Ho letto tutti i commenti. Poi ho controllato: sì sono su un blog del 5 stelle. Poi ho ricontrollato: sì, è un post del 2012.
AAAARRRGGGGHHHHHHHH !!!!!
Voi NON sapete di cosa parlate.
Un abbraccio a Valentina, non mollare, non mollare, lo troverai un altro lavoro e anche un po’ di serenità, brava sei stata coraggiosa, adesso non mollare.
Ps2:
Io aspiro alla parità quella vera (diritti e doveri) in Svezia, Olanda, Danimarca sono a buon punto…
Io sono contrario alla violenza contro donne, uomini, bambini, vecchi, gay, trans, lesbiche ed extraterrestri 🙂
Maschilismo e femminismo sono due modi, errati, di fare i rispettivi interessi.
Io sono per la fine dello sfruttamento dell’uomo da parte dell’uomo. Se accettiamo deroghe a quanto sopra accettiamo a livello implicito una societá sessista e ricadiamo o nel maschilismo o nel femminismo due “realtà” dualità profondamente sbagliate a livello filosofico. Parità di diritti e doveri, tutele per uomini e donne, stop alla violenza, sempre!
Ps: mia moglie ha avuto la fortuna di viaggiare per lavoro in mezzo mondo e ritiene la condizione del “povero maschio italico” pessima. Le fiction e le pubblicitá non le guarda più e spesso mi dice … O tu sei “diverso” o gli uomini italiani, ascoltando radio, tv e amiche.. sono tutti “incapaci senza palle”i. Oltretutto si stupisce spesso delle affermazioni di alcune sue clienti..tipo “hai sposato un uomo italiano…noo.. non hanno le palle…”
Vabbe qui siamo fuori tema … Ad ogni modo mia moglie non vorrebbe crescere un figlio maschio in questo paese, perchè ritiene che diventerà un povero schiavo.. Vedremo 🙂
Vabbe mondi diversi…:-)
Andrea vuole l’ultima parola 🙂 bene!
Andrea afferma che ne faccio una questione personale… Bene
Andrea afferma che ho problemi a comprendere … Bene
Io ho semplicemente affermato che sono contrario alla violenza! Parlo con mia moglie senza litigare, sono contrario all’uso della forza, sempre, ma non va bene, non capisco 🙂
Ps: quando parli di società arcaiche e bla bla bla .. ti suggerisco di riflettere su questa affermazione: nel mondo occidentale le donne libere di… lavorare 🙂 e l’invenzione del prof Pincus e relativa emancipazione femminile (giusta e sacrosanta a livello etico) è tanto “sponsorizzata” nel mondp occidentale ( tanto sviluppato a tuo avviso) solo perchè ha raddoppiato forza lavoro, customer base e consumi 🙂
Aldo, non ci siamo tu ne fai una questione personale , parli di schiaffi dati e ricevuti mentre qui si parla di altro. Allora due sono le possibile spiegazioni di questa tua difficoltà a comprendere:ignori pressochè tutto della questione femminile oppure più probabilmente non ne accetti le premesse di fondo , che sono quella della oggettiva disparità fra i sessi in tutti i sensi , a sfavore ovviamente delle donne. Questo tuo atteggiamento in italia come nel resto del mondo evidentemente ,si identifica come maschilismo.A tua moglie consiglierei di non affidarsi ciecamente alle fiction per giudicare la condizione sociale di un paese , ma di guardare anche altri programmi.
La violenza di un individuo su un altro individuo è una delle manifestazioni più spregievoli dell’essere umano .. senza differenze di mittente-destinatario !
L’azione io (uomo) do uno schiaffo a mia moglie (donna) non è peggiore dell’azione mia moglie da uno schiaffo a me (uomo). Se non viene compreso questo concetto si continua a ragionare in modo sessista e razzista e la parità di diritti e doveri non arriverà mai….
La violenza di un uomo su una donna è una delle manifestazioni più spregievoli dell’essere umano, superata solo dalla pedofilia. L’uomo che usa violenza su una donna, QUALUNQUE cosa abbia fatto questa donna (a meno che non sia come Uma Thurman in ‘Kill Bill’,o sia armata, naturalmente) è un essere vile, spregevole e poco sotto ai pedofili nella scala della infamia.
La violenza è tutta da condannare sempre, non ha importanza chi agisce se uomo o se donna.Poi è lapalissiano, che un uomo essendo in media più forte, di una donna possa far danni maggiori, ma con un coltello da 20 cm o una Beretta 9×21 il discorso cambia e parecchio, basti guardare alcuni episodi di cronaca come quello di Liliana Ordinanza.
Mia moglie è olandese, penso che ogni persona è libera di fare le riflessioni che ritiene più opportune in merito a concetti di paritá ed equità. In Olanda come in molti altri paesi del nord europa esiste un concetto di parità e dignità tra uomo e donna che purtroppo per noi è un sogno. In Italia si prpmuove la guerra tra poveri, si fomenta il malcontento, e la competizione “stupida” tra i sessi. La parità è assunzione di responsabilità in miniera e al top mgmt nelle aziende. Purtroppo in Italia si pensa solo all’interesse personale e in questo uomini e donne sono uguali aimè.
Siamo rimasti in due a condividere opinioni? 🙂
Ho cercato di inviare più volte la mia risposta ad aldo, ma non vedo l’esito dell’invio. Solo poche righe:le donne e gli uomini che arrivano dai paesi più poveri del nostro,dell’est o extraeuropei , più arretrati culturalemte e nel campo dei diritti per chi lavora, si stupiscono della libertà di cui godono le donne occidentali,giudicando questo fatto spesso negativamente, perchè cresciuti in un contesto arcaico in cui la donna è in qualche modo subordinata al disegno maschile.Paesi in cui le donne hanno come miraggio solo il matrimonio ed i figli, un pò come da noi 50 anni fà.Non possiamo certo prendere come esempio il loro welfare ed accettre i loro consigli perchè vorrebbe dire per la nostra società decadere e allontanarci ulteriormente dall’occidente.
Penso di essere un uomo molto fortunato, ho trovato una donna splendida con cui parlare e discutere. È stata lei (straniera) a farmi notare certe assurdità (differenza età pensionabile, donne che non fanno lavori pesanti, ma pretendono uguaglianza nei posti di potere, immagine dell’uomo stupidotto e donna superiore in tutte le fiction, sdoganamento della violenza delle donne verso gli uomini in TV e molto altro) tipiche del nostro paese. Io credo nella parità dei diritti e dei doveri e non giustifico la violenza(mi da fastidio anche chi alza la voce). Evitiamo questa ulteriore guerra tra poveri che, come già detto, favorisce solo le corporation e i politici che cavalcano l’onda del momento. Concordo sulla necessità di assumersi responsabilitá, sempre e tutti, uomini e donne:-)
Aldo,non è per giudicare a tutti i costi, intromettendomi nella tua storia d’amore ma capisci bene che crescere in un paese occidentale come il nostro o -come la germania o la svezia) è ben diverso che crescere in un paese dell’est europa , o magari fuori dall’europa stessa, dove le condizioni di vita e la coscienza dell’uguaglianza fra i sessi cosi’ come i diritti dei lavoratori, sono molto più arcaici rispetto ai nostri. Anch’io ad esempio ho un amico marocchino che si scandalizza del comportamento delle italiane,perchè al suo paese la normalità è la donna assogiettata all’uomo,secondo lui infatti le donne dovrebbero essere felici di servirlo e riverirlo , brave mogli e necessariamente madri per essere felici, ,punto!L’indipendenza della donna e le sue scelte per lui non sono possibili al di fuori di questo quadro e probabilmente anche per alcune donne marocchine dovrà funzionare cosi’. Dico che dovremmo essere noi occidentali ad aprere gli occhi a chi viene dai paesi -non a caso- più poveri e arretrati non certo il contrario.Sennò finiremo per separarci ulteriormente dai paesi a noi più affini ,ovvero i paesi di cultura occidentale.
Quanto riusentimento maschilista traspare dai commenti di aldo, andrea di t. e roberto c.,angelo, eccc. ,intervenuti probabilmente per sputtanare il movimento o almeno lo spero . .L’infanticidio commesso dalle donne, ad esempio che getta nel cassonetto il bambino appena nato ,dovreste sapere,ampliando lo sguardo,che è la conseguenza diretta della prevaricazione maschile, per intenderci quella che vede l’uomo massacrare famiglia e vicini per puro egoismo ed egocentrismo, magari prima di togliersi la vita in modo teatrale (poveretto!?).Non c’è paragona sulla quantità e la qualità di violenza esercitata dagli uomini sulle donne ,per il semplice fatto che c’è ancora notevole assimetria di potere economico, e l’uomo considera palesemente la donna come sua proprietà, lo sappiamo!Le leggi ricordiamolo mirano a tutelera il più debole senza distinzione di genere, ma è oggettivo constatare che nella maggioranza dei casi sono proprio le donne la parte più esposta a rischio di ogni genere specie se deve allevare dei figli.Insomma, uomini, cercate di maturare ed assumervi finalmente le vostre responsabilità!
Questo commento e palesemente razzista nei confronti degli uomini.
La cattiveria non vede sesso razza etnia eta ecc, la cattiveria e per tutti e il tuo commento denota solo la tua imbecillita.
Fatti un giro fuori e fai ossigenare il cervello, io son uomo e mi vergogno di quello che hai detto e ricorda che se una donna ammazza il proprio figlio per colpa dell uomo allora la donna non amava il figlio, come le persone che dicono che il proprio figlio e stato traviato dalle cattive compagnie, se tuo figlio non vuole fumare o drogarsi semplicemente non lo fa e se lo fa e perche lo vuole.
Ricordo di un intero quartiere zona Torino messo a soqquadro a causa delle false accuse di molestia fatte da una ragazzina!
Purtroppo nel contesto sociale italiano ci sono troppi uomini stupidi e boccaloni che pur di uscire con una donna sono disposti a cedere a qualsiasi compromesso! Uomini sveglia, iniziate a frequentare le straniere, isolate le persone che non accettano il dialogo (provate a chiedere alle vostre donne/amiche cosa pensano dell’etá pensionabile paritaria e poi capite con chi state parlando).vedo tutti i giorni uomini zerbino che non hanno il coraggio di esportare le loro idee alle loro amiche donne! Sveglia italiani, il cambiamento viene anche da noi. Isolate le donne che non accettano il dialogo e il confronto e vogliono avere l’ultima parola. Isolatele, picchiarle è sbagliato oltre che stupido!
Certo è un male terribile da estirpare, ma mi auguro, insieme all’inasprimento delle pene per chi fa violenza, vi sia anche un inasprimento delle pene e sopratutto la certezza della pena per chi denuncia il falso. Un esempio, ho mandato 2 (due) sms alla mia ex moglie perché la smettesse di tormentare e diffamare mia figlia colpevole solo di voler avere e vedere entrambi i genitori nonostante fossero separati (me ne ero andato di casa 15 minuti dopo aver scoperto un’infedeltà ,il tempo di riempire in fretta una valigia e un borsone,quindi nessuna storia di violenze né prima né dopo). Risultato? Figlia all’ospedale (picchiata dalla madre) e io denunciato per stalking … Quante delle denunce sono in realtà armi usate contro l’ex compagno? Non è anche questa violenza? Certo ci sono casi di violenza vera,ma quanti sono quelli dovuti all’esasperazione di chi subisce una falsa denuncia? Mi sono difeso e ho vinto in tribunale ma costa soldi tempo ed umiliazione, e chi non ha i soldi? Difesa d’ufficio?Sappiamo tutti com’è,o no? Dobbiamo difendere le donne dalla violenza degli uomini ma dobbiamo anche difenderle dalle donne che usano la sofferenza di altre donne come armi a proprio vantaggio contro gli uomini.
1- Sembrate partiti politici aprite un gruppo, fondazione ecc. per ogni cosa: violenza sulle donne, uomini, vecchi, bambini, alti, bassi… perche non fate un gruppo unico contro la violenza e basta.
2- A cosa serve blaterare sulla violenza? Ricordatevi che non avete il potere di fermare nessuno e questo lo possono fare solo le forze dell’ordine e sapete benissimo che le ffoo non si muovono nemmeno durante i pestaggi domestici per cui ti senti dire al telefono ‘non abbiamo volanti a disposizione’ e allora che faccio, aspetto che il tipo ammazzi la moglie? O lo fermo io e poi mi arrestate per aver fatto il lavoro che devono fare le ffoo e quindi cado nella parte del torto?
Per far finire tutto bisogna togliere i corrotti dalle ffoo e vedrete quanti mali spariranno tutti in una volta!
Certo che bisogna parlarne di violenza sulle donne. E’ l’unico mezzzo per sconfiggerla. Ma provateci voi, ad essere donne e a parlare delle violenze che subite. In quanti vi capirebbero? E quanti invece vi direbbero che è colpa vostra, che la dovete finire con quest’uomo, che se è violento bisongna denunciare, ecc. E’ questo il vero problema! Dopo una relazione devastante piena di violenza psicologica, un anno fa ho trovato la forza di mettere fuori da casa mia il mio compagno. Per vendicarsi, lui ha telefonato al mio capo e ai miei colleghi per oltre due ore, insultandomi e dicendo le peggiori menzogne su di me. Il risultato è stato un mobbing cosi’ violento che mi sono ammalata. Ho perso il lavoro. Ho 45 anni e no so se lo ritrovero’ perché sono morta dentro. Violenza nella violenza, e ancora violenza. Ho provato a denunciarlo, la polizia mi ha quasi riso in faccia. E poi, chi mi proteggerebbe dalla sua ulteriore vendetta? Parliamone della violenza, per favore. E’ l’unico modo per aiutarci.
Forse non se ne e accorta ma con le sue parole mi ha dato ragione: se le ffoo le ridono in faccia e perche non hanno cuore, infatti ci son corrotti a difendere lei e tutti noi e se ci fossero persone oneste nelle ffoo non succederebbe.
Se non cambia la polizia chi arresta queste persone? Lei? Non credo ne abbia l autorita, quindi non puo far nulla.
Parlare a che serve senza agire? A nulla. Se lei vuole continui pure a parlare e verra trattata ancora come e stata trattata fino adesso e sappia fin da ora che parlare non aiutera chi e nelle sue stesse condizioni e situazioni.
Parli, parli che campa cavallo che l erba cresce.
Basta alla violenza.
L’argomento non può essere indirizzato solamente verso quello o questo,il problema è di educazione civica,moralità,verso tutto e tutti.
Il m5s è AMORE,verso tutte le forme di vita,senza distinzione,RISPETTO,SOLIDARIETA,per fare questo occorre cambiare ed uscire da come si è ragionato sino ad oggi EVOLVERE.
LA VIOLENZA SULLE DONNE E’ ANCHE LA VIOLENZA CHE SUBISCE UNA MAMMA NEL VEDERE IL PROPRIO FIGLIO PERSEGUITATO MORTIFICATO, OFFESO E DIFFAMATO CON FALSE DENUNCE da ex mogli
È incredibile quanta fatica ha dovuto fare Roberto C. per postare il suo rispettabile punto di vista su questo argomento: …ben 13 post!
E che fatica abbiamo dovuto fare noi per riuscire a leggerlo tutto!
Signor Casaleggio, si vuol decidere a pubblicare il nuovo Forum? …O almeno ci faccia sapere se è in grado di realizzarlo in tempi ragionevoli. Grazie.
Spesso la violenza è generata dal tipo di relazione. Vivendo la relazione affettiva come un impegno a soddisfare certe aspettative si finisce col sentirsi responsabili dei sentimenti dell’altro, e quindi obbligati moralmente a fare qualcosa per rimediare alla mancanza di piacere o all’aver inflitto dolore. Inserendo nella relazione aspettative attorno alla cura, alla sicurezza, al controllo, e alla dimostrazione d’amore, si inseriscono automaticamente rifiuti per i loro opposti come il concetto di “trascurare”, che porta a dire nella relazione “tu mi trascuri” con rabbia e una richiesta, implicita o esplicita, di rimediare al danno inflitto ricominciando a prendersi cura del richiedente.
Questo porta facilmente a vedere l’altro come un peso dal quale fuggire oppure dal quale dipendere per avere la conferma di essere cambiati ed essere diventati “bravi” partner e non un piacere di cui godere.
Col senso di colpa si diventa psicologicamente deboli perché non ci si fida più delle proprie scelte, le quali avendo dimostrato di poter provocare colpe non sono positive per il proprio benessere, e si è esposti a manipolazioni psicologiche nei confronti della propria percezione delle cose, arrivando a credere alle parole dell’altro sperando che sia più utile al proprio benessere di quanto lo sono i propri pensieri.
Secondo il dizionario “Trascurare” significa: “Non curare qualcosa con la dovuta attenzione; non prendersi cura di qualcuno facendogli mancare affetto e sostegno morale: non prendere qualcosa nella dovuta considerazione.”
Non adempiere a qualcosa che è dovuto, “dovuta attenzione”, “dovuta considerazione” implica il concetto di negligenza.
Un atteggiamento di chi adempie svogliatamente e con scarso impegno i propri doveri. è necessario rivalutare il modo in cui si vivono le relazioni e inserirci maggiore libertà e diminuire l’egoismo di essere amati. Cominciando dai media. E dalle festività che enfatizzano questo tipo di amore in cui regna il sacrificio.
Caro Andrea la situazione è ancora piú devastante! Sono anni che in TV è stata sdoganata la violenza delle donne nei confronti degli uomini. In 10 fiction su 10 si vede la teenager che prende a schiaffi il fidanzatino per futili motivi, o la ragazza che tira calci al ragazzo nella pubblicità di un’auto! e potrei continuare.. Il messaggio che passa è DEVASTANTE: l’uomo deve accettare le sberle o i calci, ma guai se si ribella! Vi rendete conto di come crescono i nostri figli/e? Vi rendete conto che le ragazze si sentono autorizzare a calci il fidanzato se guarda un’altra?
Se non cambiano queste cose la guerra tra i sessi continuerà e si farà sempre più cruenta, è inevitabile!
Non comprendo il giorno contro la violenza sulle donne, è come quando si festeggia il giorno della donna senza che esista quello dell’uomo.
Perché c’è il giorno di violenza sulle donne e non quello degli infanticidi causati dalle donne? Credete che siano pochi i neonati uccisi ogni hanno dalle donne? E la violenza sui bambini al di sotto dei 5 anni perpetrata dalle madri? Vedete mica i bambini sfilare in corteo contro le loro madri? Difficile, troppo piccoli. O troppo morti per poterlo fare.
Io comprendo che non sia bello morire perché tuo marito ubriaco torna a casa e ti prende a padellate perché la cena è fredda o soltanto perché hai fatto un po’ di ritardo, uomini che causano violenze per questi motivi dovrebbero essere appesi per i coglioni, ma mi domando perché mai le donne non debbano farsi un esame di coscienza quando la reazione è causata proprio da un loro comportamento, tipo farsi trovare a letto con un altro, oppure ricevere messaggi da individui sconosciuti dei quali non si vuole spiegare niente accampando il diritto alla privacy, credo che nel matrimonio il diritto alla privacy esista esclusivamente quando vai al cesso e chiudi la porta a chiave. Di fronte a certi atteggiamenti che feriscono non si può semplicemente affermare che :”se non ti va bene hai solo da lasciarla”, e conveniente questo per una donna, finché non viene beccata può continuare a tenere 2 piedi in una scarpa, quando viene beccata allora prendi armi bagagli e burattini e te ne vai. E l’avere tradito la fiducia dove la mettiamo? E il matrimonio distrutto?
Ricordo che per Dante l’avere tradito la fiducia meritava il penultimo cerchio dell’Infermo. Non è poco tradire la fiducia.
E’ veramente infantile per le donne pretendere una specie di patentino di troiaggine con il quale possono fare quello che vogliono, ferendo senza subire conseguenze.
Se il concetto di base per vivere una relazione che sia o un fidanzamento o un matrimonio è “chi sbaglia paga” l’amore svanisce. Diventa un contratto economico. La violenza sulle donne, come la violenza in generale, fatta dalle donne sugli uomini in ambito relazionale, viene proprio da questo pensare di avere il diritto di fare occhio per occhio. L’aspettativa della sicurezza assoluta è invivibile. Se questo è quel che ci si aspetta da persone che sono esperte di sé stesse, e che hanno promesso qualcosa pensando di riuscire a mantenere la promessa, nessuno potrà più, in questa veste, esprimere il proprio parere sul futuro. E il piacere di progettare svanirà lasciando il posto alla paura di progettare un futuro. Ci aiuta a collaborare e fare del nostro meglio insieme, quindi, esigere sicurezza attraverso delle promesse, delle leggi, dei giuramenti, delle sanzioni? è necessario mettere in conto la capacità di ogni essere umano di cambiare idea o di non mantenere le promesse, e quindi dipendere di meno dalle azioni dell’altro per la nostra serenità e per la nostra aggressività. Esistono altri modi per vivere l’amore. Anche accettando che improvvisamente l’altro abbia desideri diversi, e che abbia paura di dirli, o che si senta in colpa di averli.
La famosa attivista francese Elisabeth Badinter(moglie del più noto attivista dei diritti umani, Robert Badinter, abolitore della pena di morte in Francia nel 1981), da sempre impegnata nel fronte della “difesa delle donne”, svela gli inganni e le mistificazioni delle “indagini” che si occupano di violenza contro le donne: http://violenza-donne.blogspot.com/2009/01/la-strada-degli-errori.html
-Erin Pizzey, attivista femminista inglese,fondatrice dei Centri AntiViolenza per donne, svelò che il fine di questi enti è la guerra contro il genere maschile, e per questa sua coraggiosa confessione, venne minacciata di morte dalle femministe e costretta a scappare all’ estero:
Ricordatevi sempre che la guerra tra uomini e donne (tipica guarda caso dei paesi molto sviluppati a economia capitalista) fa benissimo all’economia, alle palestre, ai centri benessere, agli avvocati, alla grande distribuzione, alla chirurgia estetica e potrei continuare per sempre. Ha ragione Roberto, attenti che quando sono tutti daccordo ( preti, politici di destra e sinistra) è molto probabile che dietro alla “propaganda” ci siano interessi economici enormi!
Tra le violenze morali e sentimentali commesse da donne contro gli uomini va certamente classificato anche l’ odioso,criminogeno e da sempre diffuso malcostume femminile di nascondere al marito la paternità dei figli nati sotto una relazione adultera. Si calcola che almeno il 15-20% delle persone nate sono figli illegittimi, e quindi gli ignari mariti abbracciano, amano e mantengono persone di cui si credono padri. Questa è una delle peggiori degradazioni e umiliazioni morali cui può andare incontro un essere umano(e aggiungasi anche il danno materiale, perchè si mantengono figli non propri nati truffaldinamente sotto una infame relazione adultera). Questo testimonia di come moltissime donne non abbiano il benchè minimo rispetto per la dignità maschile, pretendendo tale rispetto, però, a senso unico dagli uomini, e quasi sempre ricevendolo.
Pubblicato da Icarus.
Se anche così fosse non è l’occhio per occhio che migliorerà lo stato delle cose! Ma forse il far sentire più sicure le donne di non essere lapidate se hanno relazioni extraconiugali. Chi mente ha paura di dire la verità. Questa è una conseguenza tipica delle relazioni tradizionali in cui c’è la pretesa che il rapporto duri per tutta la vita e che tutto sia esclusivo, e che se qualcosa cambia, anche se c’è affetto e voglia di continuare ci si deve forzare a interrompere tutto e togliersi il saluto. A volte le donne scelgono di mentire piuttosto che pagare una conseguenza dolorosa. Non si sentono libere di essere come hanno bisogno di essere: donne che un giorno possono aver voglia di fare sesso con un altro. Perciò sarebbe necessario rivalutare che cosa significa stare insieme. E come è meglio farlo.
-Ecco, le cifre sulla tratta della prostituzione che i luoghi comuni femministi fanno ricadere sul maschile(come se i consumatori di droga fossero i responsabili del traffico di droga). In Italia solo il 10% è vittima della tratta. Nel mondo il 60% dei condannati per sfruttamento sono donne.
-Gli infanticidi materni, vera e propria piaga femminile.
-Sempre a riguardo dei maltrattamenti commessi da donne sui bambini, questo è un coraggioso servizio della giornalista Giovanna Botteri del TG3: http://www.youtube.com/watch?v=DsoJIciyPQI
-Nella Spagna devastata dal crudele femminismo zapateriano, di false accuse di donne contro gli ex mariti ne avvengono almeno 350 al giorno: http://www.youtube.com/watch?v=NyJKTCfJeHA
Per avere una idea di come vengono condotte le “indagini” statistiche sulla “violenza contro le donne”, si veda qui la disonesta e sleale procedura che viene messa in atto, e così ci si rende conto sul perchè ne vengono fuori dati così gonfiati e sballati da far credere che le donne siano vittime a destra e manca di violenze. Per fortuna non è così:
-Dal momento che il cosiddetto “Stalking” è stato recentemente messo come reato per volontà delle femministe, e messo in conto nelle “indagini” e “statistiche” femministe a riguardo della violenza sulle donne, ecco qui uno studio sullo Stalking al femminile: http://violenza-donne.blogspot.com/2006/12/stalking.html
(parte 13)
Ragioni, queste, per cui è grottesco e sessista ricondurre la Violenza ad una questione di genere, cioè come se fosse una caratteristica propria del genere maschile(e non anche di quello femminile) e rivolta esclusivamente contro appartenenti al genere femminile. Non esiste, quindi, nessuna “Violenza di genere”, non è assolutamente vero che le violenze le subiscono più le donne che gli uomini e che le donne vengano discriminate; questa è una criminogena menzogna diffusa efficacemente, da anni, dalla propaganda istituzionale e mediatica femminista, a furia di essere ripetuta e riproposta ossessivamente e a disco rotto in ogni discorso, in ogni angolo mediatico, in ogni iniziativa sociale e politica instillandosi nella mente della gente in modo così radicato che sempre più donne si credono di appartenere ad un genere “innocente e vittima” a prescindere e quindi sono convinte di avere un credito morale verso gli uomini solo per la loro appartenenza al genere femminile, e, di riflesso, molti uomini a furia di vedere il loro genere di appartenenza messo sul banco degli imputati nei tanti e troppi piagnistei femministi e femminili che imperversano dappertutto, sono convinti di essere in perenne debito nei confronti del genere femminile per colpe da loro non commesse, ma solo per appartenere al genere maschile. Ecco il risultato della criminale opera di ingegneria sociale attuata dal Femminismo.
Ecco perchè la parola d’ordine “no alla violenza contro le donne” va respinta e condannata. Bisogna dire “No alla Violenza”, e basta.
Soprattutto, bisogna dire No al Femminismo.
(parte 12)
e in base alla risposta gli intervistatori stabiliscono arbitrariamente se hanno subito o no violenza e, se sì, che tipo di violenza. Pertanto molto spesso alle donne intervistate vengono truffaldinamente attribuite violenze da esse assolutamente non dichiarate nell’ intervista telefonica in questione, falsando il loro pensiero. Come accennato in un altro punto, anche semplici e naturali critiche vengono catalogate come “violenza”. Di qui i numeri gonfiati che caratterizzano le statistiche sulla “violenza contro le donne”, cifre queste volte a creare clamore e allarme sociali e quindi finalizzate a spingere il legislatore a formulare leggi repressive di genere che tanto consenso riscuotono nell’ elettorato(femminile e maschile).
Conclusione:
Come si può vedere, la violenza ha tanti volti e sfaccettature spaziando quindi da quella diretta a quella indiretta, da quella visibile a quella invisbile, da quella penalmente illecita a quella penalmente lecita, e così via. Quindi non è assolutamente vero che globalmente le femmine ricevano dai maschi maggiore violenza rispetto a quanto succede a parti invertite. La propaganda femminista altro non ha fatto che gonfiare il numero di quelle subìte da donne anche a costo di considerare violenze azioni che non sono affatto violenze, e minimizzare, nascondere o negare(a seconda dei casi) quelle subìte dagli uomini. Bisogna respingere con forza l’arrogante pretesa propagandistica femminista che non solo considera le vittime della violenza una prerogativa femminile ma che addirittura diversifica la gravità della violenza in base al sesso di chi la usa e di chi la subisce. Logica, questa, disgustosamente razzista e sessista, eppure accettata e fatta propria da gran parte della società. Al contrario, la gravità di una violenza non sta nel sesso(nè in una “razza” o religione) ma in tanti altri fattori quali il danno oggettivo subìto, il contesto in cui è avvenuta la violenza, il movente, l’età della vittima, e quant’altro.
(parte 11)
Le donne sono carnefici come e più degli uomini. Va da se che le calunnie sono diffuse per tutti gli altri tipi di reati e a prescindere dal sesso, ma quelle legate ai reati di “abuso sessuale” o “maltrattamenti” sono molto più frequenti per i motivi prima detti, al punto che sono diventati una strategia collettiva femminile per distruggere gli uomini a loro sgraditi, sia essi loro ex mariti o avversari da far fuori(specie in ambito lavorativo). Questo è un vero e proprio crimine di massa femminile.
Punto 10- I dati e le statistiche citate dai media a riguardo della “violenza sulle donne” sono artificiosamente gonfiati e sballati in quanto elaborati e/o delegati da enti e organi dichiaratamente femministi sulla cui obiettività, quindi, non solo è lecito ma anche obbligatorio dubitare. Siccome oggettivamente il numero di donne vittime di “violenza maschile” è abbastanza esiguo per accreditare il vittimismo femminista a riguardo di un fantomatico “femminicidio”, si cerca di ripiegare attraverso trucchetti che servono a confondere le idee del popolo sprovveduto e ignaro in modo tale da infondergli la percezione dell’ esistenza di un allarme sulla violenza contro le donne. Il primo metodo è quello di propagandare cifre e statistiche a riguardo di violenze contro donne da esse non denunciate, ben sapendo che quasi nessuno si chiederà di come sia possibile stabilire e quantificare oggettivamente cose che non essendo mai state dichiarate e denunciate non possono certo far statistica. Il secondo metodo- in realtà una integrazione e implementazione del primo – è quello di far lievitare le cifre catalogando come violenza anche azioni che non sono affatto violenze, e questo lo si fa attraverso pseudo-indagini telefoniche su un campione di qualche migliaio di donne(sul cui campione si pretende di descrivere e quantificare un fenomeno su una realtà di milioni e milioni di donne) alle quali vengono poste delle domande subdole, (fine parte 11)
(parte 10)
Ecco perchè molto spesso le donne in fase di divorzio, non paghe di aver abbandonato il loro marito(spesso per i motivi più pretestuosi e abietti), di averlo privato della casa, degli averi e dei figli(essere allontanati da un figlio è la peggiore delle violenze psicologiche), cercano di distruggerlo definitivamente e irrimediabilmente, ricorrendo alle false accuse di abuso. Criminale malcostume, questo, usato da moltitudini di donne e dai loro avvocati, che la Magistratura ha smascherato e svelato: almeno l’ 80% di queste accuse sono false, ma intanto il povero ex marito se è fortunato a riuscire a dimostrare la sua innocenza(in barba all’ art. 27 della Costituzione che afferma che l’ imputato è presunto innocente, e che quindi è l’accusa che deve portare prove) ha dovuto prima passare anni e anni di calvario giudiziario e psicologico, tra carcere, provvedimenti restrittivi vari, sofferenze psicologiche(spesso morte per crepacuore o suicidi),umiliazione, vergogna davanti a tutti per l’accusa infamante, emarginazione e quant’ altro, e senza che poi riceva giustizia e risarcimento. E questo è il caso dei più fortunati, perchè non tutti hanno la fortuna di riuscire a trovare prove, e quindi al danno materiale, morale e psicologico subìto dal divorzio subiscono il colpo di grazia dalla ex moglie che agisce grazie alle grinfie di una iniqua “Giustizia” penale e civile.
Questa è la situazione in cui versano milioni di padri separati, pertanto di fronte a questa situazione, è davvero fuori luogo e offensivo parlare di “violenza maschile contro le donne”.
(fine parte 10)
(parte 9)
E’ da nazista attribuire alla persona depressa o suicida la colpa del suo stato o del suo gesto assolvendo quindi da ogni colpa e responsabilità coloro che con la loro condotta dolosamente vile, disumana, abietta e spietata hanno portato tale persona a sprofondare in quello stato di abbattimento interiore e psicologico che l’ha fatta cadere nella depressione o, peggio, nel suicidio. E il fatto che il suicidio, in Occidente, sia un male quasi esclusivamente maschile è un ulteriore indizio di come le maggiori vittime di violenza psicologica siano gli uomini.
Punto 9-Per distruggere una persona è molto più efficace agire attraverso vie legali, ricorrendo alla calunnia, piuttosto che usare qualunque violenza fisica, specie se le leggi sono fatte a misura di quella categoria cui appartiene il calunniatore. E’ il caso delle tante leggi sulla “violenza contro le donne” che ogni anno si susseguono a seguito delle pressioni popolari ogni qualvolta i mass media raccontano spasmodicamente presunti casi di violenze sessuali, e che oltre ad aver aumentato in modo sproporzionato le pene hanno cancellato ogni garanzia giudiziaria e carceraria per le persone accusate di questi reati, in particolare è stata invertita l’ onere della prova(passando quindi a carico dell’ accusatore a carico dell’ accusato, in barba all’ art 27 della Costituzione), quindi di fronte alla semplice denuncia, l’ uomo accusato da una donna subisce immediatamente restrizioni della libertà e se non riesce a trovare prove a propria discolpa(cosa estremamente difficile per questa tipologia di reato) viene automaticamente-per “default”- condannato.
(fine parte 9)
(parte8)
Eppure le tante “statistiche” sulla violenza contro le donne comprendono anche una pretesa “violenza psicologica”(e che quindi contribuiscono notevolmente ad accresce le cifre), quindi se anche la violenza psicologica rientra nelle forme di violenze che le suddette “indagini” inseriscono nelle loro statistiche, allora ciò, per coerenza, dovrebbe valere anche per le violenze psicologiche che gli uomini subiscono dalle donne, ma come si sa, usare due pesi e due misure contraddistingue la propaganda femminista e l’atteggiamento di non poche donne quando devono esaltare il loro genere a discapito di quello maschile.
Se, poi, addirittura anche una semplice critica al modo di vestire o di cucinare rivolta da un uomo verso la moglie o la fidanzata viene catalogata da queste “ricerche”(in primis quella famosa dell’ commissionata dal “Ministero delle Pari Opportunità” all’ Istat) come “violenza”(psicologica), allora con questo criterio, gli uomini risultano le prime vittime di violenza psicologica in quanto le donne criticano gli uomini molto di più di quanto succede a parti invertite, e inoltre se aggiungiamo la tragica situazione dei padri separati(abbandonati dalle loro mogli spesso per motivi pretestuosi e defraudati di casa e averi, e molto spessi preclusi dalle ex di poter vedere i loro figli e talora rimanendo vittime di false accuse strumentali da parte delle ex mogli) la quale situazione ben si configura a tutti gli effetti come violenza psicologica e morale, abbiamo una riprova di come le maggiori vittime di questa tipologia di violenza siano gli uomini. Tra le vittime di violenza vanno aggiunte, quindi, anche le vittime di depressione o suicidio a seguito di una forte ingiustizia subita. (fine parte 8)
(parte 7)
Le donne, sempre pronte a usare il luogo comune “dietro un grande uomo, c’è una grande donna” per sminuire i meriti maschili appropriandosene slealmente, mai una volta si chiedono se è il caso di dire anche “dietro un uomo violento, c’è una donna violenta”, perchè sarebbe troppo scomodo per la propaganda femminista, ma in taluni casi le violenze di uomini contro altri uomini avvengono secondo questa dinamica.. Esempi estremi sono di quei sovrani o capi di stato che pur non essendo stati crudeli, sono passati alla storia come crudeli in quanto manovrati da dietro le quinte dalle loro mogli, loro, sì, veramente crudeli. Si potrebbe citare il re Luigi XVI di Francia(manipolo della sua moglie Maria Antonietta), solo per far un esempio.
Punto 8- Non esiste solo la violenza fisica e tangibibile,penalmente perseguita, diretta o indiretta che sia. La violenza è anche e soprattutto quella psicologica, sentimentale e morale che in quanto più subdola e meno tangibile si nota di meno e penalmente non è perseguita ma che spesso è molto più devastante della violenza fisica in quanto cagiona ferite interiori ed esistenziali talora difficilmente rimarginabili e che come tali possono distruggere una vita o comunque comprometterla gravemente nella qualità. Far soffrire una persona facendo del male ai suoi sentimenti, è la più classica, feroce e diffusa delle violenza psicologiche. In questi casi non si può addurre la maggiore fisicità maschile rispetto a quella femminile come scusa per monopolizzare le vittime di violenza al genere femminile, e quindi su questo genere di violenze le donne non sono carnefici da meno rispetto agli uomini, anzi lo sono di più. Spesso quando si fa presente questo aspetto della violenza psicologica, molte donne obiettano affermando che un conto è subire la cattiveria di una persona un altro conto è la violenza fisica e che a loro avviso subirebbero solo le donne.(fine parte 7)
(parte6)
In taluni casi, però, in modalità e circostanze assolutamente fortuite sono stati scoperti casi di omicidi contro mariti dovuti ad avvelenamenti, quindi questo fa concludere che certamente il numero di vittime di questa odiosa , vile e abietta forma di omicidio sia molto più elevato rispetto a quello dei casi ufficialmente scoperti. Bene farebbero, quindi, le autorità preposte a predisporre autopsie sulle salme di quegli uomini sposati morti improvvisamente, forse nella maggioranza dei casi verrebbe confermata la morte naturale, ma di sicuro si accerterebbero anche omicidi altrimenti non rilevabili.
Punto 7-La violenza può essere avallata o indotta o stimolata tramite pressioni psicologiche o sentimentali, oppure intrighi, ricatti, ecc. convogliandola quindi dall’aggressore alla vittima. Molti uomini indotti emotivamente dalle loro partner(e talvolta anche ricattati di essere lasciati) commettono violenza su altri uomini, in nome di quella perversa e distorta concezione di “virilità” basata sulla “protezione e sicurezza” e che come è risaputo è una “qualità” richiesta da non poche donne(ecco perchè gli uomini bulli, maneschi e “capo-branco” sono pieni di donne, di sicuro hanno molto più successo con le donne rispetto ad uomini bonari o timidi ma molto più intelligenti). Ogni giorno vi sono migliaia e migliaia di uomini aggrediti da altri maschi sotto gli occhi compiacenti e istiganti delle fidanzate o mogli dell’ aggressore, così orgogliose dei loro “cavalieri” che agiscono da capi branco. Come si vede, molte donne non hanno paura affatto di avere fidanzati o mariti violenti, anzi ne sono orgogliose spesso avallando e istigando le loro violenze contro altri uomini, a patto però che non mettano le mani anche su di loro. Ciò non sminuisce, ovviamente, la responsabilità degli aggressori uomini in questa tipologia di violenza, però mette in evidenza una altra violenza che c’è dietro, cioè la violenza istigatrice.(FINE PARTE 6)
(parte5)
Gli uomini vittime di violenza fisiche femminili, generalmente, rispetto alle donne vitime(vere o presunte) di violenza, sono più restii a denunciare in quanto secondo la mentalità comune essere picchiati da una donna è motivo di vergogna ed espressione di “virilità disonorata” ;e quelli che denunciano non vengono presi in considerazione o addirittura vengono derisi. Aggiungasi, inoltre, che non pochi uomini si lasciano picchiare da donne senza reagire in quanto ingabbiati e paralizzati dall’ onnipresente paradigma sociale e morale secondo cui un uomo non può mai mettere le mani addosso ad una donna, anche a costo di prenderle.
Punto 6-Per commettere violenza non sempre è necessario esercitarla personalmente e direttamente ma si può benissimo delegarla ad una persona terza. Spesso le donne quando devono commettere violenza su un uomo, la delegano ad un altro uomo(familiare, marito, amante, ecc); un modo questo per “lavarsi le mani” e per meglio sfuggire alla Giustizia, ma che moralmente è molto più ripugnanante(in quanto entra in gioco anche la viltà) e infatti per legge il mandante è spesso punito in modo maggiore rispetto all’ esecutore. Una variante di questo genere di violenza, è l’uccisione del marito tramite veleno(o altri modi “silenziosi” simili). Metodologia criminale tipicamente femminile, questa, che rende estremamente difficile, se non impossibile catalogare e registrare la morte della vittima in un omicidio in quanto quando una persona sopra i trenta anni(specie over 40) muore improvvisamente, specie nel sonno, automaticamente si ascrive quella morte ad un infarto o ictus, e quindi non ne conseguono indagini giudiziarie. (fine parte 5)
(parte 4)
Aggiungasi inoltre i bambini vittime di violenze materne(specie gli infanticidi) e di quelli vittime di maestre di scuole materne ed elementari, casi questi tutt’ altro che rari e che ultimamente stanno incominciando ad essere svelati in tutta la loro cruda realtà e drammaticità. Alla luce di ciò, quindi, appare ridicolo parlare di “violenza di genere”, in quanto le donne sono tutt’altro che immuni dall’ usare violenza fisiche dirette, e se ci particolarizziamo alle violenze sui bambini, le donne non solo non sono meno violente degli uomini, ma-dati alla mano-sono ancor più violente.
Punto 4- A subire violenze e reati di ogni genere sono maggiormente gli appartenenti al genere maschile. Se ci particolarizziamo sugli omicidi, in Occidente, vediamo che per ogni per ogni femmina ammazzata, vi sono almeno 3 maschi ammazzati, e di ogni 4 morti ammazzati, 3 sono maschi. Stessa cosa si può dire per altri reati(eccetto quelli sessuali, di cui comunque i casi accertati sono veramente pochi rispetto al numero delle altre violenze accertate) e con rapporti ancora più preponderanti a svantaggio maschile. Quindi anche se si vuole identificare la violenza con la “violenza maschile”, le prime vittime di tale pretesa “violenza maschile” rimangono comunque i maschi e non le femmine.
Punto 5-Per commettere una violenza fisica e diretta non occorre necessariamente avere una mole fisica maggiore di quella della vittima, in quanto si può colpire la vittima, e quindi lederla, con una arma, propria o impropria che sia(ferro da stiro, posate, ecc, come spesso accade nelle violenza domestiche commesse da donne contro mariti e figli) e con effetti maggiori rispetto a quella commessa a “mani nude”.
(fine parte 4)
(parte 3)
Punto 2 – Condannare solo la violenza(vera o presunta) subita dalle donne e conferendo ad essa un connotato di genere(quello maschile) richiama inequivocabilmente una suddivisone manichea dell’ umanità in “buoni” e “cattivi” a seconda del sesso: il male che risiede unicamente nel genere maschile, e il bene unicamente in quello femminile.
Punto 3- Nessuna donna subisce violenza per la sua appartenenza al genere femminile(a parte qualche singolo e isolato caso di qualche serial killer o altro psicopatico simile), come invece spesso può accadere ad una persona appartenente ad una determinata “razza”(violenza razziale), religione(violenza religiosa), fazione politica(violenza politica) e quant’altro. Quei casi di donne che vengono uccise da uomini avvengono nella maggior parte dei casi per motivi di raptus a seguito di un abbandono sentimentale, oppure di ingiustizie subìte in contenziosi post divorzio oppure per gelosia, quando non dovuti a motivi di criminalità comune(rapine, mafia, ecc). Motivazioni queste che non hanno nulla a che vedere con la misoginia o ad una fantomatica-e mai dimostrata- pulsione di “possessività” sulla donna in quanto donna, ma alla folle disperazione per una ingiustizia subìta(vera o presunta che sia). E’ da escludere quindi ogni connotazione di genere in questi delitti, per quanto deprecabili e ingiustificabili siano. E anche la violenza sessuale stessa, la quale viene sbandierata dalla propaganda femminista e mediatica come violenza di genere per eccellenza, vedendo vittime anche tra appartenenti al genere maschile(ad esempio gli stupri in carcere e i bambini maschi vittime di pedofilia) non può essere considerata una violenza di genere, in quanto non è una violenza rivolta solo contro le donne(—>uomini che stuprano altri uomini) nè a senso unico(—>donne che abusano di bambini, maschi o femmine) (fine parte 3)
La violenza sulle donne avviene quando le donne la permettono e la subiscono ( so bene di cosa sto parlando ). Si parla troppo poco degli errori educativi delle madri nei confronti dei figli maschi e di quanto peso questi errori abbiano nel crescere uomini incapaci di reggere la frustrazione di un abbandono, di un rifiuto o di una sconfitta.
(parte2)
Un modo sleale di elaborare le statistiche, ingannevole nel diffondere l’ informazione, sessista nell’ inquadrare il rapporto fra i sessi, distorto nel concepire il significato della violenza e, quando non distorto, applicato secondo il criterio dei due pesi e due misure, che ha portato a questa spaventosa bufala mondiale della c.d. “Violenza di genere” la quale ha avvelenato moralmente e psicologicamente gran parte della gente e che sta causando una guerra e contrapposizione tra i sessi con conseguente distruzione della famiglia e della società in generale, e nella quale le prime vittime, materiali e morali, di questa situazione risultano gli uomini.
Ecco 10 punti in cui si dimostra che la pretesa “violenza di genere” è una menzogna, una criminale menzogna di impatto globale:
Punto 1- L’espressione “violenza sulle donne” come parola d’ordine di condanna ha chiaramente un retrogusto sessista e razzista in quanto riduce il concetto di violenza a quella commessa da persone appartenenti al genere maschile contro persone appartenenti al genere femminile, escludendo o comunque minimizzando, quindi, le violenze commesse a parti invertite(femmine contro maschi) e anche quelle che pur subite da donne sono commesse da altre donne. Quindi con questa espressione la violenza non viene condannata in se stessa in quanto la valutazione su di essa viene inquadrata in un’ ottica sessista che la rende “cattiva” o meno a seconda del sesso di chi la subisce(femminile) e di chi la usa(maschile). E’ “cattiva” se a commetterla è un maschio contro una femmina, è tollerabile o minimizzabile, o addirittura inesistente se a commetterla è una femmina contro un maschio (fine parte 2)
E’ molto ricorrente l’espressione “violenza contro le donne”, ne parlano tutti in un coro di condanna, in una unanime retorica strappalacrime: dal cittadino comune( di ogni estrazione sociale, politica e di ogni latitudine e nazionalità) al politico di ogni schieramento, dal Capo dello Stato al capo di qualunque religione, dal Presidente degli Usa al segretario generale dell’ ONU, passando trasversalmente per tutte le visioni e ideologie religiose, filosofiche, sociali, politiche: la Donna è Sacra, e soprattutto intrinsecamente vittima e innocente a prescindere.
Insomma, il genere femminile è stato assurto ad una categoria super protetta sulla cui difesa apriori, collettiva e incondizionata pare che tutte le persone, tutti i politici, tutti i capi di stato, tutti i vari capi di religioni, e quant’altro, sempre divisi e in contrasto tra loro, raggiungano una insolita unità e condivisione di pensiero e di intenti(che sia il “Fica Power”?).
Questo anche perchè a furia di anni e anni di propaganda femminista, si è convinti dell’ esistenza di una cosiddetta “Violenza di Genere”, locuzione questa che sta ad insinuare che la violenza sia di appannaggio maschile e rivolta unicamente(o in grossa parte) verso le donne, e che raggiunga livelli così alti e spaventosi da far invocare(e ottenere) mobilitazioni e iniziative internazionali e leggi discriminatorie di genere(le c.d “discriminazioni positive) a salvaguardia di ciò che pare essere diventata una categoria quasi divina e in pericolo di estinzione (fine parte I).
Perchè picchiare o peggio uccidere una donna? Se è una brava donna, stai solo facendo il maniaco, se è una stronza, quanto è molto più bello mandarla affanculo e non rivolgerle più la parola. Se ci sono in mezzo dei figli, però, son volatili per diabetici, lì bisogna cercare di trovare un compromesso, perchè oggi le donne ti fanno diventare matto e la legge è troppo a loro favore. Non bisogna mai uccidere una persona, nè donna nè uomo. Non ci rendiamo conto dell’enormità della cosa? L’uomo che uccide una donna ha già ucciso la propria innocenza, la propria fantasia e la propria dignità. Alle donne consiglio altresì di fare le donne e non le zoccole, mi dispiace dirlo, ma oggi siete pessime.
Le donne hanno diritto di essere zoccole se questo significa fare sesso con tante persone con la frequenza che vogliono. Se significa invece tradire il patto di rimanere sessualmente fedeli è necessario che facciano maggiore introspezione e capiscano che questo patto non è un patto sicuro. Nessuno può dare questa sicurezza. E quindi va riveduto il modo di creare relazioni affettive. Abbassando quel bisogno di esclusività sessuale che non si può controllare.
Dal punto di vista del mondo scientifico, ci sono numerosi fenomeni intorno ai quali si può parlare solo in termini di possibilità o probabilità, non di certezze e garanzie. E pare che per quanto riguardi i sentimenti, i desideri, le emozioni, i desideri sessuali e le idee questa sia la situazione. Può essere probabile che nulla di grave accada, ma la catastrofe intesa come “la perdita dell’esclusività sessuale” resta possibile: una finezza linguistica, la differenza tra possibile e probabile.
La maggioranza dei partner tuttavia si aspetta informazioni chiare e un sostegno sicuro, dall’altro partner che è l’unico a percepire sé stesso, una sicurezza che forse il/la partner non può dare.
Se davvero ci rendiamo conto di essere provvisori, sulla terra, vulnerabili, in balia di incertezze ed altri pericoli, più o meno conosciuti in tal caso chi può ancora rassicurarci, e prendersene anche le responsabilità personalmente, di fronte a punizioni severe come l’insulto, la rabbia, la violenza, il rancore, la critica distruttiva?
Le persone che vengono ferite per vendetta se allora avessero saputo che le loro parole sarebbero state interpretate come una garanzia, non le avrebbero espresse: un malinteso tra le aspettative di mondi diversi? Un problema di comunicazione? Infatti poi alcuni quando cambiano idea dicono “sono cose che si dicono, ma che non si dovrebbero mai dire, mi dispiace” riferendosi all’aver detto che non avrebbero mai cambiato sentimenti e idee.
Dobbiamo evolverci, serve giustizia, serve equità! Dobbiamo andare oltre alla forza fisica! È animale pensare che un individuo puó sottomettere un altro con la forza! Serve parità, servono le quote rosa! Vorrei un mondo dove al governo ci sono metà donne e metà uomini, un mondo dove in miniera ci sono metà uomini e metà donne! Un mondo dove uomini e donne vanno in pensione alla stessa età e un mondo dove il servizio militare è obbligatorio per uomini e donne. Ritengo assurdo che una mia coetanea (40enne) vada in pensione 5 anni prima di me e non abbia fatto il militare!
La donna é maltrattata dall’uomo e dalla società perché é più debole dell’uomo;Se la donna fosse più forte dell’uomo l’uomo sarebbe maltrattato dalla società e dalle donne in misura molto superiore a quella odierna.
@#@
La verità che vi sfugge (o che non velete accettare) é che il “sempre maltrattato” é il debole….. qualunque sia il suo sesso.
Jakov
Chi viene maltrattato è chi è meno forte di chi lo maltratta. Vince chi è più forte nella violenza. Ma le cause che portano alla violenza, nelle relazioni affettive, sono da ricercare nel modo in cui si vivono le relazioni affettive. Le donne hanno il dovere di fare molta introspezione prima di promettere fedeltà sessuale, ed è necessario che chiariscano al partner che questa promessa non può essere mantenuta con la forza, perché è una promessa scelta in libertà e diventerebbe una promessa imposta in modo autoritario. Ma questo è il modello tradizionale di relazione. In cui qualcuno si aspetta e pretende certe cose dall’altro. E quando sbaglia deve pagare.
FINCHE’ DENUNCI E NESSUNO TI AIUTA,NESSUNO VIENE ARRESTATO FINCHE’ LE PENE SONO RIDICOLE LE MORTI BIANCHE DELLE DONNE ANDRANNO AVANTI ANCORA. CHE SCHIFO!
La legge deve funzionare! ed è giusto lamentarsi se non funziona. Ma la legge non basta. Agisce dopo il fatto accaduto e non prima. Sarebbe necessario rivedere il modo in cui si vivono le relazioni affettive e imparare a volersi bene senza farsi male con l’aiuto di professionisti, e non sperimentando a caso.
E’ vero,il neologismo “femminicidio” altro non é che una “nuova cretinata”,come il “maschicidio”.
Trovo “cretina” anche questa frase che tanto spesso i quotidiani italici usano:
“Attentato a xxxxxx,78 morti di cui 27 donne”.
Non capirò mai questa “inutile” puntualizzazione.
Ulteriore riflessione e questa fa ridere ..
Nella maggior parte dei casi al top in HR nelle aziende (risorse umane) ci sono donne. Sono loro che scelgono, loro che propongono gli stipendi … loro che licenziano …
A queste sante infallibili dovremmo rivolgere lo sguardo quando notiamo differenze di trattamento (reali) economico nel mondo del lavoro…
Altra riflessione:
Smettiamola con la stronzata da film americano: “moglie che butta fuori di casa il marito”
Viviamo in un mondo parallelo, assurdo. Uomini prima di sposarvi chiarite bene certi concetti con le “vostre donne”. Certi concetti dovrebbero farvi capire con chi avete a che fare! Con mia moglie il rispetto è reciproco, io non alzo la voce (parliamo) e a lei non passa nemneno per un istante l’idea di buttarmi fuori da casa..
Premesso che la violenza è sbagliata da entrambe le parti suggerisco a tutti di attenersi ai dati certi.
Mi piacerebbe avere i razionali che giustificano i numeri inerenti ai dati supposti, in caso contrario trattasi solo di aria fritta, come è aria fritta la questione dei salari. Nei miei team ho donne e uomini, è vero gli uomini guadagnano maggiormente, ma lavorano molto più delle donne: fanno turni, reperibikità, week end e viaggi. Le donne che fanno turni guadagnano come gli uomini. Smettiamola con la guerra, voluta e mantenuta, tra i sessi!
nel tuo team forse è cosi ma le statistiche parlano chiaro, le donne guadagnano meno degli uomini e lavorano molto di più in quanto bisogna contare il lavoro non renumerato in casa, soprattutto se hanno figli .
Un’abbraccio a tutte le donne, denunciate chi vi tratta male.
Sono contro il matrimonio, perché se ci si ama si resta insieme, se no ci si lascia.
Sono anche per più diritti al bambino, il piccolo cittadino, deve avere il latte gratis, pannolini a prezzo di costo, omogeneizzati, scuola e libri gratis. Questo mondo è un grande lunapark e tutti hanno il diritto a partecipare.
piantiamola con le stronzate , la violenza e’ quella psicologica delle donne che ogni giorno spaccano le balle agli uomini ,li minacciano di buttarli fuori casa , di portagli via i figli , la casa e di mandarli alla caritas. una legge di merda applicata da giudici di merda da sempre ragione alle donne che distruggono l’esistenza a uomini colpevoli solo di averle sposate. io non conosco nessun uomo che dice “adesso vado a casa e picchio mia moglie” , si da la possibilita’ ai mafiosi di rifarsi una vita ed invece ad un uomo che si e’ sposato una stronza ,lo si costringe a mantenere tutta la vita una parassita che vivra’ sempre sulle sue spalle , nella sua casa. donne… andate a cagare voi e tutti gli uomini imbecilli che vi stanno anche a sentire e (in primis io) quelli idioti che vi sposano.
Si, e’ ingiusto. Cosi’ come la violenza sulle donne e’ da condannare, anche il fatto che un matrimonio sbagliato possa rovinare la vita di un uomo non e’ degno di una societa’ civile.
Angelo, capisco il tuo sfogo. Il punto e’ che questo forse non e’ il forum appropriato. La violenza fisica sulla donna esiste tanto quanto quella morale sull’uomo. Il punto e’ che la violenza fisica sulla donna e’ un problema riconosciuto socialmente tant’e’ che vi sono associazioni nate per questo rispetto a quella psicologica sull’uomo dove nessuno ti ascolta, anzi magari sei anche deriso. Il fatto e’, lasciamelo dire, che l’uomo incapace di stare al passo con l’emancipazione femminile e ancorato a certe abitudini di altri tempi, sfoga la propria frustrazione in modo fisicamente violento ma pochi sono coloro che riconoscono che la donna farebbe lo stesso solo se avesse la stessa forza. Al mondo, esistono uomini di merda e donne di merda. La differenza sta nello strumento che si utilizza. La parita’ dei sessi e’ solo una bella parola utopica poiche’ e’ tutta questione di dominio e di cio’ madre natura ce lo dimostra quotidianamente. E’ meglio che l’uomo impari a dominare il proprio lato oscuro evitando di menare senza giusta causa senza pero’ rinunciare al proprio dominio. Guardare madre natura ed imparare.
Le violenze fisiche numericamente le subiscono in maggior numero le donne a causa delle differenze fisiche tra uomo e donna e a causa delle differenti influenze ed educazioni che ricevono dalle persone nel loro ambiente e dai mezzi di comunicazione che influenzano l’amplificazione (palestra) di queste differenze fisiche.
Per quanto riguarda le differenze fisiche nell’uomo le spalle sono più larghe, il bacino è più stretto, i muscoli più sviluppati. Nella donna le spalle sono più strette e il bacino ha una maggiore ampiezza e capacità per permettere la gravidanza e la nascita del neonato.
La differenza di forza è correlata con lo sviluppo della massa muscolare, che nell’uomo, è favorito dall’intensa azione anabolizzante del testosterone, e questa massa muscolare può superare quella della donna perfino del 50%. Grazie alla maggiore massa muscolare, evidente soprattutto negli arti superiori, nelle spalle e nel tronco, l’uomo risulta avvantaggiato in tutte quelle attività fisiche che richiedono elevati livelli di forza, velocità e potenza. Il numero degli uomini muscolosi e delle donne non muscolose è alto a causa della cultura estetica che preferisce uomini muscolosi e donne non muscolose.
Quindi, essendo numericamente molte le donne che non sono capaci di contrastare la forza degli uomini hanno in grande numero paura di aggredire per vendetta, rabbia, o per difendersi a mani nude, e inoltre sono più abituate a pensare ad attività che non hanno a che fare con la lotta a causa di una divisione culturale fatta in base ai sessi, che divide le donne in principesse e gli uomini in guerrieri sin da piccoli.
Ma poiché esistono uomini poco muscolosi, ed esistono donne molto muscolose, può accadere anche che sia l’uomo ad aver paura di aggredire e reagire. Infatti esistono anche donne culturiste, o che fanno le body guard e o le addette alla sicurezza. Ed esistono anche molti uomini psicologicamente fragili, spaventati, che tremano se una donna alza la voce.
La parola zitella faceva paura quando la donna non era emancipata poiche’ il suo ruolo nella societa’ era di dipendenza, non di protagonismo. Oggigiorno, la donna e’ emancipata e protagonista pertanto la parola zitella non fa’ piu’ paura, perlomeno tanto quanto la parola solitudine per un uomo che vive in solitudine senza compagna.
E’ notorio che ricorre alla forza ( fisica o morale) solo chi e’ privo di argomenti validi .
La cosa veramente triste e’ che la societa’, modellata da costoro, scusa, nasconde, perdona, ecc, le manifestazioni di violenza sulle donne fatte da uomini che da millenni vanno dichiarandosi superiori, ma che per autoconvincersi non trovano altro modo che fare violenza. ( prova inequivocabile della loro debolezza)
Questo commento dimostra invece la megalomania femminile.Tutte le donne sono migliori, tutti gli uomini sono peggiori.Il contributo che l’uomo ha dato e continua a dare all’umanità in tutti i settori produttivi, nella difesa,nell’informatica, nella medicina, nell’arte, nella cultura, nella pittura,nella scoperta, nella musica,nella famiglia ecc.. sono spesso dimenticati da donne come lei. Uomini che hanno combattuto e combattono per la libertà che lei attualmente gode, per la giustizia e per aver dato anche voce e benessere a voi donne sacrificando spesso il loro tempo più del necessario e molto spesso la loro stessa vita. Uomini capaci siamo tantissimi e questo ad alcune donne gli rode tanto che usano mezzi, mass media e addirittura leggi anticostituzionali a personam, come il divorzio e il femminicidio per pestare, sottovalutare, insultare screditare la figura maschile.Il male bashing ovvero il pestaggio mediatrico della figura maschile è un’arma che certe donne usano quotidianamente che lascia chiaramente capire che la donna non vuole competere (un maschio non deve mai essere più bravo di una donna, non deve mai contraddire) ma è disposta a violare tutte le leggi per avere la sua supremazia effimera.Ecco dove sta la vera inferiorità della donna.
Il concetto : “chi usa la violenza e’ un debole” non si riferisce ne’ a uomini ne’ a donne , e’ un concetto generale, ne’ maschilista ne’ femminista.
A questo ne vorrei agiungere un altro:
La vera societa’ civile non e’ basata sulla competizione degli esseri umani uno contro l’altro, ma al contrario sulla cooperazione per il bene comune – ( nella cooperazione non ci sono ne’ inferiorita’, ne’ superiorita’)
Cerchiamo anche di non dimenticare
– la violenza economica a cui è sottoposta la donna, che non solo non ha parità trattamento degli uomini, ma viene spesso discriminata nella selezione del personale proprio in quanto donna.
– la violenza religiosa in cui, di consuetudine, viene relegata in secondo piano rispetto all’uomo sia dai “testi sacri” che nell’organizzazione del clero delle più diffuse religioni.
AFORISMI STORICI AL FEMMINILE (P.s. Ambasciator non porta pena)
A ciascuno di noi è destinata una donna. Se riusciamo a sfuggirle siamo salvi.
(Samuel Butler)
I cuori delle donne sono come quei mobiletti col segreto, pieni di cassetti messi gli uni dentro gli altri; ci si arrabatta, ci si rompe le unghie e nel fondo si trova qualche fiore secco, qualche granello di polvere, o il vuoto!
(Gustave Flaubert, L’educazione sentimentale, 1869)
C’è un principio buono che ha creato l’ordine, la luce e l’uomo, e un principio cattivo che ha creato il caos, le tenebre e la donna.
( Pitagora, VI sec. a.e.c. )
La vita della donna è irta d’insidia; e la donna se ne guarda con inesauribile astuzia. In tal modo l’arte dell’inganno le è propria, indissolubile dalla sua indole, come l’arte del vestire.
(Luciano Zuccoli, Per la sua bocca, 1930)
mi sono spesso chiesta il perche’ di cosi’ tanto accanimento da parte degli uomini(da millenni) verso la donna.
Accanto alla violenza bruta (fisica) vi e’ poi quella morale, piu’ subdola , che spinge la donna in un ruolo “secondario” , subordinato, perche’ per natura ritenuta incapace di autogestirsi.
Le regole della societa’ (influenzate dagli uomini)hanno fatto si che la donna fosse vista sempre come un essere di serie “B”.
Al contrario le donne non si sono mai cosi’ largamente occupate di denigrare, ecc. gli uomini.
Dunque perche’? La vera e sola differenza tra gli uomini e le donne e’ quella della nascita di una nuova “vita”.
In questo processo fondamentale,unico, basilare, gli uomini hanno solo un ruolo molto secondario.
E’ mia opinione personale che forse qui sta la risposta alla mia domanda.
Uno dei principali problemi delle donne è la parola “zitella”, che sarebbe opportuno cancellare dal vocabolario della lingua italiana. Chiedo scusa se la ripesco un attimo dal cestino per discutere in questo blog.
Le donne sono letteralmente terrorizzate dalla prospettiva di rimanere senza marito. Ricordo che questa paura era dipinta sul volto delle mie compagne di scuola, e il matrimonio era sempre il loro unico argomento di discussione. Avrebbero sposato anche un comodino.
Ma poi arrivano i guai, perché i comodini… si sa, non sono uomini: sono pezzi di legno, sono duri e spigolosi.
Ho letto tutti i commenti. Poi ho controllato: sì sono su un blog del 5 stelle. Poi ho ricontrollato: sì, è un post del 2012.
AAAARRRGGGGHHHHHHHH !!!!!
Voi NON sapete di cosa parlate.
Un abbraccio a Valentina, non mollare, non mollare, lo troverai un altro lavoro e anche un po’ di serenità, brava sei stata coraggiosa, adesso non mollare.
Ps2:
Io aspiro alla parità quella vera (diritti e doveri) in Svezia, Olanda, Danimarca sono a buon punto…
Io sono contrario alla violenza contro donne, uomini, bambini, vecchi, gay, trans, lesbiche ed extraterrestri 🙂
Maschilismo e femminismo sono due modi, errati, di fare i rispettivi interessi.
Io sono per la fine dello sfruttamento dell’uomo da parte dell’uomo. Se accettiamo deroghe a quanto sopra accettiamo a livello implicito una societá sessista e ricadiamo o nel maschilismo o nel femminismo due “realtà” dualità profondamente sbagliate a livello filosofico. Parità di diritti e doveri, tutele per uomini e donne, stop alla violenza, sempre!
Ps: mia moglie ha avuto la fortuna di viaggiare per lavoro in mezzo mondo e ritiene la condizione del “povero maschio italico” pessima. Le fiction e le pubblicitá non le guarda più e spesso mi dice … O tu sei “diverso” o gli uomini italiani, ascoltando radio, tv e amiche.. sono tutti “incapaci senza palle”i. Oltretutto si stupisce spesso delle affermazioni di alcune sue clienti..tipo “hai sposato un uomo italiano…noo.. non hanno le palle…”
Vabbe qui siamo fuori tema … Ad ogni modo mia moglie non vorrebbe crescere un figlio maschio in questo paese, perchè ritiene che diventerà un povero schiavo.. Vedremo 🙂
Vabbe mondi diversi…:-)
Andrea vuole l’ultima parola 🙂 bene!
Andrea afferma che ne faccio una questione personale… Bene
Andrea afferma che ho problemi a comprendere … Bene
Io ho semplicemente affermato che sono contrario alla violenza! Parlo con mia moglie senza litigare, sono contrario all’uso della forza, sempre, ma non va bene, non capisco 🙂
Ps: quando parli di società arcaiche e bla bla bla .. ti suggerisco di riflettere su questa affermazione: nel mondo occidentale le donne libere di… lavorare 🙂 e l’invenzione del prof Pincus e relativa emancipazione femminile (giusta e sacrosanta a livello etico) è tanto “sponsorizzata” nel mondp occidentale ( tanto sviluppato a tuo avviso) solo perchè ha raddoppiato forza lavoro, customer base e consumi 🙂
Aldo, non ci siamo tu ne fai una questione personale , parli di schiaffi dati e ricevuti mentre qui si parla di altro. Allora due sono le possibile spiegazioni di questa tua difficoltà a comprendere:ignori pressochè tutto della questione femminile oppure più probabilmente non ne accetti le premesse di fondo , che sono quella della oggettiva disparità fra i sessi in tutti i sensi , a sfavore ovviamente delle donne. Questo tuo atteggiamento in italia come nel resto del mondo evidentemente ,si identifica come maschilismo.A tua moglie consiglierei di non affidarsi ciecamente alle fiction per giudicare la condizione sociale di un paese , ma di guardare anche altri programmi.
La violenza di un individuo su un altro individuo è una delle manifestazioni più spregievoli dell’essere umano .. senza differenze di mittente-destinatario !
L’azione io (uomo) do uno schiaffo a mia moglie (donna) non è peggiore dell’azione mia moglie da uno schiaffo a me (uomo). Se non viene compreso questo concetto si continua a ragionare in modo sessista e razzista e la parità di diritti e doveri non arriverà mai….
La violenza di un uomo su una donna è una delle manifestazioni più spregievoli dell’essere umano, superata solo dalla pedofilia. L’uomo che usa violenza su una donna, QUALUNQUE cosa abbia fatto questa donna (a meno che non sia come Uma Thurman in ‘Kill Bill’,o sia armata, naturalmente) è un essere vile, spregevole e poco sotto ai pedofili nella scala della infamia.
La violenza è tutta da condannare sempre, non ha importanza chi agisce se uomo o se donna.Poi è lapalissiano, che un uomo essendo in media più forte, di una donna possa far danni maggiori, ma con un coltello da 20 cm o una Beretta 9×21 il discorso cambia e parecchio, basti guardare alcuni episodi di cronaca come quello di Liliana Ordinanza.
Mia moglie è olandese, penso che ogni persona è libera di fare le riflessioni che ritiene più opportune in merito a concetti di paritá ed equità. In Olanda come in molti altri paesi del nord europa esiste un concetto di parità e dignità tra uomo e donna che purtroppo per noi è un sogno. In Italia si prpmuove la guerra tra poveri, si fomenta il malcontento, e la competizione “stupida” tra i sessi. La parità è assunzione di responsabilità in miniera e al top mgmt nelle aziende. Purtroppo in Italia si pensa solo all’interesse personale e in questo uomini e donne sono uguali aimè.
Siamo rimasti in due a condividere opinioni? 🙂
Ho cercato di inviare più volte la mia risposta ad aldo, ma non vedo l’esito dell’invio. Solo poche righe:le donne e gli uomini che arrivano dai paesi più poveri del nostro,dell’est o extraeuropei , più arretrati culturalemte e nel campo dei diritti per chi lavora, si stupiscono della libertà di cui godono le donne occidentali,giudicando questo fatto spesso negativamente, perchè cresciuti in un contesto arcaico in cui la donna è in qualche modo subordinata al disegno maschile.Paesi in cui le donne hanno come miraggio solo il matrimonio ed i figli, un pò come da noi 50 anni fà.Non possiamo certo prendere come esempio il loro welfare ed accettre i loro consigli perchè vorrebbe dire per la nostra società decadere e allontanarci ulteriormente dall’occidente.
Penso di essere un uomo molto fortunato, ho trovato una donna splendida con cui parlare e discutere. È stata lei (straniera) a farmi notare certe assurdità (differenza età pensionabile, donne che non fanno lavori pesanti, ma pretendono uguaglianza nei posti di potere, immagine dell’uomo stupidotto e donna superiore in tutte le fiction, sdoganamento della violenza delle donne verso gli uomini in TV e molto altro) tipiche del nostro paese. Io credo nella parità dei diritti e dei doveri e non giustifico la violenza(mi da fastidio anche chi alza la voce). Evitiamo questa ulteriore guerra tra poveri che, come già detto, favorisce solo le corporation e i politici che cavalcano l’onda del momento. Concordo sulla necessità di assumersi responsabilitá, sempre e tutti, uomini e donne:-)
Aldo,non è per giudicare a tutti i costi, intromettendomi nella tua storia d’amore ma capisci bene che crescere in un paese occidentale come il nostro o -come la germania o la svezia) è ben diverso che crescere in un paese dell’est europa , o magari fuori dall’europa stessa, dove le condizioni di vita e la coscienza dell’uguaglianza fra i sessi cosi’ come i diritti dei lavoratori, sono molto più arcaici rispetto ai nostri. Anch’io ad esempio ho un amico marocchino che si scandalizza del comportamento delle italiane,perchè al suo paese la normalità è la donna assogiettata all’uomo,secondo lui infatti le donne dovrebbero essere felici di servirlo e riverirlo , brave mogli e necessariamente madri per essere felici, ,punto!L’indipendenza della donna e le sue scelte per lui non sono possibili al di fuori di questo quadro e probabilmente anche per alcune donne marocchine dovrà funzionare cosi’. Dico che dovremmo essere noi occidentali ad aprere gli occhi a chi viene dai paesi -non a caso- più poveri e arretrati non certo il contrario.Sennò finiremo per separarci ulteriormente dai paesi a noi più affini ,ovvero i paesi di cultura occidentale.
Quanto riusentimento maschilista traspare dai commenti di aldo, andrea di t. e roberto c.,angelo, eccc. ,intervenuti probabilmente per sputtanare il movimento o almeno lo spero . .L’infanticidio commesso dalle donne, ad esempio che getta nel cassonetto il bambino appena nato ,dovreste sapere,ampliando lo sguardo,che è la conseguenza diretta della prevaricazione maschile, per intenderci quella che vede l’uomo massacrare famiglia e vicini per puro egoismo ed egocentrismo, magari prima di togliersi la vita in modo teatrale (poveretto!?).Non c’è paragona sulla quantità e la qualità di violenza esercitata dagli uomini sulle donne ,per il semplice fatto che c’è ancora notevole assimetria di potere economico, e l’uomo considera palesemente la donna come sua proprietà, lo sappiamo!Le leggi ricordiamolo mirano a tutelera il più debole senza distinzione di genere, ma è oggettivo constatare che nella maggioranza dei casi sono proprio le donne la parte più esposta a rischio di ogni genere specie se deve allevare dei figli.Insomma, uomini, cercate di maturare ed assumervi finalmente le vostre responsabilità!
Questo commento e palesemente razzista nei confronti degli uomini.
La cattiveria non vede sesso razza etnia eta ecc, la cattiveria e per tutti e il tuo commento denota solo la tua imbecillita.
Fatti un giro fuori e fai ossigenare il cervello, io son uomo e mi vergogno di quello che hai detto e ricorda che se una donna ammazza il proprio figlio per colpa dell uomo allora la donna non amava il figlio, come le persone che dicono che il proprio figlio e stato traviato dalle cattive compagnie, se tuo figlio non vuole fumare o drogarsi semplicemente non lo fa e se lo fa e perche lo vuole.
Ricordo di un intero quartiere zona Torino messo a soqquadro a causa delle false accuse di molestia fatte da una ragazzina!
Purtroppo nel contesto sociale italiano ci sono troppi uomini stupidi e boccaloni che pur di uscire con una donna sono disposti a cedere a qualsiasi compromesso! Uomini sveglia, iniziate a frequentare le straniere, isolate le persone che non accettano il dialogo (provate a chiedere alle vostre donne/amiche cosa pensano dell’etá pensionabile paritaria e poi capite con chi state parlando).vedo tutti i giorni uomini zerbino che non hanno il coraggio di esportare le loro idee alle loro amiche donne! Sveglia italiani, il cambiamento viene anche da noi. Isolate le donne che non accettano il dialogo e il confronto e vogliono avere l’ultima parola. Isolatele, picchiarle è sbagliato oltre che stupido!
Certo è un male terribile da estirpare, ma mi auguro, insieme all’inasprimento delle pene per chi fa violenza, vi sia anche un inasprimento delle pene e sopratutto la certezza della pena per chi denuncia il falso. Un esempio, ho mandato 2 (due) sms alla mia ex moglie perché la smettesse di tormentare e diffamare mia figlia colpevole solo di voler avere e vedere entrambi i genitori nonostante fossero separati (me ne ero andato di casa 15 minuti dopo aver scoperto un’infedeltà ,il tempo di riempire in fretta una valigia e un borsone,quindi nessuna storia di violenze né prima né dopo). Risultato? Figlia all’ospedale (picchiata dalla madre) e io denunciato per stalking … Quante delle denunce sono in realtà armi usate contro l’ex compagno? Non è anche questa violenza? Certo ci sono casi di violenza vera,ma quanti sono quelli dovuti all’esasperazione di chi subisce una falsa denuncia? Mi sono difeso e ho vinto in tribunale ma costa soldi tempo ed umiliazione, e chi non ha i soldi? Difesa d’ufficio?Sappiamo tutti com’è,o no? Dobbiamo difendere le donne dalla violenza degli uomini ma dobbiamo anche difenderle dalle donne che usano la sofferenza di altre donne come armi a proprio vantaggio contro gli uomini.
1- Sembrate partiti politici aprite un gruppo, fondazione ecc. per ogni cosa: violenza sulle donne, uomini, vecchi, bambini, alti, bassi… perche non fate un gruppo unico contro la violenza e basta.
2- A cosa serve blaterare sulla violenza? Ricordatevi che non avete il potere di fermare nessuno e questo lo possono fare solo le forze dell’ordine e sapete benissimo che le ffoo non si muovono nemmeno durante i pestaggi domestici per cui ti senti dire al telefono ‘non abbiamo volanti a disposizione’ e allora che faccio, aspetto che il tipo ammazzi la moglie? O lo fermo io e poi mi arrestate per aver fatto il lavoro che devono fare le ffoo e quindi cado nella parte del torto?
Per far finire tutto bisogna togliere i corrotti dalle ffoo e vedrete quanti mali spariranno tutti in una volta!
Certo che bisogna parlarne di violenza sulle donne. E’ l’unico mezzzo per sconfiggerla. Ma provateci voi, ad essere donne e a parlare delle violenze che subite. In quanti vi capirebbero? E quanti invece vi direbbero che è colpa vostra, che la dovete finire con quest’uomo, che se è violento bisongna denunciare, ecc. E’ questo il vero problema! Dopo una relazione devastante piena di violenza psicologica, un anno fa ho trovato la forza di mettere fuori da casa mia il mio compagno. Per vendicarsi, lui ha telefonato al mio capo e ai miei colleghi per oltre due ore, insultandomi e dicendo le peggiori menzogne su di me. Il risultato è stato un mobbing cosi’ violento che mi sono ammalata. Ho perso il lavoro. Ho 45 anni e no so se lo ritrovero’ perché sono morta dentro. Violenza nella violenza, e ancora violenza. Ho provato a denunciarlo, la polizia mi ha quasi riso in faccia. E poi, chi mi proteggerebbe dalla sua ulteriore vendetta? Parliamone della violenza, per favore. E’ l’unico modo per aiutarci.
Forse non se ne e accorta ma con le sue parole mi ha dato ragione: se le ffoo le ridono in faccia e perche non hanno cuore, infatti ci son corrotti a difendere lei e tutti noi e se ci fossero persone oneste nelle ffoo non succederebbe.
Se non cambia la polizia chi arresta queste persone? Lei? Non credo ne abbia l autorita, quindi non puo far nulla.
Parlare a che serve senza agire? A nulla. Se lei vuole continui pure a parlare e verra trattata ancora come e stata trattata fino adesso e sappia fin da ora che parlare non aiutera chi e nelle sue stesse condizioni e situazioni.
Parli, parli che campa cavallo che l erba cresce.
Questa pagina su facebook è anche per la violenza in generale: http://www.facebook.com/PerUnBuonAntiMaschilismoEUmanismo?fref=ts
Basta alla violenza.
L’argomento non può essere indirizzato solamente verso quello o questo,il problema è di educazione civica,moralità,verso tutto e tutti.
Il m5s è AMORE,verso tutte le forme di vita,senza distinzione,RISPETTO,SOLIDARIETA,per fare questo occorre cambiare ed uscire da come si è ragionato sino ad oggi EVOLVERE.
LA VIOLENZA SULLE DONNE E’ ANCHE LA VIOLENZA CHE SUBISCE UNA MAMMA NEL VEDERE IL PROPRIO FIGLIO PERSEGUITATO MORTIFICATO, OFFESO E DIFFAMATO CON FALSE DENUNCE da ex mogli
È incredibile quanta fatica ha dovuto fare Roberto C. per postare il suo rispettabile punto di vista su questo argomento: …ben 13 post!
E che fatica abbiamo dovuto fare noi per riuscire a leggerlo tutto!
Signor Casaleggio, si vuol decidere a pubblicare il nuovo Forum? …O almeno ci faccia sapere se è in grado di realizzarlo in tempi ragionevoli. Grazie.
Spesso la violenza è generata dal tipo di relazione. Vivendo la relazione affettiva come un impegno a soddisfare certe aspettative si finisce col sentirsi responsabili dei sentimenti dell’altro, e quindi obbligati moralmente a fare qualcosa per rimediare alla mancanza di piacere o all’aver inflitto dolore. Inserendo nella relazione aspettative attorno alla cura, alla sicurezza, al controllo, e alla dimostrazione d’amore, si inseriscono automaticamente rifiuti per i loro opposti come il concetto di “trascurare”, che porta a dire nella relazione “tu mi trascuri” con rabbia e una richiesta, implicita o esplicita, di rimediare al danno inflitto ricominciando a prendersi cura del richiedente.
Questo porta facilmente a vedere l’altro come un peso dal quale fuggire oppure dal quale dipendere per avere la conferma di essere cambiati ed essere diventati “bravi” partner e non un piacere di cui godere.
Col senso di colpa si diventa psicologicamente deboli perché non ci si fida più delle proprie scelte, le quali avendo dimostrato di poter provocare colpe non sono positive per il proprio benessere, e si è esposti a manipolazioni psicologiche nei confronti della propria percezione delle cose, arrivando a credere alle parole dell’altro sperando che sia più utile al proprio benessere di quanto lo sono i propri pensieri.
Secondo il dizionario “Trascurare” significa: “Non curare qualcosa con la dovuta attenzione; non prendersi cura di qualcuno facendogli mancare affetto e sostegno morale: non prendere qualcosa nella dovuta considerazione.”
Non adempiere a qualcosa che è dovuto, “dovuta attenzione”, “dovuta considerazione” implica il concetto di negligenza.
Un atteggiamento di chi adempie svogliatamente e con scarso impegno i propri doveri. è necessario rivalutare il modo in cui si vivono le relazioni e inserirci maggiore libertà e diminuire l’egoismo di essere amati. Cominciando dai media. E dalle festività che enfatizzano questo tipo di amore in cui regna il sacrificio.
Caro Andrea la situazione è ancora piú devastante! Sono anni che in TV è stata sdoganata la violenza delle donne nei confronti degli uomini. In 10 fiction su 10 si vede la teenager che prende a schiaffi il fidanzatino per futili motivi, o la ragazza che tira calci al ragazzo nella pubblicità di un’auto! e potrei continuare.. Il messaggio che passa è DEVASTANTE: l’uomo deve accettare le sberle o i calci, ma guai se si ribella! Vi rendete conto di come crescono i nostri figli/e? Vi rendete conto che le ragazze si sentono autorizzare a calci il fidanzato se guarda un’altra?
Se non cambiano queste cose la guerra tra i sessi continuerà e si farà sempre più cruenta, è inevitabile!
Non comprendo il giorno contro la violenza sulle donne, è come quando si festeggia il giorno della donna senza che esista quello dell’uomo.
Perché c’è il giorno di violenza sulle donne e non quello degli infanticidi causati dalle donne? Credete che siano pochi i neonati uccisi ogni hanno dalle donne? E la violenza sui bambini al di sotto dei 5 anni perpetrata dalle madri? Vedete mica i bambini sfilare in corteo contro le loro madri? Difficile, troppo piccoli. O troppo morti per poterlo fare.
Io comprendo che non sia bello morire perché tuo marito ubriaco torna a casa e ti prende a padellate perché la cena è fredda o soltanto perché hai fatto un po’ di ritardo, uomini che causano violenze per questi motivi dovrebbero essere appesi per i coglioni, ma mi domando perché mai le donne non debbano farsi un esame di coscienza quando la reazione è causata proprio da un loro comportamento, tipo farsi trovare a letto con un altro, oppure ricevere messaggi da individui sconosciuti dei quali non si vuole spiegare niente accampando il diritto alla privacy, credo che nel matrimonio il diritto alla privacy esista esclusivamente quando vai al cesso e chiudi la porta a chiave. Di fronte a certi atteggiamenti che feriscono non si può semplicemente affermare che :”se non ti va bene hai solo da lasciarla”, e conveniente questo per una donna, finché non viene beccata può continuare a tenere 2 piedi in una scarpa, quando viene beccata allora prendi armi bagagli e burattini e te ne vai. E l’avere tradito la fiducia dove la mettiamo? E il matrimonio distrutto?
Ricordo che per Dante l’avere tradito la fiducia meritava il penultimo cerchio dell’Infermo. Non è poco tradire la fiducia.
E’ veramente infantile per le donne pretendere una specie di patentino di troiaggine con il quale possono fare quello che vogliono, ferendo senza subire conseguenze.
Se il concetto di base per vivere una relazione che sia o un fidanzamento o un matrimonio è “chi sbaglia paga” l’amore svanisce. Diventa un contratto economico. La violenza sulle donne, come la violenza in generale, fatta dalle donne sugli uomini in ambito relazionale, viene proprio da questo pensare di avere il diritto di fare occhio per occhio. L’aspettativa della sicurezza assoluta è invivibile. Se questo è quel che ci si aspetta da persone che sono esperte di sé stesse, e che hanno promesso qualcosa pensando di riuscire a mantenere la promessa, nessuno potrà più, in questa veste, esprimere il proprio parere sul futuro. E il piacere di progettare svanirà lasciando il posto alla paura di progettare un futuro. Ci aiuta a collaborare e fare del nostro meglio insieme, quindi, esigere sicurezza attraverso delle promesse, delle leggi, dei giuramenti, delle sanzioni? è necessario mettere in conto la capacità di ogni essere umano di cambiare idea o di non mantenere le promesse, e quindi dipendere di meno dalle azioni dell’altro per la nostra serenità e per la nostra aggressività. Esistono altri modi per vivere l’amore. Anche accettando che improvvisamente l’altro abbia desideri diversi, e che abbia paura di dirli, o che si senta in colpa di averli.
La famosa attivista francese Elisabeth Badinter(moglie del più noto attivista dei diritti umani, Robert Badinter, abolitore della pena di morte in Francia nel 1981), da sempre impegnata nel fronte della “difesa delle donne”, svela gli inganni e le mistificazioni delle “indagini” che si occupano di violenza contro le donne:
http://violenza-donne.blogspot.com/2009/01/la-strada-degli-errori.html
-Erin Pizzey, attivista femminista inglese,fondatrice dei Centri AntiViolenza per donne, svelò che il fine di questi enti è la guerra contro il genere maschile, e per questa sua coraggiosa confessione, venne minacciata di morte dalle femministe e costretta a scappare all’ estero:
http://www.centriantiviolenza.it/the_truth_archives/centri-antiviolenza-ne-la-parla-la-fondatrice-erin-pizzey/
Ricordatevi sempre che la guerra tra uomini e donne (tipica guarda caso dei paesi molto sviluppati a economia capitalista) fa benissimo all’economia, alle palestre, ai centri benessere, agli avvocati, alla grande distribuzione, alla chirurgia estetica e potrei continuare per sempre. Ha ragione Roberto, attenti che quando sono tutti daccordo ( preti, politici di destra e sinistra) è molto probabile che dietro alla “propaganda” ci siano interessi economici enormi!
Tra le violenze morali e sentimentali commesse da donne contro gli uomini va certamente classificato anche l’ odioso,criminogeno e da sempre diffuso malcostume femminile di nascondere al marito la paternità dei figli nati sotto una relazione adultera. Si calcola che almeno il 15-20% delle persone nate sono figli illegittimi, e quindi gli ignari mariti abbracciano, amano e mantengono persone di cui si credono padri. Questa è una delle peggiori degradazioni e umiliazioni morali cui può andare incontro un essere umano(e aggiungasi anche il danno materiale, perchè si mantengono figli non propri nati truffaldinamente sotto una infame relazione adultera). Questo testimonia di come moltissime donne non abbiano il benchè minimo rispetto per la dignità maschile, pretendendo tale rispetto, però, a senso unico dagli uomini, e quasi sempre ricevendolo.
Pubblicato da Icarus.
Se anche così fosse non è l’occhio per occhio che migliorerà lo stato delle cose! Ma forse il far sentire più sicure le donne di non essere lapidate se hanno relazioni extraconiugali. Chi mente ha paura di dire la verità. Questa è una conseguenza tipica delle relazioni tradizionali in cui c’è la pretesa che il rapporto duri per tutta la vita e che tutto sia esclusivo, e che se qualcosa cambia, anche se c’è affetto e voglia di continuare ci si deve forzare a interrompere tutto e togliersi il saluto. A volte le donne scelgono di mentire piuttosto che pagare una conseguenza dolorosa. Non si sentono libere di essere come hanno bisogno di essere: donne che un giorno possono aver voglia di fare sesso con un altro. Perciò sarebbe necessario rivalutare che cosa significa stare insieme. E come è meglio farlo.
Rapporti lesbisci violenti al pari di quelli eterosessuali, ma, si sa, la violenza contro le donne è da condannare solo se a commetterla sono i “maschi”:
http://violenza-donne.blogspot.com/2009/01/violenza-delle-donne-sulle-donne-il.html
-Indagine del Ministero della Salute Usa(cioè di un paese in cui toccare una donna equivale a passare tutta la vita in carcere) sui maltrattamenti sui minori, secondo cui le donne maltrattano più degli uomini:
http://violenza-donne.blogspot.com/2009/01/violenza-domestica-e-maltrattamento-su.html
-Ecco, le cifre sulla tratta della prostituzione che i luoghi comuni femministi fanno ricadere sul maschile(come se i consumatori di droga fossero i responsabili del traffico di droga). In Italia solo il 10% è vittima della tratta. Nel mondo il 60% dei condannati per sfruttamento sono donne.
http://violenza-donne.blogspot.com/2002/10/prostitute-in-italia-solo-il-10-e.html
-Gli infanticidi materni, vera e propria piaga femminile.
-Sempre a riguardo dei maltrattamenti commessi da donne sui bambini, questo è un coraggioso servizio della giornalista Giovanna Botteri del TG3:
http://www.youtube.com/watch?v=DsoJIciyPQI
-Sulla violenza giudiziaria femminile delle false accuse contro uomini:
http://violenza-donne.blogspot.com/2009/11/tre-pm-donne-svelano-le-false-accuse.html
http://www.comunicazionedigenere.it/2011/06/15/il-pm-carmen-pugliese-rilancia-lallarme-false-accuse-strumentali-e-ricatti-da-ex-mogli-8-denunce-su-10-di-maltrattamenti-familiari-sono-false/
-Nella Spagna devastata dal crudele femminismo zapateriano, di false accuse di donne contro gli ex mariti ne avvengono almeno 350 al giorno:
http://www.youtube.com/watch?v=NyJKTCfJeHA
Per avere una idea di come vengono condotte le “indagini” statistiche sulla “violenza contro le donne”, si veda qui la disonesta e sleale procedura che viene messa in atto, e così ci si rende conto sul perchè ne vengono fuori dati così gonfiati e sballati da far credere che le donne siano vittime a destra e manca di violenze. Per fortuna non è così:
http://www.adiantum.it/public/468-istat–in-italia-la-prima-causa-di-morte-degli-uomini-%C3%A8-per-mano-femminile.asp
-Qui, è svelata la clamorosa balla ancora oggi diffusa dai media secondo cui la prima casua di morte delle donne tra i 15 e i 44 anni sarebbe la violenza maschile(di qui lo scellerato ed infame sloganmediatico e femminista “uccide più l’amore che il tumore”)
http://giustiziaintelligente.blogspot.com/2010/03/una-mimosa-da-frassi.html
http://ilvolodidedalo.blogspot.com/2009/07/lettera-di-rino-barnart-repubblica.html
http://violenza-donne.blogspot.com/2009/03/ne-uccide-piu-lamore-che-il-tumore.html
Balla così grossolana e imbarazzante, questa, che Amnesty International dovette smentirla, cancellando, poi, furbescamente la pagina web della smentita, perchè evidentemente troppo imbarazzante per la propaganda femminista. Per fortuna persone intelligenti, prevedendo questa loro mossa,pensarono bene di salvare quella pagina web:
http://www.comunicazionedigenere.it/httpasiapacific.amnesty.orglibraryindexengACT770012004.pdf
Indagini svolte da organi molto più seri, competenti ed obiettivi di quelli composti da invasate femministe che berciano insulti e calunnie contro il genere maschile i poveri padri separati, hanno rilevato ben altri dati sulla violenza domestica, dai quali si ricava che in ambito di violenza domestica le donne non solo non sono meno violente degli uomini ma anche più violente:
http://violenza-donne.blogspot.com/2008/12/dati-sulle-violenze-domestiche-non_19.html (si veda anche su questo altro link: http://antifeminist.altervista.org/risorse/dati_dv.htm )
http://violenza-donne.blogspot.com/2009/05/violenza-di-genere-unaltra-statistica.html
-Dal momento che il cosiddetto “Stalking” è stato recentemente messo come reato per volontà delle femministe, e messo in conto nelle “indagini” e “statistiche” femministe a riguardo della violenza sulle donne, ecco qui uno studio sullo Stalking al femminile:
http://violenza-donne.blogspot.com/2006/12/stalking.html
(parte 13)
Ragioni, queste, per cui è grottesco e sessista ricondurre la Violenza ad una questione di genere, cioè come se fosse una caratteristica propria del genere maschile(e non anche di quello femminile) e rivolta esclusivamente contro appartenenti al genere femminile. Non esiste, quindi, nessuna “Violenza di genere”, non è assolutamente vero che le violenze le subiscono più le donne che gli uomini e che le donne vengano discriminate; questa è una criminogena menzogna diffusa efficacemente, da anni, dalla propaganda istituzionale e mediatica femminista, a furia di essere ripetuta e riproposta ossessivamente e a disco rotto in ogni discorso, in ogni angolo mediatico, in ogni iniziativa sociale e politica instillandosi nella mente della gente in modo così radicato che sempre più donne si credono di appartenere ad un genere “innocente e vittima” a prescindere e quindi sono convinte di avere un credito morale verso gli uomini solo per la loro appartenenza al genere femminile, e, di riflesso, molti uomini a furia di vedere il loro genere di appartenenza messo sul banco degli imputati nei tanti e troppi piagnistei femministi e femminili che imperversano dappertutto, sono convinti di essere in perenne debito nei confronti del genere femminile per colpe da loro non commesse, ma solo per appartenere al genere maschile. Ecco il risultato della criminale opera di ingegneria sociale attuata dal Femminismo.
Ecco perchè la parola d’ordine “no alla violenza contro le donne” va respinta e condannata. Bisogna dire “No alla Violenza”, e basta.
Soprattutto, bisogna dire No al Femminismo.
(parte 12)
e in base alla risposta gli intervistatori stabiliscono arbitrariamente se hanno subito o no violenza e, se sì, che tipo di violenza. Pertanto molto spesso alle donne intervistate vengono truffaldinamente attribuite violenze da esse assolutamente non dichiarate nell’ intervista telefonica in questione, falsando il loro pensiero. Come accennato in un altro punto, anche semplici e naturali critiche vengono catalogate come “violenza”. Di qui i numeri gonfiati che caratterizzano le statistiche sulla “violenza contro le donne”, cifre queste volte a creare clamore e allarme sociali e quindi finalizzate a spingere il legislatore a formulare leggi repressive di genere che tanto consenso riscuotono nell’ elettorato(femminile e maschile).
Conclusione:
Come si può vedere, la violenza ha tanti volti e sfaccettature spaziando quindi da quella diretta a quella indiretta, da quella visibile a quella invisbile, da quella penalmente illecita a quella penalmente lecita, e così via. Quindi non è assolutamente vero che globalmente le femmine ricevano dai maschi maggiore violenza rispetto a quanto succede a parti invertite. La propaganda femminista altro non ha fatto che gonfiare il numero di quelle subìte da donne anche a costo di considerare violenze azioni che non sono affatto violenze, e minimizzare, nascondere o negare(a seconda dei casi) quelle subìte dagli uomini. Bisogna respingere con forza l’arrogante pretesa propagandistica femminista che non solo considera le vittime della violenza una prerogativa femminile ma che addirittura diversifica la gravità della violenza in base al sesso di chi la usa e di chi la subisce. Logica, questa, disgustosamente razzista e sessista, eppure accettata e fatta propria da gran parte della società. Al contrario, la gravità di una violenza non sta nel sesso(nè in una “razza” o religione) ma in tanti altri fattori quali il danno oggettivo subìto, il contesto in cui è avvenuta la violenza, il movente, l’età della vittima, e quant’altro.
(parte 11)
Le donne sono carnefici come e più degli uomini. Va da se che le calunnie sono diffuse per tutti gli altri tipi di reati e a prescindere dal sesso, ma quelle legate ai reati di “abuso sessuale” o “maltrattamenti” sono molto più frequenti per i motivi prima detti, al punto che sono diventati una strategia collettiva femminile per distruggere gli uomini a loro sgraditi, sia essi loro ex mariti o avversari da far fuori(specie in ambito lavorativo). Questo è un vero e proprio crimine di massa femminile.
Punto 10- I dati e le statistiche citate dai media a riguardo della “violenza sulle donne” sono artificiosamente gonfiati e sballati in quanto elaborati e/o delegati da enti e organi dichiaratamente femministi sulla cui obiettività, quindi, non solo è lecito ma anche obbligatorio dubitare. Siccome oggettivamente il numero di donne vittime di “violenza maschile” è abbastanza esiguo per accreditare il vittimismo femminista a riguardo di un fantomatico “femminicidio”, si cerca di ripiegare attraverso trucchetti che servono a confondere le idee del popolo sprovveduto e ignaro in modo tale da infondergli la percezione dell’ esistenza di un allarme sulla violenza contro le donne. Il primo metodo è quello di propagandare cifre e statistiche a riguardo di violenze contro donne da esse non denunciate, ben sapendo che quasi nessuno si chiederà di come sia possibile stabilire e quantificare oggettivamente cose che non essendo mai state dichiarate e denunciate non possono certo far statistica. Il secondo metodo- in realtà una integrazione e implementazione del primo – è quello di far lievitare le cifre catalogando come violenza anche azioni che non sono affatto violenze, e questo lo si fa attraverso pseudo-indagini telefoniche su un campione di qualche migliaio di donne(sul cui campione si pretende di descrivere e quantificare un fenomeno su una realtà di milioni e milioni di donne) alle quali vengono poste delle domande subdole, (fine parte 11)
(parte 10)
Ecco perchè molto spesso le donne in fase di divorzio, non paghe di aver abbandonato il loro marito(spesso per i motivi più pretestuosi e abietti), di averlo privato della casa, degli averi e dei figli(essere allontanati da un figlio è la peggiore delle violenze psicologiche), cercano di distruggerlo definitivamente e irrimediabilmente, ricorrendo alle false accuse di abuso. Criminale malcostume, questo, usato da moltitudini di donne e dai loro avvocati, che la Magistratura ha smascherato e svelato: almeno l’ 80% di queste accuse sono false, ma intanto il povero ex marito se è fortunato a riuscire a dimostrare la sua innocenza(in barba all’ art. 27 della Costituzione che afferma che l’ imputato è presunto innocente, e che quindi è l’accusa che deve portare prove) ha dovuto prima passare anni e anni di calvario giudiziario e psicologico, tra carcere, provvedimenti restrittivi vari, sofferenze psicologiche(spesso morte per crepacuore o suicidi),umiliazione, vergogna davanti a tutti per l’accusa infamante, emarginazione e quant’ altro, e senza che poi riceva giustizia e risarcimento. E questo è il caso dei più fortunati, perchè non tutti hanno la fortuna di riuscire a trovare prove, e quindi al danno materiale, morale e psicologico subìto dal divorzio subiscono il colpo di grazia dalla ex moglie che agisce grazie alle grinfie di una iniqua “Giustizia” penale e civile.
Questa è la situazione in cui versano milioni di padri separati, pertanto di fronte a questa situazione, è davvero fuori luogo e offensivo parlare di “violenza maschile contro le donne”.
(fine parte 10)
(parte 9)
E’ da nazista attribuire alla persona depressa o suicida la colpa del suo stato o del suo gesto assolvendo quindi da ogni colpa e responsabilità coloro che con la loro condotta dolosamente vile, disumana, abietta e spietata hanno portato tale persona a sprofondare in quello stato di abbattimento interiore e psicologico che l’ha fatta cadere nella depressione o, peggio, nel suicidio. E il fatto che il suicidio, in Occidente, sia un male quasi esclusivamente maschile è un ulteriore indizio di come le maggiori vittime di violenza psicologica siano gli uomini.
Punto 9-Per distruggere una persona è molto più efficace agire attraverso vie legali, ricorrendo alla calunnia, piuttosto che usare qualunque violenza fisica, specie se le leggi sono fatte a misura di quella categoria cui appartiene il calunniatore. E’ il caso delle tante leggi sulla “violenza contro le donne” che ogni anno si susseguono a seguito delle pressioni popolari ogni qualvolta i mass media raccontano spasmodicamente presunti casi di violenze sessuali, e che oltre ad aver aumentato in modo sproporzionato le pene hanno cancellato ogni garanzia giudiziaria e carceraria per le persone accusate di questi reati, in particolare è stata invertita l’ onere della prova(passando quindi a carico dell’ accusatore a carico dell’ accusato, in barba all’ art 27 della Costituzione), quindi di fronte alla semplice denuncia, l’ uomo accusato da una donna subisce immediatamente restrizioni della libertà e se non riesce a trovare prove a propria discolpa(cosa estremamente difficile per questa tipologia di reato) viene automaticamente-per “default”- condannato.
(fine parte 9)
(parte8)
Eppure le tante “statistiche” sulla violenza contro le donne comprendono anche una pretesa “violenza psicologica”(e che quindi contribuiscono notevolmente ad accresce le cifre), quindi se anche la violenza psicologica rientra nelle forme di violenze che le suddette “indagini” inseriscono nelle loro statistiche, allora ciò, per coerenza, dovrebbe valere anche per le violenze psicologiche che gli uomini subiscono dalle donne, ma come si sa, usare due pesi e due misure contraddistingue la propaganda femminista e l’atteggiamento di non poche donne quando devono esaltare il loro genere a discapito di quello maschile.
Se, poi, addirittura anche una semplice critica al modo di vestire o di cucinare rivolta da un uomo verso la moglie o la fidanzata viene catalogata da queste “ricerche”(in primis quella famosa dell’ commissionata dal “Ministero delle Pari Opportunità” all’ Istat) come “violenza”(psicologica), allora con questo criterio, gli uomini risultano le prime vittime di violenza psicologica in quanto le donne criticano gli uomini molto di più di quanto succede a parti invertite, e inoltre se aggiungiamo la tragica situazione dei padri separati(abbandonati dalle loro mogli spesso per motivi pretestuosi e defraudati di casa e averi, e molto spessi preclusi dalle ex di poter vedere i loro figli e talora rimanendo vittime di false accuse strumentali da parte delle ex mogli) la quale situazione ben si configura a tutti gli effetti come violenza psicologica e morale, abbiamo una riprova di come le maggiori vittime di questa tipologia di violenza siano gli uomini. Tra le vittime di violenza vanno aggiunte, quindi, anche le vittime di depressione o suicidio a seguito di una forte ingiustizia subita. (fine parte 8)
(parte 7)
Le donne, sempre pronte a usare il luogo comune “dietro un grande uomo, c’è una grande donna” per sminuire i meriti maschili appropriandosene slealmente, mai una volta si chiedono se è il caso di dire anche “dietro un uomo violento, c’è una donna violenta”, perchè sarebbe troppo scomodo per la propaganda femminista, ma in taluni casi le violenze di uomini contro altri uomini avvengono secondo questa dinamica.. Esempi estremi sono di quei sovrani o capi di stato che pur non essendo stati crudeli, sono passati alla storia come crudeli in quanto manovrati da dietro le quinte dalle loro mogli, loro, sì, veramente crudeli. Si potrebbe citare il re Luigi XVI di Francia(manipolo della sua moglie Maria Antonietta), solo per far un esempio.
Punto 8- Non esiste solo la violenza fisica e tangibibile,penalmente perseguita, diretta o indiretta che sia. La violenza è anche e soprattutto quella psicologica, sentimentale e morale che in quanto più subdola e meno tangibile si nota di meno e penalmente non è perseguita ma che spesso è molto più devastante della violenza fisica in quanto cagiona ferite interiori ed esistenziali talora difficilmente rimarginabili e che come tali possono distruggere una vita o comunque comprometterla gravemente nella qualità. Far soffrire una persona facendo del male ai suoi sentimenti, è la più classica, feroce e diffusa delle violenza psicologiche. In questi casi non si può addurre la maggiore fisicità maschile rispetto a quella femminile come scusa per monopolizzare le vittime di violenza al genere femminile, e quindi su questo genere di violenze le donne non sono carnefici da meno rispetto agli uomini, anzi lo sono di più. Spesso quando si fa presente questo aspetto della violenza psicologica, molte donne obiettano affermando che un conto è subire la cattiveria di una persona un altro conto è la violenza fisica e che a loro avviso subirebbero solo le donne.(fine parte 7)
(parte6)
In taluni casi, però, in modalità e circostanze assolutamente fortuite sono stati scoperti casi di omicidi contro mariti dovuti ad avvelenamenti, quindi questo fa concludere che certamente il numero di vittime di questa odiosa , vile e abietta forma di omicidio sia molto più elevato rispetto a quello dei casi ufficialmente scoperti. Bene farebbero, quindi, le autorità preposte a predisporre autopsie sulle salme di quegli uomini sposati morti improvvisamente, forse nella maggioranza dei casi verrebbe confermata la morte naturale, ma di sicuro si accerterebbero anche omicidi altrimenti non rilevabili.
Punto 7-La violenza può essere avallata o indotta o stimolata tramite pressioni psicologiche o sentimentali, oppure intrighi, ricatti, ecc. convogliandola quindi dall’aggressore alla vittima. Molti uomini indotti emotivamente dalle loro partner(e talvolta anche ricattati di essere lasciati) commettono violenza su altri uomini, in nome di quella perversa e distorta concezione di “virilità” basata sulla “protezione e sicurezza” e che come è risaputo è una “qualità” richiesta da non poche donne(ecco perchè gli uomini bulli, maneschi e “capo-branco” sono pieni di donne, di sicuro hanno molto più successo con le donne rispetto ad uomini bonari o timidi ma molto più intelligenti). Ogni giorno vi sono migliaia e migliaia di uomini aggrediti da altri maschi sotto gli occhi compiacenti e istiganti delle fidanzate o mogli dell’ aggressore, così orgogliose dei loro “cavalieri” che agiscono da capi branco. Come si vede, molte donne non hanno paura affatto di avere fidanzati o mariti violenti, anzi ne sono orgogliose spesso avallando e istigando le loro violenze contro altri uomini, a patto però che non mettano le mani anche su di loro. Ciò non sminuisce, ovviamente, la responsabilità degli aggressori uomini in questa tipologia di violenza, però mette in evidenza una altra violenza che c’è dietro, cioè la violenza istigatrice.(FINE PARTE 6)
(parte5)
Gli uomini vittime di violenza fisiche femminili, generalmente, rispetto alle donne vitime(vere o presunte) di violenza, sono più restii a denunciare in quanto secondo la mentalità comune essere picchiati da una donna è motivo di vergogna ed espressione di “virilità disonorata” ;e quelli che denunciano non vengono presi in considerazione o addirittura vengono derisi. Aggiungasi, inoltre, che non pochi uomini si lasciano picchiare da donne senza reagire in quanto ingabbiati e paralizzati dall’ onnipresente paradigma sociale e morale secondo cui un uomo non può mai mettere le mani addosso ad una donna, anche a costo di prenderle.
Punto 6-Per commettere violenza non sempre è necessario esercitarla personalmente e direttamente ma si può benissimo delegarla ad una persona terza. Spesso le donne quando devono commettere violenza su un uomo, la delegano ad un altro uomo(familiare, marito, amante, ecc); un modo questo per “lavarsi le mani” e per meglio sfuggire alla Giustizia, ma che moralmente è molto più ripugnanante(in quanto entra in gioco anche la viltà) e infatti per legge il mandante è spesso punito in modo maggiore rispetto all’ esecutore. Una variante di questo genere di violenza, è l’uccisione del marito tramite veleno(o altri modi “silenziosi” simili). Metodologia criminale tipicamente femminile, questa, che rende estremamente difficile, se non impossibile catalogare e registrare la morte della vittima in un omicidio in quanto quando una persona sopra i trenta anni(specie over 40) muore improvvisamente, specie nel sonno, automaticamente si ascrive quella morte ad un infarto o ictus, e quindi non ne conseguono indagini giudiziarie. (fine parte 5)
(parte 4)
Aggiungasi inoltre i bambini vittime di violenze materne(specie gli infanticidi) e di quelli vittime di maestre di scuole materne ed elementari, casi questi tutt’ altro che rari e che ultimamente stanno incominciando ad essere svelati in tutta la loro cruda realtà e drammaticità. Alla luce di ciò, quindi, appare ridicolo parlare di “violenza di genere”, in quanto le donne sono tutt’altro che immuni dall’ usare violenza fisiche dirette, e se ci particolarizziamo alle violenze sui bambini, le donne non solo non sono meno violente degli uomini, ma-dati alla mano-sono ancor più violente.
Punto 4- A subire violenze e reati di ogni genere sono maggiormente gli appartenenti al genere maschile. Se ci particolarizziamo sugli omicidi, in Occidente, vediamo che per ogni per ogni femmina ammazzata, vi sono almeno 3 maschi ammazzati, e di ogni 4 morti ammazzati, 3 sono maschi. Stessa cosa si può dire per altri reati(eccetto quelli sessuali, di cui comunque i casi accertati sono veramente pochi rispetto al numero delle altre violenze accertate) e con rapporti ancora più preponderanti a svantaggio maschile. Quindi anche se si vuole identificare la violenza con la “violenza maschile”, le prime vittime di tale pretesa “violenza maschile” rimangono comunque i maschi e non le femmine.
Punto 5-Per commettere una violenza fisica e diretta non occorre necessariamente avere una mole fisica maggiore di quella della vittima, in quanto si può colpire la vittima, e quindi lederla, con una arma, propria o impropria che sia(ferro da stiro, posate, ecc, come spesso accade nelle violenza domestiche commesse da donne contro mariti e figli) e con effetti maggiori rispetto a quella commessa a “mani nude”.
(fine parte 4)
(parte 3)
Punto 2 – Condannare solo la violenza(vera o presunta) subita dalle donne e conferendo ad essa un connotato di genere(quello maschile) richiama inequivocabilmente una suddivisone manichea dell’ umanità in “buoni” e “cattivi” a seconda del sesso: il male che risiede unicamente nel genere maschile, e il bene unicamente in quello femminile.
Punto 3- Nessuna donna subisce violenza per la sua appartenenza al genere femminile(a parte qualche singolo e isolato caso di qualche serial killer o altro psicopatico simile), come invece spesso può accadere ad una persona appartenente ad una determinata “razza”(violenza razziale), religione(violenza religiosa), fazione politica(violenza politica) e quant’altro. Quei casi di donne che vengono uccise da uomini avvengono nella maggior parte dei casi per motivi di raptus a seguito di un abbandono sentimentale, oppure di ingiustizie subìte in contenziosi post divorzio oppure per gelosia, quando non dovuti a motivi di criminalità comune(rapine, mafia, ecc). Motivazioni queste che non hanno nulla a che vedere con la misoginia o ad una fantomatica-e mai dimostrata- pulsione di “possessività” sulla donna in quanto donna, ma alla folle disperazione per una ingiustizia subìta(vera o presunta che sia). E’ da escludere quindi ogni connotazione di genere in questi delitti, per quanto deprecabili e ingiustificabili siano. E anche la violenza sessuale stessa, la quale viene sbandierata dalla propaganda femminista e mediatica come violenza di genere per eccellenza, vedendo vittime anche tra appartenenti al genere maschile(ad esempio gli stupri in carcere e i bambini maschi vittime di pedofilia) non può essere considerata una violenza di genere, in quanto non è una violenza rivolta solo contro le donne(—>uomini che stuprano altri uomini) nè a senso unico(—>donne che abusano di bambini, maschi o femmine) (fine parte 3)
La violenza sulle donne avviene quando le donne la permettono e la subiscono ( so bene di cosa sto parlando ). Si parla troppo poco degli errori educativi delle madri nei confronti dei figli maschi e di quanto peso questi errori abbiano nel crescere uomini incapaci di reggere la frustrazione di un abbandono, di un rifiuto o di una sconfitta.
(parte2)
Un modo sleale di elaborare le statistiche, ingannevole nel diffondere l’ informazione, sessista nell’ inquadrare il rapporto fra i sessi, distorto nel concepire il significato della violenza e, quando non distorto, applicato secondo il criterio dei due pesi e due misure, che ha portato a questa spaventosa bufala mondiale della c.d. “Violenza di genere” la quale ha avvelenato moralmente e psicologicamente gran parte della gente e che sta causando una guerra e contrapposizione tra i sessi con conseguente distruzione della famiglia e della società in generale, e nella quale le prime vittime, materiali e morali, di questa situazione risultano gli uomini.
Ecco 10 punti in cui si dimostra che la pretesa “violenza di genere” è una menzogna, una criminale menzogna di impatto globale:
Punto 1- L’espressione “violenza sulle donne” come parola d’ordine di condanna ha chiaramente un retrogusto sessista e razzista in quanto riduce il concetto di violenza a quella commessa da persone appartenenti al genere maschile contro persone appartenenti al genere femminile, escludendo o comunque minimizzando, quindi, le violenze commesse a parti invertite(femmine contro maschi) e anche quelle che pur subite da donne sono commesse da altre donne. Quindi con questa espressione la violenza non viene condannata in se stessa in quanto la valutazione su di essa viene inquadrata in un’ ottica sessista che la rende “cattiva” o meno a seconda del sesso di chi la subisce(femminile) e di chi la usa(maschile). E’ “cattiva” se a commetterla è un maschio contro una femmina, è tollerabile o minimizzabile, o addirittura inesistente se a commetterla è una femmina contro un maschio (fine parte 2)
Il Mito della “Violenza di Genere” smascherato .
E’ molto ricorrente l’espressione “violenza contro le donne”, ne parlano tutti in un coro di condanna, in una unanime retorica strappalacrime: dal cittadino comune( di ogni estrazione sociale, politica e di ogni latitudine e nazionalità) al politico di ogni schieramento, dal Capo dello Stato al capo di qualunque religione, dal Presidente degli Usa al segretario generale dell’ ONU, passando trasversalmente per tutte le visioni e ideologie religiose, filosofiche, sociali, politiche: la Donna è Sacra, e soprattutto intrinsecamente vittima e innocente a prescindere.
Insomma, il genere femminile è stato assurto ad una categoria super protetta sulla cui difesa apriori, collettiva e incondizionata pare che tutte le persone, tutti i politici, tutti i capi di stato, tutti i vari capi di religioni, e quant’altro, sempre divisi e in contrasto tra loro, raggiungano una insolita unità e condivisione di pensiero e di intenti(che sia il “Fica Power”?).
Questo anche perchè a furia di anni e anni di propaganda femminista, si è convinti dell’ esistenza di una cosiddetta “Violenza di Genere”, locuzione questa che sta ad insinuare che la violenza sia di appannaggio maschile e rivolta unicamente(o in grossa parte) verso le donne, e che raggiunga livelli così alti e spaventosi da far invocare(e ottenere) mobilitazioni e iniziative internazionali e leggi discriminatorie di genere(le c.d “discriminazioni positive) a salvaguardia di ciò che pare essere diventata una categoria quasi divina e in pericolo di estinzione (fine parte I).
Perchè picchiare o peggio uccidere una donna? Se è una brava donna, stai solo facendo il maniaco, se è una stronza, quanto è molto più bello mandarla affanculo e non rivolgerle più la parola. Se ci sono in mezzo dei figli, però, son volatili per diabetici, lì bisogna cercare di trovare un compromesso, perchè oggi le donne ti fanno diventare matto e la legge è troppo a loro favore. Non bisogna mai uccidere una persona, nè donna nè uomo. Non ci rendiamo conto dell’enormità della cosa? L’uomo che uccide una donna ha già ucciso la propria innocenza, la propria fantasia e la propria dignità. Alle donne consiglio altresì di fare le donne e non le zoccole, mi dispiace dirlo, ma oggi siete pessime.
Le donne hanno diritto di essere zoccole se questo significa fare sesso con tante persone con la frequenza che vogliono. Se significa invece tradire il patto di rimanere sessualmente fedeli è necessario che facciano maggiore introspezione e capiscano che questo patto non è un patto sicuro. Nessuno può dare questa sicurezza. E quindi va riveduto il modo di creare relazioni affettive. Abbassando quel bisogno di esclusività sessuale che non si può controllare.
Dal punto di vista del mondo scientifico, ci sono numerosi fenomeni intorno ai quali si può parlare solo in termini di possibilità o probabilità, non di certezze e garanzie. E pare che per quanto riguardi i sentimenti, i desideri, le emozioni, i desideri sessuali e le idee questa sia la situazione. Può essere probabile che nulla di grave accada, ma la catastrofe intesa come “la perdita dell’esclusività sessuale” resta possibile: una finezza linguistica, la differenza tra possibile e probabile.
La maggioranza dei partner tuttavia si aspetta informazioni chiare e un sostegno sicuro, dall’altro partner che è l’unico a percepire sé stesso, una sicurezza che forse il/la partner non può dare.
Se davvero ci rendiamo conto di essere provvisori, sulla terra, vulnerabili, in balia di incertezze ed altri pericoli, più o meno conosciuti in tal caso chi può ancora rassicurarci, e prendersene anche le responsabilità personalmente, di fronte a punizioni severe come l’insulto, la rabbia, la violenza, il rancore, la critica distruttiva?
Le persone che vengono ferite per vendetta se allora avessero saputo che le loro parole sarebbero state interpretate come una garanzia, non le avrebbero espresse: un malinteso tra le aspettative di mondi diversi? Un problema di comunicazione? Infatti poi alcuni quando cambiano idea dicono “sono cose che si dicono, ma che non si dovrebbero mai dire, mi dispiace” riferendosi all’aver detto che non avrebbero mai cambiato sentimenti e idee.
Dobbiamo evolverci, serve giustizia, serve equità! Dobbiamo andare oltre alla forza fisica! È animale pensare che un individuo puó sottomettere un altro con la forza! Serve parità, servono le quote rosa! Vorrei un mondo dove al governo ci sono metà donne e metà uomini, un mondo dove in miniera ci sono metà uomini e metà donne! Un mondo dove uomini e donne vanno in pensione alla stessa età e un mondo dove il servizio militare è obbligatorio per uomini e donne. Ritengo assurdo che una mia coetanea (40enne) vada in pensione 5 anni prima di me e non abbia fatto il militare!
La donna é maltrattata dall’uomo e dalla società perché é più debole dell’uomo;Se la donna fosse più forte dell’uomo l’uomo sarebbe maltrattato dalla società e dalle donne in misura molto superiore a quella odierna.
@#@
La verità che vi sfugge (o che non velete accettare) é che il “sempre maltrattato” é il debole….. qualunque sia il suo sesso.
Jakov
Chi viene maltrattato è chi è meno forte di chi lo maltratta. Vince chi è più forte nella violenza. Ma le cause che portano alla violenza, nelle relazioni affettive, sono da ricercare nel modo in cui si vivono le relazioni affettive. Le donne hanno il dovere di fare molta introspezione prima di promettere fedeltà sessuale, ed è necessario che chiariscano al partner che questa promessa non può essere mantenuta con la forza, perché è una promessa scelta in libertà e diventerebbe una promessa imposta in modo autoritario. Ma questo è il modello tradizionale di relazione. In cui qualcuno si aspetta e pretende certe cose dall’altro. E quando sbaglia deve pagare.
FINCHE’ DENUNCI E NESSUNO TI AIUTA,NESSUNO VIENE ARRESTATO FINCHE’ LE PENE SONO RIDICOLE LE MORTI BIANCHE DELLE DONNE ANDRANNO AVANTI ANCORA. CHE SCHIFO!
La legge deve funzionare! ed è giusto lamentarsi se non funziona. Ma la legge non basta. Agisce dopo il fatto accaduto e non prima. Sarebbe necessario rivedere il modo in cui si vivono le relazioni affettive e imparare a volersi bene senza farsi male con l’aiuto di professionisti, e non sperimentando a caso.
Definire i femminicidi “delitti passionali” e’ uno sfregio a ogni donna.
E’ vero,il neologismo “femminicidio” altro non é che una “nuova cretinata”,come il “maschicidio”.
Trovo “cretina” anche questa frase che tanto spesso i quotidiani italici usano:
“Attentato a xxxxxx,78 morti di cui 27 donne”.
Non capirò mai questa “inutile” puntualizzazione.
Ulteriore riflessione e questa fa ridere ..
Nella maggior parte dei casi al top in HR nelle aziende (risorse umane) ci sono donne. Sono loro che scelgono, loro che propongono gli stipendi … loro che licenziano …
A queste sante infallibili dovremmo rivolgere lo sguardo quando notiamo differenze di trattamento (reali) economico nel mondo del lavoro…
Altra riflessione:
Smettiamola con la stronzata da film americano: “moglie che butta fuori di casa il marito”
Viviamo in un mondo parallelo, assurdo. Uomini prima di sposarvi chiarite bene certi concetti con le “vostre donne”. Certi concetti dovrebbero farvi capire con chi avete a che fare! Con mia moglie il rispetto è reciproco, io non alzo la voce (parliamo) e a lei non passa nemneno per un istante l’idea di buttarmi fuori da casa..
Premesso che la violenza è sbagliata da entrambe le parti suggerisco a tutti di attenersi ai dati certi.
Mi piacerebbe avere i razionali che giustificano i numeri inerenti ai dati supposti, in caso contrario trattasi solo di aria fritta, come è aria fritta la questione dei salari. Nei miei team ho donne e uomini, è vero gli uomini guadagnano maggiormente, ma lavorano molto più delle donne: fanno turni, reperibikità, week end e viaggi. Le donne che fanno turni guadagnano come gli uomini. Smettiamola con la guerra, voluta e mantenuta, tra i sessi!
nel tuo team forse è cosi ma le statistiche parlano chiaro, le donne guadagnano meno degli uomini e lavorano molto di più in quanto bisogna contare il lavoro non renumerato in casa, soprattutto se hanno figli .
Un’abbraccio a tutte le donne, denunciate chi vi tratta male.
Sono contro il matrimonio, perché se ci si ama si resta insieme, se no ci si lascia.
Sono anche per più diritti al bambino, il piccolo cittadino, deve avere il latte gratis, pannolini a prezzo di costo, omogeneizzati, scuola e libri gratis. Questo mondo è un grande lunapark e tutti hanno il diritto a partecipare.
piantiamola con le stronzate , la violenza e’ quella psicologica delle donne che ogni giorno spaccano le balle agli uomini ,li minacciano di buttarli fuori casa , di portagli via i figli , la casa e di mandarli alla caritas. una legge di merda applicata da giudici di merda da sempre ragione alle donne che distruggono l’esistenza a uomini colpevoli solo di averle sposate. io non conosco nessun uomo che dice “adesso vado a casa e picchio mia moglie” , si da la possibilita’ ai mafiosi di rifarsi una vita ed invece ad un uomo che si e’ sposato una stronza ,lo si costringe a mantenere tutta la vita una parassita che vivra’ sempre sulle sue spalle , nella sua casa. donne… andate a cagare voi e tutti gli uomini imbecilli che vi stanno anche a sentire e (in primis io) quelli idioti che vi sposano.
Si, e’ ingiusto. Cosi’ come la violenza sulle donne e’ da condannare, anche il fatto che un matrimonio sbagliato possa rovinare la vita di un uomo non e’ degno di una societa’ civile.
Angelo, capisco il tuo sfogo. Il punto e’ che questo forse non e’ il forum appropriato. La violenza fisica sulla donna esiste tanto quanto quella morale sull’uomo. Il punto e’ che la violenza fisica sulla donna e’ un problema riconosciuto socialmente tant’e’ che vi sono associazioni nate per questo rispetto a quella psicologica sull’uomo dove nessuno ti ascolta, anzi magari sei anche deriso. Il fatto e’, lasciamelo dire, che l’uomo incapace di stare al passo con l’emancipazione femminile e ancorato a certe abitudini di altri tempi, sfoga la propria frustrazione in modo fisicamente violento ma pochi sono coloro che riconoscono che la donna farebbe lo stesso solo se avesse la stessa forza. Al mondo, esistono uomini di merda e donne di merda. La differenza sta nello strumento che si utilizza. La parita’ dei sessi e’ solo una bella parola utopica poiche’ e’ tutta questione di dominio e di cio’ madre natura ce lo dimostra quotidianamente. E’ meglio che l’uomo impari a dominare il proprio lato oscuro evitando di menare senza giusta causa senza pero’ rinunciare al proprio dominio. Guardare madre natura ed imparare.
Le violenze fisiche numericamente le subiscono in maggior numero le donne a causa delle differenze fisiche tra uomo e donna e a causa delle differenti influenze ed educazioni che ricevono dalle persone nel loro ambiente e dai mezzi di comunicazione che influenzano l’amplificazione (palestra) di queste differenze fisiche.
Per quanto riguarda le differenze fisiche nell’uomo le spalle sono più larghe, il bacino è più stretto, i muscoli più sviluppati. Nella donna le spalle sono più strette e il bacino ha una maggiore ampiezza e capacità per permettere la gravidanza e la nascita del neonato.
La differenza di forza è correlata con lo sviluppo della massa muscolare, che nell’uomo, è favorito dall’intensa azione anabolizzante del testosterone, e questa massa muscolare può superare quella della donna perfino del 50%. Grazie alla maggiore massa muscolare, evidente soprattutto negli arti superiori, nelle spalle e nel tronco, l’uomo risulta avvantaggiato in tutte quelle attività fisiche che richiedono elevati livelli di forza, velocità e potenza. Il numero degli uomini muscolosi e delle donne non muscolose è alto a causa della cultura estetica che preferisce uomini muscolosi e donne non muscolose.
Quindi, essendo numericamente molte le donne che non sono capaci di contrastare la forza degli uomini hanno in grande numero paura di aggredire per vendetta, rabbia, o per difendersi a mani nude, e inoltre sono più abituate a pensare ad attività che non hanno a che fare con la lotta a causa di una divisione culturale fatta in base ai sessi, che divide le donne in principesse e gli uomini in guerrieri sin da piccoli.
Ma poiché esistono uomini poco muscolosi, ed esistono donne molto muscolose, può accadere anche che sia l’uomo ad aver paura di aggredire e reagire. Infatti esistono anche donne culturiste, o che fanno le body guard e o le addette alla sicurezza. Ed esistono anche molti uomini psicologicamente fragili, spaventati, che tremano se una donna alza la voce.
La parola zitella faceva paura quando la donna non era emancipata poiche’ il suo ruolo nella societa’ era di dipendenza, non di protagonismo. Oggigiorno, la donna e’ emancipata e protagonista pertanto la parola zitella non fa’ piu’ paura, perlomeno tanto quanto la parola solitudine per un uomo che vive in solitudine senza compagna.
E’ notorio che ricorre alla forza ( fisica o morale) solo chi e’ privo di argomenti validi .
La cosa veramente triste e’ che la societa’, modellata da costoro, scusa, nasconde, perdona, ecc, le manifestazioni di violenza sulle donne fatte da uomini che da millenni vanno dichiarandosi superiori, ma che per autoconvincersi non trovano altro modo che fare violenza. ( prova inequivocabile della loro debolezza)
Questo commento dimostra invece la megalomania femminile.Tutte le donne sono migliori, tutti gli uomini sono peggiori.Il contributo che l’uomo ha dato e continua a dare all’umanità in tutti i settori produttivi, nella difesa,nell’informatica, nella medicina, nell’arte, nella cultura, nella pittura,nella scoperta, nella musica,nella famiglia ecc.. sono spesso dimenticati da donne come lei. Uomini che hanno combattuto e combattono per la libertà che lei attualmente gode, per la giustizia e per aver dato anche voce e benessere a voi donne sacrificando spesso il loro tempo più del necessario e molto spesso la loro stessa vita. Uomini capaci siamo tantissimi e questo ad alcune donne gli rode tanto che usano mezzi, mass media e addirittura leggi anticostituzionali a personam, come il divorzio e il femminicidio per pestare, sottovalutare, insultare screditare la figura maschile.Il male bashing ovvero il pestaggio mediatrico della figura maschile è un’arma che certe donne usano quotidianamente che lascia chiaramente capire che la donna non vuole competere (un maschio non deve mai essere più bravo di una donna, non deve mai contraddire) ma è disposta a violare tutte le leggi per avere la sua supremazia effimera.Ecco dove sta la vera inferiorità della donna.
Il concetto : “chi usa la violenza e’ un debole” non si riferisce ne’ a uomini ne’ a donne , e’ un concetto generale, ne’ maschilista ne’ femminista.
A questo ne vorrei agiungere un altro:
La vera societa’ civile non e’ basata sulla competizione degli esseri umani uno contro l’altro, ma al contrario sulla cooperazione per il bene comune – ( nella cooperazione non ci sono ne’ inferiorita’, ne’ superiorita’)
Cerchiamo anche di non dimenticare
– la violenza economica a cui è sottoposta la donna, che non solo non ha parità trattamento degli uomini, ma viene spesso discriminata nella selezione del personale proprio in quanto donna.
– la violenza religiosa in cui, di consuetudine, viene relegata in secondo piano rispetto all’uomo sia dai “testi sacri” che nell’organizzazione del clero delle più diffuse religioni.
… ma un nuovo mondo sta arrivando…
AFORISMI STORICI AL FEMMINILE (P.s. Ambasciator non porta pena)
A ciascuno di noi è destinata una donna. Se riusciamo a sfuggirle siamo salvi.
(Samuel Butler)
I cuori delle donne sono come quei mobiletti col segreto, pieni di cassetti messi gli uni dentro gli altri; ci si arrabatta, ci si rompe le unghie e nel fondo si trova qualche fiore secco, qualche granello di polvere, o il vuoto!
(Gustave Flaubert, L’educazione sentimentale, 1869)
C’è un principio buono che ha creato l’ordine, la luce e l’uomo, e un principio cattivo che ha creato il caos, le tenebre e la donna.
( Pitagora, VI sec. a.e.c. )
La vita della donna è irta d’insidia; e la donna se ne guarda con inesauribile astuzia. In tal modo l’arte dell’inganno le è propria, indissolubile dalla sua indole, come l’arte del vestire.
(Luciano Zuccoli, Per la sua bocca, 1930)
mi sono spesso chiesta il perche’ di cosi’ tanto accanimento da parte degli uomini(da millenni) verso la donna.
Accanto alla violenza bruta (fisica) vi e’ poi quella morale, piu’ subdola , che spinge la donna in un ruolo “secondario” , subordinato, perche’ per natura ritenuta incapace di autogestirsi.
Le regole della societa’ (influenzate dagli uomini)hanno fatto si che la donna fosse vista sempre come un essere di serie “B”.
Al contrario le donne non si sono mai cosi’ largamente occupate di denigrare, ecc. gli uomini.
Dunque perche’? La vera e sola differenza tra gli uomini e le donne e’ quella della nascita di una nuova “vita”.
In questo processo fondamentale,unico, basilare, gli uomini hanno solo un ruolo molto secondario.
E’ mia opinione personale che forse qui sta la risposta alla mia domanda.
Uno dei principali problemi delle donne è la parola “zitella”, che sarebbe opportuno cancellare dal vocabolario della lingua italiana. Chiedo scusa se la ripesco un attimo dal cestino per discutere in questo blog.
Le donne sono letteralmente terrorizzate dalla prospettiva di rimanere senza marito. Ricordo che questa paura era dipinta sul volto delle mie compagne di scuola, e il matrimonio era sempre il loro unico argomento di discussione. Avrebbero sposato anche un comodino.
Ma poi arrivano i guai, perché i comodini… si sa, non sono uomini: sono pezzi di legno, sono duri e spigolosi.