandiamoli tutti a casa e,naturalmente a piedi e a pedate nel culo se non sanno fare altro che inventare l’acqua calda!!Basterebbe che invece di blaterare nel loro inconsulto politichese osservassero come in molti altri paesi ,almeno europei, vengono risolti i problemi!!! E qui vi voglio ricordare la “telenovela delle tarche”. In Svizzera la targa segue sempre il proprietario e indica il Cantone,in Germania le tarche vengono riciclate dopo una giacenza di sei mesi durante i quali numeri e siglr restano inutilizzati. In Italia NO,TROPPO FACILE PER I NOSTRI POLITICI AZZECCAGARBUGLI! Bisogna inventare nuovi numeri e sigle, anche questo aiuta…….. Ai miei tempi la Polizzia poteva immediatamente individuare una vettura dalla Signa della Provincia! oggi non piu'(per aiutare la delinquenza????) Che fine ha fatto la targa della mia vecchia 500 C era VA 30138. Non penso proprio che sia stata rimessa in circolazione,sarebbe stato troppo facile per i cervelloni a Roma,non avrebbero potuto mangiarci!!!!
E POI COSA MI RODOIL FEGATO !!NON SONO PIU’ ITALIANO E VIVO BENISSIMO IN SVIZZERA,a meno che non entri o venga trascinata nella CEE!!!Allorasaranno anche qui’ CAZZI AMARI!! Ma qui’ il POPOLO E’ SOVRANO!! e l’ultima parola é la sua!
Dovreste arrivare anche in Italia a questo!Vivreste molto meglio!!!AUGURI
Caro Peppino,
mi sono iscritto proprio stamattina, non so se già ai dato spazio all’annosa questione delle compagnie d’assicurazione, parlo delle polizze RC auto, mi piacerebbe che tu potessi far venir fuori allo scoperto, tutte quelle ignobili magagne gestionali e di “cartello” che le stesse ci costringono ad accetttare in sede di contratto: assenza di una vera concorrenza, aumenti puntuali allo scadere dell’anno contrattuale, che vede così annullati i vantaggi del Bonus/malus…ecc.
Ti saluto con affetto
continua così
Caro Peppino,
mi sono iscritto proprio stamattina, non so se già ai dato spazio all’annosa questione delle compagnie d’assicurazione, parlo delle polizze RC auto, mi piacerebbe che tu potessi far venir fuori allo scoperto, tutte quelle ignobili magagne gestionali e di “cartello” che le stesse ci costringono ad accetttare in sede di contratto: assenza di una vera concorrenza, aumenti puntuali allo scadere dell’anno contrattuale, che vede così annullati i vantaggi del Bonus/malus…ecc.
Ti saluto con affetto
continua così
caro Beppe
c’é il sig.a.minelli
che vorrebbe una ferrari.
dagli pure a lui qualche nocciolina,’na banana et simila,nn fare il tasso seinese!
iscto,oggi é pure festa,ti vöri mia che ‘n quai d’ün u dev salta’ ‘l pasto?…
Caro Grillo, li tiri fuori lei i veicoli che già ora i “veicoli che consumino metà di quelli attuali, cosa già possibile da diversi anni”, o forse si riferisce alla auto che funziona ad aria compressa?!?! Inizi lei a dare il buon esempio usando quella invece della Ferrari che ha in garage!!!!
Carissimo Dario R,
grazie x pensieri spesi e distribuiti agli Uomini di buona volontà!
il tuo post non é corto né scontato:molta informazione , oltre il buon senso e la “politica” !
leggetelo.
oggi é festa,prendetevi 3 minuti di tempo,con calma e serenità.
Ne guadagnerete in salute e conoscenza!
che la giornata sia splendida x chi ha buona volontà
4.2 McPS de la Sihl
caro Dario
xché ti dispiace?
gioisci e sii felice!
Lo Stato siamo noi.Lo Stato sei Tu!
ewwiwail Sovrano!
w Te!
oggi é pure festa,gaudio e amore a tutte le Donne ed agli Uomini di buona volontà!
;o)
4.2 McPS de la Sihl
Non sono d’accordo con Grillo.
L’agricoltura è in una situazione di grosse sovrapproduzioni e questo provoca problemi sia da noi e sia nei paesi in via di sviluppo.
Da noi gli agricoltori non riescono a ottenere dal mercato prezzi adeguati per coprire le spese e avere un reddito sufficiente. Questo li porta alla monocoltura (per produrre ciò che viene pagato di più) e ad utilizzare tecnologie che aumentano ancora di più le produzioni e la pressione sui terreni (es.OGM). Avere un’altra coltura remunerativa potrebbe favorire i benefici avvicendamenti colturali (es colza) e ridurre le sovrapproduzioni alimentari.
Secondo me, l’agricoltura oltre al cibo dovrebbe produrre anche energia.
Nei paesi in via di sviluppo a causa delle nostre sovrapproduzioni succede questo:
da
http://www.questotrentino.it/2002/17/Africa_affamata.htm
Africa affamata:
un destino inevitabile?
Fino a dieci anni fa tanti paesi africani erano autosufficienti mentre oggi dipendono dagli aiuti internazionali. Eppure la fame si potrebbe debellare…
Da L’Altrapagina, mensile di Città di Castello.
La Fao (Food and Agriculture Organization) è un organismo della Nazioni Unite di cui fanno parte 183 Stati; fu fondata nel 1945 per vincere la fame in Europa devastata dalla seconda guerra mondiale. L’obiettivo fu raggiunto non tanto con la distribuzione di cibo americano, la cui erogazione fu modesta, ma promuovendo le potenzialità agricole del continente europeo. Nel 1951 la sede fu trasferita a Roma con il compito di promuovere l’agricoltura e l’alimentazione non solo in Europa ma a livello mondiale. Ora ha 3.700 dipendenti:1.400 funzionari e 2.300 impiegati. E’ diretta dal 1994 dal senegalese Jaques Diouf, il cui secondo mandato termina nel 2006.
La Fao ha organizzato il secondo summit di Roma sulla alimentazione dal 10 al 13 giugno del 2002 (il primo ci fu nel 1996). L’obiettivo dei due vertici era quello di dimezzare gli 800 milioni di affamati entro il 2015, per arrivare poi alla sicurezza alimentare per tutti. Il vertice è stato snobbato dai capi di governo di Stati Uniti ed Europa, eccetto Berlusconi, primo ministro ospitante. Così hanno confermato quanto già si sapeva, cioè che non sono interessati a sconfiggere la fame ma a difendere le politiche agricole dei rispettivi paesi. La fame di un miliardo di persone li aiuta a gestire i difficili problemi agricoli interni, devolvendo agli affamati le loro eccedenze alimentari e dando così una parvenza di legalità e di umanità a un protezionismo agricolo difficilmente giustificabile. L’assenza di tanti capi di Stato rivela anche il disagio di fronte al funzionamento della Fao e alla sua efficacia per affrontare la fame del mondo. I costi dell’Organizzazione sono enormi: globalmente i 3.700 dipendenti costano una media di 321 milioni l’anno ciascuno. Potremmo domandarci: cosa resta per gli affamati? Dopo i vertici come quello di Roma, chi si fa carico di attuare le politiche votate e approvate dai delegati?
Non si tratta di affossare la Fao ma di aggiornarla dopo 50 anni di vita. L’Organizzazione resta uno strumento importante come forum mondiale per uno sviluppo agrario armonico e planetario e per contrastare le multinazionali della alimentazione. Ma dovrebbe diventare molto più aperta alle voci delle Organizzazioni non governative, delle Chiese, di altri organismi impegnati nella lotta per la alimentazione. E dovrebbe essere molto più decentrata.
Durante gli ultimi 50 anni, in Africa sono stati elaborati molti tentativi per alleviare il problema della sottoalimentazione. Esperienze che possono insegnare qualche cosa. Lo sbaglio fondamentale è stato quello di dare il cibo e di non promuovere l’agricoltura. Ho parlato di sbaglio, ma a volte mi domando se non sia stato fatto apposta. Tutti dicono, citando un vecchio adagio cinese: non diamo il pesce ma insegnamo a pescare. Dopo 30 anni di lavoro missionario mi chiedo: chi è veramente interessato a insegnare a pescare? Non è che l’Africa non sappia pescare: le tecniche tradizionali di agricoltura e di zootecnia hanno permesso di vivere per millenni. Ma ora ci vuole un rinnovamento della tecnologia agricola tradizionale. La popolazione si è triplicata negli ultimi 50 anni. Sono urgenti perciò seri e metodici ammodernamenti dell’agricoltura non solo per produrre cibo sufficiente, ma anche per entrare nel mercato dell’alimentazione sia in Africa che nel resto del mondo.
Gli Stati Uniti, che possiedono il monopolio mondiale dell’agricoltura, sono contenti di esportare in Africa milioni di tonnellate di cereali e di cibo, ma si oppongono a rendere l’Africa produttiva e autonoma da un punto di vista alimentare. Un’Africa con un’agricoltura sviluppata sarebbe una concorrente pericolosa per gli Stati Uniti. Ma fin tanto che l’Africa dipende dalle elargizioni statunitensi, camuffate sotto l’egida delle multinazionali della distribuzione delle eccedenze alimentari americane come la World Food Program e la World Vision, in Africa continueremo a essere schiavi, anche se in forme diverse dal passato.
Gli Usa e la Comunità Europea importano moltissimo dall’Africa: uranio, diamanti, legname, petrolio, gas, avorio, pelli e cuoio di vario tipo, frutti tropicali, fiori, oltre che sfruttare con la loro sofisticata industria della pesca i fondali oceanici africani. L’Africa è troppo ricca e Stati Uniti ed Europa troppo dipendenti da essa per lasciarla libera. L’insicurezza alimentare è un’arma tremenda, forse la più formidabile puntata contro l’Africa. Analizziamo alcuni casi.
II Sudan è il paradiso della distribuzione delle eccedenze alimentari americane. E’ lo Stato più esteso dell’Africa, con una superficie più ampia dell’Europa. Le sue potenzialità agricole sono incalcolabili, soprattutto nel sud del paese. E’ vero che buona parte della popolazione come i Denka, i Nuer, i Topossa, sono pastori e quindi non inclini alla agricoltura, ma molte altre tribù hanno una lunga tradizione agricola. Noi missionari, assieme ad associazioni laiche, siamo impegnati a sviluppare l’agricoltura per arrivare ad una vera autosufficienza alimentare. Però la nostra azione è sistematicamente boicottata. La gente sa che in certi mesi il cibo scenderà’ dal cielo, paracadutato dagli aerei americani. Perché lavorare? I sudanesi vengono così demotivati e abituati ad una sopravvivenza da pitocchi.
Noi missionari abbiamo protestato presso l’Onu, che ha una forte presenza a Nairobi. Ma finora senza risultato. Così l’agricoltura locale langue sempre più e anche il mercato interno è crollato. Le elargizioni massicce legate non alla fame ma alla necessità degli agricoltori americani di liberare i silos dalle vecchie eccedenze per far posto ai nuovi raccolti, stracciano i prezzi dei prodotti locali come fagioli, arachidi, mais, ecc. Così l’agricoltura sudanese di oggi è più fragile di dieci anni fa.
Un altro caso riguarda il mais e lo zucchero del Kenya. Gli inglesi nel 1963, quando il paese divenne indipendente, lasciarono una situazione di autosufficienza alimentare che durò fino al 1990. In questi ultimi 10 anni si è avuto il crollo della produzione di entrambi quei prodotti. Perché? Il governo del Kenya è stato costretto, un po’ con la forza e un po’ con la corruzione, ad aprire totalmente le frontiere al mais e allo zucchero americani che vengono venduti a prezzi molto inferiori rispetto al prodotto locale. Conclusione: in dieci anni la produzione di mais e canna da zucchero si è dimezzata. Il mercato interno è praticamente paralizzato, e il Kenya non è più autosufficiente.
Un terzo caso riguarda lo Zimbabwe di Robert Mugabe, un paese che fino a dieci anni fa era considerato il granaio dell’Africa australe. Nel 1980, quando lo Zimbabwe arrivò all’indipendenza, la situazione era viziata da gravi ingiustizie. 6.000 agricoltori bianchi possedevano il 39% del terreno coltivabile e 8.000 coltivatori neri un altro 4% delle terre fertili; il resto della popolazione doveva accontentarsi dei terreni più aridi e meno produttivi. Però c’era nutrimento per tutti e l’agricoltura assicurava una buona occupazione. Che una grande riforma agraria fosse urgente era chiaro; una riforma che non intaccasse però l’alto sviluppo agricolo dei coloni bianchi, che assicurava cibo non solo allo Zimbabwe ma anche un buon mercato per il resto dell’Africa, portando nelle casse dello Stato moneta pregiata. Cos’ha fatto Mugabe? Per vent’anni ha lasciato languire la riforma agraria, poi, quando alla vigilia delle elezioni del 2001 si è reso conto che avrebbe perduto, ha lasciato via libera alle invasioni violente delle fattorie da parte dei suoi ex-commilitoni di guerriglia. Le conseguenze sono note: insicurezza, distruzioni e caos; la produzione del mais è scesa dai quasi 2 milioni di tonnellate all’anno alle attuali 700.000, la disoccupazione è salita al 60% e l’inflazione al 116%. Oggi lo Zimbabwe si aggiunge alla lista delle nazioni affamate, mentre 10 anni fa era un buon esportatore di prodotti alimentari. Demagogia, incompetenza e corruzione non producono cibo e tanto meno sviluppano la agricoltura.
Gli ultimi dieci anni hanno visto un notevole sviluppo degli Ogm, gli organismi geneticamente modificati. Gli Usa hanno investito miliardi di dollari per sviluppare tale tecnologia. Ma oggi si moltiplicano i dubbi sull’uso di tali prodotti. Ovunque cresce la domanda di prodotti biologicamente sicuri e testati. Dove vanno gli Stati Uniti a vendere o a sistemare tutta la loro produzione di cibo geneticamente modificato? Il terzo mondo affamato – Africa, Asia e America Latina – è il mercato ideale. Se poi tali cibi causano malattie, questa non è certo la preoccupazione maggiore del presidente Bush, l’importante è smaltire i prodotti geneticamente modificati coltivati in tante fattorie americane ma che gli stessi americano non vogliono più.
La signora Ann Brenneman, che ha rappresentato Bush al vertice Fao di Roma, ha difeso gli ogm come risposta alla fame del mondo. Per gli Stati Uniti il vertice Fao è stato una passerella per propagandare i loro prodotti geneticamente modificati, sostenuta dalla solita Inghilterra di Blair ma fortemente criticata da Prodi, dalla Unione Europea e dalla maggior parte dei delegati.
L’unica preoccupazione di Bush e delle multinazionali che lo hanno messo al potere, è quella di difendere gli interessi americani a ogni costo. E per farlo non ha esitato a stracciare gli accordi di Kyoto per ridurre l’inquinamento atmosferico, firmati dal suo predecessore Bill Clinton. Gli Stati Uniti sono responsabili da soli dell’80% dell’attuale inquinamento, mentre l’Africa solo del 2%. Poi ci vogliono far credere che Bin Laden è il pericolo numero uno per l’umanità! Il pericolo maggiore per due terzi dell’umanità è rappresentato dagli Stati Uniti, se non cambiano profondamente la loro politica basata sul profitto finanziario e l’imposizione del loro diktat neoliberista. E lo sanno! Perché ora si stanno opponendo a una Corte Penale Internazionale? Perché potrebbero essere tra i primi a cadere nelle maglie di un simile organismo di giustizia che persegue i crimini contro l’umanità. Per gli Stati Uniti la fame è un’arma importante che non sono disposti a deporre, anche se è un’arma criminale che gronda sangue.
La prima riposta alla fame è nelle mani degli stessi africani. Bisogna rilanciare l’agricoltura, ridandole dignità e prestigio. I governi africani degli anni 70 e 80 hanno investito molto sulla industrializzazione, mentre l’agricoltura è stata completamente dimenticata. Tale politica ha diffuso la convinzione che l’agricoltura e la zootecnia siano solo per gli analfabeti e gli ignoranti, per chi non è interessato alla modernità e a nuovi stili di vita. Per gli anziani e per le donne. Gli altri, che sono interessati a un futuro diverso, devono abbandonare la terra per migrare nella città, a gonfiare ancora di più le già sovrappopolate baraccopoli. Tale mentalità va urgentemente corretta. Impresa non impossibile, dato che in Africa il 60% della gente vive ancora nella campagna e ha un forte legame con la terra. I bantù, che sono il gruppo più esteso e numeroso dell’Africa subsahariana, hanno una grande tradizione agricola su cui si possono facilmente innestare nuovi sviluppi.
Altra pista è di sviluppare la collaborazione fra esperienze positive europee e africane. Il vero aiuto non è nel mandare cibo europeo nel continente, ma nel condividere esperienze agricole positive europee, contestualizzandole in Africa. E’ quanto cerchiamo di fare in Kenya noi della Università Cattolica con il nostro Istituto Agricolo di Molo e alcune esperienze agricole in Italia e in Irlanda. Noi diciamo di no agli Ogm, ma dobbiamo lavorare molto sulla ricerca agricola per scoprire nuovi semi più adatti ai climi aridi africani. E questo vale anche per gli incroci nel campo zootecnico e per la fertilizzazione assistita, che consente di aumentare la produzione del latte e della carne e accresce la resistenza degli animali al clima e ai parassiti. Il partenariato, però, esige pari dignità fra i partner e rifiuta i diktat. Le risposte ai problemi si devono cercare e sperimentare assieme, nessuno le possiede prefabbricate. Siamo sfortunatamente ancora all’inizio di questo genere di collaborazioni, che non solo moltiplica il cibo, ma promuove anche la dignità di tutti.
La terza pista riguarda una capillare educazione civica e agricola degli abitanti delle zone rurali, per promuoverli sia come cittadini che come agricoltori. Il mondo agricolo in Africa è ancora al margine della vita politica delle nazioni. Gli agricoltori non si rendono conto del loro peso politico e non sanno fare arrivare la loro voce a livello comunale, regionale e nazionale. Pagano le tasse, ma niente è reinvestito per la promozione del mondo agricolo.
Il passo successivo riguarda la costituzione di una organizzazione settoriale, sia sindacale che economica. Il mondo agricolo africano è ancora tremendamente frazionato, ognuno si difende come può senza un piano con priorità e metodologia.
Non solo educazione civica insomma, ma anche agricola. Con poco si possono fare grandi passi in avanti migliorando la produzione, la conservazione e il mercato dei prodotti. L’educazione civica e agricola potrebbe essere capillarmente diffusa dalle comunità cristiane che sono distribuite in tutto il paese in modo veramente capillare e sono abbastanza capaci di unire il tradizionale e il culturale con la novità che può venire dall’estero.
La Chiesa ha inoltre una credibilità che potrebbe avere ragione della rigidità e della resistenza al cambiamento che spesso si trovano nelle aree rurali. E’ un peccato che tante comunità cristiane, siano esse diocesi o parrocchie o comunità ecclesiali di base, ignorino il loro potenziale sociale e si accontentino solo di celebrazioni religiose.
Occorre, infine, investire di più nella ricerca scientifica per promuovere un’agricoltura più adatta al continente.
Ci sono ormai esperienze validissime sia in alcune parti dell’Africa che in America Latina, India e Cina. Alcune radio internazionali come l’inglese BBC, l’olandese Radio Netherlands e la tedesca Deutsche Welle le stanno già facendo conoscere. Ma si potrebbe fare di più. Internet in un modo, i video e altri strumenti audiovisivi in un altro, potrebbero facilitare la condivisione e la diffusione di tali esperienze positive.
Sì, abbiamo tutti gli strumenti per vincere la fame. Purché lo si voglia!
Francesco Pierli è missionario comboniano in Kenya.
io sto usando l’olio di colza da un mesetto . per ora, con 18 litri di gasolio e 10 di olio di colza (0.65 al litro) il motore reagisce bene.
spero continui così.
conosco persone che lo usano da anni al 50%/60% e non hanno mai avuto problemi. tutto può essere, magari la colza non va bene. io so solo che la macchina fuma meno e forse è anche meno rumorosa. il consumo è uguale al gasolio…ma costa molto meno.
mi spiace che sia per uso alimentare, ma per noi ormai è autodifesa contro lo stato che ci taglieggia giorno dopo giorno.
porca miseria !
volete capire che il petrolio a 100 non deve spaventare noi piccoli e poveri ,ma TERRORIZZA i petrolieri , gli armaioli.i petrolchimici,i politici di tutto l’arco costituzionale,….i detentori del potere.
noi + che poveri non possiamo essere,mentre chi possiede,….se noi nn possiamo + guadagnare,nn possiamo nemmeno + pagare…ed allora
chi ci rimette?
nn parlo di soldi:q.lli son di cesare,ridiamoglieli e col sorriso!
parlo dei privilegi,delle arroganze,dei pregiudizi,parlo della vita…
oh padre ,
perché si ostinano ad aver paura di mammone!
perché nn vogliono sentire?
perché nn vogliono sapere?
padre ,padre,padre
e visto che oggi é festa,
ascolta la madre!!!
4.2 McPS de la Sihl
Concordo con Bruno di Maio…”abbiate fede, cambieranno i carburanti…ma le leve di potere resteranno nelle stesse mani…pazienza.. e aspettare…”
ho partecipato ad un convegno di Mario Tozzi (conduttore di Gaia)all’università quando ero studente. Ci ha fatto vedere un pubblicità della Shell, in America, che sta già reclamizzando l’idrogeno. Lo spot inizia con un cielo offuscato da smog che pian piano si dirada e sotto cè lo stemma della Shell. Bello si…
Che tristezza. E io che m’immaginavo i miei figli che prendevano una bottiglia d’acqua e facevano il pieno.
vorrei far notare un piccolo particolare…
Oltre tutto quello che avete detto e che ci hai fatto notare tu, caro Beppe, ci stiamo dimenticando del “cartello” delle industrie petrolifere. In questo momento acquistano il petrolio a 50$ barile e secondo loro “devono” aumentare il prezzo dei carburanti, ma la realtà è che se calcoliamo il prezzo in salta fuori che pagano il petrolio 39 euro e di conseguenza tutti gli aumenti sono ingiustificati.
Inoltre avete notato che per anni ci hanno “spinto” ad acquistare auto a gasolio? Adesso le auto a gasolio hanno superato la soglia del 50% del venduto, e “giustamente” il prezzo del gasolio è quasi raddoppiato.
La verità, secondo me, è una sola: i signori che sono al governo (e non sto parlando solo di questa legislazione)si sono dimostrati incapaci di combattere il cartello petrolifero o cosa ancora più facile, potrebbero avere degli interessi al riguardo.
Finchè le “persone” che ci governano e che ci gorveneranno non assumeranno una posizione decisa a vantaggio dell’ambiente (senza guardare esclusivamente al proprio portafoglio), purtroppo per noi, potremo solo sfogare le nostre ire sopra un blog. Provate a pensare…. potrebbero abbassare il prezzo dei carburanti e obbligare le case costruttrici a “creare” auto che consumino sensibilmente meno!
Ma sicuramente sbaglio io….
Forse mi sbaglio e mi riservo di verificare nel mio video archivio di te grande Grillo, che sei sempre il mio mito; sono quasi certo che ho sentito in un tuo spettacolo tutto quanto si racconta in quella “falsa” dichiarazione, che tra l’altro avevo pubblicato sul mio di blog; fidandomi del nome, senza verificarne troppo la fonte, proprio per la ragione che ho appena riportato. Se la memoria non mi inganna e quelle cose le hai dette, facevano parte solo della parte comica del tuo show? Se invece ho cannato, poco male, c’e’ il nano portatore di democrazia che in fondo accorcia la memoria dei giudici per ragioni ancora piu’ pesanti.
L’uomo con la pancia piena ed i capelli lunghi dice che vuole partire;dice che se ne vuole andare in america…
…e chi lo trattiene! che se ne vada pure in america…
;o)
4.2 McPS de la Sihl & vascorossi
x fabrizio saiu
,o}
coraggio che la Lieta Novella é un’altra!
x cominciare oggi é festa.
un’altra musica é possibile!
fai gli auguri alla mamma;
abbraccia il padre;
sorridi ai bambini;
coraggio,un’altra musica é possibile:bevi un bicchiere col nonno e la nonna e
chiedi a loro
tirollallerollallerollalla’
4.2 McPS de la Sihl
son liberodi pensare con la mia zucca oppure mi accontento di portarla,come ci viene consigliato,semplicemente a spasso sul collo?
mi contraddico?
ebbene si , mi contraddico!
;o)
4.2 McPS de la Sihl
@ f.casale
…da che mondo é mondo si cambia l’auto vecchia x comprare q.lla nuova….?
esagerato,ingenuo oppure smemorato;suvvia non scherzare e rifletti un po’.
Chiedi a tuo nonno che volentieri ti darà ‘na ripassata!
;o)
4.2 McPS de la Sihl
Eh sì, da buona “seneise” (genovese), direi che l’unica é quella di sfruttare
l’energia che scaturisce dalle palle che girano a elica di tutti gli ambientalisti-
ecologisti-biosostenitori,ecc…ci mettiamo là una bella dinamo e il problema é
risolto!
____________________________________Postato da: Paola Baldi il 07.0505 20:25
proprio bellabellabella mia dolcissima Principessa Pao
q.lcuno ha pure proposto di attaccarci purebatterie da 30-40kg agli ioni (di litio)…
Oh mia signora ,la fortuna guida le nostre cose meglio di quel che potremmo desiderare;xché guarda lì,ne scorgo più di trenta smisurati e giganti,dalle lunghe braccia,ché alcuni le hanno di quasi due leghe.Combatterò con essi un’aspra ed impari battaglia.Mi propongo di ucciderli tutti,in modo che con le loro spoglie cominceremo ad arricchirci,ché questa é buona guerra,ed é un gran servigio a Dio togliere questa mala semenza dalla faccia della terra.
4.2 McPs de la Sihl
Eh sì, da buona “seneise” (genovese), direi che l’unica é quella di sfruttare
l’energia che scaturisce dalle palle che girano a elica di tutti gli ambientalisti-
ecologisti-biosostenitori,ecc…ci mettiamo là una bella dinamo e il problema é
risolto!
____________________________________Postato da: Paola Baldi il 07.0505 20:25
proprio bellabellabella mia dolcissima Principessa Pao
q.lcuno ha pure proposto di attaccarci purebatterie da 30-40kg agli ioni (di litio)…
Oh mia signora ,la fortuna guida le nostre cose meglio di quel che potremmo desiderare;xché guarda lì,ne scorgo più di trenta smisurati e giganti,dalle lunghe braccia,ché alcuni le hanno di quasi due leghe.Combatterò con essi un’aspra ed impari battaglia.Mi propongo di ucciderli tutti,in modo che con le loro spoglie cominceremo ad arricchirci,ché questa é buona guerra,ed é un gran servigio a Dio togliere questa mala semenza dalla faccia della terra.
4.2 McPs de la Sihl
@ a.sanna
certo che la canapa torna a far tremare il mondo!
E’ una pianta che cresce ovunque.
xché fare guerre agli arabi,ai kazzakistani o a non so più a chi?le clessidre,x cosa?
Sapevate che Ford ,prima di fare i motori ford,aveva creato una macchina completamente di e alla canapa?
Petrolieri ,armaioli e monopolisti di tutto il mondo tremate,ché fra poco gli illegali e criminali sarete voi!
Parole di Cotone Edizioni – Canapa -di Jack Herer- Mathias Bröckers – prefazione di Goffredo Fofi
Leggete che siete Sovrano e leggere non é vietato…forse pericoloso…!
spensierata domenica a tutti !
4.2 McPS de la Sihl
Purtroppo ho ancora una macchina a benzina ma molti miei ammici hanno gia’ verificato cher un po’ d’olio vegetale nel diesel lo danneggia a lunghissimo termine e quindi anticipa la manutenzione ordinaria di qualche mese.
Il gioco vale la candela .C’e’ sempre un bel risparmio.
Caro beppe,
leggo quotidianamente il tuo blog, ma oggi mi e’ veramente difficile capire il tuo messaggio.
probabilmente in futuro smentirai le cose che dici ora , farai nuovi spettacoli criticando i prezzi bassi del petrolio a quanto la massa e’ stupida,perche’ lotta per sopravvivere.
Le problematiche non possono essere risolte con le tue tabelline, con i blog ,non possono essere risolte dai politici e ne’ dal clero.
Quando si arrivera’ ad un punto di non ritorno se ne trarranno le conseguenze.
La tua proposta di raddoppiare il prezzo del petrolio verra’ accolta dai paesi dell’opec e dalle multinazionali come una lieta novella.
se vuoi invece programmare in dieci anni tale trasformazione sara’ l’inflazione ad accontentarti.
Non dimenticarti che abbiamo sempre’ piu’ bisogno di risorse sia energetiche che alimentari.
I derivati del petrolio sono dappertutto.
Aumentiamo Il prezzo plastica e dimezziamo il consumo ,
In inverno aumentiamo il prezzo per il riscaldamento e dimezziamo i consumi, aumentiamo il
prezzo della stampa e dimezziamo il numero di libri e giornali, potrei fondermi il cervello solamente elencandoti i derivati dell’oro nero.
L’uomo con la pancia piena non sa’ cos’e’ la fame e non vuole saperlo.
Se la societa’ moderna, ti cui noi siamo parte integrante si sviluppa attraverso i suoi malanni cosa Puoi fare?
FINCHE’ C’E’ GUERRA NON C’E’ SPERANZA
Dopo tutto ci illudiamo di credere di cambiare il mondo tramite internet,di svegliare le coscienze
tramite i blog e poi ci scanniamo solamente
per idee diverse.
Ieri abbiamo parlato del papa ,oggi della colza e domani di cappuccetto rosso che si lamenta che non e’ tutelata dallo stato,e che non puo’ andare a trovare la nonnina che ha la pensione minima.
Le ideologie sono tramontate, ora il singolo non vota piu’ un partito, un’idea, ma un leader e il suo programma.
Non riesco ancora ad immaginarmi dove andremo a sbattere, spero almeno con qualcosa di economico
I miei piu’ cordiali saluti
Non e’ vero che l’olio vegetale rovina i diesel.
Se mescoli l’olio vegetale con un 60 per cento di diesel il motore diesel va che e’ una favola.
Inoltre devo conseguire che l’olio e’ solo un carburante alternativo e non evade alcuna accisa.
Se domani invento una macchina che va a pipi’ mi dovrebbero arrestare o dare il nobel?Dove sta il limite della legalita’?
E quelli che usano l’auto elettrica non inquinano smaltendo le batterie?E non evadono l’accisa sui carburanti perche non comprano benzina o diesel?
Non capisco bene ‘sto terrore dell’aumento del costo del carburante.Pensate un momento:credete davvero che i datori di lavoro non abbiano interesse a farvi comparire puntuali sul posto di lavoro?
Coraggio che chi più ha da perdere, ha pure più preoccupazione e strizza.Allegri,che ancora non siete tutti capitalisti e men che meno petrolieri!
xché volete prendere alla lettera Paolo Rossi quando ci consiglia a noi poveri di stare molto ma molto attenti ché sennò tutto ci portano via ..a nnoi poveri!
gaia spensieratezza a tutti
4.2 McPS de la Sihl
a Fracascia ,capitan
un altro infatuato dalla tua porsche !
Beppe oggi é domenica:noccioline,banane et simila x tutti!
Ti ripeto, fa mia ‘l tasso seneise…
;o)
4.2 McPS de la Sihl
Ciao a tutti. Ho letto i commenti fatti in base a questo post e mi stupisco come molti si preoccupino della teoria di raddoppiare il prezzo del carburante. A parte tutti i metodi possibili o no per attuarlo, il punto che dice Grillo è:
RADDOPPIARE IL PREZZO, DIMEZZARE IL CONSUMO
ovvero, se la matematica non è una opinione, nel mio portafogli non dovrebbe cambiare nulla. Difatti un banale ragionamento logico mi porta a pensare che se adesso con 1 litro di carburante faccio 20 Km, applicando la teoria con 0,5 litro di carburante farò sempre 20 Km.
Morale: almeno per le tasche dei comuni cittadini, le cose non cambiano (spendo gli stessi soldi per percorrere gli stessi chilometri).
Forse Grillo ha le sue ragioni per pensare che questo movimento possa far cambiare significativamente qualcosa? mmmh… vado ad informarmi un po’, così ci ragiono meglio 🙂
Ah… lo so che sembra impossibile il più delle volte, ma essere un po più (pro)positivi verso le cose in genere potrebbe venire in aiuto..?…
X enrico bosco
La fusione fredda é quella che utilizza la gallina x fare il calcio delle uova.
beppe molto tempo fa,sapeva ipnotizzarle e poi chiedeva loro tutto q.llo che voleva.Certo .non é piu’ giovinotto il grillo,ma chissa …forse hai ragione.Potrebbe farcela ancora.
4.2 McPS de la Sihl
Beppe caro!
Ecco,te la sei proprio cercata!!!
Adesso nn fai nemmeno più divertire il Yang Chenping delle 22.58
Cosa ti salta in testa :prima ci vuoi sparare a tutti noi imbecillotti e poi con un digitalino magico addirittura farci addivenire cittadini svedesi?
Maddai,suvvvia che non é possibile.Magari…!
;o)
4.2 McPS de la Sihl
Io evito la questione “carburante” per porre un altro quesito.
Quando verrebbe immessa nel mercato l’auto di nuova generazione?
3,4,5 anni prima?
Un anno o due dopo?
Un povero padre di famiglia che magari per necessintà si è comprato la macchina 6 anni prima,deve mandarla allo sfascio per legge e spendere altri soldi per comprare quella che consuma meno?
10.000 euro minimo…
Credete che tutte le famiglie se la possano permettere?
Da che mondo è mondo,molti comprano la macchina nuova aiutandosi col ricavato della vendita della vecchia (a meno che non sia da buttare).
Rate?
Rimane comunque un imposizione.
Contributi statali?
Ossia la paghiamo noi comunque.
La situazione è molto drammatica e lo rimarrà nel tempo.
Beppe ,so che è dal 93 che porti avanti questa battaglia.
Anche quando sei andato a Termini Merese a mostrare l’auto di Greenpeace non sono rimasto molto convinto.
Il principio è sicuramente giusto,la realizzazione graverebbe troppo sulle tasche degli italiani…
.
caro beppe,
hai letto il paolo della sala(7.5.5 22.40)?
capperi,q.nte cose che sa!ed é solo una sua opinione.Pensa se si impegnasse a fornirci di più…
Doppi capperi,l’Europa ha FIRMATO ed ha pure pagato. E’,se tutto ma proprio tutto va bene,praticamente
spacciata.Non é PIU’ che un’ipocrisia?Ti chiede. Direi che é da polli,ti dico.
Che ne dici?Proporrei di candidare q.sto insigne e sano culturista liberale,fine opinionista,…minim minim come presidente del pensatoio nazionale.Se proprio non se ne potesse fare niente,beh…allora in alternativa,offrirgli almeno un biglietto di sola andata verso quel gran Paese di furbacchioni, che forse ce la farà,che é l’America.Non farmi stare in pena ché oramai già albeggia.Il bubblegum se l’é meritato?daaaai,non fare il tasso genovese e sganciagli ‘sto bubblegum!
good morning & lllait mai fàyr
4.2 McPS de la Sihl
x daniele crova
…se i ns polmoni ne beneficiassero un po’,non sarebbe poca cosa…..appunto:troppo!
;o)
4.2 Mc PS de la Sihl
x adelio
beppe non ha peli sulla lingua,ma pero’…..hai visto che barba&criniera?
;o)
4.2 McPS de la Sihl
x paolo zambernardi
alla faccia del servizio pubblico.
Dimmi,x caso abiti in culo a dio?
3 ore x 96 km…
sono 32 km/h!
w la modernità
w i trasporti – le autostrade a 17 corsie&i treni a vapore su binario unico…
…hai mai pensato al cavallo,che so ,un asinello?guadagneresti nn solo tempo…
Certo, però anche noi a lamentarci sempre: come possono , poveri politici, abbassarci le tasse annnoi popolo di ferraristi che invece di comprarci l’ultimo modello triturbo con doppia capsula di scappamento,satellite,bar,tv e doccia con minerale incorporata -in 2 sec. da o-100km/h che richiede solo un somaro alla guida,stiam li a speculare sull’olio di colza,l’olio di canapa ed affini!
Con tutto il rispetto x te ;o)
abbasso gli speculatori
e povero anche il somaro
ciao 4.2 McPS de la Sihl
x davide c.Golia
(bella lotta..)
penso che bisogna invertire la q.stione: più mezzi pubblici – più utenti e quindi prezzi più convenienti.
I mezzi pubblici non dovrebbero essere un servizio?
ciao
4.2McPS de la Sihl
Mi sembrava infatti strano, quando mi hanno portato uno di questi articoli, che Beppe avesse detto una cosa del genere. Sono contento di aver visto giusto.
Idea geniale e bellissima quella della dinamo alle palle ai bisontosauri verdi e chic.
Oh mia signora ,la fortuna guida le nostre cose meglio di quel che potremmo desiderare;xché guarda lì,ne scorgo più di trenta smisurati e giganti,dalle lunghe braccia,ché alcuni le hanno di quasi due leghe.Combatterò con essi un’aspra ed impari battaglia.Mi propongo di ucciderli tutti,in modo che con le loro spoglie cominceremo ad arricchirci,ché questa é buona guerra,ed é un gran servigio a Dio togliere questa mala semenza dalla faccia della terra.
4.2 McPs de la Sihl
Per Matteo Martini: non credo che qualcono avrà mai interesse a farci prendere il tram, forse gli scippatori, o non so…bho?
Credo che tutti quanti, operai da 1000 €/mese compresi, paghiamo gli oneri di uno stile di vita che non ci potremmo permettere, ma che nello stesso tempo non possiamo evitare per non sentirci dei poveracci.
Ma di cosa stiamo parlando? Al di là delle provocazioni, quello che dice Beppe non è un augurio, ma una constatazione.
La richiesta di petrolio, e più in generale di energia, è in enorme crescita. Le risorse di petrolio invece sono, inesorabilmente, in calo. Le più ovvie delle leggi dell’economia (domanda-offerta) ci dicono che il prezzo dei combustibili aumenterà, aumenterà, aumenterà.. Un raddoppio del prezzo in dieci anni è una stima assolutamente realistica.
Se non vi fidate delle leggi dell’economia, fidatevi almeno della storia. E’ anti-storico pensare che possiamo permetterci ancora a lungo di consumare così tanta energia.
Andare a protestare davanti alle fabbriche di automobili è giusto. Ma intanto chi può si tenga in forma, che fra dieci anni saremo costretti a fare tanti km in bicicletta per andare a lavorare.
Noto con piacere che in questo blog, finalmente si prende con un po` di sana critica anche le affermazioni che fa Grillo !!
Complimenti.
Postato da Alessandro Sanna ” Beppe, un mio amico ha una punto diesel, la manda avanti a olio di semi da un paio danni .. ”
Si puo` avere qualche link ??
Intendo a qualche societa` di ricerca seria, a qualche Universita` o Ente statale ??
Per Stefano Cittadini: ” o forse volevi dire che solo quando saremo costretti a non prendere più l’auto, saremo NOI a dettare legge sul mercato e ad imporre auto più efficienti. Dicendo “raddoppiare il prezzo del carburante in 10 anni” ci stai sottovalutando: possiamo sopportare ben di peggio; d’altronde cosa è successo nei 10 anni trascorsi? Nonostante i prezzi, continuiamo a sgasare come pazzi ai semafori, ad andare a prendere i bambini con il SUV, ecc…ecc… ormai nessuno è più disposto a tirar fuori gli attributi, se non in condizioni estreme..e nessuno vuole capire che il “pallino” in mano potremo averlo noi consumatori…. ”
Probabilmente, quando non potrai piu` prendere l` auto invece che mettere sul mercato auto piu` economiche, ti obbligherannpo a svegliati un` ora prima per prendere il tram
E che ” sgasa ai semafori e compra la SUV ” non e` l` operaio che guadagna 1000 euro al mese, ma sono i pochi riccastri che possono permetterselo !!
Per Grillo:
1) Perche` inserire a prova di quello che tu dici un solo link e per giunta in tedesco ??
2) Perche` non rispondi alle critiche che ti vengono fatte ? In fondo e` il TUO blog !!
..se qualcono sa dirmelo, mi piacerebbe sapere quanto terreno bisogna coltivare per mettere un litro di olio di colza nel serbatoio, e quanto gasolio bruciamo in Italia all’anno.
In parole povere…dovremo disboscare l’Italia e metterci tutti il cappello di paglia in testa oppure il discorso sarebbe sostenibile, non solo a livello di nicchia??
Dovremmo forse contare su una produzione estera?
Sui paesi del terzo mondo?
Scusate ma a quest ora il mio cervello si stà scollegando. Ecco il link :
http://www.spiritofmaat.com/archive/feb2/carplans_doc.htm
Ciao a tutti, questo è sicuramente uno dei problemi che mi stà piu a cuore. Ho per caso trovato questo sito. Se vi destreggiate bene con l’inglese provate a darci un’ occhiata. Ciao
Beppe, un mio amico ha una punto diesel, la manda avanti a olio di semi da un paio danni. Su internet se cerchi è pieno di gente che fa il pieno con l’olio. Il biodisel è diesel minerale al 30-40% e il resto miscuglio di vai oli vegetali. Durante il periodo della crisi di Cuba negli Stati Uniti sperimentarono la coltivazione di canapa sul larga scala per produrne carburante. La maggior parte delle macchine diesel possono funzionare tranquillamente con oli vegetali, non so se lo avete presente ma quando Rudolf Diesel invetnò il motore che porta il suo nome il Diesel non esisteva, andava a olio vegetale vari tipi di alcol etc… Praticamente il motore Diesel è in grado di funzionare con qualsiasi combustibile sia in grado di completare il ciclo di Carnot. Io ho fatto una considerazione, il motivo percui non tirano fuori tutte le tecnologie che ci consentono di liberarci dalla dipendenza dal petrolio è molto semplice, scoppierebbero guerre a iosa. Se smettiamo di comprare petrolio ai Paesi Arabi resta da vendere sabbia per clessidre.
Beppe, stai sbagliando! Forse non volevi dire “raddoppiato”, bensì “triplicato” o “quadruplicato”…o forse volevi dire che solo quando saremo costretti a non prendere più l’auto, saremo NOI a dettare legge sul mercato e ad imporre auto più efficienti. Dicendo “raddoppiare il prezzo del carburante in 10 anni” ci stai sottovalutando: possiamo sopportare ben di peggio; d’altronde cosa è successo nei 10 anni trascorsi? Nonostante i prezzi, continuiamo a sgasare come pazzi ai semafori, ad andare a prendere i bambini con il SUV, ecc…ecc… ormai nessuno è più disposto a tirar fuori gli attributi, se non in condizioni estreme..e nessuno vuole capire che il “pallino” in mano potremo averlo noi consumatori….
Caro Beppe, in linea di principio quello che tudici è giusto, purtroppo però non è plausibile.
Come hanno detto già altri prima di me, un eventuale aumento del costo del carburante si scaricherebbe direttamente o indirettamente sui cittadini, senza intaccare minimamente gli interessi dei costruttori di auto e dei petrolieri. Le soluzioni alternative? Comunque passerebbe parecchio tempo prima di vederle circolare. Qundi avremmo il danno e la beffa.
La soluzione secondo me parte dal riconoscimento che il problema è di natura sociale e non (solo) economico. Quindi è la politica che deve farsi carico di promuovere con ogni mezzo lo sviluppo di soluzioni alternative.
E a proposito di chi diceva in un altro commento “…cosa possiamo fare noi? non contiamo niente, siamo solo numeri…”, rispondo che non è vero. Noi abbiamo la fortuna di vivere in una democrazia, per cui quello che ci arriva dalla politica dipende da noi. E il primo problema che riguarda la politica in Italia è la scarsissima partecipazione dei cittadini; noi ce ne freghiamo perchè tanto è tutto un magna-magna, e i soliti noti ne approfittano per continuare a magnare alla faccia nostra.
Il qualunquismo e il disimpegno non portano niente di buono.
Sì, l’ho ricevuta anch’io quella mail, ma non la sua smentita. Per cui provvederò a renderlo noto a chi me l’ha inviata.
Mi sembrava strano potesse essere vero.
Ti stimo e ti seguo.
c’è qualcosa che non mi torna pure a me.
prendiamo l’auto elettrica. vai su internet. blah blah blah blah. blah blah blah. blah blah blah.
alla fine mi convincono che l’auto elettrica è peggio della mia 150CV diesel (le termocentrali, l’autonomia, le batterie, la velocità massima (!), etc.)
a parte il fatto che io ho un cellulare con una batteria da 20 grammi che eroga 1.4Ah (approposito tutta questa energia in 20g… praticamente una bomba!), comunque, poi prendo la mia macchina da 5 metri e 1,5 tonnellate e la trovo a dir poco rovente a causa del sole. e mi chiedo: ma ce lo mettiamo 1 maledetto pannellino fotovoltaico per tenermi fresca la macchina quando non ci sono, così che mi risparmio quei 2 litri di diesel per il condizionatore a palla per 20 minuti di spostamento che devo fare?
dato che ci siamo perchè non ci mettiamo pure:
a) 2 MALEDETTISSIMI PANNELLI FOTOVOLTAICI I-MAX AD ALTISSIMO RENDIMENTO sul tetto e sul cofano
b) UN PACCOZZO BATTERIE DA 30-40 Kg agli ioni di litio
c) 4 motori elettrici
d) 0.8 tonnellate di ferro di meno
. non ho fatto i conti. ma funzionerebbe in auto-alimentazione almeno d’estate a pescara?
se la risposta è no, allora insieme alla macchina, ti ci metto altri 4 pannelli IMAX per la casa e TE LI VENGO AD INSTALLARE IO sul tetto, compreso nel costo dell’auto (2-3 mila euro in più? il costo del navigatore della volkswagen). inoltre ti faccio un connettore elettrico intelligente e bastardo, che se ti metti a ricaricare la macchina dalla presa normale di casa (e lo puoi fare, in emergenza) ti faccio pagare 5 volte di più la corrente (i nuovi contatori sono già super bastard-inside).
domani mi metto a fare i conti con gli ampere. spero (per la mia salute mentale) di trovare un plausibile problema tecnico che sia veramente insormontabile dai ricercatori che ricercano, ricercano, ricercano e ricercano ancora… ma alla fine, caro grillo, se li saranno trovati OPPURE ANCORA NO??? 😉
saluti
caro Beppe
…e nel frattempo cosa dovrei usare x spostarmi, soprattutto x lavoro? visto che già così si fatica a fare quadrare i conti…non sarebbe più utile convincere e convincersi ad usare auto a basso consumo, viste le condizioni che ci troviamo ad affrontare lungo le arterie nazionali?…non sarebbe più opportuno abbandonare il concetto di auto come status simbol?
potremmo cercare di boicottare le solite “stufette” con interno in pelle, purtroppo solo in presenza di alternative non credi?
Terrei a precisare che il mio commento precedente a questo era in risposta a Yang.
Questo per fare un po’ di chiarezza data la notevole quantità di risposte che si succedono. Scusate
Daniele Verzetti
..Beppe mio…io c’ho una paura che come ti hanno chiuso la televisione in qualche modo ti chiudono anche il blog..i tuoi numeri cominciano a crescere!!!!…DAJE’
Credo che io e te stiamo più o meno dicendo la stessa cosa.
Io parto dal fatto che cmq solo quando non sarà più conveniente per le multinazionali realizzare veicolo che richiedono l’uso del petrolio si vedranno nuove soluzioni sul mercato. Quindi, se si trovasse un modo per accelerare questo processo si otterrebbe l’uovo di Colombo.
Ma, anch’io come te, sono convinto che l’aumento a dismisura del carburante possa non essere la soluzione se tale aumento poi siamo noi a subirlo in ultima istanza.
Solo nel caso in cui detto aumento non si potesse scaricare sul consumatore finale, allora potrebbe essere una soluzione percorribile.
Daniele Verzetti
Beato te che dall’alto del tuo “nome”puoi permetterti certe affermazioni,purtroppo noi siamo popolino,veniamo coinvolti e stravolti dalle decisioni dei “Grandi”,sottomissione (preferibilmente silenziosa)alle nuove regole del mercato,NOI siamo in trappola,NOI siamo numero,contribuiamo poco,molto …ma siamo tanti e perchè non far contribuire di più?Si siamo troppi,consumiamo,inquiniamo ma siamo noi gli unci a pagare?ma ?una risposta?bo guarda anche tu DE FILIPPI,ti sentirai meglio
> soltanto rendendo economicamente svantaggioso alle multinazionali il realizzare veicoli che richiedono l’impiego del petrolio
E chi dovrebbe farlo? Lo Stato a forza di tasse?
> soprattutto se tale aumento poi dette società lo scaricano addosso a noi.
E a chi altro dovrebbero scaricarlo? A Kofi Annan?
Neanche io sono d’accordo con Beppe stavolta. Lavoro a Roma e abito in periferia a un’ora dal posto di lavoro. Con il treno impiego 2 ore e anche prendendo il primo che passa arrivo con mezz’ora di ritardo in ufficio. Sono costretto a prendere l’auto e lo stipendio è quello che è. Se raddoppia la benzina perdo un quarto dello stipendio in carburante.
Riflettiamo anche su un’altro fatto: con quello che costa già ADESSO il carburante, suppongo che molti farebbero volentieri a meno dell’auto se (come me) non fossero costretti dalle necessità. Non giova a nessuno che esso raddoppi.
Naturalmente non si può che essere d’accordo sull’incentivare la ricerca delle alternative al petrolio.
Credo che Grillo intendesse dire che soltanto rendendo economicamente svantaggioso alle multinazionali il realizzare veicoli che richiedono l’impiego del petrolio, si potrebbe vedere l’uscita sul mercato di veicoli con soluzioni alternative efficaci che invece ora, mancando l’interesse e la volontà di produrli, restano “nascosti”.
Certo che anche secondo me l’aumento dei carburanti può essere una soluzione rischiosa soprattutto se tale aumento poi dette società lo scaricano addosso a noi.
Daniele Verzetti
Azz..è il terzo post che condanna la tua porshe.
Beppe, mettila su Ebay e comprati una panda 4×4 così la facciamo finita
Ok sig. Grillo, che a lei potendosi permettere di andare in giro in Porshe, poco importi dell’eventuale raddoppio del costo del carburante, ma cosa farebbe il rimanente 80% della popolazione che usa la macchina per necessità e vive con 1000euro al mese??
Ci faccia il piacere… continui a fare solo il comico che è meglio….
Siamo alle solite, si discute senza venire a capo di nulla.
L’impressione che ho e’ sempre la stessa:un condannato che va avanti per un lungo corridoio e che sa’ gia’ che alla fine c’e’ il patibolo e la morte.Si parla di risparmio, si parla di energia alternativa, si parla addirittuta di andare a piedi.
Pensate veramente che ce lo permetteranno mai?
Pensate veramente che la nostra salute interessi a chi pensa solo al suo marcio tornaconto?
Sino a che esistera’ il petrolio noi saremo costretti ad usarlo.E questo vale per qualsiasi altro tipo di energia poco o per nulla pulita che pero’ genera soldi e potere.
L’unica soluzione veramente efficace per avere energia in quantita’ e pulita e’ la FUSIONE nucleare.
Peccato che nessuno mi sa’ dire ancora oggi chi ci lavora, per conto di chi, quali sono i fondi e da dove vengono e sopratutto se stanno facendo progressi.
Della fusione fredda per esempio non se ne sa’ piu’ nulla.
E mentre vi scrivo la pubblicita’ mi racconta di quanto sia bello sentire il rombo del nuovo motore potente e generoso di quella o di quell’altra auto/moto.
Chi ci salva dalla nostra natura umana…Grillo?
Non credo di aver ben capito a chi spetta il compito di aumentare il costo dell’energia secondo Grillo. Forse all’ONU o all’IEA?
Una volta Grillo faceva informazione seria, e faceva pure divertire. Oggi siamo arrivati alla “cittadinanza digitale come in Svezia” e a queste sparate incredibili sulle “decisioni globali che deve prendere l’ONU”.
Grillo, detto tra noi: ma tu pensi che siamo veramente così imbecilli da non capire quello che succede?
Paolo della Sala osserva:
> Un poco di sana cultura liberale non guasterebbe.
Qui c’è da scaricare volumi di Mises dai C130 come se fosse napalm, altro che “poco” di cultura…
D’accordo sul fatto che l’olio vegetale non è la soluzione planetaria. Ma, intanto, come soluzione del tutto personale al problema che devo farmi 60 km al giorno per andare a lavoro tra due località non servite da mezzi pubblici, metto il 40% di olio di semi vari nel mio turbodiesel. Siccome quest’olio di semi costa il il 50% in meno del gasolio alla pompa, risparmio il 20% netto, inquino comunque di meno e la macchina va meglio. Non è vero che ci sono problemi meccanici, almeno nel mio caso. Ho già percorso 10.000 km così e la macchina va benissimo.
Caro Grillo,
Lei è un tasso! Dissento in toto dalla forma e dal contenuto del post. Le tasse sono sempre una vessazione, e sono liberticide, a meno che non corrispondano a un servizio preciso. Non è aumentandole che si risolvono i problemi, a meno di non trovarsi in uno stato a vocazione totalitaria o di derivazione dallo Stato Etico di Hegel (il passo è breve!). Un poco di sana cultura liberale non guasterebbe. E’ come Kyoto: la gran Balla delle balle. Un insieme mostruoso di bizantinismi e regole ipocrite, per aggirare ostacoli, vendere “quote” di aria, con dei costi spaventosi, tali da bloccare e ostacolare alla grande la ricerca sui motori alternativi al petrolio, vera missione urgente. L’America ha fatto benissimo a non firmare i protocolli di Kyoto, perché ha utilizzato una fetta di fondi per la ricerca scientifica sulle fonti non inquinanti. Tra l’altro l’Europa -pagando- non riuscirà a stare nei limiti delle quote, l’America, grazie al nucleare, forse ce la farà. Però l’Europa ha FIRMATO. Non è PIU’ che ipocrisia? Questa è la mia opinione.
Con la macchina ad olio si scivola sulla strada che è una bellezza!
http://www.plunkink.splinder.com
Caspita!!… stavo per riciclare l’olio della frittura delle patate di mia madre!!…. 🙂
Effettivamente se andassimo tutti a piedi sarebbe meglio (per noi e il pianeta), ma come faremmo con la movimentazione delle merci? … oggi il trasporto è per la maggior parte “su gomma”…occorrerebbe studiare un “piano alternativo” altrimenti se rincarasse solo il costo del carburante avremmo, come risultato, l’aumento dei prezzi e basta… si, i nostri polmoni ne beneficerebbero e non sarebbe poca cosa…ma poi?
saluti
Una prima considerazione è questa. Stando e volendo mantenere, come pare (ai petrolieri)lo stato attuale delle cose, cominciamo col dire che la sola esistenza delle auto a benzina è assurda. Come tutti sanno il motore Diesel è il più “moderno”(si fa per dire)che attualmente esista, dopo circa cento anni. Niente gas incombusti, rendimento 100%, niente possibilità di suicidio (al massimo nausea, se non ci venisse per altre cose…).Sono assolutamente d’accordo con Francesco Marrella, l’evoluzione nella ricerca specifica è pari a zero,…finchè c’è il petrolio a disposizione non cambierà niente. Però ho sentito dire che le grandi compagnie petrolifere si stanno già comprando i brevetti (idrogeno e altro)delle nuove tecnologie e probabilmente hanno già pronte le soluzioni. Il petrolio non è eterno….Ma chi parla di mezzi pubblici non vive in provincia e tanto meno nella piccola provincia..qui se non hai la macchina sei fregato..abbiate fede, cambieranno i carburanti…ma le leve di potere resteranno nelle stesse mani…pazienza.. e aspettare…
Perche’ non parliamo anche delle enormi possibilita’ che provengono dalla tecnologia della trazione elettrica ? Nella sede di Quattroruote c’e’ una bellissima carrozza elettrica ancora funzionante dell’inizio del secolo scorso, non di pochi anni fa’.
Immaginate quanta poca strada si e’ fatta in quel senso da quando ci sono i motori endotermici.
E’ solo questione di tempo, quando arriveremo a costruire delle batterie con una capacita’ sufficente a sostituire il pieno di carburante sara’ tutta un’altra storia.
Gia’ entro l’anno prossimo o poco piu’ arriveranno le batterie per cellulari che si ricaricano in 30 secondi ………..
Tutto cio’ che e’ stato detto a proposito, e a sproposito dell’olio di Colza e’e potra’ essere solo una fase di transizione dall’endotermico all’elettrico, non una soluzione ai problemi.
Anche costringere le case automobilistiche a costruire veicoli che consumano di meno puo’ far parte di un momento di transizione comunque necessario, sono daccordo anch’io.
La tecnologia l’abbiamo gia’, mancano maggiori investimenti e soprattutto il benestare delle “Sette sorelle” che dovranno mollare l’osso nei prossimi decenni quando il petrolio comincera’ a scarseggiare.
Il passaggio comunque se sara’ andra’ fatto con gradualita’.
E Intanto noi continuiamo a pagare.
sono un ragazzo che sta studiando per diventare meccanico sui veicoli e il nostro prof. ci ha detto che va bene l’olio di colza per i diesel ma, dopo le modifiche al propulsore, ha spiegato che ai semafori dove sosterebbero, a motore acceso i suddetti veicoli, ci si sentirebbe “come ad un immenso FAST FOOD” causa l’odore di fritto che si sprigiona dai tubi di scappamento. ciao e grazie di tutto BEPPE (leggasi comico senza peli sulla lingua).
Io non volevo crederci all’olio di Colza… e ho fatto bene, come ci ricordi sempre tu Beppe mi sono informato, ho cercato un po’ sul buon goooogle.
E ho trovato informazioni in contrasto tra di loro.. c’era chi diceva che con la Bora han pure vinto delle gare… (ma era biodiesel… prodotto da un’azienda… non olio di colza puro) c’era chi dice che la macchina ti si trasforma in una friggitrice ambulante… e c’era chi giura di andarci da mesi in giro senza alcun problema. E a questo punto è intervenuto il “maniman” del “Buon Genovese DOC” e ho continuato a mettere nel mio multijet solo gasolio normale e a volte un po’ di Diesel Power… (non so’ voi ma a me fa’ consumare di meno in autostrada…)
Non credete alla prima informazione che leggete!!… INFORMATEVI da piu’ fonti possibili e poi comunque pensate GENOVESE: maniman… maniman se ti si fotte l’iniettore o la pompa del gasolio per risparmiare qualche euro di gasolio… siete costretti a spendere migliaia di euro per riparazioni solo per aver “fregato” il fisco e aver messo olio da friggere!!!…
Per quanto riguarda le tasse sui carburanti bhe… ci son tasse derivanti da “GUERRE” di anni e anni e anni fa’.. io non dico di eliminare quelle tasse ma almeno di avere il buon gusto di chiamarle in modo diverso!…
OK di raddoppiare il prezzo e dimezzare i consumi ma bisogna che le cose siano fatte contemporaneamente!… e qui in italia si sa’ come funzionano le cose.. intanto si raddoppia il prezzo poi bhe semmai… bhe si proviamo a ridurre un po’ i consumi…. ma.. CON CALMA… giusto per rimanere “in leggera controtendenza”…
Beppe ieri sera sei stato fantatico come sempre! anche dal TERZO SETTORE IN ALTO IN ALTO IN ALTO (per pagare di meno eheheh )
Dimenticavo : raddoppiamo per chi non è costretto a usare l’auto per lavoro!!!!
Il problema è che la gente utilizza la Hammer come se fosse un’utilitaria. Secondo me bisognerebbe incominciare a regolamentere di più il mercato dell’auto oltre che agire sui carburanti. Cioè mi sta bene che il fuoristrada lo abbia un contadino o uno che abita in montagna, ma a cosa serve ad un impiegato di Milano o Roma centro? Si applichi un regolamento (peso, cilindrata, dimensioni, velocità massima ecc…) consentendo comunque la vendita di auto non conformi gravate di un bollo di 10.000 l’anno.
Concordo con te, meno che sul raddoppio: alla fine qualche escamotage si troverà: invece sono per il ciclo venkel o per l’idrogeno.
Se ne avessi la possibilità farei volentieri a meno di farmi 96 km al giorno per andare a lavorare. Quello che posso fare, e già lo sto facendo, è condividere il viaggio con un altra persona. 96km al giorno costano sia in termini di carburante che di usura dell’auto (quindi gomme, tagliandi…). Per prendere i mezzi pubblici dovrei spendere 24,00 eur al giorno, sprecare quasi 3h per il viaggio A/R, cambiare 3 mezzi. Anche se questi particolari fossero accettabili, resterebbe il dramma degli scioperi e dei ritardi. Quindi prima di raddoppiare il costo del carburante, per favore, impegnamoci a migliorare la resa delle auto. Qualcuno ha parlato di GPL: ben venga!! ma non appena si diffonderà farà la fine del gasolio: si porterà il suo costo al livello della benzina. Signori, non prendiamoci per i fondelli… secondo voi a chi governa stà piu’ a cuore la nostra salute (e dell’ambiente) o il business del petroilio & company?
Concordo con Alessandro Casalini;
meglio andare in bici, a piedi, con i mezzi pubblici; non ho mai preso la patente, risparmio un mare di soldi, non inquino, butto giù la pancia senza spendere altri soldi per la palestra. L’unica cosa triste è che siamo in pochi e di conseguenza per andare in certi posti i mezzi pubblici scarseggiano.
Caro Beppe almeno in Campania stiamo all’avanguardia……. noi un litro di verde(che poi sta definizione verde e’ proprio una presa per i fondelli)lo paghiamo piu’ di 1,30 grazie ai nostri politici locali che per ammortizzare i debiti della sanita’ in Campania hanno fatto questo scempio.
Inutile prendersi in giro, le case automobilistiche così come le multinazionali del carburante non sono decisamente come dire…. favorevoli? ad una ricerca sviluppata nella direzione dell’abbassamento dei consumi e delle emissioni inquinanti.
Ma qualcuno ci sta prendeno in giro!! Dieci anni fa il mio cazzo di telefono cellulare pesava tre chili, era grande come uno stereo e mandava si è no i messaggi!!!! Oggi ci sno cellelari ke: chiamano, inviano sms, giochi da playstation, videochiamate, ti fanno veder le partite e cavoli vari. un bel progresso in un decennio!!! Se poi parliamo del salto generazionale dei computer è strabiliante
La macchina di 50 anni fa consumava qualche goccia in più di quelle attuali, possibile ke non ci sia margine di miglioramento?? ma stiamo skerzando?? AH SI é VERO!!!!! oggi c’è il satellitare il sedile riscaldabile e minkiate varie… MENO MALE!!! SAREBBE STATO UN PECCATO RINUNCIARE A QUESTE COSE SE LA RICERCA DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA SI FOSSE MOSSA PER TUTELARE TASCHE DEGLI AUTOMOBILISTI E (SOPRATTUTTO) L’AMBIENTE!!!!!
Finalmente trovo qualcuno che è disposto a pagare doppio il prezzo dei carburanti.
Sono un imprenditore che paga tutte le tasse anche perchè nel mio lavoro non ho possibilità di fare lavoro nero.
Vedo in circolazione automezzi che vetture sembrano “CAMION” si propio camion per portare i figli a scuola, poichè considerano il loro automezzo più sicuro di una normale auto per non parlare della bicicletta.
Mi chiedo come fanno a mantenere questo specie di automezzi? Evidetemente costa troppo poco il carburante.
Quindi tornando alle tasse questa gente ha introiti oltre il lecito. Perchè non introduciamo le tasse sul consumo inutile?????
Raddpppiamo e non ci lamentiamo del prezzo dei carburanti per auto.
Saluti da un amico.
Concordo con Caterina, è mi sembra chiaro da quello che ho scritto.
…credo che sono tutte belle parole, ma credo soprattutto che sia necessario intensificare i mezzi di trasporto pubblici. Ma cosa cazzo le fanno a fare tutte queste auto che superano i 300 orari se poi siamo costretti ad andare a 2 allora in città.
Vi prego, in fine, da considerare che non tutti abitano in centro o città, c’è anche chi abita in paese e sono costretti a prendere la propria auto perchè i mezzi pubblici che collegano il paesello con il grande centro, sono pochissimi durante la giornata.
… più che altro penso che l’input ideale dell’utilizzo di ecocarburante debba essere considerato in maniera differente. A prescindere o meno che un “olio di colza” danneggi o meno un motore diesel moderno (è dimostrato che potrebbe “al limite andare bene su qualche vecchio diesel fumoso ed inquinante) la cosa potrebbe essere vista in chiave differente. Esistono, e si sa, carburanti alternativi. La stessa Fiat in Brasile e Messico comercializza veicoli funzionanti ad alcool. Domanda: perchè qui no?
Il problema è che si parte da un fattore culturale che manca a livello della popolazione. Basti vedere che, in periodi come questi, la gente preferisce dissanguarsi le tasce piuttosto di chiedere una vera e propria alternativa. Dal momento in cui la popolazione chiede l’alternativa, un governo può decidere di svincolarsi da “accordi” particolari che prevedono la dipendenza in un sistema di vita basato sul modello “dollaro al barile”. Già convincere la gnete a passare al GPL sarebbe un bel passo avanti: è che nell’opinione pubblica avere una “bombola” sotto la macchina crea preoccupazione (dal 2002 sono pià sicure del serbatoio benzina che, ad oggi, in alcuni casi sono fatti di plastica).
Alla fin fine la mia opinone è che i grossi magnate del petrolio c’hanno i soldi e sempre ce li avranno: anche nel momento in cui ci slegheremo definitivamente dai carburanti conosciuti e riusciremo a circolare a per mezzo di riufiuti o urinando nel serbatoio, troveranno la maniera per farsi isoldi lo stesso. E’ la gente che bisogna convincere puntando sul fatto che una cultura più ecologica conviene non solo per la salute: anche per le tasche.
CIAO…IN TUTTA QUESTA DISSERZIONE SUI CARBURANTI CON CUI NON CONCORDO TOTALMENTE, BEPPE TI SEI DIMENTICATO DI TRATTARE DEL METANO, CARBURANTE POCO DIFFUSO MA CHE ATTUALMENTE Eì A MIO GIUDIZIO ( E NON SOLO MIO) IL MIJOR CARBURANTE ATTUALMENTE UTILIZZABILE.INQUINA MOLTO MENO RISPETTO AI CARBURANTI “TRADIZIONALI” E HA UN COSTO MOLTO INFERIORE. DIFFICOLTA’ E’ LA SCARSITA’ DI DISTRIBUTORI, MA LE CITTA’ FORTUNATE CHE NE POSSEGGONO HANNO ANCHE INCREMENTATO LA LORO POLITICA DI SENSIBILIZZAZIONE, CON PARCHEGGI GRATIS A CHI POSSIEDE UN AUTO A METANO.
L’INQUINAMENTO DIMINUISCE, I COSTI PURE, E LE PRESTAZIONI SONO IDENTICHE AD UN CARBURANTE QUALSIASI… SE NON SE NE SENTE PARLARE E’ SOLO PERCHè LE RESISTENZE, GLI INTERESSI E I LUOGHI COMUNI (=AD ESEMPIO: HAI 2 BOMBOLE SOTTO LA MACCHINA E AL PRIMO INCIDENTE SALTI IN ARIA…) SONO PIU’ FORTI DELL’INFORMAZIONE E DELLA VOLONTA’ DI CAMBIARE.CHIUNQUE ABBIA UNA MACCHINA ALIMENTATA A METANO (BASTA UNA SEMPLICE MODIFICA SU UN QUALSIASI VEICOLO A BENZINA) POTRAì GARANTIRE LE MIE PAROLE.
CIAO E GRAZIE.
lo stato è presente dove non serve e viceversa!
si,il problema è quel “mal destinati”…se i soldi spesi per le tasse sul carburante fossero usati bene avremmo strade degne di nota e nessun problema di viaiblità……ma il problema persisterebbe…….perchè il problema non è il costo del carburante….è il carburante stesso e cio che comporta a livello di impatto ambientale!bisogna rendersi conto che le nostre belle macchinone BRUMBRUM sono sfizi che costano troppo all’ambiente e che i nostri figli pagheranno in termini di salute e di mari e monti inquinati,andandoli a privare della libertà di cui noi abbiamo goduto ma che abbiamo mal usato.
da un punto di vista meramente economico è lampante poi che siano insostenibili i costi di gestione di quello che è il risultato dell’inquinamento…istintivamente sono portato a pensare che la maggior parte dei tumori et similia siano da imputare allo schifo che respiriamo giornalmente…..e credo che il mio istinto non si sbagli poi di molto…
in conclusione sarei propenso ad imporre alle case automobilistiche la produzione di auto che consumino non più di 3/4 lt per 100Km,tirando fuori magari ‘ste maledette auto ibride a livello “volgare”,nel senso che tutti possano permettersela…..a me piace la prius,ma costa 25000 e NON ME LA POSSO PERMETTERE….ERGO MI TOCCA COMPRARE UNO SCHIFO DI MACCHINA CHE INQUINA COME UNA CIMINIERA…..
CIAO E SCUSATE LO SFOGO!Ale
Io dico che chi può fa meglio ad andare a piedi o in bicicletta (come sono solito fare io).
Tutto risparmio,meno emissioni,butti giu la pancia e ti mantieni in forma.
Altrimenti se è possibile usare i mezzi di trasporto di massa e solo come ultima risorsa la macchina.
(l’unica cosa triste è che mentre scrivo questo sto preparandomi per usare quest’ultima opzione….).
Eh si, da buona “seneise” (genovese), direi che l’unica è quella di sfruttare l’energia che scaturisce dalle palle che girano a elica di tutti gli ambientalisti-ecologisti-biosostenitori,ecc…ci mettiamo là una bella dinamo e il problema è risolto!
dico solo che è assurdo pagare 1,15 eur un litro di gasolio!!! governo ladro!
Un saluto a tutti, sono veramente disgustato per l’ostinazione che alcuni politici
hanno nell’ostacolare la messa in commercio di diversi combustibili ecologici,
a favore di qualche petroliere da strapazzo. Nella maggior parte dei paesi europei
carburanti ecologici come biodiesel e bioetanolo sono gia’ sul mercato da un pezzo….
incredibilmente sono venuto a conoscenza che la fiat ha gia’ prodotto per il brasile un motore
chiamato flexfuel(http://www.motoriesport.it/index.php?option=com_content&task=view&id=701&Itemid=1)
che permette di utilizzare nella macchina allo stesso modo benzina, alcool etilico, e mix delle due
in percentuali qualunque.
E’ una vergogna stiamo diventando i buffoni del mondo…. riprendiamoci la dignita’ che ci spetta
combattiamo per toglierci da questa oligarchia opprimente, come visto per l’abolizione dei costi
di ricarica le petizioni on line funzionano, facciamone tante e se e’ l’unico modo per risolvere
qualcosa ben venga. A proposito, una certa Franca Rame su http://WWW.francarame.it sta’ raccogliendo firme
per legalizzare la vendita di biocarburanti, solo che non riesco ad accedere al sito, e voi? vi prego
anche a te Beppe dimmi che non possono far chiudere i siti cosi’ facilmente solo perche’ queste
petizioni ostacolano i piani di qualcuno!!? potresti proporre seriamente a generazione attiva di
raccogliere firme per costringere il nostro governo ad adeguarsi a standard europei sull’incentivazione
dell’uso e vendita di biocombustibili? vi prego datemi una petizione da firmare (non vedo l’ora!!),(lo sapete che i ristoranti pagano circa 300 euro l’anno per lo smaltimento di olii di frittura esausti che sono alla base della produzione del biodiesel?)….no comment!
un ringraziamento da tutta l’italia consapevole e non, se ci riuscite.